Visione del colore: differenze tra le versioni
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[[File:Filterstef.JPG|miniatura|[[wiktionary:Special:Search/colourless|Trasparente]], [[verde]], e [[rosso]]. Alcuni [[Filtro (fotografia)|filtri fotografici]] come visti ("[[Percezione|percepiti]]") dalla [[fotocamera]]]]
== Storia ==
{{...|fisica}}
== Lunghezza d'onda e percezione della tonalità ==
Nella seconda metà del [[
I colori tipici sono, partendo dalle lunghezze d'onda lunghe fino a quelle corte (e, corrispondentemente, dalla più bassa all'alta frequenza), rosso, arancione, giallo, verde, blu, e viola. Differenze di lunghezza d'onda sufficienti provocano una diversa percezione di [[Tonalità (colore)|tonalità]]; la differenza minima di lunghezza d'onda percepibile varia da circa 1 [[Nanometro|nm]] nelle lunghezze d'onda del blu-verde e [[giallo]], fino a 10 nm e più nelle più lunghe lunghezze d'onda del [[rosso]] e in quelle più corte del [[blu]]. Malgrado l'occhio umano possa distinguere fino a poche centinaia di tonalità, quando questi colori spettrali puri vengono mescolati assieme o diluiti con la luce bianca, il numero di [[cromaticità]] distinguibili può essere molto elevato{{Chiarire}}.
Nei livelli di luce molto bassa, la visione diventa [[Visione scotopica|scotopica]]: la luce viene rilevata dalle [[Bastoncello|cellule bastoncello]] della [[retina]]. I bastoncelli sono sensibili maggiormente a lunghezze d'onda vicine ai 500 nm, e non hanno nessuna, o quasi, influenza sulla visione a colori. In condizioni di luce più elevata, come in luce diurna, la visione diventa [[Visione fotopica|fotopica]]: la luce viene rilevata
La percezione del "bianco" si forma dall'intero spettro di luce visibile, o mescolando i colori di poche lunghezza d'onda negli animali con pochi tipi di recettori di colore. Nell'uomo, la luce bianca può essere percepita combinando alcune lunghezze d'onda come il rosso, il verde e il blu, o con solo un paio di [[colori complementari]] come il blu e il giallo.<ref>"Eye, human."</ref>
[[File:Modern_Color_Vision_Model.svg|miniatura|Il moderno modello della percezione umana del colore, come questa avviene nella retina, è pertinente
[[File:Cone-fundamentals-with-srgb-spectrum.svg|miniatura|Lo spettro normalizzato della risposta delle cellule cono umane, rispetto allo spettro delle stimolazioni monocromatiche, con le lunghezze d'onda date in nanometri.]]
[[File:Spectrum_locus_12.png|miniatura|Gli stessi dati di sopra rappresentate qui come singola curva in tre (risposta del cono normalizzata) dimensioni.]]
[[File:Eyesensitivity.svg|miniatura|[[Visione fotopica|Fotopica]] relativa alla sensibilità alla luminanza del sistema di visione umano come funzione della lunghezza d'onda ([[Funzione di efficienza luminosa|funzione di luminosità]])]]
== Fisiologia della percezione del colore ==
La percezione del colore comincia dalle cellule specializzate presenti nella retina contenenti pigmenti con diverse sensibilità spettrali, conosciute come [[
Ogni singolo cono contiene pigmenti composti di [[opsina]], una apoproteina che è covalentemente legata alla 11-cis-hydroretinal o più raramente, alla 11-cis-dehydroretinal<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J.|cognome=Nathans|data=11 aprile 1986|titolo=Molecular genetics of human color vision: the genes encoding blue, green, and red pigments|rivista=Science|volume=232|numero=4747|pp=
I coni sono convenzionalmente etichettati secondo l'ordine dei picchi delle lunghezze d'onda delle loro sensibilità spettrali: cono tipo corto (S), medio (M), e lungo (L). Questi tre tipi non corrispondono bene a particolari colori come noi li conosciamo. Piuttosto, la percezione del colore viene ottenuta da un processo complesso che comincia con l'uscita differenziale di queste cellule nella retina e viene completato nella [[
Per esempio, mentre i coni L vengono riferiti semplicemente come ricettori del [[rosso]], tecniche di [[Spettroscopia ultravioletta/visibile|microspettrofotometria]] hanno mostrato che la loro sensibilità di picco è nella regione giallo-verde dello spettro. Allo stesso modo, i coni S e M non corrispondono esattamente al [[blu]] e al [[verde]], malgrado siano spesso descritti in questo modo. Il [[RGB|modello di colore RGB]], perciò, è un modo conveniente per rappresentare i colori, ma non è direttamente basato sui tipi di coni presenti nell'occhio umano.
Il picco di risposta delle cellule cono umane varia, anche tra individuo e individuo, dalla cosiddetta visione a colori normale;<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|volume=323|doi=10.1038/323623a0|url=
===Teorie===
Due teorie della visione a colori complementari sono la teoria tricromatica e la teoria del processo opponente. La teoria tricromatica, o [[
Una successiva teoria dei colori,a volte contrapposta alle precedenti, è stata formulata da [[Edwin Land]] basata su un sistema computazionale automatico<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Edwin Land|anno=1977|titolo=The retinex teory of color vision|lingua=en}} La traduzione in italiano è:{{Cita pubblicazione|anno=1978|titolo=Una nuova teoria della visione dei colori|rivista=Le Scienze|numero=115}}
</ref>.
=== Cellule cono nell'occhio umano ===
{| class="wikitable" style="margin-bottom: 10px;"
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! Nome
!Campo<br />
! Picco della lunghezza d'onda<ref name="Wyszecki">{{Cita libro|nome=Günther|cognome=Wyszecki|autore2=W.S. Stiles|anno=1982|titolo=Color Science: Concepts and Methods, Quantitative Data and Formulae|url=https://archive.org/details/colorscienceconc00unse|edizione=2|editore=Wiley Series in Pure and Applied Optics|città=New York|isbn=0-471-02106-7|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=R. W. G. Hunt|anno=2004|titolo=The Reproduction of Colour|url=https://archive.org/details/reproductionofco0000hunt|edizione=6|pp=
|-
|S
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Un insieme di lunghezze d'onda di luce stimola ognuno di questi tipi di recettori a vari livelli. La luce giallo-verde, per esempio, stimola entrambi i coni L e M con la stessa intensità, mentre stimola debolmente i coni di tipo S. D'altronde, la luce rossa, stimola i coni L molto di più dei coni M, e quasi per niente quelli S; la luce blu-verde stimola i coni M più dei coni L, e i coni S un poco di più, ed è anche lo stimolo di picco per le cellule bastoncelli; e la luce blu stimola i coni S più fortemente della luce rossa o verde, ma i coni L e M più debolmente. La mente combina l'informazione da ogni tipo di ricettore dando origine a diverse percezioni di varie lunghezze d'onda di luce.
Le [[Opsina|opsine]] (fotopigmenti) presenti nei coni L e M sono codificate sul [[cromosoma]] X; codifiche difettose di questo portano ai due forme più comuni di [[daltonismo]]. Il gene OPN1LW, che codifica l'opsina presente nei coni L, è altamente [[Polimorfismo (biologia)|polimorfico]] (un recente studio di Verrelli e Tishkoff ha trovato 85 varianti in un campione di 236 uomini).<ref>{{Cita pubblicazione|coautori=Verrelli BC, Tishkoff SA|titolo=Signatures of Selection and Gene Conversion Associated with Human Color Vision Variation|rivista=Am. J. Hum. Genet.|volume=75|numero=3|pp=
=== Il colore nella mente umana ===
[[File:Ventral-dorsal_streams.svg|sinistra|miniatura|Percorsi
L'elaborazione dei colori inizia a un livello molto precoce nel sistema visivo (anche all'interno della retina) attraverso i primi meccanismi di colori avversari. Sia la teoria tricromatica di Helmholtz, che quella del processo opponente di Hering sono perciò corrette, ma la tricromatica ha luogo a livello dei recettori, mentre i processi opponenti al livello delle cellule ganglio retinali e oltre. Nella teoria di Hering il meccanismo degli avversari si riferisce all'effetto avverso del colore del rosso–verde, blu–giallo, e luce–buio. Comunque, nel sistema
[[File:16777216colors.png|miniatura|Se visualizzata nella sua dimensione piena, questa immagine contiene circa 16 milioni di pixel, ognuno corrispondente ad un colore diverso nell'insieme completo di colori RGB. L'occhio umano può distinguere circa 10 milioni di colori diversi.<ref name="business">{{Cita libro|nome=Deane B.|cognome=Judd|cognome2=Wyszecki|nome2=Günter|titolo=Color in Business, Science and Industry|url=https://archive.org/details/colorinbusinesss0000judd_c7a0|editore=
== Adattamento cromatico ==
Nella scienza del colore, l{{'}}'''adattamento cromatico''' è la stima della rappresentazione di un oggetto sotto una diversa sorgente di luce da quella sotto la quale questo era stato registrato. Un'applicazione comune è trovare una ''trasformazione di adattamento cromatico'' (CAT) che farà in modo di rendere la registrazione di un oggetto neutro come neutra ([[bilanciamento del colore]]), mantenendo nel contempo gli altri colori di aspetto realistico.<ref>Süsstrunk, Sabine.</ref> Per esempio, le trasformazioni di adattamento cromatico vengono usate durante la conversione di immagini tra [[Profilo ICC|profili ICC]] con punti del bianco diversi. [[Adobe Photoshop]], per esempio, usa la CAT Bradford.<ref>Lindbloom, Bruce.</ref>
Nella visione a colori, l'adattamento cromatico si riferisce alla costanza del colore; cioè l'abilità del sistema visivo di conservare l'aspetto di un oggetto sottoposto ad una vasta varietà di sorgenti luce diverse.<ref name="CAM">{{Cita libro|nome=Mark D.|cognome=Fairchild|titolo=Color Appearance Models|url=https://books.google.com/books?id=8_TxzK2B-5MC&pg=PA146&dq=%22chromatic+adaptation%22&hl=it|accesso=2022-03-16|data=2005-07-08|editore=John Wiley & Sons|lingua=en|ISBN=978-0-470-
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Acromatopsia]]
* [[Daltonismo]]
* [[Colore primario]]
* [[Rappresentazione dei colori]]
* [[Vista]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Elaborazione digitale delle immagini]]
[[Categoria:Colori]]
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