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|Nome =Istituzione Scolastica Statale "Vittorio Emanuele II-Ruffini"
|Soprannome =
|Logo =
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|Immagine =Palazzo Bartolomeo Lomellini 02.jpg
|Dimensione immagine =
|Nazione = ITA
|Città = Genova
|Indirizzo =[[Largo della Zecca]], 4
|Succursali =via Bernabo Brea, 65A
|Tipo =Istituto tecnico, Istituto professionale, Liceo
|Ordinamento = pubblico
|Fondazione = [[1846]]
|Preside =Roberta Pizzirani
|Dipendenti =193 docenti + 42 ATA
|Data =2024-2025
|Nota =
|Studenti =1109
|Data2 =2024-2025
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|Sito =https://www.ver.edu.it/
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L''''Istituzione Scolastica Statale "Vittorio Emanuele II-Ruffini"''' è un [[Istituto professionale in Italia|istituto professionale]], [[Istituto tecnico]] e [[Liceo di scienze umane]] opzione economico sociale di [[Genova]], situato in largo della Zecca, 4 nel cinquecentesco [[Palazzo Bartolomeo Lomellini]], uno dei palazzi dei [[Rolli di Genova|Rolli]].
La succursale dell'istituto dall'anno scolastico 2022-2023 è situata in via Bernabo Brea, 65A nel quartiere di [[Sturla (Genova)|Sturla]].<ref>{{Cite web|title=Servizi per la sanità e l'assistenza sociale, il corso dell'Istituto Vittorio Emanuele Ruffini in via Bernabo Brea|url=https://www.lavocedigenova.it/2022/11/15/leggi-notizia/argomenti/attualita-4/articolo/servizi-per-la-sanita-e-lassistenza-sociale-il-corso-dellistituto-vittorio-emanuele-ruffini-in-v.html|access-date=8 settembre 2025}}</ref>
== Storia==
La storia dell'istituto incomincia con il Regio brevetto n°584 di re [[Carlo Alberto]] emanato il 28 novembre 1846 che stabiliva la nascita di due scuole pubbliche a Genova, un di Chimica e l'altra di meccanica applicata alle arti.
Vengono chiamati a ricoprire le due cattedre il prof. [[Michele Peyron]], torinese, per la Chimica, e il prof. [[Giovanni Ansaldo (imprenditore)|Giovanni Ansaldo]], professore all'[[Università di Genova]], per la Meccanica, entrambi con lo stipendio annuo di 1.200 lire nuove.
La Camera di Commercio mette a disposizione i locali in Vico San Matteo, 12 all'interno del palazzo Pagano Doria, e finanzia i lavori necessari per l'avvio delle scuole, dotandole di laboratori, biblioteca e persino di un anfiteatro in legno con oltre 300 posti. L'illuminazione non è più affidata alle candele, ma al gas, una novità assoluta per l'epoca, resa possibile dal recente impianto dello stabilimento del gas illuminante a [[San Fruttuoso (Genova)#Borgo Incrociati|Borgo Incrociati]]. Vengono assunti un bidello e un portiere, ai quali si aggiungerà in seguito un preparatore di laboratorio.
Attraverso giornali e manifesti si invitano ai corsi del serale "Commercianti, Manifatturieri e Direttori di fabbriche e officine [...] a voler sin d'ora, col loro autorevole consiglio, eccitare gli Operaj da loro dipendenti ad approfittarsi di una istituzione, la cui utilità ognun di loro saprà giustamente apprezzare".
Un apposito manifesto comunica anche il primo regolamento del serale: le scuole sono gratuite, pubbliche e a frequenza libera. Tuttavia, chi desidera ricevere un attestato dovrà, entro i primi 15 giorni dall’apertura dei corsi, consegnare al docente un biglietto con nome, cognome, età e professione. Gli studenti dovranno occupare il posto assegnato, svolgere i lavori richiesti e partecipare agli esercizi pratici stabiliti dai professori. Inoltre, chi ne farà domanda potrà sostenere un esame nelle materie frequentate, con premi previsti per gli allievi più meritevoli.
Le lezioni del serale si tengono da novembre a giugno, in orario serale, dalle 20 alle 21.30, con due giornate alla settimana dedicate a ciascuna materia. L'inaugurazione delle Scuole Tecniche si tenne il 20 novembre 1847, con un discorso di apertura pronunciato da Giovanni Ansaldo. Già al debutto il numero degli iscritti risultò notevole: 370 per il corso di meccanica e 220 per quello di chimica, senza contare gli uditori. Una relazione successiva ci informa che la frequenza media, nel primo anno, fu di circa 200-250 allievi per la meccanica e 120 per la chimica: numeri che trasformavano le lezioni in vere e proprie conferenze di livello universitario.
Nel 1848 ai due professori iniziali si affiancò [[Stefano Grillo]], architetto e urbanista di grande prestigio, nonché docente universitario, chiamato a ricoprire la cattedra di Geometria applicata alle arti. Così Ansaldo aveva presentato e sostenuto la necessità di introdurre questo insegnamento.
Fu soltanto nel novembre 1851 che la Camera di Commercio istituì ufficialmente la cattedra di Disegno di macchine, stanziando per il professore un compenso annuo di 1.000 lire "a decorrere dal 1° gennaio 1852". Negli anni precedenti, invece, l'insegnamento era stato svolto volontariamente e senza alcun compenso dal professor Ansaldo.
Nel 1852 vennero istituiti i corsi di Nautica e Costruzione navale, caratterizzati da un ordinamento diverso rispetto agli altri insegnamenti: si tenevano infatti soprattutto al mattino e avevano una durata di cinque mesi ciascuno. Erano riservati ai marittimi e al personale dei cantieri navali. Il limite minimo di età era fissato a 14 anni, questi corsi furono aboliti nel 1865, con la nascita del nuovo Istituto Regio di Marina Mercantile.
Nello stesso anno il Ministero rilevò la necessità di dare maggiore ordine e coordinamento ai corsi, anche in considerazione dell'avvio degli insegnamenti nautici. Fu quindi redatto un Regolamento delle Scuole Tecniche, approvato dal ministro il 25 novembre 1852, che rimase un punto di riferimento per gli anni successivi. Nel settembre 1853 fu nominato ispettore responsabile del funzionamento delle scuole Giovanni Marchese, proveniente da Torino.
All'inizio del 1858 l'ispettore Giovanni Marchese chiese due mesi di congedo e, poco dopo, rassegnò le dimissioni. Al suo posto venne nominato [[Gerolamo Boccardo]], che avviò anche il corso di Economia Politica, accolto con grande successo.
Con la promulgazione della [[legge Casati]] del 13 novembre 1859, l'insegnamento tecnico a Genova si equiparò a quello già attivo a Torino nei corsi speciali previsti dal Regio Decreto del 7 settembre 1856. In seguito, il Consiglio provinciale di Genova affidò a una Commissione interna il compito di elaborare un progetto per un nuovo istituto tecnico cittadino. La proposta prevedeva due sole sezioni, commerciale e industriale, e da essa nacque ufficialmente il Regio Istituto Tecnico “Vittorio Emanuele II”.
L'Istituto fu inaugurato nel 1860, su delibera del Consiglio provinciale presieduto da Prospero Carlevaris, e trovò sede a [[Palazzo Bartolomeo Lomellino|Palazzo Rostan già Bartolomeo Lomellino]], in [[largo della Zecca]], dove ancora oggi si trova. Il palazzo, costruito nel Cinquecento da [[Bartolomeo Lomellino]], accoglieva inizialmente tre sezioni: Commerciale e Amministrativa, Meccanica e Costruzioni, Mineralogia e Metallurgia.
Nel 1865 gli insegnamenti serali — a cui si era aggiunto anche il corso di [[lingua araba]] tenuto dal prof. [[Giuseppe Sapeto]] — furono trasferiti a Palazzo Rostan e riuniti all’Istituto Tecnico, all’Istituto Regio di Marina Mercantile (istituito nello stesso anno in sostituzione dei corsi di Nautica e Costruzione Navale) e alle Libere letture domenicali, sotto la presidenza di Boccardo.
L'operazione suscitò inizialmente le perplessità della Camera di Commercio di Genova, cui il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio rispose il 29 luglio 1865 chiarendo che l'obiettivo era razionalizzare le spese. Nel progetto si prevedeva di isolare le scuole nautiche, trasformandole in Istituto Reale di Marina Mercantile sul modello di Livorno, Palermo e Napoli, e di riunire all'Istituto Tecnico i corsi serali, mantenendo distinti i percorsi regolari destinati ai giovani da quelli serali per gli uditori liberi. I due istituti sarebbero rimasti autonomi, ma avrebbero potuto essere affidati a una sola direzione, compito che il commendatore Boccardo era ritenuto pienamente in grado di svolgere.
Nel 1865 l'Istituto contava quattro sezioni: agrimensura, commerciale, nautica e fisico-matematica. Il trasferimento fu effettivamente realizzato, e nella Relazione del 1866 Boccardo descrisse la nuova realtà come "un vasto stabilimento, sotto ogni aspetto degno di una grande nazione e capace di reggere senza esitazione al confronto con le più celebri istituzioni simili in Italia e all’estero". L'Istituto poteva infatti contare su un ingente patrimonio scientifico accumulato in diciotto anni dalle Scuole Tecniche e Nautiche Serali grazie al sostegno della Camera di Commercio: laboratori di chimica, gabinetti di fisica, musei di storia naturale e geologia, ricche collezioni e una biblioteca aggiornata, tutti strumenti «senza contrasto all'altezza della scienza contemporanea".
Nel 1866 venne introdotto nel serale il corso di Computisteria Applicata con [[Michele Erede]]. Sapeto, esperto di lingue orientali e missionario in [[Libano]], [[Egitto]] e [[Abissinia]], contribuì anche all'acquisizione dell'approdo di [[Assab]] in [[Eritrea]] per le navi italiane sul [[Mar Rosso]]. Erede, studioso di scienze economiche e fondatore dell'Istituto Generale di Commercio di Genova, mise a punto i primi programmi di insegnamento commerciale e tecnico.
Negli anni successivi, il Prof. Carlotti sviluppò un'esperienza di "azienda simulata", in cui gli studenti del serale gestivano ditte virtuali per apprendere pratica contabile e gestionale. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, sotto la guida del Preside [[Carlo Bressan]], furono introdotti corsi di Economia politica e lingue straniere come tedesco e spagnolo (quest'ultima per impegni diplomatici con l'Argentina). Le Scuole serali contavano circa 300 uditori all'inizio del Novecento.
Durante il Novecento, i corsi serali continuarono nonostante le guerre e il bombardamento del 1944. Negli anni '20 e '30, l’offerta comprendeva insegnamenti commerciali, industriali e per capimastri, con particolare attenzione a frequenza, profitto e partecipazione attiva degli studenti. La presenza femminile aumentò gradualmente, e i corsi serali rimasero uno strumento di istruzione accessibile e flessibile per lavoratori e giovani.
Pur attraversando scissioni e fusioni nel corso degli anni l'Istituto mantiene sempre un ruolo di primo piano nell’istruzione superiore genovese e ligure.
Il 25 giugno 1915 conseguì nell'Istituto il diploma di ragioniere [[Eugenio Montale]] e iniziò a svolgere un'attività impiegatizia intermittente presso la ditta G.G. Montale & C., gestita dal padre insieme ai cugini Domenico e Lorenzo.
Negli anni tra il 1923 e il 1932 l'Istituto tecnico commerciale "Vittorio Emanuele II" registrò significative variazioni nel corpo docente e nel numero degli studenti. Nel 1923 contava 64 insegnanti e 1.247 allievi nei corsi diurni, mentre i corsi serali erano frequentati da 446 studenti, seguiti da 11 insegnanti. Nel 1929 il corpo docente dei corsi diurni era composto da 47 insegnanti con 771 studenti iscritti; i corsi serali registravano 426 studenti con 13 insegnanti. Nell'anno scolastico 1930-1931 erano iscritti 734 studenti ai corsi diurni e 426 a quelli serali, mentre nell’anno 1931-1932 il numero degli studenti raggiunse 800 nei corsi diurni e 411 nei corsi serali. Questi dati evidenziano l’evoluzione dell’istituto negli anni venti e trenta e il suo ruolo rilevante nella formazione tecnica dell’epoca.
Il bombardamento del 13 giugno 1944 provocò gravi danni alle aule e ai gabinetti scientifici di fisica e topografia, distruggendo circa il 30% del materiale didattico e scientifico.
Nel dopoguerra e negli anni '50 le Scuole Tecniche Serali funzionavano per circa 100 sere all'anno, con iscritti variabili tra 234 e 405 e corsi più frequentati in Lingue straniere, Contabilità e Stenografia. La gestione era affidata a un Direttore, con spese ripartite tra Ministero, Camera di Commercio e Provincia, cui si aggiungevano contributi di aziende ed enti locali. Nonostante l'apprezzamento per i corsi la scuola serale fu sospesa nel 1961/62 e ripresa nel 1968/69, con iscrizioni in crescita fino a stabilizzarsi intorno a 300-320 studenti, dando origine al dibattito tra rigore e flessibilità dei corsi.
Il 23 settembre 1996 l'istituto tecnico fu sede dell'inaugurazione del progetto "Ianua", un’iniziativa volta a creare una rete informatica tra sei scuole italiane per lo scambio di dati a fini didattici. L’evento rappresentò un momento significativo nell'innovazione tecnologica del sistema scolastico italiano, poiché permise agli studenti di interagire in tempo reale con il ministro della Pubblica Istruzione [[Luigi Berlinguer]] tramite [[videoconferenza]], affrontando anche temi di riforma dell'[[esame di maturità]]<ref>''La Stampa'', 24 settembre 1996, p. 115.</ref>.
Nel 1921 la sezione nautica diventa autonoma, mentre nel 1923 la [[riforma Gentile]] sopprime la sezione fisico-matematica dando origine al Liceo Scientifico "Cassini"; nel 1967 si rende autonoma la sezione geometri da cui nacque l'Istituto Tecnico Statale per Geometri "Michelangelo Buonarroti". Nel 1997 l'Istituto si unisce al Tecnico Commerciale "Massimo Tortelli" e nel 2000 all'Istituto Professionale "Jacopo Ruffini".
Nell'anno scolastico 2024/2025 l’Istituto contava 1.109 studenti, di cui 926 frequentanti il corso diurno e 183 iscritti al corso serale (IDA).<ref>{{Cite web|title=Cercalatuascuola: Vittorio Emanuele II-Ruffini|url=https://unica.istruzione.gov.it/cercalatuascuola/istituti/GEIS00600R/is-vittorio-emanuele-iiruffini/|access-date=8 settembre 2025}}</ref><ref>{{Cite web|title=Cercalatuascuola: Vittorio Emanuele II-Ruffini serale|url=https://unica.istruzione.gov.it/cercalatuascuola/istituti/GETD00651C/itcs-vemanuele-iiserale/|access-date=8 settembre 2025}}</ref>
==Corsi di studio==
*[[Liceo di scienze umane]] opzione economico sociale
*[[Istituto tecnico economico]] indirizzo Amministrazione, finanza e marketing (AFM) con articolazioni Sistemi Informativi Aziendali (SIA) e Relazioni Internazionali per il Marketing (RIM)
*Istituto tecnico economico indirizzo Turismo
*[[Istituto tecnico tecnologico]] indirizzo Grafica e comunicazione
*[[Istituto professionale]] indirizzo Servizi per la sanità e l'assistenza sociale <small>(succursale di Sturla)</small>
*Istituto professionale indirizzo Design per la comunicazione visiva e pubblicitaria
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
*[[Giovanni Ansaldo (imprenditore)|Giovanni Ansaldo]]
*[[Giuseppe Sapeto]]
*[[largo della Zecca]]
*[[Palazzo Bartolomeo Lomellino]]
*[[Eugenio Montale]], Premio Nobel per la letteratura
== Bibliografia==
*AA.VV. ''Corso serale 1847-1997: 150 anni di scuola tecnica serale. Ricerca di un'identità. Genova: Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Emanuele II'', Genova, 1997.
*Comitato Palazzo I. ''Comitato promotore della costituenda Fondazione di partecipazione "Palazzo I": Raccolte e collezioni storico-scientifiche degli Istituti Vittorio Emanuele II – Tortelli – Ruffini.'' Genova, 2013.
*Puncuh, Dino, a cura di. Storia della cultura ligure. In Atti della Società Ligure di Storia Patria. Nuova Serie – Vol. XLV (CXIX), Fasc. I. Genova: [[Società Ligure di Storia Patria]], Genova, 2005.
*[[Carlo Pepoli|Pepoli, Carlo]]. ''Relazione del Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio sopra gli Istituti tecnici, le scuole di arti e mestieri, le scuole di nautica, le scuole delle miniere e le scuole agrarie. Presentata alla Camera dei Deputati nella tornata del 4 luglio 1862.'' Torino: Eredi Botta, Tipografi della Camera dei Deputati, 1862.
== Collegamenti esterni ==
* [https://www.ver.edu.it/ Sito ufficiale]
{{Istruzione in Italia}}
{{Portale|Istruzione|Liguria}}
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