Costante II: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'usurpatore dell'Impero romano d'Occidente dal 408 al 411|Costante II (usurpatore)}}
{{Monarca
|nome
|titolo =[[Imperatore bizantino|Basileus dei Romei]]▼
|legenda = [[Solido (moneta)|Solido]] con l'effigie dell'imperatore Costante II, [[651]]/[[654]] circa
▲|immagine =Hexagram-Constans II and Constantine IV-sb0995.jpg
|inizio regno = settembre [[641]]
|fine regno = 15 settembre [[668]]
|altrititoli =▼
|successore = [[Costantino IV]]
▲|predecessore =[[Eraclio II|Eracleona]]
▲|altrititoli =
|nome completo = Flavio Eraclio Costantino Augusto
|consorte =[[Fausta (moglie di Costante II)|Fausta]]▼
|luogo di nascita = ▼
|figli =Costantino IV<br />Eraclio<br />Tiberio▼
|padre =[[Costantino III (imperatore)|Costantino III]]▼
|
|data di morte = {{Calcola età3|668|9|15|630|11|7}}
▲|luogo di nascita=
|dinastia = [[Impero bizantino durante la dinastia eracliana|Eracliana]]
▲|data di morte =[[668]]
▲|padre = [[Costantino III (imperatore)|Costantino III]]
|madre = [[Gregoria (imperatrice)|Gregoria]]
|}}▼
▲|figli = [[Costantino IV]]<br />Eraclio<br />Tiberio
|religione = [[Cristianesimo]]
{{Dinastia eracliana}}
{{Bio
|Nome = Costante II
|Cognome =
|
|ForzaOrdinamento = Costante 02
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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|GiornoMeseMorte = 15 settembre
|AnnoMorte = 668
|Epoca = 600
|Attività = imperatore
|Nazionalità = bizantino
|
}}
Costante II riuscì a fermare,
Tuttavia la sua poderosa riorganizzazione dell'esercito lo costrinse == Biografia ==
=== Primi anni di regno (641-648) ===
[[File:Constans II tremissis 81089.jpg|thumb|upright=1.4|Una moneta d'oro di Costante II.]]
Figlio di [[Costantino III (imperatore)|Costantino III]] e dell'Imperatrice [[Gregoria (imperatrice)|Gregoria]], nacque il 7 novembre [[630]]; il suo nome di battesimo era Eraclio. Alla morte del padre, che regnò solo per alcuni mesi ([[641]]), divenne Imperatore suo zio Eracleona (o [[Eraclio II]]). Tuttavia ben presto si diffuse il sospetto che Eracleona e sua madre Martina avessero avvelenato Costantino III e tale sospetto generò malcontento nel popolo che insorse. Il generale Valentino costrinse Eracleona a nominare co-imperatore il futuro Costante II. In quest'occasione il giovane co-imperatore assunse il nome di Costantino, in onore del padre.<ref>{{Cita libro |citazione=Morto Eraclio nel 641, gli succedettero nello stesso anno il primo figlio maschio Eraclio Costantino, che assunse il nome di Costantino III, poi il fratellastro Eracleona (insieme alla matrigna Martina, nipote e seconda moglie di Eraclio), deposto dopo sei mesi dal generale Valentino, che insediò infine sul trono il primogenito di Costantino III, l’undicenne Flavio Eraclio. Quest’ultimo, che nei primi anni governò sotto la tutela del Senato, assunse ufficialmente il nome di Costantino, come risulta dalla monetazione durante il suo regno. Tuttavia le fonti letterarie del tempo lo indicano, dopo l’ascesa al trono, con il nome di Costante, e come tale dovette essere noto ai contemporanei |autore=G.L. Potestà |titolo=L'ultimo messia. Profezia e sovranità nel Medioevo |città=Bologna |editore=Il Mulino |anno=2014 |p=23}}</ref> Tale nome, seppur utilizzato nei documenti ufficiali, cadde però in disuso in favore di Costante II. Poco dopo Valentino, non soddisfatto del risultato raggiunto, si rivoltò di nuovo contro Eracleona e, dopo aver rinchiuso lui e Martina in prigione e averli mutilati, li esiliò. Costante II a soli undici anni venne proclamato unico imperatore dall'esercito ribelle.
Appena incoronato Imperatore, fece un discorso al [[senato bizantino|senato]]<ref name="Gib177"/> in cui, dopo aver ringraziato il senato per aver rovesciato Martina e Eracleona, giungeva alla conclusione che il [[basileus]], pur essendo in teoria un monarca assoluto, era in realtà controllato e influenzato dai suoi ministri e che l'aristocrazia esercitava una forte influenza sull'Imperatore. Fino al [[648]] era sotto la tutela del senato, essendo ancora minorenne.
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La prima parte del suo regno fu segnata dalla perdita di alcune province. I [[longobardi]] infatti si espansero ulteriormente in [[Italia]] conquistando tutta la vasta area che va dalle [[Alpi Marittime]] alla [[Toscana]] e inflissero una schiacciante sconfitta all'esarca di Ravenna presso [[Modena]], mentre l'[[Armenia]] e [[Cipro]] vennero costretti a pagare un tributo agli [[Arabi]].
Costante II tentò di recuperare [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] e l'[[Egitto]], che erano [[Conquista islamica dell'Egitto|cadute in mano araba]] alla fine del regno di suo nonno [[Eraclio I|Eraclio]]. Dopo aver chiesto aiuti all'Imperatore cinese Taisum, anche lui minacciato dagli [[Arabi]] in [[Turkistan]],<ref>{{Cita
Incoraggiati dal successo, gli Arabi invasero la [[Libia]] e sconfissero l'Esarca d'Africa Gregorio nel [[648]]; l'[[Esarcato d'Africa]] fu costretto a cedere agli Arabi la [[Tripolitania]] e a pagare un tributo annuale. Questo trattato di pace venne però firmato senza il consenso dell'Imperatore, che si adirò e punì i suoi ufficiali. [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan]], allora governatore della [[Siria]] e futuro califfo [[Omayyadi|omayyade]], capì che finché i Bizantini avessero predominato sui mari avrebbero potuto riconquistare i territori perduti e decise di allestire una potente flotta per prevenire ciò;<ref>{{Cita
Costante II non dovette affrontare solo minacce esterne ma anche rivolte interne. Fu dapprima il generale Valentino a ribellarsi (643), poi nel 647 fu la volta dell'Esarca d'Africa [[Gregorio il Patrizio|Gregorio]], che si rese indipendente da Bisanzio. Quest'ultimo cadde in battaglia contro gli Arabi nel 648 e l'Esarcato divenne vassallo dei [[musulmani]].
=== Politica interna:
Quando Costante II crebbe abbastanza per poter gestire da solo gli affari interni e esteri, si prefissò due obiettivi: il primo era quello di controllare la chiesa ortodossa e il secondo era quello di riconquistare le province perdute.
==== Politica religiosa: il ''Tipo'' ====
Con i suoi primi provvedimenti Costante tentò di restaurare l'ordine interno. Poiché la controversia sul [[Monotelismo]] era causa di disordini interni, nel [[648]] promulgò un editto (''[[Typos|Tipo]]'') con cui vietava ai suoi sudditi di discutere ulteriormente sul monotelismo, dottrina che sosteneva che in Cristo ci fossero due nature (umana e divina) e una sola volontà. Questo provvedimento non fu ben accolto dalla Chiesa Romana in quanto favoriva l'eresia [[monotelismo|monotelitica]]. Costante II punì severamente gli oppositori. In un primo momento impose a tutti di firmare il Tipo; quando però l'[[apocrisario]]
Nel frattempo Papa Teodoro morì e venne scelto come successore [[Papa Martino I|Martino]]; allora l'elezione a Papa doveva essere ratificata dall'Imperatore. Consapevole che se non avesse firmato il Tipo l'Imperatore non avrebbe mai ratificato la sua elezione a Papa, Martino si fece eleggere Pontefice senza il beneplacito imperiale il 5 luglio 649.<ref>{{Cita
Nel [[651]] Costante ordinò all'esarca [[Olimpio (esarca)|Olimpio]] di
Il suo successore [[
Nello stesso anno venne deportato come prigioniero [[Massimo il Confessore]], con l'accusa di aver causato la perdita delle province africane, cedute agli [[Arabi]]. Il processo fu molto lungo e alla fine, nel [[659]], Massimo venne condannato al taglio della lingua e delle mani.
Nel frattempo il successore di Martino, [[Papa Eugenio I]], tentò la riconciliazione con l'Imperatore, inviando dei legati a Costantinopoli; essi incontrarono il Patriarca [[Pietro di Costantinopoli|Pietro]], che tentò di giungere a un compromesso con i nestoriani sostenendo che nel Cristo ci fossero due volontà per ciascuna natura, più una relativa all'ipostasi, trasformando quindi il monotelismo in un tritelismo. Anche questa nuova dottrina, che tentava di conciliare monotelismo e cattolicesimo, venne però rigettata dal Papa, a causa dell'aperta contestazione del clero e del popolo romano. Costante II era pronto a rovesciare il Papa per punirlo, ma la morte improvvisa di quest'ultimo precedette la sua vendetta. Il nuovo Papa, [[papa Vitaliano|Vitaliano]], tentò ancora la riconciliazione. L'Imperatore rispose
Il 1º marzo del [[666]] Costante promulgò un decreto che concedeva a Ravenna l'autocefalia ecclesiastica, cioè consentiva al vescovo ravennate di venire eletto senza la ratifica papale.
==== Riforma militare e provinciale: i ''themata'' ====
Alcuni storici (come Treadgold) attribuiscono l'importante riforma dei temi, in passato attribuita a Eraclio, a Costante II. Essi ritengono che non possa essere stato Eraclio l'artefice di questa importante riforma per tre motivi:<ref name="TreaArmy23
* nessuna fonte antica menziona l'esistenza dei temi ai tempi di Eraclio, a parte una di dubbia attendibilità
* se i temi hanno aiutato Eraclio a sconfiggere i Sasanidi, appare strano che poi non siano serviti a nulla contro gli Arabi, che hanno conquistato Siria e Egitto in poco meno di un decennio
* inoltre i primi temi furono istituiti in Asia minore, mal collocati per fronteggiare un'invasione della Persia. Al contrario, il fatto che siano stati istituiti in Asia Minore indica che vennero istituiti dopo la conquista araba di [[Siria (provincia romana)|Siria]] e [[Egitto (provincia romana)|Egitto]].
Alcuni indizi suggeriscono invece che i temi vennero istituiti da Costante II negli anni della tregua con gli Arabi, tra il 659 e il 662. Tali indizi sono:<ref name="TreaArmy23
* il fatto che Costantino VII a p. 60 della sua opera ''De thematibus'' scrivesse che il fondatore dei temi era "l'uomo dopo Eraclio" (il successore di Eraclio), quindi Costante II
* il fatto che in Anatolia (uno dei primi temi istituiti) le monete rinvenute risalenti a dopo il 658 siano più rare di quelle rinvenute datate a prima del 658, un fenomeno spiegabile con l'istituzione dei temi, dato che i soldati non venivano più pagati con i soldi ma con l'assegnazione di terre da coltivare; di conseguenza circolava meno denaro in Anatolia
* infine le fonti antiche menzionano i temi solo a partire dal 662, anno in cui Costante II raggiunse il tema Opsician da dove salpò per l'Italia.
La riforma dei temi consisteva nella formazione di eserciti permanenti detti ''temi'' a ognuno dei quali veniva assegnata una provincia (detta anch'essa ''tema'') da difendere dai nemici; il comandante supremo dell'esercito (''strategos''), oltre ad essere la massima autorità militare, era anche la massima autorità civile: con la riforma dei temi dunque si ha l'unione tra i poteri civili e militari nelle mani di un'unica persona. I soldati (detti ''stratioti'') non venivano più pagati in denaro, come accadeva in precedenza, ma in terre da coltivare, tagliando così le spese militari del 66,7%; in questo modo Bisanzio poteva mantenere ancora un grosso esercito nonostante la perdita delle prospere province di Siria e Egitto. Un altro pregio della riforma dei temi è che i soldati erano più motivati a difendere la loro provincia dai nemici esterni in quanto la loro famiglia e i loro possedimenti erano proprio in quella provincia. Per questi motivi la riforma dei temi fu importantissima e rallentò o frenò l'espansione araba ai danni di Bisanzio.
=== Politica estera (lotte contro Arabi, Slavi e Longobardi) ===
==== Guerre contro Arabi e Slavi (648-659) ====
[[File:Byzantiumby650AD.JPG|upright=1.4|left|thumb|L'impero bizantino nel 650.]]
Costante II difese l'impero contro gli [[Arabi]] in [[Asia]] e contro gli [[Slavi]] in [[Europa]]. All'inizio del 648 venne conclusa una tregua di due anni tra i due imperi; [[Mu'awiya ibn Hudayj|Muʿāwiya b. Hudayj]] approfittò di questa tregua per conquistare la [[Nubia]] e l'[[Abissinia]]; ma quando la tregua terminò, riprese le ostilità con Bisanzio e inviò una spedizione in [[Sicilia]], dove gli Arabi riuscirono a occupare temporaneamente alcune città. Nel 649 gli Arabi, capitanati dal generale Muʿāwiya, saccheggiarono [[Cipro]] con una flotta di 1700 navi<ref name="Bury289
Nel 650 gli Arabi tentarono invano di conquistare la piccola isola di Aradus, conquista che riuscì solo l'anno successivo; Aradus, che fino ad allora era stata una fiorente città mercantile (definita dal [[John Bagnell Bury|Bury]] "la Venezia della costa siriana"),<ref name="Bury289
Gli Arabi, sotto il comando del generale Muʿāwiya b. Hudayj, aspiravano a conquistare [[Costantinopoli]] e allestirono una grande flotta a Tripoli in Siria; la spedizione però fallì grazie a due fratelli cristiani del luogo, che, insieme ai loro seguaci, riuscirono nell'impresa di liberare i prigionieri di guerra bizantini e a formare con essi un esercito che mise a ferro e a fuoco la città,
Alla fine comunque gli Arabi non attaccarono Bisanzio perché era appena scoppiata una lotta per la successione nel califfato islamico tra [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya]] e [[
Dopo aver pacificato le province europee, il basileus si preparò di nuovo a affrontare gli Arabi; e nel 659 Muʿāwiya, che aveva bisogno di tutte le sue truppe per combattere ʿAlī, cugino e genero di [[Maometto]], accettò una tregua ventennale coi Bizantini, assoggettandosi a versare a Costante un migliaio di pezzi d'argento e a fornire al basileus uno schiavo e un cavallo al giorno per tutta la durata della tregua.<ref name="Fin464
==== Costante in Italia contro i Longobardi ====
[[File:Rotari's Italy-it.svg|thumb|L'[[Italia]] bizantina (in arancione) nel [[662]].]]
Nel [[660]] Costante condannò a morte il fratello Teodosio, che aveva costretto a farsi prete,<ref name="Gib177"/> con l'accusa di tradimento; ma ciò gli alienò il favore della popolazione della capitale bizantina.
Nel [[660]] Costante condannò a morte il fratello Teodosio, che aveva costretto a farsi prete<ref name="Gib177 "/>, con l'accusa di tradimento; i motivi reali di tale fratricidio potrebbero essere tuttavia altri. Il [[Edward Gibbon|Gibbon]] riporta l'ipotesi secondo cui Costante condannò a morte il fratello perché temeva che un giorno il popolo o il senato lo avrebbero rovesciato e avrebbero nominato imperatore Teodosio<ref name="Gib177 "/>. Tuttavia, secondo lo storico [[William Smith (lessicografo)|W. Smith]], ciò non sarebbe credibile dato che Teodosio, essendo diventato prete, non poteva più diventare imperatore; lo Smith ipotizza invece che i motivi del fratricidio fossero delle divergenze religiose tra i due<ref name="Smi829 ">{{Cita | Smith| p. 829 | Smith }}</ref>. [[Georg Alexandrovič Ostrogorsky|Ostrogorsky]] riporta l'ipotesi secondo cui Teodosio avrebbe avuto il diritto alla coreggenza mentre Costante voleva regnare da solo e per questo motivo avrebbe deciso di farlo fuori<ref name="Ostr107 ">{{Cita | Ostrogorsky| p. 107 | Ostrogorsky }}</ref>. Comunque i motivi reali del fratricidio non sono ancora ben chiari agli storici. Quel che è certo è che a causa dell'assassinio del fratello la sua popolarità calò di molto, al punto che il popolò iniziò a chiamarlo “caino”<ref name="Ostr107 "/>. Il fratricidio tormentò per sempre Costante e si narra che per il rimorso Costante avesse delle allucinazioni in cui vedeva il fantasma del fratello che lo perseguitava dovunque egli andasse. Spesso Costante prendeva la comunione dal fratello prete bevendo così il sangue di Cristo; per questo motivo una volta il fantasma gli offrì un calice consacrato, con dentro sangue umano, e gli disse "bevi, fratello, bevi"<ref name="Gib177 "/>. Due anni dopo il basileus lasciò Costantinopoli con l'intenzione di non farvi più ritorno. I suoi figli rimasero nella capitale perché la popolazione si era opposta alla loro partenza.▼
{{Approfondimento
Dopo aver trascorso l'inverno a [[Atene]] e nominato suo figlio maggiore Costantino governatore di Costantinopoli, Costante salpò per l'Italia, che aveva intenzione di liberare dal giogo longobardo<ref name="Fin465 ">{{Cita | Finlay| p. 465 | Finlay }}</ref>. L'arrivo di Costante in Italia suscitò un'enorme sorpresa perché era dalla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] che un Imperatore romano non risiedeva in Italia. «''Ma'' - disse Costante - ''la madre (Roma) è più degna delle mie cure della figlia (Costantinopoli)''»<ref name="Smi829 "/>. Nel [[663]], sbarcato a [[Taranto]], condusse l'ultima vera e decisa azione dell'[[Impero Romano d'Oriente]] diretta a riconquistare i territori occidentali e a riaffermare nei fatti la superiorità formale dell'Impero. Sbarcato a Taranto una delle prime cose che Costante fece fu quello di consultare un eremita (che si diceva avesse la capacità di prevedere il futuro). Lo interrogò sull'esito della spedizione. Dopo una notte di preghiere, l'eremita rispose in questo modo:▼
|allineamento = sinistra
|larghezza = 300px
|titolo = Il fratricidio
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}}
Due anni dopo il ''basileus'' lasciò perciò Costantinopoli con l'intenzione di non farvi più ritorno. I suoi figli rimasero nella capitale perché la popolazione si era opposta alla loro partenza.
▲Dopo aver trascorso l'inverno
{{Citazione|La gente dei longobardi non può essere vinta da nessuno, perché una regina, venuta da altri paesi, ha costruito nel loro territorio una basilica al beato Giovanni Battista, e perciò lo stesso beato Giovanni intercede continuamente a favore di quel popolo. Ma verrà un tempo quando tale santuario non sarà più tenuto in onore, e allora quella gente perirà.|Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', Libro V, Capitolo 6}}
Nonostante la predizione sfavorevole, Costante decise di tentare lo stesso l'impresa. Egli strinse un'alleanza con i [[Franchi]] di [[Neustria]], che aggredirono il regno longobardo da nord, mentre il basileus aggrediva il [[ducato di Benevento]]. Il duca di Benevento Romualdo non aveva forze sufficienti per fronteggiare l'aggressione bizantina e inviò il suo ''nutricius'' Sesualdo dal padre [[Grimoaldo]], re dei [[Longobardi]], per chiedergli aiuto contro i Bizantini. Tuttavia quest'ultimo non lo poté inizialmente aiutare perché impegnato nel respingere l'invasione franca del Nord Italia. Fu così che Costante II conquistò e rase al suolo [[Lucera]]; in seguito, dopo un tentativo fallito di espugnare Acerenzia, assediò la città di [[Benevento]] senza successo. Grimoaldo comunque, sconfitti i Franchi, accorse in aiuto del figlio e riuscì ad attraversare gli [[Appennini]] con il suo esercito nonostante l'[[esarca di Ravenna]] Gregorio II lo aspettasse al varco per impedirgli di raggiungere il ducato beneventano. Sesualdo, sulla via del ritorno, venne intercettato dai Bizantini, che vennero così a conoscenza della notizia dell'arrivo di Grimoaldo. Costante II inviò Sesualdo da Romualdo ordinandogli di mentire al suo sire; gli intimò di dire che Grimoaldo non sarebbe arrivato; se non avesse obbedito avrebbe perso la vita. Sesualdo però disubbidì all'ordine bizantino e disse la verità a Romualdo:
{{Citazione|Sta saldo e pieno di fiducia, o signore mio Romoaldo, e non essere angustiato, perché tuo padre sarà presto qui a darti aiuto: devi sapere, infatti, che questa notte egli sosta presso il fiume Sangro con un forte esercito. Ti prego solo di avere misericordia per mia moglie e i miei figli, perché questa perfida gente non mi lascerà in vita|Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', Libro V, Capitolo 7}}
Sesualdo pagò ciò con la morte: venne decapitato e la sua testa lanciata da un'immensa catapulta in città. Conscio dell'arrivo di Grimoaldo, che temeva, Costante II firmò una pace con Romualdo,<ref>{{Cita
====
L'imperatore in seguito si recò a [[Roma]], dove rimase per dodici giorni; il soggiorno del basileus nell'antica capitale dell'Impero romano è ricordato da un lato per essere stata l'ultima visita di un imperatore romano nella "
==== Guerra in Africa e in Asia Minore ====
Mentre era in [[Sicilia]], Costante volse la sua attenzione verso l'[[Africa]], e riuscì a riconquistare [[Cartagine]] e alcune città che erano diventate tributarie degli Arabi. Tuttavia ben presto Costante divenne inviso agli abitanti indigeni, perché, nonostante l'esarcato d'Africa dovesse già pagare un esoso tributo agli Arabi, Costante II impose agli africani un secondo tributo, raddoppiando così le tasse che gli africani dovevano pagare.<ref name="Fin466
Nel frattempo in [[Asia minore]] l'Impero doveva affrontare una minaccia ben più grande, gli Arabi. Essi, infatti, approfittando di una rivolta delle truppe armene (il cui comandante, un certo Sapor, venne proclamato Imperatore dalle sue truppe),<ref name="Fin466
=== Morte ===
L'Imperatore si era fatto nel frattempo molti nemici: la gente italica lo odiava perché aveva tenuto alte le tasse in Sicilia, Calabria e [[Sardegna]] (e addirittura migliaia di essi, stanchi della sua avarizia e crudeltà, se ne andarono dalla Sicilia e andarono a vivere in Siria dove divennero [[musulmani]]),<ref name="Smi829
▲L'Imperatore si era fatto nel frattempo molti nemici: la gente italica lo odiava perché aveva tenuto alte le tasse in Sicilia, Calabria e [[Sardegna]] (e addirittura migliaia di essi, stanchi della sua avarizia e crudeltà, se ne andarono dalla Sicilia e andarono a vivere in Siria dove divennero [[musulmani]],<ref name="Smi829 "/>) e anche a Costantinopoli era malvisto per il fatto che aveva trasferito la sede dell'Impero a Siracusa; per questo motivo nel [[668]] venne organizzata una congiura, che riuscì nel suo intento: l'Imperatore morì a Siracusa all'età di soli trentotto anni, ucciso da un servo con un porta sapone mentre faceva il [[Terme di Dafne|bagno]]<ref name="Gib177 "/> presso le [[Terme di Dafne]]. L'assassinio, secondo alcune fonti, venne organizzato da [[Mecezio]], che fu proclamato imperatore. Da Costantinopoli però il figlio [[Costantino IV Pogonato|Costantino IV]], organizzò alcuni mesi dopo una spedizione che vendicò la morte del padre uccidendo nel 669 l'usurpatore Mecezio, e gli succedette al trono, riportando la capitale sul Bosforo.
== Giudizi su Costante II ==
I giudizi degli storici antichi su Costante II sono per lo più negativi. [[Paolo Diacono]] nella sua Storia dei Longobardi scrive:
{{Citazione|L'Augusto Costante, vedendo che non era riuscito a nulla contro i Longobardi, rivolse tutte le minacce della sua crudeltà contro i suoi, cioè i Romani. Infatti, uscito da Napoli, si diresse a Roma. [
Anche [[Edward Gibbon|Gibbon]] (storico vissuto nel [[XVIII secolo]]) considera Costante II un crudele tiranno:
{{Citazione|Ci immaginiamo noi stessi trasportati di cinquecento anni indietro all'età degli Antonini, se ascoltiamo l'orazione che Costante II pronunciò nel 12º anno di età davanti al senato bizantino. [
Negli ultimi tempi tuttavia alcuni storici l'hanno rivalutato. George Finlay, storico del XIX secolo, sostiene che «nonostante tutte le sconfitte che si narra Costante abbia subito, l'Impero non andò incontro ad alcuna sensibile diminuzione di territori» e che «certamente ha lasciato le sue forze militari in una condizione più efficiente di come le aveva trovate» all'inizio del suo regno. Secondo Finlay è probabile che la sua non ortodossia lo abbia reso antipatico agli storici ortodossi i quali avrebbero fornito una versione parziale e distorta di alcune circostanze del suo regno.
Anche J.B. Bury rivaluta positivamente Costante. Egli dice:
{{Citazione|Allevato in un'atmosfera di intrighi e di pericoli, calcolata per incoraggiare la capacità di agire autonomamente in un ragazzo forte e allo stesso tempo per produrre uno spirito di cinismo, Costante crebbe come uomo inflessibile e severo, con decise opinioni politiche e amministrative, intenzionato a agire autonomamente e senza timore delle innovazioni, sorprendentemente privo del bigottismo religioso in un'epoca bigotta. [
Secondo Treadgold Costante ha il merito di aver arrestato con la riforma dei temi l'espansione araba che prima di lui sembrava inarrestabile; sempre secondo Treadgold, arrestò anche il lento cammino dell'Italia e dell'Africa verso l'indipendenza e con la riforma dei temi riuscì a ridurre le spese militari riuscendo così a mantenere e pagare un grosso esercito senza i proventi delle perdute province di Siria e Egitto; tale riforma non deve essere giunta troppo presto, dato che il fatto che verso la fine del suo regno alzò le tasse indica probabilmente che le casse statali erano praticamente vuote.<ref>Treadgold, ''A History of the Byzantine state and Society'', p. 322.</ref>
== Galleria d'immagini ==▼
<gallery mode="packed" heights="180">▼
</gallery>▼
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Costante II
|2 = [[Costantino III (imperatore)|Costantino III]]
|3 = [[Gregoria (imperatrice)|Gregoria]]
|4 = [[Eraclio I]]
|5 = [[Fabia Eudocia]]
|6 = [[Niceta (generale bizantino)|Niceta]]
|8 = [[Eraclio il Vecchio]]
|9 = Epifania
|10 = Roga
|12 = [[Gregorio (generale bizantino)|Gregorio]]
}}
== Note ==
<references/>
▲==Galleria d'immagini==
▲<gallery mode="packed">
▲File:Khazar0 ita.gif|
▲File:Constans II and son (Constantine IV).jpg|
▲File:44-manasses-chronicle.jpg|
▲File:Terme di Dafne 04.jpg|Le cosiddette [[terme di Dafne]], il luogo dove venne ucciso Costante II
▲</gallery>
== Bibliografia ==
* [[Paolo Diacono]], ''[[Historia Langobardorum]]'';
* {{Cita testo |
* {{Cita libro| cognome= Ostrogorsky |nome= Georg |wkautore= Georg Alexandrovič Ostrogorsky |titolo= Storia dell'Impero bizantino |anno= 1968 |editore= Einaudi |città= Torino |isbn= 88-06-17362-6 |cid=Ostrogorsky}}
* {{cita libro|cognome= Herm |nome= Gerhard |wkautore= Gerhard Herm |titolo= I bizantini |anno= 1985 |editore= Garzanti |città= Milano
* {{cita libro|cognome= Norwich |nome= John Julius |wkautore= John Julius Norwich |titolo= Bisanzio |anno= 2000 |editore= Mondadori |città= Milano |isbn= 88-04-48185-4 |cid=Norwich}}
* {{cita libro|cognome= Ronchey |nome=Silvia |wkautore= Silvia Ronchey|titolo= Lo stato bizantino |anno= 2002 |editore= Einaudi |città= Torino |isbn= 88-06-16255-1
* {{cita libro|cognome= Kazhdan|nome= Alexander P. |wkautore= Aleksandr Petrovič Každan |titolo= Bisanzio e la sua civiltà |anno= 2004 |editore= Laterza |città= Bari |edizione=2
* {{cita libro|cognome=Lilie|wkautore=Ralph-Johannes Lilie
* {{cita libro|cognome= Ducellier |nome= Alain |coautori= Michel Kaplan |titolo= Bisanzio (IV-XV secolo) |anno= 2005|editore= San Paolo|città= Milano|isbn= 88-215-5366-3|cid=Ducellier}}
* {{cita libro|cognome= Ravegnani |nome= Giorgio |wkautore= Giorgio Ravegnani |titolo= La storia di Bisanzio |anno= 2004 |editore= Jouvence |città= Roma |isbn= 88-7801-353-6
* {{cita libro|cognome= Ravegnani |nome= Giorgio
* {{cita libro|cognome= Ravegnani |nome= Giorgio
* {{cita libro|cognome= Ravegnani |nome= Giorgio
* {{cita libro|cognome= Ravegnani |nome= Giorgio
* {{Cita libro| cognome= Finlay |nome= George |wkautore=George Finlay |titolo= Greece Under the Romans | url= https://archive.org/details/greeceunderroman00finluoft |anno= 1857 |città= Edimburgo |edizione=2
* {{Cita libro| cognome= Gibbon |nome= Edward |wkautore= Edward Gibbon |titolo= The History of the Decline and Fall of the Roman Empire |anno= 2008| editore= Cosimo Classics |isbn= 1-60520-128-6|cid=Gibbon}}
* {{cita libro|autore=[[Warren Treadgold
* {{Cita libro |autore=Warren Treadgold
* {{Cita libro| cognome= de Guignes |nome= Joseph |wkautore= Joseph de Guignes |titolo= Histoire Generale des Huns, des Turcs, des Mogols, et des autres Tartares Occidentaux|cid=de Guignes}}
* {{Cita libro| cognome= Smith |nome= William |wkautore= William Smith (lessicografo) |titolo= Dictionary of Greek and Roman biography and mythology| anno= 1849 | url= https://archive.org/details/dictionarygreek13smitgoog |cid=Smith}}
* {{Cita libro |autore=P. Corsi
*
* {{Cita libro |autore=J. Kaestner
* {{Cita libro
* {{Cita libro |autore=[[Ludovico Antonio Muratori]]
* {{cita libro |cognome=Vanoli |nome=Alessandro |titolo=La Sicilia musulmana |url=https://archive.org/details/lasiciliamusulma0000vano |anno=2012 |editore=Il Mulino |città=Bologna |ISBN=978-88-15-23779-8|cid=Vanoli}}
== Altri progetti ==
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|immagine = Double-headed_eagle_of_the_Greek_Orthodox_Church.svg |periodo = [[641]]-[[668]] | | }} {{Imperatori bizantini}}
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