Metilde Viscontini Dembowski: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Collegamenti esterni: Bot: Aggiungo controllo di autorità |
Bianca Ferrario era la nonna paterna di Metilde Viscontini, NON la nonna materna. Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(17 versioni intermedie di 12 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{F|storia|agosto 2023}}{{Bio
|Nome = Metilde
|Cognome = Viscontini Dembowski
Riga 19:
== Biografia ==
[[File:Kauffmann Elena Bianca Viscontini.jpg|thumb|left|[[Angelika Kauffmann]]: ritratto di Bianca Ferrario, nonna
Elena Maria Metilde<ref>Questi i suoi nomi registrati all'anagrafe parrocchiale: in particolare risulta Metilde, e non Matilde, come spesso viene chiamata. Cfr. M. Boneschi, ''La donna segreta'', 2010, p. 22.</ref> fu la seconda figlia di Carlo Viscontini e di Luigia Marliani. La primogenita Maria Beatrice era nata nel
I [[Viscontini]] erano una famiglia dell'alta borghesia milanese arricchitasi con il commercio dei tessuti, e che aveva investito i profitti in terre e palazzi della [[Lombardia]] e del [[Canton Ticino]]. Questa famiglia aveva inoltre stabilito proficue relazioni matrimoniali, come Elena Viscontini, zia di Metilde, che aveva sposato il ricchissimo commerciante [[Giovanni Battista Milesi]].
Metilde era nata suddita austriaca, regnando ancora l'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|Giuseppe II]], cui succedette venti giorni dopo [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Leopoldo II]], e [[Milano]] era già una moderna e avanzata città europea, ricca di traffici, di palazzi prestigiosi e di vita mondana, al cui centro stava il [[teatro alla Scala]], inaugurato poco più di dieci anni prima. Aveva appena cominciato la propria istruzione, che sarà varia e accurata, quando il 15 maggio
La ragazza crebbe con i fratelli e le cugine Milesi, indipendenti e versatili come [[Bianca Milesi|Bianca]], che studiò filosofia, anatomia, economia con [[Melchiorre Gioia]], pittura con [[Andrea Appiani]], e s'impegnò in politica, disinibite come Francesca, che sposerà l'avvocato [[Giovanni Battista Traversi]], uno spregiudicato finanziere legato alla politica come lo zio materno di Metilde, l'avvocato [[Rocco Marliani]], «uno dei più rispettabili cittadini di Milano [...], uomo virtuoso [...], uno dei padri coscritti» della Milano democratica.<ref>Stendhal, ''Rome, Naples et Florence'', I, 1826, p. 116.</ref>
=== Il matrimonio ===
[[File:Ugo Foscolo.jpg|thumb|upright=0.7|Ugo Foscolo]]
Il 6 luglio
Metilde fu una delle tante donne corteggiate
L'anno dopo il generale, a soli quarant'anni, venne messo a riposo d'autorità per una mancanza della quale non si conosce la natura, e avvenne così che, respinte tutte le sue richieste di essere reintegrato in servizio, quando le sorti di Napoleone e, con lui, quelle del Regno d'Italia declinarono, Dembowski passò al partito filo-austriaco, come il generale [[Domenico Pino]] e altri ancora, tra i quali il Traversi e la moglie Francesca Milesi, cugina di Metilde. Nel
=== La separazione ===
Riga 44:
Da [[Zurigo|Hottingen]] riceveva le lettere del Foscolo, che aveva lasciato l'Italia poche settimane dopo di lei, e aveva saputo da comuni conoscenti della sua presenza a Berna. I due s'incontrarono nel maggio del [[1816]] a [[Berna|Brunnadern]], dove Metilde aveva affittato una casa per passarvi la bella stagione.<ref>A Metilde, Foscolo dedicò durante l'esilio svizzero una delle tre copie dei ''Vestigi della storia del sonetto italiano dall'anno MCC al MDCCC'' - libretto edito dall'editore zurighese [[Johann Heinrich Füssli|Füssli]] -, una selezione di 26 sonetti di 26 autori diversi, scelti tra i poeti più significativi nella storia della letteratura italiana; la copia, con dedica autografa, reca la data del 3 giugno 1816 ed è conservata nella Biblioteca Braidense di Milano</ref> In giugno Metilde tornò brevemente a Milano per abbracciare il figlio Carlo, che il marito aveva deciso di mandare nel collegio degli scolopi di [[Volterra]]. In agosto ritrovò a Berna per l'ultima volta il Foscolo, che il 12 settembre si stabiliva a [[Londra]].
In ottobre Metilde fece ritorno con il figlio Ercole a Milano, sistemandosi in un appartamento in affitto in piazza delle Galline. Doveva definire la sua causa di separazione e contava sulle influenti relazioni della duchessa Julie per ottenere un esito il più possibile favorevole. Julie le aveva assicurato di aver contattato il cancelliere [[Klemens von Metternich|Metternich]] a [[Vienna]], il governatore della Lombardia [[Franz Joseph Saurau]] e il feld-maresciallo austriaco [[
Il 15 marzo [[1817]] Metilde scrisse all'amico svizzero [[Jacob Heinrich Meister]] di aver concordato con il Bubna e il marito un primo accordo: in attesa della sentenza sarebbe dovuta ritornare con il figlio nella casa di Dembowski, in via del Gesù, risiedendovi in camere separate. A luglio la sentenza dispose la definitiva separazione dei due coniugi: i figli restavano affidati al padre, la madre poteva vederli e vivere finalmente lontano dall'ex-marito[[File:8879 - Milano - P.za Belgioioso - Foto Giovanni Dall'Orto - 14-Apr-2007.jpg|thumb|left|Milano, piazza Belgioioso: in fondo a sinistra è la casa di Metilde]]
Si stabilì al secondo piano di una casa di proprietà del fratello Ercole, in piazza Belgioioso.<ref>Ora [http://milano.blogosfere.it/images/14%29%20palazzo%20Dei%20Besana%20P.zza%20Belgioioso_IMG_4474.jpg palazzo Besana], in piazza Belgioioso 1.</ref> Nella « saletta azzurra », il salotto che si affaccia sul palazzo dei principi Belgioioso, riceveva nel pomeriggio gli amici, che avevano in comune i sentimenti liberali, l'insofferenza per la [[Restaurazione]] austriaca e la passione per la nuova letteratura romantica. Vi si trovavano tutta una serie di personaggi che aderirono alla ''Società dei Federati'' e parteciperanno ai [[moti del 1821]], conclusi per alcuni di loro con la condanna allo [[Fortezza dello Spielberg|Spielberg]]: i coniugi Confalonieri, [[Federico Confalonieri|Federico]] e [[Teresa Casati]], il letterato [[Ludovico di Breme]], l'intellettuale [[Pietro Borsieri]], la contessa [[Maria Frecavalli]], [[Camilla Besana Fè]] (la cui figlia Carmelita sposerà [[Luciano Manara]]), la cugina [[Bianca Milesi Mojon]], il barone [[Sigismodo Trechi]], il conte [[Giuseppe Pecchio]], collaboratore del « [[Il Conciliatore|Conciliatore]] », e gli avvocati [[Gaetano De Castillia]] e [[Giuseppe Vismara]]. Quest'ultimo, il 4 marzo [[1818]], le presentò uno scrittore francese, [[Stendhal|Henri Beyle]], il cui libro ''Rome, Naples et Florence en 1817'' aveva recentemente ottenuto un buon successo in patria.
Line 87 ⟶ 84:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://books.google.com/books?id=8qtjPkoeVNoC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|titolo=Stendhal, ''Promenades dans Rome'', II, 1866}}
*{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/federati_(Enciclopedia-Italiana)/|La società dei ''Federati''}}
Line 94 ⟶ 92:
[[Categoria:Stendhal]]
[[Categoria:Carbonari]]
|