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{{User sandbox}}
 
 
{{Infobox struttura militare
|Nome = Torre civica
|Parte di =
|Posizione geografica =
|Struttura = Torre
|Immagine = Arquata del Tronto - torre civica.jpg
|Didascalia = La Torre civica di Arquata del Tronto.
|Stato =
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione = {{IT-MAR}}
|Città = [[Arquata del Tronto]]
|Tipologia = Torre
|Utilizzatore =
|Primo proprietario =
|Stile =medievale
|Funzione strategica =
|Termine funzione strategica =
|Inizio costruzione = [[XV secolo]]
|Termine costruzione =
|Costruttore =
|Materiale =pietra arenacea locale
|Armamento =
|Altezza = 18 m
|Demolizione =
|Condizione attuale =crollata a causa del sisma del 30 ottobre 2016
|Proprietario attuale = [[Arquata del Tronto|Comune di Arquata del Tronto]]
|Visitabile =no
|Presidio =
|Comandante attuale =
|Comandanti storici =
|Occupanti =
|Azioni di guerra =
|Eventi =
|Note =
|Sito web =
|Ref = Fonti citate nel corpo dell'articolo.
}}
 
La '''Torre civica di Arquata del Tronto''', identificata nel tempo anche con le denominazioni di '''Torre campanaria''' e '''Campanile pubblico'''<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 21"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 21.</ref> è stata un edificio storico e monumentale, di proprietà comunale, del piccolo centro [[Marche|marchigiano]]. Affacciava il suo [[facciata|prospetto]] principale, stretto tra due edifici, sulla [[piazza]] dedicata ad [[Umberto I di Savoia]]. Gli arquatani la chiamavano confidenzialmente «''Campanone''» perché i rintocchi della sua campana maggiore scandivano il tempo della comunità.<ref>G. Lalli, La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit., pag. 3.</ref>
 
Visibilmente lesionata da crepe, fenditure e dalla rotazione della cella campanaria provocate dalle scosse del 24 agosto del [[Terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017|terremoto del Centro Italia del 2016]] è crollata irrimediabilmente il [[30 ottobre]] dello stesso anno<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 21"/> a seguito del più violento movimento sismico della sequenza registrata pari ad una magnitudo momento 6,5.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 36"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 36.</ref>
 
==Storia==
Il silenzio delle fonti documentali non consente d'individuare la data precisa della sua costruzione, tuttavia è plausibile ipotizzare che possa essere stata coeva del [[maschio (architettura)|mastio]], a pianta quadrata risalente al [[XV secolo]], della sovrastante fortezza, la possente [[Rocca di Arquata del Tronto|Rocca]].<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 23.</ref> L'edificio era stato eretto nel cuore della primitiva consistenza urbana arquatana, racchiuso all'interno della [[mura (fortificazione)|cinta muraria]] che circondava il paese ed apparteneva al complesso sistema degli organismi edilizi, innalzati per funzioni tattiche e difensive, vocati al controllo del territorio. La sua collocazione strategica la poneva come la più vicina alla diretta difesa dell'austera fortezza.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 21"/>
 
Gli atti degli archivi forniscono la documentazione necessaria ed affidabile per affermare che l'intera esistenza di questa torre abbia seguito le vicissitudini arquatane. La sua [[facciata]] principale è sempre stata una pagina viva e dialogante di [[storia]] con la comunità, fruibile per leggere e conoscere i cambiamenti e gli eventi che hanno caratterizzato ogni periodo di epoche passate. Lo testimoniano le lapidi, gli stemmi e i simboli che vi sono stati affissi o dipinti. Sulla superficie esterna della parete veniva riprodotto l'emblema a colori con l'[[Arma (araldica)|arme]] di ogni nuovo [[papa|pontefice]] che si avvicendava al soglio di [[Pietro apostolo|Pietro]] unito a quello della locale comunità. Vi ha trovato alloggio, in segno di gratitudine, in una piccola [[nicchia]], il busto [[marmo|marmoreo]] di Andrea Spinola, (1544-1588), per aver emesso una [[sentenza]] a favore di Arquata contro [[Norcia]], il 17 febbraio 1578.<ref>G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 43.</ref>
 
Dalla seconda metà del [[XVI secolo]] fino ai primi anni del [[XX secolo]], i registri dell'archivio arquatano, tra i quali il «''Registro delle uscite''», riportano un lungo elenco d'annotazioni amministrative relative alle spese sostenute per garantire la manutenzione, la funzionalità, le opere risarcitorie e conservative che si sono rese necessarie per questa fabbrica. Vi sono stati interventi per il ripristino del funzionamento dell'[[orologio]] e della [[campana]] che necessitava spesso di una nuova fune,<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/> Ed ancora spese per la sostituzione di «''tegole per lo bacucco''»,<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 24"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 24.</ref> emissioni di titoli di pagamento per il rimborso di chiodi, tavole per gli scalini dell'orologio, spesso citato come «''Horiolo''», una molla di ferro, la [[lancetta]] ed altre componenti metalliche per il complesso meccanismo del segnatempo.
 
===Cronologia storica essenziale===
*1576-1578 - Gabriele Lalli, nella sua monografia, ricorda che in una [[nicchia]] della facciata era stato esposto un piccolo [[Busto (scultura)|busto]] [[marmo|marmoreo]] raffigurante Andrea Spinola, (1544-1588)<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/>, [[prelato]] [[Compagnia di Gesù|gesuita]] [[Genova|genovese]], chierico della [[Camera Apostolica]],<ref>{{cita web|url=http://edit16.iccu.sbn.it/scripts/iccu_ext.dll?fn=11&res=25725|titolo=Andrea Spinola|accesso=23 giugno 2018}}</ref> organo finanziario del sistema amministrativo pontificio. Spinola, sollecitato dagli arquatani, ha avuto il merito di emanare una sentenza che ha liberato Arquata dal potere della cittadina di Norcia.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/>
Tra i documenti di maggiore rilevanza storica che, per contenuto, esulano dalla normale manutenzione si ricordano quelli degli anni:
*1582 - La locale comunità commissionò la fusione di una nuova [[campana]] in [[bronzo]] del peso di 7 quintali da installare sulla torre in sostituzione della precedente, di cui si ignora il motivo della mancanza. Al tempo, è stato l'ascolano, [[storiografia|storico]] e [[presbitero]] [[Sebastiano Andreantonelli]] a ricevere i 19 [[ Fiorino|fiorini]] per il saldo da corrispondere ai maestri fonditori. Il manufatto, che reca lo stemma di [[papa Sisto V]], è stato collocato nella cella campanaria nel 1585 e vi è rimasto fino al giorno del crollo della costruzione.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 24"/>
*1661 - Anno in cui la comunità d'Arquata dispone la forgiatura di un'altra campana, di minori dimensioni rispetto alla precedente, da sistemare sulla sommità della torre, al di sopra della cella campanaria.<ref>G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 25.</ref>
*1703 - Le fonti ricordano e documentano che la torre civica, citata come «''Campanile pubblico''»,<ref>G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 27.</ref> è stata lesionata durante la sequenza del [[terremoto dell'Aquila del 1703]] dalla scossa del 14 gennaio. <ref>G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 26.</ref> Dal giorno di questo evento, per lunghi anni, si sommano e riportano innumerevoli provvedimenti a titolo di pagamento per risarcire e riparare l'edificio dai gravi danni subiti.
*1882 – Nella mattina del giorno 20 agosto, alla presenza delle autorità, è stata scoperta la lapide voluta dal comitato promotore arquatano, affissa e posizionata nella parte inferiore della facciata della torre, dedicata al ricordo del passaggio e del pernottamento ad Arquata del generale [[Giuseppe Garibaldi]] avvenuto nel 1849.
*1925 – Il 10 marzo di questo anno, un comitato locale ha disposto di bandire una gara d'appalto per la realizzazione di un'opera a ricordo dei caduti del [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]]. Il Monumento ai Caduti era stato posato nell'anno 1928.
 
==Architettura==
La struttura della torre sviluppava il suo assetto impostato su una [[Pianta (architettura)|pianta]] quadrangolare di circa 4 metri per lato e si innalzava per 18 metri. La muratura era costruita con blocchi di pietra arenacea locale e mostrava ai 4 angoli dei cantonali squadrati. <ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/>
 
Nella parte inferiore, l'edificio presentava l'apertura centrale di un [[Arco (architettura)|arco a tutto sesto]], funzionale per l'accesso ad una piccola scalinata che garantiva il collegamento tra l'interno del borgo, il [[Tronto|fiume Tronto]] e l'antico tracciato della [[Via Salaria|Consolare Salaria]].<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 21"/> In tempi più lontani, si accedeva all'interno della fabbrica da un passaggio che comunicava con un palazzo adiacente, forse una probabile sede istituzionale. In tempi più recenti era possibile entrare da una [[botola]] che si apriva al di sotto della [[Volta (architettura)|volta]] dell'arco.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/>
 
Sulla facciata principale della torre, rivolta verso la piazza del paese, erano visibili fino al giorno del crollo, partendo dal basso:
*l'arco a tutto sesto,
*il Monumento ai caduti,
*l'orologio,
*la [[cella campanaria]] con la campana maggiore risalente al 1585,
*la campana minore, del 1661, posta sulla sommità insieme ad una croce di ferro ed un [[Banderuola|segnavento]].
 
Questa composizione di elementi corrisponde alla sistemazione avvenuta nell'anno 1928, ma è stata preceduta da altre e rimaneggiata nel corso del tempo. La cella campanaria era stata costruita intorno al primitivo [[campanile a vela]] ed il Monumento ai caduti aveva preso il posto della lapide commemorativa apposta in ricordo della sosta di Giuseppe Garibaldi e del busto dello Spinola.
 
==Monumento ai caduti==
{{Citazione|LA TERRA DI ARQUATA/ ADDITA/ ALLE GENERAZIONI VENTURE/ IL NOME E L'ESEMPIO/ DEI FIGLI/ CADUTI PER LA GRANDEZZA D'ITALIA/ MCMXV – MCMXVIII|Iscrizione dedicatoria del Monumento ai Caduti,<ref>G. Lalli, G. Lalli, La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit., pag. 35.</ref>}}
L'[[monumento|opera monumentale]], eseguita in pietra bianca scolpita e fusioni in [[bronzo]], si trovava affissa alla porzione inferiore della facciata della torre. L'intera composizione era stata progettata da [[Vincenzo Pilotti]], architetto [[Ascoli Piceno|ascolano]], e datata [[1928]]. Misurava 8,2 metri di altezza e 4,25 m di larghezza. La decorazione [[scultura|scultorea]] era costituita dalla lapide centrale, di forma rettangolare a terminazione arcata, recante l'[[epigrafe]] dedicatoria e l'elenco dei nomi dei caduti durante il [[prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] scalpellati con caratteri [[Capitale elegante|capitali]] ed evidenziati con la tecnica ad [[inchiostro]], completata da una cornice che contornava la lapide stessa. Sulla sommità, vi erano 5 [[mensola|mensole]] che sorreggevano altrettante aquile fuse in bronzo, ivi apposte come allegoria della Vittoria, rappresentate con le ali chiuse ed avvicinate ai fianchi, con lo sguardo rivolto ed orientato in direzioni diverse. Solo l'aquila centrale fissava lo sguardo davanti a sé. Al di sotto delle mensole, lateralmente, comparivano gli stemmi del comune di Arquata e al di sopra dell'[[archivolto]] dell'arco della torre si trovavano scolpiti due [[elmo|elmi]] che coronavano i [[capitello|capitelli]].<ref>{{cita web|url=http://www.catalogo.beniculturali.it/sigecSSU_FE/schedaCompleta.action?keycode=ICCD11380343|titolo=Monumento ai Caduti di Arquata del Tronto|accesso=23 giugno 2018}}</ref>
 
== Lapide commemorativa dedicata a Giuseppe Garibaldi==
[[File:Arquata del Tronto - lapide Garibaldi.jpg|thumb|left|upright|Lapide intitolata a [[Giuseppe Garibaldi]]]]
Nella mattina del giorno 20 agosto 1882, alla presenza delle autorità, è stata scoperta la lapide voluta dal comitato promotore arquatano, affissa e posizionata nella parte inferiore della facciata della torre, dedicata al ricordo del passaggio e del pernottamento ad Arquata del generale [[Giuseppe Garibaldi]] avvenuto nel 1849. La pietra, in seguito, è stata spostata sul prospetto principale di casa Ambrosi, dimora dove il generale ha trascorso, per far posto al monumento dedicato ai caduti.
 
L'iscrizione recitava: «''QUI - NEL 19 FEBBRAIO 1849 - TRAENDO ALLA VOLTA DI ROMA - FU - GIUSEPPE GARIBALDI - IL SUO NOME E UNA STORIA E UN'EPOCA - A PERPETUA RICORDANZA - MUNICIPIO E POPOLO D'ARQUATA - POSERO - NEL 20 AGOSTO 1882''»
 
Corre l'obbligo di precisare che la data 19 febbraio, scolpita sulla pietra, è inesatta poiché Garibaldi arrivò e pernottò tra il 26 e il 27 gennaio. L'iniziativa di apporre una lapide commemorativa a ricordo dello straordinario evento fu presa da un comitato promotore e sostenuta dal locale municipio dopo la morte dell'eroe dei due mondi che avvenne il 2 giugno [[1882]].<ref>G. Lalli, La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit., pag. 33.</ref><ref>N. Galiè e G. Vecchioni, ''Arquata del Tronto - il Comune dei due Parchi Nazionali, op. cit., pag.65''</ref>
 
La cronaca dell'evento dell'inaugurazione della pietra ci giunge dalle corrispondenze di Girolamo Rilli e di Marietta Zocchi Girardi, rispettivamente pubblicate sulla ''Gazzetta di Ascoli Piceno'' del 23 e del 24 agosto del [[1882]]. Lo scoprimento della lapide avvenne il 20 agosto 1882, alle dieci e trenta del mattino, seguito dall'esecuzione dell'[[Inno di Garibaldi|inno garibaldino]] e dai discorsi delle autorità e dei membri del comitato promotore. Sulle pagine della ''Gazzetta'' si leggono riportate anche la commossa ed entusiasta partecipazione di tutta la cittadinanza intervenuta e la moltitudine di drappi, bandiere e festoni che sventolavano dalle finestre del borgo affacciate sulla piazza.<ref>G. Lalli, La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit., pag. 34.</ref>
 
==La campana maggiore==
Fusa per incarico della Comunità Arquatana, come si apprende da un documento del 1582, è stata eseguita dai fratelli Giuseppe GiovanGiacomo di Giuliano nello stesso anno. La famiglia dei fonditori era di origine [[Agnone|agnonese]], ma operò anche nella regione [[Marche]].<ref>G. Lalli, La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit., pag. 58</ref> La campana è di proprietà del Comune, misura 1,02 metri di altezza e un metro di diametro.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 61"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 61.</ref>
Reca impressi:
*lo stemma del comune di Arquata riprodotto all'interno di un rettangolo di 12 cm di altezza ed 8,5 cm di larghezza. In prossimità degli angoli della figura ci sono le lettere C. A. F. F. a significare: C(omunitas) A(Arquatae) F(ecit) F(fieri), ossia la Comunità di Arquata fece fare,
*lo stemma di un [[Leone (araldica)|leone rampante]] riferibile all'[[stemma|emblema]] [[Araldica|araldico]] di Sisto V, pontefice regnante al tempo della fusione,
*la figura della [[Madonna col Bambino]],
*un [[Crocifisso]],
*un elemento decorativo ad andamento orizzontale, che corre lungo il perimetro, composto da foglie d'acanto, palmette, delfini e conchiglie.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 61"/>
 
Presenta due righe con iscrizione.<ref>G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 62.</ref>
Nella riga superiore: {{quote|AVE M(aria) G(ratia) P(lena) D(ominis) T(ecum) Mente Santa, spontaneo onore a Dio e liberazione della patria.||+ AVE. M.G.P.D.T. MENTEM SANCTAM SPONTANEAM HONOREM DEO ET PARTIAE LIBERATIONEM.|lingua=la}}
 
Nella riga inferiore: {{quote|Cristo vince, Cristo regna, Cristo comanda, Cristo ci difenda da ogni male. 1585.||+ CHRISTVS VINCIT CHRISTVS REGNAT CHRISTVS AB OMNI MALO DEFENDAT. M. D. LXXXV.|lingua=la}}
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro | nome=Gabriele | cognome=Lalli | titolo=La Torre Civica di Arquata del Tronto nei documenti d'archivio e dopo i sismi del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 che ne hanno procurato il crollo | anno= 2018 | editore= Arquata Potest| città= Arquata del Tronto}} ISBN 9788864970134
* Narciso Galiè e Gabriele Vecchioni ''Arquata del Tronto - il Comune dei due Parchi Nazionali'', Società Editrice Ricerche s. a. s., Via Faenza 13, Folignano (AP), Stampa D'Auria Industrie Grafiche s.p.a., Sant'Egidio alla Vibrata (TE), Edizione marzo 2006, ISBN 88-86610-30-0;
 
==Voci correlate==
*[[Arquata del Tronto]]
*[[Rocca di Arquata del Tronto]]
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|url=http://www.catalogo.beniculturali.it/sigecSSU_FE/schedaCompleta.action?keycode=ICCD11380343|titolo=Monumento ai Caduti di Arquata del Tronto|accesso=23 giugno 2018}}
*{{cita web|url=http://www.catalogo.beniculturali.it/sigecSSU_FE/dettaglioScheda.action?%5BBeni%20Culturali%5D&%7BBeni%20Culturali=%7D&keycode=ICCD11380343&valoreRicerca=&titoloScheda=monumento%20ai%20caduti&stringBeneCategoria=&selezioneSchede=&contenitore=&flagFisicoGiuridico=0|titolo= Monumento ai Caduti di Arquata del Tronto|accesso=23 giugno 2018}}
*{{cita web|url=http://www.ansa.it/marche/notizie/2016/12/27/recuperata-campana-torre-civica-arquata_91b1086e-9424-414d-896b-0c1f5a3b2c97.html |titolo=Recuperata la campana della Torre civica d'Arquata|accesso=23 giugno 2018}}
 
<nowiki>{{Portale|architettura|Marche|storia}}
[[Categoria:Arquata del Tronto]]
</nowiki>
 
==riposizionare==
{{vedi anche| Arquata del Tronto# La sosta di Giuseppe Garibaldi nell'anno 1849}}