Simonetta Vespucci: differenze tra le versioni

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{{NN|nobili|marzo 2017}}
 
{{Aristocratico
| nome = Simonetta Cattaneo
|suffisso onorifico =
| immagine = Sandro Botticelli 069.jpg
|legenda = ''[[Ritratto di giovane donna (Botticelli Francoforte)|Ritratto di giovane donna]]'' (1482–1485 ca.) di [[Botticelli]], esposto al [[Städelsches Kunstinstitut]] di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]]. Si è ipotizzato possa essere un ritratto idealizzato di Simonetta.
| legenda = Simonetta Cattaneo ritratta dal [[Botticelli]]
|stemma = Arms of the house of Catteneo.svg
| titolo =
|titolo = Nobildonna
| periodo =
|periodo =
| predecessore =
|predecessore =
| successore =
|successore =
| nome completo =
|nome completo = Simonetta Cattaneo Vespucci
|altrititoli =
|altrititoli =
| data di nascita = 28 gennaio (?) [[1453]]
| luogodata di nascita = [[Genova]]28 ogennaio [[Porto Venere1453]]
| dataluogo di morte nascita = 26[[Genova]] aprileo [[1476Portovenere]]
| luogodata di morte = 26 =aprile [[Firenze1476]]
|luogo di morte = [[Firenze]]
|luogo di sepoltura = [[Chiesa di Ognissanti (Firenze)|Chiesa di Ognissanti]] ([[Firenze]]) ma la tomba non esiste più
| dinastia = [[Cattaneo (famiglia)|Cattaneo]]
| padre = Gaspare Cattaneo della Volta
| madre = Caterina = CattochiaViolante Spinola
| consorte = [[Marco Vespucci]]
| figli =
|}}
{{Bio
|Nome = Simonetta
|Cognome = Vespucci
|PostCognomeVirgola = nata '''Cattaneo''', chiamata la ''Sans Par'' per la sua straordinaria bellezza
|Sesso = F
|LuogoNascita = Genova
|LuogoNascitaAlt = o [[Porto VenerePortovenere]]
|GiornoMeseNascita = [[28 gennaio]] (?)
|AnnoNascita = 1453
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|GiornoMeseMorte = 26 aprile
|AnnoMorte = 1476
|Attività = nobildonna
|Nazionalità = italiana
|Categorie = no
|FineIncipit = fu una nobildonnagentildonna italiana, tra le più note del [[Rinascimento]], ritenuta la musa ispiratrice di [[Sandro Botticelli]]<ref>{{cita web|url=https://www.focus.it/cultura/arte/muse-artisti-arte-vita|titolo=Arte Muse di grandi artisti, nell'arte e nella vita|accesso=21 giugno 2023}}</ref>
}}
 
Ritenuta dai suoi contemporanei come la più bella donna vivente, venneVenne amata da [[Giuliano de' Medici]], il fratello minore di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo il Magnifico]],. eAlcuni daritengono [[Sandrosi Botticelli]], che ne fece la sua ''Musa'',possa rendendola eterna nei suoi più famosi dipinti. La troviamo, infatti,riconoscere nelle vesti della dea [[Venere (divinità)|Venere]] nella ''[[Nascita di Venere]]'' di Sandro Botticelli oppure nella stessa dea, in Flora ed in una delle Tre Grazie (quella al centro) nell'allegoria della ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]''.<ref>{{Cita|Paola Giovetti|p. 51}}.</ref> Tali identificazioni sono però prive di riscontri nelle fonti storiche, come dimostrato sin dal 1930 da Jacques Mesnil<ref>Jacques Mesnil, ''Connaissons-nous Botticelli?'', in "Gazette des Beaux-Arts", LXXII, 1930, II pp. 87. Si veda anche Davide Gasparotto - Antonella Gigli, ''Il Tondo di Botticelli a Piacenza'', F. Motta 2016, p. 18</ref> e ribadito da [[Ernst Gombrich]], che definì l'identificazione con Simonetta un mito romantico,<ref>Ernst Gombrich 1945, p. 9</ref> seguito dalla maggior parte della letteratura critica successiva.<ref>Si vedano ad esempio, con bibliografia precedente: Judith Rachel Allan 2014, pp. 10, 181, 184 e passim o Ana Debenedetti - Caroline Elam 2019, p. 71</ref>
<br/>È stato ipotizzato sia stata ritratta da altri artisti, come [[Piero di Cosimo]] che dipinse il ''[[Ritratto di Simonetta Vespucci come Cleopatra|Ritratto di Simonetta Vespucci]]'', nel quale è raffigurata come la regina [[Cleopatra]], con un aspide che le cinge il collo. Anche questa identificazione è stata però ritenuta improbabile da gran parte della letteratura critica, dato che il dipinto è identificabile con quello visto da Vasari in casa di Francesco da Sangallo, da lui nominato solo come una Cleopatra senza far menzione Simonetta.<ref>''Giorgio Vasari, Delle vite de' più eccellenti pittori, scultori et architettori'', Parte terza, Firenze 1568, p. 26. L'iscrizione che identifica Simonetta fu aggiunta probabilmente a fine Cinquecento quando il dipinto entrò nella collezione Vespucci. Sulla questione, con parere contrario all'identificazione con Simonetta, si vedano: Mina Bacci, ''Piero di Cosimo'', Rizzoli 1966, p.13; Michelle Wharton Vanderzant 1983, p. 62; Sharon Fermor 1993, p. 93, Paola Tinagli, ''Women in Italian Renaissance Art. Gender, Representation, Identity'', Manchester University Press 1997, pp. 75-77; Allan 2014, pp. 215-225</ref> Allo stato attuale delle conoscenze non è dunque possibile identificare in modo sicuro il volto della Vespucci in nessuna opera d'arte a noi giunta.
Fu musa ispiratrice anche per numerosi altri artisti, tra i quali si distinse [[Piero di Cosimo]], che dipinse il ''[[Ritratto di Simonetta Vespucci come Cleopatra|Ritratto di Simonetta Vespucci]]'', nel quale è raffigurata come la regina [[Cleopatra]], con un aspide che le cinge il collo.
 
== Biografia ==
 
=== Origini ===
[[File:Strabismo di Venere - Botticelli.jpg|thumb|left|''[[Nascita di Venere]]'' (1482–1485 ca.) di Botticelli, [[Galleria degli Uffizi]]. L'indentificazione di Simonetta in questo quadro è stata messa in dubbio dalla quasi totalità della letteratura specialistica]]
Simonetta nacque dai [[Famiglie genovesi|nobili genovesi]] [[Gaspare Cattaneo della Volta]] e [[Cattochia Spinola]] il 28 gennaio [[1453]] (gli storici non sono concordi circa il suo luogo di nascita, se [[Genova]] o [[Fezzano]] di [[Porto Venere]]), membro dunque della nobile [[Cattaneo (famiglia)|famiglia Cattaneo]].
I suoi genitori divennero noti per aver dato i natali a questa leggendaria "[[Venere (divinità)|Venere]] vivente".
 
Simonetta nacque dai [[Famiglie genovesi|nobili genovesi]] [[Gaspare Cattaneo della Volta]] e Caterina Violante [[Spinola]] (detta Catocchia) il 28 gennaio [[1453]] (gli storici non sono concordi circa il suo luogo di nascita, se [[Genova]] o [[Fezzano]] di [[Portovenere]]), membro dunque della nobile [[Cattaneo (famiglia)|famiglia Cattaneo]].
===Il matrimonio===
I suoi genitori divennero noti per aver dato i natali a questa leggendaria "[[Venere (divinità)|Venere]] vivente". Inoltre, Simonetta Vespucci, da parte di madre, era imparentata con gli Appiani, signori di [[Piombino]].
Nell'aprile del [[1469]], quando aveva appena sedici anni, andò incontro al giovanissimo sposo Marco Vespucci, un cugino lontano del navigatore [[Amerigo Vespucci]], nella chiesa gentilizia di [[chiesa di San Torpete|San Torpete]], alla presenza del [[Doge (Repubblica di Genova)|Doge]] di [[Genova]] e di tutta l'aristocrazia cittadina.
 
=== Il matrimonio ===
Si ritiene che Simonetta avesse accompagnato da bambina i genitori in esilio nella villa che la famiglia Cattaneo possedeva a [[Fezzano]] di [[Portovenere]].
Nell'aprile del [[1469]], quando aveva appena sedici anni, andò incontro al giovanissimo sposo Marco Vespucci, un cugino lontano del navigatore [[Amerigo Vespucci]], nella chiesa gentilizia di [[Chiesa di San Torpete|San Torpete]], alla presenza del [[Doge (Repubblica di Genova)|Doge]] di [[Genova]] e di tutta l'aristocrazia cittadina.
 
Si ritiene che Simonetta avesse accompagnato da bambina i genitori in esilio nella villa che la famiglia Cattaneo possedeva a [[Fezzano]] di [[Portovenere]], dove visse fino ai sei anni.<ref name="ref_A">{{Cita|Paola Giovetti| pag. 12}}.</ref>
La madre aveva sposato in prime nozze [[Battista Fregoso (1380-1442)|Battista Fregoso]] ([[1380]]-[[1442]]) da cui aveva avuto una figlia, Battistina, andata sposa a [[Jacopo III Appiano]], [[Principato di Piombino|signore di Piombino]].
Inoltre, durante il periodo di esilio, i Cattaneo furono ospitati dagli [[Appiano (famiglia)|Appiani]] a Piombino. Simonetta rimase alla sua corte fino al [[Piombino1468]], doveanno del suo matrimonio. Qui Piero Vespucci, padre di Marco, era spesso ospite per ragioni di affari. A Piombino venne combinato il matrimonio tra Simonetta e Marco.<ref>{{Cita|Rachele Farina|pp. 28-29}}.</ref>
 
{{Citazione necessaria|Il giovane sposo era da poco stato inviato dal padre Piero a [[Genova]] per studiare i sapienti ordinamenti del [[Banco di San Giorgio]]}}, con cui aveva stretti rapporti lo stesso Jacopo III e di cui era procuratore appunto Gaspare Cattaneo,<ref name="ref_A" /> che nel [[1464]] era stato testimonio della dedizione di Genova a [[Francesco Sforza]], duca di [[Milano]]. Marco Vespucci, accolto dai Cattaneo, si era innamorato perdutamente della bella Simonetta e il matrimonio era stato una logica conseguenza, visto l'interesse dei Cattaneo a legarsi con una potente famiglia di banchieri fiorentini, intimi dei [[Medici]]. La recente [[caduta di Costantinopoli]] e la perdita delle colonie orientali aveva infatti particolarmente colpito economicamente e moralmente la famiglia Cattaneo.
 
=== La vita a Firenze alla corte dei Medici ===
 
[[File:Primavera 04.jpg|thumb|''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'' (1482 ca.) di Botticelli, Galleria degli Uffizi. Flora, l'allegoria della primavera stessa. Essa, vestita di fiori e cinta con girlande fiorite, annuncia l'arrivo della nuova stagione. Qualcuno ha supposto, senza base documentaria, che possa essere il volto di Simonetta]]
 
===L'arrivo a Firenze===
Dopo il matrimonio, la coppia si stabilì a [[Firenze]], città dei Vespucci. L'arrivo degli sposi coincise con l'assunzione di [[Lorenzo de' Medici|Lorenzo il Magnifico]] a capo della [[Repubblica fiorentina|Repubblica]]. I due fratelli Lorenzo e [[Giuliano de' Medici|Giuliano]] accolsero gli sposi nel [[palazzo Medici Riccardi|palazzo Medici]] di via Larga e in loro onore organizzarono una sontuosa festa nella [[villa medicea di Careggi|villa di Careggi]]. Si susseguirono brevi anni di feste e ricevimenti in una vita sontuosa di cui la corte medicea era il centro.
 
Il primo grande innamorato di Simonetta fu lo stesso Lorenzo: senza di lui, del suo dichiarato amore e della sua approvazione, non ci sarebbero state tante testimonianze poetiche e pittoriche della donna. Lui stesso, quando lei era ancora in vita, le dedicò poesie come le ''[[Selve d'Amore]]'', però nella forma prudente da lui prediletta di ''donna-stella'' secondo la teoria dantesca della donna angelicata.<ref>{{Cita|Rachele Farina|p. 50}}.</ref>
L'apice si raggiunse con il "Torneo di Giuliano", un torneo cavalleresco svoltosi in [[piazza Santa Croce]] nel [[1475]]. Qui Giuliano de' Medici, secondo quanto immortalato dal poemetto ''[[Stanze per la giostra di Giuliano de' Medici]]'' di [[Agnolo Poliziano]], vi vinse un ritratto messo in lizza di Simonetta dipinto dal Botticelli, sul quale era riportata l'iscrizione ''La Sans Par'' ("La senza paragoni"), sottolineando ancora una volta la sua incredibile bellezza, alla quale nessuna donna mortale poteva essere paragonata. Simonetta fu la trionfatrice e venne proclamata "regina del torneo". La sua straordinaria bellezza e la sua grazia avevano ormai conquistato tutti a Firenze, in primis Giuliano. Il [[Luigi Pulci|Pulci]] le dedicò alcuni leziosi sonetti e anche il Magnifico la celebrò nelle sue ''[[Selve d'Amore]]''.
 
Nel [[1473]] giunse a Firenze il corteo di [[Eleonora d'Aragona (1450-1493)|Eleonora d'Aragona]] scortata dal fratello [[Alfonso II di Napoli|Alfonso]] duca di Calabria ed erede al trono di [[Napoli]], che si recava a [[Ferrara]] per sposare [[Ercole I d'Este]]. In quella occasione Alfonso conobbe Simonetta e se ne innamorò, ma la loro relazione fu presentata in letteratura come di natura platonica. In questa occasione il ''Magnifico'' sfruttò l'avvenenza della giovane donna come strumento per stringere alleanza con il regno di Napoli.<ref>{{Cita|Rachele Farina|pp. 47-55}}.</ref>
Ma sarà la pittura a lasciarci numerose e splendide testimonianze di questa fanciulla che viene ancora considerata la più bella donna del [[Rinascimento]]. Di lei vi è un ritratto del [[Sandro Botticelli|Botticelli]] alla [[Galleria Palatina]] e [[Ritratto di Simonetta Vespucci come Cleopatra|un altro]] di [[Piero di Cosimo]] al [[Museo Condé]] di [[Chantilly]].
Simonetta fu pure musa ispiratrice nella rappresentazione pittorica a tema trascendentale nelle celebri Madonne.
 
L'apice si raggiunse con il "Torneo di Giuliano", un torneo cavalleresco svoltosi in [[piazza Santa Croce]] nel [[1475]]. Qui Giuliano de' Medici, secondo quanto immortalato dal poemetto ''[[Stanze per la giostra|Stanze per la giostra di Giuliano de' Medici]]'' di [[Angelo Poliziano]], promise e dedicò la vittoria a Simonetta, presente tra il pubblico. Portò uno stendardo, dipinto dal Botticelli e che raffigurava Simonetta nei panni allegorici di Venere-Minerva con ai piedi Cupido incatenato ed il motto ''La sans par'' scelto personalmente da Lorenzo. Questo purtroppo è andato distrutto, data la deperibilità del tessuto.<ref>{{Cita|Paola Giovetti|p. 28}}.</ref><ref>{{Cita|Rachele Farina|p. 67}}.</ref> Un altro stendardo venne commissionato alla bottega di [[Verrocchio]], probabilmente disegnato da [[Leonardo da Vinci|Leonardo]]. Anche questo è andato perduto, ma il disegno preparatorio è giunto fino a noi conservato al Gabinetto dei Disegni agli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]].<ref>{{Cita|Rachele Farina|p. 68}}.</ref> Simonetta fu la trionfatrice e venne proclamata "regina del torneo", offrendo personalmente a Giuliano il premio della giostra, un elmo di squisita fattura realizzato nella bottega del Verrocchio.<ref>{{Cita|Paola Giovetti|p. 29}}.</ref> La sua grazia aveva ormai conquistato tutti a Firenze, in primis Giuliano diventato suo amante {{citation needed}}. Dopo la morte di Simonetta, Giuliano ebbe una sola relazione con una dama fiorentina, Fioretta Gorini della famiglia dei [[Pazzi]], che gli darà anche un figlio, Giulio, il futuro pontefice [[Clemente VII]].<ref>{{Cita|Paola Giovetti|p. 72}}.</ref> Il [[Luigi Pulci|Pulci]] le dedicò alcuni sonetti, e anche il Magnifico la celebrò nelle sue ''Selve d'Amore'' ed in quattro sonetti dopo la sua morte.
===La morte===
L'esistenza di Simonetta, purtroppo, fu una vera e propria fugace meteora, perché solo un anno dopo, il 26 aprile [[1476]], moriva di [[tisi]] (o [[peste]]), all'età di soli ventitré anni. Per la sua triste scomparsa Lorenzo il Magnifico scrisse il sonetto che inizia con ''"O chiara stella che co' raggi tuoi..."'', dove la immagina salita in cielo ad arricchire il firmamento.
 
=== La morte ===
Ma soprattutto parlano della sua bellezza i celebri quadri di Sandro Botticelli, del quale tutta l'opera fu ispirata da Simonetta anche dopo la morte: la ''[[Nascita di Venere]]'', la ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'' e il ''Sogno di Giuliano'', che il Poliziano aveva suggerito all'artista. Alla sua morte egli lasciò scritto di essere sepolto ai suoi piedi; la tomba del pittore, infatti, si trova nella [[Chiesa di Ognissanti (Firenze)|Chiesa di Ognissanti]], patronata dalla famiglia [[Vespucci]], accanto alla sua amata Simonetta.
L'esistenza di Simonetta, purtroppo, fu una vera e propria fugace meteora perché il 26 aprile [[1476]], all'età di soli ventitré anni, la giovane donna morì. Tradizionalmente, si pensa che la morte sia stata provocata da [[tisi]] (o [[polmonite]], all'epoca altrettanto letale); tuttavia nuove ipotesi suggeriscono che Simonetta fosse in realtà affetta da [[adenoma ipofisario]] con secrezione di [[prolattina]] ed [[ormone della crescita]] e che era verosimilmente sterile. L'aumento di volume del [[tumore]] la condusse alla morte.<ref>Paolo Pozzilli, Luca Vollero, Anna Maria Colao, pp. 1067-1073</ref> Il giorno del funerale il 27 aprile fu portata attraverso Firenze in una bara scoperta vestita di bianco affinché il popolo potesse ammirarla un'ultima volta, un'eccezione fatta solo per personaggi speciali.<ref>{{Cita|Paola Giovetti|pp. 62-63}}.</ref> {{citazione|...da casa al luogo della sepoltura fu portata scoperta, a tutti che concorrono per vederla mosse gran copia di lacrime. De' quali, in quegli che prima n'avevano alcuna notizia, oltre alla compassione nacque ammirazione che lei nella morte avessi superato quella bellezza che, viva, pareva insuperabile. In quelli che prima non la conoscevano nasceva uno dolore e quasi rimordimento di non avere conosciuto sì bella cosa che ne fussino al tutto privati, e allora conosciutola per averne perpetuo dolore. Veramente in lei si verificava quello che dice il nostro Petrarca: 'Morte bella parea sul tuo bel viso'.|[[Lorenzo de' Medici]], [[Comento de' miei sonetti]]}}Per la sua triste scomparsa Lorenzo il Magnifico scrisse quattro sonetti di cui è noto soprattutto il primo:<ref>{{Cita|Paola Giovetti|p. 74}}.</ref>{{citazione|O chiara stella che co' raggi tuoi <br />togli alle vicine stelle il lume,<br />perché splendi assai più del tuo costume?<br />Perché con Febo ancor conteder vuoi?<br />Forse i belli occhi, quali hai tolto a noi<br />morte crudel, che ormai troppo presume,<br />accolti hai in te: adorna del loro nume,<br />il suo bel carro a Phebo chieder puoi.<br />O questo o nuova stella che tu sia,<br />che di splendor novello adorni il cielo,<br />chiamata essaudi, o nume, i voti nostri:<br />leva dello splendor tuo tanta via,<br />che agli occhi, che han d'eterno pianto zelo,<br />senza altra offension lieta ti mostri.|[[Lorenzo de' Medici]], [[Comento de' miei sonetti]]}}
 
Anche Giuliano scrisse versi per Simonetta, certamente non al livello di quelli del più celebre fratello, ma ugualmente addolorati e sentiti. Questo è il primo:<ref>{{Cita|Paola Giovetti|p. 76}}.</ref><ref>{{Cita|Rachele Farina|p. 118}}.</ref>{{citazione|Volendo il Ciel mostrare et la natura<br />le forze loro, una donna sì bella<br />crearono in terra et tal che ogn'altra stella<br />restava altro splendor su quell'oscura.<br />L'invide stelle allhor fessin congiura<br />et la morte excitaron a spegner quella<br />onde per tale errore fatto è rebelle,<br />del mondo in quel ciel venir non s'assicura.<br />Quanto è il duol quant'è la pena mia<br />ch'intercorse miseri nel pettorale<br />ma puossi giacer ove tal donna sia<br />male servirla in prego mortale<br />spero impetrar che concesso mi sia<br />iacere con ley ad sentinella immortale.|[[Giuliano de' Medici]], sonetti}}
== Ritratti e omaggi ==
 
Fu sepolta nella [[Chiesa di Ognissanti (Firenze)|Chiesa di Ognissanti]], patronata dalla famiglia [[Vespucci]], probabilmente nella cappella di Giuliano Vespucci, nonno di Marco, nel transetto a sinistra. La tomba di Simonetta però non esiste più, perché la cappella fu in seguito trasformata in cappella di [[San Francesco]] e fu traslata o svuotata, ma non si conosce né in che anno né da parte di chi.<ref>{{Cita|Rachele Farina| pp. 103-105}}.</ref><ref>{{Cita|Paola Giovetti|pp. 64-65}}.</ref>
"''Muore giovane chi è caro agli dei''" ([[Menandro]])
 
[[File:Piero di Cosimo - Portrait de femme dit de Simonetta Vespucci - Google Art Project.jpg|thumb|''[[Ritratto di Simonetta Vespucci come Cleopatra]]'' (1480 ca.) di Piero di Cosimo, [[Museo Condé]] [[Chantilly]].
Come già detto, molti furono gli artisti che cercarono di catturare la bellezza di Simonetta, troncata nel fiore della gioventù a soli ventitré anni.
Cleopatra è raffigurata di profilo, con il seno scoperto e un aspide che le cinge il collo, un attimo prima del morso fatale. Si è ipotizzato, per l'iscrizione probabilmente aggiunta in un secondo momento, che si tratti di un ritratto postumo di Simonetta]]
Tra i più noti ritratti vengono ricordati quelli di [[Piero di Cosimo]] e di [[Sandro Botticelli]].
 
[[File:Sandro Botticelli 064.jpg|thumb|[[Pallade e il centauro]] (particolare) (1485 ca.) di Sandro Botticelli, Galleria degli Uffizi. Allegoria morale che rappresenta il dominio della ragione sugli istinti. Si suppone che Minerva abbia il volto di Simonetta.<ref>{{Cita|Rachele Farina|p. 77}}.</ref>]]
[[File:Piero di Cosimo - Portrait de femme dit de Simonetta Vespucci - Google Art Project.jpg|thumb|[[Ritratto di Simonetta Vespucci come Cleopatra]] di Piero di Cosimo.
Simonetta, nelle vesti di Cleopatra, è raffigurata di profilo, con il seno scoperto e un aspide che le cinge il collo, un attimo prima del morso fatale.]]
 
[[File:Sandro Botticelli 066.jpg|thumb|''Ritratto postumo di Simonettagiovane Vespuccidonna'' ([[1476]] ca.) di [[Sandro Botticelli, [[Musei statali di Berlino|Staatliche Museen]] di [[Berlino]]. Si è ipotizzato sia un ritratto ideale postumo di Simonetta.]]
Anche dopo la morte, Simonetta appare nelle opere del Botticelli, suo grande ammiratore, desideroso di rendere la sua bellezza eterna.]]
 
[[File:Sandro Botticelli 068.jpg|thumb|''[[Ritratto di giovane donna (Botticelli Firenze)|Ritratto di giovane donna]]'' (1475 ca.) di Sandro Botticelli, ''[[Galleria Palatina]]'' di [[Palazzo Pitti]] (Firenze).
== Filmografia su Simonetta Vespucci ==
Tradizionalmente questo ritratto femminile del Botticelli è noto come "Bella Simonetta".
L'attrice siciliana [[Giusy Buscemi]] ha interpretato Simonetta Vespucci nel documentario [[Stanotte a...|Stanotte a]] (2016).
Più probabilmente, viste le differenze somatiche, si tratterebbe di [[Clarice Orsini]] o [[Fioretta Gorini]].<ref>{{Cita|Guido Cornini|pp. 18-19}}.</ref><ref name=bott>Cfr. {{cita|Montresor|p. 42}}.</ref>]]
 
== Nella letteratura ==
Nella serie televisiva [[I Medici (serie televisiva)|Medici]] (stagione 2), Simonetta ha il volto di [[Matilda Lutz]].
Simonetta ebbe fortuna anche presso letterati e poeti dell'Ottocento e del Novecento, in particolare [[Giosuè Carducci]] e [[Gabriele D'Annunzio]]. Il primo curò un'edizione critica delle ''Stanze per la giostra'' del Poliziano e nella prefazione si soffermò a parlare della "bella Simonetta".{{citazione|Nel ritratto della ninfa e nell'innamoramento di Giuliano par che il poeta abbia còlto da Saffo e da Tibullo, da Virgilio e da Ovidio il purissimo fine del sensibile......Perché la sua immagine della Simonetta, delle più belle della nostra poesia, è soavemente colorita quanto l'Alcina e l'Armida, ma non sensuale com'esse; è pura ad un tempo e serenamente pensosa ma non trasparente come quasi sempre la Portinari e talvolta l'avignonese: ella è alla cima del naturale; è una statua greca, una statua del Canova; una Ebe una Psiche, muovendosi co'l passo di una dea per il fiorente paesaggio di primavera. Nella pittura del poeta quattrocentista la natura sente la presenza della dea, o meglio sente la parte di sé deificata:'Rideli attorno tutta la natura...' |[[Giosuè Carducci]], Prefazione delle ''[[Stanze per la giostra]]''}}
 
Merito del Poliziano fu dunque di aver saputo descrivere una figura di donna più viva ed autentica, simbolo di quella stagione unica che fu il Rinascimento a Firenze; più reale di Alcina e Armida che sono figure poetiche, ma anche di Beatrice e Laura, che furono donne reali: le une e le altre o troppo sensuali o troppo eteree.<ref>{{Cita|Paola Giovetti|pp. 81-82}}.</ref>
[[File:Sandro Botticelli 068.jpg|thumb|[[Sandro Botticelli]], ''[[Ritratto di giovane donna (Botticelli Pitti)|Ritratto di giovane donna]]'' (1475 ca.). A Simonetta forse appartiene questo ritratto del Botticelli, conservato nella ''[[Galleria Palatina]]'' di [[Palazzo Pitti]] (Firenze).<ref>[https://books.google.it/books?id=dEk_eRkd2KYC&pg=PA42&lpg=PA42&dq=%22fioretta+gorini%22&source=bl&ots=kebVF-Yt8k&sig=VaC-is665klrW4rwN4lPrhyjrws&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjt4ojz-P3PAhWE8RQKHZgEBns4ChDoAQhLMAc#v=onepage&q=%22fioretta%20gorini%22&f=false Carlo Montresor, ''Monografia d'arte. Botticelli.]</ref>]]
 
[[File:Strabismo di Venere - Botticelli.jpg|thumb|''[[Nascita di Venere]]'' di Botticelli, [[Galleria degli Uffizi]] (1482–1485 ca.). Simonetta in questo quadro presta il suo armonioso viso per quello della dea Venere, nata dalla spuma marina ed adagiata su di una conchiglia. Di Simonetta è dunque solo il viso, poiché nessuna nobildonna poteva mostrarsi nuda come modella per essere rappresentata.]]
Il secondo ritornò con frequenza alla sua figura nei suoi scritti con accenni fugaci ma intensi.{{citazione |O Toscana, o Toscana,<br />dolce sei tu ne' tuoi orti<br />che lo spino ti chiude<br />e il cipresso ti guarda,<br />dolce sei nelle tue colline<br />che il ruscello riga<br />e l'ulivo t'inghirlanda...<br />O Fiorenza, o Fiorenza,<br />giglio di potenza<br />virgulto primaverile;<br />e certo non è grazia alcuna<br />che vinca tua grazia d'aprile<br />quando la tua valle è una cuna<br />di fiori di segni di pace<br />ove Simonetta si giace.|[[Gabriele D'Annunzio]], ''[[Alcyone]]''}}Aprile infatti è il mese in cui Simonetta morì.<ref>{{Cita|Paola Giovetti|p. 84}}.</ref>
[[File:Primavera 04.jpg|thumb|''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'' di Botticelli, [[Galleria degli Uffizi]] (1482 ca.). Simonetta in questo quadro rappresenta Flora, l'allegoria della primavera stessa. Essa, vestita di fiori e cinta con girlande fiorite, annuncia l'arrivo della nuova stagione.]]
 
== Nella filosofia ==
L'immagine di Simonetta, almeno come ci viene presentata da poeti e scrittori, è una vera e propria "invenzione" pensata per esprimere un'idea non propriamente estetica ma filosofica e politica per rappresentare come un'icona la cultura [[Neoplatonismo|neoplatonica]] coltivata e maturata nella Firenze laurenziana degli anni settanta ed ottanta del '400. Cultura che la [[Congiura dei Pazzi]] (1478) renderà obsoleta in breve tempo.<ref>{{Cita|Giovanna Lazzi|Paola Ventrone|Giovanna Lazzi}}.</ref>
 
== Nella cultura di massa ==
*L'attrice siciliana [[Giusy Buscemi]] ha interpretato Simonetta Vespucci nel documentario ''[[Stanotte a...|Stanotte a]]'' (2016).
 
*Nella serie televisiva ''[[I Medici (serie televisiva)|Medici]]'' (stagione 2), Simonetta ha il volto di [[Matilda Lutz]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Carlo Montresor|titolo=Monografia d'arte. Botticelli|editore=ATS Italia|anno=2010|cid=Montresor|url=https://books.google.it/books?id=dEk_eRkd2KYC&pg=PA42&lpg=PA42&dq=%22fioretta+gorini%22&source=bl&ots=kebVF-Yt8k&sig=VaC-is665klrW4rwN4lPrhyjrws&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjt4ojz-P3PAhWE8RQKHZgEBns4ChDoAQhLMAc#v=onepage&q=%22fioretta%20gorini%22&f=false}}
*Marcello Vannucci, ''Le donne di casa Medici'', Newton Compton Editori, Roma 1999, ristampato nel 2006 ISBN 8854105260
* Ernst Gombrich, ''Botticelli's Mythologies: A Study in the Neoplatonic Symbolism of His Circle'', in "Journal of the Warburg and Courtauld Institutes", Vol. 8 (1945), pp. 7-60
* Michelle Wharton Vanderzant, ''Piero Di Cosimo's Simonetta Vespucci: A Fantasy Portrait'', Michigan State University. Department of Art, 1983
* Sharon Fermor, ''Piero di Cosimo. Fiction, Invention, Fantasia'', London 1993 ISBN 9780948462368
* Marcello Vannucci, ''Le donne di casa Medici'', Newton Compton Editori, Roma 1999, ristampato nel 2006 ISBN 8854105260
* {{cita libro|autore=Paola Giovetti |titolo=La modella del Botticelli <small>Simonetta Cattaneo Vespucci simbolo del Rinascimento</small> |editore=Edizioni Studio Tesi |città=Roma |anno=2015 |isbn=978-88-7692-609-9|cid=Paola Giovetti}}
* {{cita libro|autore=Rachele Farina |titolo=Simonetta. Una donna alla corte dei Medici |editore=Bollati Boringhieri |città=Torino |anno=2001 |isbn=88-339-1356-2|cid=Rachele Farina}}
* {{cita libro|autore1=Giovanna Lazzi |autore2=Paola Ventrone |titolo=Simonetta Vespucci. La nascita della Venere fiorentina |editore=Polistampa |città=Firenze |anno=2007 |collana=Biblioteca Riccardiana |isbn=885-96-03-064 |cid=Giovanna Lazzi}}
* Judith Rachel Allan, ''Simonetta Cattaneo Vespucci: Beauty, Politics, Literature and Art in Early Renaissance Florence'', PhD Thesis, University of Birmingham 2014 (https://etheses.bham.ac.uk//id/eprint/5616/3/Allan15PhD_Redacted.pdf)
* {{cita libro|autore=Guido Cornini |titolo=Botticelli |editore=Giunti Editore |città=Firenze |anno=2016 |isbn=978-88-09-99424-9 |cid=Guido Cornini}}
* Francesca Allegri, ''Fuori dall'ombra. Le donne nei retroscena della Grande Storia'', Carmignani editrice, 2017
* Ana Debenedetti - Caroline Elam (Eds.), ''Botticelli, Past and Present'', UCL Press, 2019 ISBN 9781787354609
* Paolo Pozzilli, Luca Vollero, Anna Maria Colao, ''Venus by Botticelli and her Pituitary Adenoma'', in "Endocrine Practice", Vol. 25(10) (2019), pp. 1067-1073.
 
== Voci correlate ==
* [[Cattaneo (famiglia)]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
*{{cita web|1=http://documents.medici.org/|2=Fonte: Archivio online di documenti sulla famiglia Medici|lingua=en|accesso=17 febbraio 2009|dataarchivio=1 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090501010452/http://documents.medici.org/|urlmorto=sì}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://documents.medici.org/|Fonte: Archivio online di documenti sulla famiglia Medici|lingua=en}}
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