Edoardo Scarfoglio: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
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|Attività2 =
|Attività3 =
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Scarfoglio.jpg
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== Biografia ==
[[File:CollegioRomano.jpg|thumb|upright=0.6|Il [[Collegio romano]] sede del [[Liceo classico Ennio Quirino Visconti|Liceo Visconti]]]]
Il padre, Michele, era un magistrato di origine [[Calabria|calabrese]] e la madre, Marianna Volpe, era di origine [[Abruzzo|abruzzese]]. Ebbe una difficile carriera scolastica a causa del suo temperamento ribelle e dopo aver ripetuto diverse classi nel liceo "Giambattista Vico" di [[Chieti]], fu inviato a [[Roma]] presso lo zio Carlo, per studiare presso il [[Liceo classico Ennio Quirino Visconti]].
Nel [[1878]], appena diciottenne, aveva pubblicato il primo articolo (
A Roma riuscì a completare gli studi secondari, proseguendo nel contempo l'attività [[Giornalismo|giornalistica]] (articoli ancora su
[[File:Matilde Serao.jpg|thumb|upright=0.6|[[Matilde Serao]]]]
Fece parte della redazione del ''[[Capitan Fracassa (rivista)|Capitan Fracassa]]'', fondato nel 1880 da [[Luigi Arnaldo Vassallo|Gandolin]], dove scrisse con lo pseudonimo di "Papavero". Presso il giornale incontrò nuovamente il poco più giovane [[Gabriele D'Annunzio]], che aveva conosciuto giovanissimo a Francavilla. Il giornale era anche un cenacolo del nuovo giornalismo e della nuova letteratura italiana e un salotto letterario da cui passavano i più importanti personaggi. Importante figura nella vita di Scarfoglio fu anche la moglie, [[Matilde Serao]] con la quale ebbe un rapporto burrascoso e con la quale fondò ''[[Il Mattino (quotidiano)|Il Mattino]]''.
Nel [[1881]] Scarfoglio passò al circolo di [[Angelo Sommaruga]] e collaborò alla rivista ''[[Cronaca bizantina]]'' da questi appena fondata, insieme all'amico [[Giulio Salvadori]] e a [[Cesare Testa]]. L'astro principale era il [[Giosuè Carducci|Carducci]], ma vi scrissero altre firme del momento (tra le quali la moglie [[Matilde Serao]], [[Giustino Ferri
Pubblicò nel [[1883]] un volume di racconti (
Nel [[1884]] i rapporti con Sommaruga furono interrotti polemicamente e in modo brusco e in conseguenza questi in breve fallì e dovette ripiegare all'estero.
Il 28 febbraio del [[1885]] sposò [[Matilde Serao]]. Le partecipazioni consistettero in un biglietto scritto a mano: «
Viaggiò molto per lavoro e passione (D'Annunzio lo chiamerà "Ulisse" e ricorderà nel poema
Edoardo Scarfoglio fu anche l'autore di uno scandalo sul
== I giornali ==
=== Il ''Corriere di Roma'' ===
[[File:Cattermole.jpg|thumb|upright=0.6|[[Evelina Cattermole]], la ''Contessa Lara'']]
Nonostante il cattivo stato delle finanze di Scarfoglio e della moglie, l'uomo percorse l'intera Italia alla ricerca di finanziatori per fondare un nuovo giornale. Fu fatta una "sottoscrizione di azionisti", con azioni a mille lire l'una, e il primo numero del ''Corriere di Roma'' uscì per il natale del [[1885]]. Appena sei mesi dopo, tuttavia, si dovettero mettere in vendita nuove azioni a 250 lire.
Al giornale collaborarono tra gli altri [[Nicola Misasi]], la [[Contessa Lara]], [[Giuseppe Giacosa]], [[Salvatore di Giacomo]], [[Antonio Fogazzaro]], [[Giovanni Verga]]. Nonostante una nutrita redazione, vi comparvero grossolane sviste (per esempio un 29 febbraio al posto di un 1º marzo). Scarfoglio vi scrisse spesso con lo [[pseudonimo]] di "Tartarin", che continuò a utilizzare anche in seguito.
Vi furono pubblicati a puntate due romanzi di appendice e si sperimentò la pubblicazione di una rivista (
Nel [[1886]] il giornale concorrente ''[[La Tribuna]]'' annunciò che avrebbe offerto ai propri abbonati per l'anno successivo un nuovo libro di D'Annunzio, ''
Per sopperire alla cattiva situazione finanziaria, uno dei principali finanziatori del giornale, il banchiere napoletano Matteo Schilizzi, propose alla coppia di
=== Il ''Corriere di Napoli'' ===
[[File:Matania Edoardo - Ritratto di Nicotera - xilografia - 1887.jpg|thumb|upright=0.6|[[Giovanni Nicotera]]]]
A Napoli esistevano i giornali
Il ''Corriere'' partecipò all'agone politico, secondo le intenzioni del suo finanziatore Schilizzi. Lo stesso Scarfoglio si presentò nel [[1890]] come candidato presso il collegio di Caserta, ma nonostante l'appoggio del giornale non venne eletto. Le divergenze sulla politica africana incrinarono il rapporto con Schilizzi: Scarfoglio favoriva un'attiva politica [[Colonialismo|coloniale]], mentre il banchiere appoggiava ora l'uno ora l'altro dei politici a seconda delle proprie simpatie. Nel [[1891]] Scarfoglio attaccò il ministro dell'interno [[Giovanni Nicotera]], che invece Schilizzi favoriva. Il contrasto fu momentaneamente sanato inviando il giornalista in un viaggio di circa sei mesi nella provincia dell'[[Harrar]] in [[Etiopia]], per indagare le possibilità di un'eventuale espansione coloniale italiana.
Al ritorno, Scarfoglio e la moglie lasciarono il
=== ''Il Mattino'' ===
[[File:Brogi, Carlo (1850-1925) - n. 10209 - Napoli - Interno della Galleria Umberto I - Architetto Ernesto de Mauro.jpg|thumb|upright=0.6|La [[Galleria Umberto I]] di Napoli, sede de ''Il Mattino'']]
Con questo capitale la coppia decise la fondazione di un nuovo giornale, che venne chiamato ''Il Mattino'' e uscì con il primo numero il 16 marzo del [[1892]]. L'editoriale prometteva di dare voce alle proteste del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]. Il pubblico a cui si rivolgeva era tuttavia la vecchia aristocrazia e la borghesia emergente, gli unici alfabetizzati, e che si interessava alla politica, ma desiderava anche essere informato sugli avvenimenti mondani. Oltre alla coppia vi scrissero [[Ferdinando Russo]], [[Francesco Saverio Nitti]], D'Annunzio e [[Federigo Verdinois]].
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La sede fu nella centrale [[Galleria Umberto I]], con i macchinari (la nuova "macchina a rotazione o a carta continua") nei sotterranei. Il giornale costava 5 centesimi e l'abbonamento 15 lire. La pubblicità inizialmente gestita in proprio e curata dal marchese Franz Lecaldano, venne in seguito affidata alla ditta Haas Enstein & Vogler. Le campagne promozionali per il giornale furono per la prima volta utilizzate prendendo spunto da quelle dei prodotti commerciali, con manifesti e regali per gli abbonati.
Il giornale offriva ai lettori due romanzi a puntate (''Alle due Beatrici'' di [[Anton Giulio Barilli]], ''[[Bel Ami]]'' di [[Guy de Maupassant]], ''Il Simoniaco'' (seguito dell
Garantiva inoltre corrispondenti da [[Roma]] ([[Luigi Mercatelli]]), dalle principali capitali europee e dalle province meridionali e prestava attenzione fin alle vicende del Mediterraneo orientale, dove Scarfoglio si recò spesso in viaggio dalla [[Grecia]], alla [[Turchia]], ai [[Penisola balcanica|Balcani]].
Il giornale, [[Liberalismo|liberale]], democratico, [[Nazionalismo|nazionalista]] e anti[[Socialismo|socialista]], rappresentò il volto complesso di Napoli, cadendo più volte in contraddizione: appoggiò la povera gente durante la "rivoluzione del pane" rischiando il sequestro e la cessazione delle pubblicazioni, ma contemporaneamente invocò il pugno di ferro contro il [[socialismo]] e le lotte operaie, difendendo la [[borghesia]].
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Malgrado il successo presso il pubblico non ebbe mai rilevanti guadagni e la famiglia Scarfoglio fu sempre in debito, ipotecando le future pubblicità e i futuri romanzi.
==== La linea di Scarfoglio e del ''Mattino'' ====
La linea di Scarfoglio, più giornalistica che veramente politica, difendeva i lavoratori e il popolo napoletano disoccupato e ne propugnava il progresso, che riteneva tuttavia dovesse essere sorretto e guidato, per mancanza di saggezza e cultura, e tenendo dunque a distanza il socialismo. Fu di volta in volta a favore dei governi che si impegnavano a dare importanza alla [[questione meridionale]].
La linea del principale articolista politico, Nitti, era invece per lo sviluppo di un'[[Capitalismo|economia capitalistica]], diretta da un'attiva e consapevole borghesia in collaborazione con una classe di lavoratori moderna e organizzata. Nel [[1894]] Nitti lasciò il giornale per andare a dirigere la [[Torino|torinese]]
Già durante lo [[scandalo della Banca Romana]], che aveva coinvolto [[Francesco Crispi|Crispi]], Scarfoglio ne aveva inizialmente difeso il presidente, [[Bernardo Tanlongo]], in appoggio a Crispi di cui condivideva la politica [[Interventismo|interventista]]. Quando tuttavia Crispi, tornato al potere, prese misure repressive contro le rivolte in [[Sicilia]], il giornale si schierò contro il governo. Nel [[1896]] la sconfitta di [[Battaglia di Adua|Adua]] provocò la caduta di Crispi. La netta opposizione al nuovo governo di [[Antonio Starrabba]], che aveva firmato la pace, e le critiche alla monarchia provocarono numerosi sequestri del giornale.
Nel [[1898]] in seguito alla nuova tassa sul macinato imposta dal governo e al vertiginoso aumento di prezzi che ne era derivato, originò la "[[rivolta del pane]]" prima a [[Milano]], e quindi in tutte le principali città. Il governo scelse la linea della repressione e il ''Mattino'' si schierò contro di esso e contravvenne alla censura governativa: il giornale fu sequestrato tra il 12 maggio e il 28 luglio, mentre Scarfoglio dovette fuggire in [[Svizzera]].
Il giornale subì uno scossone ancor più grave per l'appoggio fornito al discusso sindaco Celestino Summonte, del quale l'inchiesta
Appoggiò i governi di [[Giuseppe Zanardelli]] e di [[Giovanni Giolitti]] nel [[1903]], sebbene rimanesse deluso dalla mancanza di ministri meridionali. In quell'anno fondò «Il Mattino illustrato», inserto domenicale del quotidiano che venne stampato dal dicembre 1903 (A. I, n. 1) al dicembre 1906 (A. IV, n. 52). Nei due anni successivi uscirono altri due periodici illustrati: «Romanziere» e «Regina»<ref>{{Treccani|edoardo-scarfoglio_(Dizionario-Biografico)|Scarfoglio, Edoardo}}</ref>.
=== L'Ora ===
Nel [[1904]] fu chiamato dalla [[famiglia Florio]] a dirigere ''[[L'Ora]]'' di [[Palermo]]. Ne fece un giornale di respiro internazionale, in linea con gli interessi dei Florio e vennero stipulati patti di scambio d'informazioni con ''[[Le Matin (Francia)|Le Matin]]'' di [[Parigi]], il ''[[Times]]'' di [[Londra]] e ''[[The Sun (New York)|The Sun]]'' di [[New York]]. Scarfoglio restò in Sicilia fino al 1907.<ref>{{cita web |autore = Antonio Vesco |url = http://www.accadeinitalia.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=26 |titolo = Storia de L'Ora |sito = AccadeinItalia.it |data = venerdì 2 febbraio 2007 |accesso = 7 novembre 2014 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141023030802/http://www.accadeinitalia.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=26 |dataarchivio = 23 ottobre 2014 }}</ref>
=== Il ritorno al ''Mattino'' ===
Tornato al ''Mattino'', nel [[1911]] appoggiò fortemente la conquista della [[Libia]], ma in seguito ai problemi legati all'intervento Scarfoglio si allontanò quindi dal giornale, scrivendovi sempre più raramente.
Fu contrario all'intervento nella [[prima guerra mondiale]], ma una volta che l'Italia entrò in guerra rimase fedele al proprio nazionalismo e scrisse auspicandone la vittoria e il mantenimento dell'unità. Non vide la fine della guerra, stroncato da un infarto pochi giorni prima della [[disfatta di Caporetto]].
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La figlia, Paolina, venne affidata da Scarfoglio a Matilde. La moglie dopo qualche anno decise di lasciare definitivamente il marito. Scarfoglio scrisse alla sua amica Olga:
{{Citazione|Cara Olga, la mia povera amica è morta oggi a mezzogiorno. Io non ho alcun rimorso di questa tragedia... ma ne ho un dolore acuto e profondo, un vero dolore fisico dalla parte del cuore, e non posso liberarmi dell'ossessione di quella forma che si è piantata nella mia memoria e non ne vuole uscire. Per tutta la vita io avrò quel dolore e triste figura nel mio spirito... Partì... Quando la rividi a Roma, era irriconoscibile. Mi disse che lungi da Napoli essa si sentiva mancare la vita... continuava a dirmi l'impossibilità di viver lontana da me, a richiamarmi supplicando... costretta ora ad andare all'estero, si sentiva morire. Dopo che io fui partito, cominciò subito a richiamarmi, con una specie di angoscia, e perché io tardavo ad andare mi telegrafò:
Dopo la separazione da Matilde Serao, Scarfoglio partì per una [[crociera]] in direzione del [[Pireo]], spingendosi fino a [[Costantinopoli]] con un gruppo di amici tra i quali [[Gabriele
== Scritti ==
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== Bibliografia ==
* {{Enciclopedia italiana |autore=[[Emilio Cecchi]] |nomeurl=edoardo-scarfoglio |nome=SCARFOGLIO, Edoardo |volume=31 |anno=1936 |accesso=7 febbraio 2019}}
* Oreste Mosca, ''Edoardo Scarfoglio'', in "Il Centauro. Rivista dell'Abruzzo-Molise", 1928, marzo-aprile, pp.
*
* Franco Di Tizio, ''Scarfoglio Edoardo'', in ''Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico'', Castelli, Andromeda, 2007, vol. 9, pp. 227–232;
* Francesca Mulas, ''D'Annunzio, Scarfoglio, Pascarella e la Sardegna'', Biblioteca di Sardegna, Cargeghe, 2007.
* Valerio Castronovo, ''La Stampa italiana dall'unità al fascismo'', Editori Laterza, 1995;
* Giampaolo Infusino, ''M. Serao - E. Scarfoglio: un'unione tempestosa tra giornali, scandali, debiti'', Torre editrice s.r.l. 1994;
* Carmine Di Biase, ''Novecento Letterario'', Liguori Editore;
* Pasquale Nonno, ''Il Mattino 1892-1992'', supplemento del Mattino, marzo 1992:
* Paolo Muriali, ''Storia del giornalismo italiano, Società'', Editrice il Mulino 1996;
* Raffaele Giglio, ''Edoardo Scarfoglio dalla letteratura al giornalismo'', Loffredo, Napoli 1979;
* Raffaele Giglio, ''L'invincibile penna Edoardo Scarfoglio tra letteratura e giornalismo'', Loffredo Napoli 1994;
* Raffaele Giglio, ''Letteratura in colonna, Letteratura e giornalismo a Napoli nel secondo ottocento'', Bulzono editore 1993;
* Edoardo Scarfoglio, ''Il libro di Don Chisciotte'', a cura di C.A. Mandrignani, Liguori Editore 1990;
* Francesco Barbagallo, ''Il Mattino degli Scarfoglio
* Paolo Scarfoglio, ''Edoardo Scarfoglio e l'Unità d'Italia'' (nel centenario della nascita), Tipomeccanica Napoli 1960;
* Pietro Antonio Toma, ''Giornali e giornalisti a Napoli 1799-1999'', Grimaldi & Editori;
* Alberto Consiglio, ''E. Scarfoglio ed altri studi romantici'', Carabba 1932;
* Aberto Consiglio, ''Le più belle pagine di Edoardo Scarfoglio'', Treves, Treccani 1932;
* Gianni Infusino, ''D'Annunzio a Napoli'', Liguori 1988;
* Edoardo Scarfoglio, ''Il processo di Frine'', Lucarini 1987
== Voci correlate ==
* [[Matilde Serao]]
* [[Il Mattino (quotidiano)]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Direttori di
[[Categoria:Fondatori di quotidiani]]
[[Categoria:Persone legate al colonialismo italiano]]
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
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