Stefano Munafò: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Stefano
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = dirigente d'azienda
|Attività2 = produttore televisivo
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , già direttore della strutturadi [[Rai Fiction]] dal 1998 al 2002
|Immagine = Stefano Munafò con la nipotina Tai, sul terrazzo di casa. Estate 2017.jpg
|Didascalia = Stefano Munafò con la nipotina Tai sul terrazzo di casa. (estate 2017)
}}
 
==Biografia==
Laureato, con 110 e lode, in Scienze Politiche alla all'[[Università La Sapienza]] di [[Roma]],. èÈ stato assistente universitario di [[Dottrina dello Stato]] nella cattedra di [[Arnaldo Volpicelli]]. Entrato in [[Rai]] nel [[1969]], collaborò, come programmista interno, al “Socrate”film per la televisione ''[[Socrate (film)|Socrate]]'' di [[Roberto Rossellini]] e subito dopo allealla “Storieserie ''[[Storie dell'emigrazione”emigrazione]]'' di [[Alessandro Blasetti]].<ref>[{{Cita web |url=http://www.accasarsiconiversi.it/Stefano%20Munaf%C3%B2%20%20Biografia.pdf |titolo=www.accasarsiconiversi.it] |accesso=14 maggio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180514213552/http://www.accasarsiconiversi.it/Stefano%20Munaf%C3%B2%20%20Biografia.pdf |dataarchivio=14 maggio 2018 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Nel 1974 cura il documentario Rai ''Il Re e i generali sono fuggiti a Brindisi'' <ref>{{cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/09/07/Spettacolo/Televisione/RAI-STORIA-DALLARMISTIZIO-ALLA-LIBERAZIONE_153914.php|titolo=Adnkronos}}</ref>.
Dopo il [[1975]], partecipò alla trasformazione da Secondo Canale a [[Raidue]], come capo servizio ed in particolare come curatore responsabile, per svariati anni, della rubrica culturale “Primo''Primo Piano“Piano''. Sul finire degli anni ‘80, passò a [[Raitre]] <ref>[https://books.google.it/books?id=QkygDQAAQBAJ&pg=PT26&lpg=PT26&dq=Stefano+Munaf%C3%B2+rai&source=bl&ots=mNMkx5MgB-&sig=qv8S2F8ZEimVF2hVldE68bZKfMk&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj0uKH6-4TbAhVEjSwKHYpICZ44ChDoAQg-MAY#v=onepage&q=Stefano%20Munaf%C3%B2%20rai&f=false Angelo Guglielmi, Stefano Balassone, ''Senza rete: Il mito di Rai Tre 1987-1994'']</ref>, dove sotto la direzione di [[Angelo Guglielmi]], divenne capo-struttura per il cinema e si specializzò in particolare nelle coproduzioni cinematografiche di giovani autori., È di quel periodo (tra tantecui altre opere prime e seconde di cineasti italiani) il successo internazionale di “''[[Nuovo Cinema Paradiso]]'' di [[Giuseppe Tornatore]], coprodotto con [[Franco Cristaldi]] e vincitore dell'Oscar. Ritornato a Raidue, come capo struttura per il cinema e la fiction, co-produsse con [[Angelo Rizzoli (1943-2013)|Angelo Rizzoli]] ''[[Il ladro di bambini]]'' di [[Gianni Amelio]], Gran Premio della Giuria a Cannes e “La''[[La Condanna“condanna (film 1991)|La condanna]]'' di [[Marco Bellocchio]], Orso Dd'Argento a Berlino. Nel settore specifico della fiction, lanciò, insieme con Enzo Tarquini, varie serie tv italiane di grande successo, tra cui ''[[Il maresciallo Rocca]]'', ''[[Amico mio]]'', ''[[Una donna per amico (serie televisiva)|Una donna per amico]]''. Altre serie tv prodotte durante la sua direzione sono ''[[Un medico in famiglia]]'', ''[[Papa Giovanni - Ioannes XXIII|Papa Giovanni]]'', e ''[[La meglio gioventù]]''.
 
Quando, sotto l'impulso di [[Enzo Siciliano]] e di [[Liliana Cavani]], la Rai decide di creare per tutte e tre le reti una struttura unitaria per il cinema e la fiction (''Rai Cinemafiction''), diventa vice di [[Sergio Silva]], per succedergli come direttore di [[Rai Fiction]] nel [[1998]].<ref>{{cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2001/01/05/Spettacolo/TV-MUNAFO-IN-RAI-CE-UN-ECCESSO-DI-FICTION_160000.php|titolo=Adnkronos}}</ref>
 
Nel luglio del [[2002]], si dimette dalla Rai in polemica con il direttore generale [[Agostino Saccà]] <ref>[http://www.e-duesse.it/News/Cinema/Rai-Stefano-Munafo-lascia-l-incarico-di-direttore-di-Rai-Fiction www.e-duesse.it/]</ref> per iniziare una collaborazione giornalistica, in tema di Tv, prima con “Punto''Punto-Com”Com'' e poi come collaboratore fisso con ''[[Il Riformista]]'' dal 2006 al 2010.
Appartengono al periodo della sua direzione una serie di primati conseguiti nei principali format della fiction: quello del maggiore ascolto per un “seriale“ in prime time, con le prime edizioni di “[[Un medico in famiglia]]”; quello del maggiore ascolto assoluto di una mini serie, “Papa Giovanni“ di Giorgio Capitani e Francesco Scardamaglia, con la performance del 51,44 % di share; quello della “serie all'italiana” con più longevità e maggior ascolto: “Il maresciallo Rocca“ di Laura Toscano e Giorgio Capitani; quello del riconoscimento unanime alla “qualità”, da parte della critica internazionale, per “[[La meglio gioventù]]“ di Rulli, Petraglia e Giordana.
 
Nel luglio del [[2002]], si dimette dalla Rai in polemica con il direttore generale Agostino Saccà <ref>[http://www.e-duesse.it/News/Cinema/Rai-Stefano-Munafo-lascia-l-incarico-di-direttore-di-Rai-Fiction www.e-duesse.it/]</ref> per iniziare una collaborazione giornalistica, in tema di Tv, prima con “Punto-Com” e poi come collaboratore fisso con “[[Il Riformista]]” dal 2006 al 2010.
 
==Pubblicazioni==
*''Non sono un poeta'', Edizioni Portaparole, 2012
*''Controvento'' 2015
*''Nella pancia del tempo'' 2016
*''Che la notte mi prenda'' 2017
*''La tenerezza del tempo'' 2017
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{portale|biografie|televisione}}