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{{Sito archeologico
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|Epoca = [[I secolo a.C.]]
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La '''Piramide Cestia''' (o '''Piramide di Gaio Cestio''', ''Sepulcrum Cestii'' in [[lingua latina|latino]]) è una tomba romana a forma di [[piramide]] di stile egizio costruita a [[Roma]] tra il 18 e il 12 a.C. Si trova nelle immediate adiacenze di [[porta San Paolo]] ed è inglobata nel perimetro del posteriore [[Cimitero acattolico di Roma|cimitero acattolico]], costruito tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]].
== Struttura ==
Fu costruita tra il 18 e il 12 a.C.<ref>La datazione è deduttivamente basata sulle iscrizioni connesse alla piramide, e fornisce anche informazioni sui gusti orientalizzanti di Cestio: tra i beneficiari ed esecutori del suo testamento, citati nel piedistallo di una delle colonne poste agli angoli del monumento, figura anche [[Marco Vipsanio Agrippa|Agrippa]], il genero di Augusto, morto nel periodo di completamento della piramdide e, quindi, presumibilmente vivente al momento della morte di Cestio. Vi si legge anche che essa fu realizzata vendendo le ricche stoffe orientali intessute d'oro (''attalica'') che Cestio avrebbe voluto portarsi nella tomba (alla maniera delle sepolture egizie): la disposizione degli [[Edile (storia romana)|edili]], che vietava gli sprechi di ricchezza (e che impedì agli eredi di Cestio di seppellire gli arazzi nel buio della Piramide), era del 18: la data di costruzione del monumento deve quindi situarsi dopo il 18 ma prima del 12.</ref> come [[tomba]] per [[Gaio Cestio Epulone]], un membro dei ''[[septemviri epulones]]''; è in [[calcestruzzo]], con cortina di mattoni e copertura di lastre di [[marmo di Carrara]]; è alta 36,40 metri con una base quadrata di circa 30 metri di lato e si leva su una piattaforma di [[cementizio]].
La piramide fu costruita in soli 330 giorni, forse anche meno. Infatti Gaio Cestio dispose espressamente nel suo testamento che gli eredi gli innalzassero il sepolcro piramidale entro tale termine, pena la perdita della ricca eredità, come ricorda l'iscrizione scolpita sul fianco orientale del monumento: ''opus absolutum ex testamento diebus CCCXXX, arbitratu (L.) Ponti P. f. Cla (udia tribu), Melae heredis et Pothi l(iberti)''. Gli eredi si affrettarono ad eseguire la disposizione testamentaria, tanto che, sembra, avessero completato la costruzione della piramide con qualche giorno di anticipo.<ref name="Willy Pocino 2009, p. 68">Willy Pocino, ''Le curiosità di Roma'', Roma, Tradizioni italiane Newton, 2009, p. 68.</ref>
All'interno vi è un'unica camera sepolcrale, di 5,95 × 4,10 ed alta 4,80 metri, la cui cubatura costituisce poco più dell'1% del volume complessivo del monumento. Su entrambi i lati verso oriente e verso occidente, a due terzi dell'altezza, è incisa nel rivestimento l'iscrizione che registra il nome e titoli di Cestio; sul solo lato orientale, a circa un terzo dell'altezza, sono descritte le circostanze della costruzione del monumento<ref>Il testo, registrato nel {{CIL|6|1374}} e leggibile qui [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/Pyramid_of_Cestius/diebus.html], recita:
OPVS · APSOLVTVM · EX · TESTAMENTO · DIEBVS · CCC•XXX ARBITRATV L · PONTI · Publii · Filii · CLAudia tribu · MELAE · HEREDIS · ET · POTHI · Liberti, che vuol dire: "Quest'opera è stata completata per testamento in 330 giorni per disposizione di Lucio Ponzio Mela figlio di Publio della tribù Claudia, erede, e di Potho, liberto".</ref>.
Una comparazione della forma con le [[Piramidi di Giza]] rivela che la resistenza strutturale del calcestruzzo ha permesso di costruire la piramide romana ad un angolo molto più acuto di quelle dell'Egitto. La forma più slanciata ha permesso che la Piramide Cestia raggiungesse un'altezza maggiore con la stessa quantità di materiale.
Il monumento era posto lungo la [[Via Ostiense]], era circondato da una recinzione in blocchi di [[tufo]], oggi parzialmente in vista, aveva 4 colonne agli angoli (di cui sono state rialzate quelle dal lato opposto dell'Ostiense) e due statue del defunto ai lati della porta.<ref name=nibby>[[Antonio Nibby]], [https://it.wikisource.org/wiki/Roma_Antica Roma Antica] </ref>
La camera sepolcrale con [[volta a botte]] – originariamente murata al momento della sepoltura, come nelle piramidi egizie – è dipinta in bianco, con sottili cornici e figure decorative (sacerdotesse ed anfore alle pareti, 4 figure di [[Nike (mitologia)|Nike]] sulla volta) di [[Pittura pompeiana|stile pompeiano]]. È relativamente ben conservata, ma completamente nuda, e sulla parete di fondo, dove doveva esserci il ritratto del defunto, ora c'è un buco, praticato da scavatori alla ricerca di tesori.<ref>[http://bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/wp-content/uploads/2018/12/BAO_VII_2017_1-2_4_Filetici-Cibrario-De_Monte_Jatta_Mol%C3%A8_Vazio.pdf Storia del restauro degli affreschi della Piramide Cestia].</ref>
== Storia ==
[[File:Schott, Franz – Itinerarium nobiliorum Italiae regionum, urbium, oppidorum, et locorum, 1648 – BEIC 9035653 Sepulchrum Cestii.jpg|miniatura|sinistra|Il sepolcro in una tavola antica, tratta da ''Itinerario overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia, nella quale si ha piena notitia di tutte le cose piu notabili, & degne d'esser vedute'', 1648]]
La presenza di un monumento funebre in forma di piramide a Roma si deve probabilmente al fatto che l'[[Egitto (provincia romana)|Egitto]] era divenuto [[provincia romana]] alcuni anni prima, nel 30 a.C., e la cultura sontuosa di questa nuova provincia stava venendo di moda anche a Roma.
Nel III secolo la piramide di Cestio fu incorporata nelle [[Mura Aureliane]], delle quali venne a costituire un [[bastione]], e l'attuale accesso corrisponde ad una [[posterula]] che immetteva su una strada secondaria – il cui [[basolato]] è in vista – in direzione dell'emporio sul [[Tevere]]. Questa circostanza costituisce, presumibilmente, la ragione per cui il monumento si salvò dalle spoliazioni, che afflissero nei secoli tutti i marmi di rivestimento dei monumenti antichi.
[[File:Piramidecestia80.jpg|thumb|La Piramide Cestia in una foto del 1880]]
[[File:PIRAMIDECESTIA12A.jpg|thumb|upright=1.3|La Piramide Cestia durante i restauri del 2013/2015]]
Nel Medioevo, la credenza popolare identificava la Piramide come ''meta Remi'', collegandola con un'altra piramide indicata come ''[[meta Romuli]]'', molto simile e coeva, esistente sino al 1499 nel rione di [[Borgo (rione di Roma)|Borgo]], riportata nella Pianta della città di Roma di [[Alessandro Strozzi (cartografo)|Alessandro Strozzi]] del 1474, e demolita nel XVI secolo da [[papa Alessandro VI]] per l'apertura della nuova strada di [[Borgo Nuovo (Roma)|Borgo Nuovo]]. <ref name=nibby />
Lo stesso [[Francesco Petrarca]], umanista ed esperto latinista, in un'epistola indica la Piramide Cestia come "sepolcro di Remo". [[Poggio Bracciolini]] per spiegare l'errore del grande scrittore afferma che esso fu causato dal «non avere il grande uomo voluto scoprire l'iscrizione coperta dagli arbusti»<ref name="Willy Pocino 2009, p. 68"/>.
Per il riferimento fantasioso alle origini della fondazione di Roma - oltre che per la sua forma - la Piramide Cestia fu molto ammirata dai viaggiatori, in particolare nel Seicento, e godette comunque di costante attenzione da parte dell'amministrazione pontificia: nel 1663 furono intrapresi degli scavi per ordine di [[papa Alessandro VII]],<ref name=nibby /> che ne fece incidere la memoria sulla facciata; all'esterno furono trovate le basi di due statue dedicate a Cestio e fu scavata un'apertura nella piramide stessa, scoprendo la camera sepolcrale - che, come detto sopra, fu trovata vuota e già visitata da tombaroli. Esiste anche un progetto del [[Francesco Borromini|Borromini]] per trasformare la cella funeraria in chiesa, che non ebbe seguito. Ancora alla fine del potere temporale, comunque, la Piramide era oggetto di manutenzione conservativa: {{citazione necessaria|vi fu installato il primo [[parafulmine]], che c'è ancora.}}<ref>Altri dicono che il primo parafulmine, messo a punto dal monaco [[Giovanni Battista Beccaria]] esperto di [[fisica]] e [[matematica]], fu installato al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] all'incirca nel 1770. Si legge infatti nel rapporto del ministro dell'epoca, cav. Pier Domenico Costantini Baldini ([http://books.google.it/books?id=pyYUAAAAYAAJ&pg=PA11&dq=industria+circo+massimo&hl=en&sa=X&ei=mGD2UIruDsrftAaa2YDYDw&ved=0CDQQ6AEwAQ#v=onepage&q=industria%20circo%20massimo&f=false ''Ragguaglio delle cose operate dal Ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura e lavori pubblici dall'anno 1859 al 1864''], Roma 1864), a pag. 7: «Essendo stata divelta da una folgore la cuspide della Piramide e cadute per conseguenza molte pietre anche del rivestimento, talché era rimasta tronca nell'alto, vi è stato apportato riparo con riporvi quanto dal fulmine era stato abbattuto. E {{Sic|perché}} sia per l'altezza del monumento, sia per la forma sua potrebbe essere colpito di nuovo e danneggiato dal fuoco elettrico, così vi è stato messo un conduttore che lo salvi dalla percossa.».</ref>
Ai piedi della piramide, ancora dentro la cinta urbana ma immediatamente a ridosso delle mura, dal XVIII secolo si cominciò a seppellire gli stranieri non cattolici morti in Roma. Il sito fu ufficializzato nel 1821 come [[Cimitero acattolico di Roma|Cimitero degli inglesi]].
Nel 2015 l'imprenditore e mecenate giapponese Yuzo Yagi, titolare della Yagi Tsusho Ltd (che distribuisce in [[Giappone]] prodotti della moda italiana) e insignito dell’onorificenza di [[Grande Ufficiale]] dal Presidente della Repubblica Italiana per il suo contribuito allo sviluppo dell’industria della moda italiana<ref>[https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/118578 "], Presidenza della Repubblica, 2015.</ref>, ha finanziato il restauro della piramide costato 2 milioni di euro.<ref>[http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_274201962.html "Il Restauro della Piramide di Caio Cestio"], Ministero dei Beni Culturali, 2015.</ref>
<gallery>
File:Piramide C Cestio - basolato dalla posterula 1050782.JPG|[[Basolato]] della strada della posterula verso il porto della Marmorata
File:Piramide C Cestio interno cunicolo accesso 1050798.JPG|Cunicolo di accesso (vista dall'esterno)
File:Piramide C Cestio interno - una nike 1050797.JPG|Una delle Nike della volta
File:Piramide C Cestio interno anfora 1050800.JPG|Una delle anfore nei pannelli
File:Piramide C Cestio interno - figure graffite 1050802.JPG|Graffito con figure di un pittore del Seicento, "Giorgio Bafaia Florentino"
</gallery>
== Collegamenti urbani==
{{metroroma|linea=B|Piramide}}
{{Ferrovia atac|linea=RM-LI|Roma Porta San Paolo}}
{{FRroma|linea=1|Roma Ostiense}}
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{{Fermata tram|linea=3|P.le Ostiense}}
*[[File:Feature suburban buses.svg|24px|Biglietteria]] Linee autobus [[ATAC]]
== Note ==
{{note strette}}
== Bibliografia ==
* [[Giovanni Battista Piranesi]]. ''[[s:Le antichità Romane (Piranesi)|Le antichità Romane]]''. T. 3, tav. [[s:Le antichità Romane (Piranesi)/3-XL|XL]]-[[s:Le antichità Romane (Piranesi)/3-XXXXVIII|XLVIII]].
== Voci correlate ==
* [[Cimitero acattolico di Roma]]
* [[Meta Romuli]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://www.soprintendenzaspecialeroma.it/schede/piramide-di-caio-cestio_3006/|titolo=Piramide di Caio Cestio|sito=Soprintendenza Speciale di Roma|accesso=24 dicembre 2020}}
* {{Cita web|url=https://storico.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=150497&pagename=157031|titolo=Piramide di Caio Cestio|sito=MiBACT|accesso=24 dicembre 2020}}
* {{Cita web|url=http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/_Texts/PLATOP*/Sepulcrum_C.Cestii.html|titolo=Sepulchrum Caii Cestii|sito=Platner's Topographical Dictionary of Ancient Rome|lingua=eng}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Piramidi di Roma]]
[[Categoria:Tombe antiche di Roma]]
[[Categoria:Siti archeologici funerari]]
[[Categoria:Siti archeologici romani del Lazio]]
[[Categoria:Cimitero acattolico di Roma]]
[[Categoria:Roma R. XX Testaccio]]
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