Arcangelo Guglielmelli: differenze tra le versioni
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Iniziò la sua attività come progettista di macchine effimere per la festa di San Gennaro nel [[1671]] e per le Quarantore nel [[1677]]. Nel [[1677]] sposò la figlia di Onofrio de Marino, dal matrimonio nacquero due figli: [[Marcello Guglielmelli]], architetto, e Gaetano, novizio nella [[chiesa di Santa Maria della Vita]]. Nello stesso anno lavorò alla ristrutturazione del presbiterio della [[chiesa del Gesù delle Monache]], aggiungendo un cupolino, di riferimento culturale [[Gian Lorenzo Bernini|berniniano]], che illumina l'altare. Nel [[1678]] fu attivo presso il [[complesso di Santa Maria della Consolazione]] e in una cappella della [[chiesa di Santa Maria della Stella]], oggi non pervenuta a causa dei danni bellici.
Tra il [[1682]] e il [[1684]] fu il progettista degli stucchi nel [[complesso di Sant'Antonio delle Monache a Port'Alba]], contemporaneamente progettò l'intervento della facciata della [[chiesa di Santa Maria in Portico]], tuttavia i due terremoti sviluppano l'occasione per il rinnovo dell'apparato decorativo, ma nel contempo riuscì ad accogliere gli sviluppi architettonici da [[Roma]] introdotti dagli architetti della città papale. Dopo il sisma del [[1688]] si occupò del restauro della [[chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce]]. Dal [[1690]] al [[1693]] rifece completamente la [[chiesa di Santa Maria del Rosario alle Pigne]], la struttura, caratterizzata da una planimetria a [[croce greca]] con bracci trasversali corti, possiede una facciata molto singolare: al centro si apre una nicchia che alloggia la statua della Vergine sotto un panneggio di matrice berniniana. Dal [[1691]] lavorò al completamento della [[chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone]]. Al seguito dei danni provocati dal sisma, realizzò gli interventi di restauro e consolidamento nella [[Cattedrale di Amalfi]] e della [[Cattedrale di Salerno]]. Nella prima chiesa
Dal [[1691]] al [[1703]] rifece completamente la [[Chiesa di San Domenico (Barra)|chiesa di San Domenico]] di [[Barra (Napoli)|Barra]]. Il Guglielmelli trasformò la pianta ellittica di [[Giuseppe Nuvolo]] ed espanse il complesso, ma dal 1703 fu estromesso e il cantiere fu affidato a [[Francesco Solimena]].
Nel [[1692]], su commissione di [[Antonio Sanfelice]] e di [[Carlo Celano]], fu il progettista del restauro della [[Basilica di Santa Restituta]]; si occupò della soluzione berniniana del proscenio sorretto dagli angeli di [[Bartolomeo Ghetti (scultore)|Bartolomeo Ghetti]] che incornicia un dipinto di [[Lorenzo Vaccaro]]. Tra il [[1692]] e il [[1693]] progettò la nuova cupola della [[chiesa del Gesù Nuovo]], abbattuta nel secolo successivo per dissesti; si occupò del restauro delle cappelle e realizzò i portali laterali con il fastigio del portale centrale realizzato da [[Pietro Ghetti]] e [[Bartolomeo Ghetti (scultore)|Bartolomeo]]. Nel [[1693]] sostituì [[Giovan Battista Contini]] come architetto ordinario dell'[[Abbazia di Montecassino]] e rimaneggiò la chiesa di San Germano a [[Cassino]]. Nel [[1694]] gli venne commissionato il progetto di espansione della [[chiesa di Santa Maria Donnalbina]], aggiungendo un presbiterio con cupola. Contemporaneamente realizzò il completamento della [[chiesa di San Carlo all'Arena]] e di [[Chiesa di San Giorgio Maggiore (Napoli)|San Giorgio Maggiore]] e dal [[1696]] fu presso il cantiere di restauro della facciata della [[Basilica di San Paolo Maggiore]], fu estromesso nel [[1701]]. Nel [[1699]] si conclusero i lavori di rifacimento nella [[
Nel [[1703]] assunse l'incarico, in collaborazione con [[Nicola de Marino]], di completare la facciata della [[Chiesa dei Girolamini]]; nella stessa struttura vi aveva già realizzato tra il [[1697]] e il [[1699]] nelle cappelle dell'''Immacolata Concezione'' e del ''Santissimo Sacramento'' lavorando anche come [[Quadratura (pittura)|quadraturista]] di [[Giacomo del Pò]] e disegnò l'altare maggiore. Nello stesso complesso riprogettò la ''Biblioteca dei Girolamini'' che venne terminata nel [[1727]] da suo figlio. Tra il [[1705]] e il [[1710]] lavorò per i domenicani nella [[Basilica di Santa Maria della Sanità]], fu autore della congrega di San Vincenzo Ferreri e fu, insieme a [[Cristoforo Schor]], il progettista della macchina teatrale in marmi e stucco nel presbiterio della Basilica. Contemporaneamente, insieme al figlio Marcello, fu l'altefice del restauro della [[Chiesa di Sant'Angelo a Nilo]]. Tra il [[1715]] e il [[1723]] progettò la [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Piazzetta Mondragone)|chiesa di Santa Maria delle Grazie]], la chiesa fu completata da [[Giovan Battista Nauclerio]]. Nel frattempo fu attivo presso la [[chiesa di San Giuseppe dei Ruffi]] e, con l'assistenza di Marcello, realizzò la seconda calotta della cupola, la facciata (completata nel 1721) e diversi lavori nel monastero.
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* [[Chiesa di Sant'Angelo a Nilo]]
* [[Chiesa dei Girolamini]]
== Collegamenti esterni ==
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