Strage di Capaci: differenze tra le versioni
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{{Torna a|Giovanni Falcone|Bombe del 1992-1993}}
{{Incidente
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|divamm1 = {{IT-SIC}}
|divamm2 = {{IT-PA}}
|divamm3 = {{Simbolo|Capaci-Stemma.png}} [[Capaci]]
|luogo = [[Autostrada A29 (Italia)|Autostrada A29]], svincolo di [[Capaci]] presso [[Isola delle Femmine]] ([[Provincia di Palermo|PA]])
|data = 23 maggio [[1992]]
|ora = 17:58:48<ref>L’istituto Nazionale di Geofisica comunicava che secondo le risultanze della stazione di [[Monte Cammarata]] ([[Provincia di Agrigento|AG]]), determinate dall’analisi temporale dei segnali registrati si poteva stabilire il momento esatto dell’avvenuta esplosione.</ref>
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|evento = Attentato
|arma = esplosivi ([[Semtex]] e [[Trinitrotoluene|TNT]])
|tipologia = [[Attentato dinamitardo]]
|esecutori = *[[Salvatore Riina]], [[Bernardo Provenzano]], [[Michele Greco]], [[Pietro Aglieri]], [[Francesco Madonia]], [[Giuseppe Calò]], [[Bernardo Brusca]], [[Filippo Graviano|Filippo]] e [[Giuseppe Graviano]], [[Antonino Geraci]], [[Benedetto Spera]], [[Nino Giuffrè]], [[Michelangelo La Barbera]], [[Salvatore Montalto]] e Giuseppe Montalto, [[Giuseppe "Piddu" Madonia]], [[Matteo Messina Denaro]] [[Giovanni Brusca]], [[Giuseppe Montalto]], [[Clan Motisi|Matteo Motisi]], [[Giuseppe Farinella]], [[Salvatore Buscemi (mafioso)|Salvatore Buscemi]], [[Mariano Agate]], [[Benedetto Santapaola]], [[Giuseppe Madonia (1946)|Giuseppe "Piddu" Madonia]], [[Matteo Messina Denaro]] (mandanti)
*[[Giovanni Brusca]], [[Pietro Rampulla]], [[Santino Di Matteo]], [[Gioacchino La Barbera]], [[Antonino Gioè]], [[Giovan Battista Ferrante]], [[Salvatore Biondo]], [[Salvatore Biondino]], [[Antonino Troia]], [[Giovanni Battaglia (mafioso)|Giovanni Battaglia]], [[Leoluca Bagarella]], [[Salvatore Cancemi]], [[Antonino Galliano]], [[Raffaele Ganci|Raffaele]] e [[Calogero Ganci]] (esecutori materiali)
|sospetti =
|motivazione = [[Rappresaglia]] contro la lotta antimafia.
|nome mappa = Palermo
}}
La '''strage di Capaci''' fu
== Storia ==
=== Tentativi precedenti ===
{{Vedi anche|Attentato dell'Addaura}}
{{dx|[[File:Giovanni Falcone 2.jpg|thumb|left|Il giudice [[Giovanni Falcone]], obiettivo dell'attentato]]}}
Già nel [[1983]], all'indomani dell'[[Strage di via Pipitone|attentato di via Pipitone Federico]] (in cui persero la vita il giudice [[Rocco Chinnici]] e gli agenti di scorta), era in programma anche l'omicidio del giudice [[Giovanni Falcone]]: su incarico del ''boss'' [[Salvatore Riina]], [[Giovanni Brusca]] (suo uomo di fiducia e "uomo d'onore" della [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] di [[San Giuseppe Jato]]) si attivò personalmente per pedinare il magistrato e studiare le sue abitudini e i suoi orari pensando di far esplodere una [[Vespa Piaggio|Vespa]] imbottita di [[tritolo]]. Studiò anche la possibilità di far esplodere un furgoncino davanti al [[Palazzo di Giustizia (Palermo)|Palazzo di Giustizia di Palermo]] o di utilizzare dei [[bazooka]], tutti progetti poi abbandonati per le notevoli misure di sicurezza intorno al giudice.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/12/falcone-mi-disse-che-suoi-amici.html|titolo='FALCONE MI DISSE CHE I SUOI AMICI LO VOLEVANO MORTO' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=12 dicembre 1993|accesso=13 febbraio 2023}}</ref><ref name="COLLGIU" />
Nel [[1987]] Brusca pianificò l'omicidio da consumare con [[Arma da fuoco|armi da fuoco]] all’interno della piscina comunale di via Belgio, a [[Palermo]], dove Falcone andava abitualmente a nuotare ma l'operazione venne sospesa.<ref name="COLLGIU" />
Nel [[1989]] si registrò l'unico tentativo concreto di uccidere Falcone: fu ritrovato casualmente un borsone contenente 58 candelotti di [[esplosivo]] tra gli [[Scoglio|scogli]] immediatamente adiacenti la villa sulla costa palermitana dell'[[Addaura]] affittata da Falcone per l'[[estate]].<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/22/doveva-morire-alle-sulla-scogliera.html|titolo=DOVEVA MORIRE ALLE 8 SULLA SCOGLIERA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=22 giugno 1989|accesso=2 novembre 2022}}</ref> Nonostante le condanne del boss [[Antonino Madonia]] e di altri mafiosi per quest'attentato, esso presenta numerose zone d'ombra mai chiarite.<ref>{{Cita news|url=http://www.ipezzimancanti.it/download/Cassazione%20Addaura|titolo=Sentenza della Corte di Cassazione sul processo per l'attentato all'Addaura}}</ref>
=== La decisione dell'attentato ===
L'uccisione di Falcone venne decisa nel corso di alcune riunioni della [[Commissione interprovinciale (mafia)|"Commissione interprovinciale]]" di [[Cosa Nostra]], avvenute nei pressi di [[Enna]] tra il settembre e il dicembre [[1991]] e presiedute dal ''boss'' [[Salvatore Riina]], nelle quali vennero individuati anche altri obiettivi da colpire ed alle quali parteciparono [[Salvatore Riina]], [[Bernardo Provenzano]], [[Giuseppe "Piddu" Madonia]] e [[Benedetto Santapaola]].<ref name=autogenerato1>{{Cita news|url=http://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/Reso.steno.26.3.2012Int..pdf|titolo=Audizione del procuratore Sergio Lari dinanzi alla Commissione Parlamentare Antimafia - XVI LEGISLATURA}}</ref><ref name=":72">{{Cita news|url=http://www.ipezzimancanti.it/download/sentenza%20stralcio%20appello.pdf|titolo=Sentenza d'appello del processo stralcio per le stragi di Capaci e via d'Amelio}}</ref> Sempre a [[dicembre]], durante una riunione della "[[commissione provinciale]]", svoltasi nella casa di Girolamo Guddo (mafioso di [[Altarello (Palermo)|Altarello di Baida]] e cugino del boss [[Salvatore Cancemi]]),<ref>{{Cita web|url=https://gds.it/articoli/cronaca/2011/01/28/mafia-condannato-l-uomo-che-brindo-alla-strage-di-capaci-145058-2897f0f2-bfee-4555-8708-de02126e945f/|titolo=Mafia, condannato l'uomo che brindò alla strage di Capaci|sito=Giornale di Sicilia|data=28 gennaio 2011|accesso=18 febbraio 2022}}</ref> cui parteciparono [[Salvatore Riina]], [[Clan Motisi|Matteo Motisi]], [[Giuseppe Farinella]], [[Giuseppe Graviano]], Carlo Greco, [[Pietro Aglieri]], [[Michelangelo La Barbera]], [[Salvatore Cancemi]], [[Giovanni Brusca]], [[Raffaele Ganci]], [[Nino Giuffrè]], [[Giuseppe Montalto (mafioso)|Giuseppe Montalto]] e [[Salvatore Madonia]],<ref name=":8">{{Cita libro|titolo=Sentenza di primo grado del processo "Borsellino quater"|url=https://www.penalecontemporaneo.it/upload/7980-sentenzaborsellinoquater.pdf|accesso=25 luglio 2024|dataarchivio=11 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220811154054/https://www.penalecontemporaneo.it/upload/7980-sentenzaborsellinoquater.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://mafie.blogautore.repubblica.it/2019/08/07/3409/|titolo=Il pentito Giuffré e l'attacco allo Stato|autore=Attilio Bolzoni|sito=Mafie|data=7 agosto 2019|accesso=18 febbraio 2022}}</ref> venne deciso ed elaborato un piano stragista "ristretto", che prevedeva l'assassinio di Falcone e Borsellino, nonché di personaggi rivelatisi inaffidabili, primo fra tutti l'onorevole [[Salvo Lima]] ed altri uomini politici democristiani<ref name=":72" /><ref name=":8"/>. Sempre nello stesso periodo, avvenne anche un'altra riunione nei pressi di [[Castelvetrano]] (alla quale parteciparono [[Salvatore Riina]], [[Matteo Messina Denaro]], [[Vincenzo Sinacori]], [[Mariano Agate]], [[Salvatore Biondino]] e i fratelli [[Filippo Graviano|Filippo]] e [[Giuseppe Graviano]]), in cui vennero organizzati gli attentati contro il giudice Falcone, l’allora Ministro [[Claudio Martelli]] e il presentatore televisivo [[Maurizio Costanzo]].<ref name=10VALUTPROVE.pdf>{{Cita news|url=http://www.misteriditalia.it/stragi1993/lasentenza/10VALUTPROVE.pdf|titolo=Valutazione delle prove - Sentenza del processo di 1º grado per le stragi del 1993}}</ref>
{{dx|[[File:Stragecapaci.jpg|miniatura|300x300px|La [[Fiat Croma|FIAT Croma]] azzurra (a destra) della scorta di Falcone, sul luogo dell'attentato, insieme a una [[Lancia Thema]] rimasta coinvolta.]]}}
In seguito alla sentenza della [[Suprema corte di cassazione|Cassazione]], che confermava gli ergastoli del [[Maxiprocesso di Palermo]] (30 gennaio [[1992]]),<ref>{{Cita news|autore=Francesco La Licata|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1004477|titolo=RETROSCENA IL TEOREMA DI BUSCETTA Aveva <tradito> Cosa Nostra nell'era di Falcone e Borsellino Nell'87, i padrini finanziarono psi e radicali per dare un segnale|pubblicazione=[[La Stampa]]|data= 22 ottobre 1992|p=3|accesso=23 maggio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131019110307/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1004477|dataarchivio=19 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref> si tennero una serie di riunioni convocate da Riina: una della "[[Commissione interprovinciale]]" ancora nei dintorni di [[Enna]] e alcune della "[[Commissione provinciale]]" sempre a casa di Guddo (a cui parteciparono, oltre a [[Salvatore Riina]], [[Salvatore Biondino]], [[Raffaele Ganci]], [[Giovanni Brusca]], [[Michelangelo La Barbera]], [[Matteo Messina Denaro]], [[Salvatore Cancemi]]), nelle quali si decise di dare inizio agli attentati: per queste ragioni, nel febbraio [[1992]] venne inviato a [[Roma]] un gruppo di fuoco, composto da mafiosi di [[Brancaccio (Palermo)|Brancaccio]] e della [[provincia di Trapani]] ([[Giuseppe Graviano]], [[Matteo Messina Denaro]], [[Vincenzo Sinacori]], [[Lorenzo Tinnirello]], [[Cristofaro Cannella]], [[Francesco Geraci (mafioso)|Francesco Geraci]]), che avrebbe dovuto uccidere Falcone, Martelli o, in alternativa, Costanzo, facendo uso di armi da fuoco. Qualche tempo dopo, però, Riina li richiamò in [[Sicilia]], perché voleva che l'attentato a Falcone fosse eseguito sull'isola, adoperando l'esplosivo.<ref name="autogenerato1" /><ref name=":72" /><ref name="10VALUTPROVE.pdf" /><ref name="autogenerato2">{{Cita news|autore=Giuseppe Pisanu|url=http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/016t01_RS/00000025.pdf|titolo=Parte 25|pubblicazione=Tomo 1, Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere - Relazione Definitiva (https://documenti.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/016t01_RS/pdfel.html)|data=6 Febbraio 2016}}</ref> Nel corso delle riunioni della "[[Commissione provinciale]]", fu scelto [[Giovanni Brusca]] come coordinatore dei dettagli delle operazioni.<ref name="ESEMAT" />
=== La ricerca del luogo e la prova dell'esplosivo ===
Una volta stabilito di utilizzare dell'esplosivo, a Brusca vennero suggerite due opzioni: inserire dell'esplosivo in alcuni cassonetti della spazzatura posti vicino all'abitazione di Falcone o in un sottopassaggio pedonale che attraversava l'[[Autostrada A29 (Italia)|autostrada A29]]. Entrambe le proposte furono scartate, in quanto per la prima si rischiava di avere troppe vittime "innocenti", mentre per la seconda [[Pietro Rampulla]], esperto in esplosivi, suggerì di trovare un luogo stretto dove posizionare le cariche, in modo da ottenere una maggiore [[deflagrazione]]. Dopo alcune ricerche, venne trovato un cunicolo di scolo dell'acqua piovana, che attraversava l'autostrada da un lato all'altro.
Nell'aprile del [[1992|'92]] Brusca effettuò una prova dell'esplosivo in Contrada Rebuttone, nei pressi di [[Altofonte]]: dopo aver scavato nel terreno, collocò un cunicolo delle stesse dimensioni di quello presente sotto l'autostrada e riempì la buca con del cemento; all'interno del cunicolo inserì dell'esplosivo, e poi vi collocò un detonatore elettrico. Vennero utilizzate la stessa trasmittente e la stessa ricevente che furono poi impiegate nell'attentato a [[Capaci]], procurate da [[Pietro Rampulla]]: si trattava di un radiocomando per aeromodellismo. L'esplosione che venne generata, nonostante la carica fosse in quantità di gran lunga inferiore a quella utilizzata nell'attentato, fu abbastanza potente.<ref name=":0">{{Cita news|nome=Radio|cognome=Radicale|url=https://www.radioradicale.it/scheda/426734/processo-madonia-salvatore-ed-altri-strage-di-capaci-bis|titolo=Processo Madonia Salvatore ed altri (Strage di Capaci bis)|pubblicazione=Radio Radicale|data=24 novembre 2014|accesso=8 giugno 2018}}</ref>
=== I preparativi ===
Tra aprile e maggio, [[Salvatore Biondino]], [[Raffaele Ganci]] e [[Salvatore Cancemi]] (rispettivamente capi dei "[[Mandamento (mafia)|mandamenti]]" di [[San Lorenzo (Palermo)|San Lorenzo]], della [[Noce (Palermo)|Noce]] e di [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]]) compirono alcuni sopralluoghi presso l'[[Autostrada A29 (Italia)|autostrada A29]], nella zona di [[Capaci]], per individuare un luogo adatto per la realizzazione dell'attentato e per gli appostamenti.<ref name=COLLGIU>{{Cita news|url=http://www.misteriditalia.it/lamafia/cosa-nostra/strage-capaci/sentenza-appello/Lafasepreparatoriaedesecutivadellastrage.pdf|titolo=Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia - Sentenza d'appello per la strage di Capaci}}</ref><ref name=ESEMAT>{{Cita news|url=http://www.misteriditalia.it/lamafia/cosa-nostra/strage-capaci/sentenza-appello/GliesecutorimaterialidellastragediCapaci.pdf|titolo=Gli esecutori materiali della strage di Capaci - Sentenza d'appello per la strage di Capaci}}</ref> Nello stesso periodo avvennero riunioni organizzative nei pressi di [[Altofonte]] (a cui parteciparono [[Giovanni Brusca]], [[Antonino Gioè]], [[Gioacchino La Barbera]], [[Pietro Rampulla]], [[Santino Di Matteo]], [[Leoluca Bagarella]]), in cui avvenne il travaso in 13 bidoncini di 200 kg di [[ANFO|esplosivo da cava]] procurati da Giuseppe Agrigento (mafioso di [[San Cipirello]]).<ref name=ESEMAT /> I bidoncini vennero poi portati nella villetta di Antonino Troìa (sottocapo della [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] di [[Capaci]]),<ref name=ESEMAT /> dove avvenne un'altra riunione (a cui parteciparono anche [[Raffaele Ganci]], [[Salvatore Cancemi]], Giovan Battista Ferrante, Giovanni Battaglia, [[Salvatore Biondino]] e [[Salvatore Biondo]]), nel corso della quale avvenne il travaso dell'altra parte di esplosivo ([[tritolo]] e [[Ciclotrimetilentrinitroammina|T4]]<ref name=PATRICK>{{Cita news|url=http://www.patrickfogli.com/documenti/capaci%20cassazione/2.pdf|titolo=Stralcio della sentenza della Corte di Cassazione per la strage di Capaci|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304121633/http://www.patrickfogli.com/documenti/capaci%20cassazione/2.pdf|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>) procurata da Biondino e da [[Giuseppe Graviano]] (capo della Famiglia di [[Brancaccio (Palermo)|Brancaccio]]).<ref name=PATRICK />
[[File:Svincolo Capaci.jpg|miniatura|destra|L'attuale cunicolo di drenaggio sotto l'autostrada nel tratto dello svincolo di [[Capaci]].]]
Negli stessi giorni Brusca, La Barbera, Di Matteo, Ferrante, Troìa, Biondino e Rampulla provarono varie volte il funzionamento dei congegni elettrici che erano stati procurati da Rampulla stesso e dovevano servire per l'esplosione.<ref name=COLLGIU /><ref name=PATRICK /> Effettuarono varie prove di velocità, e collocarono sul tratto autostradale antecedente il punto dell'esplosione un frigorifero e dei segni di vernice rossa, che al passaggio del corteo servivano a segnalare il momento in cui azionare il radiocomando, per compensare il ritardo di millisecondi che l'impulso avrebbe impiegato per attivare il detonatore. Tagliarono inoltre i rami degli alberi che impedivano la visuale dell'autostrada.<ref name=PATRICK /> La sera dell'8 maggio Brusca, La Barbera, Gioè, Troia e Rampulla provvidero a sistemare con uno [[Skateboard (attrezzo)|skateboard]] i tredici bidoncini (caricati in tutto con circa 400 kg di miscela esplosiva<ref name=PATRICK />) nel cunicolo di drenaggio sotto l'autostrada, nel tratto dello svincolo di [[Capaci]], mentre nelle vicinanze Bagarella, Biondo, Biondino e Battaglia svolgevano le funzioni di sentinelle.<ref name=COLLGIU /><ref name=PATRICK />
Nella metà di maggio, [[Raffaele Ganci]], i figli Domenico e [[Calogero Ganci|Calogero]] e il nipote Antonino Galliano si occuparono di controllare i movimenti delle tre [[Fiat Croma]] blindate che sostavano sotto casa di Falcone a [[Palermo]] per capire quando il giudice sarebbe tornato da [[Roma]].<ref name=PATRICK /> Nessuna verità definitiva fu invece acquisita "in sede processuale sull'identità della fonte che aveva comunicato alla mafia la partenza di Falcone da [[Roma]] e l'arrivo a [[Palermo]] per l'ora stabilita".<ref>{{Cita news|url=http://www.worldmagazine.it/news-2653.html|titolo=Diciassette anni fa la strage di via D'Amelio|pubblicazione=World Mag@zine|accesso=23 maggio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160310061158/http://www.worldmagazine.it/news-2653.html|dataarchivio=10 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
=== L'attentato ===
[[File:STRAGE-DI-CAPACI.jpg|miniatura|Il luogo sulla collinetta dove erano appostati [[Antonino Gioè]] e [[Giovanni Brusca]] per azionare il telecomando che causò l'esplosione.]]
Il 23 maggio Domenico Ganci avvertì telefonicamente prima Ferrante e poi La Barbera che le [[Fiat Croma]] erano partite e avevano imboccato l'autostrada in direzione dell'[[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|aeroporto di Punta Raisi]] per andare a prendere Falcone.<ref name=ESEMAT /> Ferrante e Biondo (che erano appostati in auto nei pressi dell'aeroporto) videro uscire il corteo delle blindate dall'aeroporto e avvertirono a loro volta La Barbera che il giudice Falcone era effettivamente arrivato.<ref name=ESEMAT /><ref name=PATRICK /> La Barbera allora si spostò con la sua auto in una strada parallela alla corsia dell'[[Autostrada A29 (Italia)|autostrada A29]] e seguì il corteo blindato, restando in contatto telefonico per 3-4 minuti con Gioè, che era appostato con Brusca su una collinetta sopra [[Capaci]], dalla quale si vedeva bene il tratto autostradale interessato.<ref name=ESEMAT /><ref name=PATRICK /> Alla vista del corteo delle blindate, Gioè diede l'ok a Brusca, che però ebbe un attimo di esitazione, avendo notato le auto di scorta rallentare a vista d'occhio: Giuseppe Costanza, autista giudiziario che era nella vettura con Falcone e la moglie Francesca Morvillo, e che si era seduto sul sedile posteriore per consentire a Falcone di mettersi alla guida, aveva appena raccomandato al giudice di restituirgli le chiavi dell'auto una volta arrivati a destinazione.
Falcone, che era sovrappensiero, rimosse istintivamente le chiavi dal cruscotto e cercò di darle a Costanza, causando lo spegnimento del motore e l'improvviso rallentamento dell'auto, mentre l'autista lo esortava a reinserire le chiavi per evitare il rischio di incidente.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=L'ultimo viaggio di Falcone, l'autista: "Io sopravvissuto alla strage, schiacciato dalla burocrazia"|lingua=en|accesso=9 giugno 2018|url=https://www.youtube.com/watch?v=tQ4ShSuXO3A}}</ref> Subito dopo l'inaspettato rallentamento, Brusca attivò il radiocomando che causò l'esplosione. La prima blindata del corteo, la Croma marrone, venne investita in pieno dall'esplosione e fu sbalzata dal manto stradale per poi schiantarsi in un terreno di olivi ad alcune decine di metri di distanza, uccidendo sul colpo gli agenti [[Antonio Montinaro]], [[Vito Schifani]] e [[Rocco Dicillo]].<ref name="LIBANO">{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/24/una-strage-come-in-libano.html|titolo=UNA STRAGE COME IN LIBANO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=24 maggio 1992|accesso=}}</ref> La seconda auto, la Croma bianca guidata da Falcone, si schiantò contro il muro di asfalto e detriti improvvisamente innalzatisi per via della deflagrazione, proiettando violentemente il giudice e la moglie, che non indossavano le [[cinture di sicurezza]], contro il parabrezza.<ref name="LIBANO" />
[[File:Strage di Capaci.jpg|thumb|left|Un'altra istantanea scattata poco dopo l'esplosione.]]
Gli agenti Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e [[Angelo Corbo]], che viaggiavano nella terza auto (la Croma azzurra) erano feriti ma vivi: dopo i primi istanti di shock, riuscirono ad aprire le portiere dell'auto, e una volta usciti si schierarono a protezione della Croma bianca, temendo che i sicari potessero giungere sul posto per dare il colpo di grazia al giudice. A giungere sul luogo furono invece vari abitanti delle zone limitrofe, intenzionati a prestare i primi soccorsi; tra questi vi fu anche il fotografo Antonio Vassallo, che però abbandonò il luogo dopo che l'agente Corbo lo scambiò erroneamente per uno dei sicari.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Boris Zarcone Vlogs|data=11 maggio 2018|titolo=Giovanni Falcone {{!}} La Verità Nascosta (Testimonianza di Antonio Vassallo)|accesso=9 giugno 2018|url=https://www.youtube.com/watch?v=2at7GxE4AxI}}</ref> Dal sedile posteriore della Croma bianca venne subito estratto Giuseppe Costanza, che era vivo ma in stato di incoscienza; Giovanni Falcone e Francesca Morvillo erano a loro volta ancora vivi e coscienti, ma versavano in gravi condizioni: grazie all'aiuto degli abitanti, si riuscì a tirare fuori la moglie del giudice dal finestrino. Per liberare Falcone dalle lamiere accartocciate fu invece necessario attendere l'arrivo dei [[Corpo nazionale dei vigili del fuoco|Vigili del fuoco]].<ref>{{Cita news|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/05/20/news/strage-di-capaci-il-racconto-dei-sopravvissuti-1.166161|titolo=Strage di Capaci, il racconto dei sopravvissuti|pubblicazione=l'Espresso|data=20 maggio 2016|accesso=9 giugno 2018}}</ref> Giovanni Falcone e Francesca Morvillo morirono in ospedale nella serata dello stesso giorno per le gravi emorragie interne riportate, il primo alle 19.05 tra le braccia di [[Paolo Borsellino]], la seconda poco dopo le 22 durante un'operazione chirurgica. Giuseppe Costanza sopravvisse.
===Reazioni===
[[File:Funerale Falcone e scorta 1992.png|miniatura|Rosaria Costa, moglie di Vito Schifani, parla dal pulpito durante il funerale delle vittime della strage, con il sostegno di don Cesare Rottoballi]]
La strage di Capaci, festeggiata dai mafiosi nel carcere dell'[[Ucciardone]],<ref>{{Cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/29/clan-brindarono-all-ucciardone.html|titolo=E i clan brindarono all'Ucciardone|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=29 maggio 1992|p=14|accesso=23 maggio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100604085354/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/29/clan-brindarono-all-ucciardone.html|dataarchivio=4 giugno 2010|urlmorto=no}}</ref> provocò una reazione di sdegno nell'opinione pubblica.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/23/palermo-un-mese-dopo-per-non.html A PALERMO UN MESE DOPO PER NON DIMENTICARE - La Repubblica.it <!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/25/un-aereo-per-la-strage.html UN AEREO PER LA STRAGE - La Repubblica.it <!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/25/vergogna-vergogna-assassini.html ' VERGOGNA, VERGOGNA ASSASSINI' - La Repubblica.it <!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/05/26/pappalardo-grida-dall-altare-smascherate.html E Pappalardo Grida Dall'Altare 'Smascherate Chi L'Ha Tradito' - La Repubblica.it <!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.palermoviva.it/andrea-camilleri-parla-della-strage-di-capaci/|titolo=Andrea Camilleri parla della Strage di Capaci {{!}} Palermoviva|data=2021-04-20|accesso=2021-09-21}}</ref> Secondo le testimonianze dei collaboratori di giustizia, l'attentato di Capaci fu eseguito per danneggiare il senatore [[Giulio Andreotti]]: infatti la strage avvenne nei giorni in cui il [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] era riunito in seduta comune per l'[[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 1992|elezione del presidente della Repubblica]] e Andreotti era considerato uno dei candidati più accreditati per la carica, ma l'attentato orientò la scelta dei parlamentari verso [[Oscar Luigi Scalfaro]], che venne eletto il 25 maggio, ovvero due giorni dopo la strage.<ref name=autogenerato2 /><ref>{{Cita news|autore=[[Felice Cavallaro]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/marzo/28/strage_Capaci_per_fermare_Andreotti_co_0_97032813589.shtml|titolo="La strage di Capaci? Fu per fermare Andreotti"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]].it|data=28 marzo 1997|p=15|accesso=23 maggio 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091121091719/http://archiviostorico.corriere.it/1997/marzo/28/strage_Capaci_per_fermare_Andreotti_co_0_97032813589.shtml|dataarchivio=21 novembre 2009|urlmorto=sì|postscript=nessuno}}</ref><ref>{{Cita news|autore=[[Andrea Purgatori]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/agosto/28/Andreotti_fece_avvertire_Violante_bomba_co_0_9608286084.shtml|titolo="Andreotti fece avvertire Violante: la bomba di Capaci è contro di me"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=28 agosto 1996|p=1|accesso=23 maggio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20130913012131/http://archiviostorico.corriere.it/1996/agosto/28/Andreotti_fece_avvertire_Violante_bomba_co_0_9608286084.shtml|dataarchivio=13 settembre 2013|urlmorto=sì}}</ref>
Proprio il 25 maggio, mentre a Roma veniva eletto presidente [[Oscar Luigi Scalfaro|Scalfaro]], a [[Palermo]], nella [[Chiesa di San Domenico (Palermo)|Chiesa di San Domenico]], si svolsero i funerali delle vittime ai quali partecipò l'intera città, assieme a colleghi e familiari e personalità come [[Paolo Borsellino]], [[Giuseppe Ayala]] e [[Gaetano Grasso|Tano Grasso]]. I più alti rappresentanti del mondo politico, come [[Giovanni Spadolini]], [[Claudio Martelli]], [[Vincenzo Scotti]] e [[Giovanni Galloni]], vennero duramente contestati dalla cittadinanza tra urla, insulti e lanci di monetine.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/politica/falconedue/queigiornitre/queigiornitre.html|titolo=La Repubblica/politica: "Vergogna, vergogna assassini!"|accesso=2021-07-18}}</ref> Le immagini televisive del discorso pronunciato durante i funerali dalla giovanissima Rosaria Costa, vedova dell'agente Schifani, accompagnato da un pianto straziante, susciteranno particolare emozione nell'opinione pubblica:<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio|accesso=2021-07-18|url=https://www.youtube.com/watch?v=ff0wgrgkCBM}}</ref>
{{citazione|Io, Rosaria Costa, vedova dell'agente Vito Schifani mio, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato,… chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso.<br />Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c'è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare…<br />Ma loro non cambiano… […] …loro non vogliono cambiare…<br />Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l'amore per tutti. Non c'è amore, non ce n'è amore…}} Il 27 maggio 1992, quattro giorni dopo l'attentato, la [[Sovrani britannici|regina]] [[Elisabetta II del Regno Unito]] e il marito [[Filippo di Edimburgo]], di passaggio nel [[porto di Palermo]] col [[HMY Britannia (1953)|panfilo reale ''Britannia'']] diretto a [[Malta]], decisero di attraccare e visitare il luogo della strage, tra lo [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|scalo aereo]] di [[Cinisi|Punta Raisi]] e il capoluogo siciliano, chiedendo chiarimenti sull'accaduto al prefetto Mario Iovine e omaggiando le vittime.<ref>{{Cita web|url=https://www.agi.it/cronaca/news/2022-09-08/regno-unito-quando-regina-elisabetta-a-capaci-omaggio-falcone-18005171/|titolo=Quando Elisabetta II si fermò a Capaci e omaggiò Falcone|autore=Fabio Greco|data=8 settembre 2022}}</ref>
== Indagini e processi ==
[[File:Piazza della memoria 1.jpg|thumb|upright=1.2|[[Piazza della Memoria]], [[Palermo]]]]
=== Prima indagine e processo "''Capaci uno''" ===
Si trattò della prima indagine giudiziaria in [[Italia]] in cui si applicò l'analisi del [[DNA]] in ambito forense<ref>{{Cita web|url=http://www.carabinieri.it/Internet/ImageStore/Magazines/Rassegna/Rassegna%201-2016/files/basic-html/page46.html|titolo=Page 46 - Rassegna 1-2016|accesso=2021-07-18}}</ref>: nei giorni successivi alla strage, gli investigatori trovarono, su una collinetta sovrastante l’autostrada, diversi mozziconi di [[sigaretta]] lasciati per terra dai presunti assassini<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/14/ecco-il-dna-del-killer-di.html|titolo=' ECCO IL DNA DEL KILLER DI FALCONE' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-07-18}}</ref> e, a seguito di analisi comparative sulla [[saliva]] condotte dalla DIA in collaborazione con un team dell'[[FBI]] statunitense inviato appositamente in Italia<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/12/mafia-nucleare-vertice-con-fbi.html|titolo=MAFIA & NUCLEARE VERTICE CON L'FBI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-07-18}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/08/04/polizia-italiana-incompetente.html|titolo=' POLIZIA ITALIANA? INCOMPETENTE' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-07-18}}</ref>, il DNA estratto risultò compatibile con quello dei due indagati principali, La Barbera e Di Matteo<ref name="ESEMAT" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/08/04/cosi-uccidevamo-io-gino-santino.html|titolo=' COSI' UCCIDEVAMO IO, GINO E SANTINO' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-07-18}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/08/20/sulle-tracce-dei-killer-di-falcone.html|titolo=SULLE TRACCE DEI KILLER DI FALCONE - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-07-18}}</ref>.
Nel
Nel maggio [[2002]] la [[Corte di cassazione]] annullò con rinvio alla [[Corte d'assise d'appello]] di [[Catania]] le condanne di Pietro Aglieri, Salvatore Buscemi, Giuseppe Calò, Giuseppe Farinella, Antonino Giuffrè, Francesco Madonia, Giuseppe Madonia, Giuseppe e Salvatore Montalto, Matteo Motisi e Benedetto Spera<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/23/gli-errori-dei-politici.html gli errori dei politici - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel luglio [[2003]] una parte del procedimento per la strage di Capaci e lo stralcio del processo "Borsellino ter" (che riguardava la [[strage di via D'Amelio]]) vennero riuniti in un unico processo perché avevano imputati in comune<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/01/processo-unico-per-le-stragi.html?ref=search Processo unico per le stragi - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: vennero ascoltati in aula i nuovi collaboratori di giustizia [[Antonino Giuffrè detto Nino|Antonino Giuffrè]], Ciro Vara e Calogero Pulci (che resero dichiarazioni sulle riunioni delle "[[Commissione (mafia)|Commissioni" provinciale]] e [[Commissione interprovinciale|regionale]] di [[Cosa Nostra]] in cui vennero decise le stragi<ref>{{Cita news|url=http://www.ipezzimancanti.it/download/sentenza%20stralcio%20appello.pdf|titolo=Sentenza d'appello del processo stralcio per le stragi di Capaci e via d'Amelio}}</ref>) e nell'aprile [[2006]] la Corte d'assise d'appello di Catania condannò dodici persone in quanto ritenute mandanti di entrambe le stragi: Giuseppe e [[Salvatore Montalto]], Giuseppe Farinella, Salvatore Buscemi, [[Benedetto Spera]], Giuseppe Madonia, Carlo Greco, Stefano Ganci, [[Nino Giuffrè|Antonino Giuffrè]], [[Pietro Aglieri]], [[Benedetto Santapaola]], [[Mariano Agate]] mentre [[Giuseppe Lucchese]] venne assolto<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/22/la-sentenza.html?ref=search la sentenza - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; nel [[2008]] la prima sezione penale della Cassazione confermò la sentenza<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/19/strage-del-92-carcere-vita-per-mandanti.html Strage del '92 carcere a vita per i mandanti - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== Nuove indagini e processo "''Capaci bis''" ===
Nel giugno 2008 [[Gaspare Spatuzza]] (ex mafioso di [[Brancaccio (Palermo)|Brancaccio]]) iniziò a collaborare con la giustizia e dichiarò ai magistrati di [[Caltanissetta]] che circa un mese prima della strage di Capaci si recò a [[Santa Flavia|Porticello]] insieme ad altri mafiosi di Brancaccio e [[Corso dei Mille-Sant'Erasmo|Corso dei Mille]] (Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino, Lorenzo Tinnirello) per ricevere da un certo Cosimo alcuni residuati bellici recuperati in mare<ref name=SPATUZZA>
Nel maggio [[2014]] ebbe inizio il secondo troncone del processo per la strage di Capaci, denominato "Capaci bis", che aveva come imputati Salvatore Madonia, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello<ref>
Il [[26 luglio]] [[2016]] la [[Corte d'assise (Italia)|Corte d'Assise]] di [[Caltanissetta]] condannò in primo grado Madonia, Lo Nigro, Pizzo e Tinnirello all'[[ergastolo]] mentre Tutino venne assolto "per non aver commesso il fatto"<ref>{{Cita web|url=https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/07/26/processo-capaci-bis-quattro-ergastoli-assoluzione-per-strage_fp5Y2Em5Y1NPekcT1LH1eI.html|titolo=Processo Capaci-bis, quattro ergastoli e un'assoluzione per la strage|sito=Adnkronos|accesso=28 novembre 2020}}</ref>.
Durante il processo d'appello, vennero chiamati a deporre i collaboratori di giustizia Pietro Riggio, Maurizio Avola e Natale Di Raimondo, oltre al boss catanese Marcello D'Agata (che si avvalse della facoltà di non rispondere)<ref>{{Cita web|url=https://www.lasicilia.it/news/caltanissetta/298634/processo-strage-capaci-bertone-boss-d-agata-non-e-pentito.html|titolo=Processo strage Capaci, Bertone: «Boss D'Agata non è pentito»|accesso=28 novembre 2020}}</ref>: Avola (già sentito nel processo "''Capaci uno''"<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/05/07/il-pentito-parla-riina-in-politica.html|titolo=IL PENTITO PARLA: ' RIINA IN POLITICA' E I CLAN GLI BRUCIANO LA VILLET - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2020-11-29}}</ref>) rese nuove dichiarazioni e si autoaccusò di aver trasportato detonatori ed esplosivo utilizzati nella strage da [[Catania]] a [[Termini Imerese]] insieme a D'Agata, mettendoli a disposizione di Cosa Nostra palermitana, ma venne smentito dalle dichiarazioni di Di Raimondo<ref>{{Cita web|url=https://www.lasicilia.it/news/caltanissetta/305128/pentito-avola-al-capaci-bis-a-casa-di-ercolano-spiegazioni-sull-uso-dell-esplosivo.html|titolo=Pentito Avola al Capaci bis: «A casa di Ercolano spiegazioni sull'uso dell'esplosivo»|accesso=28 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://livesicilia.it/2019/11/29/strage-di-capaci-pentito-catanese-non-demmo-armi-ai-palermitani/|titolo=Strage di Capaci, pentito catanese{{!}} "Non demmo armi ai palermitani"|sito=Live Sicilia|data=2019-11-29|lingua=it-IT|accesso=2020-11-29}}</ref>; il collaboratore Riggio (ex agente di [[Polizia Penitenziaria|Polizia penitenziaria]] ed esattore per conto della [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] di [[Caltanissetta]]) dichiarò che il suo compagno di cella, l'ex poliziotto Giovanni Peluso, gli avrebbe confidato di aver lavorato per il [[Sisde|SISDE]] e di aver partecipato alle fasi esecutive della strage<ref>{{Cita web|url=http://www.affaritaliani.it/cronache/mafia-il-pentito-riggio-non-fu-brusca-a-premere-il-telecomando-a-capaci-638135.html|titolo=Mafia, il pentito Riggio: "Non fu Brusca a premere il telecomando a Capaci"|sito=Affaritaliani.it|accesso=28 novembre 2020}}</ref>; chiamato a testimoniare, Peluso (nel frattempo indagato della Procura di Caltanissetta per strage e [[associazione mafiosa]] a seguito delle accuse di Riggio<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/12/strage-di-capaci-lex-poliziotto-indagato-non-si-presenta-al-processo-il-pentito-a-roma-dovevamo-uccidere-pure-baudo-e-santoro/5703866/|titolo=Strage di Capaci, l'ex poliziotto indagato non si presenta al processo. Il pentito: "A Roma dovevamo uccidere pure Baudo e Santoro"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=12 febbraio 2020|accesso=28 novembre 2020}}</ref>) dichiarò che il giorno della strage si trovava all'[[Istituto Superiore di Polizia]] per un corso<ref>{{Cita web|url=https://www.secoloditalia.it/2020/02/capaci-lex-007-accusato-dal-pentito-non-cero-ero-a-un-corso-allistituto-superiore-di-polizia/|titolo=Capaci, l'ex-007 Peluso smentisce il pentito Riggio|sito=Secolo d'Italia|data=25 febbraio 2020|accesso=28 novembre 2020}}</ref>. Inoltre nell'udienza del [[15 gennaio]] [[2020]] testimoniò anche la [[Genetica|genetista]] Nicoletta Resta, che avanzò l'ipotesi secondo cui ci possa essere stata anche una donna sul luogo della strage poiché resti di [[DNA]] femminile sono stati estratti dall'analisi di reperti rinvenuti nei pressi del luogo dell'esplosione<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/01/15/news/strage_di_capaci_il_perito_possibile_la_presenza_di_una_donna_sul_luogo_dell_attentato_-245839285/|titolo=Strage di Capaci, il perito: "Possibile la presenza di una donna sul luogo dell'attentato"|sito=la Repubblica|data=15 gennaio 2020|accesso=28 novembre 2020}}</ref>. Infine il [[21 luglio]] [[2020]] la [[Corte d'assise d'appello|Corte d'Assise d'Appello]] di Caltanissetta confermò le condanne all'ergastolo per Madonia, Lo Nigro, Pizzo e Tinnirello e l'assoluzione di Tutino<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/21/capaci-bis-ergastoli-confermati-per-madonia-pizzo-lo-nigro-e-tinnirello-la-pg-esponenti-delle-istituzioni-di-allora-parlino-per-fare-luce/5875882/|titolo=Capaci bis, ergastoli confermati per Madonia, Pizzo, Lo Nigro e Tinnirello. La pg: "Esponenti delle istituzioni di allora parlino per fare luce"|sito=Il Fatto Quotidiano|data=21 luglio 2020|accesso=28 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Mafia-processo-Capaci-bis-confermati-4-ergastoli-e-assoluzione-e53d1ee4-0c9e-4b29-a496-2656dface53f.html|titolo=Mafia, processo Capaci bis: confermati 4 ergastoli e un'assoluzione|sito=rainews|accesso=28 novembre 2020}}</ref>. Tale sentenza fu confermata dalla Cassazione e divenne definitiva nel [[giugno]] [[2022]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2022/06/14/capaci-bis-cassazione-conferma-i-quattro-ergastoli_955da3fd-75da-4fb5-b4c0-26258ace3200.html|titolo=Capaci bis, Cassazione conferma i quattro ergastoli - Sicilia|sito=Agenzia ANSA|data=2022-06-14|lingua=it|accesso=2022-07-01}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/14/strage-di-capaci-confermati-i-4-ergastoli-nel-processo-bis-assoluzione-definitiva-per-vittorio-tutino/6627191/|titolo=Strage di Capaci, confermati i 4 ergastoli nel processo bis. Assoluzione definitiva per Vittorio Tutino|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2022-06-14|lingua=it-IT|accesso=2022-07-01}}</ref>.
===Processo nei confronti di Matteo Messina Denaro per le stragi di Capaci e via d'Amelio===
{{Vedi anche|Matteo Messina Denaro}}
[[File:Mattdenaro.jpg|thumb|right|[[Matteo Messina Denaro]] in una foto di repertorio.]]
Nel [[gennaio]] [[2016]] il [[Giudice dell'udienza preliminare|gup]] di Caltanissetta emise un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di [[Matteo Messina Denaro]], ''capomandamento'' di [[Castelvetrano]] latitante dal [[1993]], con l'accusa di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e [[Strage di via D'Amelio|via d'Amelio]]<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.panorama.it/news/stragi-di-capaci-e-via-damelio-il-mandante-era-matteo-messina-denaro|titolo=Stragi di Capaci e via d'Amelio, il mandante era Matteo Messina Denaro|sito=Panorama|data=2016-01-22|lingua=it|accesso=2021-09-13}}</ref>. L'imputazione si basava sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia già acquisite nei vari processi sulle stragi che si sono celebrati negli anni precedenti: infatti, secondo i collaboratori Vincenzo Sinacori, Francesco Geraci e [[Giovanni Brusca]], nel settembre [[1991]] Messina Denaro partecipò ad una riunione a Castelvetrano in cui [[Salvatore Riina]] comunicò la decisione di dare il via alla strategia stragista, inviando appunto a [[Roma]] il ''boss'' castelvetranese insieme ad altri mafiosi per uccidere [[Giovanni Falcone]], salvo poi richiamarli in Sicilia per eseguire l'attentato diversamente<ref>{{Cita web|url=https://www.lasicilia.it/news/caltanissetta/350611/mafia-pm-racconta-missione-cosa-nostra-era-di-uccidere-falcone-a-roma.html|titolo=Mafia, pm racconta: «Cosa Nostra voleva uccidere Falcone a Roma»|lingua=it|accesso=2021-09-13}}</ref>; inoltre, sempre secondo Sinacori, Geraci e Brusca, lo stesso Messina Denaro avrebbe progettato l'omicidio di [[Paolo Borsellino]] mentre questi era Procuratore capo a [[Marsala]] poiché il giudice stava disturbando gli interessi di Cosa Nostra nel [[Provincia di Trapani|trapanese]] con le sue indagini<ref name=":2" /><ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2020/10/21/news/ergastolo-al-latitante-messina-denaro-fu-tra-i-mandanti-delle-stragi-del-92-1.39442624|titolo=Ergastolo al latitante Messina Denaro: “Fu tra i mandanti delle stragi del ’92”|sito=lastampa.it|data=2020-10-21|lingua=it-IT|accesso=2021-09-13}}</ref>.
Per questi motivi, l'anno successivo il gup di Caltanissetta Marcello Testaquadra dispose il [[rinvio a giudizio]] per Messina Denaro con l'accusa di [[strage]]; il processo si aprì il [[13 marzo]] dello stesso anno<ref>{{Cita web|url=https://gds.it/articoli/cronaca/2017/01/23/stragi-di-capaci-e-via-damelio-messina-denaro-rinviato-a-giudizio-3b559748-7cbc-4a03-a4a8-a99093214d0e/|titolo=Stragi di Capaci e via D'Amelio, Messina Denaro rinviato a giudizio|sito=Giornale di Sicilia|lingua=it|accesso=2021-09-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.agi.it/regioni/sicilia/2017/03/13/news/mafia_stragi_parte_processo_a_messina_denaro_deporra_spatuzza-1579443/|titolo=Mafia: stragi, parte processo a Messina Denaro. Deporra' Spatuzza|sito=Agi|lingua=it|accesso=2021-09-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/01/23/stragi-92-messina-denaro-a-giudizio_38c567ad-3413-41af-af06-9507cadce7c1.html|titolo=Stragi '92: Messina Denaro a giudizio - Cronaca|sito=ANSA.it|data=2017-01-23|lingua=it|accesso=2021-09-13}}</ref>.
Il [[20 ottobre]] [[2020]] la Corte d'assise di Caltanissetta, presieduta dal giudice Roberta Serio, condannò all'[[ergastolo]] Messina Denaro in [[contumacia]] per il reato di strage<ref name=":3" />. Il 16 gennaio [[2023]] Messina Denaro fu arrestato a Palermo dal ROS dei Carabinieri, dopo trent'anni di latitanza<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/01/17/mafia-trovato-e-perquisito-il-covo-di-matteo-messina-denaro_74e6d708-8d40-4406-92bc-d9ea7caa7e27.html|titolo="Sono Messina Denaro", preso dal Ros il superlatitante - Indici - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2023-01-17|lingua=it|accesso=2023-07-21}}</ref>. Il [[18 luglio]] dello stesso anno, la condanna all'ergastolo è stata confermata in [[Appello (ordinamento penale italiano)|appello]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/stragi-capaci-e-via-d-amelio-confermato-appello-l-ergastolo-messina-denaro-AFgucaH|titolo=Stragi di Capaci e via D’Amelio, confermato in appello l’ergastolo per Messina Denaro|sito=Il Sole 24 ORE|data=2023-07-19|lingua=it|accesso=2023-07-21}}</ref>
=== Indagine "Mandanti occulti" ===
====L'indagine su Berlusconi e Dell'Utri====
Nel [[1993]] la Procura di Caltanissetta aprì un secondo filone d'indagine parallelo per accertare le responsabilità nelle stragi di Capaci e via d'Amelio di eventuali suggeritori o concorrenti esterni all'organizzazione mafiosa (i cosiddetti "mandanti occulti" o "a volto coperto"): nel [[1998]] vennero iscritti nel registro degli indagati [[Silvio Berlusconi]] e [[Marcello Dell'Utri]] sotto le sigle “Alfa” e “Beta” per concorso in strage; le indagini partirono da:
* le dichiarazioni di [[Salvatore Cancemi]];
* i verbali relativi ai rapporti con [[Vittorio Mangano]];
* le dichiarazioni successive di [[Tullio Cannella]] e [[Gioacchino La Barbera]];
* le dichiarazioni di [[Gioacchino Pennino]] e [[Angelo Siino]];
* gli esiti delle indagini della [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]] e del Gruppo "Falcone-Borsellino"<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/archiviazione.pdf|titolo=Decreto di archiviazione (N. 1370/98 R.G.N.R.) (N. 908/99 R.G.I.P.)|autore=Tribunale di Caltanissetta|data=3 maggio 2002|formato=PDF|accesso=8 ottobre 2011|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6DFiy3xED?url=http://www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/archiviazione.pdf|dataarchivio=28 dicembre 2012|urlmorto=no}}</ref>.
Tuttavia nel [[2002]] il [[giudice per le indagini preliminari]] di Caltanissetta archiviò l'inchiesta su “Alfa” e “Beta” al termine delle indagini preliminari poiché non si era potuta trovare la conferma delle chiamate ''de relato''<ref>{{Cita news|autore=Francesco Viviano|url=http://www.repubblica.it/online/politica/stramafia/archiv/archiv.html|titolo=Stragi di Capaci e via D'Amelio archiviazione per Berlusconi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=4 maggio 2002|accesso=8 ottobre 2011}}</ref>. Il [[Giudice per le indagini preliminari|gip]], nel decreto di archiviazione, lascia alla valutazione dei pubblici ministeri di effettuare ulteriori indagini su «''piste investigative diverse da quelle sinora perseguite''» ritenendo che «''tali accertati rapporti di società facenti capo al gruppo [[Fininvest]] con personaggi in varia posizione collegati all'organizzazione Cosa nostra, costituiscono dati oggettivi che rendono quantomeno non del tutto implausibili né peregrine le ricostruzioni offerte dai diversi collaboratori di giustizia''». Oltre a questo viene evidenziato anche che «''gli atti del fascicolo hanno ampiamente dimostrato la sussistenza di varie possibilità di contatto tra gli uomini appartenenti a [[Cosa Nostra]] ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati''». Ma conclude affermando che «''Occorre tuttavia verificare se effettivamente tali contatti vi siano stati e che esito abbiano avuto. Orbene le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che dovrebbero riscontrare tale ipotesi sono tutte "de relato" e, come si è visto, il più delle volte generiche ed incerte nei contenuti''».<ref name=":1" />
Nel [[2006]] l'ex Procuratore di Caltanissetta [[Giovanni Tinebra]] fu iscritto nel registro degli indagati per [[favoreggiamento personale]] nei confronti di Berlusconi e Dell’Utri a seguito delle accuse del [[Pubblico ministero (ordinamento italiano)|pm]] incaricato di seguire le indagini sui "mandanti occulti", Luca Tescaroli, il quale affermò che il suo capo, Tinebra, voleva denunciare per [[calunnia]] il collaboratore di giustizia [[Salvatore Cancemi]] a causa delle sue dichiarazioni su Berlusconi; tuttavia, nello stesso anno, la Procura di [[Catania]] chiese l’archiviazione e il [[Giudice per le indagini preliminari|gip]] la concesse poiché Tinebra ''“non ha voluto favorire Berlusconi e Dell’Utri ma ha agito con la dovuta prudenza e attenzione al fine di non arrecare inutili danni e provocare situazioni meramente scandalistiche e strumentalizzazioni politiche”''<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/01/tinebra-informo-berlusconi-che-lo-stava-archiviando.html|titolo=Tinebra informò Berlusconi che lo stava archiviando Il giudice: ma non è reato - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-06-29}}</ref>.
====Filone d'indagine su "Mafia e Appalti"====
Nel 2002, la Procura di Caltanissetta guidata dal Procuratore capo [[Francesco Messineo]], affiancato dai procuratori aggiunti Renato Di Natale e Francesco Paolo Giordano, iscrisse nel [[registro degli indagati]] gli imprenditori Antonino Buscemi, Pino Lipari, Giovanni Bini, Antonino Reale, Benedetto D'Agostino e Agostino Catalano (ex titolari di grandi imprese edili collegate alla [[Calcestruzzi|Calcestruzzi S.p.A.]] del [[Ferruzzi|Gruppo Ferruzzi-Gardini]] che si occupavano dell'illecita spartizione degli [[Appalto pubblico|appalti pubblici]] per conto dell'organizzazione mafiosa) per concorso in strage, in base alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia [[Angelo Siino]] e [[Giovanni Brusca]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.misteriditalia.it/lamafia/cosa-nostra/strage-capaci/sentenza-appello/Imoventidellastrage.pdf|titolo=I moventi della strage - Estratto della sentenza d'appello per la strage di Capaci}}</ref><ref name="Gardini">{{Cita news|autore=Marco Travaglio|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/10/16/suicidio-gardini-fondi-riciclati-le-nuove-verita.html|titolo=Suicidio Gardini e fondi riciclati le nuove verità dei pm antimafia|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=16 ottobre 2003|accesso=11 settembre 2014}}</ref>: le indagini infatti ipotizzarono un interesse che alcuni ambienti politico-imprenditoriali e mafiosi avevano di evitare lo sviluppo e l'approfondire delle indagini che i giudici Falcone e Borsellino stavano conducendo sulla base del rapporto investigativo denominato "[[Mafia e appalti|Mafia e Appalti]]" redatto nel [[1991]] dal [[Raggruppamento operativo speciale|ROS]] dell'[[Arma dei Carabinieri]]<ref name="Gardini" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/12/01/tra-mediatori-erano-panzavolta-salamone.html|titolo='TRA I MEDIATORI C' ERANO PANZAVOLTA E SALAMONE' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-05-29}}</ref>; tuttavia nel [[2003]] il [[giudice per le indagini preliminari]] di Caltanissetta archiviò le indagini sugli accusati perché "gli elementi raccolti non appaiono idonei a sostenere l'accusa" in giudizio<ref name="Gardini" />.
====Presunto ruolo di "faccia da mostro"====
Nel [[2009]], sulla base delle nuove rivelazioni dei collaboratori di giustizia Vito Lo Forte e Francesco Marullo, la [[Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo|Direzione Nazionale Antimafia]] guidata da [[Pietro Grasso]] identificò "faccia da mostro" (fantomatico ''killer'' con il volto deturpato al soldo di mafia e servizi segreti deviati) in [[Giovanni Aiello]]<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/08/stragi-di-mafia-per-pm-ha-nome-faccia-da-mostro-cerniera-tra-stato-e-cosa-nostra/736287/|titolo=Stragi: per i pm ha un nome "Faccia da mostro", cerniera tra Stato e mafia|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2013-10-08 |accesso=2021-06-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2016/11/16/esclusivo2-stragi-mafiose-latto-di-impulso-investigativo-della-dna-su-faccia-di-mostro-scompare-nella-procura-di-palermo/|titolo=Blog {{!}} Esclusivo/2 Stragi mafiose: L’atto di impulso investigativo della Dna su “faccia di mostro” scompare nella Procura di Palermo|sito=Il Sole 24 ore|data=2016-11-16|lingua=it-IT|accesso=2021-07-25}}</ref>, un ex poliziotto che aveva prestato servizio in Sicilia e poi era stato congedato perché sfigurato ad una guancia da una fucilata<ref>{{Cita web|url=https://espresso.repubblica.it/attualita/2021/05/03/news/donna_stragi_siciliane_faccia_da_mostro-299165176/|titolo=Ecco chi è la donna del mistero nelle stragi siciliane: per la prima volta svelata la sua identità |sito=L'Espresso|data=2021-05-03 |accesso=2021-06-24}}</ref>: sempre nello stesso anno, la Procura di Caltanissetta guidata dal Procuratore Sergio Lari, affiancato dall’aggiunto Nico Gozzo e dai [[Pubblico ministero (ordinamento italiano)|pm]] Gabriele Paci e Stefano Luciani, iscrisse Aiello nel [[registro degli indagati]] per concorso nelle stragi di Capaci e via d'Amelio (ma anche per il [[Attentato dell'Addaura|fallito attentato all'Addaura]]) poiché appunto i due collaboranti avevano parlato di un suo presunto ruolo nei tre attentati<ref name=":5">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2014/07/09/news/bombe_omicidi_e_stragi_in_sicilia_ecco_tutte_le_accuse_a_faccia_da_mostro-91071602/|titolo=Bombe, omicidi e stragi in Sicilia: ecco tutte le accuse a 'faccia da mostro'|sito=la Repubblica|data=2014-07-09|lingua=it|accesso=2021-06-24}}</ref>; l'indagine venne però archiviata nel [[2012]] dal [[giudice per le indagini preliminari]] di Caltanissetta perché non si trovarono conferme al racconto di Lo Forte e Marullo, pur sostenendo che ''«molteplici altre circostanze inducono a identificare il soggetto di cui hanno parlato i collaboratori Lo Forte e Marullo nella persona dell'odierno indagato».''<ref name=":4" /><ref>{{Cita web|url= http://documenti.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/023/045/INTERO.pdf |titolo= Relazione di minoranza sulla morte di Attilio Manca, Doc. XXIII, n. 45-bis - Atti Parlamentari |editore=COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE - XVII Legislatura}}</ref>
====Momentanea conclusione====
Infine nel [[2013]] la Procura di Caltanissetta archiviò definitivamente l'inchiesta sui "mandanti occulti" poiché le indagini non avevano trovato ulteriori risultati investigativi:{{Citazione|Da questa indagine non emerge la partecipazione alla strage di Capaci di soggetti esterni a Cosa nostra. La mafia non prende ordini e dall'inchiesta non vengono fuori mandanti esterni. Possono esserci soggetti che hanno stretto alleanze con Cosa nostra ed alcune presenze inquietanti sono emerse nell'inchiesta sull'eccidio di Via D'Amelio: ma in questa indagine non posso parlare di mandanti esterni|Sergio Lari, procuratore di Caltanissetta, in un'intervista al [[Giornale di Sicilia]], aprile 2013<ref>[http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/254731/ Strage di Capaci, Lari: "Fatta luce sulla fase esecutiva"- gds.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
==== La cosiddetta "pista nera" ====
===== Indagine su Stefano Delle Chiaie e il processo per il presunto depistaggio =====
Nel [[2022]] la Procura di Caltanissetta aprì un'indagine a carico di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], ex leader dell'organizzazione neofascista [[Avanguardia Nazionale]] deceduto nel [[2019]], accusato di essere coinvolto nella strage di Capaci in base alla testimonianza dell’ex [[Brigadiere capo|brigadiere]] dei [[Arma dei Carabinieri|carabinieri]] Walter Giustini, che riferiva di aver ricevuto tale confidenza dal [[Collaboratore di giustizia (Italia)|collaboratore di giustizia]] Alberto Lo Cicero.<ref name=":6">{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/05/23/strage-di-capaci-sindaga-di-nuovo-sulla-pista-nera-e-su-delle-chiaie/6601188/|titolo=Strage di Capaci, s’indaga di nuovo sulla pista nera e su Delle Chiaie|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2022-05-23|accesso=2025-06-06}}</ref> Anche Maria Romeo, compagna di Lo Cicero, sostenne di essere informata della presenza di Delle Chiaie a Capaci nella primavera del [[1992]].<ref name=":6" />
Nel maggio [[2025]] il [[Giudice per le indagini preliminari|gip]] di Caltanissetta Santi Bologna accolse la richiesta d'archiviazione dell'indagine avanzata dai sostituti procuratori Nadia Caruso, Davide Spina e Claudia Pasciuti e dai sostituti procuratori nazionali della [[Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo|DNA]] Domenico Gozzo e Francesco Del Bene, in quanto “''nessun elemento utile a ricostruire un ruolo di Delle Chiaie nella fase ideativa o esecutiva dell’attentato del 23 maggio 1992 può essere tratto dalle testimonianze raccolte''”, ritenendo le dichiarazioni dell’ex brigadiere Giustini e della Romeo inattendibili.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2025/05/22/strage-di-capaci-archiviata-linchiesta-sulla-pista-nera_9b019e93-435a-450a-9b0f-639b7da5d107.html|titolo=Strage di Capaci, archiviata l'inchiesta sulla 'pista nera' - Notizie - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2025-05-22|accesso=2025-06-06}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2025/05/22/news/strage_di_capaci_la_procura_di_caltanissetta_archivia_la_pista_nera-424593167/|titolo=Strage di Capaci, la procura di Caltanissetta archivia la pista nera|sito=la Repubblica|data=2025-05-22|accesso=2025-06-06}}</ref>
Nel giugno successivo, si aprì a Caltanissetta il processo nei confronti di Giustini e della Romeo, imputati dei reati di [[depistaggio]], [[calunnia]] e [[Falsa testimonianza (ordinamento italiano)|falsa testimonianza]].<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2025/05/27/depistaggio-sulla-strage-capaci-su-pista-nera-imputato-un-carabiniere-443216b4-b9b2-4e47-a1ce-fb62f25bc53c/|titolo=Depistaggio sulla strage Capaci su pista nera, imputato un carabiniere|sito=Giornale di Sicilia|data=2025-05-27|accesso=2025-07-19}}</ref>
===== Indagine su Paolo Bellini =====
Nel [[2023]] la Procura di Caltanissetta iscrisse nel registro degli indagati per il reato di concorso in strage l'ex terrorista di [[Avanguardia Nazionale]] [[Paolo Bellini]], già in contatto con uno degli stragisti, [[Antonino Gioè]], per il recupero di alcune tele rubate. Secondo le indagini, risulterebbero alcune sue presenze [[Albergo|alberghiere]] in Sicilia all'epoca della strage, come confermato dall'ex moglie di Bellini, Maurizia Bonini.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/29/paolo-bellini-e-indagato-per-la-strage-di-capaci-e-per-le-bombe-del-1993-e-stato-interrogato-dai-pm-di-caltanissetta-e-firenze/7213201/|titolo=Paolo Bellini è indagato per la strage di Capaci e per le bombe del 1993: è stato interrogato dai pm di Caltanissetta e Firenze|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2023-06-29|lingua=it-IT|accesso=2023-11-01}}</ref>
== Commemorazioni ==
[[File:Falcone Denkmal.jpg|thumb|Monumento commemorativo della strage a
Ogni anno, il 23 maggio, si tiene a [[Palermo]] e [[Capaci]] una lunga serie di attività, in commemorazione della morte del [[Magistratura (diritto)|magistrato]] [[Giovanni Falcone]] e di [[Francesca Morvillo]]<ref>
I resti dell'auto sono esposti a [[Roma]], presso la scuola di formazione degli agenti di polizia penitenziaria<ref>
Nell'anno della strage è stata
Ogni due anni il comune di [[Triggiano]], paese originario di [[Rocco Dicillo]], agente della scorta del magistrato Falcone, ricorda la strage di Capaci organizzando un premio d'arte contemporanea, la "Biennale Rocco Dicillo", ispirata al tema della legalità.
Inoltre, ogni anno, si celebra in tutto il Paese, in ricordo della strage di Capaci, la [[Giornata della legalità]].
[[File:
== La strage di Capaci nei media ==
* La strage viene menzionata nella serie TV USA ''[[NCIS - Unità anticrimine]]'' nell'episodio ''Due gocce d'acqua'' (2x12).<ref>[http://movie.subtitlr.com/subtitle/show/346317#line671 Navy NCIS: Naval Criminal Investigative Service (2003)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nell'episodio in lingua originale viene citato il 1991 come anno della strage, cosa che venne corretta nel doppiaggio italiano.
* [[Giorgio Faletti]] fa implicito riferimento alla strage di Capaci nella sua canzone ''[[Signor tenente]]'', presentata al [[Festival di Sanremo 1994]];
* L'attentato è una parte della trama nella serie televisiva ''[[1992 (serie televisiva)|1992]]'' di [[Stefano Accorsi]].
* Il [[rapper]] italiano [[Caparezza]] cita la strage nelle canzoni ''Fuck The Violenza'' ([[?! (album)|''?!'']]), con la frase: «Il prossimo è facile odiarlo, se sei forte amalo, ché a fare stragi siamo tutti Capaci», e ''Come Pripyat'' (''[[Exuvia (album)|Exuvia]]''), nel verso «A trent'anni da Capaci, vedi, sarà strano, ma il modello è diventato Genny Savastano».
* L'attentato viene citato nei film ''[[Il divo (film)|Il divo]]'' di [[Paolo Sorrentino]] (2008) e ''[[La mafia uccide solo d'estate]]'' di [[Pif (conduttore televisivo)|Pif]] (2013). L'attentato viene inoltre ricostruito in una scena del film ''[[Il traditore (film 2019)|Il traditore]]'' (2019), nel quale vengono mostrate anche autentici filmati dei TG dell'epoca.
* L'attentato viene citato
* L'attentato viene citato nel
* L'attentato e le immagini autentiche riprese all'epoca dopo l'arrivo dei soccorsi fanno parte della trama della fiction ''[[Il capo dei capi]]'', comparendo nel sesto e ultimo episodio della serie TV.
* L'attentato viene citato
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Giovanni Bianconi (giornalista)|Giovanni Bianconi]]. [[Gaetano Savatteri]]. ''L'attentatuni. Storia di sbirri e di mafiosi''. Roma, Baldini Castoldi Dalai, 2001. ISBN 88-8089-460-9
* [[Luigi Garlando]]. ''Per questo mi chiamo Giovanni''. Fabbri Editori, 2004. ISBN 978-88-451-0303-2.
* [[Pino Corrias]]. ''Davanti al rettilineo di Capaci, come in un labirinto'', in ''Luoghi comuni. Dal Vajont a Arcore, la geografia che ha cambiato l'Italia''. Milano, Rizzoli, 2006. pp.
* [[Angelo Corbo]], Strage di Capaci, paradossi, omissioni ed altre dimenticanze. Intervista di Domenico Billotta, a cura di Sergio Tamborrino, Diple edizioni 2016.
* Riccardo Tessarini, ''Stato di abbandono. Il racconto di Giuseppe Costanza: uomo di fiducia di Giovanni Falcone'', Bologna, Minerva 2017. ISBN 978-88-7381-920-2
== Voci correlate ==
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* [[Falange Armata]]
* [[Giovanni Falcone]]
* [[
* [[Pool antimafia]]
* [[Strage di via D'Amelio]]
* [[Trattativa
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
== Collegamenti esterni ==
*[https://www.youtube.com/watch?v=f3W9uRPX0J4 ''L'edizione straordinaria del TG1 del 23 maggio 1992 che riportò la notizia dell'attentato''], su YouTube
*''[https://www.youtube.com/watch?v=WSZU5chM6wM Le prime immagini girate sul luogo dell'attentato]'', su YouTube
*[https://www.rainews.it/speciali/falconeborsellino2022 Ricostruzione sul sito di Rainews]
*[http://www.fondazionefalcone.it/ ''Sito della fondazione Giovanni e Francesca Falcone''], su FondazioneFalcone.it
{{Cosa Nostra}}
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[[Categoria:Capaci]]
[[Categoria:Storia di Cosa nostra]]
[[Categoria:Stragi commesse in Sicilia]]
[[Categoria:Vittime di Cosa nostra|Capaci]]
[[Categoria:Stragi commesse in Italia]]
[[Categoria:Isola delle Femmine]]
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