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{{Nota disambigua}}
{{Avvisounicode}}
{{Stato storico
|nomeCorrente = Regno di Prussia
|nomeCompleto = Prussia
|nomeUfficiale = Preußen
|linkBandiera = Flag of the Kingdom of Prussia 1892(1803-19181892).svg
|paginaBandiera = Bandiera della Prussia
|linkStemma = Coat_of_Arms_of_the_Kingdom_of_Prussia_1873-1918.svg
|linkStemma = Wappen Deutsches Reich - Königreich Preussen (Grosses).png
|paginaStemma = Stemma della Prussia
|linkLocalizzazione = Map-DR-Kingdom of Prussia 1815.svg
|didascaliaLocalizzazione = Il regno di Prussia nel 1815
|inno= [[Preußenlied]]
|linkMappa = Kingdom of Prussia 1870.svg
[[Heil dir im Siegerkranz]]
|didascalia = Il [[Regno di Prussia]] nel 1870
|inno = [[Preußenlied]]<br>[[Heil dir im Siegerkranz]]
|lingua = [[Lingua tedesca|Tedesco]]
|capitale principale = [[Malbork|Marienburg]]<br />[[Königsberg]] (1525–1701, 1806)<br />[[Berlino]]&nbsp;(1701-1806, 1806-1947)
|dipendente da =
|dipendenze =
|governo = [[Assolutismo monarchicoFeudalesimo|Monarchia feudale]] <br> (1525-1701) <br> [[Monarchia assoluta]], <br> (1701-1848) <br> [[Monarchia]] [[Costituzione|semi-costituzionale]], [[Repubblicaparlamentare]] (dal [[1918federale]] <br> (1848-1918)
|titolo capi di stato =
|elenco capi di stato = Duca ([[1525]]-[[1701]])<br />Re (1701-[[1918]])<br />Primo Ministro (1918-[[1935]])
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|stato attuale = {{DEU}}<br />{{POL}}<br />{{RUS}}<br />{{DNK}}<br />{{LTU}}<br />{{BEL}}<br />{{CZE}}
}}
La '''Prussia''' ({{tedesco|Preußen}}, <small>[[AFI (fonetica)|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈpʀɔɪ̯sən/|de}}; {{latino|Borussia}}, ''Prussia'' oppure ''Prutenia''; {{polacco|Prusy}}; {{russo|Пруссия|Prussija}}; {{jiddisch|פּרײַסן |Praysen}}<ref>pronuncia nord e canonica: {{IPA|/ˈpʀajsən/}}, pronuncia sud: {{IPA|/ˈprɑːsn̩/}}</ref>) fu uno [[Stati dell'Europa|Stato europeo]] collocato nell'[[Antica Prussia|omonima regione]] originatosi nel 1525 come [[Ducato di Prussia|ducato]] e facente parte della [[Germania]] dal 1871 fino alla [[Germania nazista#La caduta del Terzo Reich|caduta del Terzo Reich]], dopo il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]].
 
Il nome si riferiva in origine al territorio occupato dall'antica tribù [[baltiBalti (popolo europeo)|baltica]] dei Prussi o [[Prussiani]] corrispondente all'attuale [[Lituania]] meridionale, all'[[exclave]] [[Russia|russa]] dell'[[Oblastoblast' di Kaliningrad]], e alla [[Polonia]] nord -orientale; in seguito, il nome ''Prussia'' identificò una delle regioni dell'[[Ordine teutonico]] e, dal [[XVI secolo]], un [[Ducato (feudocircoscrizione)|ducato]] degli [[Casato di Hohenzollern|Hohenzollern]], il feudo [[Confederazione polacco-lituana|polacco -lituano]] chiamato anche ''[[Ducato di Prussia|Prussia Ducale]]'', che fu poi unito dal [[1618]] alla [[marca di Brandeburgo]].
La '''Prussia''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Preußen''; in [[Lingua latina|latino]] ''Borussia'', ''Prussia'' oppure ''Prutenia''; in [[lingua polacca|polacco]] ''Prusy''; in [[lingua russa|russo]] ''Пруссия'') è stata una [[regione storica]], uno [[Stati dell'Europa|stato europeo]] e, a partire dal [[1871]], parte della [[Germania]] fino alla [[Germania nazista#La caduta del Terzo Reich|caduta del Terzo Reich]], dopo il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]].
 
In seguito al [[Trattatotrattato di Oliva]] ([[1660]]), preceduto dal [[trattato di Wehlau]], alcune aree della Prussia ottennero la sovranità e nel [[1701]] si costituì il [[Regno di Prussia]], comprendente tutti i territori degli [[Casato di Hohenzollern|Hohenzollern]], che dal [[1815]] al [[1866]] fecero parte (tranne le province di [[Posnania]], [[Prussia Orientale]] e [[Prussia Occidentale]]) della [[Confederazione germanica]]; dal [[1867]] fino al [[1871]] l'intero territorio entrò a far parte della [[Confederazione Tedesca del Nord]]. Dal 1871 al [[1918]] fu uno statoStato dell'[[Impero tedesco]],; in seguito, cambiò denominazione in [[Stato Liberolibero di Prussia]] sotto la [[Repubblica di Weimar]] e la [[Germania nazista]], fino all'[[Abolizione della Prussia|abolizione]] geografica e politica ufficiale nel [[1947]].
Il nome si riferiva in origine al territorio occupato dall'antica tribù [[balti (popolo)|baltica]] dei Prussi o [[Prussiani]] corrispondente all'attuale [[Lituania]] meridionale, all'[[exclave]] [[Russia|russa]] dell'[[Oblast' di Kaliningrad]], e alla [[Polonia]] nord orientale; in seguito il nome ''Prussia'' identificò una delle regioni dell'[[Ordine teutonico]] e dal [[XVI secolo]] un [[Ducato (feudo)|ducato]] degli [[Hohenzollern]], il feudo [[Confederazione polacco-lituana|polacco lituano]] chiamato anche ''[[Ducato di Prussia|Prussia Ducale]]'', che fu poi unito dal [[1618]] alla [[marca di Brandeburgo]].
 
In seguito al [[Trattato di Oliva]] ([[1660]]), preceduto dal [[trattato di Wehlau]], alcune aree della Prussia ottennero la sovranità e nel [[1701]] si costituì il [[Regno di Prussia]], comprendente tutti i territori degli Hohenzollern, che dal [[1815]] al [[1866]] fecero parte (tranne le province di [[Posnania]], [[Prussia Orientale]] e [[Prussia Occidentale]]) della [[Confederazione germanica]]; dal [[1867]] fino al [[1871]] l'intero territorio entrò a far parte della [[Confederazione Tedesca del Nord]]. Dal 1871 al [[1918]] fu uno stato dell'[[Impero tedesco]], in seguito cambiò denominazione in [[Stato Libero di Prussia]] sotto la [[Repubblica di Weimar]] e la [[Germania nazista]], fino all'abolizione geografica e politica ufficiale nel [[1947]].
Dal [[1947]] il termine ''Prussia'' non ha più un significato [[Geografia|geografico]] o [[Politica|politico]] ma solo [[Storia|storico]] e [[cultura]]le.
 
== Storia ==
=== Le origini ===
Già [[Erodoto]] sembra che fosse a conoscenza dell'esistenza dei [[Balti (popolo europeo)|popoli baltici]] orientali. [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] forse li cita quando parla degli Arudi o Carudi di [[Pomerania]] ([[Arudi|''Harudes'' o ''Charudes'']]; in ''[[Commentarii de bello Gallico]]'' b.i. 31.57.51), che secondo altri abitavano lo [[Jutland]].
 
Questa ipotesi sarebbe confermata dagli ''Annales Fuldensis'', A. 852, nei quali si sostiene che transitando attraverso «'' [...] Harudos, Quabos et Hosingos''» si arriva in [[Turingia]]. Nel [[98|98 d.C.]] [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] cita le ''Aestii gentes'', ma non si sa se si riferisse a tutti i baltici o solo ai Pruzzi. Dal [[II secolo]] compaiono nomi di tribù prussiane: [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] rammenta i ''Soudinoi'' e i ''Galindai''; il goto [[Giordane]] del [[VI secolo]] localizza gli ''Aestii'' a oriente della foce della [[Vistola]] comprendendoli fra i [[Goti]]. Taluni mettono in relazione la cultura dei Pomerani con quella [[lusazia]]na, a sua volta imparentata con [[Cultura dei campi di urne|quella dei campi di urne]] ([[XIII secolo a.C.|XIII]]-[[VIII secolo a.C.]]), ben documentata in [[Brandeburgo (provincia)|Brandenburgo]] e in [[Sassonia]].
 
Antenati delle nazioni baltiche sono considerati i popoli della ''Pamarian corded ware''. Per Zinkevićius gli antichi [[Lingue baltiche|dialetti baltici]] conservano molti arcaismi [[Lingua protoindoeuropea|indoeuropei]].
 
In generale, i culti religiosi dei baltici ebbero una grande persistenza nel tempo, forse perché le popolazioni baltiche non erano state molto toccate dalle migrazioni dei popoli. Questo relativo isolamento è probabilmente dovuto alla geografia della regione, che per abbondanza di laghi, acquitrini e corsi d'acqua era difficilmente percorribile.<ref>{{en}} [[Marija Gimbutas]], ''The Balts'' - Thames & Hudson, London, 1967</ref>
 
Nella ''[[Vita et gesta Caroli Magni]]'' scritta da [[Eginardo]], si trova al capitolo XV che l'imperatore sottomise «Welatabi, [[Sorbi (gruppo etnico)|Sorabi]], [[Obodriti]], Boemani». Avvenne poi la sconfitta e morte di [[Miliduoc]], re dei Sorabi, a opera del figlio di Carlo. Nell'[[809]] avvenne forse l'uccisione di Thrasco, capo degli Obodriti, per mano di sicari di [[Godofredo di DanimarcaGöttrik|GodofredoGodofrido]], [[re di Danimarca]]. Negli ''Annali Carolingi'' dell'824 si legge: «''Abodriti qui vulgo Praedenecenti vocatur et contermini Bulgaris Daciam Danubio adiacentem incolunt''»; Helmoldolf Bosau situa lo stanziamento degli Obodriti alla metà del [[X secolo]]. Mistui II nacque nell'899 e Mieceslas II nel 919.
 
Nell'ottobre 955 [[Ottone I di Sassonia|Ottone]] sconfisse gli Obodriti al fiume [[Battaglia del Raxa|Recknitz]] e impiccò i loro capi, {{senza fonte|tra cui il re Bulksu}}. Un re obodrita, [[Ratibor (Obodriti)|Ratibor]], consentì la [[cristianesimo|religione cristiana]] (1031-1043). Castelli obodriti erano presso la città di [[Meclemburgo]].
 
Fu [[Enrico il Leone]] a sottometterli nel [[1160]], contro l'ultimo loro capo [[Niklot]]; il figlio di quest'ultimo, Przybysław, fu vassallo di Enrico. Tribù obodrita era quella dei wagriani. Dopo la conversione, gli Obodriti furono inseriti nella [[diocesi di Schwerin]].
 
Il [[Geografo Bavarobavarese]] (''Descriptio pagorum Slavonum'') cita gli ''Osterabtrezi'' (il cui nome ricorda i ''Nordabtrezi'' della [[marca dei BillungBillunghi]]; vedi [[Obodriti]]). Non sappiamo molto di loro, e così sia detto per i Milzeni, che peraltro sono menzionati da Wenceslai Hagek (''Annales Bohemorum'', Kirchner, 1765).
 
Intorno all'[[850]] sono citati nel [[Geografo Bavaresebavarese]] i ''Brus''. L'[[Arabi|arabo]] [[Ibrahim ibn Ya'qub]] nel [[965]] parla di ''Brus'' o ''Burus'' e li descrive impegnati contro i [[Vichinghi]] (''[[Rus'|Rus<nowiki>{{'</nowiki>}}]]''). «''Homines humanissimi''» li definisce l'arcivescovo [[Adamo da Brema]] nel [[1075]]. Nel [[1326]] Dusburg, annalista dei [[Ordine teutonico|cavalieri teutonici]], enumera dieci tribù prussiane: [[Sudovia|Sudowiti]]ni (detti anche [[Lingua jatvingica|Jatvingi]]), [[Lingua galindica|Galinditi]], Pomesani, Pogesani, [[Varmia|Varmienses]], Nattangi, [[Sambia|Sambiti]], Nadrowiti, Barthi, Scalowiti.
 
Nell'odierna [[Polonia]] centromeridionale erano stanziati i [[Lugi]]i (Lugii, Ligii, Lygii, Lugiones) che in epoca precristiana troviamo abitare i [[Sudeti]]. I Galinditi (Galindai) si trovavano in [[Masuria]]; i Sambiti nella penisola a sud-est del [[mar Baltico]]. La zona di [[Elbląg]] era abitata dai Pomesani; i [[Varmia|Warmi o Varmienses]] nella zona a Nord dei laghi Masuri. La [[Samogizia]] costituiva la parte occidentale della bassa Lituania; la conversione dei Samogizi fu tardiva, a far data dal 1413. Notker, nella sua trasposizione germanica di [[Marziano Capella]], dice che i Wilti (o Heveldi; Rer. Fris. Hist. 1 iv p.&nbsp;67-) praticavano il cannibalismo parentale rituale.
 
Andrea II volle l'appoggio dell'[[Ordine teutonico]] contro i [[Polovtsi]], o [[Cumani]], nomadi che parlavano una lingua turca residenti inizialmente nel basso [[Danubio]]. Ne seguì il [[trattato di Kruschwitz]] (o Kruszwica) fra l'Ordine e il duca di [[Masovia]] [[Corrado I di Polonia|Corrado I]] dei [[Piast]]i stanziati nella Polonia centro-occidentale nel [[1230]]; l'Ordine ottenne la [[Curlandia]], ma alcuni storici ritengono il trattato apocrifo.
 
I Pogesani catturarono (''Cod. Diplom. Pruss.'' I, 32) uno dei primi predicatori cristiani, un certo Cristiano nato a [[Bad Freienwalde (Oder)|Freienwalde]] in Pomerania, che era stato raccomandato al primate di Polonia da [[papa Innocenzo III]] con una [[bolla pontificia|bolla]] dell'11 settembre [[1211]] (''Baluz. Epist. Innoc. III'', Tom. II lib. XIII, p.&nbsp;128); l'azione di Cristiano determinò la presa sotto protezione dei Pogesani da parte di [[papa Gregorio IX]] con la ''[[Bolla d'oro di Rieti]]'' del 3 agosto [[1234]], in conseguenza o in contemporaneità con la vittoria dei [[cavalieri teutonici]] sul fiume Sirguna. Cristiano fondò l'ordine dei [[Ordine di Dobrzyń|cavalieri di Dobrin]], con privilegi accordati da [[papa Gregorio IX]] nell'ottobre del [[1228]]. I [[Cistercensi]], oltre [[Dargun]] ([[1172]]), ebbero [[Kołbacz]] ([[1173]]), [[Oliwa]] presso [[Danzica]], [[Bierzwnik|Marienwalde]], Himmelstadt.
 
Il 9 aprile [[1241]] italiani e tedeschi dell'Ordine teutonico furono vinti a [[Legnica]] in [[Slesia]] dai [[Tartari]].
 
Una [[Diocesi di Sambia|diocesi]] nel territorio dei [[Sambia|Sambiti]] fu fondata nel 1255<!--, e nel settembre 1305 viene rammentato un Sifrido vescovo ''sambiensis'': vero, ma è il quarto vescovo di quella sede-->.
 
I Barthi sono stati studiati da Andrzej Sakson, sociologo polacco dell'[[Istituto Zachodni]] di [[Poznań]]. Più a sud (Slesia, alto [[Oder]]) erano stanziati i Lugii.
 
La prima descrizione dei [[Lituani]], che erano [[Balti (popolo europeo)|Balti]] orientali (i [[Prussiani|Pruzzi]] erano occidentali), risale all'[[XI secolo]], ma è solo all'inizio dell'[[evangelizzazione]] e della conseguente costruzione di chiese che si cominciano ad avere informazioni e documenti scritti sulle popolazioni locali.
 
La [[Lingua prussiana|lingua antico-prussiana]] è correlabile più con il [[Lingua jatvingica|sudovo]] e con il [[Lingua galindica|galindo]], meno con il [[lingua lituana|lituano]] e il [[lingua lettone|lettone]]. Un [[Arcidiocesi di Varmia|principe-vescovo di Varmia]] del [[XVI secolo]], Marcin Kromer, sostiene che l'antico prussiano era totalmente diverso dai dialetti slavi.<ref>{{Cita libro |lingua =inglese |autore=Philip Baldi|autore2=[[Pietro U.Umberto Dini]] |titolo=Studies in Baltic and Indo-European Linguistics|data=27 settembre 2004|pp=40-41}}</ref>
 
I [[Prussiani]] si avvicinarono alla scrittura solo molto tardi; i primi documenti nella [[lingua prussiana|loro lingua]] risalgono infatti al [[XIV secolo]]: le principali fonti sono rappresentate dal ''Vocabolario di Elbląg'' ([[XV secolo]]) con ottocento parole circa, e dal ''Preußische Chronik'' di Grunau del 1526 con un centinaio di termini.<ref>{{de}} Georg Heinrich Ferdinand Nesselmann, ''Thesaurus linguae Prussicae'', Berlin, 1873</ref><ref>Erich Berneker, ''Die preussische Sprache'', Straßburg, 1896</ref>
 
La lingua cessò di essere parlata forse nel [[1600]] o poco dopo. All'inizio del [[XVIII secolo]] troviamo ancora chi parlaparlava prussiano, ma circa il 50% dei prussofoni fu ucciso dalla [[peste]] del [[1711]] (Perper la lingua prussiana antica vedi: Trautmann<ref>{{de}} Reinhold Trautmann, ''Die altpreußischen Sprachdenkmäler'', Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen, 1910</ref> e Schmalstieg<ref>{{en}} W.R. Schmalstieg, ''Studies in Old Prussian'', University Park: Pennsylvania State University Press, 1976</ref>; per gli apporti slavi al prussiano antico, Levin<ref>{{en}} Jules F. Levin, ''The Slavic element in the old Prussian Elbing vocabulary'', Berkeley, 1974, ISBN 0-520-09473-5</ref>.).
 
Già nel [[XII secolo]] i Pomerani potevano essere capiti da tedeschi o polacchi solo con il ricorso di un interprete. [[Onomastica|Idronimi]] e [[Toponimo|toponimi]] prussiani sono molto numerosi nell'area fra i fiumi [[Nemunas]] e [[Vistola]]<ref>Toporov e Trubachev, ''Analisi linguistica dei nomi di fiumi nel bacino dell'alto Dnepr''</ref>; si pensa anche che l'areale baltico fosse esteso nell'alto [[Dnepr]]. Gli influssi culturali degli Ugro-finnici devono essere stati molto consistenti; secondo alcuni autori<ref>R. Laitinen et al., 2001; Villems 2001</ref> i popoli [[Lingue ugrofinniche|ugrofinnici]] sono in relazione stretta con i baltici.
 
Ricerche su [[Leutizi]], [[Sorbi (gruppo etnico)|Sorbi]] e [[Obodriti]] confermano che erano suddivisi in tribù (''civitates''; circa 50 per i Sorbi). I [[Redari]] erano una tribù dei Leutizi, sottomessi già nel 936. Nel [[IX secolo|IX]]-[[X secolo]], gli Obodriti realizzarono una federazione con [[Varnabi]] e [[Polabi]]. In quel periodo [[Evelli]], [[Smeldingi]] e [[Linoni]] si servivano di una lingua con forti influssi germanici. Assai note sono le credenze religiose di quei popoli, specie dei Leutizi, che avevano un ''pantheon'' [[Indoeuropeipopoli indoeuropei|indogermanico]].<ref>[[Orderico Vitale]], ''Historia ecclesiastica''</ref> Le terre a est dell'[[Elba (fiume)|Elba]] nell'[[Alto Medioevo]] erano popolate da tribù slave. Sembra che la loro area giungesse fino al [[Saale]].
 
[[Adamo da Brema]] e [[Tietmaro di Merseburgo]] hanno evidenziato che nell'[[XI secolo]] le istituzioni politiche slave erano sostanzialmente uniformi; così [[Cosma di Praga]]<ref>Cosma di Praga, ''Chronica Bohemorum''</ref>. Importante fu l'azione di [[Enrico I di Sassonia|Enrico I l'Uccellatore]], che contro le popolazioni slave eresse fortificazioni in forma di vallo e condusse nel [[928]]-[[929|29]] una spedizione contro gli Evelli, ottenendo la sottomissione di Sorbi, [[Obodriti]] e [[Veleti|Leutizi]]. Nel giugno [[983]] i Leutizi, spalleggiati dagli Obodriti del [[principato (diritto)|principe]] [[MistiwoiMstivoj]], s'impadronirono del [[Brandeburgo]] e di parte della [[Sassonia]]; la [[rivolta slava del 983|rivolta slava]] ebbe carattere di restaurazione del [[paganesimo]]. I Leutizi s'impadronirono del castello di Wirbina nel 1034. I [[Turingia|Turingi]] si convertirono per opera di missionari e militari sassoni e sono da considerarsi assimilati alla fine del [[IX secolo]].
 
Il vantaggio dei [[Diocesi di Brandeburgo|vescovi di Brandeburgo]] fu rappresentato dal loro percepire regolari decime. Il "manso" (''Hufe'') corrisponde a 15-60 ''Morgen'' (da 3,5 a 14 [[ettaro|ettari]] a seconda delle zone di coltura); il manso slavo-sassone arriva a 9,95 ettari, quello sassone a 19,92. Il ceto signorile degli [[Junker]] trae la sua lontana origine da funzionari (''ministeriales'' del tempo di [[Alberto I di Brandeburgo|Alberto l'Orso]] in Brandeburgo) sotto la tutela dei grandi signori come i [[Margravio|margravi]]. La colonizzazione tedesca sulle rive dell'Elba consistette nella creazione di un vallo di castelli fortificati (''Burgwarden'') sotto la protezione del margravio.
 
Secondo [[Jean Flori]]<ref>{{fr}} J.[[Jean Flori]], ''Chevaliers et chevalerie au Moyen Age'', Hachette Litt., Paris 1998</ref> la fine del II[[XII secolo]] in [[Germania]] segnò la fusione fra antica nobiltà libera e ''ministeriales'', non liberi. Pare che il [[feudalesimo]] si sia diffuso in Germania in ritardo rispetto alla [[Francia]]. Sempre secondo Flori, la ''militia'' tedesca è formata dai servitori armati dei principi e comandata dai ''ministeriales'', pure essi di origine servile. Anche per Barthelemy ''miles'' è semplicemente colui che in epoche antecedenti veniva chiamato vasso. Nel 1235 i [[Templari]]-presi a modello dai cavalieri teutonici per la regola-adottarono le [[costituzioni di Melfi]] di [[Federico II di Svevia]] (solo i figli dei cavalieri possono raggiungere lo ''status'' di cavaliere) e non vi è motivo di pensare che i cavalieri teutonici si conformassero diversamente. Secondo Arnold<ref>{{en}} B. Arnold, ''German Knighthood 1050-1300'', Oxford 1985, pp. 16-17</ref> i ''ministeriales'' dell'inizio dell'[[XI secolo]] fanno parte della classe servile. Simile appare l'interpretazione di Borst<ref>{{de}} Arno Borst, ''Das Hochmittelalter, Idee und Wirklichkeit'', in: ''Saeculum'', X, 1959, pp. 113-131</ref>, e quella di Bose<ref>{{en}} K. Bose, ''Noble Unfreedom: the rise of the «ministeriales» in Germany'', in: Reuter (a cura di): ''The Medieval Nobility: Studies on the Ruling Classes of France and Germany from the Sixth to the Twelfth Century'', Amsterdam-New York-Oxford 1978</ref>.
 
In epoca molto più tarda sono rammentati i [[Casciubia|Casciubi]] (Slavi della [[Pomerania]] orientale e Prussia occidentale, specie nella zona di [[Karthaus]]<!--[[de:Kreis Karthaus]]--> e di Putzing) e i [[Masuria|Masuri]], che risiedevano nei pressi dei laghi omonimi e che parlavano un ''patois'' tedesco-polacco. Il più antico documento casciubo risale al 1586; esiste anche un catechismo luterano redatto in casciubo del 1643.
 
In epoca molto più tarda sono rammentati i [[Casciubia|Casciubicasciubi]] (Slavislavi della [[Pomerania Orientale]] orientale e [[Prussia occidentaleOccidentale]], specie nella zona di [[Karthaus]]<!--[[de:Kreis Karthaus]]--> e di Putzing) e i [[Masuria|Masuri]], che risiedevano nei pressi dei laghi omonimi e che parlavano un ''patois'' tedesco-polacco. Il più antico documento casciubo risale al 1586; esiste anche un catechismo luterano redatto in casciubo del 1643.
Poi c'erano i Lituani; Gailagat li rappresentava al [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]] alla fine del [[XIX secolo]].
 
=== L'evangelizzazione ===
[[Miecislao I di Polonia|Mieszko I, duca di Polonia]], entrò nel 966 nel territorio dei Sudovi[[Sudoviani]], dei Pomerani e dei [[Venedi]]. Nella regione [[Elba (fiume)|elbana]] furono fondati degli edifici ecclesiastici a scopi missionari. Nel [[X secolo]] i tedeschi attraversarono il medio Elba.<ref>Francis Ludwig Carsten, ''The Origins of Prussia'', Oxford University Press, 1954</ref> I villaggi slavi sembra fossero piccoli; al centro della terra c'era di solito un castello (in slavo: ''grad''). La coltivazione era primordiale e si basava sull'aratro di legno (''uncus'', o ''kuritz'' per i sorabi), che poteva servire solo su terreni sciolti o sabbiosi, con scarse rese agricole.
 
Si ritiene che i villaggi con terminazione ''-hagen'' fossero esclusivamente germanici (''hag'' = "recintare"<!-- Hag = closed area, area with fences around -->, per lo più di aree disboscate).
 
Nel [[1134]] [[Alberto I di Brandeburgo|Alberto l'Orso]], ricevette in feudo la Nordmark dall'[[Lotario IIIII del Sacro Romanodi ImperoSupplimburgo|Imperatoreimperatore Lotario]]. Poi il suo potere si estese al [[Prignitz]], riva destra dell'Elba. I successori si espansero nel [[Circondario del Barnim|Barnim]], nel [[Teltow]] (nord e sud di Berlino) e raggiunsero l'[[Oder]]. Non riuscirono, tuttavia, a arrivare alle foci della [[Vistola]], perché osteggiati dall'[[Ordine teutonico]]. Nel 1157 i Pruzzi sostennero i polacchi contro il Barbarossa, dopo la spedizione del duca polacco [[Boleslao IV di Polonia|Boleslao IV]], detto "il Ricciuto".
 
[[Enrico di Sandomierz|Enrico]] (Henryk), [[Ducato di Sandomierz|duca di [[Sandomierz]], fu ucciso dai prussiani nel 1166. Nel 1191-93 [[Casimiro II di Polonia|Casimiro II il Giusto]], duca di [[Cracovia]], passò il fiume Drewenz imponendo la pace ai prussiani fino alla sua morte nel 1194. Controverso è lo zelo missionario in queste che essenzialmente rimasero spedizioni militari. Certo è che dal 1207 il monaco cistercense Goffredo, abate di Łękno in Polonia, cominciò la predicazione rivolta ai prussiani; [[Cristiano di Oliwa]] (1180-1245), ordinato vescovo per la missione di Prussia, fu chiamato "apostolo dei Pruzzi" per la sua attività nel territorio di [[Chełm|Kulm]]. Un attacco in forze per convertire i prussiani fu sferrato nel 1222 a opera del duca [[Enrico I il Barbuto|Enrico di Slesia]] e del [[arcidiocesi di Breslavia|vescovo di Breslavia]] Wawrzyniec.
 
L'impresa mostrò presto la sua difficoltà, tanto che il duca [[Corrado di Masovia]], unitosi all'iniziativa, dovette cercare rifugio nel castello di [[Płock]] a seguito di una scorreria prussiana del 1223<ref>vedi l'ottima monografia http://www.teutonic.altervista.org</ref>. Il trattato di Kruschwitz (1230) sancì la cessione all'Ordine teutonico del territorio di Kulm: non abbiamo modo di sapere, tuttavia, se il documento che lo attesta sia autentico.
 
L'Ordine teutonico era uno degli ordini operanti nell'area, vi erano anche i [[Cavalieri portaspada]] che nacquero nel [[1202]], presso il vescovo tedesco [[Albrecht von Buxthoeven]] incaricato dal vescovo di Brema di convertire i [[Livonia|Livoni]]. Antesignani delle attività missionarie presso i Livoni erano stati il [[Ordine cistercense|cistercense]] francese Fulco, e dal 1184 Mainardo [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniano]] del monastero di [[Bad Segeberg|Segeberg]] nell'[[Holstein]].
 
Con la battaglia di Riga del 1206 i Portaspada batterono i Livoni e i principi di [[Polack]] (principato a est della Livonia) sotto la guida di Vinno di Rohrbach. Il tentativo di penetrazione a est della Livonia fallì perché Jaroslav II di Polack batté i Portaspada a [[Bauska]] nel 1234; nel 1236 i Portaspada furono di nuovo sconfitti a [[Battaglia di Šiauliai|Šiauliai]] dai lituaniLituani, cosicché non poterono fare altro se non fondersi con il più potente Ordine teutonico. La Cronaca di Enrico di Livonia è stata tradotta da Brundage<ref>J.A. Brundage, ''La cronaca di Enrico di Livonia, Henricus Lettus''. Columbia University Press. New York 2003</ref> e da Bugiani<ref>P. Bugiani, ''Enrico di Lettonia. Chronicon Livoniae. La Crociata del Nord (1184-1227)''. Books & Company. Livorno 2005</ref>.
 
Inoltre erano operanti i cavalieri del vescovo di Prussia, chiamati i [[Ordine di Dobrzyń|cavalieri di Dobrin]]. Nel [[1220]] l'Ordine teutonico compilò un proprio Statuto, che somiglia molto a quello templare<ref>H. De Curzon, ''La Règle du Temple'', Parigi, 1886.</ref>. Trattazione dello Statuto dell'Ordine si rinviene in Hennig<ref>E. Hennig, ''Statuten des Teutschen Ordens''. Königsberg 1806</ref>. Importante per la storia dell'Ordine teutonico è l'opera di Voigt<ref>J. von Voigt, ''Geschichte Preussens unter der Herrschaft des Teutschen Ordens'', Königsberg 1827-1839</ref>.
 
Fra il 1207 e il 1222 i lotti di terre (''Haken'') diventano sei volte superiori per i coloni e dodici volte per gli ecclesiastici; però le ricorrenti rivolte indigene fanno sì che nel 1229 il 46% dei beni tedeschi e il 75% dei beni dei Portaspada diventino vacanti. I tedeschi nell'area orientale raggiungono le 39003&nbsp;900 unità nel 1232-36. I cavalieri non erano più di 400 per circa 20 castelli. L'emigrazione tedesca nelle terre dell'Ordine è sostenuta da nobili provenienti dalla bassa Sassonia e da mercanti e cavalieri della [[Vestfalia]]. Molti sono ''ministeriales'' attirati dalla promessa di feudi.<ref>J.P. Cuvillier, ''La Germania medievale. Nascita di uno Stato (secoli VIII-XIII)''. Sansoni ed. Nuova. Firenze 1985.</ref>.
 
Secondo Benninghoven<ref>F. Benninghoven, ''Der Orden der Schwertbrüder, Fratres militiae Christi in Livonia''. Köln-Graz 1965</ref>, la colonizzazione tedesca a est procede con nuclei isolati, molto distanti dagli ultimi territori tedeschi sull'Oder.
 
==== L'Ordine teutonico e le crociate ====
{{Storia deldi Brandeburgo e della Prussia}}
[[Image:Ordensstaat-kirchlich.jpg|thumb|Situazione dopo la conquista alla fine del [[XIII secolo]]. Le aree in viola erano quelle sotto il controllo dello [[Stato monastico dei Cavalieri Teutonici]]]]
[[Image:Teutonic state 1466.png|thumb|Situazione dei territori dopo la [[Seconda paceTrattato di ThornToruń (1466)|Secondaseconda pace di Thorn]]. Lo statoStato teutonico è in arancione]]
[[Papa Onorio III]], e il vescovo Cristiano, propugnarono a partire dal [[1217]] una crociata all'est.
 
Le crociate partite dalla [[Polonia]] contro la Prussia nel [[1222]]-[[1223|23]] non ottenneroebbero esitosuccesso; Corrado di Masovia chiese aiuto all'Ordine teutonico promettendo in cambio la cessione di territori. Così [[Ermanno di Salza]], gran maestro dell'Ordine teutonico, inviò un distaccamento sulla Vistola nel [[1229]] che costruì il forte di [[Vogelsang-Warsin]]; l'armata edificò nel [[1230]] il forte di Kulm, l'odierna [[Chełmno]], e diverse fortezze fluviali.
 
L'intero territorio di Kulm era nel 1233 nel possesso dell'Ordine. Con il trattato di Rubenicht (marzo 1231) il vescovo Cristiano di Oliwa ottenne dall'Ordine un terzo della Prussia. Nel 1234 fu iniziato il forte presso Rehden e nel 1237 vi fu l'attacco alla Pogesania, mentre coloni di [[Lubecca]] fondarono [[Elbląg]].
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Nel lungo periodo, le innovazioni nella tecnologia militare costituita dall'edificazione di castelli in pietra o mattoni e dall'introduzione della [[Balestra (arma)|balestra]] dovevano rivelarsi decisivi. La balestra non era un'arma nuova, ma riscoperta dopo l'antichità; i [[Genova|genovesi]] eccellevano nella fabbricazione. Secondo alcuni, la gittata era superiore ai 150 metri, ma probabilmente non consentiva più di due lanci al minuto. Era efficace contro armature robuste. Soprattutto consentiva di difendersi efficacemente pur essendo in inferiorità numerica. Nel [[1231]] fu costruito un forte a [[Toruń]] e nel [[1232]] a [[Kwidzyn]]. Le tribù dei Pomesani e dei Pogesani chiesero la pace.
 
Nel [[1242]] Swantopelk, duca di Danzica, si accordò con i prussiani e distrusse molti castelli dell'Ordine. Sudovi e prussiani coalizzati sconfissero l'Ordine presso il fiume Osa il 15 giugno 1243: quattrocento cavalieri trovarono la morte con i loro marescialli. I prussiani sconfissero l'Ordine a [[Rensen]] nel [[1244]] e i Natangi a [[Battaglia di Krücken|Krücken]] nel [[1249]] ma in seguito Swantopelk si accordò per stipulare una pace. La [[Bolla d'oro di Rimini|bolla emessa a Rimini]] da [[Federico II di Svevia|Federico II]] (1226), lo statuto di Kruszwica del [[ducato di Masovia|duca di Masovia]], le bolle di [[Papa Gregorio IX|Gregorio IX]] (1234) concedevano ampia autonomia all'Ordine teutonico. La [[rivolte prussiane|maggiore rivolta]] dei nativi si verificò nel settembre 1260: [[battaglia di Durbe|Lituani e Samogizi batterono l'Ordine deidi LivoniLivonia e i cavalieri teutonici]] a [[Durbe]].
 
Nell'estate 1262 i capi ribelli [[Treniota]] e [[Shvarn]] attaccarono la Masovia devastando il territorio di Kulm uccidendo il duca Siemowit I; a essi si unirono i Pogesani. Skomante (o Skalmantas), capo dei Sudovi, fece una scorreria a Kulm nel 1263 e nel 1265. Nel 1263 la battaglia di Löbau vide la vittoria dei prussiani, che uccisero il Gran Maestro e Maresciallo dell'Ordine teutonico; i Natangi erano guidati da Herkus Monte, che era stato educato in Germania.
 
Nel [[1245]] [[Papa Innocenzo IV|Innocenzo IV]] concesse l'[[indulgenza plenaria]] a chi si fosse recato in Prussia rispondendo all'appello papale. Fra il [[1210]] e il [[1230]] il totale delle donazioni all'Ordine teutonico triplicò e nel [[1290]] quest'ultima somma era ulteriormente raddoppiata. Già [[papa Clemente IV]] aveva proclamato la crociata contro i Pruzzi nel 1271; simbolicamente, la fine delle guerre fra Ordine e Pruzzi si compì quando Skurdo, ultimo capo di questi, fu battezzato nel 1283. Molti cavalieri provenivano da [[Würzburg]] e [[Norimberga]]; dal [[1300]] furono numerosi anche i [[Renania|Renani]], mentre i [[Baviera|Bavaresi]] furono attivi dopo il [[1400]]. Fu usato il [[rito liturgico]] - più sintetico - dei [[Domenicani]].
 
L'Ordine era salvo e aveva un suo territorio, ma a caro prezzo, ossia (garantire le libertà civili ai convertiti, e accettare arcivescovati indipendenti). [[Ottocaro II di Boemia]] versò forti somme per costruire la fortezza di Königsberg e il re di Lituania, [[Mindaugas]], fu incoronato e battezzato nel 1251 dal vescovo di Kulm.
 
Già con il trattato di Christburg (7 febbraio 1249) Innocenzo IV aveva riconosciuto a Swantopelk, duca di Pomerelia, diversi diritti, ottenendo per contro l'abiura del paganesimo, il pagamento delle decime e il servizio militare da parte dei convertiti. Quanto al principe Daniele di Galizia, invadendo il Bug cooperò nella sottomissione degli Jatvingi, la più forte tribù prussiana. I prussiani si ribellarono nel [[1260]] e sconfissero delle aliquote dell'Ordine a [[Pokarwis]]. La battaglia fu combattuta il 22 gennaio 1261, presso l'attuale località di Ušakovo. Herkus Mantas (o Monte) conosceva bene la tattica teutonica, perché educato in Germania, ed era a capo dei ribelli; sembra sia stato abile nel dividere le forze nemiche, che erano al comando del conte di Barby (in Sambia) e del conte di Reyden, che operava in Nattangia. Herkus Mantas ottenne importanti successi e nel 1264 s'impossessò del castello di Bartenstein; nel 1272 fu catturato e impiccato.
 
Nel 1277 Konrad von Thierberg il Vecchio batté i sudovi a Winsen. La fine della rivolta prussiana si può datare al 1283; in seguito i sudovi furono deportati. Simbolo della potenza dei monaci guerrieri, fu costruita la [[castello di Malbork|fortezza di MarienburgMarienberg]] (oggi [[Malbork]]), che per secoli fu il più esteso complesso fortificato in Europa.
 
Il dominio dell'Ordine non fu mai incontrastato, anche a causa dell'eccessiva pressione fiscale: nel 1397 i nobili prussiani (tedeschi e prussiani germanizzati) fondarono l'la "Unione[[Compagnia della Lucertolalucertola]]", con lo scopo neanche troppo celato di staccare territori dell'Ordine a vantaggio della Polonia; il suo capo Hans von Boysen chiese l'aiuto di [[Casimiro IV di Polonia|Casimiro IV Jagellone]] re di Polonia nel febbraio 1454.
 
La rivolta dei Prussi fu descritta anche da [[Heinrich von Treitschke]]<ref>[[Heinrich von Treitschke]], ''Das deutsche Ordensland Preussen'', a cura di W.S. Lyon, London, 1893</ref>. Fu presa anche [[Kwidzyn]] e uccisi due maestri. Alleati dei prussiani furono nell'occasione Mestwin, figlio di Swantopelk, e alcuni capi Jatvingi.
 
Le condizioni furono aggravate da disastri naturali: la cronaca frisone di Menko ha descritto una crisi agricola a far data dal [[1272]], col triplicarsi del prezzo dei cereali e carestia successiva. Tuttavia, il [[Ducato di Brunswick|duca di Brunswick]] e i [[Marca di Brandeburgo|margravi di Brandeburgo]] ristabilirono la situazione, tant'è che nel [[1277]] troviamo che parte dei Barti, degli Scalovi[[Skalviani]] e dei Nadrovi[[Nadruvi]] si erano trasferiti sul [[Nemunas|Njemen]] e che nel [[1283]] avvenne la resa degli Jatvingi[[Iotvingi]]. È anche importante sottolineare come tra il [[1000]] e il [[1300]] si possa parlare di una notevole espansione demografica<ref>H. Jager, ''Zur Methodik der genetischen Kulturlandschaftsforschung'', Bd + Ldk, XXX, 1963</ref>.
 
L'Ordine, dopo la sottomissione dei prussiani, ebbe compiti militari meno importanti e preferì i censi dei villaggi contadini. I prussiani furono divisi fra liberi prussiani (quelli che erano rimasti leali) e soggiogati. Culturalmente si [[Germanizzazione|germanizzarono]]. I liberi prussiani rimasero sotto la giurisdizione dell'Ordine. Ciò significava che essi erano sottoposti alla legge di [[Chełmno|Kulm]], o anche alla legge prussiana di successione, che comportava maggiori obblighi. Carstens esclude che i cavalieri teutonici fossero fautori di una politica razzista, ma cita anche voci che sostengono quest'ultima tesi.
 
I prussiani servi erano la parte più misera della popolazione; A.J.P. Taylor parla di loro come di "braccianti senza terra"<ref name="taylor">A.J.P. Taylor, ''The Course of German History'', Hamish Hamilton, London, 1962</ref>. L'Ordine, dopo aver perduto la [[Transilvania]] nel 1225, era in cerca di nuovi territori. Il 13 novembre 1308 i cavalieri teutonici s'impadronirono di [[Danzica]] e si spinsero nella [[Pomerania]] orientale. L'anno successivo, il gran maestro trasferì la capitale a [[Malbork]]. [[Rügen]] si unì alla Pomerania nel [[1325]]. La disposizione psicologica dei coloni non era dissimile da quella dei pionieri americani nella corsa al West: senso di grandi possibilità, una fede accesa, frugalità, vigilanza verso popolazioni ostili.<ref> Barbero, Alessandro: Federico il Grande, Selleria </ref> Gli antesignani dei pionieri furono gli ordini religiosi: non solo i cavalieri teutonici, ma anche i [[cistercensi]] (il loro primo monastero fu a [[Dargun]] nel [[1172]]) e i [[Canonici regolari premonstratensipremostratensi|premostratensi]], che agivano in Pomerania e nel [[Brandeburgo]]. La prima fonte manoscritta relativa ai premostratensi risale al 1140-1153; rispetto a altri ordini essi avevano un legame più forte nei riguardi di una chiesa specifica (''stabilitas in loco''). I loro centri principali si trovavano a Grobe presso [[Usedom]], a Belbuck e Marienbusch; nel Brandeburgo a Leitzkau e [[Jerichow]], nella terra di Ruppin a Lindow.
 
Sulla scorta di W. von Sommerfeld, Carstens afferma che tedeschi e slavi si fusero presto. Una disamina sull'adozione di nomi tedeschi da parte di slavi convertiti si trova in Riedel<ref>A.F. Riedel, ''Die Mark Brandenburg im Jahre 1250 oder historische Beschreibung den brandenburgischen Lande und ihrer politischen und kirchlichen Verhältnisse um diese Zeit'', Berlin 1831-2</ref>. Nomi slavi ricorrono anche in famiglie nobili fino al [[XV secolo|1400]] (ad esempio, ''Ivan'' e ''Paridam'' nei von dem Knesebeck, o ''Prizbar'' e ''Ivan'' nei von Redigsdorf).
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Con la [[Riforma protestante]] i sovrani divennero proprietari di vastissimi territori (che vendettero per buona parte ai nobili). Fu eliminato il [[clero]] come classe politicamente rilevante. Al contempo, si verificò un indebolimento della borghesia cittadina per la cessione alla Polonia di molte città.
 
I cavalieri feudali diventarono mercanti e imprenditori; contrariamente alla ''[[gentry (classe sociale)|gentry]]'' inglese, non sopportavano le città che pure sfruttavano. Un avvenimento di grande rilevanza si verificò per la Prussia nel 1525 con il [[Trattato di Cracovia]]: lo Stato dei cavalieri teutonici fu secolarizzato, e il primo duca di Prussia, [[Alberto I di Prussia|Alberto di Hohenzollern]], divenne vassallo dello zio [[Sigismondo I di Polonia|Sigismondo I il Vecchio]].
 
La [[guerra dei trent'anni]], e il conseguente impoverimento dei ceti cittadini, consentìconsentirono a [[Federico Guglielmo I di Prussia|Federico Guglielmo I]] di imporre un [[Assolutismo monarchico|assolutismo]] reso necessario peraltro dal frazionamento e dalle rilevanti differenze fra i territori che possedeva.
 
=== Formazione dello statoStato prussiano ===
[[Image:KurfürstFlink, Govaert - Friedrich Wilhelm vonI - BrandenburgSchloss 2Charlottenburg.gifjpeg|thumb|left|[[Federico Guglielmo I di Brandeburgo]], fondatore dello statoStato prussiano moderno]]
Nella seconda metà del [[XVII secolo]] la politica egemonica di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] favorì la ripresa del mondo germanico dalle distruzioni della [[guerra dei trent'anni]]. Di fronte alla minaccia francese, infatti, i principi tedeschi seppero costituire un fronte unico della nazione germanica. Da questo emersero l'[[Austria]] e la Prussia. Dopo la [[Pace di Vestfalia]] ([[1648]]) l'Austria, soprattutto grazie all'opera dell'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]], perseguiperseguì una politica di parsimonia e, nei limiti del possibile, di pace.
 
L'inizio della fortuna dello Stato prussiano fu merito di [[Federico Guglielmo I di Brandeburgo|Federico Guglielmo]] (1640-1688), detto ''il Grande Elettore''. Il casato degli [[Hohenzollern]], cui egli apparteneva, dopo aver ottenuta la [[Marca di Brandeburgo]] all'inizio del [[XV secolo]], si era successivamente insediato nel [[Ducato di Kleve]] (sul [[Reno]]) e nel [[Ducato di Prussia]]. Per l'estinzione dei rami cadetti di Kleve e di Prussia, all'inizio del Seicento i tre possessi erano passati tutti nelle mani dei principi del ramo primogenito del casato, che mirarono a renderne omogenee le strutture economico-politiche, con la speranza di poterli unire in un unico blocco territoriale, ma gli Hohenzollern non esercitavano una completa sovranità, infatti detenevano la Prussia come dipendenza del [[Corona del Regno di Polonia|Regno di Polonia]], e gli altri due distretti come dipendenze del [[Sacro Romano Impero]].
 
Nel 1657 il Grande Elettore, col [[trattato di Wehlau]], si assicurò la sovranità sui territori già appartenuti all'ordine teutonico. Il nipote del Grande Elettore, [[Federico Guglielmo I di Brandeburgo|re Federico Guglielmo I]] (in carica 1713-1740), acquistòacquisterà [[Stettino]] dagli svedesi. La [[Dieta (storia)|Dieta]] prussiana del 1661-3 siglò il predominio del ceto aristocratico a causa dell'instaurarsi di un esercito permanente, l'ossatura del quale poteva essere assicurata solo da una classe di ufficiali devota alla corona. Ciò nonostante, Federico Guglielmo riuscì a far assumere ai suoi domini una certa importanza europea: provvide a bonificarli, contendendoli ai boschi e alle paludi; attirò sul suo territorio gli [[ugonotti]] francesi (costretti a emigrare dalla politica persecutoria di Luigi XIV), garantendo loro la più ampia libertà religiosa pur di potersi avvantaggiare delle loro preziose capacità di lavoro; sopperì alla discontinuità territoriale uniformando il più possibile le strutture politiche e amministrative di Kleve, del Brandeburgo e della Prussia.
 
Nella politica estera, egli riuscì a sganciare il Ducato di Prussia dalla Polonia, e, nella [[Guerra d'Olanda]] (1672-1678), aumentò il proprio prestigio sconfiggendo gli Svedesi, alleati di Luigi XIV e ritenuti imbattibili. Gli Hohenzollern ottennero in seguito il titolo di re di Prussia e diventarono uno dei principali punti di riferimento del mondo germanico. Viene ricordato come fondamentale per la genesi dello Stato prussiano l'editto di Potsdam dell'8 novembre 1685 (concessione dell'asilo agli ugonotti). Il numero dei berlinesi salì da 6000 nel 1640 a 30000 dopo la promulgazione dell'editto.
 
=== [[Dispotismo illuminato]] in Prussia ===
[[File:Adolph-von-Menzel-Tafelrunde2.jpg|thumb|left|''[[Federico II di Prussia]] con [[Voltaire]] e altri illuministi a [[Sanssouci]]'', opera di [[Adolph von Menzel|Menzel]], [[XIX secolo]] ]]
[[Federico I di Prussia|Federico I Hohenzollern]] (in carica 1701-1713) fu il primo Hohenzollerndella propria casata a fregiarsi del titolo regio (18 gennaio [[1701]]). Il primo parere favorevole sull'elevazione dell'elettore del [[Brandeburgo-Prussia|Brandeburgo]] alla dignità regia fu quello di Heinrich Rüdiger von Ilgen il 25 novembre 1699; così, Ferdinand Bartholdi, ambasciatore a Vienna, il 3 febbraio 1700 spedì a Federico un dispaccio cifrato col quale suggeriva di rivolgersi a padre Wolf, consigliere imperiale a Vienna. Quest'ultimo desiderava il matrimonio del principe ereditario di Prussia con un'arciduchessa cattolica, al fine di convertirlo e accettò di assumerne il suo patrocinio. Il prezzo della dignità regia consistette: in 500.000 talleri a carico degli [[Hohenzollern]], nel permesso del libero culto cattolico nel [[Brunswick-Lüneburg|Brunswick]] e nella completa rinuncia al diritto di voto nell'elezione imperiale. Grazie anche alla mediazione di padre Wolf, che intrattenne appositi colloqui col primo ministro austriaco Kaunitz il 10 maggio 1700 e il 16 giugno 1700, fu rinnovata l'alleanza austro-prussiana sulla base del trattato del 1686 e fu riconosciuta ufficialmente la dignità elettiva degli Hohenzollern secondo i dettami della ''bolla d'oro''. I cerimoniali del 18 gennaio 1701 furono particolarmente fastosi e condotti da von Besser.
 
Si noti che all'inizio il titolo fu di "re ''in'' Prussia" (non "re ''di'' Prussia"), il che indica probabilmente che la collocazione giuridica internazionale dello Stato era incerta; il Brandeburgo seguitò a far parte dell'[[Sacro Romano Impero|Impero]]. Nell'elevazione alla dignità regale, Federico I fu aiutato dall'Austria, che aveva bisogno del suo appoggio per i problemi insorti con la spartizione dei domini spagnoli. Fu fondata l'università di [[Halle (SaaleSassonia-Anhalt)|Halle]], dove insegnarono [[Gottfried Wilhelm von LeibnitzLeibniz|Leibniz]] e [[Christian Thomasius|Thomasius]], che fu il primo a insegnare in lingua tedesca.
 
Notevoli furono i guadagni territoriali da parte del successore Federico Guglielmo I (in carica 1713-1740): il 21 gennaio [[1719]] la [[Impero svedese|Svezia]] cedette parte della [[Pomerania svedese|Pomerania]], [[Usedom]] e la città di [[Stettino]], annessi formalmente il 29 aprile [[1720]]. Federico II affidò con un Cabinets-Ordre del 30 dicembre 1746 al suo cancelliere [[Samuel von Cocceji|Samuele Cocceius]] il compito di elaborare un progetto di Codice con un duplice obiettivo, prevedere norme chiare e razionali e creare una normativa volta a valorizzare la tradizione prussiana e fondata sulla ragione naturale. Il progetto didel codice[[Corpus Iuris Fridericianum]] però non venne approvato da Federico II in quanto contenente numerose norme di matrice romanistica. L'iniziativa della codificazione proseguiproseguì successivamente con l'istituzione di un'apposita commissione presieduta dal cancelliere [[Johann Heinrich von CramerCarmer]], e a seguito dell'elaborazione di tre progetti di codice, il 5 luglio del 1794 venne pubblicato l'[[Allgemeines Landrecht]], composto da 17.000 articoli e suddiviso in tre parti: introduzione - prima parte: diritti reali, seconda parte: associazioni. [[Federico II di Prussia|Federico II]] ([[1712]] - [[1786]]), divenuto re nel [[1740]], per quanto amico di filosofi e filosofo a sua volta, subordinò ogni convinzione personale alla ragion di stato. Nel [[1740]] la Prussia contava 85.000 soldati: era il quarto esercito in Europa, dove era solo tredicesima per popolazione. D'importanza decisiva fu illa Trattato[[Pace di Berlino (1742)|Pace di Berlino]] del 28 luglio [[1742]], che sancì la cessione della [[Slesia]] allo Stato prussiano. Entro questi limiti l'opera di Federico II fu comunque assai rilevante. Federico II riaprì l'[[Accademia delle scienze di Berlino]], che suo padre aveva fatto chiudere, non tenne conto della nazionalità dei suoi collaboratori, bensì della loro capacità nelle tecniche, nelle scienze, nell'economia e in tutte le attività necessarie a uno Stato. Furono colonizzate nuove terre e furono introdotte coltivazioni più produttive, ma i grandi proprietari terrieri, i cosiddetti [[Junker]], conservarono intatto il loro potere sui contadini, infatti, essi fornivano i quadri dell'[[esercito prussiano]], pertanto l'istituto medievale della [[servitù della gleba]] non fu toccato, per non danneggiarli. Nello Stato di Federico II il 20% circa dei nobili erano agrari di oltre Elba, che gestivano direttamente il proprio latifondo; una classe sociale abbastanza numerosa e, secondo Taylor, assai efficiente.
 
La preoccupazione di non rovesciare l'ordinamento della società prussiana si fece sentire anche nelle riforme legislative di [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]], che con il [[proprio Codice fredericiano]]civile attuò non tanto una riforma, quanto una razionalizzazione del regime feudale. Inoltre, Federico attuòmise in atto una radicale [[separazione tra Stato e Chiesa]]. Dopo il [[1653]] non si hanno notizie di convocazioni dei ceti nel [[Brandeburgo-Prussia|Brandeburgo]]; il che sta a significare che l'[[Assolutismo monarchico|assolutismo regio]] aveva avuto la meglio. In quell'anno, in cambio di 530.000 [[tallero|talleri]], l'elettore riconobbe privilegi agli [[Junker]], tra i quali il diritto esclusivo ad acquisire proprietà e riconobbe la piena giurisdizione e l'esenzione dalle imposte per quella classe. Fu pure unificato il comando sotto von Sparr, e standardizzata la logistica e il finanziamento per opera di [[Carl Ernst von Platen]]; von Gumbkow, che successe a quest'ultimo, ampliò ancora le proprie prerogative. Il principe [[Leopoldo I di Anhalt-Dessau]], addestrò l'esercito a svolgere complicate manovre ("regolamenti" dell'esercito, [[1714]]) e, sia detto incidentalmente, introdusse il [[passo dell'oca]].
 
La struttura dei distretti di reclutamento fu stabilita su base cantonale nel [[1732]]; già allora era prevista l'obbligatorietà del servizio militare. Il patto fra monarchia e nobiltà fu quindi peculiare: gli [[Junker]] accettarono la monarchia perché offriva loro privilegi nei confronti della borghesia emergente; in cambio, l'appoggiarono militarmente. Federico II sfruttò ogni possibile alleato; così, quando gli Asburgo cacciarono i [[compagnia di Gesù|gesuiti]], egli li accolse prontamente. Il risultato fu la notevole diminuzione dell'analfabetismo nel suo territorio.
 
Perfino i ministri di stato apparivano spesso come dei meri esecutori del volere regio. Federico II fu così forse il principale rappresentante dell'assolutismo illuminato in Europa. Nonostante il successo, l'azione di Federico II non fu esente da critiche neppure da parte della nobiltà, basti citare Georg H. von Behrenhorst. Nello Stato prussiano la componente etnica slava era cospicua: illa territorio[[Prussia di Posenmeridionale|Posnania]], acquisitoacquisita dal [[1772]] al [[1795]], era popolatopopolata da tedeschi solo per il 38%. Fu infatti quello il periodo delle tre spartizioni[[Spartizioni della Polonia]] (5 agosto 1772, 23 gennaio 1793, 24 ottobre 1795). Federico II dovette anche accettare l'ingerenza russa, che, come successivamente, aveva interesse a mantenere divisa la Germania; perciò nel [[1779]] la Russia cofirmò la [[Trattato di Teschen|pace di Teschen]] fra Austria e Prussia.
 
Nel 1795, con la [[PaceTrattato di Basilea (5 aprile 1795)|pace di Basilea]], la Prussia si dedicò pressoché interamente aialle suoisue acquistiacquisizioni orientali, disinteressandosi di quello che andava maturando in Occidente. Il risveglio fu brusco e si ebbe con la [[battaglia di Jena|Jena]] (14 ottobre [[1806]]), dove [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] sconfisse nettamente l'esercito prussiano, che contò 25.000 perdite (su 133.000 fanti, 39.600 cavalleggeri, 10.000 artiglieri presenti alla battaglia; cfr. Chlapowski).
 
Con la [[pace di Tilsit]], siglata il 9 luglio [[1807]], anche con la [[Impero russo|Russia]] dello zar [[Alessandro I di Russia|Alessandro I]], la Prussia dovette accettare una limitazione dell'esercito a 42.000 uomini, la perdita di metà della popolazione, che si ridusse a 5.000.000 di abitanti, e soprattutto una stretta tutela da parte dello Stato francese. L'8 settembre 1808 Napoleone richiese 140 milioni di franchi come risarcimento di guerra; in questo periodo, l'allevamento di bestiame in Prussia subì un drastico ridimensionamento.
 
Dopo Jena avvenne l'emancipazione dei servi della gleba (''Bauernliegen'') che teleologicamente si può anche interpretare<ref name="mantelli">B. Mantelli, ''Da Ottone di Sassonia ad Angela Merkel. Società, istituzioni, poteri nello spazio germanofono dall'anno Mille a oggi'', UTET, Torino, 2006</ref> con la finalità di liberare manodopera di riserva disponibile per l'incipiente industrializzazione. ÈQuesta degnoe dialtre notariforme che seguivano uno schema organico, è conosciuto come [[Riforme prussiane]]. Tuttavia solo nel [[1918]] furono soppresse le ordinanze feudali e che il feudo permarràrimarrà come unità amministrativa fino al [[1927]].
 
In quegli anni avvenne anche l'affrancamento dei contadini appartenenti a terre demaniali. NegliDurante anniil del predominio di[[periodo Napoleonefrancese]] le produzioni locali tedesche furono favorite dal [[bloccoBlocco continentale]], che agevolò la loro penetrazione nel mercato europeo<ref name="mantelli"/>.
 
Già da alcuni anni von Courbière e [[Karl Friedrich von dem Knesebeck|von dem Knesebeck]] avevano proposto alcune riforme in materia militare, ma non avevano ottenuto molto. Le innovazioni nella tecnica militare avanzate in Francia erano state propugnate, nei primi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]], da [[Georg Heinrich von Behrenhorst]] e dal suo allievo [[Dietrich Adam Heinrich von Bülow|Dietrich Heinrich von Bülow]], ma osteggiate dal più illustre superstite della guerra[[Guerra dei sette anni]], [[Wichard Joachim Heinrich von Möllendorf|Möllendorff]], oltre che da Saldern, Venturini, Massenbach, ancora legati agli schemi federiciani.
 
Descrizioni della [[Quarta coalizione|guerra del 1806]] si trovatrovano in <!-- "Der Krieg von 1806 und 1807?, Oskar von LV -->von Lettow-Vorbeck oppure in <!-- "Die Schlacht bei Jena", Eduard -->Leidolph. Per problematiche inerenti al comando vedi Görlitz<!-- chi? --> e per quel che riguarda le resistenze all'innovazione in campo militare anche dopo la [[Battaglia di Jena|sconfitta di Jena]] vedi Jany<ref name="jany">C. Jany, ''Geschichte der Preußischen Armee vom 15. Jahrhundert bis 1914'', Berlin, 1928-1933</ref>. David Nash ha descritto quegli anni in: ''The Prussian Army 1808-15''.
 
[[Hermann von Boyen]] - dopo la [[Trattato di Parigi (1814)|pace di Parigi]] - fu il primo ministro prussiano della guerra e costituì il vertice di tutto l'apparato militare, unificando nella sua persona il comando e l'amministrazione. Questo comportava che il ministro della guerra, in caso di attività bellica, fosse anche comandante dell'esercito e pertanto, già in tempo di pace, capo di Stato Maggiore.
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In seguito non fu possibile raggiungere un'unificazione così completa della dirigenza militare; si ebbero anzi contrasti, soprattutto per l'ambigua posizione dei ministri della guerra, un po' alti dirigenti militari e un po' alti dirigenti politici. Non mancava chi protestava contro l'eccessivo peso assunto dagli alti ufficiali: Karl von Rotteck, scriveva dopo il 1819 che l'esercito era la culla del dispotismo.
 
Inoltre molti critici hanno messo in rilievo l'ignoranza del corpo ufficiali, testimoniata dalle posizioni dei massimi dirigenti militari dell'epoca. Ad esempio [[Carl Friedrich Heinrich von Wylich und Lottum|Lottum]] (membro della commissione per la promozione a ufficiali, 1808) non era favorevole a istruirli, convinto com'era che « [...] il troppo studio uccide il carattere». Lo stesso [[Karl Georg Albrecht Ernst von Hake|von Hake]] - ministro della guerra dal [[1819]] al [[1833]] - condivideva questa opinione. Fra i primi [[capo di Stato Maggiore|capi di Stato Maggiore]] generale si possono rammentare [[Karl von Müffling|Müffling]] ([[1821]]-[[1829|29]]), [[Wilhelm von Krauseneck|Krauseneck]] ([[1829]]-[[1848|48]]), la cui azione è stata commentata da Bockmann.
 
Nel [[1823]] gli Junker istituirono le rappresentanze dei ceti provinciali: il criterio di inclusione nel più elevato dei ceti era dato dalla proprietà terriera anche se acquistata. La mentalità degli Junker fu adottata dai [[nuovi ricchi]] di origine [[borghesia|borghese]] senza molte difficoltà, e pure questa circostanza ebbe peso nella direzione degli eventi successivi.<ref name=junker>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/08/29/il-mondo-perdut-degli-junker.html|titolo=Il mondo perduto degli junker|autore=Stefano Malatesta|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=29 agosto 2004|p=34}}</ref>
 
Così siamo arrivati alle soglie del breve periodo liberale in Prussia. La prima [[Landtag prussiano|Dieta unificata]] fu convocata per l'11 aprile [[1847]]. Il malcontento sociale non poteva essere contenuto più a lungo, tanto che l'apertura della Dieta - che rappresentava il primo anche se timido passo verso una monarchia costituzionale e basata su principi liberali - coincise con la "rivolta delle patate" a [[Berlino]], originata dall'aumento del prezzo dei tuberi.
 
Poi venne la [[Primavera dei popoli|rivoluzione di Parigi]] e forte fu la tentazione di rispondere ai fermenti liberali con l'uso della forza: così si pronunciarono il ''Generaladjutant'' [[Leopold von Gerlach]] e il generale [[Gustav von Prittwitz]] (assistente del governatore militare di Berlino, von Ditfurth). Minutoli, capo della polizia, chiese l'aiuto dell'esercito: ne seguirono gravi scontri con i dimostranti, nonostante i consigli di moderazione caldeggiati da von Pfuehl, divenuto governatore militare di Berlino. Ad aggravare la situazione giunse la notizia della rivoluzione a [[Vienna]]. A Berlino furono erette barricate. Il re era incerto: secondo von Thile era preferibile che si allontanasse dalla città. Mentre [[Edwin von Manteuffel]], aiutante del principe Alberto, voleva che il re rimanesse e la spuntò. Il re difatti rimase a Berlino, ma dovette piegarsi a molte richieste dei rivoltosi.
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Inoltre fin dall'inizio era in azione una [[camarilla]] reazionaria di cui facevano parte von Gerlach, il generale von Rauch, il conte Dohna, von der Groeben e von Manteuffel. Acceso propagandista di queste posizioni era il tenente colonnello von Griesheim, che pubblicava opuscoli antiliberali. Nell'assemblea erano presenti elementi contrari alla Costituzione, come Baumstark e Reichensperger. Wrangel riconquistò Berlino a novembre senza incontrare praticamente resistenza da parte dei liberali.
 
Tuttavia la breve parentesi liberale fu importante perché vide il sorgere della soluzione[[Kleindeutsche Lösung|Soluzione piccolo-tedesca]] per un'eventuale unificazione: essa fu sostenuta dal conte [[Heinrich von Gagern]], presidente del parlamento[[Parlamento nazionaledi Francoforte]], che escluse l'[[Impero austriaco|Austria]] dal progetto di un nuovo Stato federale. In seguito, von Gagern ebbe però a convertirsi allaall'[[Großdeutschland|idea soluzionedella grande-tedescaGrande Germania]].
 
Nel [[1849]] l'Austria era fortemente impegnata nella repressione antiliberale in [[Italia]] e in [[Ungheria]] e la Prussia ne approfittò per stabilire unal'[[Unione legadi deiErfurt]], principitentando sottodi launire suai egidaprincipati (Unionetedeschi disotto Erfurt).la Inpropria egida; in risposta il ministeroministro austriaco Schwarzenberg riesumò nell'autunno del [[1850]] la [[Confederazione germanica]], decaduta ''de facto'' con gli avvenimenti del 1848., Cosìcosì la Prussia fu costretta a sciogliere l'Unione dicol Erfurt con l'accordo[[Trattato di [[Olomouc|Olmütz]] (29 novembre [[1850]]), checonsiderato in patria fuuna consideratovera umilianteumiliazione.
 
Il re [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]] attribuì l'insuccesso al mancato prolungamento della ferma militare. Nel gioco diplomatico s'inserì anche la Russia., Quest'ultimaconsiderato il avevaproprio interesse a che la Germania rimanesse divisa. Perciò spalleggiò i principi tedeschi, che bocciarono a inizio del [[1851]] l'ammissione dell'Impero austriaco nella Confederazione germanica. In Prussia si impose l'esercito quale strumento della corona a seguito delle lotte del 1860.
 
Osserva [[Gerhard Ritter|Ritter]]<ref>G. Ritter, ''I militari e la politica nella Germania moderna'', Einaudi ed., Torino, 1967</ref> che così si venne a creare un latente dissidio fra direzione politica e militare, foriero di conseguenze negative anche a lungo termine. Dopo pochi anni (1866) la legge sulla ratifica (''Indemnitätgesetz'') di Bismarck riconobbe il diritto di sindacare il bilancio da parte del Parlamento - il ''Budgetrecht'' - senza pregiudicare i privilegi reali e solo a posteriori; questa disposizione valeva anche e soprattutto, per i bilanci dell'esercito. Il re si trovò titolare di un potere assoluto sulle cosequestioni militari, ma naturalmente fu costretto aad affidarsi al parere dei dignitari prossimi, che vedeva quotidianamente come l'aiutante generale. Essi non avevano responsabilità diretta ma potevano molto, in virtù della vicinanza col sovrano.
 
La Prussia seppe manovrare abilmente negli anni seguenti, tanto che nel [[1863]] la convenzione di Alvensleben sancì il sodalizio fra Prussia e Russia in funzione antipolacca. Nello stesso anno, l'imperatore d'Austria [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] indisse una conferenza dei principi tedeschi a Francoforte;, con l'obbiettivoobiettivo eradi l'unioneunificare deila tedeschi.Germania, Peròma Guglielmo I rifiutò di parteciparvi e con ciò la conferenza andò incontro al fallimento.; Questoquesto episodio costituì l'ultimo tentativo di una un'unificazione tedesca a guida asburgica.
 
Anni prima ([[1860]]) la commissione per gli affari militari aveva approvato l'espansione delle forze armate, stabilendo al contempo tagli al bilancio per 6.789.000 talleri; il consigliere del presidente della commissione era il generale [[Friedrich Karl Leopold von Stavenhagen]]. Si era trattato presumibilmente di una mossa intenzionata a una politica di egemonia politico-militare nel mondo tedesco.
 
Nel febbraio [[1864]] scoppia la [[seconda guerra dello Schleswig]], che vede l'[[Impero austriaco]] e la Prussia alleati contro la [[Danimarca]], e che si conclude a fine ottobre con la sconfitta danese: la convenzione[[Convenzione di Gastein]] del [[1865]] riconosce alla Prussia lo [[Schleswig (regione)|Schleswig]] e l'[[Holstein]] all'Austria. In realtà, tolte di mezzo con le armi le pretese danesi e decaduta la candidatura di Augustenburg, gli asburgici si trovano, nonostante la vittoria, con le spalle al muro: impegnati in una un'occupazione ''sine die'' di territori lontani, stanno lasciando cadere nelle mani dei prussiani due stati che avrebbero dovuto, come stati tedeschi autonomi, rientrare all'interno della [[Confederazione germanica]]. Ciò costituirà per [[Otto von Bismarck|Bismarck]] il pretesto per dar vita alla [[guerra austro-prussiana]], primo passo verso l'[[unificazione della Germania]] sotto il dominio prussiano.
 
==== Arte in Prussia ====
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Scultori celebri furono Johann P. Benckert, Johann M.G. Heymüller, i fratelli Räntz e Bernhard Rode. In epoca guglielmina godé di una notevole fama il pittore [[Adolph von Menzel]].
 
Nel campo letterario, notevole è il contributo prussiano al sorgere e al consolidarsi della corrente romantica: l'inizio ufficiale del movimento si fa risalire alla pubblicazione della rivista ''Athenäum'' (Berlino, 1797, a opera dei fratelli Schlegel). Anche le principali suddivisioni del movimento hanno radici prussiane: a) gruppo di [[Jena]] (J.L.Tieck, [[Novalis]], [[Wilhelm Heinrich Wackenroder|W. H. Wackenroder]]); b) gruppo di [[Heidelberg]] ([[Achim von Arnim|L. A. von Arnim]], [[Friedrich Melchior von Grimm|Grimm]], [[Clemens Brentano|C .M. Brentano]]); c) gruppo di Berlino ([[Adelbert von Chamisso|A. von Chamisso]]).
 
==== Scienze in Prussia ====
Importante ruolo fu rivestito dall'[[Accademia prussiana delle scienze]], che annoverò membri come [[Gotthold Ephraim Lessing|Lessing]], [[Ferdinand Georg Frobenius|Frobenius]], [[Max Planck|Planck]], [[Albert Einstein|Einstein]], [[Immanuel Kant|Kant]], [[Eulero]]. Se ne interessarono anche [[Gottfried Wilhelm LeibnitzLeibniz|LeibnitzLeibniz]] e [[Wilhelm Dilthey|Dilthey]].
 
[[Karl Reichenbach|Karl Ludwig von Reichenbach]] (1788 - 1869) ne fece parte e scoprì il [[creosoto]], il [[fenolo]], la [[paraffina]] e il primo colorante di sintesi. Dal 1845 [[Justus von Liebig]], docente a [[GiessenGießen]], studiò e pure commercializzò fertilizzanti come il [[perfosfato]] (prodotto dalla BAG da lui fondata a [[Monaco di Baviera]] nel [[1852]]). Ma importante fu anche [[Jacob Moleschott|Moleschott]], che svolse attività a [[Heidelberg]] e in Italia. In campo medico è notevole il nome di [[Rudolf Virchow]], un grande igienista. Prestigiosa fu la scuola storica, della quale una tendenza identificò la Prussia come motore dell'unificazione tedesca (scuola borussica): ne fecero parte a vario titolo [[Theodor Mommsen]], [[Johann Gustav Droysen]], [[Heinrich von Treitschke]] e Gustav Freytag.
 
==== Industria in Prussia ====
L'industria ceramica si sviluppò dal 1751 a opera principalmente di Wilhelm C. Wegely. I sali potassici furono estratti industrialmente per la prima volta a [[StassfurtStaßfurt]]. La Prussia acquisì in Slesia e successivamente in Renania territori carboniferi; c'erano anche discreti giacimenti di piombo, zinco, alluminio.
 
==== Archivistica in Prussia ====
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=== La classe dominante: gli Junker ===
Passiamo ora a considerare chi fossero gli Junker, la classe dominante in Prussia per così lungo tempo.<ref name=junker/> Ai tempi di [[Alberto I di Brandeburgo|Alberto l'Orso]], i ''ministeriales'' erano funzionari con compiti d'intendenza. Sotto la tutela dei Grandi e dei margravi, questo ceto viene considerato all'origine degli Junker, di quanti vivono secondo lo stato di cavaliere (''[[Ritter]]''). Gli storici si sono chiesti spesso come mai una classe sostanzialmente [[Feudalesimo|feudale]] sia riuscita a prolungare il proprio predominio politico fino al [[XIX secolo]], fatto che non si è verificato in quasi nessun altro paese europeo, e certamente non in paesi di una qualche importanza. Taylor<ref name="taylor"/> sottolinea come a causa della scarsa resa delle terre gli Junker fossero costretti a una un'"instancabile efficienza"; così, essi tagliarono letteralmente l'erba sotto i piedi alla [[borghesia]] emergente, peraltro poco robusta e consapevole di sé per le scarsezze del mercato interno.
 
In genere, gli Junker non erano una classe ricca, così le tradizionali virtù prussiane erano la ''Nüchternheit'' ("semplicità"), ''Pflichterfüllung'' ("dedizione al dovere"), la modestia, l'accettazione delle responsabilità e la puntualità). Taylor<ref name="taylor"/> evidenzia anche che la [[Germania]] non ha di per sé confini ben definiti; certo, non li ha a Est, dove fino a tempi recenti è stata la regola il frammischiarsi di varie popolazioni (non solo tedeschi, ma anche slavi e baltici); pertanto, gli Junker mantennero per secoli la loro funzione primaria, quella cioè di proteggere militarmente la linea dell'[[Oder]] e della [[Vistola]]. La classe degli agrari fu quindi mantenuta concedendo privilegi, primo fra tutti la preminenza nelle cariche civili e militari.
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Poiché amministrazione e giustizia erano esercitati da rettori civici (scelti fra nobili e dai nobili) si ribellarono spesso comuni e [[Gilda (storia)|gilde]]. Nel complesso la struttura della società era meno feudale che in Occidente: conseguenza della origine coloniale del territorio.
 
Knapp<ref name="knapp">Georg F.<!-- Friedrich --> Knapp, ''Die Bauernbefreiung und der Ursprung der Landarbeiter in älteren Theilen Preußens'', Leipzig, 1887, vol. I</ref> ha asserito che fra ''dominus'' e villici la distanza sociale fosse scarsa. Con la [[Peste nera|peste]] che devastò le popolazioni nel [[1340]] circa, molte terre furono abbandonate, e una serie di cattivi raccolti completò il quadro ([[1412]], [[1415]]-[[1416|6]], [[1437]]-[[1439|9]]).
 
La [[Battaglia di Grunwald|sconfitta]] dei cavalieri teutonici a Grunwald (1410) ebbe come conseguenza il trattato di Melno del 1422, col quale i cavalieri cedevano diritti in Samogizia. Nel 1453 la crisi dell'Ordine teutonico si rese manifesta con la cosiddetta guerra dei Tredici Anni, combattuta fra l'Ordine e una coalizione di polacchi e ribelli all'Ordine; la Polonia era intervenuta per richiesta di Hans von Baysen a Casimiro IV Jagellone re di Polonia. L'Ordine vinse a Konitz in Pomerelia il 18-09-1454, ma subì una sconfitta grave a SwiecinŚwiecino nel 1462 e un'altra nell'anno successivo in una battaglia navale presso la Vistola. Nel 1466 la guerra finiva con la completa sconfitta dell'Ordine. Fu emesso un calmiere sui salari dei braccianti, mentre si moltiplicavano le richieste di servizi da parte dell'Ordine e veniva impedito ai contadini di trasferirsi. Alla guerra dei Tredici Anni seguì la cosiddetta guerra dei Preti, che nacque come una disputa sui poteri detenuti dai vescovi in WarmiaVarmia: nel 1467 gli ecclesiastici rifiutarono il vescovo nominato da Casimiro IV, e elessero Nicolaus von Tüngen, appoggiato dall'Ordine teutonico nonché dal re d'Ungheria Mattia Corvino. Questo conflitto terminò con un compromesso: il re di Polonia accettò von Tüngen come arcivescovo, il quale contestualmente riconobbe la sovranità polacca (trattato di Piotrków). Con la [[Trattato di Toruń (1466)|pace di ThornToruń]], l'Ordine mantenne solo alcuni territori orientali. Verso il [[1570]] circa metà delle tenute abbandonate erano di nuovo coltivate, anche perché i contadini erano stati trasformati in [[Servitù della gleba|servi della gleba]] nel [[1526]] e il prezzo del grano era triplicato nel corso del secolo. L'Ordine era ormai in piena decadenza; così fu costretto a vendere molti privilegi ai nobili, che li usarono contro i contadini.
 
=== Il sentimento religioso ===
In questa cornice di declino dell'Ordine si inserisce con valore di paradigma il [[concilio di Costanza]] ([[1414]]-[[1418|18]]). Esso fu originato dalla volontà dell'Ordine di proseguire le crociate rivolgendosi contro popoli già cristianizzati come la Polonia e la Russia. L'avvocato dell'Ordine, Wormditt, esordì infatti con un attacco deciso alla [[Polonia]]. Il Papa non lo ascoltò, a tal punto che Witold[[Vitoldo]] e Wladyslaw[[Ladislao II Jagellone|Ladislao]], avversari lituano-polacchi dell'Ordine, furono nominati vicari generali. Il portavoce di WladyslawLadislao, Paulus Vladimiri (Paweł Włodkowic), rettore dell'[[Università Jagellonica]] e allievo di [[Francesco Zabarella]]), replicò rivendicando la conversione pacifica dei Lituani a opera dei polacchi. Negò che il Papa potesse ordinare l'attacco a una nazione sovrana infedele, tranne che in Terrasanta: in tutti gli altri casi, era una violazione della legge naturale. Né gli infedeli potevano essere convertiti con la forza, altrimenti si violava il libero arbitrio, indispensabile per una conversione sincera. Né l'Imperatore poteva ordinare guerre contro chi stava al di fuori dei confini dell'Impero. Tuttavia, Enrico di Susa aveva sostenuto - sulla base dei Decretali di [[Gregorio IX]] (III,34,8) che "''…con la nascita di Cristo ogni onore e diritto …erano stati tolti agli infedeli e conferiti ai cristiani''".
 
Vladimiri obiettò che Enrico di Susa aveva torto; è vero che aveva molti seguaci ([[Giles di Roma]], Oldradus, Andrea e [[Pietro di Anchorano]]), ma per esempio [[Tommaso d'Aquino]] riteneva inviolabile la proprietà degli infedeli. La guerra giusta doveva evitare alla cristianità, e era giustificabile, solo in caso di pericolo imminente. I poteri papali, inoltre, non erano stati trasmessi agli imperatori. I cavalieri cristiani avevano il dovere di accertare la giustizia della causa per cui combattevano. Il Concilio tergiversò, ma Vladimiri presentò dei Samogizi (che si lagnarono dell'Ordine) e una lettera di WladyslawLadislao, che si lagnava di non poter combattere i Turchi perché vessato dall'Ordine teutonico. Vladimiri fu duramente attaccato da [[Domenico da San Gemignano]], da Urbach, e dal domenicano Falkenberg, rivendicando la potestà imperiale. Falkenberg ebbe il torto, però, di presentare la controversia alla [[Sorbona]], auspicando l'uccisione di WladyslawLadislao e dei polacchi in genere. Era troppo, e Falkenberg fu imprigionato per sei anni, anche se riuscì a scampare alla condanna per eresia (per aver difeso il tirannicidio). Un argomento insidioso, a favore della crociata contro i Polacchi fu esposto da [[Ardecino de Porta]], novarese. Nel suo ''Tractatus'' sostenne che, poiché Dio aveva concesso ai [[paganesimo|pagani]] le loro terre, essi erano obbligati a seguire la sua legge. A tirare le fila della disputa fu un pensatore indipendente, [[Pierre d'Ailly]]. Egli ammise che i cristiani potevano servirsi di pagani per condurre una guerra. Definì la guerra giusta se
 
* serviva a riconquistare territori cristiani;
* serviva a reprimere pagani troppo aggressivi, o che disonoravano il Creatore.
 
In conclusione, Vladimiri, con la sua condotta processuale aggressiva, impedì che vi fossero ritorsioni contro la Polonia. Così [[Papapapa Martino V|Papa Martino]] riconfermò vicari generali WladyslawLadislao e WitoldVitoldo, e il senso della rinnovata nomina era chiaro: era precluso ogni attacco ai polacchi. Questa digressione è stata in certo senso necessaria, poiché la dottrina cristiana medioevale considerava moralmente giustificata solo la guerra difensiva; essa si è prolungata molto in Germania, anche secondo quanto sostiene Ritter<ref>G. Ritter, ''I militari e la politica nella Germania moderna'', Torino, Einaudi ed., Torino, 1967, pp. 20 e segg.</ref>.
 
=== Gli Stati del re di Prussia ===
Nel [[XVIII secolo]] non si può ancora parlare di Prussia come statoStato unitario. Analogamente a quanto avviene agli [[Asburgo]] in [[Austria]] gli [[Hohenzollern]], già da secoli margravi ed [[Principe elettore|Elettori]] del [[Brandeburgo]], espandono il loro dominio su altri territori, assumendo dapprima il titolo di ''[[re di Prussia|re in Prussia]]'' e poi, dal 1772, con la prima spartizione della [[Polonia]], quello di ''[[re di Prussia]]''. Divengono così sovrani di una moltitudine di stati, più o meno ampi, che vanno dalle rive del [[mar Baltico]] fino alla Mosa, ai confini con i [[Paesi Bassi]]. L'abilità dei monarchi prussiani fa di questa frammentazione una forza, anziché una debolezza; l'arte militare diviene un'occupazione pressoché permanente della classe dirigente prussiana, che vede i suoi eserciti presenti in ogni parte del [[Sacro Romano Impero Tedesco]]. La pluralità degli stati, appartenenti all'Impero e non, costituiranno i nuclei di quelle che formeranno nel corso del [[XIX secolo]] le grandi province amministrative del regno.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/02/17/simbolo-dello-stato-autoritario-ma-anche-culla.html|titolo=Simbolo dello Stato autoritario ma anche culla del socialismo|autore=Massimo L. Salvadori|pubblicazione=la Repubblica|data=17 febbraio 2002|p=8}}</ref>
 
'''A) Stati non appartenenti all'Impero'''
* Regno di Prussia
** SamlandSamogizia: [[Königsberg]], Pillau, Labiau, Gumbinnen, [[Klaipėda|Memel]], l'exclave di [[Tauroggen]] (Taurage)
** Natangen: Bartenstein, Angerburg, Rastenburg
** [[Hockerland]]: Marienwerden, Holland, Neidenburg
* [[Principato di Neuenburg]] ([[Canton Neuchâtel|Neuchâtel]] in [[Svizzera]])
** [[Welsch Neuenburg]]
** Contea di [[Vallengin]]
''';Dal 1772:'''{{dp}}
* Prussia occidentale
** Prussia propria: Danzica
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'''B) Stati dell'Impero'''
* [[Feudi imperiali|Elettorato]] del [[Brandeburgo]]
** Marca elettorale ([[Berlino]])
*** Marca Media ([[Mittelmark]]) ([[Potsdam]])
*** Vecchia Marca ([[Altmark (Germania)|Altmark]]) (Stendal)
*** Marca di Priegnitz ([[Priegnitz Mark]])
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** Marca Nuova ([[Neumark]]) (Küstrin, Sternberg, Züllichau, Cottbus, Soldin)
** Ducato di Pomerania citeriore (Stettino e le signorie di Usedom, Wollin, il porto polacco di Braunsberg dal 1667)
** Ducato di Magdeburgo e principato di [[Halle (SaaleSassonia-Anhalt)|Halle]] con Zinna, Loburg e [[Jüterbog]]
** Principato di [[Halberstadt]] e le signorie di Lora e Klettenberg
** [[Principato di Kammin]]
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Interessante è istituire un parallelo con l'[[Inghilterra]]: lì i nobili furono costretti a fare concessioni, in Prussia divennero più opprimenti; cause simili (ad esempio, la peste, che creava scarsità di [[manodopera]]) provocarono effetti opposti. Fosse la [[Colonizzazione europea delle Americhe|scoperta dell'America]], che mandò in frantumi la prosperità delle [[Lega anseatica|città anseatiche]] (legate strettamente all'Ordine), fosse la politica protezionistica dell'Hansa, l'est tedesco uscì a pezzi dal XV secolo. Su questo concordano molti storici; ciò consentì agli aristocratici di conservare il potere. Eventi naturali, come carestie e epidemie, dovettero contribuire potentemente alla decadenza: comunque, la contrazione della terra coltivata fu manifesta intorno al 1450<ref>M. Postan, ''The Fifteenth Century. Economic History Review IX'', 1939, p. 161</ref>. Tuttavia, si verificò un aumento di richiesta di granaglie da parte dei paesi mediterranei sul finire del Cinquecento e, di conseguenza, le proprietà nobiliari dell'est coltivate a latifondo ne trassero vantaggi. Altro punto di forza (1551-1600 secondo Kamen, op. cit.) consisté nel fatto che i prezzi non aumentarono moltissimo; Kamen calcola per Danzica un aumento del 50%, inferiore al tasso olandese. Nel periodo fra il 1410 e il 1466, la popolazione diminuì in Prussia del 50%.<ref>Weber<!-- chi? --></ref>
 
=== [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]]: la crisi dello junkerismo ===
Su impulso francese, il ''[[Reichsdeputationshauptschluss]]'' del 25 febbraio 1803 a opera del ''Reichstag'' decideva la secolarizzazione delle signorie e dei principati ecclesiastici, nonché la decadenza degli statuti autonomistici delle città libere<ref name="mantelli"/>.
Ne derivò il rafforzamento degli stati maggiori nell'area germanica e soprattutto, il superamento della frammentazione politica sancita dalla pace di Vestfalia. La Prussia dopo Jena è uno Stato con le spalle al muro, che proprio dalla sconfitta completa è indotto a portare alle estreme conseguenze la lotta contro le idee e le forze della rivoluzione francese. Pertanto necessita di un potere sempre più accentrato, così sotto Hardenberg (e il suo aiuto Altenstein) viene promulgato il decreto reale del 25-12-1808, col quale si stabilisce l'unificazione delle funzioni di ministro della guerra, di comandante in capo dell'esercito e di capo di S.M. Nel 1809 il maggiore [[Ferdinand von Schill]] del II Ussari di Brandeburgo creò il primo dei [[Freikorps]], e fu seguito dal barone Adolf von Lützow. Storicamente, le origini dei Freikorps risalgono a Federico II, con la formazione di Wilhelm von Kleist (fu sciolta a guerra ultimata). [[Gerhard von Scharnhorst]], [[August Neidhardt von Gneisenau]] e [[Carl von Clausewitz]] attirarono Johann von Yorck<!-- Johann David Ludwig Graf Yorck von Wartenburg --> nella loro orbita filorussa, e entrarono nell'esercito russo. Fu von Clausewitz a redigere la [[convenzione di Tauroggen]] col generale russo [[Hans Karl von Diebitsch|Diebitsch]], e Yorck spedì von Seydlitz a ottenere il consenso del re.
 
La questione dell'insubordinazione di Yorck è stata ampiamente dibattuta ma in genere i commenti sono stati positivi.<ref>W. von Elze, ''Der Streit um Tauroggen''., Breslau, 1926</ref> Occorre ricordare che nel 1812 - a seguito dell'alleanza del re di Prussia con Napoleone - circa il 25% degli ufficiali prussiani presentò le dimissioni: un preludio alla dissoluzione dello Stato, fondato sull'esercito. Ufficiali di Stato Maggiore vennero a affiancarsi a tutti i comandanti (Gneisenau a Blücher, Boyen a von Bülow, [[Karl von Grolman|Grolman]] a Kleist, Rauch a Yorck, Clausewitz a Thielmann, Reiche a Zeiten). Gneisenau rimpiazzò Scharnhorst come Capo di Stato Maggiore e ne seguì l'impronta riformista. Scharnhorst aveva ripartito l'esercito in sei brigate e aveva conservato alcuni ordinamenti ereditati dall'armata di Federico II; lungi dall'essere rivoluzionario, il suo riordino fu il lavoro di un pragmatico realista. Il 10 marzo [[1813]] il re fondò l'Ordine della [[Croce di Ferro]] ed emanò un proclama all'esercito da Breslavia il 17-3- marzo 1813, che incitava alla lotta contro i francesi. Si giovò quali agenti di von Borstell in Pomerania e di von Tauenzien nella Marca. Nella guerra che seguì, Blücher [[Battaglia del Katzbach|vinse a Katzbach]] (26-8- agosto 1813) e il 31 marzo [[1814]] entrava a [[Parigi]]. Dopo [[Battaglia di Waterloo|Waterloo]], la Prussia ottenne la [[Pomerania svedese]] e mantenne il granducato di [[Posnania]] dei territori polacchi. La Prussia si estendeva adesso su una superficie di 278.000&nbsp;km² e una popolazione di 10.000.000 di abitanti.
 
Dopo la seconda pace di Parigi, la denuncia di Schmalz segnò l'avvio di una campagna reazionaria. Nel 1819 cominciò uno scontro politico fra liberali (Boyen, Stein, Gneisenau, Grolman) e conservatori (Ancillon, Kamptz, il duca Carlo di Meclemburgo, Schuckmann, Wilhelm Wittgenstein-Hohenstein principe zu Sayn).
 
Con l'accordo del 1-8-º agosto 1819 (Teplitzer Punktation) fra Austria e Prussia furono decise misure contro la stampa, repressione del dissenso e l'inizio di una commissione investigativa.
 
I [[Deliberati di Karlsbad|decreti di Karlsbad]], promulgati il 1-9-1819, furono ratificati dalla Dieta Federale il 20-9-1819. Johann Ancillon (1767-1837) fu importante, difese il sistema delle tre classi e collaborò con [[Klemens von Metternich|Metternich]] al congresso di Vienna; scrisse "Sovranità e costituzioni statali", fu anche ministro degli esteri nel 1832. Kamptz fu un giurista; Schuckmann fu ministro degli interni quasi dal 1814 al 1830 e il 31-10-1816 licenziò gli statuti per l'Università di Berlino. Politicamente, Wittgenstein-Hohenstein forse fu il più notevole di questo gruppo, in quanto ebbe parte nei decreti di Karlsbad (6-31 agosto 1819).
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==== Costituzione ====
Nel [[1850]] fu concessa la [[Costituzione]]: parlamento alto (''[[Herrenhaus (Prussia)|Herrenhaus]]'') e basso (''[[Abgeordnetenhaus (BerlinoPrussia)|Abgeordnetenhaus]]'') a [[suffragio universale]] ma col sistema delle tre [[Classe sociale|classi]]. Il sistema elettorale delle tre classi - riferisce Mantelli<ref name="mantelli"/> - era stato introdotto per decreto il 30 maggio del 1849; tra i cittadini iscritti il 4,7% apparteneva alla prima classe, il 12,6% alla seconda e l'82,7% alla terza.
 
[[Joseph von Radowitz]] cercò di creare uno [[stato federale]], ma l'[[Austria]] era ancora troppo forte ed era chiaro che avrebbe impedito ogni riunificazione tedesca; il nuovo cancelliere [[Otto Theodor von Manteuffel|Otto von Manteuffel]] dovette piegarsi agli accordi di Olmütz, umilianti per la Prussia. La crisi portò alla nomina di [[Otto von Bismarck]], che condusse a tappe forzate il suo programma di unificazione tedesca con esclusione dei tedeschi dei Sudeti, del sudest europeo e dell'Austria. Questa soluzione fu chiamata "piccolo-tedesca" e, dopo l'unificazione, cozzò inevitabilmente con le concezioni pangermaniche.
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La guerra austro-prussiana è stata vista come guerra civile intertedesca, una sorta di replica della guerra di secessione americana da Wehler, mentre per Winckler si trattò di una guerra fra entità statuali<ref name="mantelli"/>. La Costituzione tedesca dopo l'unificazione della Germania presentava un regime costituzionale puro, simile per alcuni versi all'[[autocrazia]] dello Stato zarista. L'Impero era strutturato su base federale; teoricamente, l'imperatore era il ''[[primus inter pares]]'' fra molti regnanti. La solidità della posizione prussiana era assicurata dal suo regime elettorale, che prevedeva ancora il sistema delle tre classi (più o meno come nella Francia prerivoluzionaria) e che fu abolito soltanto alla fine della [[prima guerra mondiale]]. Tale anacronismo era la chiave di volta della preminenza degli ''Junker''.
 
Sembra che fosse obsoleta anche la ripartizione delle circoscrizioni elettorali: per esempio, le elezioni del [[1907]] segnarono una sconfitta dei [[Partito Socialdemocratico di Germania|socialdemocratici]] e del [[Centro Cattolico]] nonostante avessero ottenuto tre milioni di voti in più dei partiti avversari<ref name="balfour">M. Balfour, ''Guglielmo II e i suoi tempi'', Il Saggiatore di Alberto Mondadori editore, Milano, 1968</ref>. Si dovette arrivare al 5 aprile [[1917]], in piena guerra mondiale, perché [[Theobald von Bethmann-Hollweg]] (in qualità di primo ministro di Prussia) proponesse l'immediata introduzione del [[suffragio universale]] in Prussia. Tre giorni dopo vi accennò vagamente il Kaiser, nel suo messaggio pasquale al popolo tedesco, che era stato redatto dal segretario di Bethmann-Hollweg, Wahnschaffe.
 
I conservatori reagirono il 3 maggio [[1917]] con una risoluzione che propugnava "una pace con indennità,
con un aumento di potenza e acquisti territoriali...". Anche in quelle circostanze, i conservatori si rifiutarono di prendere in considerazione una riforma elettorale; tanto che il 9 luglio [[1917]] in un consiglio della corona svoltosi a Berlino, il ministro della guerra prussiano sostenne che una Prussia governata dai socialisti e dai gruppi etnici slavi era peggio che perdere la guerra.
 
Il 10 luglio [[Theobald von Bethmann-Hollweg|Bethmann-Hollweg]], nel consiglio dei ministri prussiano, presentò la bozza di un decreto regio per accelerare l'adozione del suffragio universale. Non fu forse un caso che due giorni dopo lo [[stato maggiore]] costringesse alle dimissioni Bethmann-Hollweg, proprio il giorno nel quale il decreto comparve sulla stampa; seguì a fine anno l'allontanamento di Rudolf von Valentini, capo del gabinetto civile. Così la ricerca di un assetto politico più moderno fu del tutto rigettata. Bismarck aveva fatto sì che il Parlamento (''[[Reichstag (istituzioneImpero tedesco)|Reichstag]]'') non avesse il potere di nominare e revocare il primo ministro ([[Cancelliere del Reich|cancelliere]]); tale facoltà era interamente nelle mani dell'imperatore. Il Consiglio Federale (che fungeva da camera alta) fu ben presto ridotto a svolgere compiti irrilevanti. I compiti del Consiglio erano stati delineati per garantire il predominio prussiano; infatti 14 consiglieri erano bastanti a impedire qualsiasi mutamento istituzionale, e la Prussia ne aveva 17. Bismarck probabilmente accentrò quasi tutto il potere nella figura dell'imperatore fidando nella sua capacità di influenzarne le decisioni; dopo la sua cacciata ebbe a confessare di avere sbagliato nel favorire una tale concentrazione di potere nell'istanza suprema. Balfour<ref name="balfour"/> sostiene che la costituzione tedesca del 1871 fu modellata su quella della [[Repubblica delle Sette Province Unite|repubblica olandese]], perché Bismarck era amico dello storico statunitense [[John Lothrop Motley]], che ne scrisse la storia.<ref>Per Adessol'opera (2008) è possibile leggere i lavoricompleta di Motley<ref>, cfr. G. W. Curtis, ''The complete Works of John L. Motley; History of the United Netherlands'', vol. VI, 1605-1609. Ed. Fournier Press, 2008</ref>.
 
Tuttavia, il netto predominio della vecchia Prussia comportò un prezzo molto alto anche per la Prussia stessa che fu obbligata a lavorare per cause "nazionali" o perfino per l'espansione tedesca nei [[Penisola balcanica|Balcani]] o sui mari, cioè per quelle soluzioni da "Grande Germania" che Bismarck aveva cercato di evitare con ogni mezzo, poiché avrebbero comportato la dissoluzione del potere degli Junker. Freytag (1871) sostiene addirittura che al Nord « [...] senza grandi entusiasmi, ci siamo assoggettati al titolo imperiale etc.» Lo scrittore [[Theodor Fontane|Fontane]] ricorda con nostalgia i vecchi nomi dell'aristocrazia prussiana.<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/05/20/il-fascino-inconfessabile-del-grande-stato-caserma.html|titolo=Il fascino inconfessabile del grande stato-caserma|autore=Siegmund Ginzberg|pubblicazione=la Repubblica|data=20 maggio 2007|p=38}}</ref>
 
Talvolta fu propugnata l'abrogazione della legge elettorale; il generale [[Alfred von Waldersee|Waldersee]] arrivò a ipotizzare una separazione della Prussia dal Reich qualora gli altri Stati si fossero opposti al ritorno dell'assolutismo.<ref>G. Ritter, ''I militari e la politica nella Germania moderna. Da Federico il Grande alla prima guerra mondiale'', Einaudi, Torino 1967</ref> Già all'inizio del XIX secolo lo ''junkerismo'' era in crisi; nel [[1825]] furono sequestrate 112 tenute. Più tardi, avrebbero lottato per mantenere le proprie terre perfino un ''Oberpräsident'', [[Theodor von Schön]] e molti altri, fra cui [[Jakob von Auerfeld]]. A rovinare le terre degli junker era l'importazione di derrate dall'estero, a prezzi più contenuti rispetto a quelli praticati dai latifondisti tedeschi.
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==== Preußenschlag, il colpo di Stato in Prussia ====
{{Vedi anche|Colpo di Stato in Prussia}}
La Prussia ricevette un colpo molto duro quando, il 20 luglio 1932, il cancelliere [[Franz von Papen]] esautorò il governo socialdemocratico prussiano ([[Otto Braun (politico)|Otto Braun]] e [[Carl Severing]]) nominandosi commissario. Questo atto passò alla storia come ''Preußenschlag'' ("colpo (di stato) prussiano"). Il 17 luglio si erano verificati cruenti scontri fra [[Sturmabteilung|SA]] e comunisti ad Altona. In seguito, il ''Preußenschlag'' fu dichiarato incostituzionale dalla Staatsgerichtshof (Corte Costituzionale), ma questa decisione non ebbe effetti pratici. A causa della industrializzazione infatti, il "cuore storico" della Germania era diventato un'isola di sinistra e questo non era tollerabile per chi come von Papen vagheggiava un ritorno all'ordine ed ai vecchi ordinamenti nobiliari e censuari.
 
La Prussia ricevette un colpo molto duro quando, il 20 luglio 1932, il cancelliere [[Franz von Papen]] esautorò il governo socialdemocratico prussiano ([[Otto Braun (politico)|Otto Braun]] e [[Carl Severing]]) nominandosi commissario. Questo atto passò alla storia come ''Preußenschlag'' ("colpo (di statoStato) prussiano"). Il 17 luglio si erano verificati cruenti scontri fra [[Sturmabteilung|SA]] e comunisti ad Altona. In seguito, il ''Preußenschlag'' fu dichiarato incostituzionale dalla ''Staatsgerichtshof'' (Corte Costituzionale), ma questa decisione non ebbe effetti pratici. A causa della dell'industrializzazione infatti, il "cuore storico" della Germania era diventato un'isola di sinistra e questo non era tollerabile per chi, come von Papen, vagheggiava un ritorno all'ordine ede ai vecchi ordinamenti nobiliari e censuari.
 
All'[[Abolizione della Prussia|abolizione formale dello Stato]] si addivenne nel marzo 1947<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0041_01_1947_0051_0001_24631364/anews,true/|titolo=La Prussia smembrata in diverse contee|pubblicazione=[[La Stampa|La Nuova Stampa]]|data=2 marzo 1947|p=1}}</ref>, dopo una legge emanata dal Consiglio di controllo alleato che deliberava la rimozione della Prussia dalla carta politica europea.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0041_01_1947_0058_0001_24631599/|titolo=Decretata la fine della Prussia|autore=Kingsbury Smith|pubblicazione=La Nuova Stampa|data=11 marzo 1947|p=1}}</ref>
Sotto il profilo formale la fine della Prussia arrivò il 25 febbraio [[1947]], quando il Consiglio di controllo alleato (generale statunitense Lucius D. Clay e maresciallo sovietico [[Vasilij Danilovič Sokolovskij|Vasilij Sokolovskij]]) emanò la legge n. 46, che cancellava la Prussia dalla carta politica europea.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Colpo di Stato in Prussia]]
* [[Evoluzione territoriale della Prussia]]
* [[Regno di Prussia]]
* [[Stato Liberolibero di Prussia]]
* [[Linea di successione al trono di Germania e di Prussia]]
* [[Corona di Federico I di Prussia]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.lwl.org/westfaelische-geschichte/portal/Internet/ku.php?tab=que&ID=830|titolo=Constitutional deed for the prussian state ("Imposed Constitution" - 5 dicembre, 1848) in full-text|urlmorto=sì|accesso=22 marzo 2007|dataarchivio=5 dicembre 2012|urlarchivio=https://archive.is/20121205034855/http://www.lwl.org/westfaelische-geschichte/portal/Internet/ku.php?tab=que&ID=830}}
* {{cita web|url=http://www.lwl.org/westfaelische-geschichte/portal/Internet/ku.php?tab=que&ID=831|titolo=Constitutional deed for the prussian state ("Revised Constitution" - January 31st, 1850) in full-text|urlmorto=sì|accesso=22 marzo 2007|dataarchivio=5 dicembre 2012|urlarchivio=https://archive.is/20121205085059/http://www.lwl.org/westfaelische-geschichte/portal/Internet/ku.php?tab=que&ID=831}}
 
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