Autorità internazionale dei fondali marini: differenze tra le versioni
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[[File:ISA Headquaters.jpg|thumb|Autorità internazionale dei fondali marini]]
La '''International Seabed Authority''' (ISA) (''Autorità Internazionale per i Fondali Marini'') è un ente intergovernativo con sede a [[Kingston]], [[Giamaica]], fondato per coordinare e controllare tutte le attività connesse ai minerali presenti nei fondali marini internazionali oltre i limiti delle giurisdizioni nazionali. L'area interessata riguarda la maggior parte degli [[Oceano|oceani]] della terra. L'ISA è un'organizzazione indipendente fondata originariamente dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite]].
== Storia e funzione ==
Dopo non meno di dieci riunioni preparatorie succedutesi negli anni,<ref name="UN_ARES4828_page4">{{cita web |url=http://www.undemocracy.com/A-RES-48-28/page_4/rect_104,309_898,400 |titolo=Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Convenzione sul diritto del mare. Risoluzione 28, sessione 48, pagina 4 dell'11 gennaio 1994 |
<!--The articles governing the Authority have been made "noting the political and economic changes, including market-oriented approaches, affecting the implementation" of the Convention.<ref name="UN_ARES48263">{{UN document |docid=A-RES-48-263 |type=Resolution |body=General Assembly |session=48 |resolution_number=263 |accessdate=2009-04-23|title=Agreement relating to the implementation of Part XI of the United Nations Convention on the Law of the Sea of 10 December 1982|date=[[17 August]] [[1994]]}}</ref>-->
Il 24 ottobre [[1996]] le è stato riconosciuto lo [[status di osservatore]] dell'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]].<ref>{{cita web |url=http://www.undemocracy.com/generalassembly_51/meeting_40 |titolo=Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Status di osservatore per la International Seabed Authority nell'Assemblea Generale. Meeting 40, sessione 51 del 24 ottobre 1996 |
Alla data del 1º maggio [[2009]] l'ISA conta 158 membri, composti da tutti i partecipanti alla [[Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare]]. L'Italia ne fa parte dal 13 gennaio [[1995]].<ref>{{cita web|url=http://www.un.org/Depts/los/reference_files/chronological_lists_of_ratifications.htm|titolo=Elenco cronologico delle ratifiche, adesioni e successioni alla Convenzione e relativi Accordi. (aggiornato con regolarità) |
Esistono due organi principali per stabilire gli indirizzi politici e regolare l'attività dell'ISA: l'Assemblea, dove sono rappresentati tutti i membri, e un Consiglio di 36 membri eletti dall'Assemblea. I consiglieri sono scelti con una formula studiata per ottenere una rappresentanza delle nazioni equamente suddivisa tra vari gruppi, tra i quali quelli che si occupano di prospezione mineraria dei fondali marini e quelli che estraggono sulla terraferma minerali che si trovano sui fondali. L'ISA tiene una riunione annuale, che solitamente dura due settimane. La quattordicesima riunione si è svolta a Kingston nel maggio/giugno [[2008]].
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== Attività correnti ==
L'ISA ha un bilancio annuale di 5,8 milioni di dollari (che crescerà a 6,3 milioni di dollari nel [[2009]] e [[2010]]), e impiega circa 35 persone. Nel giugno [[2008]] l'Assemblea dell'ISA ha eletto per acclamazione il ghanese [[Nii Allotey Odunton]], già deputato nella Segreteria Generale sin dal [[1996]], alla carica di Segretario Generale per quattro anni a partire dal 1º gennaio [[2009]].<ref>{{cita web | url = http://www.isa.org.jm/files/documents/EN/Press/Press08/SB-14-16.pdf | titolo = Elezione di Nii Allotey Odunton a Segretario Generale dell'ISA. Ufficio stampa dell'ISA, 5 giugno 2008 |
Il sistema esplorativo previsto dalla [[Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare]] e diretto dall'ISA è entrato in funzione nel 2001/2002 con la firma di contratti della durata di 15 anni con sette organizzazioni che avevano fatto richiesta per condurre esplorazioni sui [[Noduli di manganese|noduli polimetallici]] in specifiche aree dei fondali marini. Nel [[2006]] è stato aggiunto alla lista un ente tedesco.
Attualmente gli otto contraenti sono:
* Yuzhmorgeologya ([[Russia|Federazione Russa]])
* Interoceanmetal Joint Organization (IOM) ([[Bulgaria]], [[Cuba]], [[Slovacchia]], [[Repubblica Ceca]], [[Polonia]] e [[Russia|Federazione Russa]])
* Il Governo della Repubblica di Corea
* China Ocean Minerals Research and Development Association (COMRA) (
* Deep Ocean Resources Development Company (DORD) ([[Giappone]])
* Institut Français de Recherche pour l'Exploitation de la Mer (IFREMER) (
* Il Governo Indiano
* Il Federal Institute for Geosciences and Natural Resources ([[Germania]])
Tranne una, tutte la aree attuali di esplorazione sono nella zona Clarion-Clipperton, nell'Oceano Pacifico a nord dell'equatore, a sud e sud-est delle Hawaii. L'altra area la sta esplorando l'India, e si trova nel Bacino Centrale Indiano dell'Oceano Indiano.<ref>{{cita web |
Ogni area è limitata a 150.000 km<sup>2</sup>, e metà di quest'area deve essere ceduta di nuovo all'ISA dopo otto anni. Ogni contraente deve fare un rapporto annuale sulle attività condotte nell'area assegnatagli. Sino ad oggi, nessuno ha manifestato il serio intento di iniziare uno sfruttamento commerciale.
Nel [[2008]] l'ISA ha ricevuto due nuove richieste, provenienti per la prima volta da ditte private con sede nel Pacifico in nazioni insulari in via di sviluppo, per l'autorizzazione a ricerche di noduli polimetallici. Le ditte in questione, finanziate dai rispettivi governi, sono la Nauru Ocean Resources Inc.<ref>{{cita web | url = http://www.isa.org.jm/files/documents/EN/14Sess/LTC/ISBA-14LTC-L2.pdf | titolo = Richiesta di autorizzazione della Nauru Ocean Resources Inc. per un progetto di esplorazione, 21 aprile 2008 | accesso = 11 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081217085209/http://www.isa.org.jm/files/documents/EN/14Sess/LTC/ISBA-
La principale realizzazione legislativa dell'ISA ottenuta sinora è stata l'adozione, nel [[2000]], di regolamenti di controllo dell'esplorazione dei noduli polimetallici.<ref>{{cita web |
Nell'agosto 2002 il Consiglio dell'ISA iniziò a lavorare su un'altra serie di regolamenti concernenti solfuri polimetallici e croste di ferromanganese ricche di cobalto, materiali che, oltre al cobalto, sono ricchi di [[ferro]], [[zinco]], [[argento]] e [[oro]]. I solfuri si trovano attorno a sorgenti calde di origine vulcanica, soprattutto nell'Oceano Pacifico, mentre le croste
Oltre al lavoro legislativo, l'ISA organizza incontri annuali su vari aspetti dell'esplorazione dei fondali marini, con particolare riguardo alle misure necessarie a proteggere l'ambiente marino da qualsiasi conseguenza dannosa. I risultati di questi incontri sono diffusi tramite pubblicazioni. Studi condotti per vari anni sull'area mineraria chiave del Pacifico Centrale hanno prodotto uno studio tecnico su biodiversità, gamma delle specie e migrazione dei geni nella zona abissale dei noduli del Pacifico, considerando in particolare come prevedere e affrontare le conseguenze dell'estrazione mineraria in fondali profondi.<ref>{{cita web | url = http://www.isa.org.jm/files/documents/EN/Pubs/TechStudy3.pdf | titolo = Studio tecnico No. 3 dell'ISA (2007): ''Biodiversity, species ranges, and gene flow in the abyssal Pacific nodule province: predicting and managing the impacts of deep seabed mining'' | accesso = 11
Nel [[2006]] l'ISA ha istituito un Fondo di Dotazione per sostenere ricerche scientifiche marine svolte in collaborazione nell'area dei fondali marini internazionali. Il Fondo permetterà a scienziati e tecnici esperti, provenienti da nazioni in via di sviluppo, di partecipare a ricerche organizzate da istituzioni nazionali e internazionali nelle profondità marine. Nel febbraio 2008 è stata lanciata una campagna per identificare i partecipanti, stabilire una rete di enti cooperanti, e cercare ulteriori finanziamenti per accrescere l'iniziale dotazione di 3 milioni di dollari fornita dall'ISA.<ref>{{cita web |
Contrariamente alle speranze iniziali che le estrazioni minerarie sui fondali marini avrebbero generato notevoli guadagni sia per le nazioni impegnate nello sfruttamento che per l'ISA, sinora non è stata sviluppata nessuna tecnologia per raccogliere minerali dai fondali marini a costi competitivi con l'estrazione mineraria sulla terraferma. Fino a poco tempo fa, l'opinione comune era che potrebbero essere necessari vari decenni prima di poter raccogliere minerali in modo economico dalle profondità oceaniche. Inoltre, gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], che possiedono alcune delle tecnologie più avanzate in questo campo, non hanno ancora ratificato la [[Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare]] e quindi non sono membri dell'ISA.
Più recentemente, invece, varie ditte che adesso operano in [[acque territoriali]] di [[Papua Nuova Guinea]], Fiji e Tonga, hanno mostrato un nuovo interesse per l'estrazione di minerali in mare profondo, con particolare riguardo a croste di ferromanganese e solfuri polimetallici. Papua Nuova Guinea fu la prima nazione al mondo a rilasciare licenze di esplorazione commerciale per enormi depositi di solfuri presenti sui fondali marini; la licenza fu data alla Nautilus Minerals nel [[1997]]. La nuova politica del Giappone riguardo agli oceani sottolinea la necessità di valorizzare idrati di metano e depositi idrotermali all'interno della [[zona economica esclusiva]] del Giappone, richiedendo che queste risorse siano commercializzate entro i prossimi 10 anni. Il Segretario Generale Nandan ha esposto questi sviluppi nel suo rapporto annuale all'ISA nell'aprile 2008; inoltre ha anche riportato che sono in fase di crescita sia la domanda che i prezzi di cobalto, rame, nichel e manganese. Questi sono i metalli principali che si dovrebbero ottenere dall'estrazione sui fondali marini. Nandan ha anche notato che le tecnologie in fase di sviluppo per l'estrazione in mare aperto potrebbero essere adattate a scavi minerari nelle profondità marine.<ref>{{cita web | url = http://www.isa.org.jm/files/documents/EN/14Sess/Ass/ISBA-14A-2.pdf | titolo = Documento ISBA/14/A/2, 14 aprile 2008 | accesso = 11 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20081217085230/http://www.isa.org.jm/files/documents/EN/14Sess/Ass/ISBA-
<!--In its preamble, UNCLOS defines the international seabed area—the part under ISA jurisdiction—as “the seabed and ocean floor and the subsoil thereof, beyond the limits of national jurisdiction”. There are no maps annexed to the Convention to delineate this area. Rather, UNCLOS outlines the areas of national jurisdiction, leaving the rest for the international portion. National jurisdiction over the seabed normally leaves off at {{
Recentemente c'è stato un notevole interesse nella possibilità di sfruttare le risorse dei fondali del [[Mar Glaciale Artico]], delimitato da [[Canada]], Danimarca, Islanda, [[Norvegia]], Russia e Stati Uniti. Le parti di fondale marino non appartenenti a questi stati ricadono sotto la giurisdizione dell'ISA.
== Controversia ==
Gli scopi precipui e l'autorità dell'ISA sono stati messi in dubbio da nazioni che si oppongono alla [[Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare]] e che sono scettiche sugli impegni multilaterali degli Stati Uniti.<ref>{{cita web | url = http://www.unlawoftheseatreaty.org | titolo = Testo della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare | accesso = 11
* obbligatorietà di richieste di permesso, compensi e tasse sull'estrazione mineraria dai fondali; divieto di raccolta senza il permesso dell'ISA;
* uso delle somme raccolte per [[distribuzione della ricchezza]] oltre che per l'amministrazione dell'ISA;
* obbligo di divulgare le tecnologie acquisite ("technology transfer").
A causa di questi motivi, gli Stati Uniti hanno insistito per modificare la Convenzione, ottenendo nel 1994 un accordo sui metodi di applicazione (Agreement on Implementation) che riduce la portata di queste clausole e dunque modifica i poteri dell'ISA. Nonostante le variazioni apportate gli Stati Uniti non hanno ratificato la Convenzione, e quindi non sono membri dell'ISA, anche se inviano ai meeting delle delegazioni in qualità di osservatori. Il 31 ottobre [[2007]] il Comitato per le Relazioni Estere del [[Senato degli Stati Uniti]] ha raccomandato la ratifica (17 voti a favore contro 4 contrari); non è però ancora stata stabilita la data in cui il Senato al completo dovrà decidere.<ref>{{cita web|
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
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