Elezioni politiche in Italia del 1979: differenze tra le versioni
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{{Elezioni
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|totale = 630
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|Seggi2 = 201
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|
|Seggi2_2 = 109
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|
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▲| %2_2 = {{formatnum:31.46}}
|
|
▲| differenzaseggi2_2 = {{diminuzione}} 7
|Seggi3 = 62
|
|Seggi3_2 = 32
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|differenza%3_2 = {{aumento}} {{formatnum:0.18}}
|
|didascalia = Distribuzione del voto alla Camera
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▲| voti3_2 = {{formatnum:3252410}}
|
▲| %3_2 = {{formatnum:10.38}}
|governo1 = [[Governo Cossiga I|Cossiga I]] (1979-1980)
|governo2 = [[Governo Cossiga II|Cossiga II]] (1980)
▲| differenza%3_2 = {{aumento}} {{formatnum:0.18}}
|governo3 = [[Governo Forlani|Forlani]] (1980-1981)
|governo4 = [[Governo Spadolini I|Spadolini I]] (1981-1982)
▲| mappa = [[File:Elezioni Camera 1979 Comuni.png|400px]]
|governo5 = [[Governo Spadolini II|Spadolini II]] (1982)
▲| carica = [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio uscente]]
|governo6 = [[Governo Fanfani V|Fanfani V]] (1982-1983)
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}}
Le '''elezioni politiche
Le consultazioni confermarono il primato della [[Democrazia Cristiana]], in lieve calo, sul [[Partito Comunista Italiano]] che, per la prima volta dal 1948, subì un brusco arretramento. Complessivamente il centro ([[Democrazia Cristiana|DC]]-[[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]]-[[Partito Repubblicano Italiano|PRI]]-[[Partito Liberale Italiano|PLI]]) aumentò di poco i propri consensi, grazie alla crescita di [[Partito Liberale Italiano|liberali]] e [[Partito Socialista Democratico Italiano|socialdemocratici]], ma mancò nuovamente la maggioranza assoluta dei seggi, dovendo ricorrere all'alleanza
== Sistema di voto ==
Le elezioni politiche del [[1979]] si tennero con il sistema di voto introdotto con il [[decreto legislativo luogotenenziale]] n. 74 del 10 marzo [[1946]], dopo essere stato approvato dalla Consulta Nazionale il 23 febbraio [[1946]]. Concepito per gestire le elezioni dell'[[Assemblea Costituente
Secondo la suddetta legge del 1946, i partiti presentavano in ogni circoscrizione una lista di candidati. L'assegnazione di seggi alle liste circoscrizionali avveniva con un [[Sistema elettorale#Il sistema proporzionale|sistema proporzionale]] utilizzando il metodo dei divisori con ''quoziente Imperiali''; determinato il numero di seggi guadagnati da ciascuna lista, venivano proclamati eletti i candidati che, all'interno della stessa, avessero ottenuto il maggior numero di preferenze da parte degli elettori, i quali potevano esprimere il loro gradimento per un massimo di quattro candidati.
I seggi e i voti residuati a questa prima fase venivano raggruppati poi nel ''collegio unico nazionale'', all'interno del quale gli scranni venivano assegnati sempre
Differentemente dalla Camera, la legge elettorale del [[Senato della Repubblica|Senato]] si articolava su base [[Regione (Italia)|regionale]], seguendo il dettato [[Costituzione della Repubblica Italiana|costituzionale]] (art. 57). Ogni Regione era suddivisa in
=== Circoscrizioni ===
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==== Circoscrizioni della Camera dei deputati ====
[[File:Circoscrizioni elettorali italiane Camera 1958-1992.png
Le circoscrizioni della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] furono le seguenti:
# ''Torino'' ([[Provincia di Torino|Torino]], [[Provincia di Novara|Novara]], [[Provincia di Vercelli|Vercelli]]);
# ''Cuneo'' ([[Provincia di Cuneo|Cuneo]], [[Provincia di Alessandria|Alessandria]], [[Provincia di Asti|Asti]]);
Riga 96:
# ''Roma'' ([[Provincia di Roma|Roma]], [[Provincia di Viterbo|Viterbo]], [[Provincia di Latina|Latina]], [[Provincia di Frosinone|Frosinone]]);
# ''L'Aquila'' ([[Provincia dell'Aquila|Aquila]], [[Provincia di Pescara|Pescara]], [[Provincia di Chieti|Chieti]], [[Provincia di Teramo|Teramo]]);
# ''Campobasso'' ([[Provincia di Campobasso|Campobasso]], [[Provincia di Isernia|Isernia]]);
# ''Napoli'' ([[Provincia di Napoli|Napoli]], [[Provincia di Caserta|Caserta]]);
# ''Benevento'' ([[Provincia di Benevento|Benevento]], [[Provincia di Avellino|Avellino]], [[Provincia di Salerno|Salerno]]);
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==== Circoscrizioni del Senato della Repubblica ====
[[File:Circoscrizioni elettorali italiane Senato 1968-oggi.png
Le circoscrizioni del [[Senato della Repubblica]] invece erano le seguenti:
# ''Piemonte'';
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A seguito del [[Caso Moro|rapimento e uccisione del presidente democristiano Aldo Moro]], fautore insieme al segretario comunista del [[compromesso storico]], i rapporti tra comunisti e democristiani, che sostenevano insieme il [[Governo Andreotti IV|governo di unità nazionale]] presieduto da [[Giulio Andreotti]], divennero più tesi. Nonostante alcuni successi nella lotta al terrorismo e nelle riforme sociali, come l'istituzione del [[Servizio sanitario nazionale (Italia)|Servizio Sanitario Nazionale]], il PCI richiese di poter partecipare direttamente al Governo incontrando le resistenze democristiane e portando Andreotti alle dimissioni. Fu quindi creato un nuovo Governo di centro, guidato ancora da Andreotti, con l'esplicito intento di non ottenere la fiducia e andare a elezioni anticipate. Pochi giorni dopo il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Sandro Pertini]] sciolse le Camere con due anni di anticipo.
Il PCI non era più disposto ad esercitare il ruolo di gregario limitandosi all'appoggio esterno, mentre i democristiani erano ormai convinti che dovesse essere trovata una nuova via che coinvolgesse inevitabilmente i socialisti. Alla guida di questi ultimi si era consolidato [[Bettino Craxi]], il cui progetto era rendere il PSI un partito riformista
=== Principali forze politiche ===
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! Foto
|-
! style="background-color: #
| [[Democrazia Cristiana]] (DC)
| [[Centrismo (Italia)|Centro]]
Riga 156:
| [[Partito Comunista Italiano]] (PCI)
| [[Sinistra (politica)|Sinistra]]
| [[
| [[Enrico Berlinguer]]
| [[File:Enrico_Berlinguer_1970.jpg|80px]]
Riga 163:
| [[Partito Socialista Italiano]] (PSI)
| [[Centro-sinistra]]
| [[
| [[Bettino Craxi]]
| [[File:
|-
! style="background-color: #000000" |
Riga 186:
| [[Radicalismo]]
| [[Giuseppe Rippa]]
| [[File:
|-
! style="background-color: #3CB371" |
Riga 203:
|-
! style="background-color: #8b0000" |
| [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]] (
| [[Estrema sinistra]]
| [[Comunismo]]
Riga 214:
I principali partiti affrontarono la campagna elettorale in un momento difficile e travagliato: la DC, dopo la morte di Moro, era stata privata di un forte mediatore capace di conciliare le diverse correnti interne, il PRI aveva dovuto fare a meno di [[Ugo La Malfa]], morto di emorragia cerebrale pochi giorni dopo la rinuncia a formare un nuovo esecutivo, in casa PSDI ci fu l'arresto dell'ex segretario [[Mario Tanassi]] (coinvolto nello [[scandalo Lockheed]]), mentre socialisti e liberali non dovevano affrontare particolari problemi<ref name="fango" />.
Se la DC non stava attraversando un momento tranquillo, il PCI era messo peggio. Alla sconfitta nelle [[Elezioni amministrative
In questo contesto sottotono per la pochezza delle idee e per lo spicco non eccezionale degli uomini, il vero protagonista della campagna elettorale fu [[Marco Pannella]], leader del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] che riuscì a mettere insieme intellettuali come [[Fernanda Pivano]] e [[Leonardo Sciascia]], ex parlamentari comunisti e socialisti, ex dirigenti di [[Lotta Continua]] come [[Marco Boato]] e [[Domenico Pinto]], anticipando di circa dieci anni l'insofferenza dell'opinione pubblica verso la partitocrazia<ref name="fango" />.
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{{Vedi anche|Grafico delle elezioni politiche italiane}}
=== Camera dei deputati ===
{{Vedi anche|Elezioni politiche in Italia del 1979 per circoscrizione (Camera dei deputati)|Deputati dell'VIII legislatura della Repubblica Italiana|Eletti alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche italiane del 1979}}
[[File:Elezioni Camera 1979 Circoscrizioni.png|thumb|upright=1.5|Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.]]
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| align=right|'''36.671.308'''
Riga 376:
=== Senato della Repubblica ===
{{Vedi anche|Elezioni politiche in Italia del 1979 per circoscrizione (Senato della Repubblica)|Senatori dell'VIII
[[File:Elezioni Senato 1979 Circoscrizioni.png|thumb|upright=1.5|Partiti maggioritari nelle singole circoscrizioni elettorali.]]
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| align=left|[[Federalismo (lista elettorale)|Union Valdôtaine
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|-
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|-
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| align=left|[[Lista per Trieste|Associazione per Trieste]] (
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|-
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| align=left|[[Nuova Sinistra Unita]]
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|-
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| colspan="2" align=left| '''Totale'''<ref name="Risultati ufficiali2">{{Cita news|url=
| align=right|'''100,00'''
| align=right|'''31.330.795'''
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Il Partito Socialista Democratico Italiano registra una crescita generale con le uniche eccezioni di [[Marche]] e [[Molise]] regioni in cui perde l'1% dei voti. Si conferma forte nel Nord-Ovest, in [[Friuli-Venezia Giulia]] e nella [[Provincia di Belluno]]. A queste zone si aggiunge la [[Sicilia]] in cui cresce dell'1% grazie soprattutto all'ottimo risultato della [[Provincia di Catania]] (+3%). Un'altra crescita notevole si registra nella [[Provincia di Cosenza]] dove avanza del 2%<ref name="Risultati ufficiali" />.
Il Partito Radicale ottiene un ottimo risultato più che triplicando i consensi rispetto alle precedenti elezioni. Questo grazie ad una notevole crescita nel Nord-Italia che si conferma la principale zona d'interesse insieme alle grandi città. I radicali aumentano i propri consensi anche nel Centro, seppur in modo più contenuto, e nel Sud dove gli aumenti sono in linea con il trend nazionale. Tuttavia in queste zone i risultati del PR si mantengono al di sotto della media scendendo spesso sotto il 2%<ref name="Risultati ufficiali" />.
Il Partito Repubblicano Italiano è sostanzialmente stabile. Le uniche variazioni degne di nota riguardano la [[Sicilia]] in cui cresce dell'1%, il [[Molise]] e il [[Friuli-Venezia Giulia]] dove invece perde l'1% dei voti. La [[Sicilia]] entra quindi di diritto tra le zone forti del PRI affiancandosi al Nord-Ovest, alla [[Romagna]] e
Il Partito Liberale Italiano cresce quasi esclusivamente nel Nord Italia, in particolare in [[Piemonte]] (+1,5%), mentre nel resto del paese risulta stabile o in lievissima crescita. Si conferma forte nel Nord e in alcune province del Sud come [[Provincia di Benevento|Benevento]] e [[Provincia di Messina|Messina]] mentre nel resto del Sud è piuttosto debole<ref name="Risultati ufficiali" />.
Riga 550:
L'esito del voto non premiò la DC e il PSI, punì il PCI (convertito all'antiterrorismo), mentre i partiti laici (PLI-PRI-PSDI) riportarono una buona affermazione. I veri trionfatori furono i radicali, che con il 3,45% alla Camera passarono da 4 a 18 seggi<ref name="fango" />, ed elessero 2 senatori.
Le elezioni negarono al centro (DC-PSDI-PRI-PLI) la maggioranza assoluta dei voti mentre il brusco calo dei comunisti ne ridimensionò le prospettive e fece tramontare definitivamente il compromesso storico. L'unica via percorribile per la DC era tornare all'alleanza con il PSI di Bettino Craxi. Si ritornò quindi alla formula del centrosinistra guidata dal democristiano [[Francesco Cossiga]], che formò due esecutivi: il [[Governo Cossiga I|Cossiga I]] era formato dall'alleanza DC-PSDI-PLI, con l'appoggio esterno di socialisti e repubblicani, mentre il [[Governo Cossiga II|Cossiga II]] era composto da DC, PSI e PRI. Nell'ottobre 1980 Cossiga si dimise dopo che il Parlamento aveva bocciato un decreto economico con voto segreto (298 voti contrari e 297 favorevoli) e fu sostituito da [[Arnaldo Forlani]]. Il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'Irpinia]] (con l'inadeguatezza delle misure adottate e lo spreco di denaro pubblico per la ricostruzione), le continue bocciature parlamentari di provvedimenti finanziari e sociali, la scoperta della [[P2]] e la vittoria schiacciante del «no» al [[Referendum abrogativi
Dopo i nomi di [[Leo Valiani]] e [[Bruno Visentini]], la formazione del primo governo di questa nuova fase politica fu affidata al leader repubblicano [[Giovanni Spadolini]], che sottrasse la presidenza del Consiglio alla DC dopo 36 anni<ref name="fango" />. In un anno Spadolini formò due esecutivi, prima che l'incarico tornasse a un democristiano, Amintore Fanfani, che formò il suo [[Governo Fanfani V|quinto governo]], per poi tornare a elezioni anticipate dopo che il PSI non era più disposto a sostenere l'esecutivo<ref name="fango" />.
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== Bibliografia ==
* ''Costituzione della Repubblica Italiana''.
*{{cita libro | nome=Indro | cognome=Montanelli
== Voci correlate ==
*[[Elezioni politiche in Italia del 1979 per circoscrizione (Camera dei deputati)]]
* [[Calendario delle elezioni in Italia]]▼
*[[Elezioni politiche in Italia del 1979 per circoscrizione (Senato della Repubblica)]]
*
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{{wikilibro|Elezioni in Italia}}▼
{{portale|politica|storia d'Italia}}
[[Categoria:Elezioni politiche in Italia
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