Grammatica: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Grammatico (disambigua)|Grammatico}}
La '''grammatica''' è quel complesso di regole necessarie per formare [[frase|frasi]], [[sintagma|sintagmi]] e [[parola|parole]] di una determinata [[Lingua (linguistica)|lingua]]. Il termine si riferisce anche allo studio di dette regole.
== Descrizione ==
Chiunque parli un [[idioma]] sin dalla primissima [[infanzia]] ne ha interiorizzato spontaneamente le regole, e non in seguito ad uno studio consapevole. In questa prospettiva, la grammatica è intesa come l'informazione cognitiva acquisita naturalmente e che è alla base della produzione linguistica<ref>* Maria Montessori, ''Psicogrammatica'', a cura di Clara Tornar e Grazia Honegger Fresco, FrancoAngeli editore, ISBN 9788891741080;
* {{en}} {{Cita libro|nome=William|cognome=O'Grady|nome2=Michael|cognome2=Dobrovolsky|nome3=Francis|cognome3=Katamba|titolo=Contemporary Linguistics: An Introduction|url=https://books.google.com/books?id=djhsAAAAIAAJ&q=Contemporary+Linguistics|anno=1996|editore=Longman|città=Harlow, Essex|pp=4–7; 464–539|isbn=978-0-582-24691-1}}</ref>.
Tradizionalmente, la grammatica viene suddivisa in [[fonologia]] (quali sono i suoni che compongono le parole), [[ortografia]] (come si scrivono le parole), [[Morfologia (linguistica)|morfologia]] (come si forma il plurale dei nomi, come si coniugano i verbi, come si formano parole nuove...) e [[sintassi]] (come le parole si combinano in frasi e come le frasi si combinano tra loro)<ref>Enciclopedia Treccani, voce ''[https://www.treccani.it/enciclopedia/grammatica_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/ Grammatica]''</ref>.
[[File:PalazzoTrinci014.jpg|thumb|upright=1.1|Allegoria della grammatica nella ''[[Sala delle Arti liberali e dei Pianeti]]'', ad opera di [[Gentile da Fabriano]] (1412, [[Palazzo Trinci]] a [[Foligno]])]]
L'[[ortografia]], in particolare, è la parte della grammatica che studia l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua<ref>Enciclopedia Treccani, voce ''[https://www.treccani.it/enciclopedia/ortografia_(Enciclopedia-dell'Italiano)/ Ortografia]''</ref>, anche se alcuni linguisti non concordano con tale definizione<ref>{{cita|Beccaria 2004|s.v. ''grammatica''}}.</ref>.
I manuali che si definiscono "grammatiche" trattano la [[fonetica]], l'[[ortografia]], l'[[analisi grammaticale]], l'[[analisi logica]], l'[[analisi del periodo]] e la [[sintassi]]<ref>{{cita| Genetti 2014| p. 20}}.</ref> di una lingua.
== Origini ==
L'[[etimologia]] del termine rivela che esso deriva, attraverso il [[Lingua latina|latino]] ''grammatĭca'', a sua volta dal [[Lingua greca antica|greco]] γραμματική (''grammatiké''), sottinteso τέχνη (''téchne''), ossia "arte (o tecnica) della [[scrittura]]". ''Grammatiké'' deriva a sua volta da γράφειν (''gráphein'', "scrivere"), attraverso γράμμα (''gramma'', "lettera della scrittura")<ref>Vocabolario Treccani, voci ''[https://www.treccani.it/vocabolario/grammatica/ Grammatica]'' e ''[https://www.treccani.it/vocabolario/grammatico/ Grammatico]''.</ref>.
La grammatica [[Lingua sanscrita|sanscrita]] risale a [[Pāṇini]], mentre [[Grammatica del greco antico|nel mondo greco la disciplina]] nacque nel periodo [[Ellenismo|ellenistico]] ai fini dell'interpretazione dei testi letterari antichi<ref>{{cita|Sensini 2009|p. 5}}.</ref>, in particolare nell'ambito delle ricerche linguistiche della scuola [[Stoicismo|stoica]]. L'opera grammaticale greca più antica pervenutaci è l{{'}}''Ars grammatica'' ({{polytonic|''Τέχνη Γραμματική''}}), attribuita a [[Dionisio Trace]], alla quale risale la tradizione grammaticale che, attraverso le opere latine e medievali, si è perpetuata fino a tempi recenti.
== Finalità e forme specifiche ==
{{F|grammatica|agosto 2015}}
[[File:Priscianus della Robbia OPA Florence.jpg|thumb|''[[Prisciano]] e la grammatica'', formella del [[Campanile di Giotto]], opera di [[Luca della Robbia]], 1437-1439, [[Firenze]]]]
La grammatica, a seconda delle finalità che si assume, può seguire vie diverse e il termine stesso di "grammatica" può avere diverse accezioni. Si distinguono, dunque:
* Una [[grammatica normativa]], ovvero la grammatica tradizionale, finalizzata all'insegnamento, che espone le forme che si fondano sul modello di lingua che viene proposto dalle persone colte e dalla scuola. Viene intesa come l'insieme di tutte quelle norme che regolano l'uso di una lingua, il cui scopo è quello di fornire elenchi di forme, di dettare regole e correggere errori. In senso popolare, quindi, la grammatica è l'arte di parlare e di scrivere senza errori.
* Diverse [[Grammatica descrittiva|grammatiche descrittive]], che intendono descrivere fenomeni linguistici, non imporre una norma. Tali grammatiche possono:
** descrivere uno stato della lingua o di un [[dialetto]] sul piano della [[sincronia]], ovvero in un momento storico determinato (ad esempio, la grammatica dell'italiano di oggi, la grammatica del fiorentino del [[XIV secolo|Trecento]], la grammatica del dialetto genovese), pertanto non dà [[giudizi di valore]], perché si attiene solamente alla descrizione dei fatti linguistici, inglobando anche le costruzioni della lingua parlata (che la grammatica normativa difficilmente prende in considerazione);
** studiare l'origine e la storia di una lingua [[Diacronia|diacronicamente]] (come la [[grammatica storica]], che è parte della [[Glottologia|linguistica storica]]);
** stabilire corrispondenze fra più lingue, creando così rapporti genealogici (ad esempio, la grammatica comparata delle lingue indoeuropee) e altre grammatiche comparate (ramo della [[linguistica comparativa]]);
** studiare leggi generali, comuni a tutte le lingue ([[grammatica universale]], [[grammatica generativa]]).
== La grammatica come competenza linguistica dei parlanti ==
Nel contesto della teoria generativa del linguaggio, il termine assume il significato di "modello della competenza linguistica di un parlante nativo".<ref>{{cita|Grafii e Scalise 2002|p. 39}}.</ref><ref name=nespor13>{{cita|Nespor 1993|p. 13}}.</ref> Tale modello risulta per lo più inconsapevole per il parlante nativo: egli infatti riconoscerà come "grammaticali" (o "corrette") certe espressioni, in quanto facenti parte della propria lingua madre, e come "non grammaticali" (o "scorrette") quelle che ad esso non appartengono. Pure, non esiste una perfetta corrispondenza tra ciò che è corretto o scorretto per la grammatica normativa e ciò che è tale per i parlanti.<ref name=nespor13/> Così, ad esempio, la maggior parte degli italofoni autorizza in una conversazione una frase di questo tipo:
*''Ho incontrato Flavia e Giuseppe. <u>Gli ho detto</u> di lasciare perdere.''
mentre sarebbe corretto dire:
*''Ho incontrato Flavia e Giuseppe. <u>Ho detto loro</u> di lasciare perdere.''<ref>Un esempio simile in {{cita|Nespor 1993|p. 13}}.</ref>
Tanto è accettata la prima forma, che la seconda rischia persino di risultare deprecata.
In questo contesto, la lingua scritta, essendo di norma più aderente a quanto prescrive la grammatica normativa, risulta di minore interesse.<ref name=nespor13/>
Dal fatto che un bambino, senza che gli si impartiscano istruzioni specifiche, possa nei primi tre anni di vita acquisire una discreta competenza linguistica e, per converso, una scimmia, pur specificamente allenata tutta la vita allo stesso scopo, non riesca che a conquistare una competenza linguistica assolutamente limitata, sembra sia possibile desumere che esista nel cervello umano una potenzialità specifica. Né, a questi fini, sembra rilevante il possesso di organi vocali sviluppati, se si pensa che i sordomuti sviluppano un linguaggio non meno sofisticato di quello delle persone dotate di udito funzionante.<ref>{{cita|Nespor 1993|pp. 13-14}}.</ref>
La grammatica è l'unica delle arti del [[Trivio]] ad essere insegnata nelle scuole secondarie del XXI secolo, mentre in generale si è perso lo studio della retorica e della logica.<ref>{{Cita web|url=https://lanuovabq.it/it/lestinzione-di-retorica-e-logica-perche-reintrodurle|titolo=L'estinzione di retorica e logica. Perché reintrodurle|sito=lanuovabq.it|lingua=it|accesso=2024-03-01}}</ref>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro| curatore= Beccaria, Gian Luigi | titolo= Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica | città= Torino | editore= Piccola Biblioteca Einaudi |anno= 2004 | cid= Beccaria 2004 }}
* {{cita libro|autore= Genetti, Carol |titolo= How Languages Work: An Introduction to Language and Linguistics| anno= 2014 | città= Cambridge | editore= Cambridge University Press| cid= Genetti 2014 | lingua= en}}
* {{cita libro|autore1= Graffi, Giorgio | autore2= Sergio Scalise|titolo=Le lingue e il linguaggio. Introduzione alla linguistica|editore=Il Mulino|città=Milano, Bologna|anno=2002 | cid= Graffi e Scalise 2002 }}
* {{cita libro|autore=Nespor, Marina|titolo=Le strutture del linguaggio. Fonologia|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=1993|ISBN=88-15-03808-6|cid= Nespor 1993}}
* {{cita libro|autore=Sensini, Marcello |wkautore=Marcello Sensini|titolo=La grammatica della lingua italiana|editore=Mondadori|città= Milano|anno=2009|ISBN=88-04-46647-2|cid= Sensini 2009}}
==Voci correlate==
* [[Grammatica
* [[Grammatica
* [[Grammatica
* [[Grammatica
* [[Ortografia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=grammatica|s=de:Grammatiken}}
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.analisi-grammaticale.biz|titolo=Lezioni di Grammatica e Strumenti per l'Analisi Grammaticale}}
* {{cita web|url=http://www.analisi-logica.it|titolo=Lezioni di Grammatica e Strumenti per l'Analisi Logica}}
{{Arti liberali}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Arti liberali]]
[[Categoria:Storia della pedagogia]]
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