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{{Avvisounicode}}
{{nota disambigua|descrizione=la lingua parlata nell'Asia centrale|titolo=lingua aini}}
{{NN|linguistica|giugno 2015}}
{{lingua
|nome=Ainu
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La '''lingua ainu''' (nome nativo アイヌ イタク, ''aynu itak''; in [[Lingua giapponese|giapponese]]: アイヌ語, ''ainu-go'') è parlata dal gruppo etnico [[mongoloide]] degli [[Ainu]] nell'isola di [[Hokkaidō]], nel nord del [[Giappone]]. In passato era parlata anche nelle [[Isole Curili]], nella parte nord di [[Honshu]], e nella metà meridionale di [[Sachalin]].
 
Sebbene sia tipologicamente simile per alcuni aspetti al [[Lingua giapponese|giapponese]], la lingua ainu è ritenuta una [[lingua isolata]], considerata da una minoranza affine ad alcune [[lingue altaiche]]<ref>{{Cita libro|nome=Asya|cognome=Pereltsvaig|titolo=Languages of the World: An Introduction|url=https://books.google.it/books/about/Languages_of_the_World.html?id=8q06xer0vHkC&redir_esc=y|accesso=2018-06-01|data=2012-02-09|editore=Cambridge University Press|lingua=en|ISBN=9781107002784}}</ref>. La maggior parte degli studiosi sostiene che faccia parte della [[lingue paleosiberiane|superfamiglia linguistica paleosiberiana]]. Tra gli specialisti ha ottenuto consenso la proposta che la lingua ainu abbia una relazione con il [[Lingua giapponese|giapponese]].<ref>{{Cita (libro|nome=Patrie, James|cognome=|titolo=The genetic relationship of the Ainu language|url=|data=1982).|editore=The University Press of Hawaii|p=|OCLC=7975341|ISBN=}}</ref>
==Storia della discriminazione linguistica==
 
A livello nazionale, le interazioni tra le comunità Ainu e i giapponesi fanno da sfondo all'attuale status critico della lingua Ainu. Le prime testimonianze scritte dell' VIII secolo indicano l'esistenza di conflitti fra i giapponesi e i popoli autoctoni del nord; dal XIII secolo alcuni testi documentano avvenuti scambi culturali con i popoli dell'isola del nord, chiamata dai giapponesi Ezogashima)<ref name=":5">{{Cita pubblicazione|autore=Levin, M. (2001)|anno=2001|titolo=Essential commodities and racial justice: Using costitutional protection of Japan's indigenous Ainu people to inform understanding of the United States of Japan|rivista=New York University of International Law and Policy|volume=33|numero=|pp=419-526|lingua=en}}</ref>, e nel XV secolo vi è testimonianza dei primi centri di commercio tra Ainu e giapponesi<ref>{{Cita libro|autore=Siddle, Richard|titolo=Race, Resistance and the Ainu of Japan|anno=2014|editore=Routledge|lingua=en|p=|OCLC=960083464}}</ref>.
 
Il [[periodo Edo]] (1603-1868) fu caratterizzato dalla diarchia di potere - imperiale e dello [[Bakufu|shogunato]] retto dal [[clan Tokugawa]] - e dalla chiusura delle frontiere verso l'esterno ([[Sakoku|''sakoku'']]). Il dominio più settentrionale del Giappone era il [[Matsumae]] Han, situato nell'isola di Ezo (dal 1869 Hokkaido), incaricato della difesa del nord e delle relazioni e il commercio con gli indigeni Ainu. Lo shogunato Tokugawa sottopose la popolazione ainu a una forte discriminazione e a un intenso sfruttamento<ref>{{Cita libro|autore=Keira M.|titolo=Kitanosaijiki: Ainu no sekai he [Literary Calendar of the North: The Ainu World]|anno=2008|editore=Komonzu|città=Tokyo|lingua=giapponese|p=}}</ref>, che, unito a provvedimenti di confisca massiccia delle terre, portò a una progressiva riduzione degli autoctoni. Tra il 1832 al 1854, il numero di abitanti Ainu sulla costa occidentale dell'Ezo venne ridotto della metà e diminuì in modo significativo nelle altre aree, esemplificando le dure condizioni imposte dalla colonizzazione giapponese.<ref>{{Cita libro|autore=Ogawa M.|titolo=Ainu gakkō no setchi to Hokkaidō kyūdojin hogohō, kyūdojin jidō kyōiku kitei no seiritsu [A historical study on “Aine School” in Hokkaidō(1):The
Forming process of the educational system for Ainu children in the 1870's-1900]|url=https://eprints.lib.hokudai.ac.jp/dspace/bitstream/2115/29364/1/55_P257-325.pdf|accesso=4 giugno 2018|collana=The annual report on educational science, 55|editore=Faculty of education Hokkaido University|lingua=giapponese|p=|pp=257-325}}</ref>
 
La politica linguistica attuata dallo shogunato Tokugawan in questo periodo fu altalenante: fino alla fine del XVIII secolo i funzionari di Matsumae vietarono l'uso del giapponese, così come delle tradizioni culturali e del vestiario nipponico per demarcare la differenza tra le due popolazioni. Tra il 1799 e il 1821 venne invertita questa scelta e incoraggiata la giapponizzazione, in particolare in aree strategiche come l'isola [[Iturup]]. Nel 1821, il [[bakufu]] ritornò alla precedente politica di non assimilazione dell'ainu, per ripristinare infine nel 1855 misure atte ad imporre la lingua giapponese<ref name=":7">{{Cita libro|autore=J.C. Maher|curatore=Fishman, Joshua A.|titolo=Akor Itak – Our Language, Your Language: Ainu in Japan|anno=2001|editore=Multilingual Matters|città=Clevedon|lingua=en|p=328|opera=Can Threatened Languages Be Saved? : Reversing Language Shift, Revisited : A 21st Century Perspective|OCLC=704469465}}</ref>. L'utilizzo della lingua Ainu in rituali, cerimonie e nella vita di tutti i giorni divenne sempre più limitato, cambiando così lo stile di vita della popolazione.
 
Durante il [[periodo Meiji]], i timori del governo di una possibile avanzata russa nell'Hokkaido, portarono ad accelerare e sistematizzare le politiche di assimilazione degli Ainu, modificando profondamente la lingua di questa popolazione. Nel 1869 l'isola di Ezo venne ribattezzata in Hokkaido, e con la costituzione del ''[[Kaitakushi]]'' (Commissione per la colonizzazione), il governo promosse l'immigrazione in queste terre di contadini e soldati provenienti da tutta la nazione<ref>{{Cita libro|autore=Ann B. Irish|titolo=Hokkaido: A History of Ethnic Transition and Development on Japan’s Northern Island|anno=2009|editore=McFarland|città=Jefferson|lingua=en|p=|OCLC=845568669}}</ref>. La trasmissione della lingua e della cultura Ainu alla generazione successiva venne interrotta bruscamente, e limitata a contesti ristretti come quello famigliare. Nel 1871 vennero proibiti i rituali ainu (canti, danze, funerali), e l'anno successivo un'apposita ordinanza ''(Jisho Kisoku)'' dichiarò "terra nullius" i terreni abitati e usati dagli Ainu, fra cui le aree di caccia e pesca, gli spazi di vita tradizionali, procedendo ad una loro privatizzazione e redistribuzione a immigrati giapponesi. Gli ainu, costretti a trasferirsi in altre zone controllate in maniera più capillare dal governo, non vennero più riconosciuti come gruppo etnico, ma definiti ''heimin'' (persone comuni), <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Jennifer Teeter and Takayuki Okazaki|anno=2011|titolo=Ainu as a Heritage Language of Japan: History, Current State and Future of Ainu
Language Policy and Education|rivista=Heritage Language Journal|volume=8|numero=2|p=|pp=253-254|lingua=en}}</ref><ref name=":7" /> ed entrarono a far parte dei ceti inferiori della società. <ref>{{Cita libro|autore=Loos, N. and Osanai, T.|titolo=Indigenous minorities in Education: Australian and japanese Perspectives of Their Indigenous Peoples, the Ainu, Aborigines and Torres Strait Islanders|anno=1993|editore=Tokyo: Sanyusha Publishing Co|lingua=en|p=|pp=237-249|OCLC=675097984}}</ref>
 
Il periodo successivo alla seconda guerra mondiale fu caratterizzato dalla presa di coscienza del popolo Ainu, che iniziò a reclamare i propri diritti come popolazione indigena giapponese. Dagli anni Sessanta, una piccola comunità Ainu ha iniziato ad affermare una propria identità al di fuori del contesto pubblico di una nazione omogenea, facendosi chiamare ''Ainu Minzoku'' ( アイヌ民族, popolazione Ainu).
 
Nel 1992 il leader della Hokkaido Ainu Association Giichi Nomura, in occasione della Giornata Internazionale dei popoli indigeni tenne un discorso nella sede delle Nazioni Unite a New York, ricordando le discriminazioni subite dal popolo Ainu e concludendolo con un ringraziamento al pubblico in lingua Ainu.<ref>{{Cita libro|autore=Ann-Elise Lewallen|titolo=The Fabric of Indigeneity: Ainu Identity, Gender, and Settler Colonialism in Japan|anno=2016|editore=University of New Mexico Press|città=Albuquerque|lingua=en|p=24|OCLC=1026404837}}</ref> Nel 1997, la legge che durante il periodo Meiji mirava a disconoscere la popolazione Ainu venne sostituita con l' "Ainu Cultural Promotion Act" (in giapponese アイヌ新法, Ainu Shinpō<ref name=":5" />), con l'intento di assegnare agli Ainu un posto significativo all'interno della società giapponese. Questa legge ha dato il via a diversi movimenti di [[rivitalizzazione linguistica]] della lingua Ainu, tuttora in attività, e ha rappresentato la prima [[Policy (politica)|policy]] ufficiale da parte del governo giapponese in materia di [[multiculturalismo]].<ref name=":6" />
 
== Parlanti ==
La lingua ainu è una [[Lingua in pericolo|lingua quasi estinta]]<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.ethnologue.com/language/ain|titolo=Ainu|pubblicazione=Ethnologue|accesso=2018-05-29}}</ref>. Nella città di Nibutani (parte di [[Biratori]], Hokkaidō) dove vivono molti dei parlanti nativi rimasti, ci sono solo 100 parlanti, di cui solo 15 usavano la lingua quotidianamente alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]]. In tutta [[Hokkaidō]], tranne poche eccezioni, ci sono circa 1000 parlanti nativi oltre i 30 anni (tranne poche eccezioni). L'uso della lingua ainu fra i nativi sta crescendo, cosìe nonsi èsta più giusto dire che solo 15 persone la usano regolarmente, dato che c'èaffermando un movimento per fermare il declino dei parlanti prima che sia troppo tardi. La maggior parte dei {{tutto attaccato|150 .000}} [[ainu]] autoproclamatidichiarati in Giappone (molti altri ainu non sono consci delle loro origini o si nascondono per paura di essere discriminati) parlano solo giapponese, sebbene ci sia un numero crescente di persone che parlano l'ainu come seconda lingua, specialmente a [[Hokkaidō]], grazie agli sforzi dell'attivista ainu ed ex membro del Parlamento giapponese [[Shigeru Kayano]], che era anche lui un parlante nativo.
 
I parlanti della lingua Ainu sono raggruppati in quattro categorie<ref>{{Cita pubblicazione|autore=DeChicchis, J.|anno=1995|titolo=The current state of Ainu Language|rivista=Journal of Multilingual and Multicultural Development|volume=16|numero=1/2|pp=103-124|lingua=en}}</ref>:
* Parlanti originari
* Antichi bilingui Ainu-Giapponesi
* Parlanti che rinnegano la lingua
* Studiosi della lingua Ainu come seconda lingua
 
La prima categoria è rappresentata da quei parlanti della lingua già scomparsi. Il tipo di lingua utilizzata da loro rappresenta la base per i libri di testo in lingua e per le analisi linguistiche.
 
Il gruppo di bilingui Ainu-Giapponesi è molto ristretto, con una manciata di persone appartenenti alla generazione più anziana. Queste persone hanno imparato la lingua ascoltando i propri genitori e i propri parenti, utilizzandola strettamente in ambiente famigliare. Al giorno d'oggi, usano la lingua Ainu in contesti ristretti,e il giapponese è la loro lingua principale.
 
Le persone del terzo gruppo non si considerano veri e propri parlanti della lingua, appartenendo ad una generazione caratterizzata dalla discriminazione del popolo Ainu, dove i sistemi di supporto della comunità sociolinguistica Ainu non erano più presenti. Essi non hanno riconosciuto la propria identità Ainu, ma probabilmente conoscono la lingua.
 
L'ultimo gruppo di parlanti invece è rappresentato dalla generazione più giovane di Ainu che vogliono studiare la lingua e la propria cultura. È la maggior parte di persone che frequenta lezioni in lingua Ainu o che si è iscritta a corsi universitari che si focalizzano su studi sugli Ainu. La loro prima lingua però è il giapponese.
 
== Fonologia e scrittura ==
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=== Consonanti ===
La lingua Ainu presenta solamente 12 consonanti, e non prevede una distinzione tra consonanti sorde e sonore. Queste possono presentarsi a inizio sillaba, e le consonanti che possono trovarsi a fine sillaba sono prerogativa delle varianti dialettali dell'Ainu Hokkaido e dell'Ainu Sachalin.
 
{|class="wikitable" style="text-align: center"
|-
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/'/ invece è un'occlusiva glottidale sorda {{IPA|[ʔ]}}, utilizzata per separare due vocali e favorirne la pronuncia in modo chiaro.
 
Esiste un sistema di accentazione; come nel giapponese si tratta di un accento tonale. le parole con [[Affisso|affissi]] hanno un accento forte sulla radice, o nella prima sillaba se è chiusa o ha un dittongo. Altre parole hanno l'accento forte sulla seconda sillaba.
 
=== Vocali ===
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| || {{IPA|a}} ||
|}
===Dittonghi===
La [ɪ] finale viene pronunciata ''y'' in latino, la [ʊ] finale viene pronunciata ''w'', rappresentato dal simbolo ゥ piccolo in katakana. {{IPA|[æ]}} viene pronunciata ''ae'', アエ, oppure アェ.
 
Esempio con la sillaba iniziale ''k'':
{| class="wikitable"
! {{IPA|[kaɪ]}} !! {{IPA|[ku̜ɪ]}} !! {{IPA|[koɪ]}} !! {{IPA|[kaʊ]}} !! {{IPA|[kiʊ]}} !! {{IPA|[keʊ]}} !! {{IPA|[koʊ]}} !! {{IPA|[keɪ]}}
|-
| kay || kuy || koy || kaw || kiw || kew || {{lang|ain|kow}} || key
|-
| カィ || クィ || コィ || カゥ || キゥ || ケゥ || コゥ || ケィ
|}
 
Alcune combinazioni di katakana hanno suoni differenti dal giapponese convenzionale.
 
== Tipologia e grammatica ==
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===Verbi===
Il [[predicato]] costituisce la parte più importante della lingua Ainu. Viene utilizzata la stessa forma indipendentemente dal tempo presente, passato o futuro, intuibile dal contesto della frase. Vi sono pochi verbi con una netta distinzione tra verbi singolari e verbi plurali.
 
Nella lingua Ainu il numero fa riferimento all'azione espressa dal verbo e dal numero degli eventi. Per esempio, il verbo ''tuye'' (tagliare, verbo singolare) esprime una persona che taglia una singola volta; il corrispondente plurale è ''tuypa'', che indica appunto due o più persone che svolgono l'azione di tagliare, oppure una singola persona che taglia più oggetti.
Nella lingua Ainu il numero fa riferimento all'azione espressa dal verbo e dal numero degli eventi. Per esempio, il verbo ''tuye'' (tagliare, verbo singolare) esprime una persona che taglia una singola volta; il corrispondente plurale è ''tuypa'', che indica appunto due o più persone che svolgono l'azione di tagliare, oppure una singola persona che taglia più oggetti.
Per i verbi transitivi, il numero coincide spesso con il numero dell'oggetto. Il suffisso pluralizzante -pa può attaccarsi anche a verbi che non presentano una distinzione tra singolare e plurale per esprimere l'azione di un soggetto plurale o di un'azione svolta su un oggetto plurale.
 
I verbi possono essere transitivi o intransitivi; questi ultimi non prevedono l'uso di oggetto o complemento nella frase.
Per i verbi [[Transitività (linguistica)|transitivi]], il numero coincide spesso con il numero dell'oggetto. Il suffisso pluralizzante -pa può attaccarsi anche a verbi che non presentano una distinzione tra singolare e plurale per esprimere l'azione di un soggetto plurale o di un'azione svolta su un oggetto plurale.
 
 
 
I verbi possono essere transitivi o [[Transitività (linguistica)|intransitiv]]<nowiki/>i<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Tamura, Suzuko|cognome=|nome2=|cognome2=|titolo=The Ainu language|url=|edizione=|data=2000|editore=Sanseido|città=Tokyo|lingua=en|p=|OCLC=45748553|ISBN=}}</ref>; questi ultimi non prevedono l'uso di oggetto o complemento nella frase.
 
 
 
=== Pronomi Personali e prefissi personali ===
La lingua Ainu ha [[Pronome personale|pronomi personali]]<ref name=":2" /> di prima, seconda e terza persona. Presenta anche un pronome indefinito, ognuno con singolare e plurale. Il pronome più comune è ''an'' al singolare e ''oka/okay'' al plurale. Possono essere anche interpretati come verbi intransitivi, con il significato di "essere" o "esistere".
 
===Pronomi Personali e prefissi personali===
La lingua Ainu ha pronomi personali di prima, seconda e terza persona. Presenta anche un pronome indefinito, ognuno con singolare e plurale. Il pronome più comune è ''an'' al singolare e ''oka/okay'' al plurale. Possono essere anche interpretati come verbi intransitivi, con il significato di "essere" o "esistere".
I pronomi personali sono usati come un nome. Possono essere utilizzati sia come soggetto, sia come oggetto che come complemento. Ciononostante, a differenza dei nomi comuni, possono non essere il nucleo di una frase sostantivata non modificata da modificatori.
====Pronomi Personali del dialetto Saru, Hokkaido meridionale====
{| class="wikitable"
|-
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| 1 || Singolare || ''káni'' || ''ku-'' || ''en-''
|-
| 1|| Plurale || ''cóka'' || ''ci-, -as'' || ''un-''
|-
| 2 || Singolare || ''eani'' || ''e-'' || ''e-''
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|}
 
====Pronomi Personali del dialetto Tokachi, Hokkaido orientale====
{| class="wikitable"
|-
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| 1 || Singolare || ''kuani'' || ''ku-'' || ''en-''
|-
| 1|| Plurale || ''ciutary'', ''ciokay'' || ''ci-'', ''as-'' || ''un-''
|-
| 2 || Singolare || ''eani'' || ''e-''|| ''e-''
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| Indefinito || Plurale || ''anokáy, anutári'' || ''a-'', ''-an'' || ''i-''
|}
====Pronomi personali del dialetto Ishikari, Hokkaido centrale====
{| class="wikitable"
|-
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| 1 || Singolare || ''kuani'' || ''ku-'' || ''en-''
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| 1|| Plurale || ''ciokay'' || ''ci-'', ''-as'' || ''un-''
|-
| 2 || Singolare || ''eani'' || ''e-'' || ''e-''
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| Indefinito || Plurale || ''anokáy'' || ''an''-, -''an'') || ''i-''
|}
====Pronomi personali del dialetto Sachalin====
{| class="wikitable"
|-
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==Lessico==
La lingua Ainu ha pochi vocaboli che indicano concetti astratti o prodotti della civilizzazione moderna, ma è piena di termini che fanno riferimento alle attività quotidiane del popolo Ainu, come le piante, gli animali, la caccia e la pesca<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Kudō Masaki|anno=1989|titolo=Jōsaku to emishi|rivista=Kōkogaku raiburari|editore=Nyū Saiensusha|città=Tokyo|volume=|numero=51|p=134|lingua=giapponese}}</ref>. Esistono poche parole formate da un'unica radice; anche le parole più semplici possono essere divise in parti più piccole, una volta tracciata la loro etimologia. Le radici originali sono circa un centinaio. La maggior parte delle parole è basata sulla derivazione, sul raddoppiamento e sulla combinazione con altre parole. Di conseguenza, il numero di vocaboli utilizzati da un qualsiasi parlante ammonta a numerose migliaia.
 
===Numeri===
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Le parole dal sei al nove sono composti in modo tale da dimostrare quanto sono distanti dal numero dieci. In poche parole, il numero sei sarà il risultato di "meno quattro più dieci" e così via.
 
Dal numero undici in poi vale un ragionamento simile a quello precedentemente spiegato, ma si scriverannoandranno ad enunciare i numeri in base a quante cifre superano il numero dieci. Per esempio, undici si dirà ''sinep ikasma wanpe'', che equivale a "più uno, dieci" e così via.
 
Il numero venti è una parola differente, di origine sconosciuta, e anche i multipli come quaranta o sessanta vengono espressi in un sistema vigesimale anzichè decimale.
 
Si pensava inoltre che la numerazione in lingua Ainu avesse un limite, 200, poichèPoichè la popolazione non aveva motivazioni per contare fino ad un numero così grande. Ciononostante, nel dialetto di Sachalin, esisteva un termine che indicava le centinaia. Il dialetto di Sachalin, inoltre, adottava il sistema numerico decimale anzichè quello vigesimale.
 
== Scrittura ==
Ufficialmente la lingua Ainu si scrive attraverso una versione modificata del [[sillabario]] giapponese [[katakana]]<ref name=":2" />.
 
Il [[blocco (Unicode)|blocco Unicode]] ''[[Katakana Phonetic Extensions]]'' (31F0-31FF) include caratteri katakana in gran parte utilizzati nella lingua ainu.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.alanwood.net/unicode/katakana_phonetic_extensions.html|titolo=Katakana Phonetic Extensions|autore=Alan Wood|data=7 novembre 2010|lingua=en|accesso=4 giugno 2018}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.unicode.org/charts/PDF/U31F0.pdf|titolo=Katakana Phonetic Extensions|autore=Unicode|lingua=en}}</ref> I katakana per le consonanti finali, che non appaiono in giapponese, sono spesso utilizzati in ainu. Viene anche utilizzato l'alfabeto latino. La rivista "''Ainu Times"'' pubblica i propri numeri con entrambi gli stili di scrittura. Nell'ortografia latina, /ts/ viene pronunciato ''c'' e /j/ viene pronunciato ''y''. L'occlusiva glottidale sorda [ʔ], si presenta solo all'inizio di vocali accentate non viene scritta. Il segno uguale (=) viene utilizzato per marcare i legami morfemici e anche dopo un prefisso. Il suo accento tonale viene rimarcato dall'accento acuto latino, tuttavia assente nel katakana.
 
Una figura di spicco è John Batchelor, missionario britannico che visse fra gli Ainu, li studiò e pubblicò una moltitudine di opere sulla lingua Ainu. Egli scrisse molteplici opere sia in lingua che sulla lingua, e fu il primo a utilizzare un sistema di scrittura per questa lingua. La sua traduzione del Nuovo Testamento venne pubblicata a Yokohama nel 1897 da una commissione comune della British and Foreign Bible Society, dalla American Bible Society e della National Bible Society di Scozia. Altri materiali in lingua Ainu includono dizionari, una grammatica e altre opere focalizzate sullo studio della lingua.
Il reverendo John Batchelor fu un missionario che visse tra gli Ainu, li studiò e pubblicò numerosi lavori sulla cultura di questa popolazione. Dal momento che la lingua Ainu non possedeva un vero e proprio sistema di scrittura, Batchelor fu il primo a concepirne uno. Tra le sue opere più importanti vi è ''An Ainu-English-Japanese Dictionary'', di cui vennero pubblicate ben quattro edizioni, e una grammatica della lingua Ainu, scritta nel 1903. Nonostante questi sforzi per dare alla lingua Ainu una propria identità fornendo uno stile di scrittura completamente nuovo, le descrizioni di Batchelor erano tutt'altro che corrette, e successivamente alcuni ricercatori, che avevano fatto affidamento sulle sue opere, hanno inconsapevolmente perpetuato un numero rilevante di errori, basati anche su storici pregiudizi della lingua.<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=Refsing, Kirsten|data=1. gennaio 2000|titolo=Lost Aryans? John Batchelor and the Colonization of the Ainu Language|rivista=Interventions: International Journal of Postcolonial Studies|volume=2|numero=1|pp=21-34|lingua=en}}</ref>
 
===Katakana speciale per la lingua Ainu===
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|}
 
===Dittonghi===
La {{IPA|[ɪ]}} finale viene pronunciata ''y'' in latino, la {{IPA|[ʊ]}} finale viene pronunciata ''w'', rappresentato dal simbolo ゥ piccolo in katakana. {{IPA|[ae]}} viene pronunciata ''ae'', アエ, oppure アェ.
 
Esempio con la sillaba iniziale ''k'':
{| class="wikitable"
! {{IPA|[kaɪ]}} !! {{IPA|[ku̜ɪ]}} !! {{IPA|[koɪ]}} !! {{IPA|[kaʊ]}} !! {{IPA|[kiʊ]}} !! {{IPA|[keʊ]}} !! {{IPA|[koʊ]}} !! {{IPA|[keɪ]}}
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| kay || kuy || koy || kaw || kiw || kew || {{lang|ain|kow}} || key
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| カィ || クィ || コィ || カゥ || キゥ || ケゥ || コゥ || ケィ
|}
 
Alcune combinazioni di katakana hanno suoni differenti dal giapponese convenzionale.
 
{| class="wikitable"
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===Vocali lunghe===
Nel dialetto di Sachalin vi sono delle vocali lunghe: vengono marcate sia tramite l'accento circonflesso che il macron nell'alfabeto latino, mentre dal segno della vocale lunga nel katakana.
 
Esempio con la ''k'' a inizio parola:
{| class="wikitable"
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|}
 
==Studi sulla lingua Ainu==
==Toponimi==
A parte numerosi nomi propri Ainu presenti in rapporti del secolo VIII e alcuni termini che comparvero più tardi, i primi glossari Ainu apparirono solamente nel secolo XVII, scritti per lo più da giapponesi e da stranieri. Dizionari più ampi comparvero nel secolo successivo. La prima registrazione vocale venne svolta agli inizi del secolo XX dal polacco Bronislaw Pilsudski.
Molti toponimi originari della lingua Ainu sono rimasti nel nord del Tohoku, nell'Hokkaido, nella penisola di Sachalin e nelle isole Curili. La maggior parte di essi terminano in ''-betsu'' o in ''-nai'', entrambi significanti "fiume", perchè per la cultura Ainu il fiume era un importante canale comunicativo. Tuttavia, gli studiosi di toponimi spesso non conoscevano bene la lingua, ed erano soliti commettere errori di traduzione o maliterpretazioni.
 
Anche la famosa interpretazione di Hosei Nagata del 1891 contiene svariati errori secondo Mashiho Chiri, rinomato studioso.
La prima grammatica Ainu venne scritta dal missionario inglese John Batchelor che pubblicò anche ''An Ainu-English-Japanese Grammar''<ref name=":4" />, la cui prima edizione venne pubblicata nel 1889: la sua edizione del 1938 viene tutt'ora utilizzata nonostante l'innumerevole quantità di errori presenti.
Alcune località che terminano in ''-sonai'' (ruscello) possono essere trovate in Hokkaido e nel Tohoku. Shonai, nella prefettura di Yamagata, presenta un nome giapponese che significa "dentro il villaggio". Guardando semplicemente il nome della località, non si hanno tuttavia elementi sufficienti per determinare se il nome sia di origine Ainu o meno, dal momento che la struttura sillabica dell'Ainu e del giapponese sono simili. La probabilità dunque di trovare similitudini tra toponimi e termini generali è alta, ma ciò non significa esclusivamente avere origini in comune.
 
In generale, i toponimi si raggruppano geograficamente; la parte settentrionale di Sendai e della prefettura di Yamagata hanno molte località con nomi derivati dalla lingua Ainu. Alcuni luoghi presenti nella parte meridionale della prefettura di Niigata e nel Kanto settentrionale potrebbero avere nomi di origine Ainu, nonostante non sia del tutto confermata questa ipotesi.
Studi più affidabili sono stati compiuti da Kyosuke Kindaichi<ref name=":3" /> nel 1931, grazie al suo ''A study of Yukar: The Ainu Epics''. Un suo studente, Mashiho Chiri, ampliò ulteriormente la grammatica sviluppata dal maestro e la estese anche al dialetto Sachalin. Chiri si focalizzò principalmente sulle parole e sulle loro origini, e compilò insieme a Kindaichi ''Classified Dictionary of the Ainu'', suddiviso in tre volumi (uomini, piante e animali). Quest'opera divenne la base di ogni tipologia di ricerca sulla lingua Ainu.
 
In tempi più recenti un numero sempre più crescente di persone ha contribuito agli studi sulla lingua Ainu, motivati dal rischio imminente di estinzione. Tra loro sono presenti alcuni studenti alla Hokkaido University che stanno conducendo studi e ricerche sui dialetti e sul folklore ainu; alcuni di loro sono attivisti del movimento di rivitalizzazione linguistica. La pubblicazione di libri con descrizioni grammaticali<ref name=":3">{{Cita libro|nome=Fitzhugh, William W. and Dubreuil, Chisato|cognome=|nome2=|cognome2=|nome3=|cognome3=|titolo=Ainu: spirit of a northern people|url=|data=1999|editore=Arctic Studies Center, National Museum of Natural History, Smithsonian Institution in association with University of Washington Press|p=|OCLC=42801973|ISBN=}}</ref>, materiali video e testimonianze è aumentato incredibilmente negli anni '80 e '90.
 
== Tradizione orale ==
Gli Ainu hanno una ricca tradizione orale di saghe epiche chiamate [[Yukar (mitologia)|Yukar]]<ref>{{Cita libro|autore=Kinarabukku Sugimura, Asahikawa Sōsho Hensan Iinkai, Asahikawa Shiritsu Toshokan|cognome=|cognome2=|cognome3=|titolo=Kinarabukku yūkara-shū|url=https://www.worldcat.org/title/kinarabukku-yukara-shu/oclc/35077130&referer=brief_results|accesso=|data=1969|editore=Shōwa|città=Asahikawa|lingua=giapponese|p=|OCLC=35077130}}</ref>, che contengono un gran numero di arcaicismi grammaticali e lessicali. Lo yukar veniva memorizzato e raccontato nei raduni e nelle cerimonie, che spesso duravano ore o addirittura giorni. Gli Ainu hanno anche un'ulteriore forma narrativa denominata "''Uekeper"'', usata nello stesso contesto. I poemi epici sacri venivano recitati come se fossero parole dettate da un dio in persona. Gli dei parlano in prima persona plurale. Alla fine di ogni verso vi è un ritornello, denominato ''sakehe'', la cui origine è sconosciuta. La tematica comune degli yukar è la natura, ma esistono anche poemi epici sulla cultura degli Ainu, denominati ''oyna''. Questi racconti parlano sia delle origini della terra e del popolo, sia delle gesta di semidei, denominati per''oyna lkamuy'appunto'. In contrasto con gli yukar, che hanno protagonisti principalmente maschili, esistono opere con protagoniste femminili, denominate ''oynamenoko kamuyyukar'', cantate da donne. In entrambe le tipologie di poema epico, il protagonista viene identificato con il pronome indefinito, per indicare una sua citazione. In questo caso, tuttavia, non è previsto l'uso del ritornello.
In contrasto agli yukar, che hanno protagonisti principalmente maschili, esistono opere con protagoniste femminili, denominate ''menoko yukar'', cantati da donne. In entrambe le tipologie di poema epico, il protagonista viene identificato con il pronome indefinito, per indicare una sua citazione. In questo caso, tuttavia, non è previsto l'uso del ritornello.
 
==Contatti linguistici==
Dal momento che il popolo Ainu ha goduto di grande familiarità con la lingua giapponese, è naturale affermareinevitabile che le due lingue si siano influenzate a vicenda. Molte parole Ainu sono state prese in prestito dal giapponese, come per esempio ''puta/buta'' (maiale), ''tampaku/tabako'' (sigarette) e ''umma/uma'' (cavallo), rese note al popolo Ainu quando furono introdotte loro come merce di scambio. La parola ''menoko'' (donne Ainu) venne presa in prestito dal dialetto giapponese del Tohoku, e venne successivamente reimportata nella lingua giapponese. L'influenza dal giapponese non si limita solamente ai nomi, ma copre anche alcune funzioni grammaticali fondamentali per la struttura della frase, come per esempio i verbi e gli avverbi.
 
L'influenza dal giapponese non si limita solamente ai nomi e ad alcune funzioni grammaticali.
Esistono pochi casi in cui la lingua Ainu ha influenzato la lingua giapponese, e la maggior parte di essi si collegano al commercio. Esempi di tale influenza sono ''rakko/rakko'' (lontra marina), ''tonakai/tunakai'' (renna) e ''shishamo/susam''<ref name=":3" /> (una tipologia di pesce). Anche le parole ''Emishi'' (parola arcaica usata per il popolo Ainu) e ''Ezo'' (che significa "persone differenti del nord", termine con il quale gli Ainu venivano conosciuti in Hokkaido prima del 1868) che appaiono spesso nella storia giapponese, derivano dall'Ainu. Il termine Ainu in questione è ''enciw'' (che significa "umano"), ed è usato anche nella variante dialettale Ainu Sachalin<ref name=":3" />.
 
La lingua Ainu, in particolare il dialetto di Sachalin, ha avuto un contatto intensivo con la [[Lingua nivkh|lingua Nivkh]]<ref>{{Cita libro|autore=Vovin Alexander|curatore=Ekaterina Gruzdeva; Juha Janhunen|titolo=On the Linguistic Prehistory of Hokkaido|anno=2016|editore=Finnish Oriental Society|città=Helsinki|lingua=en|p=|opera=Crosslinguistics and linguistic crossings in Northeast Asia : papers on the languages of Sakhalin and adjacent regions|OCLC=972351304}}</ref>, prendendo in prestito parole anche dal russo e dalla [[Lingua orok|lingua Orok]], mentre il dialetto delle [[isole Curili]] contiene molti termini ispirati al russo.
 
==Rivitalizzazione==
In Hokkaido e in altre zone del Giappone come il Kanto, è sorto un movimento volto alla [[Rivitalizzazione linguistica|rivitalizzazione della lingua]] ainu<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Martin K.|anno=2011|titolo=Aynu itak. On the Road to Ainu Language Revitalization|rivista=Media and Communication Studies|volume=60|numero=|pp=57-93|lingua=inglese}}</ref>. La letteratura orale Ainu è stata documentata con l'intenzione di conservarla per le generazioni future e di utilizzarla come materiale educativo per gli studiosi della lingua<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gayman, J.|anno=2012|titolo=Ainu Right to Education and Ainu Practice of "Education": Current Situation and imminent Issues in Light of Indigenous Education Rights and Theory|rivista=Intercultural Edition|volume=22|numero=1|pp=15-27|lingua=en}}</ref>. L'Associazione Ainu di Hokkaido ( 北海道 ウ タ リ 協会 ''Hokkaidō Utari Kyōkai'' ), fondata nel 1930, raccoglie gruppi hainu di Hokkaido e di altre zone, e ha all'attivo circa 500 membri. Dal 1987 promuove lezioni di lingua Ainu, corsi per insegnanti di lingua Ainu e rilascia materiali educativi in lingua, compresi libri di testo. Anche i linguisti Wajin insegnano Ainu e istruiscono gli studenti a diventare insegnanti di lingua all’università. Nonostante tutti questi sforzi, la lingua Ainu non viene ancora insegnata in nessuna scuola secondaria del Giappone.
 
Grazie all' Ainu Cultural Promotion Act del 1997<ref name=":6">{{Cita pubblicazione|autore=Richard Siddle|anno=2002|titolo=An epoch-making event? The 1997 Ainu Cultural Promotion Act and its impact|rivista=Japan Forum|volume=14|numero=|pp=405-423|lingua=en}}</ref>, i dizionari Ainu vennero trasformati e divennero strumenti per aumentare la comunicazione e conservare testimonianze della lingua al fine di rivitalizzarla e promuovere la cultura<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Hansen, A.S.|anno=2014|titolo=Revitalizing an indigenous language: Dictionaries of Ainu languages in Japan 1625-2013|rivista=Lexicografica|volume=30|numero=|pp=547-578|lingua=en}}</ref>. Il numero di studiosi della lingua Ainu come seconda lingua è in aumento, specialmente in Hokkaido, in parte grazie agli interventi pioneristici di Shigeru Kayano, nativo, parlamentare e attivista Ainu, che aprì una scuola di lingua Ainu nel 1987<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Okazaki, T. and Teeter, J.|anno=2011|titolo=Ainu as a Heritage Language of Japan: History, Current State and Future of Ainu Language Policy and Education.|rivista=Heritage Language Journal|volume=8|numero=2|pp=96-114|lingua=en}}</ref>. La Ainu Association of Hokkaido<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bugaeva, Anna|anno=2010|titolo=Internet Applications for endangered languages: A talking dictionary of Ainu|rivista=Waseda Institute for Advanced Study Research|volume=3|numero=|pp=73-81|lingua=en}}</ref> è la principale fonte di supporto della cultura Ainu in Hokkaido. In alcune zone del Giappone sono state svolte delle lezioni in lingua Ainu, e un gruppo ristretto di persone sta imparando la lingua. Sono stati anche eseguiti degli sforzi per produrre materiale facilmente reperibile in rete per quanto riguarda l’Ainu colloquiale, dal momento che la maggior parte della documentazione in lingua Ainu si focalizza sulla testimonianza di racconti popolari.
 
La lingua Ainu è presente anche nei media; il primo programma radiofonico Ainu, chiamato FM Pipaushi, va in onda dal 2001 con un programma di 15 minuti in lingua Ainu ed è sovvenzionato dalla FRPAC<ref>{{Cita web|url=https://www.frpac.or.jp/web/english/|titolo=The Foundation for Research and Promotion of Ainu Culture|lingua=en|accesso=4 giugno 2018}}</ref>'''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Savage Theresa; Longo Michael|anno=2013|titolo=Legal Frameworks for the Protection of Ainu Language and Culture in Japan: International and European Perspective|rivista=Japanese Studies|volume=33|numero=1|pp=101-120|lingua=en}}</ref>'''; vi è anche un giornale, ''The Ainu Times'', istituito nel 1997<ref name=":1" /> . Inoltre, la lingua Ainu è stata vista in domini pubblici come il nome di un centro commerciale, “Rera”, che significa “vento” nell’area di Minami Chitose e il nome “Pewre” che significa “giovane” in un centro a Chitose: c’è anche una squadra di pallacanestro a Sapporo chiamata “Pera Kamuy” che significa “Dio del Vento”<ref name=":0" />. Anche il nome di una famosa rivista giapponese di moda, “Non-no” è un termine Ainu, che significa “fiore”.
Esistono pochi casi in cui la lingua Ainu ha influenzato la lingua giapponese, e la maggior parte di essi si collegano al commercio. Esempi di tale influenza sono ''rakko/rakko'' (lontra marina), ''tonakai/tunakai'' (renna) e ''shishamo/susam'' (una tipologia di pesce). Anche la parola Ainu, che in lingua Ainu significa "umano" è stata presa in prestito dalla lingua giapponese.
La lingua Ainu, in particolare il dialetto di Sachalin, ha avuto un contatto intensivo con le lingua Nivkh, prendendo in prestito parole anche dal russo e dalla lingua Orok, mentre il dialetto delle isole Curili contiene molti termini ispirati al russo.
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* John Batchelor, ''An Ainu-English-Japanese Dictionary, including a Grammar of the Ainu Language,'' Tokyo, Methodist Publishing House, 1905
* Shirō Hattori, ''Bunrui Ainugo hōgen jiten (An Ainu dialect dictionary with Ainu, Japanese and English indexes)'', Tokyo: Iwanami Shoten, 1964 (ed.)
* Shirō Hattori, ''Bunrui Ainugo hōgen jiten (An Ainu dialect dictionary with Ainu, Japanese and English indexes)'', Tokyo, Iwanami Shoten, 1964
* Patrick Heinrich, ''The making of a monolingual japan'', Bristol: Channel View Publications, 2012
* Patrick Heinrich, ''The making of a monolingual japan'', Bristol, Channel View Publications, 2012
* Hiroshi Maruyama, ''Japan's Policies towards the Ainu Language and Culture with Special Reference to North Fennoscandian Sami Policies'', Acta Borealia, 31:2, 152-175, 2014
*James PatrieKylie Martin, ''TheAynu Genetic Relationshipitak: ofOn the Road to Ainu Language Revitalization'', Honolulu:in The''Media Universityand PressCommunication ofStudies'', Hawaiivol. 60, 19822011, ISBNpp. 0-8248-072457-393
* Hiroshi Maruyama, ''Japan's Policies towards the Ainu Language and Culture with Special Reference to North Fennoscandian Sami Policies'', Acta Borealia, vol. 31, n° 2, 2014, pp. 152-175
* Kirsten Refsing, ''The Ainu language: the Morphology and Syntax of the Shizunai Dialect''
* JuliaJames SallabankPatrie, ''AttitudesThe toGenetic EndangeredRelationship Languagesof the Ainu Language'', Cambridge:Honolulu, CambridgeThe University Press of Hawaii, 20131982, ISBN 0-8248-0724-3
* Suzanne Romaine, ''The impact of Language Policy on Endangered Languages,'' Paris, Unesco, 2007
*Masayoshi Shibatani, ''The Languages of Japan'', Cambridge: Cambridge University Press, 1990 ISBN 0-521-36918-5.
* Kirsten Refsing, ''The Ainu language: the Morphology and Syntax of the Shizunai Dialect'' Aarhus, Aarhus University Press, 1986. ISBN 87-7288-020-1.
*Suzuko Tamura, ''The Ainu Language'', Tokyo: Sanseido, 2000, ISBN 0-8248-0724-3
* Julia Sallabank, ''Attitudes to Endangered Languages'', Cambridge, Cambridge University Press, 2013
*Alexander Vovin ''A recostruction of Proto-Ainu'', Leiden: Brill, 1993 ISBN 90-04-09905-0.
* Richard Siddle, ''Race, Resistance and the Ainu of Japan'', London, Routledge, 1996
* Masayoshi Shibatani, ''The Languages of Japan'', Cambridge, Cambridge University Press, 1990, ISBN 0-521-36918-5.
* Suzuko Tamura, ''The Ainu Language'', Tokyo, Sanseido, 2000, ISBN 4385359768
* Alexander Vovin ''A recostruction of Proto-Ainu'', Leiden, Brill, 1993 ISBN 90-04-09905-0.
 
== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|url=http://www.ethnologue.com/show_language.asp?code=ain|titolo=La voce di Ethnologue sull'Ainu|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.tonkori.com|Oki, Musicista Ainu|lingua=ja}}
* {{cita web|http://quellochesentiamo.blogspot.com|Blog musicale con recensione Kila & Oki, fusion tra Ainu e gaelico, 2007-04}}
 
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