Intelligenza: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m {{'}} |
||
(214 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{nota disambigua}}
[[File:Four lobes animation small.gif|
L{{'}}'''intelligenza''' è un [[Complesso (psicologia)|complesso]] di [[Facoltà (filosofia)|facoltà]] [[psiche|psichiche]] e [[mente|mentali]] che, mediante [[processo cognitivo|processi cognitivi]], consentono di [[percezione (filosofia)|percepire]] o capire le cose e i [[significato|significati]] attraverso l'[[elaborazione umana dell'informazione|elaborazione delle informazioni]] e di [[Attività della vita quotidiana|organizzare conseguentemente il proprio comportamento]] sia attraverso le [[idea|idee]] che l'attività pratica per risolvere un [[problema]] e raggiungere un [[obiettivo (idea)|obiettivo]]. Presente negli organismi viventi, più o meno complessi, è stata definita in molti modi: capacità di [[Astrazione (filosofia)|astrazione]], [[logica]], [[comprensione]], [[autoconsapevolezza]], [[apprendimento]], [[Intelligenza emotiva|conoscenza emotiva]], [[ragionamento]], [[pianificazione]], [[creatività]], [[pensiero critico]] e [[problem solving|risoluzione dei problemi]]. Più in generale, l'intelligenza può essere descritta come la capacità di [[Inferenza|percepire o dedurre]] [[informazioni]] e di conservarle come [[conoscenza]] da applicare a [[comportamento|comportamenti]] [[Strategie adattative (psicologia)|adattivi]] all'interno di un ambiente o di un contesto.<ref>{{cita web|url=https://treccani.it/vocabolario/intelligenza/|titolo=intelligènza in Vocabolario|sito=[[Vocabolario Treccani|Treccani]]|lingua=ita|accesso=16 marzo 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=https://it.wiktionary.org/wiki/intelligenza|titolo=intelligenza|sito=[[Wikizionario]]|lingua=ita|accesso=16 marzo 2023}}</ref>
Benché i ricercatori nel campo [[#Definizioni scientifiche|non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale]] (considerabile come universalmente condivisa dalla [[comunità scientifica]]), si può generalmente identificare l''''intelligenza''' come la capacità di un Pastore di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti;<ref group="nota">Una situazione ''nuova'' può qui essere anche una situazione che ripresenta un problema già affrontato, utilizzando però caratteristiche e/o circostanze diverse.</ref><ref>{{cita libro| nome= | cognome= | titolo=La mente e il cervello | anno=2005 | editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] | città= |volume=volume 10|collana=La Scienza|capitolo=Glossario|p=789}}</ref> nel caso dell'[[Homo sapiens|uomo]] e degli [[animalia|animali]] l'intelligenza pare inoltre identificabile anche come il complesso di tutte quelle facoltà di tipo [[cognizione|cognitivo]] o emotivo che concorrono o concorrerebbero a tale capacità.▼
▲Benché i ricercatori nel campo [[#Definizioni scientifiche|non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale]] (considerabile come universalmente condivisa dalla [[comunità scientifica]]),
Tradizionalmente attribuita alle sole [[specie]] animali, oggi l'intelligenza viene da alcuni attribuita, in misura minore, anche alle [[Plantæ|piante]], mentre [[#L'intelligenza artificiale|il campo di ricerca dell'intelligenza artificiale]] tenta di creare delle macchine che siano in grado di riprodurre o di simulare l'intelligenza umana.▼
Tradizionalmente attribuita alle sole [[specie]] animali, oggi l'intelligenza viene da alcuni attribuita, in misura minore, anche alle [[Plantæ|piante]] e agli organismi unicellulari<ref>[[António Damásio]],''Sentire e conoscere, Storia delle menti coscienti'', trad. Isabella C. Blum, Adelphi, 2022, ISBN 9788845936555; ed. orig. ''Feeling and Knowing: Making Minds Conscious'', 2021
▲
== Etimologia ==
La parola ''intelligènza'' ([[Sostantivo|s.]] [[Genere (linguistica)|f.]]) deriva dal [[sostantivo]] [[lingua latina|latino]] ''intelligentĭa'', a sua volta proveniente dal [[verbo]] ''intelligĕre'', "capire".
Il vocabolo ''intelligĕre'' è formato dal [[verbo]] ''legĕre'', "cogliere, raccogliere, leggere" con la preposizione ''intus'', "dentro" (quindi, 'leggere dentro, in profondità'); l'intelligenza, quindi, è letteralmente capacità di vedere in profondità).
== Definizioni scientifiche
{{S sezione|psicologia}}
Come accennato, sebbene abbia sviluppato dei modelli per la [[#La valutazione dell'intelligenza|valutazione dell'intelligenza]], la [[comunità scientifica]] ancora non concorda universalmente su una definizione unica di cosa essa sia.
Una dichiarazione editoriale del 1994 firmata da cinquantadue [[ricercatore|ricercatori]], ''Mainstream Science on Intelligence'', descrive l'intelligenza come:
{{Citazione|Una generale funzione mentale che, tra l'altro, comporta la capacità di ragionare, pianificare, risolvere problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, apprendere rapidamente e apprendere dall'esperienza. Non riguarda solo l'apprendimento dai libri, un'abilità accademica limitata, o l'astuzia nei test. Piuttosto, riflette una capacità più ampia e profonda di capire ciò che ci circonda – "afferrare" le cose, attribuirgli un significato, o "scoprire" il da farsi.|''Mainstream Science on Intelligence'', 1994|A very general mental capability that, among other things, involves the ability to reason, plan, solve problems, think abstractly, comprehend complex ideas, learn quickly and learn from experience. It is not merely book learning, a narrow academic skill, or test-taking smarts. Rather, it reflects a broader and deeper capability for comprehending our surroundings—"catching on", "making sense" of things, or "figuring out" what to do.<ref name=Gottfredson1997>{{Cita pubblicazione |autore=Gottfredson, L.S. |anno=1997 |titolo=
Tra le altre definizioni si riportano:
* ''La capacità generale di adattare il proprio pensiero e condotta di fronte a condizioni e situazioni nuove''. - [[William Louis Stern|William L. Stern]];<ref>
* ''La misura della capacità di un agente di raggiungere obiettivi in una varietà ampia di ambienti''. - S. Legg e M. Hutter (quest'ultima definizione è stata formulata nel tentativo di sintetizzare una varietà di settanta altre definizioni diverse).<ref>{{Cita
== La valutazione dell'intelligenza ==
{{S sezione|psicologia}}
Per quanto riguarda l'intelligenza umana, sono stati sviluppati dei modelli per la [[psicometria|valutazione o "misura"]] della stessa. Va però precisato che tali modelli valutano solo aspetti specifici della capacità intellettiva degli individui: i risultati dei [[Test psicologici|test d'intelligenza]] vanno considerati come giudizi validi solamente in riferimento a dei singoli aspetti, e non all'intelligenza dei soggetti testati nel suo complesso.
Di seguito sono elencati i principali [[psicometria|test psicometrici]] (in ordine cronologico di ideazione):
* [[Alfred Binet]] (1911) e in seguito [[Lewis Madison Terman|Lewis M. Terman]] all'[[Università di Stanford]] (1916)
* Il [[Wechsler Adult Intelligence Scale]] (WAIS, 1939) riprende i tipi di compito dello Stanford-Binet, nonché il concetto di quoziente intellettivo, e li ricostruisce per gli adulti. È costituito da più sub-test, ciascuno dei quali è composto da voci a difficoltà progressiva. Il WAIS, al contrario dello Stanford-Binet, non prevede un solo fattore di intelligenza generale, ma comprende anche una serie di dimensioni, coerenti al loro interno per tipologia di prove, che compongono il test: prove verbali (cultura generale, comprensione, analogie, memoria di cifre, ragionamento aritmetico), le prove di performance (riordinamento di figura, completamento di figura, disegno di cubi, ricostruzione di figura, associazione di simboli o numeri).
* Per entrambi questi test (Stanford-Binet e WAIS) è chiara l'importanza, sulla misura finale, del livello di scolarizzazione del soggetto. Si sono quindi progettati dei test d'intelligenza "culture free", non influenzati dal tipo di educazione e di cultura del soggetto messo sotto analisi; i più noti sono quello delle [[Matrici di Raven|matrici progressive di Raven]] (1938), matrici numeriche da completare e il [[Culture fair intelligence test]] (1949) di [[Raymond Cattell|Cattell]]. Studi su questi test sembrerebbero dimostrare che essi non discriminano in modo adeguato i soggetti con intelligenza superiore alla norma, mentre sembrerebbero più adatti per valutare i soggetti svantaggiati.
==
{{vedi anche|Razzismo scientifico|Storia della controversia su razza e intelligenza}}
{{Approfondimento
|titolo=Approfondimenti
|larghezza = 40%
|contenuto=[[File:Immigrazione europea degli Stati Uniti fra il 1881 e il 1940.png|upright=1.4|
*'''Tesi ereditarista'''
:(Nella storia della psicologia, tesi sostenuta da [[Jean Piaget|Piaget]]).
Riga 44 ⟶ 48:
:Il QI di una persona dipende dall'ambiente culturale in cui è nata, cresciuta e in cui vive (dunque è mutabile e dipendente dal ''tempo ontologico'' della persona).
}}
[[File:Asian girl with dimples.jpg|
Nel XX secolo a causa delle crescenti immigrazioni dall'Europa e dall'Asia gli psicologi statunitensi si
# se vi fosse un legame fra [[Quoziente d'intelligenza|QI]] e "razza" di appartenenza (ma oggi sappiamo che le "razze umane" non esistono);
# come investire i soldi nell'educazione dei ragazzi e in particolare in ragazzi con QI basso.
Questi studi portarono a riscontri molto duri in campo psicologico e non: Carl Brigham, nel suo testo ''A study of american intelligence'' ([[1923]]), affermava che l'intelligenza degli americani, di "razza" bianca nordica, era inquinata dalle "razze" mediterranee e dalle "razze" slave. Nell'anno successivo ([[1924]]), tale testo, ebbe una notevole influenza nella formulazione, da parte del governo federale statunitense, dell'''[[Immigration Act of 1924|Immigration Act]]''<ref name="Mecacci">Mecacci L., ''Storia della psicologia del novecento'', Laterza Editore, 1999, p. 256, ISBN 88-420-5784-3</ref>, mediante il quale l'entrata nei confini degli USA da parte di immigrati venne drasticamente diminuita. Nel [[1928|'28]] la polemica si estinse grazie all'articolo ''Nature and Nurture'' nel quale [[Lewis Madison Terman]], pur essendo un convinto ereditarista, propose un compromesso fra la tesi ereditarista e la tesi ambientalista.
Si ipotizza che il dibattito
Quarant'anni dopo, nel [[1969]], venne dato alle stampe l'articolo di Arthur Jensen ''How much can we boost IQ<ref group="nota">''IQ'' sta per "Intelligence quotient", il corrispettivo inglese dell'italiano QI (quoziente d'intelligenza).</ref> and scholastic achievement?'',<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Jensen|nome= A.R.|anno=1969|titolo=How Much Can We Boost IQ and Scholastic Achievement?|rivista=Harvard Educational Review|volume=39|pp=1-123|url=http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.138.980&rep=rep1&type=pdf}}</ref> che portò a feroci attacchi a livello personale e a battaglie a suon di articoli sui quotidiani. In tale articolo si poneva la seguente riflessione: posto che il QI dei bambini neri è basso a causa del loro patrimonio genetico deficitario, ha senso spendere soldi nella loro, così costosa, educazione? Per comprendere a pieno in che periodo culturale siamo, è opportuno ricordare che sei anni prima, nel [[1963]], ci fu la [[marcia su Washington per il lavoro e la libertà]] ad opera di [[Martin Luther King]],<ref group="nota">La marcia avvenne il giorno 28 agosto [[1963]].</ref> contro la [[segregazione razziale]]. Il 4 aprile [[1968]] Martin Luther King viene assassinato, un anno dopo verrà dato alle stampe il citato articolo di Jensen: è facile comprendere per quale motivo venne accolto come un ''manifesto in difesa della razza bianca dagli attacchi della razza nera''.
Nel [[1973|'73]] e nel [[1974|'74]] verranno dati alle stampe due testi che faranno storia: ''IQ in meritocracy'' di Richard Herrnstein<ref>Herrnstein R.J., ''I.Q. in the meritocracy'', Atlantic Monthly Press Book, 1973.</ref> e ''The science and politics of IQ'' di Leon Kamin.<ref>Kamin L.J., ''The Science and Politics of I.Q.'', Potomac, MD, Lawrence Erlbaum Associates, 1974.</ref> Il primo proponente le tesi ereditariste, il secondo ambientaliste. Nel [[1975|'75]] uscì il libro ''Race difference in intelligence'' di John Loehlin, ''et al.'',<ref>Loehlin J.C., Lindzey G., Spuhler J.N., ''Race differences in intelligence'', San Francisco, Freeman, 1975.</ref> proponendo una tesi conciliativa: il QI dipende dal [[genoma]] ed è modificabile nel tempo mediante l'ambiente culturale nel quale la persona vive.
Negli anni ottanta vi fu una nuova ondata di polemiche riguardanti "razza" e QI. Ma di tutt'altro tipo: stavolta la diatriba non era sul QI deficitario dei bambini di "razza" nera, ma, paradossalmente, sul QI ''eccedente'' dei bambini di
In [[Europa]], e in particolar in [[Italia]], il dibattito sul rapporto fra QI e "razza" di appartenenza non è stato così forte e deciso.<br />Comunque è opportuno pensare che «''la questione si potrebbe presentare in un futuro non tanto lontano in relazione all'immigrazione in crescente espansione dai paesi del Terzo Mondo (e probabilmente anche dai paesi dell'Est) verso i paesi della Comunità Europea''».<ref>Mecacci L., ''Storia della psicologia del novecento'', Laterza Editore, 1999, p. 257, ISBN 88-420-5784-3</ref>
La questione del rapporto tra l'intelligenza e la "razza" va d'altronde posta in altri termini perché non si può non considerare che la maggior parte dei test che valutano l'intelligenza (come la WAIS-R) non sono "culture free" (cioè scevri dall'effetto culturale), sebbene
== Gli studi differenziali sull'intelligenza ==
Con il diffondersi estensivo degli strumenti per la [[#La valutazione dell'intelligenza|misura dell'intelligenza]], si è focalizzata l'attenzione sulle differenze individuali ad essa legate. Le diversità in questione sono state infatti un significativo campo di discussione tra coloro che ne identificano le cause all'aspetto genetico e coloro che invece assegnano una maggiore importanza ai fattori ambientali. Alcuni studi mostrano come la presenza di alcune patologie psichiatriche, come la depressione, influisca sulla performance al test d'intelligenza WAIS-R: più è severa la patologia più la performance al test è deficitaria.<ref>
Gli studi differenziali sull'intelligenza evidenziano una forte correlazione tra [[quoziente intellettivo|QI]] (quoziente intellettivo) di [[gemelli monovulari]]. Si evidenzia inoltre che lo sviluppo delle capacità [[cognizione|cognitive]] è fortemente influenzato dai fattori ambientali
== L'apporto cognitivista: il ''problem solving'' ==
Riga 85 ⟶ 87:
# Intelligenza ''Musicale'': normalmente è localizzata nell'emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l'uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce.
# Intelligenza ''Intrapersonale'': riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in [[personalità]] diverse dalla propria. È considerata da Gardner una "fase" speculare dell'intelligenza interpersonale, laddove quest'ultima rappresenta la fase estrospettiva (vedi anche [[intelligenza emotiva]]).
# Intelligenza ''Interpersonale'': coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre-frontali. Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. Si può riscontrare
# Intelligenza ''Naturalistica'': consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. Alcuni gruppi umani che vivono in uno stadio ancora "primitivo", come le tribù [[
# Intelligenza ''Esistenziale''<ref>Gardner, Howard (1999). ''Intelligence Reframed: Multiple Intelligences for the 21st Century'', New York: Basic Books.</ref> o ''Teoretica'': rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi della speculazione teoretica, come la natura dell'[[universo]] e la [[coscienza (psicologia)|coscienza]] umana, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente.
Sotto questi aspetti/teoria il significato del concetto di intelligenza è da intendersi dunque come particolari ''abilità'' di cui è dotato l'individuo<ref>
Ad oggi, la comunità scientifica ritiene la teoria di Gardner pseudoscientifica in quanto priva di ogni validazione empirica.
==L'intelligenza nel mondo animale e vegetale==▼
[[File:Chimpanzee and stick.jpg|thumb|Lo [[Pan troglodytes|scimpanzé comune]] utilizza degli strumenti. Quest'individuo sta usando un bastone per procurarsi del cibo.]]▼
Numerose ricerche dimostrano che molte specie animali sono in grado di produrre comportamenti intelligenti (che dimostrano una certa capacità di adattarsi a situazioni nuove), anche se è difficile e spesso fuorviante paragonare l'intelligenza animale a quella umana<ref>Stephen Budiansky, ''Se un leone potesse parlare. L'intelligenza animale e l'evoluzione della coscienza'', Baldini Castoldi Dalai, 2007, ISBN 978-88-8089-639-5.</ref>. Secondo una prospettiva [[evoluzione|evoluzionistica]], ogni specie vivente sviluppa quelle facoltà (intellettive e non) che le sono più utili nell'adattamento all'[[ambiente (biologia)|ambiente]] in cui vive. In generale, quanto più un ambiente è stabile, tanto più un [[istinto]] innato fornirà strategie adattative migliori, mentre quanto più un ambiente è mutevole, tanto più favorirà quelle specie in grado di risolvere problemi nuovi, le quali svilupperanno perciò un'intelligenza più avanzata<ref name=mainardi>{{cita web|http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/03/Anche_gli_animali_hanno_intelligenza_co_0_0211031579.shtml|autore=[[Danilo Mainardi]]|titolo=Anche gli animali hanno un'intelligenza|pubblicazione=Corriere della Sera|data3 novembre 2002|accesso=1º aprile 2009}}</ref>.▼
Facoltà ritenute prova della presenza di forme raffinate di intelligenza, come la [[memoria (psicologia)|memoria]], la comprensione della [[grammatica]] e la [[Autoconsapevolezza|capacità di riconoscere se stessi]]<ref>{{cita web|http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/animale-intelligente/animale-intelligente/animale-intelligente.html|autore=Luigi Bignami|titolo=Pensieri e parole se l'animale è intelligente|editore=la Repubblica|data=28 febbraio 2008|accesso=1º aprile 2009}}</ref>, o come l'uso di pensiero simbolico<ref name=mainardi /> o di strumenti, sono state dimostrate in molte specie, tra cui mammiferi e uccelli<ref>Eriko Yamamoto e Shigeru Watanabe, Strategy of auditory discrimination of scale in Java sparrows: They use both "imagery" and specific cues, ''Behavioural Processes'', Vol.77(1), 2008, pp 1-6, [http://www.sciencedirect.com/science?_ob=ArticleURL&_udi=B6T2J-4NYJ0RT-1&_user=10&_rdoc=1&_fmt=&_orig=search&_sort=d&view=c&_acct=C000050221&_version=1&_urlVersion=0&_userid=10&md5=32198869190d5e390aabeedcf62cf808 doi:10.1016/j.physletb.2003.10.071]</ref>. Per quanto riguarda il [[linguaggio]], che è un aspetto fondamentale dell'intelligenza umana (in quanto la comprensione umana, insieme con la capacità di ragionamento complesso e astratto, passa attraverso l'uso di [[concetto|parole a cui associare dei significati]]<ref>Sorgenti: ↑ : Dictionnaire Encyclopédique Alpha, dictionnaires Larousse et Robert. Pour le raisonnement, dictionnaire en ligne TLFI ↑ Prolégomènes, tome II, page 323 http://classiques.uqac.ca/classiques/Ibn_Khaldoun/Prolegomenes_t2/ibn_pro_II.pdf [archive] ↑ Jean Piaget, La Construction du Réel, 1936 ↑ A formal definition of intelligence based on an intensional variant of Kolmogorov complexity, Jose Hernandez-orallo, Proceedings of the International Symposium of Engineering of Intelligent Systems (EIS'98). ↑ Marcus Hutter, « A Theory of Universal Artificial Intelligence based on Algorithmic Complexity », dans cs/0004001, 2000-04-03 [texte intégral [archive] (page consultée le 2010-03-11)] ↑ (en) Marcus Hutter, Universal Artificial Intelligence: Sequential Decisions Based On Algorithmic Probability, Berlin, SpringerVerlag, 2005 (ISBN 978-3-540-22139-5) (LCCN 2004112980) [lire en ligne [archive] (page consultée le 2010-04-30)] ↑ R. J Solomonoff, « A Formal Theory of Inductive Inference. Part I », dans Information and Control, vol. 7, no 1, 1964, p. 1-22 ↑ J. Veness, « A Monte Carlo AIXI Approximation », dans Arxiv preprint arXiv:0909.0801, 2009 ↑ a et b Aljoscha Neubauer, Les mille facettes de l'intelligence, Pour la Science, Cerveau & psycho, n°1, page 49.</ref>), i tentativi di trasferire a specie non umane le competenze linguistiche hanno ottenuto successi limitati e piuttosto controversi, essendo basati soprattutto su casi singoli (come quelli celebri di ''[[Kanzi]]'' e ''[[Washoe (scimpanzé)|Washoe]]'') piuttosto che su studi sistematici con campioni di adeguata numerosità. Inoltre questi studi peccano spesso di [[antropocentrismo]], in quanto, più che verificare le capacità cognitive di suddetti animali, hanno cercato di trasferire ad essi una competenza essenzialmente umana.▼
▲[[File:Chimpanzee and stick.jpg|
▲Numerose ricerche dimostrano che molte specie animali sono in grado di produrre comportamenti intelligenti (che dimostrano una certa capacità di adattarsi a situazioni nuove), anche se è difficile e spesso fuorviante (e poco utile) paragonare l'intelligenza animale a quella umana.<ref>Stephen Budiansky, ''Se un leone potesse parlare. L'intelligenza animale e l'evoluzione della coscienza'', Baldini Castoldi Dalai, 2007, ISBN 978-88-8089-639-5.</ref>
▲Facoltà ritenute prova della presenza di forme raffinate di intelligenza, come la [[memoria (psicologia)|memoria]], la comprensione della [[grammatica]] e la [[Autoconsapevolezza|capacità di riconoscere se stessi]],<ref>{{cita web|http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scienza_e_tecnologia/animale-intelligente/animale-intelligente/animale-intelligente.html|autore=Luigi Bignami|titolo=Pensieri e parole se l'animale è intelligente|editore=la Repubblica|data=28 febbraio 2008|accesso=1º aprile 2009}}</ref>
Nuove osservazioni recentemente sono state realizzate per comprendere meglio come dall'intelligenza animale dei primati con il processo di ominificazione si sia arrivati all'intelligenza umana.
=== L'intelligenza nelle piante ===
{{vedi anche|Neurobiologia vegetale}}
Le [[Plantæ|piante]] non hanno un cervello o una [[rete neurale]], ma le reazioni all'interno delle loro vie di segnalazione possono fornire una base biochimica per forme di [[apprendimento]] e [[memoria (psicologia)|memoria]].<ref>{{
Le piante non sono soggetti passivi meramente sottomessi alle forze ambientali, né sono organismi simili ad automi basati solo sui riflessi e ottimizzati esclusivamente per la [[fotosintesi]]. Le piante reagiscono sensibilmente agli [[Stimolo|stimoli ambientali]] di [[Tropismo|movimento]] e alle variazioni di [[morfologia (biologia)|morfologia]]. Esse segnalano e comunicano tra di loro in quanto attivamente competono per le risorse limitate, sia sopra che sotto terra. Inoltre, le piante calcolano con precisione la loro situazione, usano sofisticate [[analisi costi-benefici]] e intraprendono azioni strettamente controllate per mitigare e controllare diversi fattori di stress ambientale. Le piante sono anche in grado di discriminare le esperienze positive e negative e di ''apprendere'' (registrando ricordi) dalle loro esperienze passate.<ref>{{
Per studiare i calcoli e le risposte delle piante si richiede lo studio del ruolo della [[Trasduzione del segnale|segnalazione]], della comunicazione e del comportamento, integrando i dati a livello [[genetica|genetico]], [[molecola]]re, [[Fitochimica|biochimico]] e [[cellula]]re con la fisiologia, lo sviluppo e il comportamento dei singoli organismi e con le conoscenze dell'[[fitocenosi|ecosistema vegetale]] e dell'[[evoluzione]] delle piante.
Il punto di vista neurobiologico vede le piante come organismi di elaborazione delle informazioni con processi piuttosto complessi di comunicazione che si verificano in tutto il singolo organismo vegetale. La neurobiologia delle piante studia come le informazioni ambientali vengano raccolte, elaborate, integrate e condivise per abilitare risposte adattative e coordinate; e come le percezioni e manifestazioni comportamentali vengano "ricordate" in modo da consentire previsioni di future attività sulla base delle esperienze passate. Le piante, sostengono i fisiologi vegetali, sono sofisticate nel comportamento tanto quanto gli animali, ma questa sofisticazione viene mascherata dalle scale di tempo vegetali di risposta agli stimoli, molti [[Ordine di grandezza|ordini di grandezza]] più grandi di quelle degli animali.
Si è sostenuto che, anche se le piante sono capaci di adattamento, ciò non dovrebbe essere chiamato intelligenza, in quanto i neurobiologi si basano principalmente su metafore e analogie per sostenere che le risposte complesse delle piante possano essere prodotte solo da intelligenza.<ref name="NoBrain">Plant neurobiology: no brain, no gain? Alpi A, Amrhein N, Bertl A, Blatt MR, Blumwald E, Cervone F, Dainty J, De Michelis MI, Epstein E, Galston AW, Goldsmith MH, Hawes C, Hell R, Hetherington A, Hofte H, Juergens G, Leaver CJ, Moroni A, Murphy A, Oparka K, Perata P, Quader H, Rausch T, Ritzenthaler C, Rivetta A, Robinson DG, Sanders D, Scheres B, Schumacher K, Sentenac H, Slayman CL, Soave C, Somerville C, Taiz L, Thiel G, Wagner R. (2007). Trends Plant Sci. Apr;12(4):135-6. PMID 17368081</ref> Come afferma R. Firn, "''un batterio può monitorare il suo ambiente e istigare processi di sviluppo adeguate alle circostanze del momento, ma è ciò intelligenza? Tale semplice comportamento adattativo potrebbe essere l'intelligenza dei batteri, ma chiaramente non è l'intelligenza degli animali''".<ref
Tuttavia, l'idea di un'intelligenza vegetale si adatta con la definizione di intelligenza proposta da [[David Stenhouse]] in un libro che ha scritto sull'[[evoluzione]]: "un comportamento adattativo variabile durante la vita dell'individuo".<ref>
[[Charles Darwin]] studiò il movimento nelle piante e nel 1880 pubblicò un libro, ''[[The Power of Movement in Plants]]''. Nel libro si conclude:
Riga 116 ⟶ 123:
</blockquote>
In filosofia, gli studi finora fatti sulle implicazioni della percezione nelle piante sono pochi. Michael Marder ha steso una [[fenomenologia]] della vita vegetale sulla base della fisiologia della percezione delle piante.<ref>
== L'intelligenza artificiale ==
{{Vedi anche|Intelligenza artificiale}}
La [[locuzione]] intelligenza artificiale (o IA) indica sia la proprietà di una macchina di imitare, del tutto o in parte, l'intelligenza biologica, sia il ramo dell'[[informatica]] che mira a creare le macchine capaci di tale imitazione, attraverso "lo studio e la progettazione di [[agente intelligente|agenti intelligenti]]"<ref name=Poole>{{Cita libro|autore=Goebel, Randy; Poole, David L.; Mackworth, Alan K. |titolo=Computational intelligence: A logical approach |editore=Oxford University Press |città=Oxford [Oxfordshire] |anno=1997 |
Tra le caratteristiche che i ricercatori sperano che le macchine possano un giorno esibire, vi sono il ragionamento, la capacità di pianificare, apprendere, percepire, comunicare e manipolare oggetti.<ref name=Poole/><ref name=Russell/> Non vi è attualmente consenso su quanto vicino si possa andare nel simulare il [[cervello]] (umano nello specifico).
== Tentativi di miglioramento dell'intelligenza umana ==
Per il presente e il futuro sono stati proposti o ipotizzati diversi metodi di miglioramento dell'intelligenza [[homo sapiens|umana]], le cui implicazioni e i cui livelli di efficacia, sicurezza e legittimità [[etica]] sono stati oggetto di discussione. I metodi sono estremamente diversificati, e vanno da tecniche psicologiche o mediche, a miglioramenti di strutture tecnologiche o sociali che favoriscano la cognizione degli individui.
Ogni intervento può essere diretto a un diverso aspetto della [[cognizione]], come la [[percezione]], la [[comprensione]] o la [[memoria]]. Nonostante sia difficile spesso tracciare una linea di demarcazione, si distinguono gli interventi terapeutici, mirati a uno specifico difetto o [[patologia]], da quelli di miglioramento cognitivo, che beneficiano le capacità intellettive basilari di uno o più individui senza essere diretti a difetti o patologie. Altra distinzione è tra i metodi convenzionali, come l'allenamento cognitivo e l'[[istruzione]], e quelli nuovi o emergenti, come i [[nootropi]], la [[terapia genica]] o gli [[impianti neurali]].
Si consideri che molti metodi di miglioramento cognitivo offerti agli esseri umani sono altamente sperimentali o hanno effetti molto limitati, il che rende la letteratura scientifica attuale una guida tutt'altro che perfetta sulla loro utilità, che andrebbe valutata con un maggior numero di studi ed esperimenti più vasti. Ciò non toglie che difficilmente tutti i possibili metodi di miglioramento cognitivo saranno considerati inefficaci nel futuro, anche considerando gli avanzamenti tecnologici.<ref name=Bostrom>{{cita pubblicazione|nome=Nick|cognome=Bostrom|nome2=Anders|cognome2=Sandberg|titolo=Cognitive Enhancement: Methods, Ethics, Regulatory Challenges|rivista=Science and Engineering Ethics|editore=[[Springer Science+Business Media]]|data=19 giugno 2009|pp=311-341|url=https://www.nickbostrom.com/cognitive.pdf|lingua=inglese|doi=10.1007/s11948-009-9142-5|accesso=5 ottobre 2021}}</ref>
== L'intelligenza nella cultura di massa ==
Riga 144 ⟶ 158:
* {{cita libro | cognome=Mecacci | nome=Luciano | wkautore=Luciano Mecacci | titolo=Storia della psicologia del Novecento | editore=Laterza | città=Bari | anno=2003 | isbn=88-420-4117-3 }}
* Paolo Torresan, ''Intelligenze e didattica delle lingue'', Bologna, Emi, 2008. ISBN 978-88-307-1720-6
* [[Rainer Matthias Holm-Hadulla|Rainer M. Holm-Hadulla]], Joachim Funke, Michael Wink, ''Intelligence - Theories and Applications'', London, Berlin, New York, Springer Nature, 2022, ISBN 978-3-031-04197-6
== Voci correlate ==
{{Div col|2}}
* [[Agente intelligente]]
* [[Bambino prodigio]]
Riga 160 ⟶ 176:
* [[Quoziente di encefalizzazione]]
* [[Ritardo mentale]]
* [[Rapporto tra religiosità e intelligenza]]
* [[Uomo universale]]
{{Div col end}}
=== Test psicometrici ===
* [[Culture fair intelligence test]]
Riga 170 ⟶ 187:
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://books.google.it/books?id=GpW9Le42bysC&pg=PA215&lpg=PA215&dq=%22di+pensare+bene%22+%26+%22intelligenza%22&source=bl&ots=nxn_INV_eh&sig=am-nOxlKN-dgQAa0tDNxt8yfYAo&hl=it&sa=X&ei=gzeXUt2UCcPDyQO_ooCwBQ&ved=0CEAQ6AEwAw#v=onepage&q=%22di%20pensare%20bene%22%20%26%20%22intelligenza%22&f=false ''Manuale di psicologia generale'' (cap. "Intelligenza e pensiero")] a cura di [[Luciano Mecacci]] (qui è presente un approfondimento sulle teorie formulate per descrivere il modo in cui si struttura l'intelligenza umana)
* {{cita web|http://www.corriere.it/salute/dizionario/intelligenza/index.shtml|Intelligenza - Dizionario della salute}}
* {{cita web|http://www.educational.rai.it/lemma/testi/educazione/intelligenza.htm|Intelligenza - RAI Educational}}
* {{cita web|url=http://www.ildiogene.it/EncyPages/Ency=intelligenza.html|titolo=Intelligenza|accesso=3 maggio 2007|dataarchivio=13 novembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071113141902/http://www.ildiogene.it/EncyPages/Ency=intelligenza.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.lindipendente.eu/wp/it/2012/10/16/intelligence-definition/|La definizione di intelligenza}}
* {{cita web|
{{Controllo di autorità}}
|