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{{NN|antropologia|novembre 2016}}
'''Inuit''' (singolare '''''inuk''''' o '''''inuq''''' in [[linguaggio Inuktitut]]) è il nome del popolo dell' [[Artico]] discendente dei [[Thule]]. Gli Inuit sono meglio conosciuti come ''Eschimesi'': in realtà questo termine significa "mangiatori di carne cruda" e fu usato dagli indiani [[Algonchini]] del [[Canada]] orientale per indicare questo popolo loro vicino, che si vestiva di pelli ed era costituito da esperti cacciatori. Il nome che usano per definirsi, Inuit appunto, significa semplicemente “uomini”.
{{Popolo
|nome = Inuit
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|didascalia = Inuit con abiti tradizionali
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|religione = [[cristianesimo]], [[animismo]] ([[mitologia inuit]])
|correlati = [[Aleuti]] e [[Yupik]]<ref name=ethno>{{Cita web |url = https://www.ethnologue.com/subgroups/eskimo-aleut |titolo = Eskimo-Aleut |sito = [[Ethnologue.com]] |accesso = 17 ottobre 2013}}</ref>
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}}
'''Inuit''' (ᐃᓄᐃᑦ in [[lingua inuktitut]], parola che significa ''uomini''; singolare '''''inuk''''' o '''''inuq''''') è un popolo dell'[[Artide|Artico]] che discende dai [[Thule (popolo)|Thule]]. Gli Inuit sono uno dei due gruppi principali insieme agli [[Yupik]]: il termine «eschimesi» (che significa «fabbricante di racchette da neve», mentre la traduzione «mangiatori di carne cruda», spesso riportata, è una [[paraetimologia]]) fu usato dai [[nativi americani]] [[Algonchini]] del [[Canada]] orientale per indicare questo popolo; loro si vestivano di pelli e la popolazione era costituita da esperti cacciatori. Gli Inuit e gli Yupik non amano l'utilizzo di questa parola considerando che hanno, appunto, un proprio nome specifico.
 
Gli Inuit sono gli originari abitanti delle regioni costiere artiche e subartiche dell'[[America settentrionale]] Settentrionale e della punta nord orientalenordorientale della [[Siberia]]: sicuramente abitano una delle più inclementi regioni della Terra. Il loro territorio è principalmente composto dalla [[tundra]], pianure basse e prive di alberi dove lail terraterreno è sempreperennemente ghiacciataghiacciato, il cosiddetto [[permafrost]], salvo pochi centimetri in superficie durante la breve stagione estiva. Attualmente vivono in [[Alaska]] ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]), in [[Groenlandia]] e in [[Canada]] dove risultano concentrati in particolare nei [[Territori del Nord-Ovest]], nel vicino [[Nunavut]] e nella regione settentrionale del [[Labrador (regione)|Labrador]].
 
== Cultura ==
Attualmente la cultura inuit e la stessa sopravvivenza di queste popolazioni risultano fortemente minacciate a causa dei mutamenti economico-sociali e delle condizioni di vita derivanti in gran parte dai cambiamenti climatici e ambientali, dalla maggiore influenza e penetrazione della cultura e degli stili di vita occidentali, oltreché dalle forti pressioni provenienti dalle potenze economiche interessate ad un più libero e disinvolto sfruttamento delle risorse naturali di cui le loro terre sono ricchissime. A causa di ciò le popolazioni stanno progressivamente modificando i propri stili di vita adattandosi a nuovi modelli culturali, perdendo di fatto il contatto con le proprie radici ancestrali. Questo progressivo snaturamento della cultura inuit e delle abitudini di vita sta portando a un'evidente alienazione sociale che si manifesta con altissimi tassi di [[alcoolismo]] e di [[suicidio]]<ref>{{Cita testo |autore= Robert Peroni |autore2= G. Frinchillucci |titolo= Il ruolo del Museo Polare per la ricerca negli ambienti estremi, 2004, Atti del convegno: La ricerca scientifica negli ambienti estremi |editore= Il Veltro Editrice |città= Roma |sbn= CSA0146717}}</ref>. Anche la campagna di [[Greenpeace]] che ha portato al divieto della caccia alle foche ha creato dei gravissimi problemi di sopravvivenza ai nativi a cui è venuto a mancare il principale mezzo di sostentamento che per secoli ha consentito loro di sopravvivere in un ambiente estremo e inospitale<ref>{{Cita web |url= http://www.unimondo.org/Notizie/Inuit-e-Greenpeace-i-lati-oscuri-di-una-campagna-e-il-nuovo-nemico-comune-147561 |titolo= Inuit e Greenpeace: i lati oscuri di una campagna e il nuovo nemico comune}}</ref>. Di questi pericoli si è fatto portavoce [[Robert Peroni]], un alpinista altoatesino che da oltre 30 anni, dopo essersi lasciato tutto alle spalle, si è trasferito a [[Tasiilaq]] in [[Groenlandia]] per conoscere da vicino questo popolo e farsi promotore delle loro istanze dando vita a progetti per la salvaguardia della loro cultura.<ref>{{Cita pubblicazione |url = http://viaggi.corriere.it/viaggi/vacanze/groenlandia-casa-rossa-peroni/ |titolo= Groenlandia |giornale= [[Corriere della Sera]]}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |url = http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2011/07/18/news/robert-peroni-un-altoatesino-tra-gli-inuit-1.4262833 |titolo = Robert Peroni: un altoatesino tra gli Inuit |data = 18 luglio 2011 |accesso = 28 gennaio 2017 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160815170203/http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2011/07/18/news/robert-peroni-un-altoatesino-tra-gli-inuit-1.4262833 |dataarchivio = 15 agosto 2016 |urlmorto = sì }}</ref>
 
== Abitazione ==
{{vedi anche|Iglù}}
Gli Inuit vivono in case di ghiaccio chiamate [[igloo]]: hanno la forma di una cupola sferica a pianta circolare e sono costruite con blocchi di ghiaccio incastrati perfettamente tra di loro a formare una volta. Vi si accede grazie ad un corridoio basso fatto anch'esso di neve e sulla parete di fronte a questo vi è una finestra, chiusa con una sottile lastra di ghiaccio o con pelli di [[foca]]. L'interno è foderato di pelli di [[renna]] e vi sono i letti di pelliccia di [[renna]] che devono ospitare tutta la [[famiglia]]. Il riscaldamento, l'illuminazione e la cucina sono ottenuti grazie alla lampada alimentata a grasso di [[foca]]: gli Inuit, nonostante le leggende, amano infatti cucinare tutte le loro vivande. D'estate spesso si spostano a vivere in tende, con coperture di pelli di [[foca]], di [[caribù]] o di altri animali sostenute da costole di [[balena]] o da legname.
Durante la stagione invernale, prima degli [[anni '70]], gli Inuit vivevano in case di ghiaccio chiamate [[iglù|igloo]] che avevano la forma di una cupola sferica a pianta circolare ed erano costruite con blocchi di neve ghiacciata giustapposti tra di loro a formare una [[volta (architettura)|volta]]. Vi si accedeva grazie ad un corridoio basso fatto anch'esso di neve e sulla parete di fronte a questo vi era una finestra, chiusa con una sottile lastra di ghiaccio o con pelli di [[Phocidae|foca]]. L'interno era foderato di pelli di [[Rangifer tarandus|renna]] e vi erano dei letti di pelliccia di renna che dovevano ospitare tutta la famiglia. Il riscaldamento, l'illuminazione e la cucina erano ottenuti grazie alla lampada alimentata a [[grasso di foca]]: gli Inuit, nonostante le leggende, amavano infatti cucinare tutte le loro bevande e cibo. D'estate vivevano in tende, con coperture di pelli di foca, di [[caribù]] o di altri animali e sostenute da costole di [[balena]] o da legname.
 
== OccupazioniAttività ==
AncheLe seattività principali praticate dagli Inuit sono la caccia e la pesca, alcuni gruppi vivonopraticano sula fiumipesca pescosisui edfiumi dell'interno, altri cacciano [[caribù]] nelle zone interne, glibenché Inuittradizionalmente vivonol'attività tradizionalmentepiù delladiffusa è la [[caccia]] di mammiferi marini ([[foca|foche]], [[tricheco|trichechi]] e [[balena|balene]]), ecosì come la loro struttura sociale e l'etica della loro cultura si sono sempre rivolterivolti alverso il mare. Durante le battute di caccia in mare usano aspettare l'uscita delle foche in prossimità delle aperture nella banchina di ghiaccio, utilizzano per gli spostamenti mezzi a motore o il [[kayak]] ([[umiak]]) ed utilizzano gli igloo per ripararsi.
 
La capacità degli Inuit di adattamento a un ambiente freddo e difficile è legata alla loro particolare abilità nel costruire attrezzi e altri utili accorgimenti da ogni tipo di materiale. Vestiti di pelli, arpioni d'[[avorio]] o di corno, con lame di pietra, pattini di [[slitta|slitte]] fatti all'occorrenza con strisce di carne gelata sono esempi dell'adattamento indigeno ai materiali naturali.
La capacità degli Inuit di adattamento a un ambiente freddo e difficile è legata alla loro particolare abilità nel costruire attrezzi e altri utili oggetti con ogni tipo di materiale naturale. Vestiti di pelli, arpioni d'[[avorio]] o di corno, lame di pietra, pattini di [[slitta|slitte]] fatti all'occorrenza con strisce di carne gelata, sono esempi dell'adattamento indigeno all'ambiente naturale.
Usano il [[Kayak]] o imbarcazioni a motore per cacciare in mare oppure aspettano vicino alle aperture nella banchina di ghiaccio l'uscita delle [[foche]]. Durante le battute di caccia usano gli [[igloo]] come riparo di emergenza. Usano le pelli degli animali per fabbricarsi vestiti (es.''anorak'').
 
Per spostarsi sulla neve usano slitte trainate dai cani anche se le motoslitte stanno largamente rimpiazzando questo modo di viaggiare.
== Lingua ==
{{vedi anche|Lingua inuit}}
La lingua inuit è tradizionalmente parlata in tutta l'Artide nordamericana e in alcune parti della zona subartica, nel Labrador. In passato era parlata in qualche misura nella Russia orientale, in particolare nelle [[isole Diomede]], ma oggi è quasi sicuramente estinta in Russia. Gli Inuit vivono principalmente in tre paesi: [[Groenlandia]] (una provincia autonoma della [[Danimarca]]), [[Canada]] e [[Alaska]].
 
== Organizzazione ==
L'organizzazione della società si basa sulla solidarietà fra villaggi; la proprietà è, per la maggior parte, collettiva, la [[famiglia (società)|famiglia]] in genere è poco numerosa. Gli Inuit hanno una loro [[religione]] che si basa sulla credenza che molti animali e fenomeni naturali abbiano un'anima o uno spirito. La principale personalità religiosa è lo [[sciamano]], spesso di sesso femminile.
 
Gli Inuit hanno una [[Mitologia inuit|propria religione]], di stampo [[animismo|animista]], che si basa sulla credenza che molti animali e fenomeni naturali abbiano un'anima o uno spirito. La principale personalità religiosa è lo [[sciamanesimo|sciamano]], spesso di sesso femminile, che durante le cerimonie può cadere in ''trance'' grazie all'ausilio del suono del [[tamburo]]. In questo stato, lo sciamano, sarebbe in grado di contattare l'[[Oltretomba|aldilà]] popolato dalla [[dio|dea]]-[[tricheco]] [[Sedna (mitologia)|Sedna]] per porgerle le istanze della sua gente e prevedere il futuro.<ref>{{Cita libro |autore= Maria Antonia Capitanio |titolo= Popoli che scompaiono |editore= Arnoldo Mondadori Editore |città= Milano |anno= 1975 |pagina= 84-89 |voce= Eschimesi |sbn= SBL0584233}}</ref>
 
A salvaguardia della propria cultura e del loro ambiente gli Inuit hanno costituito l'ICC (''Inuit Circumpular Council''), organizzazione non governativa e plurinazionale che opera attivamente a livello internazionale per il riconoscimento dei diritti delle popolazioni indigene e la difesa del loro ambiente naturale fortemente minacciato dai cambiamenti climatici e dalle attività di estrazione e sfruttamento delle risorse naturali e delle materie prime. Al di là dei confini politici, tale organizzazione rappresenta approssimativamente circa {{formatnum:160000}} nativi che vivono nelle regioni artiche della [[Groenlandia]], del [[Canada]], dell'[[Alaska]] e della penisola [[Chukotka]] in [[Siberia]].
 
== Cinema ==
Nel 2001 è uscito il film ''[[Atanarjuat il corridore|Atanarjuat]]'' o anche ''[[Atanarjuat il corridore]]'' (in inglese ''Atanarjuat the fast runner'') basato su un'antica leggenda inuit tramandata oralmente da tempo immemorabile. In tale leggenda, si narra di un Inuit che riesce a sfuggire ad un tentativo di omicidio, correndo nudo tra la neve, per poi tornare a vendicarsi. Il film rappresenta un caso cinematografico importante, perché non solo descrive la vita di questo popolo, ma è girato in [[lingua inuit]] (con sottotitoli in varie lingue), oltre ad essere il primo film di un regista inuit (Zacharias Kunuk) che narra del suo popolo. Ideato in particolare per consentire ai giovani Inuit moderni di comprendere la lingua antica e la cultura del loro popolo, in ogni fase di creazione del film il regista si è consultato con gli anziani riguardo alla lingua, ai modi di vita e ad altri particolari.<ref>{{Cita web|1=http://www.centraldocinema.it/recensioni/19set02/atanarjuat.htm|2=Atanarjuat|data=19 settembre 2002|accesso=21 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090615155144/http://www.centraldocinema.it/recensioni/19Set02/atanarjuat.htm|dataarchivio=15 giugno 2009|urlmorto=sì}}</ref>
 
Oltre a ricordarne un altro, coprodotto da Francia, Italia e Regno Unito dal Titolo Ombre Bianche (Titolo originale [[The Savage Innocents]]) Anno 1960, Regia [[Nicholas Ray]], Soggetto [[Hans Ruesch]], Fotografia Peter Hennessy e [[Aldo Tonti]]. Interpreti: [[Anthony Quinn]], [[Yōko Tani]], [[Peter O'Toole]], [[Carlo Giustini]], [[Marco Guglielmi]].
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
*''Terra Madre. In omaggio all'immaginario della nazione inuit'' di [[Jean Malaurie]], traduzione e prefazione di Giulia Bogliolo Bruna, Milano, EDUCatt, 2017.
*Giulia Bogliolo Bruna, « Les “Esquimaux des Lumières”: archéologie d’un regard entravé », ''revue ANUAC'', Vol.3, N°1, 2014, pp.1-19 <small>[archive]</small>.
*Giulia Bogliolo Bruna, « Des races monstrueuses aux peuples maudits, des préadamites aux Homines religiosi: l'image des Esquimaux dans la littérature de voyage (XVIe siècle-première moitié du XVIIIE siècle) », ''Internord, Revue Internationale d'Etudes Arctiques'', n°21, Editions du Centre National de la Recherche Scientifique (C.N.R.S), 2011, pp. 167–188.
*Giulia Bogliolo Bruna, "“Préadamites, Juifs errants, Tartares? Des "origines" des Esquimaux d´après les sources documentaires et littéraires des XVIe , XVIIe, XVIIIe siècles", Actes du XXXe Congrès International des Américanistes, Pérouse, 2008, ISBN 978-88-903490-3-4, p.&nbsp;987-996.
*{{Cita libro|cognome=Alia|nome=Valerie|anno=2009|titolo=Names and Nunavut: Culture and Identity in Arctic Canada|url=http://books.google.ca/books?id=rVoNxuS4n1gC&lpg=PA118&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=Berghahn Books|isbn=978-1-84545-165-3}}
* {{Cita libro|cognome=Billson|nome=Janet Mancini|coautori=Kyra Mancini|anno=2007|titolo=Inuit women: their powerful spirit in a century of change|url=http://books.google.ca/books?id=8M8aihnBACwC&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=Rowman & Littlefield|isbn=978-0-7425-3596-1}}
* {{Cita libro|cognome=Briggs|nome=Jean L.|titolo=Never in Anger: Portrait of an Eskimo Family|editore=Harvard University Press|città=Cambridge, Massachusetts|anno=1971|url=http://books.google.ca/books?id=A9QuJjQbh7MC&lpg=PP1&dq=Never%20in%20Anger%3A%20Portrait%20of%20an%20Eskimo%20Family&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|isbn=0-674-60828-3}}
* {{Cita libro|cognome=Forman|nome=Werner|cognome2=Burch|nome2=Ernest S.|titolo=The Eskimos|editore=University of Oklahoma Press|città=Norman|anno=1988|url=http://books.google.ca/books?id=BUDUvjJpnzUC&lpg=PA7&dq=The%20Eskimos&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|isbn=0-8061-2126-2}}
* {{Cita video |url= http://www.cbc.ca/documentaries/natureofthings/2009/inuitodyssey/history.html |titolo= The Nature of Things - Inuit Odyssey - History of the Thule Migration |editore= [[Canadian Broadcasting Corporation]] |anno= 2009 |accesso= 28 gennaio 2017}}
* {{Cita libro|cognome=Crandall|nome=Richard C.|anno=2000|titolo=Inuit Art: A History|url=http://books.google.ca/books?id=M4p8ZrkbSCkC&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=McFarland|isbn=0-7864-0711-5}}
* {{Cita libro |cognome=De Poncins |nome= Gontran |titolo= Kabloona |url=https://archive.org/details/kabloona0000ponc_z8d2 |città= St. Paul (Minnesota) |editore= Graywolf Press |anno= 1996 |annooriginale= 1941 |isbn= 1-55597-249-7}}
* {{Cita libro|cognome=Eber|nome=Dorothy|anno=1997|titolo=Images of Justice: A Legal History of the Northwest Territories and Yellowknife|url=http://books.google.ca/books?id=g7Qcr7vzQbQC&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=McGill-Queen's University Press|isbn=0-7735-1675-1}}
* {{Cita libro|cognome=Eber|nome=Dorothy|anno=2008|titolo=Encounters on the Passage: Inuit meet the explorers|url=http://books.google.ca/books?id=zG50985kCSUC&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=University of Toronto Press|isbn=978-1-4426-8798-1}}
* {{Cita libro|cognome=Hauser|nome=Michael|coautori=Erik Holtved, Bent Jensen|anno=2010|titolo=Traditional Inuit songs from the Thule area|volume=2|url=http://books.google.ca/books?id=NjgysV2UGygC&lpg=PA1&dq=Inuit&pg=PA1#v=onepage&q&f=true|editore=Museum Tusculanum Press|isbn=978-87-635-2589-3}}
* {{Cita libro|cognome=Hessell|nome=Ingo|titolo=Arctic Spirit: The Albrecht Collection of Inuit Art at the Heard Museum|editore=Douglas & McIntyre|città=Vancouver|anno=2006|isbn=1-55365-189-8}}
* {{Cita libro|cognome=Hund|nome=Andrew|anno=2012|titolo=Inuit.|url=https://archive.org/details/encyclopediaofgl0000unse_h1k6|editore=SAGE Publications, Inc.|isbn=978-1-4129-9261-9}}
* {{Cita libro|cognome=Kulchyski|nome=Peter Keith|coautori=Frank J. Tester|anno=2007|titolo=Kiumajut (talking back): game management and Inuit rights, 1900–70|url=http://books.google.ca/books?id=RGB7w2x0sa0C&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=UBC Press|isbn=978-0-7748-1241-2}}
* {{Cita libro|cognome=King|nome=J. C. H.|coautori=Birgit Pauksztat, Robert Storrie|anno=2005|titolo=Arctic clothing of North America—Alaska, Canada, Greenland|url=http://books.google.ca/books?id=ZD2_7LRxGwsC&lpg=PA132&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=McGill-Queen's University Press|isbn=0-7735-3008-8}}
* {{Cita libro|autore=McGrath, Melanie|titolo=The long exile: a tale of Inuit betrayal and survival in the high Arctic|url=https://archive.org/details/longexiletaleofi0000mcgr|editore=Alfred A. Knopf|città=New York|anno=2007|isbn=1-4000-4047-7}}
* {{Cita libro|cognome=Paver|nome=Michelle|titolo=Chronicles of Ancient Darkness Omnibus Edition (Volume 1, 2, and 3)|editore=Orion|città=Londra|anno=2008|isbn=1-84255-705-X}}
* {{Cita libro|cognome=Ruesch|nome=Hans|titolo=Top of the World|editore=Pocket|città=New York|anno=1986|isbn=950-637-164-4}} ([https://web.archive.org/web/20091026004922/http://geocities.com/proppentrecker/ernenek-00.html Hebrew version])
* {{Cita libro|cognome=Stern|nome=Pamela R.|coautori=Lisa Stevenson|anno=2006|titolo=Critical Inuit studies: an anthology of contemporary Arctic ethnography|url=http://books.google.ca/books?id=71lBFUBkrMwC&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=University of Nebraska Press|isbn=0-8032-4303-0}}
* {{Cita libro|cognome=Steckley|nome=John|anno=2008|titolo=White Lies about the Inuit|url=http://books.google.ca/books?id=i-osjdNH3g8C&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=Broadview Press|isbn=978-1-55111-875-8}}
* {{Cita libro|cognome=Stern|nome=Pamela R.|anno=2004|titolo=Historical dictionary of the Inuit|url=http://books.google.ca/books?id=Xa_Pq8X_MIsC&lpg=PP1&dq=Inuit&pg=PP1#v=onepage&q&f=true|editore=Scarecrow Press|isbn=0-8108-5058-3}}
* {{Cita libro|cognome=Walk|nome=Ansgar|titolo=Kenojuak Ashevak|url=https://archive.org/details/kenojuaklifestor0000walk|Kenojuak: the life story of an Inuit artist|editore=Penumbra Press|città=Manotick (Ontario)|anno=1999|isbn=0-921254-95-4}}
* {{Cita libro |autore= Hugh Brody |titolo= The Other Side of Eden: Hunter-Gatheres, Farmers and the Shaping of the World |url= https://archive.org/details/othersideofedenh00brod |editore= North Point Press |anno= 2002 |isbn= 0-571-20502-X}}
* {{Cita libro |autore= [[Hans Ruesch]] |titolo= [[Paese dalle ombre lunghe]] (Top of the World) |traduttore= <!--Nash Hercus (pseudonimo dello stesso Hans Ruesch)--> |ed= IV |serie= Garzanti per tutti |numero= 168 |editore= [[Garzanti Editore|Garzanti]] |anno= 1968 |pagina= 197, cap. 14 |sbn= MOD0350899}}
* {{Cita web |titolo= Bibliografia sugli Inuit |curatore= Tatiana Cappucci |url= http://www.tatianacappucci.it/Tatiyak/Letture/Letture.asp}}
* {{Cita libro |autore= Robert Peroni |titolo= Dove il Vento Grida più forte |editore= Sperling & Kupfer |città= Milano |anno= 2013 |isbn = 978-88-200-5493-9}}
*Giulia Bogliolo Bruna, ''Equilibri artici. L'umanesimo ecologico di [[Jean Malaurie]]'', prefazione di Anna Casella Paltrinieri, postfazione di Luisa Fladini, Roma, Edizioni CISU, settembre 2016, collana "''Ethno''-grafie americane".
 
== Voci correlate ==
Hanno costituito la [[ICC]] (''Inuit Circumpular Confernce''), un'organizzazione non governativa e plurinazionale, a salvaguardia della propria cultura, che rappresenta 150,000 persone abitanti nei territori di [[Canada]], [[Groenlandia]], [[Alaska]], [[Russia]].
* [[Mitologia inuit]]
* [[Paradosso inuit]]
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto}}
* [[Classificazione dei nativi americani]]
* [[Nativi americani]]
 
== LinksCollegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
[http://www.inuit.org ICC official website]
* {{cita web|http://www.inuit.org|Inuit Circumpolar Council official website|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.museopolare.it|Museo Polare Etnografico "Silvio Zavatti"}}
* {{cita web|https://secure2.pbase.com/perrona/inuit__cree_rupert__river|"Foto di Inuit"}}
* {{cita web|http://www.racine.ra.it/planet/testi/inuit.htm|Inuit: il loro cielo, i loro miti}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[categoria:Nativi americani]]
{{Portale|antropologia|Artide}}
 
[[daCategoria:Inuit| ]]
[[Categoria:Gruppi etnici nativi dell'America Settentrionale]]
[[de:Inuit]]
[[en:Inuit]]
[[eo:Inuitoj]]
[[fi:Inuitit]]
[[fr:Inuit]]
[[he:אסקימואים]]
[[iu:ᐃᓄᐃᑦ]]
[[nl:Inuit]]
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[[pt:Inuits]]
[[ru:Эскимосы]]
[[se:Inuhkat]]
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[[sv:Inuiter]]
[[zh:伊努伊特]]