Giuseppe Cenni: differenze tra le versioni

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{{Citazione|''Valzer, ragazzi !''|chiamataChiamata radio che Cenni dava alla 239ª s.a.t. prima del "Tuffo"}}
{{Infobox militare
|Nome = Giuseppe Cenni
|Immagine = Giuseppe_Cenni.jpg
|Didascalia = Giuseppe CENNI, Magg. Pil. [[medagliaGiuseppe d'oro al valor militare|M.O.V.M.]]Cenni
|Soprannome = "''Victor Stella''" (nella Guerraguerra in [[Spagna]])
|Data_di_nascita = 27 febbraio [[1915]]
|Nato_a = [[Casola Valsenio]] ([[Ravenna]])
|Data_di_morte = 4 settembre 1943 (28 anni)
|Cresciuto_a = [[Parma]]
|Morto_a = [[Aspromonte]] - [[San Luca (Italia)|San Luca]]
|Data_di_morte = 4 settembre [[1943]]
|Cause_della_morte = caduto in azione di guerra ([[Armistizio di Cassibile|ad armistizio già firmato ma mantenuto segreto]])
|Morto_a = [[Aspromonte]]-[[San Luca (Italia)|San Luca]] ([[Reggio Calabria]])
|Luogo_di_sepoltura = [[Cimitero della Villetta|Cimitero monumentale della Villetta]], [[Parma]]
|Cause_della_morte = caduto in azione di guerra, ad armistizio già firmato ma mantenuto segreto
|Luogo_di_sepoltura = [[Parma]] ([[Cimitero della Villetta|cimitero monumentale della Villetta]])
|Nazione_servita = {{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = {{simbolo|Lesser coat of arms of the Kingdom of Italy (1929-1943).svg|25}} [[Regia Aeronautica]]
|Arma =
|Corpo = [[Aviazione Legionaria]]
|Specialità = * [[Aviatore|pilotaPilota]] di [[Aereo da caccia|Caccia]]
* ePilota di <br/>[[bombardamento in picchiata]]
|Unità =
|Reparto = * [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]], <br/>[[102º Gruppo]], <br/>239ª Squadriglia, <br/>[[Cucaracha]] (Guerra spagnola)
* [[102º Gruppo]]
|Anni_di_servizio = 8 ([[1935]] - [[1943]])
* 239ª Squadriglia A.T.
|Grado = [[Maggiore]] (facente funzione di [[Tenente colonnello]])
* [[21º Gruppo|21º Gr.]] del [[51º Stormo]]
* [[Cucaracha]] (guerra spagnola)
* [[3º Gruppo caccia terrestre|3º Gr.]] del neonato [[6º Stormo]]
|Anni_di_servizio = 1935 - 1943
|Grado = [[Maggiore]] (facente funzione di [[tenente colonnello]])
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = * [[Guerra civile spagnola]]
* e<br/>[[secondaSeconda guerra mondiale]].
|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di = * [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]],
* <br/>[[102º Gruppo]],
* 1º Nucleo Addestramento Tuffatori
* <br/>239ª Squadriglia Autonoma
* Scuola da [[Caccia]] a [[Buzău]]
|Decorazioni = [[Medaglia d'oro al valor militare]], <br />[[Medaglia d'argento al valor militare]] (nr.6)
* Squadriglia Gr. [[Cucaracha]] (guerra spagnola)
|Decorazioni = * [[File:Valor militare gold medal BAR.svg|border|50px]] [[Medaglia d'oro al valor militare]]
* [[File:Valor militare silver medal BAR.svg|border|50px]] (nr.6) [[Medaglia d'argento al valor militare]]
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre = ''Valzer!''
|Altro_lavoro =
|Altro_campo = Prima del servizio
|Altro = Studente della Facoltà di Architettura
|Altro =
|Note =
|Ref = Fontifonti citate nel corpo del testo.
}}
{{Bio
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|Attività2 = aviatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[Maggiore]] della [[Regia Aeronautica]] fu un [[eroe di guerra]]<ref>{{Cita web|url=http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_cenni.htm|titolo=Maggiore Giuseppe Cenni Medaglia d'Oro al Valore Militare|accesso=3 giugno 2007|lingua=en|editore=Biplane fighter aces}}</ref> della [[seconda guerra mondiale]] e [[asso dell'aviazione]]; venne decorato con la [[Medaglia d'oro al valore militare]]. Il [[5º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] è stato intitolato alla sua memoria, così come il [[102º Gruppo]] del [[6º Stormo]] di [[Ghedi]]
}}
 
È una leggenda dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]]<ref name="AAA di Pr">{{Cita|Migliavacca - Gazzetta di Parma, 2012|p. 30}}.</ref><ref name="aviastore" /><ref name="AAA 2021">{{Cita|Aeronautica - AAA, 2021|pp. 41-44}}.</ref>: fu insignito della [[medaglia d'oro al valor militare]] e di sei d'[[Medaglia d'argento al valor militare|argento]], della [[Croce di Ferro|croce di Ferro tedesca di 2ª classe]], il passaggio in [[servizio permanente effettivo]] e due promozioni per merito di guerra, tre [[Croce al merito di guerra|croci al merito di guerra]]; diventando il più giovane e decorato [[Categoria ufficiali#Ufficiali superiori|ufficiale superiore]] della Regia Aeronautica; più di 200 azioni belliche, 750 ore di volo di guerra su un totale di 1.460; due guerre combattute da protagonista, 8 vittorie in Spagna, dove risultò tra i migliori piloti da caccia, affrontando anche 7 mesi di durissima prigionia, e nella [[seconda guerra mondiale]] è l'indiscusso asso dei [[Bombardamento in picchiata|Tuffatori]]<ref name="Pesce p70">{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|p. 70}}.</ref>; sopportò la perdita in combattimento, nell’ultima guerra, di 19 piloti, 16 membri di equipaggio e 13 specialisti<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|p. 61}}.</ref> del proprio reparto; a soli 28 anni è stato il più giovane comandante di Stormo della [[Regia Aeronautica]], Stormo che sarà uno dei pochi ad essere decorato di Medaglia d’Oro; in 7 anni passò da [[Sottotenente]] di [[Ufficiale pilota di complemento|complemento]] a [[Maggiore]] in servizio permanente effettivo, facente funzione di [[Tenente colonnello|Ten.Col.]]; istruttore di [[Acrobazia aerea|volo acrobatico]] e campione nel [[volo a vela]], dove vinse titoli nazionali e fece parte del gruppo olimpico; il suo "Valzer!" è ancora usato nel suo [[102º Gruppo|Gruppo]] sugli [[Lockheed Martin F-35 Lightning II|F-35]].<ref name="Emiliani-StoriaMilit">{{Cita|Emiliani - Storia Militare, 1995|p. 28}}.</ref><ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 11-12}}.</ref><ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 255-256}}.</ref><ref name="AAA R.Calabria p38">{{Cita|D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996|p. 38}}.</ref><ref name="102 Cenni">{{Cita web|autore=Ten.Col. M.Astolfi|url=http://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/notizie/archivio/2012/Pagine/Cambiocomandoal102GruppoVolo_060912.aspx|titolo=Cambio comando 102º Gruppo Volo|accesso=28 marzo 2020|data=6 settembre 2012|editore=su Aeronautica.Difesa.it}}</ref>
== Biografia breve ==
[[File:GiuseppeCenni linea volo.jpg|miniatura|Giuseppe Cenni in linea volo, con il suo Stuka sullo sfondo [Galatina (Lecce)] ]]
Giuseppe Cenni manifestò sin da giovane la passione per l'aeronautica realizzando [[aliante|alianti]] mentre frequentava a [[Parma]] l'Istituto delle belle arti. Il 19 giugno [[1935]] si arruolò nella Regia Aeronautica come allievo [[ufficiale pilota di complemento]]. Conseguì il brevetto il 20 novembre su [[Fiat C.R.20]] e partì volontario per la [[Guerra civile spagnola|guerra di Spagna]] dove venne abbattuto, fatto prigioniero e liberato in uno scambio.<ref name="Azzolin">{{Cita web|autore=Gen. Roberto Azzolin|url=http://digilander.libero.it/enniotarantola/TarantolaCenniCommemorazione.htm|titolo=Cerimonia consegna libretti di volo magg. pilota Giuseppe Cenni|accesso=13 giugno 2007|data=Data pubblicazione 4 settembre 2001}}</ref>
 
Il 3 settembre 1943 fu firmato segretamente l'armistizio e il 4 settembre Cenni, al comando del 5º Stormo, venne mandato a ostacolare lo sbarco alleato in [[Calabria]] e, in copertura ai suoi uomini, fu attaccato da cinque [[Supermarine Spitfire|Spitfire]]. Tentò di salvarsi volando a bassa quota tra le insenature dell'[[Aspromonte]], ma venne abbattuto.<ref name="AAA di Pr" /><ref name="aviastore">{{Cita web|autore=F. Anselmino|url=http://www.aviastore.it/?p=15871|titolo=Giuseppe Cenni: il leggendario comandante del 102º Gruppo|accesso=23 giugno 2020|data=Data pubblicazione 19 giugno 2020}}</ref><ref name="Azzolin">{{Cita web|autore=Gen. R.Azzolin|url=http://digilander.libero.it/enniotarantola/TarantolaCenniCommemorazione.htm|titolo=Cerimonia consegna libretti di volo Magg. Pil. Giuseppe Cenni al 5º Stormo|accesso=17 febbraio 2020|data=Data pubblicazione 4 settembre 2001}}</ref>
Di ritorno dalla Spagna, Cenni venne decorato, arruolato in servizio permanente e assegnato prima al [[6º Stormo]], poi al [[51º Stormo]]. Nel contempo, venne qualificato istruttore acrobatico. Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], Cenni chiese di rientrare dalla [[Romania]] dove stava tenendo corsi per piloti da caccia e venne inviato a frequentare i corsi per qualificarsi sull'aereo da [[bombardamento in picchiata]] [[Junkers Ju 87 Stuka]]. Giuseppe Cenni venne nominato [[capitano]] e posto al comando della 239ª squadriglia autonoma tuffatori il 24 novembre [[1940]]. Di base sull'[[aeroporto di Lecce-Galatina]], partecipò ad attacchi di bombardamento in picchiata in [[Grecia]] e [[Jugoslavia]]. Nei mesi tra maggio e ottobre [[1941]] gli Stuka italiani denominati "Picchiatelli", vennero rischierati in Africa settentrionale dove continuarono le missioni contro gli obiettivi terrestri e navali nel [[mar Mediterraneo]]. Cenni ancora una volta si confermò un pilota dotato di tecnica di volo eccellente, tanto che mise a punto una tecnica di bombardamento in picchiata "di rimbalzo": terminando la picchiata con un breve tratto in volo orizzontale, la bomba sganciata rimbalzava sull'acqua e colpiva il fianco della nave attaccata massimizzando il danno.<ref>{{Cita web|autore=Rob Baumgartner|url=http://www.mmpbooks.biz/books/8389450178/8389450178r.htm|titolo=recensione di Hyperscale|accesso=18 giugno 2007|lingua=en|editore=mushroom model publications|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070629132758/http://www.mmpbooks.biz/books/8389450178/8389450178r.htm|dataarchivio=29 giugno 2007}}</ref> Per le azioni svolte gli vennero conferite altre due [[Valor militare|medaglie d'argento al Valor Militare]].
 
Il [[5º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] è stato intitolato alla sua memoria, così come il [[102º Gruppo]] del [[6º Stormo]] di [[Ghedi]].
La crescente disparità tecnica degli Ju 87 nei confronti degli aerei da caccia alleati portò a sviluppare tecniche di bombardamento in picchiata notturne. Nel corso di queste azioni, gli Stuka comandati dall'allora capitano Cenni inflissero molti danni alle navi inglesi. Cenni venne decorato con la sesta medaglia d'argento al valor militare e promosso [[maggiore]] per meriti di guerra.
 
== Biografia ==
Riprese le attività con il 5º Stormo sull'[[aeroporto di Crotone]] sostituendo gli Stuka con i [[Reggiane Re.2002]].
=== L'infanzia ===
Lo stormo venne reso operativo nel luglio [[1943]] e si trovò a fronteggiare lo [[Operazione Husky|sbarco alleato in Sicilia]]. L'11,12 e 13 luglio, vennero effettuate missioni di bombardamento in picchiata nella rada di [[Augusta (Italia)|Augusta]], che portarono alla decimazione degli equipaggi. Il 13 luglio, bombardieri alleati attaccarono l'aeroporto di Crotone distruggendo quasi del tutto lo Stormo e uccidendo altri 6 piloti. Cenni si spostò con gli aerei ed equipaggi superstiti presso l'aeroporto di [[Manduria]] in [[Puglia]].
Il [[27 febbraio]] del [[1915]], nel comune di [[Casola Valsenio]] ([[Ravenna]]), sull’[[Appennino tosco-romagnolo]], tra [[Imola]] e [[Faenza]], nacque Giuseppe Cenni. Il padre, commerciante di cavalli per l’[[Arma di cavalleria]], a causa del grosso ridimensionamento di tali reparti, dopo la [[prima guerra mondiale|grande guerra]], fu costretto a spostarsi a [[Parma]] per una nuova occupazione. A circa 3 anni Giuseppe perse la madre. Gli anni scolastici Giuseppe li passò in [[seminario]], la cui rigida disciplina della struttura religiosa fu una seconda dura prova.<ref name="Emiliani-StoriaMilit" /><ref name="lospekkietto">{{Cita web|autore=Alessandro Righini|url=http://www.lospekkietto.it/cultura/54-storia-casolana.html|titolo=Giuseppe Cenni il “Franceso Baracca” Casolano|accesso=23 aprile 2018|data=Data pubblicazione 17 Gennaio 2014|lingua=it|editore=Comune di Casola Valsenio|dataarchivio=15 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180115124738/http://www.lospekkietto.it/cultura/54-storia-casolana.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Lasciato il [[seminario]], Giuseppe si trasferì a vivere da solo a [[Parma]], città che poi lo “adotterà”<ref group=N>“Giuseppe Cenni è il militare più decorato della storia di Parma di tutte le armi” (Cfr. Gazzetta di Parma); “Parma è sicuramente una delle città più decorate d’Italia in campo aeronautico, infatti ben cinque medaglie d’oro al Valor Militare brillano sul Labaro della locale sezione dell’Associazione Arma Aeronautica. Naturalmente, tutte queste decorazioni sono ugualmente importanti, e tutti i cinque piloti che se le sono guadagnate sul campo sono ugualmente degni di essere ricordati. Ma uno, in particolare, emerge per le eccezionali imprese di cui si rese protagonista e che l’hanno fatto diventare il pilota di Parma più famoso: il maggiore Giuseppe Cenni.” (Cfr. {{Cita|Migliavacca - AAA, 2013|p. 14}}).</ref>, per frequentare l'[[Liceo artistico statale Paolo Toschi|Accademia di Belle Arti - Toschi]], nella sezione edilizia. Proprio tra i banchi di scuola Cenni conobbe [[Adriano Mantelli]], di 2 anni più grande, e già appassionato di [[volo a vela]].<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|p. 257}}.</ref> Fu così che i due coltivarono a Parma la loro passione per l'aviazione, insieme ad altri ragazzi, frequentando anche i corsi preliminari di [[volo a vela]], voluti da [[Italo Balbo|Balbo]]<nowiki/>, a [[Cantù]]: viaggi lunghissimi in bicicletta per pochi minuti di volo. Arrivarono anche a costruire, completamente da soli, un [[Aliante|veleggiatore]]. Non vi fu da sorprendersi se undici di loro entrarono poi in [[Regia Aeronautica]] e alcuni divennero generali, come [[Bruno Alessandrini|Alessandrini]] e Sirocchi.
Il 3 e il 4 settembre, quando mancavano pochi giorni all'annuncio dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]], peraltro già firmato in segreto, gli venne ordinato di contrastare lo sbarco alleato a [[Reggio Calabria]]. Non tornò alla base. Il Maggiore Giuseppe Cenni venne visto da alcuni testimoni sull'[[Aspromonte]] mentre da solo veniva inseguito da molti [[Supermarine Spitfire|Spitfire]]. Abbattuto, morì e venne decorato di [[medaglia d'oro al valore militare]].
 
Conclusa l’Accademia di belle arti, Cenni entrò alla facoltà di [[Architettura]], per seguire le orme di uno zio titolare di un’importante impresa edile a [[Salsomaggiore Terme]], e del cugino che aveva un prestigioso studio di architettura.<ref name="Emiliani-StoriaMilit" /><ref>{{Cita|D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996|p. 39}}.</ref>
== Biografia ==
 
=== Ingresso in Regia Aeronautica ===
[[File:FinkCommander in use.png|left|30px]]... P A G I N A_ I N_ A L L E S T I M E N T O ...
==== Scuola da caccia ====
Durante il primo anno di [[Università]] decise, volontariamente seguendo la propria passione, di svolgere il servizio militare. Fu così che, il 19 giugno del [[1935]], Cenni entrò in [[Regia Aeronautica]] come allievo [[Ufficiale pilota di complemento]], e già il 30 luglio effettuò il suo primo volo solista senza istruttore sui cieli di [[Siena]] ai comandi di un [[Fiat AS.1]] e alle spalle 8 ore di volo. La nomina di [[aviatore|pilota]] giunse il 19 agosto dopo 18 ore di volo; poi a [[Grottaglie]] ([[Taranto]]), per il brevetto di [[aviatore|pilota]] da [[Aereo da caccia|caccia]] che arrivò, dopo 41 ore di volo, il 20 novembre. La prima fase lo aveva visto sul [[Breda Ba.25|Ba.25]], mentre nella seconda sul [[Fiat C.R.20|C.R.20]].<ref name="AAA R.Calabria p38" /><ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 13-14}}.</ref>
 
==== 3º Gruppo caccia al 6º Stormo ====
 
Fu subito assegnato alla 153ª Squadriglia del [[3º Gruppo caccia terrestre]]: uno dei più prestigiosi per la [[Aereo da caccia|caccia]], e che infatti era appena andato a costituire il neonato [[6º Stormo]] Caccia a [[Campoformido]] ([[Udine]]), provenendo dal [[1º Stormo caccia|1º Stormo]].<ref name="AAA R.Calabria p40">{{Cita|D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996|p. 40}}.</ref> L’attività addestrativa, anche nei reparti, continuava ad essere molto intensa e specialmente indirizzata all’[[Acrobazia aerea|acrobazia]]. Uno degli istruttori che maggiormente aiutò Cenni nella sua crescita fu [[Corrado Ricci (aviatore)|Corrado Ricci]], che nutrì fin da subito una particolare simpatia verso "''quel giovane dai grandi occhi azzurri, alto, magro e profondamente innamorato del volo''", come lo ricorda lo stesso Ricci.<ref name="Emiliani-StoriaMilit"/> In quel periodo Cenni ebbe modo di pilotare diversi velivoli tra cui il [[Caproni Ca.100]] (il famoso “Caproncino”), [[Fiat C.R.30]] e soprattutto [[Fiat C.R.32]]. Volò anche con il [[Fiat C.R.20|Fiat C.R.20 “Asso”]], velivolo sul quale Cenni si esibì in acrobazie fin dal suo primo volo.<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 15-16}}.</ref>
===Prima di entrare in Aeronautica===
==== La difficile infanzia ====
Il [[27 febbraio]] del [[1915]], nel comune di [[Casola Valsenio]] ([[Ravenna]]), sull’[[Appennino tosco-romagnolo]], tra [[Imola]] e [[Faenza]], nacque Giuseppe Cenni.<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM 2002|p. 13}}.</ref> Il padre, commerciante di cavalli per l’[[Arma di cavalleria]], a causa del grosso ridimensionamento di tali reparti, dopo la [[Prima guerra mondiale|grande guerra]], fu costretto a spostarsi a [[Parma]] per una nuova occupazione. Il piccolo Giuseppe seguì così il padre, mentre la sorella rimase con la madre nel comune natio. Non molti anni dopo, a causa di un’epidemia influenzale, Giuseppe perse la mamma. Non potendosene più occupare, il padre lasciò il piccolo Giuseppe in [[seminario]]: i rigidi anni passati all’interno della struttura religiosa furono una seconda durissima prova.<ref name="lospekkietto">{{Cita web|autore=Alessandro Righini|url=http://www.lospekkietto.it/cultura/54-storia-casolana.html|titolo=Giuseppe Cenni il “Franceso Baracca” Casolano|accesso=23 aprile 2018|data=Data pubblicazione 17 Gennaio 2014|lingua=it|editore=Comune di Casola Valsenio}}</ref>
 
==== Adolescenza:La traguerra artein eSpagna volo a vela ====
==== Arruolamento nell'Aviazione Legionaria ====
Lasciato il [[seminario]], Giuseppe si trasferì a vivere da solo a [[Parma]], città che poi lo “adotterà”<ref group=N>“Giuseppe Cenni è il militare più decorato della storia di Parma di tutte le armi” (Cfr. Gazzetta di Parma); “Parma è sicuramente una delle città più decorate d’Italia in campo aeronautico, infatti ben cinque medaglie d’oro al Valor Militare brillano sul Labaro della locale sezione dell’Associazione Arma Aeronautica. Naturalmente, tutte queste decorazioni sono ugualmente importanti, e tutti i cinque piloti che se le sono guadagnate sul campo sono ugualmente degni di essere ricordati. Ma uno, in particolare, emerge per le eccezionali imprese di cui si rese protagonista e che l’hanno fatto diventare il pilota di Parma più famoso: il maggiore Giuseppe Cenni.” (Cfr. {{Cita|Migliavacca - AAA, 2013|p. 14}}).</ref>, per frequentare l'[[Liceo artistico statale Paolo Toschi|Accademia di Belle Arti - Toschi]], nella sezione edilizia.
Ma fu proprio tra i banchi di scuola, che Cenni conobbe [[Adriano Mantelli]], di 2 anni più grande, e già appassionato di [[volo a vela]]. Fu così che i due crearono, a Parma, una vera “banda del volo”. Saranno ben 11 ragazzi, di quella “banda”, che entrarono poi in [[Regia Aeronautica]] e tra loro vi saranno futuri Generali, come: [[Bruno Alessandrini|Alessandrini]] e Sirocchi. Arrivarono anche a costruire, completamente da soli, un [[Aliante|veleggiatore]]. Leggendarie furono le “biciclettate” che facevano i ragazzi, da [[Parma]] a [[Cantù]], circa 200&nbsp;km, per frequentare i corsi preliminari di [[volo a vela]], voluti da [[Italo Balbo|Balbo]].<ref>{{Cita|Emiliani - Storia Militare, 1995|p. 28}}.</ref> Concluso l’Accademia di belle arti, Cenni entrò alla facoltà di [[Architettura]]: per seguire le orme di un cugino titolare di un prestigioso studio.
 
Ai primi di agosto del 1936 i piloti dei tre migliori stormi da caccia di quegli anni, [[1ª Brigata aerea "operazioni speciali"|1°]], [[4º Stormo|4°]] e [[6º Stormo|6°]], furono convocati perché si stavano cercando volontari per una missione estera. Cenni si offrì subito e venne scelto per essere tra i primi 12 [[Aviatore|piloti]] di [[Aereo da caccia|caccia]] italiani a sostegno dei nazionalisti del [[Francisco Franco|generale Franco]] in quella che sarebbe stata la [[Guerra civile spagnola]].
===Ingresso in Regia Aeronautica===
==== Scuola di volo da caccia ====
Ma la passione per il volo era troppo grande e decise, volontariamente, di svolgere il servizio militare durante il primo anno di [[Università]]. Fu così che, il 19 giugno del [[1935]], Cenni entrò in [[Regia Aeronautica]], come allievo [[Ufficiale pilota di complemento]], e già il 30 luglio effettuò il suo primo volo senza istruttore sui cieli di [[Siena]] su un [[Fiat AS.1]]: aveva alle spalle 8 ore di volo. La nomina di [[aviatore|pilota]] giunse il 19 agosto dopo 18 ore di volo; poi a [[Grottaglie]] ([[Taranto]]), per il brevetto di [[aviatore|pilota]] da [[Aereo da caccia|caccia]] che arrivò, dopo 41 ore di volo, il 20 novembre. La prima fase lo aveva visto sul [[Breda Ba.25| Ba.25]], mentre nella seconda sul [[Fiat C.R.20|C.R.20]].<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 13-14}}.</ref>
 
Di quel primo manipolo di uomini Cenni, con i suoi 21 anni, era il più giovane. Aveva maturato 122 ore di volo delle quali 81 effettuate presso il reparto. All’alba del 14 agosto [[1936]] il [[Nave da carico|cargo]] italiano Nereide entrò nel porto di [[Melilla]], sulla costa mediterranea del Marocco spagnolo, che era appena stata occupata dalle forze nazionaliste guidate dallo stesso Franco. Il carico della nave consisteva in 12 [[Fiat C.R.32]], che erano stati imbarcati nel [[porto della Spezia]] una settimana prima; la nave aveva anche trasportato 18 volontari della [[Regia Aeronautica]] in Nord Africa.
==== Vita nei reparti ====
Fu subito assegnato alla 153ª Squadriglia del [[3º Gruppo caccia terrestre]]: uno dei più prestigiosi per la [[Aereo da caccia|caccia]], e che infatti era appena andato a costituire il neonato [[6º Stormo]] Caccia a [[Campoformido]] ([[Udine]]). L’attività addestrativi, anche nei reparti, continuava ad essere molto intensa e specialmente indirizzata all’acrobazia. Uno degli istruttori che maggiormente aiutò Cenni nella sua crescita fu [[Corrado Ricci (aviatore)|Corrado Ricci]]: che nutrì fin da subito una particolare simpatia per quel giovane dai grandi occhi azzurri, alto, magro e profondamente innamorato del volo.<ref>{{Cita|Emiliani - Storia Militare 1995|p. 28}}.</ref> In quel periodo Cenni ebbe modo di volare su molti velivoli tra cui: [[Caproni Ca.100]] (il famoso “Caproncino”), [[Fiat C.R.30]] e soprattutto sui [[Fiat C.R.32]]. Ma una spiccata sintonia la ebbe sul [[Fiat C.R.20|Fiat C.R.20 “Asso”]], velivolo sul quale Cenni si esibì con ardite acrobazie fin dal suo primo volo.
 
Ma, data l’iniziale neutralità dell’[[Italia]] nel conflitto iberico, tutti i membri italiani della spedizione dovettero arruolarsi nel [[Tercio de Extranjeros]], la legione straniera Spagnola ([[Aviazione Legionaria]]), assumendo falsa identità. Fu così che il S.Ten. Cenni divenne l'Alférez Victor Stella.<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 17-19}}.</ref>
=== La guerra in Spagna ===
==== Alférez “Victor Stella” ====
 
==== La "Cucaracha" ====
Ai primi di agosto, i piloti dei tre migliori stormi da caccia di quegl’anni, [[1ª Brigata aerea "operazioni speciali"|1°]], [[4º Stormo|4°]] e [[6º Stormo|6°]], furono convocati perché si stavano cercando volontari per una missione estera. Cenni, senza esitare, si offrì e venne scelto per essere tra i primi 12 [[Aviatore|piloti]] di [[Aereo da caccia|caccia]] italiani a sostegno del [[Francisco Franco|Gen. Franco]]: in quella che sarebbe stata la [[Guerra civile spagnola]]. Non c’erano idee politiche, ma solo la ricerca di avventura e la volontà di dimostrare le proprie abilità di pilota.
[[File:GiuseppeCenni Spagna.jpg|miniatura|sinistra|Giuseppe Cenni in Spagna a bordo di un CR.32]]
Di quel primo manipolo di uomini Cenni era il più giovane, con i suoi soli 21 anni, aveva maturato solo 122 ore di volo delle quali 81 effettuate presso il reparto: ma ora era pronto a entrare in azione e ad essere uno dei 4 [[ufficiale (forze armate)|ufficiali]] di quella operazione.
La prima fase della missione prevedeva il collaudo dei mezzi in dotazione e operazioni di vigilanza lungo la costa del [[Marocco]]. In questa occasione Cenni ebbe modo di provare il [[Breguet Bre 19|Breguet.19]] e fare vari voli sul trimotore [[Junkers Ju 52|Junkers 52]]. Ben presto arrivarono le partenze su allarme e le scorte; il primo giorno significativo arrivò il [[15 settembre]] quando Stella, che aveva azzardato un volo sul campo nemico di [[Andújar]] e si accorse di come fosse in quel momento sguarnito. Rientrato al comando per fare rapporto, come da ordini, pochi minuti dopo era nuovamente in volo con un [[Savoia-Marchetti S.M.81|S.81]] che bombardò i mezzi sulla pista. Lo stesso Cenni, a volo radente, mitragliò facendone incendiare due. Il 17 fu chiamato in soccorso a [[Cáceres (Spagna)|Cáceres]] e, mentre atterrava, un camion, carico di bombe, gli attraversò la pista: fu inevitabile lo schianto e il cappottamento del velivolo. Miracolosamente Cenni ne uscì illeso, tanto che due giorni dopo era nuovamente in volo. Il primo scontro arrivò il 25, con i primi colpi a segno che danneggiarono fortemente un aereo. Così il 26 mattina e pure nel pomeriggio dove Cenni ottenne la sua prima vittoria su un [[Breguet Bre 19|Breguet.19]], oltre a un [[Potez]] in collaborazione con [[Adriano Mantelli|Mantelli]].
Fu così, che all’alba del 14 agosto [[1936]], il [[Nave da carico|cargo]] italiano Nereide entrò nel porto di [[Melilla]], sulla costa mediterranea del Marocco spagnolo, che era appena stata occupata dalle forze nazionalistiche guidate dallo stesso [[Francisco Franco|Gen. Franco]]. Il carico della nave consisteva in 12 [[Fiat C.R.32]], che erano stati imbarcati nel [[porto di La Spezia]] una settimana prima; la nave aveva anche trasportato 18 volontari della [[Regia Aeronautica]] in Nord Africa. Ma, data l’iniziale neutralità dell’[[Italia]] nel conflitto iberico, tutti i membri italiani della spedizione dovettero arruolarsi nel [[Tercio de Extranjeros]], la legione straniera Spagnola ([[Aviazione Legionaria]]), assumendo falsa identità. Fu così che il S.Ten. Giuseppe Cenni, divenne l’Alférez Victor Stella.
 
La squadriglia aveva intanto assunto il nome di “[[Cucaracha]]” (scarafaggio) e rappresenterà sicuramente una delle più leggendarie della [[Guerra civile spagnola]]; come simbolo assunsero uno scarafaggio nell'atto di suonare un sassofono.
====La Cucaracha====
Vari furono le azioni e gli scontri nei giorni seguenti. Nel pomeriggio del 18 novembre ottenne una vittoria durante un combattimento aereo; il 23 ottobre, mentre si trovava in volo su [[Madrid]], Cenni vide due [[Dirigibile|dirigibili]] sulla città. Rientrato per far rapporto, vi ritornò per abbatterli: uno da solo e uno in collaborazione con l’asso spagnolo [[Joaquín García-Morato|Morato]]. Il 6 novembre intervenne in soccorso, nelle vicinanze di [[Madrid]], a una formazione costituita da bombardieri e caccia di scorta ma che erano stati duramente attaccati da dei [[Polikarpov I-15]], più veloci e meglio armati; anche in questa occasione Cenni ottenne un’altra vittoria. Sempre sui cieli di Madrid, nella mattina del 15 novembre, Cenni ebbe modo di affrontare un duro scontro con dei [[Polikarpov I-16]], un monoplano nettamente più veloce, riuscendone ad ottenere un’altra vittoria.
[[File:GiuseppeCenni Spagna.jpg|miniatura|left|Giuseppe Cenni in Spagna a bordo di un CR.32]]
Incominciò tra collaudi e vigilanze lungo la costa del [[Marocco]]. Ebbe anche modo di provare il [[Breguet Bre 19|Breguet.19]] e fare vari voli sul bimotore [[Junkers Ju 52|Junkers 52]]. Ben presto arrivarono le partenze su allarme e le scorte. Il primo giorno significativo arrivò il [[15 settembre]]: Stella, che aveva azzardato un volo sul campo nemico di [[Andújar]], si accorse di come fosse in quel momento sguarnito. Rientrato al comando per fare rapporto, come da ordini, pochi minuti dopo era nuovamente in volo con un [[Savoia-Marchetti S.M.81|S.81]] che bombardò i mezzi sulla pista. Lo stesso Cenni, a volo radente, mitragliò facendone incendiare due. Il 17 fu chiamato in soccorso a [[Cáceres (Spagna)|Cáceres]] e, mentre atterrava, un camion, carico di bombe, gli attraversò la pista: fu inevitabile lo schianto e il cappottamento del velivolo. Miracolosamente Cenni ne uscì illeso, tanto che due giorni dopo era nuovamente in volo. Il primo scontro arrivò il 25, con i primi colpi a segno che danneggiarono fortemente un aereo. Così il 26 mattina e pure nel pomeriggio dove Cenni ottenne la sua prima vittoria su un [[Breguet Bre 19|Breguet.19]], oltre a un [[Potez]] in collaborazione con [[Adriano Mantelli|Mantelli]].
La squadriglia aveva intanto assunto il nome di “[[Cucaracha]]” (scarafaggio) e rappresenterà sicuramente una delle più leggendarie della [[Guerra civile spagnola]]; come simbolo assunsero uno scarafaggio suonatore di sassofono.
Vari furono le azioni e gli scontri nei giorni seguenti. Come nel pomeriggio del 18 novembre, in cui ebbe modo di effettuare un altro scontro ottenendo un’altra vittoria.<ref name=inglese>http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_cenni.htm</ref> Particolare fu il 23 ottobre, quando Cenni, che si era spinto su [[Madrid]], vide due [[Dirigibile|dirigibili]] sulla città. Rientrato per far rapporto, vi ritornò per abbatterli: uno da solo e uno in collaborazione con l’asso spagnolo [[Joaquín García-Morato|Morato]].
Il 6 novembre intervenne in soccorso, nelle vicinanze di [[Madrid]], a una formazione che prevedeva sia bombardieri che caccia di scorta ma che erano stati duramente attaccati da dei [[Polikarpov I-15]], più veloci e meglio armati. In questa giostra Cenni ottenne un’altra vittoria.
Sui cieli di [[Madrid]], nella mattina del 15 novembre, Cenni ebbe modo di affrontare un duro duello con dei [[Polikarpov I-16]], un monoplano nettamente più veloce, riuscendone ad ottenere un’altra vittoria.
Il 2 dicembre, tre bombardieri [[Martin B-10|B-10]] fecero una puntata sul campo di [[Talavera (Lleida)|Talavera]]: i caccia italiani, destinati all’allarme, decollarono subito, tra cui lo stesso Cenni. L’azione era stata condotta appositamente per allontanare i caccia dalla pista. Poco dopo, infatti, 18 [[Polikarpov R-5]] attaccarono il campo. Ma Cenni accortosi per primo dell’infruttuoso inseguimento tornò alla base: questo gli consentì di rovinare i piani e di abbattere tre [[Polikarpov R-5]].<ref name=inglese />
 
Il 2 dicembre tre bombardieri [[Martin B-10|B-10]] fecero incursione sul campo di [[Talavera (Lleida)|Talavera]]: i caccia italiani, destinati all’allarme, decollarono subito, tra cui lo stesso Cenni. L’azione era stata condotta appositamente come diversivo per allontanare i caccia dalla pista. Poco dopo, infatti, 18 [[Polikarpov R-5]] attaccarono il campo. Cenni, accortosi per primo dell’infruttuoso inseguimento, tornò alla base: questo gli consentì di rovinargli i piani e di abbatterne tre.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 256-257}}.</ref><ref name=inglese>{{Cita web|autore=Håkan Gustavsson|url=http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_cenni.htm|titolo=Italian fighter aces: Giuseppe Cenni|lingua=en|editore=Håkans Aviation|data=Data pubblicazione 19 November 2018|accesso=5 marzo 2020}}</ref>
==== I 7 mesi di durissima prigionia spagnola ====
La [[Castiglia]] fu investita da una nevicata straordinaria che impedì il decollo per tutto il mese di gennaio. Il 29 le condizioni meteo sembrarono migliorate: si decise così di compiere una missione, con aviolancio di viveri alla [[Guardia Civil]] e ai falangisti, tra cui donne e bambini, asserragliati nel santuario della [[Settimana Santa di Siviglia|Virgen de la Cabeza]] e ormai ai limiti delle forze. Decollarono, da [[Siviglia]], 3 [[Savoia-Marchetti S.M.81|S.M.81]], carichi di viveri e munizioni, scortati da 3 [[IMAM Ro.37|Ro.37]] e 9 [[Fiat CR.32|CR.32]]. Ma, durante il volo, un grosso fronte nuvoloso investì la formazione italiana. La missione venne annullata, ma i piloti si trovarono in assenza totale di visibilità. Per i [[Fiat CR.32|CR.32]], non attrezzati a queste condizioni, fu una strage con 6 velivoli non rientrati: un pilota morto, quattro catturati e uno atterrato in territorio amico. Cenni usò tutte le sue capacità di pilota per mantenere il suo [[Fiat CR.32|CR.32]] in volo rettilineo: ma fu investito da uno dei suoi gregari che, con l'elica, gli tranciò i piani di coda. Fece appena in tempo a lanciarsi col paracadute, prima dello schianto. Se degli altri piloti si ebbero fin da subito notizie, non fu così per Cenni. Infatti, vagò tra le montagne nel tentativo di rientrare in territorio amico; ma al 4º giorno, infreddolito e affamato, dopo un breve inseguimento, fu catturato. Iniziò così una lunga e crudele prigionia: in celle umide, sporche, alte poco più di un metro, con lunghe privazioni di cibo, duri interrogatori e fu perfino condotto davanti a un plotone di esecuzione. La lunga e crudele prigionia lo fiaccò nel corpo ma non nello spirito. Dopo 7 mesi, oramai ridotto pelle e ossa, intervenne la [[Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale|Croce Rossa Internazionale]] che lo fece inserire in uno scambio di prigionieri.
 
===Tra= leI due7 guerramesi di prigionia ====
Nell'inverno del 1937 la [[Castiglia]] fu investita da un fenomeni di intense nevicate che bloccò a terra le squadre e impedì il normale svolgersi delle operazioni. Il 29 gennaio le condizioni meteo sembrarono migliorate; si decise così di compiere una missione che prevedeva l'aviolancio di viveri alla [[Guardia Civil]] e ai falangisti, tra cui donne e bambini, asserragliati nel santuario della [[Settimana Santa di Siviglia|Virgen de la Cabeza]] e ormai ai limiti delle forze. Decollarono da [[Siviglia]] tre unità di [[Savoia-Marchetti S.M.81|S.M.81]], carichi di viveri e munizioni, scortati da tre [[IMAM Ro.37|Ro.37]] e 9 [[Fiat CR.32|CR.32]]. Durante il volo, un grosso fronte nuvoloso investì la formazione italiana. La missione venne annullata, ma i piloti si trovarono in assenza totale di visibilità. I CR.32, non attrezzati a queste condizioni, subirono la perdita di 6 velivoli: un pilota morì, quattro vennero catturati e uno riuscì ad atterrare in territorio amico. Cenni fu investito da uno dei suoi gregari che, con l'elica, gli tranciò i piani di coda. Fece in tempo a lanciarsi col paracadute, prima dello schianto. Salvatosi, cercò di raggiungere le postazioni alleate ma dopo quattro giorni fu catturato dai Repubblicani. Dopo 7 mesi, ridotto alla fame e provato dal trattamento riservatogli dai suoi aguzzini, intervenne la [[Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale|Croce Rossa Internazionale]] che lo fece inserire in uno scambio di prigionieri.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 257-260}}.</ref>
==== Rientro ====
A fine di luglio del [[1937]] Cenni rientra finalmente a [[Parma]]. All’Istituto di [[Medicina legale]], fu trovato in condizioni fisiche pietose: gli fu prescritto un lungo periodo di convalescenza. Ma per un "drogato" del volo, che aveva già fatto 7 mesi di astinenza dai cieli per la prigionia, non si può obbligare un’ulteriore assenza. Così non ci si sorprese nel trovarlo a [[Ravenna]], al suo [[3º Gruppo caccia terrestre|3º Gr.]], per fare almeno un giretto sul “[[Caproni Ca.100|Caproncino]]”: [[Gorizia]] e ritorno. Intanto arrivò una bellissima notizia, una figura come Cenni non si poteva perdere e così arrivò il passaggio da [[Sottotenente|S.Ten.]] di [[Ufficiali di complemento|complemento]] a [[Sottotenente|S.Ten.]] in servizio permanente effettivo per “merito di guerra”<ref name=autogenerato1>Regio Decreto 12 dicembre 1936 – Bollettino Ufficiale 2 settembre 1937 (pubblicato sul Bollettino Ufficiale 1938 – disp. 1, pag. 2)</ref>: finalmente il volo sarebbe diventare il suo lavoro. A dicembre del 1937 arrivò anche la promozione a [[Tenente]]. Riprese a volare a ottobre e fino a giugno ’38 fu sempre impegnato in sole attività acrobatiche in seno al [[6º Stormo]] a [[Campoformido]].
 
==== Istruttore:Tra acrobaziale edue arteguerre militare ====
A fine agosto [[1938|'38]] fu inviato alla Scuola Caccia di [[Castiglione del Lago]]: qui, oltre all’incarico di istruttore di pilotaggio e acrobazia, ebbe anche il corso teorico di “[[Arte militare|Arte Militare]] Aerea”. A soli 23 anni Cenni teneva lezioni di teoria e pratica a dei ragazzi di circa la sua età: sembra strano, ma l’esperienza maturata in Spagna e le 2 [[Medaglia d’argento al valor militare|M.A.V.M.]], gli conferivano il giusto ascendente per questo prestigioso incarico. Durante questa fase, ebbe modo anche di volare sui: Br.25, [[IMAM Ro.41|Ro.41]], [[Fiat C.R.30]], [[Caproni Ca.310|Ca.310]] e [[Fiat B.R.3|B.R.3]].
 
A fine di luglio del [[1937]] Cenni rientrò a [[Parma]]; all’Istituto di [[Medicina legale]] fu trovato in pessime condizioni fisiche e gli fu prescritto un lungo periodo di convalescenza. Durante questo periodo, nonostante le raccomandazioni dei medici, fece visita a [[Ravenna]] al [[3º Gruppo caccia terrestre]] dove effettuò un volo su un Caproni Ca 100.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|p. 260}}.</ref>
==== I problemi fisici e il matrimonio ====
 
Arrivò, intanto, il passaggio da [[Ufficiali di complemento|ufficiale di complemento]] a [[sottotenente]] in [[servizio permanente effettivo]] per “merito di guerra”<ref name=autogenerato1>Regio Decreto 12 dicembre 1936 – Bollettino Ufficiale 2 settembre 1937 (pubblicato sul Bollettino Ufficiale 1938 – disp. 1, pag. 2)</ref>. Nel dicembre del 1937 venne promosso a [[tenente]]. Ufficialmente aveva ripreso a volare già da ottobre dello stesso anno, principalmente in attività acrobatiche in seno al [[6º Stormo]] a [[Campoformido]].
 
==== Istruttore: acrobazia e arte militare ====
[[File:GiuseppeCenniStudio.jpg|miniatura|Giuseppe Cenni nel periodo tra le due guerre]]
A fine agosto del 1938 fu inviato alla Scuola Caccia di [[Castiglione del Lago]]; qui, oltre all’incarico di istruttore di pilotaggio e acrobazia, tenne anche il corso teorico di “[[Arte militare|Arte Militare]] Aerea”. Durante questa fase, ebbe modo anche di pilotare i velivoli Br.25, [[IMAM Ro.41|Ro.41]], [[Fiat C.R.30]], [[Caproni Ca.310|Ca.310]] e [[Fiat B.R.3|B.R.3]].<ref name="Emiliani p29">{{Cita|Emiliani - Storia Militare, 1995|p. 29}}.</ref><ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|p. 261}}.</ref>
Gli strascichi delle gravi privazioni patite durante la dura prigionia in Spagna, non davano pace a Cenni: e, il 12 aprile [[1939]], fu dichiarato “inabile a qualsiasi servizio per mesi due”. Un simile esito arrivò alla successiva visita di controllo, che ne impediva ancora il volo. La prognosi fu sciolta solo il 21 agosto: dopo più di 4 mesi.
In questo periodo ebbe modo di portare a buon fine il progetto matrimoniale: sposandosi, il [[31 luglio]] [[1939]], con la Signora Tina Zarotti, che aveva conosciuto da ragazzo a [[Parma]].
 
I gravi problemi dovuti alle privazioni patite durante la dura prigionia in Spagna non davano pace a Cenni e, alla visita del 12 aprile [[1939]], fu dichiarato “''inabile a qualsiasi servizio per mesi due''”. Un simile esito arrivò alla successiva visita di controllo, che ne impediva ancora il volo. La prognosi fu sciolta solo il 21 agosto, dopo più di 4 mesi. Durante questo periodo, il 31 luglio, sposò Tina Zarotti, che aveva conosciuto da ragazzo a [[Parma]].<ref name="Emiliani p29" />
==== Istruttore del corso Rex ====
Fu quindi mandato alla Scuola di Pilotaggio dell’[[Accademia Aeronautica]] a [[Capua]] ([[Caserta]]), mentre si svolgeva il Corso “Rex”. Era certamente un incarico estremamente prestigioso: ma Cenni era troppo irrequieto e amava la vita operativa.
Fu quindi mandato alla Scuola di Pilotaggio dell’[[Accademia Aeronautica]] a [[Caserta]], mentre si svolgeva il Corso “Rex” che comprendeva anche allievi della sua età: un incarico estremamente prestigioso ma Cenni preferì rientrare ai reparti operativi.<ref name="Emiliani p29" />
 
==== Al 21º Gruppo -del neocostituito 51º Stormo Caccia ====
 
Il 1º ottobre [[1939]], ottiene il trasferito alla 354ª Squadriglia - [[21º Gruppo]] del [[51º Stormo]] [[Aereo da caccia|Caccia]], per la difesa di [[Roma]]. Qui poté effettuare il passaggio sul primo [[monoplano]] tutto metallico della [[Regia Aeronautica]]: il [[Fiat G.50]]. All’inizio del 1940, vi è la nascita della prima figlia Stefania.
Il 1º ottobre 1939 ottenne il trasferimento alla 354ª Squadriglia, [[21º Gruppo]], il giorno della costituzione del [[51º Stormo]] [[Aereo da caccia|Caccia]], per la difesa di [[Roma]]. Qui poté effettuare il passaggio sul primo [[monoplano]] costruito completamente in metallo della [[Regia Aeronautica]]: il [[Fiat G.50]]. All’inizio del 1940 nacque la sua prima figlia, Stefania.<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 34-35}}.</ref><ref>{{Cita|D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996|pp. 41-42}}.</ref>
 
==== Comando scuola piloti in Romania ====
 
L’[[Italia]] aveva venduto alla [[Romania]] dei velivoli e, secondo gli accordi, la [[Regia Aeronautica]] avrebbe dovuto istituire a [[Buzau]] ([[Romania]]) una scuola caccia, per ufficiali, secondo i canoni italiani. Fu quindi assegnato a Cenni, oltre al solito incarico di istruttore di volo, anche quello di organizzare la nuova scuola. Arrivò il 1º aprile 1940, e le opinioni dei vertici rumeni sul suo operato furono ottime: ma il [[10 giugno]] [[1940]], l’Italia entrò in [[Seconda guerra mondiale|guerra]]. Cenni non era certo il tipo da rimanere all’estero quando in Italia c’era “da fare”: quindi chiese ed ottenne l’immediato rimpatrio.
L’[[Italia]] aveva venduto alla [[Romania]] dei velivoli e, secondo gli accordi, la [[Regia Aeronautica]] avrebbe dovuto istituire a [[Buzău]] una scuola di volo su caccia per l'addestramento degli ufficiali, secondo i canoni italiani. Fu assegnato a Cenni il comando della parte italiana della scuola, quindi oltre al solito incarico di istruttore di volo ebbe anche quello di organizzare la nuova scuola. Arrivò il 1º aprile 1940 e le opinioni dei vertici rumeni sul suo operato furono ottime ma il 10 giugno l’Italia entrò in [[Seconda guerra mondiale|guerra]] e Cenni chiese ed ottenne l’immediato rimpatrio.
 
=== Seconda Guerra Mondiale ===
==== 52º stormo: pilotaPilota da caccia per il 52º stormo ====
I vertici della [[Regia Aeronautica]] non persero tempo, e 15 giorni dopostanziarono Cenni era già operativo al [[52º Stormo]], sull’aeroportopresso l'aeroporto di [[Sarzana]] ([[La Spezia]]), come [[Aviatore|pilota]] di [[aereo da caccia|caccia]] sul [[Fiat G.50|G.50]]. Decollò alcune volte su allarme, fino a spingersi anche sui cieli della [[Corsica]]. Quelle, per Cenni, furonoerano le ultime ore da [[Aviatore|pilota]] di [[aereo da caccia|caccia]].
 
==== CenniPassaggio sugliagli Stuka ====
L’[[Regia Aeronautica|Aeronautica]], infatti, cercava piloti da caccia da poter inviare in [[Austria]], a [[Graz]], per effettuare il passaggio sul già famoso e temuto [[Junkers Ju 87|Ju.87 Stuka]]: si voleva consentire anche alla [[Regia Aeronautica]] di avere un proprio reparto [[Bombardamento in picchiata|tuffatori]]. Ovviamente, per non sfigurare di fronte all’alleato germanico, sempre pronto alla critica, si scelsero tutti piloti volontari e con comprovata esperienza e abilità. Così il Ten. Cenni fu inviato sull'[[Aeroporto di Graz]]. Memorabile, per i piloti italiani, fu il 21 agosto, quando vennero portati per la prima volta davanti agli [[Junkers Ju 87|Stuka]]: si avvicinarono inizialmente un po’ intimoriti. Questo fece nascere qualche sorrisino ironico tra i piloti tedeschi. Cenni senza dire nulla si allontanò dal gruppo e andò a sedersi su uno [[Junkers Ju 87|Stuka]], si fece spiegare un paio di cose da un pilota tedesco e decollò. Giro intorno all’aeroporto e atterraggio. Ancora motore e ridecollò: dopo essere sparito all’orizzonte, eccolo ritornare. Atterraggio. Manetta al massimo e decollo e: da lì ci furono 10 minuti di autentico spettacolo acrobatico cheregalati regalòda Cenni. Lo sgraziato [[Junkers Ju 87|Stuka]] si era trasformato in un leggerissimo [[Aliante|veleggiatore]] ai comandi di Cenni. Ora i sorrisi si erano spostati sui visi dei piloti italiani.<ref name=Pagliano>{{Cita libro| autore=Franco Pagliano | titolo=Aviatori italiani (cap. Valzer mortale) | editore=Longanesi & C. | città=Roma | anno=1964 | isbn= | cid=}}</ref>

Da lì incominciarono 20 giorni di intenso addestramento, e Cenni fu subito dichiarato abile per la specialità:, tanto che rientrò al Nucleo Addestramento al Tiro in Picchiata di [[Lonate Pozzolo]] in qualità di istruttore. Ma siSi spostò pochi giorni dopo in un reparto operativo, con il comando della 239ª Squadriglia del neo-costituito 97º Gruppo Bombardamento a Tuffo.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 262-263}}.</ref> Intanto in novembre arrivò anche la nominatonomina a [[capitano]].<ref>Regio Decreto del 9 novembre 1940, pubblicato sul B.U. 940 - disp. 52, pag. 1956</ref> Iniziò ad operare da [[Comiso]] ([[Sicilia]]): l’inizio fu promettente, avendo colpito una grossa nave da guerra il 28 novembre.<ref>Bollettino di Guerra del Comando Supremo n. 175 del 29 novembre 1940</ref>
 
==== Fronte Greco Albanese ====
[[File:Giuseppe Cenni gennaio 1941 Lecce.jpg|miniatura|leftsinistra|Giuseppe Cenni mostra la sequenza dei tuffi. Tutti iquesti piloti, della 239ª Sq., ritratti nella foto perderanno la vitamorirono in azione di guerra.<ref group=N> A testimonianza del durissimo ciclo operativo della 239ª Squadriglia di G. Cenni, che poi confluì nel 102º Gruppo: tutti i piloti inizialmente assegnati alla squadriglia perderanno la vitamorirono in azione di guerra. Partendo da sinistra: 1º Sottotenente Mario Bellocchi abbattuto dalla contraerea il 26 febbraio 1941 sul ponte di Hani Balaban; 2º il Maggiore Giuseppe Cenni, perderà la vitamorì il 4 settembre 1943 su Re.2002, nel tentativo di ostacolare l’invasione degli Alleati della Calabria; 3º Sottotenente Mario Daverio abbattuto dalla contraerea su Tobruk 8 giugno 1941; 4º … da finire (Cfr. {{Cita|Emiliani - Storia Militare, 1995|p. 30}}).</ref> [Gennaio 1941, Galatina (Lecce)]]]
 
Le grandi difficoltà delle truppe italiane sul [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco albanese]], spinsero lo [[Stato maggiore dell'Aeronautica Militare|Stato Maggiore]] a mandare forze di appoggio. Così il 97º Gruppo, al comando del Magg. Larcher, fu trasferito sull'[[Aeroporto di Lecce-Galatina]]. Dal 14 dicembre [[1940]] il Cap. Cenni, con spesso 2 sortite al giorni, sempre alla testa dei suoi piloti, iniziò un’intensissima attività i cui risultati più significativi furono: bombardato in picchiata del castello di Borsh (sede di un comando nemico), il ponte Piqerasi per [[Saranda]], il nodo stradale di Delvina, la rotabile ed altri obbiettivi a sud di Argirocastro, truppe nemiche in avanzamento, le posizioni fortificate a Himara, la litoranea tra Lucova e Piqerasi (a sud di Himara), la rotabile Permeti-Kelcyre-Kugar nella valle del fiume Vojussa, bombardamento e il mitragliamento della rotabile di fondo valle della Vojussa, il nodo stradale di Kelcyre nella valle della Desnizza, una agguerrita batteria nemica a Quota 209 e furono inoltre mitragliati automezzi e salmerie oltre a vie di comunicazione. Le attività erano quotidianamente e senza sosta, l’unico elemento che riusciva a bloccare il decollo era il maltempo, che consentiva a tutto il personale di rifiatare. La reazione contraerea era spesso intensa e gli [[Junkers Ju 87|Stuka]], non di rado, rientravano colpiti: come il serg. Fabbri colpito e costretto ad un atterraggio di emergenza sul campo di [[Valona]]. Gli obiettivi vennero tutti centrati e con grande precisione: come venne sempre documentato dal velivolo dello stesso Cenni, che aveva come mitragliere il 1° aviere Busseti, armiere-fotografo.
Le grandi difficoltà delle truppe italiane sul [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco albanese]], spinsero lo [[Stato maggiore dell'Aeronautica Militare|Stato Maggiore]] a mandare forze di appoggio. Così il 97º Gruppo, al comando del maggiore Larcher, fu trasferito sull'[[Aeroporto di Lecce-Galatina]]. Dal 14 dicembre [[1940]] il capitano Cenni, con spesso 2 sortite al giorno, sempre alla testa dei suoi piloti, iniziò un’intensissima attività i cui risultati più significativi furono: bombardato in picchiata del castello di Borsh (sede di un comando nemico), il ponte Piqerasi per [[Saranda]], il nodo stradale di Delvina, la rotabile ed altri obbiettivi a sud di Argirocastro, truppe nemiche in avanzamento, le posizioni fortificate a Himara, la litoranea tra Lucova e Piqerasi (a sud di Himara), la rotabile Permeti-Kelcyre-Kugar nella valle del fiume Vojussa, bombardamento e il mitragliamento della rotabile di fondo valle della Vojussa, il nodo stradale di Kelcyre nella valle della Desnizza, una agguerrita batteria nemica a Quota 209 e furono inoltre mitragliati automezzi e salmerie oltre a vie di comunicazione. Le attività erano quotidianamente e senza sosta solo il maltempo bloccava il decollo e consentiva di rifiatare. La reazione contraerea era spesso intensa e gli [[Junkers Ju 87|Stuka]],spesso rientravano colpiti: il sergente Fabbri colpito e costretto ad un atterraggio di emergenza sul campo di [[Valona]]. Gli obiettivi vennero tutti centrati con grande precisione come documentato dal velivolo dello stesso Cenni, che aveva come mitragliere il 1º aviere Busseti, armiere-fotografo.
 
==== Tecnica della “Picchiata Cenni” o skip bombing ====
Cenni aveva intuito che la tecnica tedesca di bombardamento, ossia picchiata in verticale sul bersaglio, era poco produttiva a causa del ridotto bersaglio orizzontale, della mobilità della nave e dal numero molto esiguo di [[Junkers Ju 87|Stuka]] italiani.
Cenni aveva capito subito che la tecnica tedesca di bombardamento, ossia picchiata in verticale sul bersaglio, era poco produttiva a causa: del ridotto bersaglio orizzontale, della mobilità della nave e dal numero molto esiguo di [[Junkers Ju 87|Stuka]] italiani. Cenni quindi ideò e realizzo lo skip bombing: questa tecnica, nota come “picchiata Cenni”, consiste nello sganciare la bomba, dopo una picchiata molto angolata, in volo orizzontale e perpendicolare al lato della nave. Nello sganciare la bomba, in volo orizzontale ad una velocità di circa 350-400 [[Chilometro orario|km/h]] ad un'altezza di 50 metri, in prossimità del natante, in modo che l'ordigno rimbalzasse sulla superficie del mare e colpisca la fiancata dell'obiettivo provocando un ampio e irreparabile squarcio. Il risultato aveva effetti molto simili ai [[Siluro|siluri]]: ma ovviamente richiedeva uno sforzo bellico, di uomini e mezzi, nettamente inferiore.<ref name=picchiatacenni>Tale intitolazione è ormai unanimemente riconosciuta allorché comparsa, con tale dicitura, non solo in testi italiani ma anche in prestigiosi testi anglosassoni, come: “Junkers Ju87 Stuka Geschwader of North Africa and the Mediterranean” della Osprey Aviation, nei quali viene riconosciuto a Cenni il merito di essere stato il primo ideatore di questa importante tecnica: che venne negli anni seguenti riutilizzata dai piloti americani nella guerra sul Pacifico.</ref> E il [[4 aprile]] [[1941]], nel golfo di Dafinico ([[Corfù]]), Cenni ebbe modo di sperimentare la nuova tecnica ai danni del [[Nave mercantile|mercantile]] greco Suzanna ([[Tonnellata|1.000 t.]]). Fu un centro pieno, così anomalo per risultato che fu preso per un siluro come avverrà in altri casi.<ref>http://www.ww2wrecks.com/portfolio/identifying-the-air-attacks-of-1941-luftwaffe-and-regia-aeronautica-hit-shipping-hard-in-greece/</ref> E nella terza sortita della giornata fu affondata la cacciatorpediniere Possa ([[Tonnellata|2.400 t.]]).
 
Cenni quindi ideò e realizzò lo ''skip bombing'': questa tecnica, nota come “picchiata Cenni”<ref group=N>Tale intitolazione è ormai unanimemente riconosciuta allorché comparsa, con tale dicitura, non solo in testi italiani ma anche in prestigiosi testi anglosassoni, come: “Junkers Ju87 Stuka Geschwader of North Africa and the Mediterranean” della Osprey Aviation, nei quali viene riconosciuto a Cenni il merito di essere stato il primo ideatore di questa importante tecnica: che venne negli anni seguenti riutilizzata dai piloti americani nella guerra sul Pacifico.</ref>, consisteva nel portarsi, dopo una picchiata molto angolata, in volo orizzontale e perpendicolare al lato della nave da colpire. In questa fase vi era lo sgancio della bomba, che doveva avvenire in volo orizzontale ad una velocità di circa 350-400 [[Chilometro orario|km/h]] e ad un'altezza di 50 metri, in prossimità del natante, faceva in modo che l'ordigno rimbalzasse sulla superficie del mare e colpisse la fiancata dell'obiettivo provocando un ampio e irreparabile squarcio. Il risultato aveva effetti molto simili ai [[Siluro|siluri]]: ma ovviamente richiedeva uno sforzo bellico, di uomini e mezzi, nettamente inferiore. Il 4 aprile [[1941]], nel golfo di Dafinico ([[Corfù]]), Cenni ebbe modo di sperimentare la nuova tecnica ai danni del [[Nave mercantile|mercantile]] greco Suzanna ([[Tonnellata|1.000 t.]]). Fu un centro pieno, così anomalo per risultato che fu preso per un siluro come avverrà in altri casi.<ref name=Suzanna>{{Cita web|autore=Pierre Kosmidis|url= http://www.ww2wrecks.com/portfolio/identifying-the-air-attacks-of-1941-luftwaffe-and-regia-aeronautica-hit-shipping-hard-in-greece/|titolo=Regia Aeronautica (Royal Italian Air Force) attacked the cargo ship “Suzanna” on April 4, 1941|lingua=en|editore=su WW2 Wrecks|data= |accesso=16 marzo 2020}}</ref> E nella terza sortita della giornata fu affondato la torpediniera greca Proussa (240 tonnellate).
====Fronte jugoslavo====
Dal 6 aprile ha inizio la guerra contro la [[Jugoslavia]]. Cenni venne trasferito a [[Jesi]] ([[Ancona]]), per le operazioni antinave. Tra i vari attacchi vi fu quello al porto di Selenico dove fu affondata una nave da guerra ([[Tonnellata|2.000 t.]]). In queste attività si persero 3 Stuka con 4 morti. Ma la resistenza jugoslava ben presto cadde.
 
====Resa dellaFronte jugoslavo Grecia====
Dal 6 aprile ebbe inizio la guerra contro la [[Jugoslavia]]. Cenni venne trasferito a [[Jesi]] ([[Ancona]]), per le operazioni antinave. Tra i vari attacchi vi fu quello al porto di Selenico dove fu affondata una nave da guerra (2.000 t.). In queste attività si persero 3 Stuka con 4 morti. Ma la resistenza jugoslava ben presto cadde.

==== Resa della Grecia ====
Già il 19 aprile, ritornato a [[Galatina]], ricominciò con le azioni sulla [[Grecia]], tra cui: il bombardamento di punti strategici come il ponte sulla rotabile a nord di [[Giannina]], il famoso ponte di Perati per bloccare il ripiegamento delle truppe greche. Varie,Furono varie anche, le azioni contro [[Mezzo corazzato|mezzi corazzati]] nemici, come: il concentramento a sud di Doljiana (distruggendone ben 60) oppure la colonne verso [[Kalibaki]] (distruggendone 50). In ogni azione gli [[Junkers Ju 87|Stuka]] italiani rientravano colpiti, dalla contraerea, in più punti. Non mancavano neppure le azioni sulle acque di [[Corfù]], in cui venne affondato il mercantile Joanna ([[Tonnellata|1.200 t.]]). Il [[21 aprile]] ebbe fine la [[Campagna italiana di Grecia|Campagna italiana]] con la resa della [[Grecia]].
A ricompensa dell’intero ciclo di operazioni, sul fronte Greco e quello Jugoslavo, a Cenni verrà conferita 1 [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]].
 
==== Fronte Libicolibico: Tobruch ====
Nel frattempo la 239ª Squadriglia di Cenni divenne autonoma:, consentendogli così maggiore autonomia e libertà di azione e fu inviata ad operare in [[Cirenaica]] ([[Libia]] orientale). Durante il volo di trasferimento di parte degli specialisti, il 7 maggio, l'[[Savoia-Marchetti S.M.82|S.M.82]] fu attaccato da [[caccia]] ingleseinglesi e dovette [[Ammaraggio|ammarare]]: 13 specialisti della 239ª, dei 22 a bordo, persero la vita. Cenni e gli altri piloti, che avevano avuto 15 giorni di licenza, arrivarono con il personale restante l’11 maggio, e si ricominciò ad operare da [[Derna (Libia)]]. Ricordando le azioni più significative: ilIl 20 maggio Cenni, con i suoi fidi compagni, affondò la [[petroliera]] Helka ([[Tonnellata|4.000 t.]]) e la [[corvetta]] Grimsby ([[Tonnellata|1.000 t.]]).; Ilil 29 maggio bombardarono il depositideposito di carburante e batterie [[Arma_contraereaArma contraerea|contraeree]] nel porto di [[Tobruk]]. Ilmentre il 1º giugno furono gravemente danneggiate 2 navi da carico dirette a [[Tobruk]]. Il 2 giugno furono neutralizzataneutralizzate le forti [[Artiglieria|batterie]] [[Arma_contraereaArma contraerea|contraeree]], ma con la morte di un equipaggio. L’8 giugno venne distrutta una zona fortificata ma con la morte dell’equipaggio del S.Ten. [[Mario Daverio|Daverio]]. Il 18 giugno distruttivennerodistrutti mezzi corazzati a sud di [[Sollum]].<ref>Bollettino di Guerra del Comando Supremo n. 379 del 19 giugno 1941</ref> Il 23 giugno Cenni, che operava sempre senza sosta, affondò la [[corvetta]] Auckland ([[Tonnellata|1.200 t.]]). Il 29 giugno, affondarono il [[cacciatorpediniere]] Waterhem e Defender.<ref>Bollettino di Guerra del Comando Supremo n. 391 del 1º luglio 1941</ref> Il 30 giugno, Cenni con un centro pieno, fatto con la “Picchiata Cenni”, affondò la [[corvetta]] Cricket e poi danneggiò gravemente la Flamingo; in quell'azione il simpatico Srg. [[Ennio Tarantola|Tarantola]] fu abbattuto, ma riuscì a salvarsi, mentre lo specialista trovò la morte. Nei giorni seguenti continuarono le azioni su [[Tobruk]], con i pochi Stuka rimasti, affondando un altro [[mercantile]]. Il 28 luglio Cenni con la sua Squadriglia affondarono il [[sommergibile]] Cachalot. Le attività continuarono fino al rimpatrio a Trapani, del 18 novembre, ma in quei giorni partì l’offensiva inglese ([[Operazione Crusader]]). La 239ª fu richiamata e 8 giorni dopo eravenne già prontaimpiegata per altre dure operativamissioni, fino al 23 dicembre, con il rimpatrio di tutto il personale. Si chiuse così un durissimointenso ciclo operativo per la 239ª [[Squadriglia|Sq.]] di Cenni, conche ilregistrò sacrificiola perdita di: 6 piloti, 7 uomini di equipaggio e 13 specialisti.<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|ppp. 1461-69}}.</ref><ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 264-266}}.</ref>
 
==== Istruttore tuffatori notturni ====
I grossi limiti degli [[Junkers Ju 87|Stuka]], mostrati nelle operazioni in Cirenaica, e che portarono a vari mortiperdite, convinsero lo [[Stato maggiore dell'Aeronautica Militare|Stato Maggiore]] a impiegare i [[Bombardiere_in_picchiataBombardiere in picchiata|tuffatori]] in operazioni notturne. Scelta azzardata, data la totale assenza di strumentazione a bordo (non c’era neppure l’[[orizzonte artificiale]]) e l’impreparazione dei piloti al volo notturno. Fu chiesto a Cenni, il più qualificato tra i tuffatori<ref name=GiuseppeCenni"Pesce p70"/>, di assumere l'incarico di Comandante e istruttore di volo notturno nel 1º Nucleo Addestramento Tuffatori di [[Lonate Pozzolo]].<ref name="Emiliani p31">{{Cita|Emiliani - Storia Militare, 1995|p. 31}}.</ref>
 
==== 102º Gruppo ====
Il [[1º maggio]] [[1942]], sul [[Campo della Promessa]] a [[Lonate Pozzolo]], vi fu la cerimonia costitutiva del [[102º Gruppo|102º Gruppo Tuffatori]], econ il comando del gruppo fu affidato a Cenni. Il gruppo era costituito dalle squadriglie: 209ª e la 239ª di Cenni. Il neonato 102º Gruppo, con il 101º, andò a ricreare il [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]] sotto il comando del T.Col.tenente colonnello Nobili. Furono subito messi in allarme e iniziarono ad operare da [[Gela]] ([[Caltanissetta]]): però, tuttequesta volta, si doveva operare in rischiose e difficili missioni notturne. Tutte le sere, suCenni col suo 102, operava nell'oscurità del cielo di [[Malta]]. Gli obbiettivi erano gli aeroporti maltesi e le difese dell'isola. Ma in breve tempo il 102 perse 3 equipaggi: un sacrificio troppo elevato. Lo [[Stato maggiore dell'Aeronautica Militare|Stato Maggiore della R.A.]] di conseguenza ordinò, dopo 40 giorni, di tornare ad operare di giorno.<ref name="Emiliani p31" /><ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 70-74}}.</ref>
 
==== Valzer! ====
[[File:Tornado Valzer 102.jpg|miniatura|''Special color'' sulla deriva di un [[Panavia Tornado|Tornado]] del 102ºGr. con il "Valzer!" e il simbolo del Papero e lo storico Grillo. (6º St. Ghedi, 2008)]]
 
La chiamata radio, che Cenni aveva iniziato a dare ai suoi piloti fin dalle prime azioni di [[picchiata|tuffo]] con gli Stuka, della sua 239ª Squadriglia Autonoma Tuffatori, era:
 
{{Citazione|''Valzer, ragazzi!''|chiamata radio che Cenni dava alla 239ª s.a.t. prima del "Tuffo"}}
 
Il “''Valzer!''” non era un invito soltanto al tuffo, ma divenne, per Cenni e i suoi uomini, un motto in uso sia in volo come a terra. Un invito a momenti scanzonati, così come a quelli più drammatici.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|p. 273}}.</ref><ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 46-50}}.</ref>
 
Questa frase, anche dopo la morte di Cenni, rimase sempre presente nel gruppo: tanto che, dal [[1993]], il “''Valzer!''” comparve, come ''special color'', sulle [[Impennaggio|derive]] degli aerei del [[102º Gruppo]] ([[Lockheed F-104 Starfighter|F-104]] prima e [[Panavia Tornado|Tornado]] poi). E ancora oggi non c’è brindisi di Gruppo che non si concluda con un “''Valzer!''”: oggi come ieri simbolo dei valori del 102º.<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 7-9}}. Prefazione del Gen. R.Azzolin (già Com.te 102ºGr. e 5ºSt.)</ref><ref name="75 valzer">{{Cita web|autore=Magg. M.Iacobuono|url=http://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/notizie/Pagine/Radunodel102%C2%B0GruppoVolopressoil6%C2%B0Stormo.aspx|titolo=75º anniversario del Gruppo dei "Paperi"|accesso=28 marzo 2020|data=5 maggio 2017|editore=su Aeronautica.Difesa.it}}</ref>
 
==== La battaglia di mezzo giugno ====
Cenni tornò ad attaccare grosse navi, come nella [[battaglia di mezzo giugno]] a [[Pantelleria]] dove, dopo una lunga ricerca, il [[14 giugno]], i 17 Stuka guidati da Cenni, intercettarono il convoglio: ma oramai erano giunti al limite dell’autonomia. Cenni diede comunque l’ordine di attaccare. Furono affondati: un [[incrociatore]] ([[tonnellata|8.000 t.]]), un [[mercantile]], danneggiata gravemente una grossa nave da guerra e altre 5 navi colpite. Tutti gli aerei riuscirono a rientrare ma con il carburante esaurito tanto da fermarsi sulla pista. Il giorno dopo furono affondati un [[incrociatore ausiliario]], 2 grossi [[mercantile|mercantili]] e 2 [[Piroscafo|piroscafi]]. Intervennero però alcuni velivoli [[Hawker Hurricane|Hurricane]] e [[Supermarine Spitfire|Spitfire]] che attaccarono il 102°, causando la perdita di un equipaggio. Cenni in quei 2 giorni totalizzò ben 23 ore di volo di guerra in mare aperto.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|p. 267}}.</ref><ref>{{Cita|D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996|p. 46}}.</ref> Tutti gli uomini del 102° furono insigniti di una decorazione, a Cenni venne concessa la [[medaglia d'Argento al Valor Militare]] sul campo.<ref>Bollettino di Guerra del Comando Supremo n. 746 del 15 giugno 1942.</ref>
 
In una lunga lettera Cenni descrisse i fatti al Generale [[Gennaro Tedeschini Lalli|Tedescini Lalli]], padre fondatore del 102º Gruppo. Uno stralcio relativo alla missione del 14 giugno recita:
 
{{Citazione|[…] Quando, alle ore 18 del giorno 14, dal campo trampolino di Chinisia, staccammo le ruote in diciassette apparecchi e puntammo verso ovest in mare aperto, era in noi, ferma, assoluta, irrevocabile la decisione di vincere a qualunque costo. Il destino volle che questa decisione chiedesse ai miei piloti, e soprattutto a me, di osare più di quanto fosse nel previsto e ciò perché il convoglio si profilò all’orizzonte quando i limiti estremi dell’autonomia degli apparecchi stavano per essere superati e quando il proseguire significava avere molte probabilità di non essere più in grado di rientrare. Mi fu, in quell’ora suprema, di sprone il ricordo delle Vostre parole, Eccellenza e di quell’abbraccio […] Non esitai e con me non esitarono i sedici uomini consci di quanto doveva essere osato. L’obiettivo venne raggiunto e ci buttammo in picchiata a novanta, sganciando, tra i seicento e gli ottocento metri, dodici bombe da cinquecento e cinque da mille che colpirono al segno mentre la reazione contraerea violentissima ci accoglieva con valanghe di fuoco. […]|Tratto da una lettera del Magg. G. Cenni al Gen. Tedescini Lalli, del 19 giugno 1942<ref name="Tedeschini">{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 75-82}}.</ref>}}
==== Battaglia di mezzo giugno ====
Così Cenni tornò ad attaccare grosse navi: come nella [[Battaglia di mezzo giugno]] a [[Pantelleria]]. Dopo una lunga ricerca, il [[14 giugno]], i 17 Stuka guidati da Cenni, intercettarono il convoglio: ma oramai erano giunti al limite dell’autonomia. Cenni diede comunque l’ordine di attaccare. Furono affondati: un [[incrociatore]] ([[tonnellata|8.000 t.]]), un [[mercantile]] e danneggiata gravemente una grossa nave da guerra e altre 5 navi colpite.<ref>Bollettino di Guerra n. 746 del 15 giugno 1942.</ref> Tutti gli aerei rientrano con i serbatoi quasi vuoti. Il giorno dopo furono affondati un [[incrociatore ausiliario]], 2 grossi [[mercantile|mercantili]] e 2 [[Piroscafo|piroscafi]]. Ma vennero attaccati da [[Hawker Hurricane|Hurricane]] e [[Supermarine Spitfire|Spitfire]]: il [[102º Gruppo|102]] perse un equipaggio. A tutti gli uomini del [[102º Gruppo|102]] arrivò una decorazione, a Cenni la [[Medaglia d'Argento al Valor Militare|MAVM]] sul campo.
 
Nella stessa lettera raccontò, tra le tante cose, anche di come, deviando personalmente su Pantelleria, avesse coordinato i soccorsi del velivolo abbattuto il 15, dopo il difficile confronto con i caccia avversari; ma anche delle sue preoccupazioni per la sorte di un cane abbandonato, a Lonate Pozzolo, a cui, dovendo partire con urgenza, non era riuscito a trovare una sistemazione.<ref name="Tedeschini" />
==== Malta ====
Si tornò ad operare, dal 26 giugno, su [[Malta]] di notte. Ad esempio, il 5 luglio alle 2 di notte, il gruppo di Cenni fu intercettato da una grosso gruppo di caccia: ci volle tutta la loro abilità per disimpegnarsi. Oppure, il 16 luglio, affondarono il veloce [[posamine]] Welshman. Ma nelle varie missioni si persero altri 5 equipaggi. Dal 26 agosto fu assegnato a Cenni un [[Reggiane Re.2001]] in via sperimentale: l’obbiettivo era capire il suo possibile impiego nella [[Bombardiere in picchiata|picchiata]]. Cenni compilò una dettagliatissima relazione, che prevedeva l’uso contemporaneo degli [[Junkers Ju 87|Stuka]] e del [[Reggiane Re.2001|Re.2001]], con il secondo nel ruolo di tuffatore prima e cacciatore subito dopo: ma la relazione non fu mai neppure valutata. Intanto proseguirono le azioni notturne su [[Malta]], come la distruzione, a opera di Cenni, del [[Radar|radiolocalizzatore]] di Salina Bay, nascosto in uno stretto anfratto. Ma il gruppo perse altri 2 equipaggi. Lo Stuka in picchiata incominciava a manifestare grosse vibrazioni; Cenni si consultò lungamente con i tecnici tedeschi che bloccarono le macchine per limiti di usura.
 
==== Operazioni notturne su Malta ====
 
Il 26 giugno il gruppo di Cenni tornò ad operare su [[Malta]] in missioni notturne, nonostante l’elevate perdite umane subite in passato dal Gruppo in operazioni di questo tipo. Ad esempio il 5 luglio alle 2 di notte, il 102 di Cenni fu intercettato da un grosso gruppo di caccia nemici e ci volle tutta la loro abilità per disimpegnarsi. Però l’obbiettivo principale fu il [[Radar|radiolocalizzatore]] a Cala S.Marcu che era tecnicamente l’obbiettivo più difficile, per il punto in cui era stato messo, e il compito di distruggerlo fu affidato a Cenni. Nonostante la picchiata risultasse una manovra molto più complessa da svolgere, perché di notte mancavano totalmente i riferimenti spaziali, Cenni personalmente riuscì a distruggere l’obbiettivo. Al termine del complesso ciclo di operazioni il gruppo aveva subito la perdita di ben 5 equipaggi.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 268-269}}.</ref>
 
==== Sperimentazione sul Re.2001 Tuffatore ====
 
Dal 26 agosto fu assegnato esclusivamente a Cenni, in qualità di migliore pilota della specialità<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|p. 90}}.</ref>, un [[Reggiane Re.2001]] in via sperimentale: l’obbiettivo era capire il suo possibile impiego nella [[Bombardiere in picchiata|picchiata]]. A seguito di varie missioni, Cenni compilò una dettagliata relazione, che prevedeva l’uso contemporaneo degli [[Junkers Ju 87|Stuka]] e del [[Reggiane Re.2001|Re.2001]], con il secondo nel ruolo di tuffatore prima e cacciatore subito dopo. La prima missione con questa tecnica si svolse, infatti, circa alla mezzanotte del 22 settembre dove, sui cieli di Mata, Cenni sul 2001 aveva richiamato su di sé l’attenzione dei caccia avversari, consentendo ai tre Stuka del suo gruppo, distanziati di alcuni minuti, di svolgere la missione. Intanto proseguirono anche le normali azioni notturne su [[Malta]], con, ad esempio, la distruzione a opera di Cenni del [[Radar|radiolocalizzatore]] di Salina Bay, nascosto in uno stretto anfratto. Anche in queste missioni il gruppo perse altri 2 equipaggi. Gli Stuka in dotazione al gruppo incominciavano a manifestare eccessive vibrazioni durante la fase di picchiata; Cenni si consultò lungamente con i tecnici tedeschi che bloccarono le macchine per limiti di usura. Nonostante questo Cenni, non accettando l’inattività, continuò ad operare utilizzando gli Stuka in condizioni migliori. Il 6 novembre gli ingegneri italiani bloccarono definitivamente Cenni e il suo 102º Gruppo.
............
 
==== Re.2002 “Ariete” II ====
Alla fine del [[1942]] i due reparti del [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]], il 101° e il [[102º Gruppo]], si ritrovarono a [[Lonate Pozzolo]] per il passaggio di macchina. Gli [[Junkers Ju 87|Stuka]] italiani, infatti, erano arrivati al limite dell’usura e le [[Officine Meccaniche Reggiane]] stavano per licenziare un caccia, a firma dell’[[Roberto Longhi (ingegnere)|Ing. Longhi]]: era il [[Reggiane Re.2002|Re.2002 “Ariete” II]]. Data la non particolare velocità, si optò per destinarlo ai reparti da “Tuffo”: e, per l’urgenza del momento storico, entrò in produzione ancora prima del superamento di una vera fase di collaudo. Non pochi furono i problemi nella messa a punto, che vide anche la morte di un collaudatore. Fu così che l’[[Roberto Longhi (ingegnere)|Ing. Longhi]] chiese ed ottenne, dal Comando della [[1º Squadra aerea - SQA1|1ª Squadra Aerea]], la presenza di Cenni in questa delicata fase. Così Cenni, con la sua 239ª Squadriglia, si trasferì sull’[[Aeroporto di Reggio Emilia]], mentre il restante del gruppo rimase a [[Lonate Pozzolo]]. Il 3 febbraio 1943, Cenni effettuò il suo primo volo: ma i problemi furono di difficile soluzione, come lo [[stallo aerodinamico|stallo]] dell’[[elica]] nella fase di [[picchiata]].<ref>http://www.alieuomini.it/catalogo/dettaglio_catalogo/reggiane_re_ariete,49.html</ref> Migliorato tutto quello che poteva essere migliorato, si incominciò con un’intensa attività addestrativi: ma anche in questa fase il [[102º Gruppo]] di Cenni dovette pagare ulteriore pegno con la morte del [[Maggiore|Magg.]] S. Rastelli.
Intanto, il [[6 giugno]] [[1943]], nasce a [[Parma]] la secondogenita, Raffaella, e c’è giusto il tempo per qualche visita: perché, pochi giorni dopo, il 5º Stormo fu rischiarato sull’Aeroporto di [[Tarquinia]] ([[Viterbo]]).<ref>[https://www.lextra.news/una-pagina-di-storia-reggiane-2002-tarquinia/], Cenni e i Reggiane Re 2002 a Tarquinia fino all'epilogo.</ref>
 
Alla fine del [[1942]] i due reparti del [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]], il 101º e il 102º Gruppo, si ritrovarono a [[Lonate Pozzolo]] per il passaggio di macchina, dato che gli [[Junkers Ju 87|Stuka]] erano, oramai, arrivati al limite dell’usura. Intanto le [[Officine Meccaniche Reggiane]] stavano per licenziare un caccia, a firma dell’ingegnere [[Roberto Longhi (ingegnere)|Roberto Longhi]], il [[Reggiane Re.2002|Re.2002 “Ariete” II]]. Data la non particolare velocità, si optò per destinarlo ai reparti da “tuffo” e, per l’urgenza del momento storico, entrò in produzione ancora prima del superamento di una vera fase di collaudo. Non pochi furono i problemi nella messa a punto, che vide anche la morte di un collaudatore. Fu così che [[Roberto Longhi (ingegnere)|Longhi]] chiese ed ottenne, dal comando della [[1ª Squadra aerea]], la presenza di Cenni in questa delicata fase. Così Cenni, con la sua 239ª Squadriglia, si trasferì sull’[[aeroporto di Reggio Emilia]], mentre il restante del gruppo rimase a [[Lonate Pozzolo]]. Il 3 febbraio 1943, Cenni effettuò il suo primo volo ma i problemi furono di difficile soluzione, come lo [[stallo aerodinamico|stallo]] dell’[[elica]] nella fase di [[picchiata]].<ref>{{Cita web |url=http://www.alieuomini.it/catalogo/dettaglio_catalogo/reggiane_re_ariete,49.html |titolo=Copia archiviata |accesso=17 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180118064645/http://www.alieuomini.it/catalogo/dettaglio_catalogo/reggiane_re_ariete,49.html |urlmorto=sì }}</ref> Migliorate le prestazioni e superate le criticità, si incominciò con un’intensa attività addestrativa, fase che segnò la morte del maggiore S. Rastelli. Intanto, il 6 giugno [[1943]], nasceva a [[Parma]] la secondogenita di Cenni, Raffaella; pochi giorni dopo il 5º Stormo fu rischierato sull’Aeroporto di [[Tarquinia]] ([[Viterbo]]).<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 270-271}}.</ref><ref name="lextra">{{Cita web|autore=Stefano Celletti|url=https://www.lextra.news/una-pagina-di-storia-reggiane-2002-tarquinia/|titolo=Cenni e i Reggiane Re 2002 a Tarquinia|editore=su Lextra.news|accesso=18 marzo 2020|data=Data pubblicazione 30 gennaio 2018}}</ref>
==== Sbarco in Sicilia: operazione Husky ====
Nella notte del [[9 luglio]] [[1943]] incominciò lo [[sbarco in Sicilia]], [[nome in codice]] operazione Husky. Nella prima mattina del 10, Cenni, al comando del gruppo, si spostò da [[Tarquinia]] a [[Crotone]]. Appena atterrati arrivò subito l’ordine di ridecollare: vi fu solo il tempo per agganciare le bombe e, alle 18.10, instancabilmente, decollarono 2 formazioni di 4 velivoli: una guidata dal [[Tenente colonnello|T.Col.]] Nobili e l’altra da Cenni. Arrivati sulle coste di fronte ad [[Augusta (Italia)|Augusta]] furono travolti da un inferno di fuoco. Finito lo sgancio delle bombe contro le navi da guerra gli 8 [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] furono intercettati da [[Supermarine Spitfire|Spitfire]]. Tre velivoli furono abbattuti: tra cui il Comandante del [[5º Stormo]], [[Tenente colonnello|T.Col.]] Nobili. Quel drammatico lutto, portò i vertici ad affidare a Cenni il comando dello Stormo, diventando così, a soli 28 anni, il '''più giovane comandante di Stormo''' della [[Regia Aeronautica]]. Nonostante fosse emerso, dal giorno precedente, che affrontare quei cieli senza scora fosse un suicidio: Cenni, ligio agli ordini, continuò senza esitazione seguito con altrettanta determinazione dai suoi uomini. L’11 vi furono 2 missioni: perdendo altri 3 piloti. Stessa cosa il 12, dove fu abbattuto Ten. Moglia, che però riuscì a salvarsi. Così il 13 che vide Cenni, in una giostra furibonda, disimpegnare i propri piloti attaccati da un gruppo di [[Supermarine Spitfire|Spitfire]]: riuscendo anche ad abbatterne uno. Ma altri 2 piloti del 101º Gruppo persero la vita. Nello stesso giorno 50 [[Bombardieri]] [[Consolidated B-24 Liberator|B.24]] rasero al suolo l'aeroporto di [[Crotone]]: il [[5º Stormo]] non c’era più! Completamente rasato al suolo. Evidentemente la manciata di piloti italiani dava fastidio alle operazioni degli alleati: data la veemenza della reazione. Il giovane comandante si trovò così a dirigere il momento più drammatico dello Stormo. Trasportare i feriti più gravi, spostare i morti e organizzare una striscia di emergenza per far decollare gli aerei che si potevano salvare. Direzione l'[[Aeroporto di Manduria]] ([[Taranto]]): nuova base di quel che restava del [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]]. Pochi giorni a Cenni, e ai suoi uomini, per inventarsi nuovi [[Reggiane Re.2002|Re.2002]], ritirarne altri a [[Reggio Emilia]], ricominciare da zero la vita di uno Stormo e alla fine di luglio riprendere regolarmente con le missioni. Nel frattempo, il [[25 luglio]], [[Caduta del fascismo|cadde il fascismo]].
 
==== L’operazioneLo Baytownsbarco ein l'armistizioSicilia ====
Nella notte del 9 luglio [[1943]] incominciò lo [[sbarco in Sicilia]], [[nome in codice]] operazione Husky. Nella prima mattina del 10 luglio Cenni, al comando del gruppo, si spostò da [[Tarquinia]] a [[Crotone]]. Appena atterrati arrivò subito l’ordine di decollare nuovamente, così il gruppo, preparati i velivoli, alle 18:10 partì schierato in due formazioni di 4 velivoli: una guidata dal tenente colonnello Nobili e l’altra da Cenni. Arrivati sulle coste di fronte ad [[Augusta (Italia)|Augusta]] furono accolti da un'intensissima reazione contraerea, sganciando le bombe contro le navi da guerra nemiche; gli 8 [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] furono intercettati da alcuni [[Supermarine Spitfire|Spitfire]] avversari e tre velivoli furono abbattuti, tra cui il Comandante del [[5º Stormo]], Nobili. I vertici allora affidarono a Cenni il comando dello Stormo, diventando così, a soli 28 anni, il '''più giovane comandante di Stormo''' della [[Regia Aeronautica]].<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|p. 274}}.</ref> Nonostante fosse emerso, dal giorno precedente, che operare in quelle azioni senza nessuna scorta fosse troppo pericoloso, Cenni continuò senza esitazione seguito con altrettanta determinazione dai suoi uomini, come da ordini impartiti. L’11 luglio lo Stormo venne mandato in due missione, perdendo altri tre piloti. Stessa situazione occorse il 12 luglio, dove fu abbattuto il tenente Moglia, che però riuscì a salvarsi. Così il 13 che vide Cenni, in una giostra furibonda, disimpegnare i propri piloti attaccati da un gruppo di [[Supermarine Spitfire|Spitfire]], riuscendo anche ad abbatterne uno, ma altri due piloti del 101º Gruppo persero la vita. Nello stesso giorno 50 [[bombardieri]] [[Consolidated B-24 Liberator|B.24]] rasero al suolo l'[[aeroporto di Crotone]], sede del 5º Stormo. Cenni, così, nonostante la giovane età si trovò ad affrontare il momento più drammatico della storia dello Stormo. Fece trasportare i feriti più gravi, spostare i morti e organizzare una striscia d'emergenza per far decollare gli aerei che si potevano salvare. Il personale e i mezzi sopravvissuti vennero trasferiti all'[[aeroporto di Manduria]] ([[Taranto]]), nuova base di quel che restava del [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]]. Già a fine luglio alcuni velivoli incominciarono ad operare. Nelle settimane seguenti vennero forniti pezzi meccanici e alcuni nuovi [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] vennero ritirati dalla fabbrica di [[Reggio Emilia]], dando modo allo Stormo di riprendere le missioni. Nel frattempo, il [[25 luglio]], [[Caduta del fascismo|cadde il regime fascista]];
Il [[3 settembre]] parte l'[[operazione Baytown]] con l'invasione della penisola italiana: 10 [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] del 5º Stormo decollarono da [[Manduria]] per ostacolare lo sbarco alleato a [[Reggio Calabria]]. La missione si concluse senza perdite. Alle 17.15 dello stesso giorno, a non molti chilometri da quegli scontri, sotto una tenda nascosta tra gli ulivi a [[Cassibile]], il Gen. Castellano firmava, per nome del governo italiano, l’[[Armistizio di Cassibile|armistizio corto]], controfirmato dal Gen. statunitense [[Walter Bedell Smith|Bedell Smith]]. L’Italia si arrendeva senza condizioni.<ref>{{Cita web |url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/september/8/newsid_3612000/3612037.stm|titolo=Le 17.30 di Algeri}}</ref>
ma il 5º Stormo rimase compatto sotto la guida del comandante Cenni.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 274-276}}.</ref><ref name="Prof.Lamendola">{{Cita web|autore=Prof. F.Lamendola|url=http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/storia-e-identita/storia-militare-e-le-grandi-battaglie-navali/7748-giuseppe-cenni|titolo=Giuseppe Cenni: giù il cappello, ragazzi|editore=Accademia arditica di Filosofia|accesso=21 febbraio 2020|data=Data pubblicazione 13 Luglio 2019|dataarchivio=21 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200221170245/http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/storia-e-identita/storia-militare-e-le-grandi-battaglie-navali/7748-giuseppe-cenni|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== L'epilogo =abbattimento===
Il [[3 settembre]] incominciò l'[[operazione Baytown]] con l'invasione della penisola italiana delle forze alleate. Dieci [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] del 5º Stormo decollarono da [[Manduria]] per ostacolare lo sbarco a [[Reggio Calabria]]. La missione si concluse senza perdite. Alle 17:15 dello stesso giorno, a non molti chilometri da quegli scontri, a [[Cassibile]] il generale Castellano firmava, per nome del governo italiano, l’[[Armistizio di Cassibile|armistizio corto]], controfirmato dal generale statunitense [[Walter Bedell Smith|Bedell Smith]]. L’Italia si arrendeva senza condizioni.<ref>{{cita libro | Gigi| Di Fiore | Controstoria della Liberazione | 2012 | Rizzoli | Milano}}, pag. 105.</ref><ref>{{Cita web|autore=Fotostoria Casola|url= https://fotostoriacasola.blogspot.it/2015/09/quelli-che-il-maggiore-pilota-della.html|titolo=Quelli che... Giuseppe Cenni|accesso=4 marzo 2018|data=9.2015}}</ref>
La guerra era finita ... ma il [[4 settembre]] [[1943]], sulla base di [[Manduria]] gli uomini del [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]] nulla sapevano e neppure immaginavano di quanto fosse accaduto il giorno precedente. La guerra andava avanti e non si poteva far altro che ostacolarla con tutte le forze possibili. Sulla scrivania del Comandante Cenni arrivò chiaro l’ordine di affrontare l’ennesima missione per ostacolare, con il massimo sforzo, lo [[Operazione Baytown|sbarco in Calabria]]. La missione prevedeva, una scorta diretta e indiretta di [[caccia]] per i [[Reggiane Re.2002|Re.2002]]. Cenni, nonostante l’incarico di comandante di [[5º Stormo|Stormo]], volle guidare l’operazione. I 12 [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] arrivarono sul luogo degli scontri e furono accolti da una reazione contraerea violentissima; nonostante questo, i [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] riuscirono ad affondare 4 mezzi da sbarco e a mitragliare concentramenti di automezzi.<ref name=GiuseppeCenni>{{Cita libro| autore=Giuseppe Pesce | titolo=Giuseppe Cenni, pilota in guerra | editore=Aeronautica Militare | città=Roma | anno=2002 | isbn= | cid=}}</ref> Gli aerei della scorta erano rimasti attardati rispetto ai tuffatori e furono attaccati con la perdita del Ten. Vitale. Così, anche i Re.2002, all’uscita dell’ultima picchiata, si trovarono di fronte un nuvolo di [[Supermarine Spitfire|Spitfire]]. Cenni che, come sua abitudine, in uscita dalla picchiata si metteva in coda al gruppo, per garantire la copertura ai suoi uomini, rimase attardato col Ten. [[Renato Moglia|Moglia]] e il Serg. Banfi. Quest’ultimo fu subito colpito e trovò salvezza lanciandosi col paracadute. Mentre Cenni e Moglia cercarono scampo a volo radente tra le insenature delle montagne dell’[[Aspromonte]].<ref>{{Cita web|autore=Fotostoria Casola|url= http://fotostoriacasola.blogspot.it/2015/09/quelli-che-il-maggiore-pilota-della.html|titolo=Quelli che... Giuseppe Cenni|accesso=04.03.2018|data=09.2015}}</ref> Ben 6 [[Supermarine Spitfire|Spitfire]], un aereo nettamente più veloce e performante dei Reggiane, si lanciarono al loro inseguimento. Fu poi colpito a morte anche Moglia. Cenni tentò, con volo radente, tra le insenature dei crostoni di roccia dell’Aspromonte, di seminare i caccia nemici. Uno si schiantò contro una montagna e un altro urtò l’ala e fu costretto ad un atterraggio di fortuna, il pilota verrà poi catturato a [[Casignana]]. Ma le raffiche dei 4 Spitfire rimasti non lasciarono scampo a Cenni. Il suo Re.2002 prese fuco e non vi fu il tempo nemmeno di tentare il lancio con il paracadute. Si schiantò sul [[Torrente Bonamico]] nel comune di [[San Luca (Italia)|San Luca]] nell'[[Aspromonte]].<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 105-108}}.</ref>
 
Il 4 settembre [[1943]], sulla base di [[Manduria]], agli uomini del [[5º Stormo|5º Stormo Tuffatori]] arrivò l’ordine di affrontare l’ennesima missione per ostacolare, con il massimo sforzo, lo [[Operazione Baytown|sbarco in Calabria]]. La missione prevedeva una scorta diretta e indiretta di caccia per i Re.2002.<ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 277-278}}.</ref>
Oggi Giuseppe Cenni riposa nella tomba di famiglia con la moglie, nel [[Cimitero della Villetta|cimitero monumentale della Villetta]] di [[Parma]]<ref>{{Cita web|url=http://www.cimiterodellavilletta.parma.it/villetta/scheda.asp?idItem=9002&sItemType=personaggio|titolo= Cimitero della Villetta - Tombe illustri - MOVM G.Cenni|accesso=1.02.2018|lingua=it|editore=Comune di Parma}}</ref>.
 
Cenni, nonostante l’incarico di comandante del 5º Stormo, volle guidare personalmente l’operazione. La mattina del 4 settembre, alle 11: 25, dodici [[Reggiane Re.2002|Re.2002]] decollarono diretti a [[Gallico (Reggio Calabria)|Gallico]]. La formazione di "Ariete" era scortata da dieci [[Macchi M.C.202]] del [[21º Gruppo caccia terrestre|21º Gruppo Caccia Autonomo]] e dodici [[Macchi M.C.205]] del [[9º Gruppo caccia|9º Gruppo]] del [[4º Stormo]]. Proprio mentre i tuffatori italiani si accingevano ad attaccare, comparve sullo Stretto di Messina una formazione di una trentina di [[Supermarine Spitfire|Spitfire]] Mk.IX del 111 ''Squadron'' e Spitfire Mk.V del 243 RAF ''Squadron'' di scorta a otto cacciabombardieri [[P-40 Kittyhawk]] diretti verso la penisola: i caccia britannici, avvistati gli aerei italiani, virarono per intercettarli. Così i Macchi 205 e 202, destinati alla scorta diretta, persero di vista i Reggiane. I Re.2002 si lanciarono in due picchiate. Quattro imbarcazioni tipo LCF vennero affondate e il materiale bellico distrutto. I tuffatori italiani uscirono tutti indenni dalla violenta reazione contraerea. Cenni che, come sua abitudine, in uscita dalla picchiata si metteva in coda al gruppo, per garantire la copertura ai suoi uomini<ref name="Emiliani p33" />, fu attaccato da quattro Spitfire IX del 111 ''Squadron'', che si erano disimpegnati dal combattimento con i Macchi e si erano lanciati sui Re.2002. In coda c'erano il tenente [[Renato Moglia]], il sergente Walter Banfi e il comandante Cenni a chiudere. Banfi fu subito colpito ma riuscì a mettersi in salvo lanciandosi col paracadute. Cenni tentò di difendere Moglia ingaggiando un’iniziale battaglia, dove riuscì ad abbattere lo Spitfire<ref name="Emiliani p33">{{Cita|Emiliani - Storia Militare, 1995|p. 33}}.</ref> del sergente M. S. Murray che, gravemente colpito, fu costretto ad un atterraggio di emergenza, per essere poi catturato dalla popolazione a [[Casignana]]. Moglia fu abbattuto e ucciso. Data la netta superiorità tecnica dei caccia alleati, Cenni tentò di seminarli con volo radente tra le insenature dei costoni di roccia dell’Aspromonte. Uno dei caccia si schiantò contro una montagna, ma le raffiche degli Spitfire rimasti non lasciarono scampo a Cenni.
 
Il suo Re.2002 prese fuoco e non vi fu il tempo di tentare il lancio con il paracadute. Si schiantò sul [[Torrente Bonamico]] nel comune di [[San Luca (Italia)|San Luca]] sull'[[Aspromonte]].<ref>{{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 105-108}}.</ref><ref>{{Cita|Pagliano - Aviatori it., 1964|pp. 278-279}}.</ref><ref>{{Cita|D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996|pp. 30-35}}.</ref>
 
Giuseppe Cenni venne sepolto nella tomba di famiglia, con la moglie, nel [[Cimitero della Villetta|cimitero monumentale della Villetta]] di [[Parma]].<ref>{{Cita web|autore=Comune di Parma|url=http://www.cimiterodellavilletta.parma.it/villetta/scheda.asp?idItem=9002&sItemType=personaggio|titolo=Cimitero della Villetta - Tombe illustri - MOVM G.Cenni|accesso=1.02.2018|lingua=it|editore=su Cimitero della Villetta|dataarchivio=23 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171223220132/http://www.cimiterodellavilletta.parma.it/villetta/scheda.asp?idItem=9002&sItemType=personaggio|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Vittorie in Spagna ==
In Spagna il, 21enneventunenne, sottotenente Giuseppe Cenni, in soli 5 mesi, ottenne complessivamente 13 abbattimenti, di cui: 8 vittorie (7 aerei + 1 dirigibile) confermate individualmente, 2 in collaborazione, 1 gravemente danneggiato e 2 aerei distrutti a terra.<ref name=inglese /><ref>{{Cita|Gen.Pesce name=GiuseppeCenni- Uff.Storico AM, 2002|pp. 17-32}}.</ref> Al sesto posto nella classifica degli assi italiani nel conflitto spagnolo.<ref>{{cita web |url=http://www.luftwaffe39-45.historia.nom.br/historia/origens.htm |titolo=Guerra Civil Espanhola |editore=Luftwaffe39-45 |data= |accesso=4 marzo 2018 |dataarchivio=25 settembre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170925230913/http://www.luftwaffe39-45.historia.nom.br/historia/origens.htm |urlmorto=sì }}</ref>
 
{| class="wikitable"
|bgcolor="ccccff" colspan=7 align="center"|'''Vittorie in Spagna'''
|- style="background-color:#ccccff"
| '''Nr''' || '''data'''||'''aereo'''||'''avversario'''||'''risultato'''||'''località'''||'''compagnia'''
|-
|1|| 15.09.1936|| [[Fiat C.R.32]] || EnemyAereo aircraftnemico ||Distrutto a terra|| [[Andújar]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|2|| 15.09.1936|| [[Fiat C.R.32]] || EnemyAereo aircraftnemico ||Distrutto a terra|| [[Andújar]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|3|| 25.09.1936|| [[Fiat C.R.32]] || EnemyCaccia fighternemico ||DamagedDanneggiato|| Maqueda-Torrijos|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|4|| 26.09.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Breguet Bre 19|Breguet.19]] ||'''1ª vittoria'''|| [[Toledo]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|5|| 26.09.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Potez|Potez.540]] ||50%|| [[Toledo]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|6|| 18.10.1936|| [[Fiat C.R.32]] || LightAereo aircraftleggero ||'''2ª vittoria'''|| [[Santa Cruz]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|8|| 23.10.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Dirigibile]] ||'''3ª vittoria'''|| [[Madrid]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|9|| 23.10.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Dirigibile]] ||50%|| [[Madrid]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|9|| 06.11.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Polikarpov I-15]] ||'''4ª vittoria'''|| [[Madrid]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|10|| 15.11.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Polikarpov I-16]] ||'''5ª vittoria'''|| [[Madrid]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|11|| 02.12.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Polikarpov R-5]] ||'''6ª vittoria'''|| [[Talavera de la Reina|Talavera]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|12|| 02.12.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Polikarpov R-5]] ||'''7ª vittoria'''|| [[Talavera de la Reina|Talavera]]|| 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|-
|13|| 02.12.1936|| [[Fiat C.R.32]] || [[Polikarpov R-5]] ||'''8ª vittoria'''|| [[Talavera de la Reina|Talavera]] || 1ª Escuadrilla de Caza del Tercio
|}
 
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|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza=ValorMedaglia d'oro al valor militare
|motivazione= Abilissimo pilota da caccia e da bombardamento a tuffo, consumò la sua breve giovinezza per la grandezza della Patria. Sempre e dovunque rifulsero le sue preclari virtù spirituali e professionali; sempre primo nell'azione e nel rischio seppe in due guerre duramente combattute guadagnarsi ben sei medaglie d’argento e due promozioni per merito di guerra. Nelle memorabili giornate dal 10 al 19 luglio, seguito dall'assoluta dedizione dei gregari, contrastò il passo agli invasori con inesausto aggressivo accanimento, superando ogni limite umano dell'ardimento ed in duri combattimenti con la caccia avversaria tre volte riusciva a disimpegnare i propri gregari assaliti da numero preponderante di caccia nemici. Durante un’azione di bombardamento a tuffo nell'inferno di ferro e di fuoco della zona di sbarco dello stretto di Messina scompariva sopraffatto dal numero. Esempio imperituro di elette virtù militari, sublime amor patrio, abnegazione ed eroico attaccamento al dovere.
|data= Cielo del Mediterraneo, 10 luglio - 4 settembre 1943<ref>Regio Decreto 2 giugno 1944 (Bollettino Ufficiale 1944 Suppl. n. 2 pag. 4 e B.U. 1959 Suppl.7 pag.7).</ref>
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|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = Decorazioni militari italiane
|motivazione = Comandante di Squadriglia di Bombardamento a Tuffo conduceva all’attacco, in numerose e rischiose azioni, la sua formazione. Incurante della violenta reazione aeree e contraerea che gli colpiva più volte il velivolo martellava ripetutamente l’organizzazione logistica e difensiva di un forte centro di resistenza nemica, provocando gravi danni. In arditi attacchi portava i suoi gregari a distruggere delle navi nemiche e ne colpiva in pieno due personalmente.
|motivazione =
|luogo= Cielo dell’Africa Settentrionale Italiana e del Mediterraneo, maggio – giugno 1942<ref>Regio Decreto n.8022 del 01/02/1942.</ref>
}}
Riga 286 ⟶ 317:
|collegamento_onorificenza=Croce al merito di guerra
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere OCI BAR.svg
|nome_onorificenza= Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza=ValorOrdine militaredella Corona d'Italia
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
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|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa della campagna di Spagna
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
Riga 307 ⟶ 335:
|collegamento_onorificenza = Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna
|motivazione =
|luogo =
}}
{{Onorificenze
* Autorizzato a fregiarsi del '''distintivo''' di 3º grado – '''Oro''' – specialità [[Bombardamento in picchiata|'''Tuffatori''']]
|immagine =
 
|nome_onorificenza = Autorizzato a fregiarsi del '''distintivo''' di 3º grado – '''Oro''' – specialità [[Bombardamento in picchiata|'''Tuffatori''']]
===Onorificenze straniere===
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine = IronESP Campaign Medal 1936-1939 (combat) CrossBAR.pngsvg
|nome_onorificenza= Medalla de la Campaña (1936-1939)
|collegamento_onorificenza= Medalla de la Campaña (1936-1939)
|motivazione=
|data=
}}
{{Onorificenze
|immagine = DEU EK 2 Klasse BAR.svg
|nome_onorificenza = Croce di Ferro di Seconda classe (Germania)
|collegamento_onorificenza = Croce di ferro
|motivazione =
}}
 
=== Motivazione della M.O.V.M. del 5º Stormo "G. Cenni" ===
{{vedi anche|5º Stormo}}
La motivazione della [[Medaglia d'oro al valor militare]] del [[5º Stormo]]: Stormo che Cenni comandò nel periodo più drammatico, estate 1943, ed è tra i pochissimi Stormi dell’[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] decorati con la massima onorificenza al Valor Militare. A testimoniare il legame: lo Stormo verrà intitolato a Cenni. La motivazione è tratta dal sito del [[Presidente della Repubblica Italiana|Quirinale - Presidenza della Repubblica]].<ref name="MOVM5ST">{{Cita web|autore=Quirinale|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18310|titolo=Medaglia d'oro al valor militare 5º Stormo|accesso=29 maggio 2018|data=|editore=su Quirinale.it}}</ref>
 
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione= Esempio di fulgido eroismo, in cinque anni di durissime operazioni belliche condotte con impareggiabile valore ed audacia, sia quale reparto "tuffatori" che da "caccia", forniva ripetute prove di sublimi virtù militari. Durante 16.948 ore di volo di guerra di cui oltre 7.600 per azioni belliche, i suoi piloti si lanciavano sul nemico, sempre più potente e numeroso, con sovrumano coraggio e spirito combattivo, affrontando con sereno sprezzo del pericolo le micidiali insidie della nutrita reazione contraerea e degli agguerriti cacciatori della difesa. in bombardamenti a tuffo effettuati da bassissima quota su munitissimi obiettivi terrestri e su formidabili flotte nemiche, in strenui, audaci mitragliamenti, conseguiva importantissimi risultati affondando oltre 200.000 tonnellate di naviglio di guerra e mercantile e danneggiandone oltre 280.000. In 61 combattimenti aerei affrontati in condizioni di schiacciante inferiorità numerica e di mezzi, infliggeva al nemico durissime perdite abbattendo 26 velivoli e colpendone vari altri. Col generoso olocausto di 63 eroici piloti, additava alle future generazioni le vie dell’onore militare e della suprema dedizione alla Patria.
|luogo= Cielo della Grecia, dell’Africa Settentrionale, del Mediterraneo, della Sicilia, della Calabria e dei Balcani. 10 giugno 1940 - 8 maggio 1945.
}}
 
== Riconoscimenti ==
* Il [[5º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] è intitolato al magg. Giuseppe Cenni,;<ref name="Azzolin"/> lo Stormo è di stanza sull'[[Aeroporto di Cervia-Pisignano|Aeroporto militare]] di [[Cervia]]-[[Cervia#Pisignano|Pisignano]] ([[Ravenna]]).<ref name="Azzolin"/>dal 2010 è in posizione quadro.
* Il [[102º Gruppo]], dal 1993 facente parte del [[6º Stormo]] di [[Ghedi]] ([[Brescia]]), è intitolato al suo primo comandante: la [[Medaglia d'oro al valor militare|M.O.V.M.]] Giuseppe Cenni.<ref name="102 Cenni"/><ref name="Azzolin"/>
* Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]], il suo paese natale, [[Casola Valsenio]] ([[Ravenna]]), gli ha dedicato una via.<ref name="lospekkietto"/>
* Il comune di [[Parma]], città dove Cenni si trasferì fin da bambino, ha dedicato una via al maggiore Cenni nella zona del parco della [[Cittadella di Parma|Cittadella]].
Riga 328 ⟶ 378:
* Il comune di [[Varsi]] ([[Parma]]) ha dedicato una via al maggiore Cenni.
* Il comune di [[Manduria]] ([[Taranto]]) ha dedicato una via al maggiore Cenni.
* Un monumento a [[Reggio Calabria]], nel quartiere [[Pineta Zerbi (Reggio Calabria)|Pineta Zerbi]], ricorda il sacrificio del Magg. Cenni.<ref group=N>La sezione di [[Reggio Calabria]] dell’[[Associazione Arma Aeronautica]] non ha dimenticato gli eroi che nel cielo dell’[[Aspromonte]] si sacrificarono per la grandezza e l’onore della Patria. Tramite l’opera meritoria del Presidente, il Prof. Antonio D’Agostino, nella piazza antistante la [[Pineta Zerbi (Reggio Calabria)|Pineta Zerbi]] un monumento, inaugurato il [[13 ottobre]] [[1996]], commemora la Battaglia Aerea del 4 settembre 1943 sui cielo di Reggio Calabria. Sulla terga c'è scritto: "''Agli eroici caduti M.O.V.M. Magg. Giuseppe Cenni – Ravenna M.A.V.M. Ten. Renato Moglia – Biella M.A.V.M. Ten. Aldo Vitale – Milano Caduti sulle crespe aspromontane durante lo sbarco delle truppe anglo-americane a Reggio Calabria il 4 settembre 1943. L’ASPROMONTE VI ACCOLSE, S’OFFRI’AL GESTO PIÙ SQUISITO, V’ABBRACCIÒ, VI CONSERVÒ FRATERNAMENTE.''"(Cfr. {{Cita|D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996|}} e {{Cita|Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002|pp. 108-109}})</ref>
* Il Piazzale all'interno dell'[[Aeroporto di Rimini-Miramare]], nella parte militare, è intitolato al maggiore Cenni.
* La “Picchiata Cenni”, ovvero la tecnica dello ''skip bombing'' (bombardamento a rimbalzo), fu così battezzato perché Cenni fu l’ideatore di tale metodo di bombardamento navale (questo riconoscimento è internazionale).<ref name=picchiatacenni />
* Una targa in marmo all'ingresso dell'[[Atrio (architettura)|atrio]] del [[Liceo artistico statale Paolo Toschi]], all'epoca Regio Istituto di Belle Arti di [[Parma]], ricorda l'ex allievo Giuseppe Cenni.
* L’[[Associazione Arma Aeronautica]] di [[San Secondo Parmense]] ([[Parma]]) è intitolata alla MOVM Giuseppe Cenni.
* Trofeo [[Volo a vela|volovelistico]] Giuseppe Cenni: inserito all’interno dei campionati Italiani, fu conquistato definitivamente nel 1969 dall’[[Aeroclub]] alta Lombardia.<ref group=N>L’Aeroclub alta Lombardia ottenne definitivamente il Trofeo Cenni vincendo consecutivamente per tre anni [[1967]] / [[1968|’68]] / [[1969|’69]]. L’assegnazione di un trofeo di volo a vela alla memoria di Cenni è dovuto al fatto che tale disciplina aviatoria rappresentasse la sua più grande passione e della quale ne fu anche uno dei più grandi interpreti e campioni alla fine degli anni trenta.</ref>
* Con una solenne cerimonia, il 4 settembre [[2001]], la famiglia Cenni consegnò i libretti di volo al [[5º Stormo]] “G.Cenni”.<ref name="Azzolin"/>
* Il comune di [[Varsi]] ([[Parma]]) nel [[2006]] ha consegnato il premio cittadino, il “[[Chiesa di San Pietro Apostolo (Varsi)|San Pietro d’Oro]]”, a Giuseppe Cenni.
* Un cartellone con la sua biografia compare al [[Museo storico dell'Aeronautica Militare]] a [[Vigna di Valle]].
* Ha una pagina [[Facebook]] come personaggio pubblico con più di 2.000 “''Like''”.[https://www.facebook.com/Giuseppe-Cenni-121834287844996/ (vedi qui)]
* Ha una pagina [[Facebook]] come personaggio pubblico con più di 3.000 “''Like''”<ref>[https://www.facebook.com/GiuseppeCenniMOVM/ pagina facebook]</ref>.
* Il [[Reggiane Re.2002]] in esposizione al [[Museo storico dell'Aeronautica Militare]] ([[Vigna di Valle]]) porta i colori della 239ª Sq., [[102º Gruppo]], con il Grillo e il "Valzer!" di Giuseppe Cenni, anche se la colorazione scelta, a differenza dell'idea iniziale<ref name="Re2002Cenni">{{Cita web|autore=Massimo Tassi|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/caccia-reggiane-1.3287340|titolo=Caccia Reggiane, nuovo volo - Ultimata la sistemazione del Re2002|accesso=28 aprile 2018|data=Data pubblicazione 23 luglio 2017|lingua=it|editore=su il Resto del Carlino}}</ref>, è post armistizio.<ref name="museostorico">{{Cita web|autore=Museo Vigna di Valle AM|url=http://www.aeronautica.difesa.it/storia/museostorico/Pagine/Reggiane-Re-2002.aspx|titolo=Reggiane Re-2002|accesso=01 maggio 2018|data=Data pubblicazione 12 ottobre 2017|lingua=it|editore=su Aeronautica Militare}}</ref><ref name="ilmessaggero">{{Cita web|autore=Paolo Ricci Bitti|url=https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/vigna_di_valle_un_rarissimo_caccia_reggiane_re_2002_per_i_40_anni_del_museo_dell_aeronautica_militare-3297801.html|titolo=Vigna di Valle, rarissimo Re.2002|accesso=14 maggio 2018|data=Data pubblicazione 12 ottobre 2017|lingua=it|editore=su Il Messaggero}}</ref>
* Il [[Reggiane Re.2002]] in esposizione al [[Museo storico dell'Aeronautica Militare]] ([[Vigna di Valle]]) porta i colori della 239ª Sq., [[102º Gruppo]], con il Grillo e il "Valzer!" di Giuseppe Cenni, anche se la colorazione scelta, a differenza dell'idea iniziale<ref name="Re2002Cenni">{{Cita web|autore=Massimo Tassi|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/caccia-reggiane-1.3287340|titolo=Caccia Reggiane, nuovo volo - Ultimata la sistemazione del Re2002|accesso=30 maggio 2021|data=Data pubblicazione 23 luglio 2017|lingua=it|editore=su il Resto del Carlino}}</ref><ref name="ilmessaggero">{{Cita web|autore=Paolo Ricci Bitti|url=https://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/vigna_di_valle_un_rarissimo_caccia_reggiane_re_2002_per_i_40_anni_del_museo_dell_aeronautica_militare-3297801.html|titolo=Vigna di Valle, rarissimo Re.2002|accesso=30 maggio 2021|data=Data pubblicazione 12 ottobre 2017|lingua=it|editore=su Il Messaggero}}</ref>, è post armistizio.<ref name="museostorico">{{Cita web|autore=Museo Vigna di Valle AM|url=http://www.aeronautica.difesa.it/storia/museostorico/Pagine/Reggiane-Re-2002.aspx|titolo=Reggiane Re-2002|accesso=1 maggio 2018|data=Data pubblicazione 12 ottobre 2017|lingua=it|editore=su Aeronautica Militare}}</ref>
 
== Curiosità ==
[[File:Tornado Valzer 102.jpg|miniatura|Deriva di un [[Panavia Tornado|Tornado]] del 102°Gr. con il Valzer! e il simbolo del Papero e lo storico Grillo. (6° St. Ghedi, 2008)]]
* Cenni, fin dall’inizio delle sue missioni di bombardiere in picchiata, usava un segnale radio, per dare alla squadriglia il via al tuffo sul bersaglio, che era: ''"Valzer, ragazzi!"''. Questa frase, anche dopo la sua morte, rimase sempre presente nel gruppo. Tanto che, dal [[1993]], il “Valzer!” compare, come ''special color'', sulle [[Impennaggio|derive]] degli aerei del [[102º Gruppo]].
 
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group=N/>
 
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=== Fonti ===
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro| autore=Gen. GiuseppeG. Pesce | titolo= Giuseppe Cenni, pilota in guerra | editore= Ufficio Storico [[Aeronautica Militare]]militare | città=Roma | anno=2002 | isbn= | cid=Gen.Pesce - Uff.Storico AM, 2002}} [https://web.archive.org/web/20180314174847/http://www.avia-it.com/act/recensioni/SRL_aprile_2010/19_Giuseppe_Cenni.pdf (PDF)]
* {{Cita libro| autore=Franco Pagliano | titolo=Aviatori italiani (cap. Valzer mortale) | editore=Longanesi & C. | città=Roma | anno=1964 | isbn= | cid= Pagliano - Aviatori it., 1964}}
* {{Cita libro| autore=Antonio D'Agostino | titolo=Reggio Calabria 3 - 4 settembre 1943 | editore=Jason | città=Reggio Calabria | anno=1996 | isbn= | cid=D'Agostino - AAA R.Calabria, 1996}}
* {{Cita libro| autore=[[Giuseppe Pesce|Gen. G. Pesce]] | titolo=Il walzer del 102º Gruppo | editore= STEM Mucchi | città= Modena | anno= 1976 | isbn= | cid=Pesce - Valzer 102, 1976}}
* {{cita libro|cognome= Rocca|nome=Gianni|titolo=I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale|editore=|città=Milano|anno=1993|ISBN=88-04-44940-3|cid=Rocca 1993}}
 
=== Periodici ===
* {{cita pubblicazione | autore =Angelo Emiliani| data =aprile 1995| titolo = Il "Tuffatore" della Regia Aeronautica (Giuseppe Cenni, pilota di Stuka venuto dalla caccia)| rivista = Storia Militare| editore = | città =Parma| numero =n. 19|cid=Emiliani - Storia Militare, 1995}}
* {{cita pubblicazione | autore =Carlo Migliavacca (AAA di Parma)| data =3 settembre 2012 | titolo = Giuseppe Cenni una leggenda dell'Aeronautica | rivista = [[Gazzetta di Parma]]| editore = | città =Parma| numero =|cid=Migliavacca - GdPGazzetta di Parma, 2012}}
* {{cita pubblicazione | autore =Carlo Migliavacca| data =2013| titolo = Ricordo di un eroe: il magg. pil. Giuseppe Cenni| rivista = Aeronautica| editore = Associazione Arma Aeronautica| città =Roma| numero =n. 8-9|cid=Migliavacca - AAA Parma, 2013}} [http://docs.wixstatic.com/ugd/60dfb2_3a9066b093ab43d5b2ac7dfbcd40290c.pdf (PDF)]
* {{cita pubblicazione | autore =Roberto Barberi| data =2021 | titolo = Una leggenda dell'Aeronautica: Giuseppe Cenni | rivista = Aeronautica | editore = Associazione Arma Aeronautica| città =Roma| numero = 8|cid=Aeronautica - AAA, 2021}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{citaCita web|autore=Håkan Gustavsson |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_cenni.htm |titolo=Italian biplane fighter aces: Giuseppe Cenni |accessolingua=13 giugno 2012 en|editore=http://surfcity.kund.dalnet.se/Håkans Aviation|sitodata=HåkansData aviationpubblicazione page19 November 2018|dataaccesso=27 agosto5 2011marzo 2020}}
* {{citaCita web|autore=Gen. R.Azzolin|url=http://digilander.libero.it/enniotarantola/TarantolaCenniBiografia1TarantolaCenniCommemorazione.htm |titolo=BiografiaCerimonia -consegna Profilolibretti fotograficodi volo Magg. Pil. Giuseppe Cenni al 5º Stormo|accesso=1317 giugno 2012febbraio 2020|data=Data pubblicazione 4 settembre 2001}}
* {{cita web| autore= Saro Finocchiaro ||url=http://www.lambadoria.it/bunker/articoli/4%20SETTEMBRE%2043%20-%20finocchiaro.pdf|titolo=4 SETTEMBRE |accesso=23 settembre 2019 |data= }}
* {{Cita web|autore=Pierre Kosmidis|url= http://www.ww2wrecks.com/portfolio/identifying-the-air-attacks-of-1941-luftwaffe-and-regia-aeronautica-hit-shipping-hard-in-greece/|titolo=Regia Aeronautica (Royal Italian Air Force) attacked the cargo ship “Suzanna” on April 4, 1941|lingua=en|editore=WW2 Wrecks|data= |accesso=16 marzo 2020}}
* {{Cita web|autore=Magg. M.Iacobuono|url=http://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/notizie/Pagine/Radunodel102%C2%B0GruppoVolopressoil6%C2%B0Stormo.aspx|titolo=75° anniversario del Gruppo dei "Paperi"|accesso=28 marzo 2020|data=5 maggio 2017|editore=su Aeronautica.Difesa.it}}
 
{{Portale|aviazione|biografie|guerra|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Morti in provincia di Reggio Calabria]]
[[Categoria:Aviatori italiani della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Aviatori italiani della guerra civile spagnola]]
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[[Categoria:Croci al merito di guerra]]
[[Categoria:Piloti della Regia Aeronautica]]
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