Hugo Tristram Engelhardt: differenze tra le versioni

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{{sF|biologi statunitensi|arg2=filosofi statunitensi|gennaio 2012}}
{{FS|filosofibiologi statunitensi|gennaiofilosofi 2012statunitensi}}
{{Bio
|Nome = Hugo Tristram
|Cognome = Engelhardt jr.
|PostCognome = '''Jr.'''
|ForzaOrdinamento = Engelhardt jr. ,Hugo
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita = 27 aprile
|AnnoNascita = 1941
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 21 giugno
|AnnoMorte = 2018
|NoteMorte = <ref>{{Cita web|url=https://www.legacy.com/obituaries/houstonchronicle/obituary.aspx?n=h-tristram-engelhardt&pid=189366807|titolo=H. Tristram Engelhardt's Obituary on Houston Chronicle|sito=Houston Chronicle|accesso=2018-06-24 giugno 2018}}</ref>
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
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|Attività3 = medico
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = di origini [[germania|tedesche]] (noto anche come '''H. Tristram Engelhardt''')}}
}}
 
Engelhardt vede il consenso come unica soluzione alla società pluralistica contemporanea, che egli definisce "postmoderna" e "politeistica" - mutuando tale concetto dall'"ultimo" [[Max Weber]] - in cui sono presenti valori etici e filosofici contrastanti ed irriducibili. Ne consegue la presenza di comunità morali distinte i cui membri si trovano ad essere degli "stranieri morali" ("moral strangers"), "individui con cui non condividiamo né principi morali, né una comune visione morale, che ci consentano di risolvere le controversie morali mediante l'argomentazione razionale o l'appello ad un'autorità".<ref>{{cita libro|cognome=Engelhardt jr.|nome=H. Tristram|titolo=Manuale di bioetica|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1999|p=59}}</ref>. Escludendo il ricorso alla forza fisica, e preso atto dell'insostenibilità al giorno d'oggi di un'etica universale, valida per tutti, egli ritiene che possa sussistere un'unica autorità morale "laica", basata sul "consenso" libero e consapevole, cioè sull'"accordo" delle persone coinvolte<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Luca Lo Sapio|titolo=Hugo Tristram Engelhardt Jr. La Bioetica Cristiana nella terra degli stranieri morali|rivista=S&F_|volume=19|pp=156-171}}</ref>. Connesso con ciò è il "principio dell'autonomia e del permesso", ovvero un'etica del "rispetto" e della "non interferenza" nelle vite altrui.<ref>''Manuale di bioetica'', op. cit., p. 29</ref>. Da qui la distinzione tra due tipi di etica, distinti ma interconnessi: un'"etica sostanziale", con cui orientare la propria vita morale, ed un'"etica procedurale", che permetta la coesistenza dei sopracitati "stranieri morali"<ref>''Manuale di bioetica'', op. cit., p. 441</ref>.
Vede l'accordo come soluzione alla società pluralistica contemporanea, in cui ci sono valori contrastanti, e l'unico principio che devono rispettare è quello di non usare le altre persone senza il loro consenso o permesso. Subordinato a questo principio è il principio di beneficenza, senza il quale l'impresa morale non ha senso, ''il contenuto dei doveri di beneficenza può derivare da accordi espliciti''.
Subordinato a quanto precede è il principio di beneficenza, senza il quale l'impresa morale non ha senso, precisando che "il contenuto dei doveri di beneficenza può derivare da accordi espliciti".
 
==Note==
<references/>
 
{{Controllo di autorità}}
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