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Il giudizio poteva essere emesso da diversi [[Organi della pubblica amministrazione di Milano in età spagnola|organi giudicanti]]: il Podestà, la [[Santa Inquisizione]], il Capitano di giustizia, il Magistrato di sanità, il Giudice delle monete, il Senato, il Vescovo.
Alla pena di morte, apparenemente, nessuno poteva quindi teoricamente sfuggire: militari, plebei, nobili, preti e frati; uomini e donne; giovani e vecchi.
==Il sistema carcerario==
[[File:Milano - Le Regie carceri, in Piazza Fontana, nel Settecento.jpg|thumb|right|Le carceri di piazza Fontana intorno al 1745]]
Nel 1525 l'imperatore spagnolo [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] aveva sconfitto i francesi di [[Francesco I di Francia|Francesco I]] nella [[Battaglia di Pavia (1525)|battaglia di Pavia]], impossessandosi così del [[Ducato di Milano]]. L'imperatore nel 1530 aveva quindi dato l'investitura del Ducato a [[Francesco II Sforza]] e, morto questo, nel 1540 lo Stato passava al figlio di Carlo V, [[Filippo II di Spagna]], inaugurandosi così un periodo di dominazione spagnola che durerà centosettanta anni. Fu questo un perodo che unanimamente veniva dagli storici ottocenteschi giudicato come un periodo buio per Milano e il suo ducato. Scriveva il Biffi nel 1886:<ref>{{Cita|Biffi|p. 10}}</ref>
{{citazione|Durante questo Governo fastoso e inetto le cose precipitavano a decadenza, mentre le guerre, le pestilenze, le carestie sopraggiungevano di quando in quando a colmare la rovina del paese}}
e il Benvenuti nel 1882: <ref>{{Cita|Bevenuti|p. 1447}}</ref>
{{citazione|La straniera dominazione, le riforme religiose, le superstizioni, i pregiudizii, la boria dei dominanti, 1* indolenza e l'avvilimento dei dominati, non par vero, anche le calamità irreparabili fra le quali la peste, moltiplicarono i misfatti, e coi misfatti i più atroci supplizi. Tutto tralignò in eccesso. Mal potevasi contenere il pubblico libertinaggio anche fra gli stessi ecclesiastici, e per correggere perfino trascese la mansuetudine cristiana dell' arcivescovo Carlo Borromeo che dall'anno 1560 all'anno 1584 resse la chiesa milanese}}
==Prima degli spagnoli==
Il sistema giudiziario nel Ducato di Milano prevedeva, come in tutti gli Stati europei dell'epoca, la pena di morte: già ai tempi in cui governavano gli Sforza vigeva la pena captale e il sistema carcerario era efficacemente strutturato; ma contestualmente lo era anche il sistema di aiuto caritatevole ai poveri e ai bisognosi: fu infatti [[Francesco Sforza]] (1401-1466) a dare il via alla costruzione dell'Ospedale Maggiore di Milano (1456) e fu egli stesso nel 1458 a emanare leggi in difesa dei diritti di chi era incarcerato. La sua vedova Bianca Maria, che alla morte del marito resse il Ducato per il figlio [[Galeazzo Maria Sforza|Galezzo]] ancora minore, era donna mite e benefica e aveva istutuito intorno al 1470 la ''Società dei Protettori e Difensori dei Carcerati''<ref>{{Cita|Alberzoni, Grassi|p. 145}}</ref> che il figlio Galeazzo, però, uomo dissoluto, aveva portato alla rovina.<ref>{{Cita|Biffi|p. 39}}</ref> Fu solo dopo il suo assassinio la notte di Santo Stefano del 1476 che la vedova di Galeazzo, [[Bona di Savoia]], guidata dal segretario di Stato [[Cicco Simonetta]]
== Il ''Registro de' giustiziati'' dall'anno 1471 al 1763==
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==Bibliografia==
*{{Cita libro|titolo = La Carità a Milano nei secoli XII-XV: atti del convegno di studi, Milano, 6-7 novembre 1987|autore = |wkautore = |curatore = Maria Pia Alberzoni, Onorato Grassi|altri = |url = https://books.google.it/books?id=-Cf8zf4fCq0C&vq=rampini&hl=it&source=gbs_navlinks_s|editore = Jaca Book| città = Milano |anno = 1989| lingua = |annooriginale = |volume = |opera = |edizione =|p = |pp = |posizione = |ISBN = 9788816950634
|LCCN = |DOI = |OCLC = |id = |cid = Alberzoni, Grassi|citazione = |accesso = |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}
* {{Cita pubblicazione
|titolo = Come facevasi giustizia nello Stato di Milano dall'anno 1471 al 1763
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==Collegamenti esterni==
* [http://ambrosiana.comperio.it/opac/detail/view/ambro:catalog:5279 Registro di giustiziati assistiti dalla Scuola di San Giovanni Decollato], in Biblioteca Pinacoteca Accademia Ambrosiana, ''manoscritti''
Casa emigranti
Febbraio 1906
==Bibliografia==
*{{Cita libro
|titolo = Nuova antologia
|autore = A. C.
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|url = https://archive.org/details/nuovaantologia220romauoft/page/n5?
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|editore = Tipografia della Camera dei Deputati
|città = Roma
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|volume = CXXXIV, serie V
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|capitolo = Una casa per emigranti
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*{{Cita libro
|titolo = L'opera della Società umanitaria dalla sua fondazione ad oggi, 1 maggio 1911
|autore = Società Umanitaria
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|capitolo = Case degli Emigranti
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*{{Cita pubblicazione
|titolo = Protezione ed assistenza degli emigranti in patria e durante il viaggio
|autore = Ministero degli Affari Esteri
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|rivista = Bollettino dell'emigrazione
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|editore = Tipografia Nazionale di G. Bertero & C.
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*{{Cita web
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|titolo = La Casa degli Emigranti
|autore = Claudio A. Colombo
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==Cronologia==
La fondazione della città di Milano risale all'incirca all'anno 400 a.C. a opera della popolazione dei Galli [[insubri]] i quali espansero la città in seguito alle vittoriose lotte contro i [[Liguri]], i [[Taurini]] e gli [[Etruschi]]. Il nome della città, su cui molto si è dibattuto, sarebbe di origine celtica con significato di «terra posta in mezzo alla pianura»; occupata dai Romani nel III secolo a.C. la città si chiamò ''[[Mediolanum]]'', latinizzazione dell'originale toponimo celtico.
Qui di seguito una cronologia schematica della storia della città dal tempo della conquista romana.
== 221 a.C.==
Comincia il dominio Romano con l'occupazione dell'Insubria da parte dei consoli [[Gneo Cornelio Scipione Calvo]] e [[Marco Claudio Marcello]] che sconfiggono e uccidono [[Viridomaro dei Gesati|Viridomaro]], ultimo re dei Galli cisalpini. Il potere di Roma si affaccia quindi su ''Mediolanum'' e sulla nuova provincia della [[Gallia Cisalpina]].
==191 a.C.==
Mediolanum viene definitivamente assoggettata al dominio romano dal console [[Publio Cornelio Scipione Nasica]] dopo che, insieme a tutta la Gallia Cisalpina, la città aveva parteggiato per il cartaginese Annibale nella [[Seconda guerra punica]] (218-202 a.C.). Poco si conosce della successiva storia di Milano durante l'era repubblicana di Roma, se non che al tempo di Pompeo fu onorata del titolo di ''città primaria dell'Insubria''.
==58 a.C.==
Soggiornano a Mediolanum i [[Primo triumvirato|triumviri Cesare, Pompeo e Crasso]] che soggiornano presso un Leone, ricco milanese.
==Anno 0==
Convenzionalmente fissato come data della nascita di Cristo; da qui gli anni sono conteggiati come ''dopo Cristo'', ovvero d.C..
==193==
[[Didio Giuliano]], milanese di nascita, viene proclamato imperatore dei Romani: regnò per pochi mesi.
==295==
Sotto l'imperatore [[Massimiano Erculeo|Massimiano]] la città viene ornata di palazzi ed edifici sontuosi e cinta di una [[Mura romane di Milano|nuova cerchia di mura]] poderose. La città rivaleggia con Roma per ricchezza e magnificenza.
==305==
Massimiano abdica a Milano da imperatore romano.
==313==
L'imperatore [[Costantino I|Costantino]] sottoscrive a Milano il famoso ''Editto di tolleranza'' (o ''Editto di Costantino'') in cui viene legittimata la religione cristiana. L'Italia viene divisa in due parti governate da due vicari con capitale Milano a settentrione e Roma a meridione.
==365==
L'impero romano è diviso in Occidentale e Orientale e [[Valentiniano]], tenutasi la parte occidentale, stabilisce la sua residenza a Milano preferendola a Roma. Per tutto il IV secolo e nei primi anni del V secolo Milano sarà la residenza degli imperatori romani.
==373==
L'imperatore [[Teodosio I]] soggiorna a Milano e [[Onorio (imperatore)|Onorio]] vi celebra le sue nozze.
==374==
[[Sant'Ambrogio]] è vescovo di Milano. Combatte l’arianesimo, già condannato dalla Chiesa romana nel primo concilio di Nicea (anno 325), sostiene la Chiesa e fa fronte alla politica imperiale in Occidente.
==379==
Secondo la testimonianza dell'epoca del poeta [[Decimo Magno Ausonio|Ausonio]] Milano vive il suo periodo di maggior splendore e magnificenza: gli imperatori che vi avevano sogiornato avevano infatti ornato la città di palazzi ed edifici insigni.
==390==
Il vescovo Ambrogio rifiuta l'ingresso in chiesa di Teodosio finché non avesse espiato con la penitenza la colpa di avere ordinato la strage di Tessalonica (Salonicco), in Grecia.
==397==
Il vescovo Ambrogio muore e viene seppellito nella basilica da lui eretta, la ''basilica martyrum'', poi [[Basilica di Sant'Ambrogio|Sant'Ambrogio]].
==452==
Milano è presa e saccheggiata dall'unno [[Attila]], il ''flagello di Dio''. La città cessa così di essere la residenza dell'imperatore. Comincia il declino dell'impero romano e Milano subirà nei secoli una lunga serie di dominazioni straniere.
==476==
Termina il regno di Attila e la città cade preda di una nuova popolazione di barbari germanici, gli [[Eruli]], comandati da [[Odoacre]]. Finisce l'Impero d'Occidente, Odoacre rinuncia al titolo di imperatore e si proclama Re d'Italia.
==493==
Il regno di Odoacre finisce dopo 17 anni: il re viene vinto e poi assassinato da [[Teodorico il Grande]], re degli [[Ostrogoti]], che regnerà per 37 anni e morirà nel 526. Il regno dei Goti durerà 70 anni.
==539, regnante [[Vitige]], ostrogoto==
I milanesi avevano segretamente chiesto all'imperatore d'Oriente [[Giustiniano I]] soccorso contro la tirannia dei Goti dopo la morte di Teodorico. L'intervento dei generali bizantini [[Belisario]] e [[Narsete]] assicura una breve occupazione di Milano ma l'aperta rivalità fra i due facilita la rapida reazione del re dei Goti [[Vitige]] che invia a Milano un esercito comandato dal nipote [[Uraia]]: la città viene per la seconda volta saccheggiata e abbattuta quasi interamente e viene fatta strage di 30.000 abitanti. Ci vorranno 500 anni prima che Milano torni allo splendore precedente.
==553, regnante [[Teia (re)|Teia]], ostrogoto==
Giustiniano invia un esercito nuovamente condotto prima da Belisario e poi da Narsete che sconfigge e scaccia i Goti di re Teia per sempre dall'Insubria e da Milano. I bizantini vi regneranno fino al 569.
==569, regnante [[Alboino]], longobardo==
Il regno bizantino è abbattuto dall'invasione di [[Alboino]], re dei [[Gepidi]], dei [[Bulgari]] e dei [[Longobardi]] dando inizio alla dominazione del regno longobardo a Milano. Alboino sceglie come sede del suo regno la città di Ticinum, ribattezzata ''Papia'', l'odierna [[Pavia]].
==574-684==
Cosiddetto [[periodo dei Duchi]] o ''dell'anarchia''.
==575==
Al generale longobardo Albino viene dato il regno di Milano, città decaduta e ridotta in rovine, e ne diviene Duca. Erige, secondo la tradizione, il suo palazzo che viene chiamato la ''Curia Ducis'', oggi Cordusio. La dinastia dei Longobardi durerà per 22 regni, durante i quali il nome di Insubria viene sostituito dal quello di Lombardia. L'ultimo re dei Longobardi, [[Desiderio (re)|Desiderio]], viene sconfitto nell'anno 774 da [[Carlo Magno]], re dei [[Franchi]], che instaura un nuovo regno d'Italia con capitale a Pavia e si proclama ''Rex Francorum et Langobardorum''.
==868-881, regnanti [[Ludovico II il Giovane]], [[Carlo il Calvo]], [[Carlo il Grosso]], franchi==
L'arcivescovo di Milano [[Ansperto]] aprofitta dell'assenza e della debolezza del re per compiere in città molti atti da sovrano sul popolo: amplia le mura cittadine, erige stabilimenti pubblici, riedifica sulle antiche rovine, assicura a chi volesse trasferirvisi sostanza e opportunità di vita e orna la [[basilica di Sant'Ambrogio]] di un nuovo atrio tuttora esistente. La popolazione di Milano con i suoi Corpi Santi raggiunge le 300.000 persone che fanno della città la più popolosa d'Italia e d'Europa. Lo straordinario assembramento di popolazione (Roma sotto il papato di Innocenzo XIII (1198-1216) conterà circa 35.000 abitanti) è principalmente dovuto alla restaurazione della cerchia di mura che rendono gli abitanti più sicuri che nel contado circostante.
==924, regnante [[Berengario del Friuli]], franco==
la popolazione e la prosperità di Milano crescono dopo la distruzione di Pavia operata dagli [[Unni]] di [[Berengario del Friuli|Berengario]].
==947, regnante [[Ugo di Provenza]], franco==
Per la prima volta dopo la distruzione della città operata dai Goti di Uraia più di 400 anni prima, si tiene a Milano una prima [[dieta (storia)|dieta]] per l'elezione del Re d'Italia; viene proclamato re [[Lotario II d'Italia|Lotario]] e incoronato in Sant'Ambrogio, ma dopo tre anni di regno egli viene assassinato da [[Berengario II d'Ivrea]] incoronato insieme al figlio [[Adalberto II d'Ivrea|Adalberto]] nuovo Re d'Italia nel 950 a Pavia. Dall'incoronazione di Lotario avvenuta nella chiesa di Sant'Ambrogio gli arcivscovi di Milano acquisirono forte preponderanza negli affari pubblici della Lombardia.
==961==
Il Re di Germania e dei Franchi orientali [[Ottone I di Sassonia]] detto il Grande è chiamato a Milano dall'arcivescovo [[Valperto (arcivescovo di Milano)|Valperto]] e incoronato Re d'Italia contro re Berengario e suo figlio. E' l'iniio dell'influenza dei re germani in Italia e delle loro pretese di avere diritti su quel trono. L'incoronazione avviene ancora in Sant'Ambrogio e il potere degli arcivescovi milanesi cresce al punto che vengono considerati come i veri Signori della Lombardia da cui dipende la scelta dei successivi Re d'Italia. Ottone dota Milano di una nuova zecca eretta nei pressi dell'antico Foro romano.
==983==
Morte del Re d'Italia [[Ottone II di Sassonia]], tedesco, e conseguente anarchia a Milano di sei anni.
==1018-1024, regnante [[Enrico II il Santo]], sassone==
E' arcivescovo [[Ariberto da Intimiano]]; durante il suo mandato organizza la milizia milanese che si munirà poi del famoso ''[[carroccio]]''; appare in persona più volte sui campi di battaglia dando prova di valore e coraggio. Milano aspira al dominio sulle città limitrofe e Ariberto acquista il diritto di creare il vescovo di Lodi. Nel 1027 costringe i lodigiani a dipendere da lui e riconoscergli il diritto di sovrano.
==1026==
Ariberto invita l'Imperatore del Sacro Romano Impero [[Corrado II il Salico]] a cingersi della corona di Re d'Italia e da lui è solennemente incoronato.
==1030==
Viene fondata con il titolo di ''Santissima Trinità'' la attuale [[Chiesa di San Sepolcro (Milano)|chiesa del Santo Sepolcro]]: fondatore è il ''Magister Monetæ'' Benedetto Ronzone o Rozone, Maestro della Zecca.
==1043==
Il nobile milanese [[Lanzone della Corte|Lanzone]] guida una sommossa della plebe contro il vescovo Ariberto e la nobiltà, i quali sono scacciati dalla città.
==1044==
Ariberto e i nobili, dopo avere a lungo assediato la città, si riappacificano con i ribelli e rientrano a Milano. Ciascuna delle due parti rinuncia a rappresaglie e risarcimenti.
==1045==
Morte di Ariberto. L'arcivescovo viene sepolto presso la [[basilica di San Dionigi]], poi demolita nel Settecento. Le sue spoglie si trovano oggi in Duomo. Gli succede [[Guido da Velate]].
==Bibliografia==
*{{Cita libro
|titolo = Historia dell'antichità di Milano, divisa in quattro libri
|autore = [[Paolo Morigia]]
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|editore = presso i Guerra
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*{{Cita libro
|titolo = Storia di Milano
|autore = [[Pietro Verri]]
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|editore = presso Ernesto Oliva
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|cid = Verri
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*{{Cita libro
|titolo = Storia di Milano dal tempo piu noto fino al 1818
|autore = Onorato Olcese, prete
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|editore = Vincenzo Ferrario
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*{{Cita libro
|titolo = Ariberto e Lanzone, ossia il risorgimento del comune di Milano
|autore = [[Amato Amati]]
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*{{Cita libro
|titolo = Milano e le sue vie : studi storici
|autore = [[Felice Venosta]]
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|editore = Giocondo Messaggi topografo-librajo
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|edizione = seconda edizione
|capitolo = Quadro cronologico dei principali punti della storia di Milano
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|cid = Venosta
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*{{Cita libro
|titolo = Cinquant'anni di vapore a Milano
|autore = Francesco Ogliari; Francesco Abate
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|editore = Arcipelago edizioni
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|volume = Vol. I. Le ferrovie
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*{{Cita libro
|titolo = Milano Porta Tosa. Alla ricerca di una stazione scomparsa
|autore = Silvio Gallio
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|editore = Edizioni Artestampa
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https://books.google.it/books?id=213yF33mC-UC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
https://archive.org/details/milanoelesuevies00veno/page/n19/mode/2up?q=%22sordo+muti%22+%22san+calocero%22
https://treccani.it/enciclopedia/milano/
''Storia di Milano'', Pietro verri
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