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{{nota disambigua||PIL (disambigua)|PIL}} 
[[File:Countries by GDP (Nominal) in 2014.svg|thumb|upright=1.8|Mappa degli Stati per PIL (in [[dollaro statunitense|dollari]]), basata sui dati della [[Banca Mondiale]] del [[2014]]]] 
In [[ 
Il termine ''interno'' indica che tale variabile comprende le [[attività economiche]] svolte all’interno del Paese 
== Storia == 
{{C|Si parla di Adam Smith (e tra l'altro, solo di lui, senza riferimenti al Novecento), ma in molte altre wiki non ci si riferisce proprio a lui, bensì a William Petty. Forse la voce andrebbe omologata: nel frattempo, aggiungo piccola sottosezione aggiuntiva per il concetto moderno di PIL (da enwiki).|economia|ottobre 2022}} 
Il concetto di PIL similare all'attuale fu espresso in modo completo dall'economista [[Adam Smith]] nella sua più celebre opera ''[[La ricchezza delle nazioni|La Ricchezza delle Nazioni]]''. Egli 
Il '''capitale circolante''' si caratterizza dal fatto che genera un profitto per chi lo possiede solo nel momento in cui il proprietario stesso lo cede e quindi se ne separa. 
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Il '''capitale fisso''', invece, genera profitto semplicemente dal suo possesso. 
Smith fa degli esempi per chiarire le sue posizioni. Ponendo caso vi sia un contadino che possiede del bestiame da lavoro. Il valore o prezzo del bestiame da lavoro costituisce un capitale fisso 
Dopo aver fatto questa distinzione Smith spiega che la società (e l'individuo) divide il capitale in tre quote: 
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# la seconda è destinata al capitale circolante e quindi al suo mantenimento, Smith inserisce in questa quota qualsiasi tipo di merce (comprese le scorte), anche quella incompiuta ancora da terminare, in mano a chiunque voglia venderla (quindi mercanti, negozianti, ecc.) per ricavarne un profitto e la moneta in quanto grazie ad essa tutti i beni circolano; 
# la terza destinata al capitale fisso e quindi a tutto ciò che genera reddito o profitto senza circolare o cambiare proprietario, in essa rientrano le macchine da lavoro, gli immobili che lui definisce "da reddito" (come i negozi, magazzini botteghe) i quali procurano un reddito non solo al locatore ma anche al locatario (da qui la distinzione dalle case abitative che rientrano invece nella prima quota), tutte le migliorie al capitale fisso stesso (infatti queste migliorie vanno semplicemente ad accrescerne il valore, e tendenzialmente aumentare il profitto che genera), infine anche tutte le migliorie che vengono portate all'uomo, ovvero il valore o prezzo dei vari studi compiuti. 
Smith ritiene quindi che il reddito lordo di una nazione sia costituito dall'insieme di tutto quello prodotto dal lavoro e dalla terra. Il  
Invece la moneta è unicamente il mezzo attraverso il quale si scambiano i beni, e quindi non può essere conteggiata (sarebbe come conteggiare nel PIL, oltre alla macchina anche i soldi utilizzati per acquistarla). Adam Smith chiarisce anche che tutte le merci che rimangono invendute o le scorte possono essere anch'esse considerate parte del reddito netto; infatti, il loro valore è immediato consumo per chiunque le acquisterà in futuro, dunque Smith dà per scontato che ogni persona destinerà una quota del suo futuro reddito per l'immediato consumo e che la somma di tutte queste quote di ognuno sarà sufficiente ad acquistare tutte le merci rimaste invendute, e parte o tutte quelle dell'anno stesso 
=== Il PIL moderno === 
Il moderno concetto di PIL fu sviluppato da [[Simon Kuznets]] in un rapporto del 1934 per il [[Congresso degli Stati Uniti]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=United States. Bureau of Foreign and Domestic Commerce|cognome2=Seventy-Third Congress|cognome3=Kuznets, Simon|data=1934|titolo=National Income, 1929-1932|accesso=2022-10-27|url=https://fraser.stlouisfed.org/title/national-income-1929-1932-971}}</ref> Dopo gli [[accordi di Bretton Woods]] del 1944, il PIL divenne l'indice modello per misurare l'economia di un paese. Nel 1991 gli Stati Uniti passarono dall'[[Reddito nazionale lordo|RNL]], che era il vecchio metodo principale per misurare un'economia, al PIL per misurare la propria economia in maniera ufficiale.<ref>{{Cita libro|nome=Philipp|cognome=Lepenies|titolo=The Power of a Single Number: A Political History of GDP|url=https://cup.columbia.edu/book/the-power-of-a-single-number/9780231175104|accesso=2022-10-27|data=2016-04|editore=Columbia University Press|ISBN=978-0-231-54143-5}}</ref> 
== Descrizione == 
=== Definizione === 
Il PIL (prodotto interno lordo) può essere considerato come: 
* la [[Produzione (economia)|produzione]],<ref name=pil>[http://www.borsainside.com/finanzainside/pil.shtm ''PIL, Prodotto Interno Lordo''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120126054556/http://www.borsainside.com/finanzainside/pil.shtm |data=26 gennaio 2012 }}. Cristina D'Amicis. Finanzainside. Piccola enciclopedia della finanza 
* la creazione di beni o servizi destinati alla vendita; 
* la creazione di beni o servizi destinati ad uso proprio da parte del produttore (valutati sulla base di beni e servizi simili destinati alla vendita); 
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* le riparazioni eseguite in proprio sulle abitazioni (se di poco conto) e su beni durevoli; 
* furti, ricatti ed estorsioni (che producono solo trasferimenti di utilità).</ref> totale di beni e servizi dell'economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata delle [[imposte]] nette sui prodotti (aggiunte in quanto componenti del [[prezzo]] finale pagato dagli acquirenti); tale ammontare è pari alla somma dei [[Valore aggiunto|valori aggiunti]] a [[Prezzo base|prezzi base]] delle varie branche di [[attività economica]],<ref>[http://www.okpedia.it/attivita_economica ''attività economica'']. OKpedia. Definizione.</ref><ref>Una ''branca di attività economica'' è un raggruppamento di unità produttive che svolgono tutte la medesima [[ATECO|attività economica]].</ref> aumentata delle [[imposta|imposte]] sui prodotti ([[imposta sul valore aggiunto|IVA]], imposte di fabbricazione, imposte sulle importazioni) e al netto dei contributi ai prodotti (contributi agli olivicultori, alle [[azienda|aziende]] comunali di trasporto, ecc.); il PIL è, infatti, il saldo del [[Sistema europeo dei conti nazionali e regionali#Conto della produzione|conto della produzione]]; 
* il valore totale della spesa fatta dalle famiglie per i [[consumo|consumi]] e dalle [[impresa|imprese]] per gli investimenti; vale infatti l'identità [[John Maynard Keynes|keynesiana]] <math>Y=C+G+I+(X-M)</math>, dove <math>Y</math> è il PIL, <math>C</math> sono i consumi finali, <math>G</math> è  
* la somma dei [[reddito|redditi]] dei [[lavoratore|lavoratori]] e dei [[profitto|profitti]] delle imprese; nell'attività produttiva si sopportano, infatti, costi per l'acquisto di beni e servizi da consumare o trasformare (i consumi intermedi) e costi per la remunerazione dei [[Fattore produttivo|fattori produttivi]] [[Lavoro (economia)|lavoro]] e [[Capitale (economia)|capitale]]; la produzione al netto dei consumi intermedi coincide quindi con la somma delle retribuzioni dei fattori. 
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* i redditi da capitale netti dall'estero: i redditi da capitale (interessi, dividendi, fitti di terreni, ecc.) spettanti a residenti, al netto di quelli spettanti a non residenti. 
Si ottiene così il [[Sistema europeo dei conti nazionali e regionali|reddito nazionale lordo]]. 
Dal [[2014]] l'[[Eurostat]], nelle stime per il calcolo del [[Pil]], inserisce anche attività illegali: [[traffico di droga]], [[sfruttamento della prostituzione]], [[contrabbando]] di sigarette ed alcolici<ref>[https://www.repubblica.it/economia/2014/05/22/news/istat_da_2014_droga_e_prostituzione_in_calcolo_pil-86847923/ Istat: dal 2014 droga e prostituzione in calcolo Pil - la Repubblica]</ref>. 
Il PIL è detto ''lordo'' perché è al lordo degli [[ammortamento|ammortamenti]] (per ammortamento si intende il procedimento con il quale si distribuiscono su più esercizi i costi di beni a utilità pluriennale, che possono essere di diversa natura). 
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=== Metodi di calcolo del PIL === 
Il PIL può essere misurato sia dal lato degli acquirenti (domanda) sia da quello dei produttori (offerta);<ref name="treccani"/> inoltre, esso può essere calcolato facendo riferimento ai redditi che esso remunera distribuendo il ricavato della vendita. La misurazione del PIL dal lato della domanda esplicita le diverse componenti della spesa. Nel conto delle risorse e degli impieghi il PIL si ottiene sommando i consumi, gli investimenti fissi lordi e le esportazioni nette, ovvero le esportazioni meno le importazioni, tecnicamente chiamato saldo commerciale (NX). Le importazioni ovviamente sarebbero ininfluenti nel conteggio del PIL, ma la necessità di sottrarle (diminuendo così le esportazioni totali) scaturisce dal fatto che all'interno dei consumi vi rientrano anche le importazioni, che appunto non possono far parte del PIL. Gli investimenti sono al lordo degli ammortamenti, ovvero includono la quota necessaria per conservare invariato lo stock di capitale a fine periodo; gli investimenti "netti" sono pari alla variazione dello stock di capitale  
La misurazione del PIL dal lato  
Infine, il PIL può essere calcolato come somma dei redditi da lavoro dipendente e del risultato lordo di gestione  
==== PIL nominale e PIL reale ==== 
Come ogni misurazione economica, il PIL può essere misurato in termini reali o termini nominali. 
===== Confronto tra tempi diversi per uno stesso paese ===== 
Misurare il PIL in termini nominali vuol dire misurarlo nel suo valore espresso in moneta attuale (in corso nel paese in esame), esprimerlo in termini reali vuol dire depurarlo delle variazioni dei prezzi dei beni prodotti. Dividendo il PIL nominale per il PIL reale si ottiene un indice chiamato "[[deflatore del PIL]]". Il PIL reale, al contrario di quello nominale, può essere confrontato fra anni diversi.<ref name="pilnominale">Per esempio, se nell'anno 2008 un paese ha prodotto 100 € di beni e servizi, valutati ai prezzi di mercato correnti (ovvero dello stesso anno 2008) e se il 2008 viene fissato come anno base di riferimento per la serie del storica del PIL, allora naturalmente il PIL nominale e quello reale si equivalgono. Ammettiamo che nel 2009 siano prodotti 110 € di beni e servizi valutati a prezzi di mercato correnti (ovvero dello stesso anno 2009); utilizzando i prezzi di mercato del 2008, invece, si valuta che il valore dei beni e servizi prodotti sia 107 €. Quindi: 
* Anno 2008 - PIL nominale = 100 € - PIL reale = 100 €. Sono uguali, usano gli stessi valori di mercato di riferimento. 
* Anno 2009 - PIL nominale = 110 € - PIL reale = 107 €. Sono diversi in quanto usano valori di mercato che si riferiscono ad anni diversi. 
* Crescita del PIL nominale 2008-2009 = +10%, infatti (110 - 100)/100 = 0 
* Crescita del PIL reale 2008-2009 = +7% (107 - 100)/100 = 0 
E possiamo calcolare: 
a) deflatore per il 2008 = 1; 
b) deflatore per il 2009 = 110/107 = 1.028; 
c) tasso di inflazione = (1.028-1)/1 = 0.028 ossia, in percentuale, 2,8% - ciò che rispetto ai prezzi del 2008 vale 107 € con i prezzi attuali vale 110 €.</ref> 
===== Confronto tra paesi diversi ===== 
== Principali obiezioni e alternative al PIL ==▼ 
Misurare il PIL di paesi diversi in termini nominali vuol dire convertire i vari PIL in una medesima valuta di riferimento (tipicamente il dollaro USA) applicando un opportuno tasso di cambio. 
{{vedi anche|Indici di sviluppo}}▼ 
Misurare il PIL di paesi diversi in termini reali significa convertire i vari PIL in una medesima valuta fittizia adatta a esprimere il corrispondente [[potere d'acquisto]], detta "SPA" (standard di potere d'acquisto), p.es. il dollaro PPA (diverso dal dollaro reale).<ref>{{cita web |url=https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?oldid=113036#Parit.C3.A0_di_potere_d.27acquisto |titolo=Pil e conti delle famiglie a livello regionale - Parità di potere d'acquisto |data=2012 |autore=Peterle |sito=eurostat - statistics explained |accesso=21 luglio 2024}}</ref> La conversione si basa su metodi e assunzioni complessi, discussi [[Calcolo delle parità dei poteri d'acquisto|qui]]. 
▲{{vedi anche|Indici di sviluppo}} 
[[File:Andamento del Pil procapite e della CO2 in Italia dal 1960 al 2014.png|thumb|upright=2.2|Fonti: [[Anidride carbonica|CO2]]<ref>{{Cita web|url=https://data.worldbank.org/topic/climate-change|titolo=The World Bank - Climate Change}}</ref>, Pil procapite<ref>{{Cita web|url=http://seriestoriche.istat.it/fileadmin/documenti/Serie%20Storiche%20della%20Contabilit%C3%A0%20nazionale%201861-2017.zip|titolo=Serie Storiche della Contabilità nazionale 1861-2017}}</ref>]] 
Il PIL, quindi, presenta diversi limiti: non include attività ritenute arbitrariamente non produttive quali il volontariato o il lavoro domestico<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ignazio F. Lara|data=2010|titolo=Quale dibattito sul PIL|rivista=Impresa&Stato|volume=|numero=n. 89|p=53}}</ref>; non ingloba le attività sommerse ed i proventi derivanti da attività illecite; non separando i costi dai benefici delle attività produttive, non tiene in nessun conto il loro l’impatto sociale ed ambientale delle attività produttive<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Hazel Henderson|data=2010|titolo=La mia battaglia per gli indicatori della qualità della vita e della sostenibilità|rivista=Impresa&Stato|volume=|numero=n. 89|pp=59-71}}</ref>, ossia le loro esternalità negative. Il PIL non riesce a fornire informazioni sulla distribuzione del reddito all’interno di una nazione né a quantificare lo stock di ricchezza accumulata<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fabrizio Panebianco|data=2012|titolo=Economia e felicità: quali metodi per un nuovo PIL|rivista=Aggiornamenti Sociali|volume=|numero=nn. 9-10}}</ref>. Un altro grande limite del PIL risiede nel “costo” che la collettività sostiene – in termini di impatto ambientale – per produrlo, poiché “l’uomo in un anno consuma più di quanto la terra può riprodurre”<ref>{{Cita libro|autore=Aldo Eduardo Carra|titolo=Oltre il PIL, un’altra economia. Nuovi indicatori per una società del ben-essere|anno=2000|editore=Ediesse|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://proversi.it/discussioni/pro-contro/89-utilizzo-del-pil-come-misura-di-benessere|titolo=Utilizzo del PIL come misura di benessere|sito=ProVersi|data=31 marzo 2017}}</ref>.▼ 
{{cn|* Il PIL tratta tutte le transazioni come positive, cosicché entrano a farne parte, ad esempio, i danni provocati dai crimini ([[riciclaggio di denaro]]), dall'inquinamento, dalle catastrofi naturali, i costi ospedalieri per diagnosi e trattamento di patologie non legate all'invecchiamento e altrimenti evitabili. In questo modo il PIL non fa distinzione tra le attività che contribuiscono al [[benessere]] e quelle che lo diminuiscono: persino morire, con i servizi connessi ai funerali, fa crescere il PIL.}} Il PIL, pertanto, è misura della quantità dei beni e servizi prodotti, ma non della loro qualità: il denaro speso in prodotti nocivi per il benessere (come alcol e gioco d’azzardo) è valutato sullo stesso piano del denaro speso per la cultura o l’istruzione. “Il PIL non distingue tra spese che aumentano il benessere umano e 'defensive expenditures' che proteggono dai problemi derivanti dal benessere tradizionalmente inteso come il risanamento ambientale dai disastri industriali, il trattamento delle patologie sociali (dipendenza da fumo, obesità, etc.) e la spesa militare per proteggere gli interessi nazionali da minacce percepite o reali”<ref>{{Cita web|url=http://www.demos.org/sites/default/files/publications/BeyondGDP_0.pdf|titolo=Beyond the GDP. New Measures for a new economy|autore=Lew Daly e Stephen Posner|sito=demos.org|p=5}}</ref>. ▼ 
* Il PIL, come del resto tutti gli altri indicatori, non è strumento neutro ma è espressione del paradigma teorico da cui ha origine<ref>{{en}} [http://ideas.repec.org/p/rtr/wpaper/0114.html ''Shifting the Focus from Paradigms to Goals: A New Approach Towards Defining and Assessing Wellbeing'']. Salvatore Monni e Alessandro Spaventa. Ideas. University Roma Tre.Department of Economics. Working paper n. 114. 2010.</ref>.▼ 
Le principali critiche alle modalità di misurazione del prodotto interno lordo sono le seguenti: 
{{cn|L'idea che il PIL sia un numero relativamente poco significativo è sempre più condivisa}} ma mancano le alternative che hanno dimostrato di essere decisamente meno adatte del PIL a misurare il benessere di una società. {{cn|Il dibattito in materia è intenso anche a livello istituzionale}}. A titolo di esempio, il 19 e 20 novembre [[2007]] si è tenuta a [[Bruxelles]] la conferenza internazionale “Beyond GDP” (“Oltre il PIL”) organizzata dalla [[Commissione europea]], dal [[Parlamento Europeo]], dall'[[OCSE]] e dal [[WWF]]. La conferenza ha richiamato leader politici, rappresentanti di governo ed esponenti di istituzioni chiave come la [[Banca Mondiale]] e le [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni unite]] con l'obiettivo di chiarire quali possano essere gli indicatori più appropriati per misurare il progresso<ref>[http://www.beyond-gdp.eu/index.html Beyond GDP - Home]</ref>. Sempre a testimoniare la crescente attenzione del mondo politico per il tema, il presidente francese [[Nicolas Sarkozy]] nel corso della conferenza stampa di inizio 2008, ha annunciato di aver incaricato tre personalità di alto rilievo, [[Jean-Paul Fitoussi]] e due premi Nobel per l'economia, lo statunitense [[Joseph Stiglitz]] e l'indiano [[Amartya Sen]], di riflettere su come cambiare gli indicatori della crescita in Francia. «Bisogna cambiare il nostro strumento di misura della crescita», ha detto Sarkozy, convinto che contabilità nazionale e PIL abbiano «evidenti limiti» che non rispecchiano «la qualità della vita dei francesi».<ref>[http://www.corriere.it/esteri/08_gennaio_08/sarkozy_conferenza_stampa_97fa5846-bdce-11dc-8e86-0003ba99c667.shtml Sarko-show all'Eliseo: «Penso a una tv pubblica senza pubblicità» Corriere della Sera]</ref> Il risultato del loro lavoro, a capo della [[Commissione sulla misurazione delle performance economiche ed il progresso sociale]] è un [http://templatelab.com/rapport-anglais/ rapporto] uscito nel 2009.▼ 
▲* Il PIL 
▲ 
▲* Il PIL, come del resto tutti gli altri indicatori, non è strumento neutro ma è espressione del paradigma teorico da cui ha origine<ref>{{en}} [http://ideas.repec.org/p/rtr/wpaper/0114.html ''Shifting the Focus from Paradigms to Goals: A New Approach Towards Defining and Assessing Wellbeing'']. Salvatore Monni e Alessandro Spaventa. Ideas. University Roma Tre. Department of Economics. Working paper n. 114. 2010.</ref>. 
▲ 
=== Indicatore del progresso reale === 
Il principale indicatore proposto come alternativa al PIL che tiene conto delle principali critiche poste ad esso, è  
=== Felicità nazionale lorda e Indice di sviluppo umano === 
Un ulteriore indicatore, alternativo a GPI e PIL è la [[Felicità Nazionale Lorda]] (FIL) oppure, per valutare la qualità della vita dei cittadini dei paesi membri delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] vi è l'[[Indice di sviluppo umano]]. 
===  
{{Vedi anche|Genuine Progress Indicator}} 
Recentemente è stata sostenuta la proposta, ideata nel [[1989]] da [[Herman Daly]] e John Cobb, di utilizzare un indicatore alternativo al PIL: l'[[Index of Sustainable Economic Welfare|ISEW]]. In tale indicatore rientrano non solo il [[valore (economia)|valore]] complessivo dei beni e dei servizi finali prodotti in un paese, ma anche i costi sociali e i danni ambientali a medio e lungo termine. In pratica, il calcolo dello sviluppo di un paese non si baserebbe più soltanto sulla mera crescita economica ma anche su fattori sociali ed ambientali che considerano la soglia dello [[Sviluppo sostenibile|Sviluppo Sostenibile]]. A questo riguardo, è recentemente stata pubblicata da Donzelli l'analisi condotta dall'Università di Siena sotto la direzione del professor Enzo Tiezzi: "La soglia della sostenibilità ovvero tutto quello che il Pil non dice".▼ 
[[File:ISEW-SWI - Italia (1960-2013) -- ISEW-SWI - Italy (1960-2013).png|miniatura|Il ''Genuine Progress Index'' dell'Italia (1960 - 2013), in miliardi di euro (del 2013).]] 
▲Recentemente è stata sostenuta la proposta, ideata nel [[1989]] da [[Herman Daly]] e John Cobb, di utilizzare un indicatore alternativo al PIL: l'[[Index of Sustainable Economic Welfare| 
===  
Un altro indicatore è il cosiddetto  
Tutti gli indicatori esaminati sopra hanno la comune caratteristica di riconoscere {{ 
In realtà il problema di misurare il benessere nazionale è un problema insolubile, in quanto la misurazione del valore non può essere effettuata su base oggettiva. Il valore, come spiegato dalla [[Marginalismo| 
== Variazione percentuale annua del PIL in Europa <ref>[https://www.imf.org/external/datamapper/NGDP_RPCH@WEO/OEMDC/ADVEC/WEOWORLD IMF]</ref>== 
{{vedi anche|Stati europei per PIL}} 
[[File:Gdppcppseu27.svg|thumb|upright=1.8|Prodotto interno lordo delle principali 5 economie della comunità europea. La media dei 27 paesi EU è posta a 100. Dati ufficiali di EUROSTAT.]]▼ 
{| class="wikitable sortable" 
! Territorio !! 2010 !! 2011 !! 2012 !! 2013 !! 2014 !! 2015 !! 2016 !! 2017 !! 2018 !! 2019 !! 2020 !! 2021 !! 2022 !! 2023 !! 2024 
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|  Norvegia || 0,8 || 1,1 || 2,7 || 1 || 2 || 1,9 || 1,2 || 2,5 || 0,8 || 1,1 || -1,3 || 3,9 || 3 || 0,5 || 1,5 
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|- 
|  San Marino || -5,8 || -8,5 || -7,2 || -0,8 || -0,6 || 2,7 || 2,3 || 0,3 || 1,5 || 2 || -6,8 || 14,2 || 7,9 || 0,4 || 0,7 
|- 
|  Serbia || 0,7 || 2 || -0,7 || 2,9 || -1,6 || 1,8 || 3,3 || 2,1 || 4,5 || 4,3 || -0,9 || 7,7 || 2,5 || 2,5 || 3,9 
|- 
|  Slovenia || 1,1 || 0,7 || -2,9 || -0,8 || 2,8 || 2,4 || 3 || 5,2 || 4,4 || 3,5 || -4,1 || 8,4 || 2,7 || 2,1 || 1,5 
|- 
|  Spagna || 0,1 || -0,6 || -2,9 || -1,4 || 1,5 || 4,1 || 2,9 || 2,9 || 2,4 || 2 || -10,9 || 6,7 || 6,2 || 2,7 || 2,9 
|- 
|  Svezia || 5,8 || 3,2 || -0,4 || 1,1 || 2,3 || 4,4 || 2,3 || 1,8 || 1,9 || 2,5 || -2 || 5,9 || 1,5 || -0,2 || 0,9 
|- 
|  Svizzera || 3,2 || 1,9 || 1,2 || 1,9 || 2,3 || 1,6 || 2,1 || 1,4 || 2,9 || 1,2 || -2,3 || 5,6 || 3,1 || 0,7 || 1,3 
|- 
|  Ucraina || 4,1 || 5,5 || 0,2 || 0 || -6,6 || -9,8 || 2,4 || 2,4 || 3,5 || 3,2 || -3,8 || 3,4 || -28,8 || 5,3 || 3 
|- 
|  Regno Unito || 2,2 || 1,1 || 1,5 || 1,8 || 3,2 || 2,2 || 1,9 || 2,7 || 1,4 || 1,6 || -10,3 || 8,6 || 4,8 || 0,3 || 1,1 
|- 
|  Area euro || 2,1 || 1,7 || -0,9 || -0,2 || 1,4 || 2,1 || 1,8 || 2,6 || 1,8 || 1,6 || -6,1 || 6,2 || 3,3 || 0,4 || 0,8 
|- 
|  Europa || 2,5 || 2,3 || 0,3 || 0,5 || 1,6 || 1,6 || 1,7 || 2,8 || 2,3 || 2 || -5,4 || 6,4 || 2,4 || 1,2 || 1,6 
|- 
|  Unione europea || 2 || 2 || -0,7 || 0 || 1,7 || 2,5 || 2 || 3 || 2,2 || 2 || -5,6 || 6,4 || 3,7 || 0,6 || 1,1 
|} 
▲[[File:Gdppcppseu27.svg|thumb|upright=1.8|Prodotto interno lordo delle principali 5 economie della comunità europea. La media dei 27 paesi EU è posta a 100. Dati ufficiali di EUROSTAT.]] 
[[File:PIL Italia - crescita tendenziale annuale (1961-2022) - Italy GDP annual growth rate (1961-2022).png|miniatura|PIL dell'[[Italia]] - crescita tendenziale annuale misurata in ogni trimestre (1961 Q1 - 2022 Q2). Dati [[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]].]] 
[[File:Quarterly gross domestic product.png|miniatura|PIL degli Stati Uniti - crescita tendenziale annuale misurata in ogni trimestre (1947 Q1 - 2018).]] 
== Note == 
Riga 193 ⟶ 220: 
== Bibliografia == 
* {{cita web | 1 = http://www.tesoro.it/Documentazione/servizi_citt/CONSIDERAZIONI%20PRELIMINARI%20SULL'APPLICAZIONE%20DELL'ISEW%20IN%20SERIE%20STORICA%20A%20REALTA'%20LOCALI%20IN%20ITALIA.pdf | 2 = Sito del Ministero del Tesoro italiano sull'indicatore ISEW | accesso = 24 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070929131411/http://www.tesoro.it/Documentazione/servizi_citt/CONSIDERAZIONI%20PRELIMINARI%20SULL'APPLICAZIONE%20DELL'ISEW%20IN%20SERIE%20STORICA%20A%20REALTA'%20LOCALI%20IN%20ITALIA.pdf | dataarchivio = 29 settembre 2007 | urlmorto = sì}} 
* {{cita web | 1 = http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/continaz/20080229_00/pilcomunicato.pdf | 2 = Comunicato ISTAT: Conti economici nazionali anni 2001-2007 | accesso = 29 maggio 2008 | dataarchivio = 14 novembre 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101114083345/http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/continaz/20080229_00/pilcomunicato.pdf | urlmorto = sì}} 
* P. Dacrema, La dittatura del PIL. Schiavi di un numero che frena lo sviluppo 
* P. Dacrema, La morte del denaro 
* L. Bruni e P.L. Porta, ''Economics and Happiness. Reality and Paradoxes'', Oxford University Press, 2005. 
* Vincenzo Siesto, ''La contabilità nazionale italiana'', Bologna, Il Mulino, 1996. 
* ISTAT, ''I conti degli italiani'', Bologna, Il Mulino, 2001. 
* ISTAT, [http://www.istat.it/dati/catalogo/20081112_00/ Annuario statistico italiano 2008] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090131232559/http://www.istat.it/dati/catalogo/20081112_00/ |data=31 gennaio 2009}}. 
* A. Rinaldi, R. Zelli,  
== Voci correlate == 
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* [[Output gap]] 
* [[Prodotto interno lordo potenziale]] 
* [[Simon Kuznets]] 
* [[Proxy (statistica)]] 
* [[Limite di indebitamento]] 
* [[Prodotto materiale netto]] 
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== Altri progetti == 
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== Collegamenti esterni == 
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* {{Treccani|pil_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)}} 
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