Ippocrasso: differenze tra le versioni
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[[File:Hypocras-label.JPG|179x240px|destra|Etichetta d'una bottiglia d'ippocrasso prodotta a Condom (Gers, Francia)]]
L''''ippocrasso''' è una bevanda antica a base di [[vino]] [[aroma|aromatizzato]] e addolcito con [[miele]].▼
▲L''''ippocrasso''' o '''ipocrasso''' è una bevanda antica a base di [[vino]] [[aroma
Questo fermentato è da tempo al centro di una diatriba in Italia; qui dove esistono mille e più eventi di rievocazione storica si è persa forse la connotazione originale del prodotto. Spesso, infatti, riferendosi a documenti di origine medioevale dove si parla semplicemente di aggiungere spezie e miele al vino, si tende a confonderlo con un vino concio o con un [[mulsum]]. Non si tiene conto però che nel vino medioevale la fermentazione non sempre andava a conclusione ed il risultato era perciò spesso un prodotto non secco come lo intendiamo adesso, in cui molte volte anche i batteri acetici prendevano il sopravvento: un liquido con residui zuccherini, note acetiche e tendenzialmente poco corpo. Il miele ha sempre contenuto, e a quei tempi sicuramente ancor di più, lieviti selvaggi al proprio interno; diluendoli nel vino la possibilità che si riattivassero era alta; anche il fatto che si introducessero nuovi e diversi zuccheri consentiva ai lieviti presenti nel vino stesso di ripartire. Si formava così una ulteriore complessità nel prodotto finito data da ulteriori aromi fermentativi e dalle spezie aggiunte. Nelle fonti medievali non si parlava certo di questa possibilità essendone sconosciute le dinamiche, ma molti studiosi, soprattutto all’estero, ne parlano prendendo per sicura questa eventualità classificandoli senza dubbi né remore come veri e propri idromeli.
== Storia ==
[[File:Llibre del Coch (1520).djvu|170x240px|sinistra|Il ''Llibre del Coch'' di Robert de Nola (Barcellona, 1520)
Conosciuto in tutta l'Europa medievale prima con il nome "claret" o "piment", la leggenda attribuisce la sua invenzione al medico greco [[Ippocrate]] nel [[V secolo a.C.]] Ma in realtà il nome "hypocras" s'incontra per la prima volta solo a metà del [[XIV secolo]], probabilmente in omaggio all'illustre medico. Dal [[XV secolo]] il nome è, definitivamente, "ippocrasso"
Le prime ricette per preparare questo tipo particolare di vino compaiono
Questo vino medicamentoso fino al Medioevo veniva quindi chiamato “vino ippocratico”, “ippocrasso” o più semplicemente vino d’erbe. Durante il Medioevo la preparazione del “vino ippocratico” venne riempito anche dei profumi e dei sapori delle nuove spezie portate dai Veneziani. All’artemisia si mescolarono allora cardamomo, cannella, chiodi di garofano, mirra o rabarbaro.
A quell’epoca Torino (Pessione), Firenze e Venezia divennero tre centri importanti per la preparazione dei liquori e dei vini ippocratici, ma fu Torino che poi si affermò come la città più famosa a livello mondiale per l’elaborazione di queste bevande. Luigi XIV (1643 - 1715) ne divenne un grande estimatore e cosi diventò subito di moda nelle corti d’Europa. Servito sempre a fine pasto, in accompagnamento ai dolciumi e alle confetture, la bevanda divenne molto comune in Europa fino a tutto il XVII secolo quando venne pian piano sostituita dagli alcool di distillazione come l’Armagnac, il Cognac ed il Brandy. Nonostante tutto il vino speziato resiste alle mode ed ai cambi di costumi, cambia nome da ippocrasso in [[vermouth]] in onore della erba aromatica più importante nella sua preparazione, l’artemisia, chiamata in tedesco appunto “vermut” che si presenta con un sapore molto marcato e deciso in virtù delle numerose spezie utilizzate nella preparazione.
L'ippocrasso non è così facile da trovare in vendita oggigiorno: il suo nome viene principalmente associato in [[Francia]] soprattutto ai dipartimenti dell'[[Ariège]] e dell'[[Alta Loira]], e in [[Svizzera]] al [[Canton Basilea]]. È inoltre presente nella [[cucina greca]]. È possibile trovarlo anche in fiere/rievocazioni a tema medievale e più precisamente nelle 4 taverne del Mercato delle Gaite, una delle più importanti rievocazione storiche medioevale italiane a Bevagna (PG) in Umbria, o nell'osteria "Lo Mastro Vinaio" a [[Figline di Prato]]. Tuttavia ha ricevuto nuovo slancio nell'ambito homebrewer tanto da essere un idromele abbastanza comune a livello internazionale inserito anche nel Bjcp 2015 sotto la categoria M3A. Idromele alla frutta e spezie.
== Preparazione ==
L'ippocrasso è un [[vino]] molto [[zucchero|zuccherato]] che si ottiene sciogliendo circa 200 grammi di [[miele]] in 3 litri di vino e aggiungendo le [[spezie]] dette "royales".
In realtà ci sono
== Bibliografia ==
* Marco Parrini, '' I colori dell'idromele'' 2021
* {{en}} Steve Piatz ''Complete Guide to Making Mead: The Ingredients, Equipment, Processes, and Recipes for Crafting Honey Wine''
* {{en}} Ken Schramm ''The Compleat Meadmaker: Home Production of Honey Wine From Your First Batch to Award-winning Fruit and Herb Variations''
* {{en}} B. Moriarty, '' Mead Science: The practical science of mead fermentations''
* {{ca}} [[Robert de Nola]], ''Llibre de doctrina per a ben servir, de tallar y del art de coch...o Llibre del Coch'', Barcellona 1520
** traduzione in castigliano: {{es}} ''Libro de guisados, manjares y potajes intitulado Libro de cocina'', Toledo 1525
: (nella [[Ricetta (cucina)|ricetta]] nr. 5 viene descritta la preparazione dell'ippocrasso)
* Sandra Ianni, ''Ippocrasso. Storia di un vino speziato'', 2022, ISBN 979-1220386678
* {{de}} [[André Dominé]], ''Die Kunst des Aperitif. Rezepte, Getränke, Philosophie'', (Pag. 21), Kunstverlag Weingarten, 1989, ISBN 3-8170-0013-8
* {{en}} [[Andrew Dalby]] e M. Dalby, ''The Shakespeare Cookbook'', (Pag. 42-43), British Museum Press, London 2012
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{{interprogetto|ricetta}}
{{Portale|alcolici|cucina|medioevo}}
▲File:Llibre del Coch (1520).djvu|Il ''Llibre del Coch'' di Robert de Nola (1520).
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