Capitan Pastene: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Monumenti e luoghi d'interesse: Casa Salvestrini |
|||
| (28 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
|Nome =
|Nome ufficiale = Capitán Pastene
|Panorama = Plaza de Capitán Pastene - panoramio.jpg
Riga 14:
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione = 10 marzo 1907
|Data soppressione =
|Latitudine decimale = -38.1833
Riga 48:
|Sito =
}}
'''
Nella località è insediata una comunità [[Italo-cileni|italo-cilena]] di circa 2000 persone, discendenti da emigranti [[provincia di Modena|modenesi]] dei primi del [[Novecento]].
==Geografia fisica==
La località si trova
Capitán Pastene si trova a 218 {{m s.l.m.}}, a circa 800 km a sud della capitale [[Santiago del Cile]].
Capitán Pastene è situata a circa dieci chilometri da Lumaco, passando per Traiguén verso la costa, dopo aver salito un ampio pendio.
==Origini del nome==
[[File:Busto del Capitán Pastene - panoramio.jpg|miniatura|sinistra|Busto dedicato a [[Giovanni Battista Pastene]] nella piazza principale]]
Inizialmente chiamata Colonia Nuova Italia (''Colonia Nueva Italia''), a seguito di una concessione di terreni nella [[regione dell'Araucanía]] da parte del governo cileno a una società chiamata Nuova Italia, fondata dal giornalista Salvatore Nicosia e dai fratelli Giorgio e Alberto Ricci di [[Pavullo nel Frignano]] con l'obiettivo iniziale di insediare cento famiglie.<ref>{{
==Storia==
[[File:FamigliaCastagnaColoniCapitanPastene1910.jpg|thumb|left|Coloni modenesi a Capitan Pastene nel 1910: la famiglia Castagna]]
Nei primi anni del XX secolo numerose famiglie originarie del [[Frignano]] sull'[[Appennino modenese]] (in particolare di [[Pavullo nel Frignano]], [[Zocca]], [[Guiglia]], Modena e Vignola) emigrarono verso il meridione del Cile.
Esattamente un anno dopo, il 2 febbraio 1905 partirono da Modena altre 65 famiglie con 373 persone, che compirono lo stesso tragitto.
I coloni emiliani si insediarono nell'area fino ad allora abitata solo dagli indios [[Mapuche]] e da poco pacificata dalle truppe cilene nella loro guerra contro le tribù [[Araucani|araucane]]<ref>{{Cita web |url=http://www.scuolaparadisi.org/component/option,com_docman/task,doc_view/gid,32/ |titolo=Racconto con informazioni dettagliate sulla "Colonia Nuova Italia" |accesso=28 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060516045123/http://www.scuolaparadisi.org/component/option,com_docman/task,doc_view/gid,32/ |urlmorto=sì }}</ref> In seguito giunsero anche nuclei famigliari di origine romana.<ref name=epopea>{{cita web|titolo=L’epopea di Capitan Pastene|capitolo=Casa della memoria dell'emigrazione|editore=Regione Emilia-Romagna|url=http://emilianoromagnolinelmondo.regione.emilia-romagna.it/casa-della-memoria-dellemigrazione/sezioni/il-salotto/storie%20di%20emigrazione/cile/l2019epopea-di-capitan-pastene|accesso=25 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151533/http://emilianoromagnolinelmondo.regione.emilia-romagna.it/casa-della-memoria-dellemigrazione/sezioni/il-salotto/storie%20di%20emigrazione/cile/l2019epopea-di-capitan-pastene|urlmorto=no}}</ref>
Nel 1913 venne iniziata la costruzione del ramo ferroviario a scartamento ridotto (60 cm) da Saboya a Capitan Pastene, che venne completato dopo cinque anni. Nel 1974 la linea venne definitivamente chiusa e in seguito smantellata.<ref>{{cita web|titolo=Los otros ramales de la EFE de trocha 60 cm: 1 Saboya a Lumaco y Capitán Pastene|sito=Ferrocarriles en el cono sur|lingua=es|url=http://www.ferrocarrilesenelconosur.co.uk/06kcappasteneline.html|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151533/http://www.ferrocarrilesenelconosur.co.uk/06kcappasteneline.html|urlmorto=no}}</ref>
==Monumenti e luoghi d'interesse==
[[File:Iglesia San Felipe de Neri (febrero 2011) - panoramio.jpg|miniatura|destra|Iglesia San Felipe de Neri nel febbraio 2011]]
[[File:Montecorone I (14754459785).jpg|miniatura|destra|Museo-caffetteria Montecorone]]
Nella piazza principale si trova la '''chiesa di [[San Filippo Neri]]''', edificio bianco con campanile laterale. La chiesa è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 2010.
L'insediamento è caratterizzato da strade ben tracciate, una piazza con fontane danzanti e una piazza rotonda, intitolate ai
La '''[[Casa Salvestrini (Capitan Pastene)|Casa Salvestrini]]''' (conosciuta anche come ''Casa de don Pastene'') era un'abitazione storica, situata in calle Manuel Montt 389 all'angolo di calle J. Verdi, costruita tra il 1910 e il 1920 per conto di Ubaldo Salvestrini. Si trattava di una delle poche case in legno costruite all'inizio del XX secolo e ancora in piedi, particolarmente degna di nota per i dettagli nel suo frontone, ringhiera al secondo piano e portico di accesso. L'edificio era realizzato con tronchi di quercia e con un rivestimento interno ed esterno in raulí senza vernice, mentre la struttura del tetto era in legno e coperture in metallo.<ref>{{cita web|titolo=Casa Salvestrini de Pastene|sito=Consejo de monumentos nacionales de Chile|lingua=es|url=http://www.monumentos.cl/monumentos/monumentos-historicos/casa-salvestrini-pastene|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151535/http://www.monumentos.cl/monumentos/monumentos-historicos/casa-salvestrini-pastene|urlmorto=no}}</ref> Nel 2009 la Casa Salvestrini era stata dichiarata monumento nazionale storico dal Ministero dell'educazione del governo del Cile, quale chiara testimonianza e protagonista del processo migratorio che ha accolto centinaia di italiani che continuano a contribuire allo sviluppo dell'area e del Paese.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Governo del Cile - Ministero dell'educazione|titolo=Decreto Nº 298 (2009)|data=
Altri edifici residenziali storici sono Casa Rosatti, Casa Viani, Casa Balota, Casa Barbieri e Casa Guidatti.
Tra gli edifici industriali, si distingue il molino Rosati, costruito nel 1914 dall'omonima famiglia, che riuscì a realizzare anche una piccola centrale elettrica per far funzionare le macine e che diede un grande contributo all'economia agricoltura della città. Al momento della costruzione, si trattava di un'architettura innovativa per l'epoca e la zona, in quanto realizzata in [[calcestruzzo]].
==Società==
Riga 78 ⟶ 92:
===Lingue e dialetti===
L'uso della lingua italiana è
===Tradizioni e folclore===
Annualmente, la comunità italo-cilena di Capitán
==Cultura==
[[File:Casa de Capitán Pastene - panoramio (1).jpg|miniatura|destra|
Capitan Pastene è luogo d'incontro di tre culture: la cultura Mapuche, che ha fortemente mantenuto credenze e costumi, la cultura creola cilena, che mostra parte della sua identità nei rodei, nelle corse equestri tradizionali (''carreras a la chilena'') o nelle celebrazioni religiose e, infine, la cultura italiana, che si distingue per la sua storia di immigrazione, le sue case e la gastronomia.
Visto l'alto numero di famiglie modenesi che hanno fondato la comunità, il paese ha mantenuto diverse tradizioni e memorie dei comuni di origine: nella toponomastica, nei cognomi, nella gastronomia, costituendo un raro caso di ''[[enclave]]'' italiana ed emiliana perfettamente preservata in [[America Latina]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.mclink.it/com/inform/art/07n20419.htm I "Nonnos" di Capitan Pastene] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.▼
▲Visto l'alto numero di famiglie modenesi che hanno fondato la comunità, il paese ha mantenuto diverse tradizioni e memorie dei comuni di origine: nella toponomastica, nei cognomi, nella gastronomia, costituendo un raro caso di ''[[enclave]]'' italiana ed emiliana perfettamente preservata in [[America Latina]]<ref>{{
===Cucina===
La località di Capitan Pastene è nota per aver mantenuto le antiche tradizioni culinarie italiane, in particolare della [[cucina modenese]]. Fra i piatti tradizionali vi sono infatti i [[tortellini]], i [[Borlengo|borlenghi]], la [[polenta]] e, tra i salumi, il [[prosciutto crudo]], la [[Coppa (salume)|coppa]] e i salamini, tutti chiamati con i loro nomi italiani.<ref name=epopea/><ref>{{cita web|autore=Gian Paolo Bonomi|titolo=CILE, Capitan Pastene,,, QUELL’ANGOLO DI EMILIA CON TORTELLINI E ‘PORSUT’|url=https://www.gianpaolobonomi.it/cile-quellangolo-di-emilia-con-tortellini-e-porsut/|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726151533/https://www.gianpaolobonomi.it/cile-quellangolo-di-emilia-con-tortellini-e-porsut/|urlmorto=no}}</ref>
Il [[prosciutto de Capitán Pastene]] viene preparato utilizzando una miscela di spezie chiamata ''
==Economia==
===Turismo===
La città sta vivendo un ''revival'' turistico basato sulla [[cultura italiana]] ancora presente.
==Amministrazione==
===Viceconsolato===
Fino agli anni 1950 Capitán Pastene fu sede di un viceconsolato italiano onorario, il cui ufficio fu ricoperto da don José Balbo. Ciononostante i contatti con l'Italia rimasero interrotti per circa 80 anni.<ref>{{cita web|titolo=La Historia poco conocida del Gemellaggio de Capitán Pastene-Pavullo|data=14 maggio 2004|autore=Claudio Sacca|url=http://claudiosacca.cl/blog/capitan-pastene/gemellaggio/|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726233848/http://claudiosacca.cl/blog/capitan-pastene/gemellaggio/|urlmorto=sì}}</ref>
=== Gemellaggi ===
Nel [[2000]] si è avuto il gemellaggio del comune di Pavullo con quello di [[Angol]] (capoluogo della provincia cilena omonima dove si trova Capitan Pastene), in attesa della creazione del comune di Capitan Pastene ({{chiarire |proposto recentemente|quando?}}).
In questa provincia, gemellata a quella di [[Modena]], abitano circa 16.000 discendenti di coloni modenesi<ref>
== Note ==
Riga 107 ⟶ 125:
==Bibliografia==
*{{cita
*{{cita libro|autore=Stefano Ferrari|titolo=Capitan Pastene: storia di un inganno|anno=2014|isbn=9786050309966|lingua=es, it|url=https://books.google.it/books?id=lMjoAwAAQBAJ&pg=PA0|accesso=26 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726134937/https://books.google.it/books?id=lMjoAwAAQBAJ&pg=PA0|urlmorto=sì}}
*{{cita libro|autore=Maria Rosaria Stabili|titolo=Da sfruttati a sfruttatori; Italiani e mapuches in Capitan Pastene, Cile, 1905—1940|curatore=Vanni Blengino|curatore2=Emilia Franzina|curatore3=Adolfo Pepe|opera=La riscoperta delle Americhe: lavoratori e sindacato nell'emigrazione italiana in America Latina 1870—1970|città=Milano|editore=Teti Editore|anno=1993|pp=291-310}}
==Altri progetti==▼
{{interprogetto}}▼
== Voci correlate ==
* [[Italo-cileni]]
* [[Giovanni Battista Pastene]]
▲==Altri progetti==
▲{{interprogetto}}
{{Emigrazione italiana}}
{{Portale|Cile|
[[Categoria:Località del Cile]]
[[Categoria:Emigrazione italiana in America meridionale]]
| |||