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{{Edificio civile
|nome edificio = Casa dell'Orfano
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|paese = ITA
|divamm1 = {{IT-LOM}}
|città = Clusone
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|periodo costruzione = 1924-1950
|inaugurazione = 28 giugno 1925
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}}
'''Casa dell'Orfano''' è la denominazione locale con cui si intende il complesso di edifici, collocato nella pineta di [[Clusone]], nato negli [[Anni 1920|anni venti]] con lo scopo di istituire una struttura per ospitare e assistere i numerosi [[Orfano|orfani]] di [[Prima guerra mondiale|guerra]] [[Provincia di Bergamo|bergamaschi]].<ref>{{cita web|url=http://www.sacra-famiglia.it/ponte-selva/|titolo=Ponte Selva|editore=Sacra Famiglia|accesso=15 maggio2018}}</ref>
 
==Storia==
La struttura della Casa dell'Orfano venne ideata e completata da Don Giovanni Antonietti, [[Ordinariato militare|cappellano militare]] degli [[Alpini]] che visse in prima persona gli orrori della [[Prima guerra mondiale|guerra]] e il dramma dei bambini sopravvissuti; fu per questo che decise di istituire una struttura per poter tutelare e assistere i bambini orfani di guerra nella villa di Ponte Selva di [[Clusone]]. Prima dell'apertura della Casa dell'Orfano, gli iniziali proprietari della villa, crearono nel [[1924]] una società per attrezzare un sanatorio privato; nel giugno [[1925]] esso fu trasformato in preventorio per l’infanzia per ospitare i più bisognosi tra gli orfani di guerra, i quali permanevano all’interno della struttura o per diversi anni, o per un breve periodo di tempo o, addirittura, giornalmente nel caso si trattasse di orfani di padre e madri lavoratrici. Il 24 giugno [[1925]] la Casa fu aperta, ospitando i primi 40 orfanelli. Il 28 giugno dello [[1925|stesso anno]] la struttura venne inaugurata, con la presenza di [[Giacomo Suardo]] allora [[Sottosegretario di Stato|Sottosegretario]] di Stato alla Presidenza del Consiglio, [[Luigi Federzoni]] allora [[Ministri dell'Interno del Regno d'Italia|Ministro dell'Interno]] e [[Giovanni Giuriati]] allora [[Ministri dei Lavori Pubblici del Regno d'Italia|Ministro dei Lavori Pubblici]]<ref>{{Cita news|titolo=La solenne cerimnonia dell'Inaugurazione del Monumento ai Caduti|pubblicazione=Corriere di Clusone|data=4 luglio 1925}}</ref>.
Tra il [[1926]] e il [[1950]], grazie al sostegno dei numerosi benefattori (tra i quali le famiglie Suardo, Pesenti, Agliardi, Valli) vengono costruiti diversi edifici, attrezzando la struttura di diversi servizi e aumentando gli spazi per poter ospitare un numero crescemnte di bambini. I diversi acquisti di edifici e prati portarono la superficie attuale del villaggio a quella attuale di 54 mila metri quadrati.
Gli orfanelli che trovarono rifugio, assistenza e un luogo di formazione furono, nel tempo, oltre 20 mila<ref>{{cita web|url=https://www.pressreader.com/italy/corriere-della-sera-bergamo/20170405/281547995741469|titolo=Casa dell'Orfano|editore=Corriere della sera (Bergamo)|accesso=15 maggio2018}}</ref>.
 
==Don Giovanni Antonietti==
Giovanni Antonietti nacque a Cirano, una piccola frazione di [[Gandino]], il 7 febbraio [[1892]]. Orfano di padre dalla nascita, visse la sua infanzia con la madre e gli zii materni, che erano contadini. Entrò in seminario dopo le scuole elementari. Per pagarsi la retta fece l’assistente nel collegio dei sordomuti di [[Bergamo]] e prestando servizio presso l’albergo popolare della città, la famosa ''Opera Bonomelli''. Tra i suoi insegnanti in seminario nebbe anche il prof. Angelo Roncalli, futuro [[Papa Giovanni XXIII]]. Venne ordinato sacerdote nel [[1914]]. Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] venne assegnato a una compagnia di sanità, ma presto ottenne il trasferimento in una zona operativa, assegnato alle [[alpini|truppe alpine]]. Tornato alla vita civile riprese il suo posto come curato presso la parrocchia di [[Chiuduno]] dove si prodigò curando e organizzando assistenza per le persone colpite dall’[[Influenza spagnola|epidemia di spagnola]] che fece in [[Italia]] centinaia di migliaia di morti.
L’impegno nella [[Prima guerra mondiale|guerra]] e il prodigarsi durante l’[[Influenza spagnola|epidemia]] gli costò seri disturbi polmonari che lo portarono al ricovero nel sanatorio di [[Piario|Groppino]], dove rimase per diversi mesi.
In quel periodo maturò in Don Antonietti l’idea di istituire, all’interno della meravigliosa pineta di [[Clusone]], una casa per ospitare e assistere i numerosi orfani di guerra della [[provincia di Bergamo]], alcuni dei quali figli di tanti [[alpini]] caduti sui campi di battaglia.
Don Antonietti diresse la Casa dell'Orfano per oltre 50 anni.
Nel [[1955]] don Antonietti contribuì a fondare l'Associazione Nazionale dei Cappellani Militari Italiani<ref>{{cita web|url=http://www.combattentiliberazione.it/memoria/?p=888|titolo=Associazione Nazionale dei Cappellani Militari d'Italia|accesso=29 maggio 2018}}</ref>, di cui fu primo presidente fino al [[1969]].
Nel [[1959]] venne nominato da [[Papa Giovanni XXIII]], [[Cappellano di Sua Santità|Cappellano d'onore di Sua Santità]].
Morì nel novembre del [[1976]] e oggi riposa nella chiesetta della sua Casa dell’Orfano.<ref>{{cita libro|autore=Mario Pedranzini|titolo=Don Giovanni Antonietti: soldato di Dio e della patria - 1892-1976|editore=|anno=}}</ref><ref>{{cita libro|curatore=Associazione allievi e amici di mons. G. Antonietti|titolo=In memoria di mons. Giovanni Antonietti: testimonianza a più voci|anno=1984}}</ref>
 
==Composizione del villaggio==
===Casa madre===
La Casa Madre di quattro piani costituisce l'edificio centrale del complesso. Inizialmente serviva da residenza dei proprietari iniziali. Successivamente nel [[1924]], venne attrezzata per ospitare un [[sanatorio]] privato. Qui vennero sistemate la cucina, la dispensa, la cella frigorifera, i refettori, le sale soggiorno, la direzione, le scuole e due piani di dormitori e camere da lette per le [[suora|suore]].
 
===Padiglione Suardo===
Il crescente numero di richieste di ospitare nuovi orfani, portò alla costruzione di un nuovo edificio, il Padiglione Suardo. L'edificio, progettato dall'ing. Emilio Donizetti, venne inaugurato il 26 giugno [[1926]] e venne intitolato alla contessa Giulia Suardo Scotti, madre dell'allora [[Sottosegretario di Stato|sottosegretario]] di Stato alla Presidenza del Consiglio e futuro Presidente del [[Senato del Regno d'Italia|Senato del Regno]] [[Giacomo Suardo]]. Sul terrazza dell'edificio gli orfani ospitati nella struttura beneficiavano della [[Colonia climatica|cura elioterapica]]<ref>{{cita libro|curatore=Associazione allievi e amici di mons. G. Antonietti|titolo=In memoria di mons. Giovanni Antonietti: testimonianza a più voci|anno=1984|pagina=127}}</ref>, molto diffusa in [[fascismo|epoca fascista]].
 
===Chiesa===
La costruzione di una chiesa nel villaggio della Casa dell'Orfano avvenne tra il [[1928]] e il [[1929]]. La chiesa, il cui progetto era dell'ing. [[Luigi Angelini]], venne solennemente inaugurata il 21 luglio [[1929]], alla presenza dell'allora [[Diocesi di Bergamo|vescovo di Bergamo]] Luigi Maria Marelli.
 
===Casa Portineria===
La casa portineria è un edificio a tre piani, costruito nel [[1931]], su progetto dell'ing. Pietro Savoldelli, e aveva lo scopo di accogliere i bambini e immatricolarli. L'interno ospitava tre sale mediche, un ambulatorio dotato di servizi recenti come i [[raggi X]], ambienti con bagni e docce e alcune camere da letto. Oggi la casa portineria si presenta come una sorta di museo commemorativo. La sala maggiore della portineria è integralmente dipinta con ricordi di [[Prima guerra mondiale|guerra]] e dedicata al [[Milite Ignoto (Italia)|Milite Ignoto]]. All’ingresso, sulle pareti laterali, sono stati scritti alcuni [[motto|motti]] perché i principi educativi che Monsignor Antonietti perseguiva erano finalizzati al far crescere e formare uomini e donne dotati di: rispetto, senso del dovere, obbedienza e patriottismo (''Il dovere consiste nel far più del dovere'').
Nel [[2006]] molte opere d'arte provenienti dalla collezione della Casa dell'Orfano vengono trasferite presso il [[Museo Arte Tempo]] di [[Clusone]]<ref>{{cita web|url=https://www.museoartetempo.it/Collezioni/lightbox2.04/casa_orfano.htm|titolo=Collezione Casa dell'Orfano|editore=MAT - Museo Arte Tempo|accesso=15 maggio2018}}</ref>; le opere sono circa una trentina e sono opere di [[Jacopo Palma il Giovane]], [[Gian Paolo Cavagna]], [[Antonio Cifrondi]] e altri autori veneti e bergamaschi<ref>{{cita web|url=http://1995-2015.undo.net/it/mostra/45793|titolo=Gioielli in famiglia|editore=undo.net|accesso=24 maggio2018}}</ref>.
Nel [[2017]] si sono conclusi i lavori di restauro dell'edificio che ospita oggi l'archivio storico, la biblioteca, le collezioni di ceramiche e di stampe, gli arredi e i suppellettili e la sede dell'Associazione Ex Allievi ed Amici di Monsignor Giovanni Antonietti<ref>{{cita web|url=https://www.ecodibergamo.it/videos/video/clusone-conclusi-i-lavori-alla-casa-dellorfano_1034751_44/|titolo=Clusone, conclusi i lavori alla Casa dell'Orfano|editore=L'eco di Bergamo|accesso=21 maggio2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://myvalley.it/2017/11/portineria-della-casa-dellorfano-domenica-taglio-del-nastro/|titolo=Portineria della Casa dell’Orfano, domenica il taglio del nastro|editore=MyValley|accesso=21 maggio2018}}</ref>.
 
===Palazzo delle Scuole===
Il 3 settembre [[1939]] venne inaugurato l'edificio con le aule scolastiche<ref>{{cita libro|autore=Francesco Vistalli|titolo=La Casa dell'orfano: Ponte Selva 1925-1950. La mamma del presidente|editore=Edizioni villadiseriane|anno=2007|pagine=19-21}}</ref>. L'edificio venne progettato dall'architetto milanese [[Giovanni Muzio]] ed è costituito da cinque ampie aule scolatiche al primo piano, una ventina di camere poste al secondo piano e una biblioteca<ref>{{cita web|url=https://get.google.com/albumarchive/117290793877692021380/album/AF1QipNFdSKMZuLDTcx1Thvv4QTcaN9NAK8nqxVQgsol|titolo=Biblioteca Casa dell'Orfano di Clusone|editore=Google Album|accesso=15 maggio2018}}</ref>, i cui volumi iniziali provenivano dalla collezione [[Giacomo Suardo|Suardo]].
 
===Altri edifici===
Gli altri edifici che costituiscono il villaggio sono:
* il '''Padiglione dei servizi''', edificio costruito tra il [[1929]] e il [[1930]] che ospitava la lavanderia, un garage, servizi vari e una torre con un serbatoio per l'acqua, a disposizione dell'intera struttura la cui acqua proveniva da un pompa posta verso la riva del [[Serio|fiume Serio]];
* il '''Padiglione dell'infermeria''', costruito tra il [[1933]] e il [[1934]], il quale ospitava otto stanze e un'area [[quarantena|contumaciale]], in cui venivano ricoverati e isolati gli orfani sospetti di avere malattie [[Contagio|contagiose]] e che dovevano trascorrere un periodo di tempo lontano dagli altri bambini;
* la '''Casa colonica''', costruita nel [[1935]] e che ospitava una moderna stalla per la produzione del latte necessario alla casa;
* il '''Pilo Alzabandiera''', costruito nel [[1937]] su progetto dell'architetto [[Giovanni Muzio]] e dedicato alla memoria di [[Antonio Locatelli]];
* il '''Teatro''', struttura costruita a cavallo degli anni [[Anni 40|Quaranta]] e [[Anni 50|Cinquanta]], con 800 posti a sedere tra platea e galleria.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Mario Pedranzini|titolo=Don Giovanni Antonietti: soldato di Dio e della patria - 1892-1976|editore=|anno=}}
* {{cita libro|curatore=Associazione allievi e amici di mons. G. Antonietti|titolo=In memoria di mons. Giovanni Antonietti: testimonianza a più voci|anno=1984}}
* {{cita libro|autore=Ferdinando Aronica|titolo=D. Brizio Casciola, D. Giovanni Antonietti: una ventennale amicizia consolidata all'ombra della Casa dell'orfano di Ponte Selva|anno=2000}}
* {{cita libro|autore=|titolo=La Casa dell'orfano in Ponte Selva nelle nozze d'argento sacerdotali del presidente cav. Don Giovanni Antonietti: 1914-1939|editore=Associazione Allievi e Amici della Casa dell'Orfano|anno=2007}}
* {{cita libro|autore=Francesco Vistalli|titolo=La Casa dell'orfano: Ponte Selva 1925-1950. La mamma del presidente|editore=Edizioni villadiseriane|anno=2007}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Clusone}}
{{Portale|architettura|Bergamo}}
[[Categoria:Clusone]]