Franz Mattenklott: differenze tra le versioni
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|Nome = Franz Mattenklott
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|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = [[Cattolicesimo|Cattolico]]
|Nazione_servita =
|Forza_armata = [[Wehrmacht]]
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|Guerre = [[Prima guerra mondiale|1ª guerra mondiale]]<br/>[[Seconda guerra mondiale|2ª guerra mondiale]]
|Campagne = [[Campagna dei Balcani]]<br/>[[Operazione Barbarossa]]
|Battaglie = [[Battaglia di Francia]]<br/>[[Assedio di Sebastopoli (1941-1942)|Assedio di Sebastopoli]]<br/>[[Battaglia della penisola di Kerč']]<br/>[[Sacca della Ruhr]]
|Comandante_di =
|Decorazioni =
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|GiornoMeseMorte = 28 giugno
|AnnoMorte = 1954
|Epoca = 1900
|Attività = militare
|Nazionalità = tedesco
}}
Nato in [[Slesia]], Mattenklott divenne ufficiale militare nel 1903 e combatté con l'esercito tedesco la [[prima guerra mondiale]]. Dopo la guerra decise di rimanere in servizio anche per la [[Repubblica di Weimar]] e con l'inizio della seconda guerra mondiale aveva già raggiunto il grado di maggiore generale. Vide un coinvolgimento diretto seppur limitato nella [[Battaglia di Francia]] del 1940, ma le sue unità giocarono invece un ruolo decisivo nell'[[invasione tedesca della Grecia]] del 1941 e, sempre in quell'anno, nell'[[Assedio di Sebastopoli (1941-1942)|Assedio di Sebastopoli]] e nelle altre operazioni in [[Crimea]].
Sebbene implicato per crimini di guerra su ambo i fronti (quello orientale e quello occidentale) nel corso della seconda guerra mondiale, Mattenklott non venne mai accusato di alcun crimine e morì da uomo libero nell'estate del 1954.
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== Biografia ==
===I primi anni e la prima guerra mondiale===
Franz Mattenklott nacque il 19 novembre 1884 a [[Grünberg]], città della provincia prussiana della [[Slesia]], figlio di Dietrich Mattenklott e di sua moglie, Elfriede Duttenhöfer.<ref>von Preradovich, 1978, p.101</ref><ref name="ref_A">Keilig, 1956, p.212</ref> Suo padre era direttore di una fabbrica per la lavorazione dello zucchero a [[Przyczyna Górna|Ober Pritschen]] in
Dopo aver completato i propri studi superiori, Franz Mattenklott decise di entrare nell'esercito tedesco a [[Metz]], in [[Alsazia-Lorena]], allora parte dell'[[Impero tedesco]]. Dopo aver superato gli esami di ammissione, Mattenklott entrò nell'esercito come aspirante ufficiale il 28 dicembre 1903.<ref
===Il periodo interbellico===
Dopo la [[Primo armistizio di Compiègne|capitolazione dell'Impero tedesco]], Mattenklott continuò a prestare servizio nel ''[[Reichsheer]]'' della [[Repubblica di Weimar]].<ref
L'ascesa al potere di [[Adolf Hitler]] nel 1933 segnò la fine della [[Repubblica di Weimar]]. Negli anni successivi, il regime nazista intensificò il riarmo della Germania (''Aufrüstung'') ed incrementò il proprio esercito. Come parte di questo processo, Mattenklott ricevette il comando del nuovo reggimento di fanteria ''Stargard'' dal 1º ottobre 1934 e venne promosso colonnello in quello stesso giorno.<ref
Mattenklott all'età di 53 anni venne promosso maggiore generale il 1 marzo 1938 ed il 1 luglio di quello stesso anno venne nominato comandante del comando di [[Treviri]].<ref name="ref_G">Wegner, 1990, p.845</ref> Il 1 settembre 1939 la Germania iniziò l'invasione della Polonia dando inizio alla [[seconda guerra mondiale]].
===La seconda guerra mondiale===
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Con lo scoppio della guerra, gran parte delle forze tedesche erano impegnate nella guerra con la Polonia, ma quando gli alleati occidentali dichiararono guerra alla Germania, anche i confini occidentali divennero vulnerabili. Parte della tutela di questi confini venne affidata dunque a Mattenklott, con tre reggimenti (due di fanteria e uno di artiglieria) al confine col [[Lussemburgo]] e parte della [[Francia]].<ref>Hoffmann, 1985, p.56</ref>
Alcune settimane dopo, il 19 settembre 1939, le unità sotto il suo comando vennero riorganizzate nella 72
[[File:Metaxas line 1941.jpg|
Le unità di Mattenklott parteciparono collateralmente alla [[Battaglia di Francia]] nel maggio-giugno 1940. Uno dei veterani di questa divisione disse dopo la guerra che alle unità era stato ordinato di attaccare le posizioni nella foresta in quanto gestite da soldati inesperti. Mattenklott però decise di non fornire il necessario supporto aereo, facendo così fallire l'operazione.<ref>Tekampe, 1989, p.121</ref>
====La campagna nei Balcani====
Dopo un breve periodo in Francia, la 72
Alla divisione di Mattenklott venne affidato l'obbiettivo di irrompere nelle difese a sudovest di [[Gotse Delchev|Nevrokop]], procedere a sudovest sino a [[Serres (Grecia)|Serres]] e quindi riportarsi a nord ed attaccare [[Fort Roupel]] alle spalle, di modo da catturare uno snodo viario fondamentale nella rete nazionale, noto come [[Passo di Rupel]].<ref>Stockings, Hancock, 2013, p.132</ref> L'invasione ebbe inizio il 6 aprile, ed ancora alla notte, le truppe di Mattenklott non erano riuscite ad avere la meglio sulla linea Metaxas, subendo inoltre pesanti perdite. Ad ogni modo, nei giorni successivi, riuscirono a fare breccia, ma l'avanzata verso Serres venne ritardata dal terreno accidentato.<ref>Stockings, Hancock, 2013, p.156 e 167–68</ref> Gran parte dei forti militari greci continuarono a resistere sino al 9 aprile, quando il grosso delle forze rimase isolato dall'avanzata tedesca e capitolò. Mattenklott ad ogni modo lodò l'esercito greco per la sua ferma resistenza e per il suo coraggio.<ref>Stockings, Hancock, 2013, p.193</ref> A seguito di questi sviluppi della guerra, il XVIII Corpo d'Armata di montagna venne fatto avanzare sino in [[Tessaglia]]. Altre unità presero il resto del paese, che passò sotto il controllo totale dei nazisti con la [[Battaglia di Creta|presa di Creta]] nel giugno di quello stesso anno.<ref>Blau, 1986, p.[http://www.history.army.mil/books/wwii/balkan/20_260_3.htm 102] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100127042403/http://www.history.army.mil/books/wwii/balkan/20_260_3.htm |data=27 gennaio 2010 }}</ref>
====L'invasione dell'Unione Sovietica====
Al tempo dell'inizio dell'[[Operazione Barbarossa]] il 22 giugno 1941, la divisione di Mattenklott si trovava in [[Romania]], posta come riserva dell'11
[[File:Bundesarchiv N 1603 Bild-121, Russland, Sewastopol, zerstörter Hafen.jpg|thumb|upright|Il porto distrutto di Sebastopoli dopo la presa della città da parte della ''[[Wehrmacht]]'' (luglio 1942)]]
Per le sue capacità di comando della divisione durante l'[[Assedio di Sebastopoli (1941-1942)|assedio di Sebastopoli]] nella prima metà di novembre del 1941, Mattenklott ottenne la croce di cavaliere dell'ordine della croce di ferro.<ref>Neumann, 1998, p.1115</ref> Mentre si trovava in Crimea, Mattenklott si rese responsabile di un [[olocausto|eccidio di ebrei]] tramite unità speciali, l{{'
Nei mesi successivi, l'11
Nel maggio del 1942, Mattenklott guidò i suoi uomini nell'[[Operazione Trappenjagd]], un tentativo di schiacciare le teste di ponte sovietiche nella penisola di
Dopo l'ultima cattura della Crimea nel luglio del 1942, il XLII corpo d'armata rimase in servizio nella penisola, e Mattenklott venne nominato comandante della Crimea (''Befehlshaber Krim)'' il 24 agosto 1942.<ref>Kunz, 2005, p.77</ref> Quasi subito, dovette confrontarsi col problema della carestia che affliggeva la popolazione locale, dal momento che la politica inaugurata dal suo
Mattenklott comandò il XLII corpo d'armata durante la [[battaglia di Kursk]] nel luglio del 1943, ma le sue unità ebbero un ruolo solo marginale e fu quella l'ultima grande azione offensiva della ''Wehrmacht''' contro l'Armata Rossa.<ref name="ref_J">Newton, 2002, p.32–33</ref> Nel gennaio del 1944, Mattenklott cedette temporaneamente il comando del corpo al comandante della 112
====Le ultime fasi della guerra====
Quando il generale di fanteria [[Gerhard Glokke]], comandante del [[Wehrkreis VI|Distretto Militare VI]] (''Wehrkreis VI'') di [[Münster]], in [[Vestfalia]], morì per un attacco di cuore all'inizio di giugno del 1944, Mattenklott venne prescelto per sostituirlo, entrando in servizio il 15 giugno 1944.<ref
Pur senza che Mattenklott lo sapesse, molti degli ufficiali del Wehrkreis VI erano membri della resistenza militare contro Hitler. Il 20 luglio 1944, dopo che il colonnello [[Claus von Stauffenberg]] ebbe fatto esplodere una bomba al quartier generale di Hitler, iniziò ad attivarsi un complotto per detronizzare il regime nazista. Il tenente colonnello Martin Bärtels, un cospiratore membro dello staff di Mattenklott, consigliò al suo superiore di lasciare il suo quartier generale e di portarsi in un tour di ispezione. Il complotto ad ogni modo fallì a Münster e ben presto da [[Berlino]] iniziarono le indagini che portarono alla scoperta della rete di resistenza ed al coinvolgimento del feldmaresciallo [[Erwin von Witzleben]]. Ancora insicuro di quanto stesse succedendo, Matteknlott attese passivamente sino a quando non ricevette ulteriori informazioni.<ref>Hoffmann, 1996, p.447</ref>
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===Dopo la guerra===
Durante la sua prigionia, Mattenklott scrisse diversi documenti destinati all'esercito americano, tra cui un rapporto dettagliato sulla battaglia di Kursk.<ref
Durante il suo interrogatorio del 19 maggio 1947, Mattenklott disse che tali misure erano state "necessarie e giustificate" ma spiegò come egli stesso le ritenesse di natura deterrente, in quanto egli disse di non aver mai saputo di una reale applicazione di tali norme. Disse anche agli inquirenti di non aver mai sentito di uccisioni sistematiche di ebrei, comunisti o altri "elementi indesiderati" sul fronte orientale, e comunque categoricamente negò ogni proprio coinvolgimento. Negò anche l'[[olocausto]].<ref name="gov">[https://www.loc.gov/rr/frd/Military_Law/pdf/NT_war-criminals_Vol-XI.pdf Trials of War Criminals Before the Nuernberg Military Tribunals Under Control Council Law No. 10], Nuernberg October 1946–April 1949, Volume XI. Washington, DC: Government Printing Office, 1950</ref>
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Negli anni successivi venne alla luce il suo ordine di esecuzione del menzionato sindaco Gräfer di Lemgo, in particolare grazie alla collaborazione della popolazione della città che insorse contro il generale tedesco chiedendone una punizione esemplare. Uno di coloro che avevano partecipato alla corte marziale che accusò Gräfer, il generale Paul Goerbig, venne arrestato ad [[Amburgo]] nell'aprile del 1949 e portato poi a Paderborn. Qui disse che Mattenklott era a conoscenza dell'esecuzione di Gräfer, ma disse allo stesso Goerbig che la situazione era "totalmente sotto controllo". Mattenklott ammise di aver emanato l'ordine di esecuzione ad uno dei suoi comandanti di divisione, il maggiore generale [[Karl Becher]], il quale a sua volta trasmise l'ordine di procedere a Goerbig. Pur assumendosi dunque la colpa dell'emissione dell'ordine, Mattenklott tentò di scaricare la colpa su Becher, che era all'epoca responsabile della corte marziale. Il processo ad ogni modo procedette molto lentamente e nel 1959, quando ormai Becher era morto da due anni senza ancora essere stato chiamato a testimoniare, il processo si bloccò.<ref name="Spiegel" />
All'epoca, infatti, anche lo stesso Mattenklott era ormai morto. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a [[Braunlage]], una casa di cura presso i monti Harz nella [[Bassa Sassonia]]. Morì il 28 giugno 1954 all'età di 69 anni.<ref
==Onorificenze==
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==Note==
<references />
== Bibliografia ==
* {{
* {{Cita libro|cognome= Fellgiebel|nome= Walther-Peer|wkautore= Walther-Peer Fellgiebel|anno= 2000|annooriginale= 1986|lingua=de|titolo= Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes, 1939–1945: Die Inhaber der höchsten Auszeichnung des Zweiten Weltkrieges aller Wehrmachtteile|titolotradotto=The Bearers of the Knight's Cross of the Iron Cross 1939–1945 — The Owners of the Highest Award of the Second World War of all Wehrmacht Branches|editore= Podzun-Pallas|città= Friedberg, Germany| isbn = 978-3-7909-0284-6|cid= harv}}
* {{Cita libro|cognome=Forczyk|nome=Robert|titolo=Sevastopol 1942: Von Manstein's Triumph|editore=Osprey|città=Oxford|anno=2008|isbn=978-1-84603-465-7|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Haupt|nome=Werner|titolo=Die Deutsche Infanterie–Divisionen: 2.–4. Aufstellungswelle, Sommer 1939: Infanterie-Divisionen 50–87 und 205–269 |serie=Die Deutsche Infanterie–Divisionen|volume=2|anno=1992|editore=Podzun|città=[[Friedberg, Hesse]]|titolotradotto=The German Infantry Divisions: 2nd–4th Formation Wave, Summer 1939: 50th–87th and 205th–269th Infantry Divisions.|lingua=de|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Hoffmann|nome=Jean–Paul|titolo=Standard und Dialekt in der saarländisch–lothringisch–luxemburgischen Dreiländerecke|anno=1985|editore=Grossherzogliches Institut von Luxemburg|città=Luxembourg|titolotradotto=Standard and Dialect in the Three Countries Corner of Saarland, Lorraine and Luxemburg|lingua=de|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Hoffmann|nome=Peter|anno=1996|titolo=The History of the German Resistance, 1933–1945|città=Montreal|editore=McGill-Queen's University Press|isbn=978-0-7735-1531-4|cid= harv}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Hohmann |nome=Friedrich Gerhard |data=1980 |titolo=Das Ende des Zweiten Weltkrieges im Raum Paderborn |url=http://www.lwl.org/westfaelische-geschichte/txt/normal/txt1385.pdf |rivista=Westfälische Zeitschrift. Zeitschrift für vaterländische Geschichte und Altertumskunde |volume=130 |pp=339-397 |accesso=4 aprile 2015 |cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Keilig|nome=Wolfgang|titolo=Das deutsche Heer, 1939–1945: Gliederung, Einsatz, Stellenbesetzung|volume=3|anno=1956|editore=Podzun|città=[[Bad Nauheim]], Germany|titolotradotto=The German Army, 1939–1945: Structure, Deployment, Staffing|lingua=de|ISBN=3-87969-270-X|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Kunz|nome=Norbert|titolo=Die Krim unter deutscher Herrschaft (1941–1944): Germanisierungsutopie und Besatzungsrealität|anno=2005|editore=Wissenschaftliche Buchgesellschaft|città=[[Darmstadt]], Germany|titolotradotto=The Crimea under German Rule (1941–1944): The Utopia of Germanization and the Reality of the Occupation|lingua=de|ISBN=3-534-18813-6|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome1=Lemay|nome1=Benoît|altri=Heyward, Pierce (trans.)|titolo=Erich von Manstein: Hitler's Master Strategist|url=https://archive.org/details/erichvonmanstein0000lema|anno=2010|editore=Casemate|città=Havertown, PA; Newbury, Berkshire|isbn=978-1-935149-26-2|cid=harv }}
* {{Cita libro|cognome1=Mitcham|nome1=Samuel W.|titolo=German Order of Battle: 1st-290th Infantry Divisions in World War II|url=https://archive.org/details/germanorderofbat0000mitc|editore=Stackpole Books|città=Mechanicsburg|anno=2007|isbn=978-0-8117-3416-5|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Nash|nome=Douglas E.|anno=2002|titolo=Hell's Gate. The Battle of the Cherkassy Pocket, January–February 1944|città=Southbury, Connecticut|editore=RZM Publishing|isbn=0-9657584-3-5|cid= harv}}
* {{Cita libro|cognome=Neumann|nome=Hans-Rudolf|titolo=Sewastopol, Krim: Dokumente, Quellen, Materialien, Zitate; ein Arbeitsbuch|serie=Sewastopol, Krim|volume=2|anno=1998|editore=Roderer|città=[[Ratisbona|Regensburg]]|titolotradotto=Sevastopol, Crimea. Documents, Sources, Materials, Quotes; a Workbook.|lingua=de|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome= Newton|nome= Steven H.|titolo= Kursk: The German View|url= https://archive.org/details/kurskgermanviewe0000unse|editore= Da Capo|città= Cambridge, MA|anno= 2002| isbn = 978-0-306-81150-0|cid= harv}}
* {{Cita libro|cognome=Oldenburg|nome=Manfred|titolo=Ideologie und militärisches Kalkül : die Besatzungspolitik der Wehrmacht in der Sowjetunion 1942|anno=2004|editore=Böhlau|città=[[Colonia (Germania)|Cologne]], Germany|titolotradotto=Ideology and Military Rationale: The Occupation Policy of the Wehrmacht in the Soviet Union|lingua=de|ISBN=3-412-14503-3|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome1= Patzwall|nome1= Klaus D.|cognome2= Scherzer|nome2= Veit|anno= 2001|lingua=de|titolo= Das Deutsche Kreuz 1941–1945 Geschichte und Inhaber Band II|titolotradotto=The German Cross 1941 – 1945 History and Recipients Volume 2|editore= Patzwall|città= Norderstedt, Germany| isbn = 3-931533-45-X|cid= harv}}
* {{Cita libro|cognome=von Preradovich|nome=Nikolaus|titolo=Die militärische und soziale Herkunft der Generalität des deutschen Heeres|serie=Studien zur Militärgeschichte, Militärwissenschaft und Konfliktforschung|volume=14|anno=1978|editore=Biblio–Verlag|città=Osnabrück|titolotradotto=The Military and Social Origin of the German Army Generals|lingua=de|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome1=Robinson|nome1=Janet|cognome2=Robinson|nome2=Joe|anno=2009|titolo=Handbook Of Imperial Germany|città=[[Bloomington (Indiana)]]|editore=[[AuthorHouse]]|isbn=978-1-4490-2113-9|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome= Scherzer|nome= Veit|anno= 2007|lingua=de|titolo= Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives|titolotradotto=The Knight's Cross Bearers 1939–1945 The Holders of the Knight's Cross of the Iron Cross 1939 by Army, Air Force, Navy, Waffen-SS, Volkssturm and Allied Forces with Germany According to the Documents of the Federal Archives|città= Jena, Germany|editore= Scherzers Militaer-Verlag| isbn = 978-3-938845-17-2|cid= harv}}
* {{Cita libro|cognome=Stein|nome=Marcel|titolo=Field Marshal Von Manstein, a Portrait: The Janus Head|url=https://archive.org/details/fieldmarshalvonm0000stei|anno=2007|editore=Helion and Company|città= Solihill, West Midlands|isbn=1-906033-02-1|cid=harv}}
*{{Cita libro|cognome1=Stockings|nome1=Craig|cognome2=Hancock|nome2=Eleanor|titolo=Swastika over the Acropolis: Re-interpreting the Nazi Invasion of Greece in World War II|serie=History of Warfare|volume=92|anno=2013|editore=Brill Publishers|città=[[Leida|Leiden]], [[Paesi Bassi|The Netherlands]]|isbn=978-90-04-25459-6|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Tekampe|nome=Ludwig|titolo=Kriegserzählungen: ein Studie zur erzählerischen Vergegenwärtigung des Zweiten Weltkrieges|anno=1989|editore=Gesellschaft für Volkskunde in Rheinland–Pfalz|città=[[Magonza|Mainz]], Germany|titolotradotto=War Narratives: A Study of Narrative Visualization of the Second World War|lingua=de|cid=harv}}
* {{Cita libro|cognome=Wegner|nome=Günter|titolo=''Stellenbesetzung der deutschen Heere 1815–1939.'' Band 1: ''Die höheren Kommandostellen 1815–1939''|serie=Formationsgeschichte und Stellenbesetzung der deutschen Streitkräfte 1815–1990, Teil 1|volume=1|anno=1990|editore=Biblio–Verlag|città=Osnabrück|titolotradotto=Staffing of the German Army 1815–1939. Volume 1: The Higher Command Posts 1815–1939|lingua=de|isbn=3-7648-1780-1|cid=harv}}
* Prussian Army Ministry (ed.): ''Rangliste der Königlich Preussischen Armee und des XIII. (Königlich Württembergischen) Armeekorps für 1912'' (in Tedesco). Berlin: E. S. Mittler & Sohn, 1912.
*{{
* [https://www.loc.gov/rr/frd/Military_Law/pdf/NT_war-criminals_Vol-XI.pdf Trials of War Criminals Before the Nuernberg Military Tribunals Under Control Council Law No. 10], Nuernberg October 1946–April 1949, Volume XI. Washington, DC: Government Printing Office, 1950. Retrieved on 28 November 2014.
{{Box successione
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|periodo = 1 settembre [[1939]] - 25 luglio [[1940]]
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|nazismo|seconda guerra mondiale}}
[[Categoria:
|