Giacomo I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di ~2025-28648-68 (discussione), riportata alla versione precedente di Lollo98
Etichetta: Rollback
 
(180 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Monarca
|nome = Giacomo VII e Id'Inghilterra
|immagine = James VI and I.jpg
|legenda = Ritratto ufficiale didei re Giacomo VI e I, opera di [[Daniel Mytens]].
|titolo = [[Sovrani del Regno Unito|Re d'Inghilterra e d'Irlanda]]
|stemma = Coat of Armsarms of England (1603-16491603–1649).svg
|regno =
|regno = 24 marzo [[1603]] -<br />27 marzo [[1625]]
|incoronazioneinizio regno = 2524 lugliomarzo [[1603]]
|fine regno = 27 marzo [[1625]]<br /><small>({{Età e giorni|1603|3|24|1625|3|27}})</small>
|incoronazione = 25 luglio [[1603]]
|predecessore = [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]]
|successore = [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]]
| trattamento = [[Sua Maestà|Maestà]]
|titolo1 = [[Sovrani deldi RegnoScozia#Stewart/Stuart Unito(1371-1651)|Re deglidi ScozzesiScozia]]
|sottotitolo1 = come '''Giacomo VI'''
|regno1 = 24 luglio [[1567]] -<br />27 marzo [[1625]]
|regno1 =
|inizio regno1 = 24 luglio [[1567]]
|fine regno1 = 27 marzo [[1625]]
|incoronazione1 = 29 luglio [[1567]]
|predecessore1 = [[Maria Stuarda|Maria I]]
|successore1 = [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]]
|nome completo = ''James Charles Stuart''
|data di nascita = 19 giugno [[1566]]
|luogo di nascita = [[Edimburgo]]
|data di morte = {{Calcola età3|1625|3|27|1566|6|19}}<ref>Secondo il [[calendario gregoriano]] è morto il 6 aprile.</ref>
|data di morte = 27 marzo [[1625]]
|luogo di morte = [[Londra]]
|luogo di sepoltura = [[Abbazia di Westminster]], [[Londra]], 7 maggio [[1625]]
|casa reale = [[Casato degli Stuart|Casa Stuart]]
|padre = [[Enrico Stuart, Lord Darnley|Enrico Stuart]]
|madre = [[Maria Stuarda|Maria StuartI di Scozia]]
|consorte = [[Anna di Danimarca]]
|figli = [[Enrico Federico Stuart|Enrico Federico]]<br />[[Elisabetta Stuart (1596-1662)|Elisabetta]]<br />[[Margherita Stuarda|Margherita]]<br />[[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]] <br />[[Roberto Stuart (1602)|Roberto]]<br />[[Maria Stuarda (1605-1607)|Maria]]<br />[[Sofia Stuarda|Sofia]]
|figli = [[Enrico Federico Stuart]] (1594-1612)
|religione = [[Anglicanesimo]]
*[[Elisabetta Stuart (1596-1662)]]
*Margherita (1598-1600)
*[[Carlo I d'Inghilterra|Carlo Stuart]] (1600-1649)
*Roberto (1602)
*Maria (1605-1607)
*Sofia (1607)
|religione = [[Anglicana|Anglicanesimo]]
|firma = James I of England signature.svg
|}}
{{Bio
|Nome = Giacomo
|Cognome = Stuart
|PostCognome = (''James Stuart''), asceso ai troni di [[Scozia]] e [[Inghilterra]] con i nomi, rispettivamente, di '''Giacomo VI di Scozia''' e '''Giacomo I d'Inghilterra'''
|ForzaOrdinamento = Giacomo 01 d'Inghilterra
|Sesso = M
Riga 47 ⟶ 46:
|GiornoMeseMorte = 27 marzo
|AnnoMorte = 1625
|NoteMorte = <ref>Data di morte secondo il [[calendario giuliano]] allora in uso in Inghilterra. Secondo il [[calendario gregoriano]] la data di morte è il 6 aprile.</ref>
|Attività =
|Epoca = 1600
|Attività = re
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato Re[[re di Scozia]], [[re d'Inghilterra|d'Inghilterra]] e per[[re d'Irlanda|d'Irlanda]]. Fu il primo regnòmonarca a regnare su tutte le [[Arcipelago britannico|isoleIsole britanniche]], avendo unificato le corone d'[[Regno d'Inghilterra|Inghilterra]], [[Regno di Scozia|Scozia]] e [[Regno d'Irlanda|Irlanda]]. Il suo regno è [[Sovrani britannici per durata del regno|il quarto più lungo di tutta la storia britannica]]
}}
 
Regnò in Scozia dal 24 luglio [[1567]], dall'età di un anno, (24 luglio 1567) fino alla sua morte;. ilIl paesePaese fu governato da diversi reggenti durante la sua minoritàminore età, che terminò ufficialmente nel [[1578]], sebbene non abbia preso pieno controllo del suo governo fino al [[1581]]. Il 24 marzo [[1603]], con il nome Giacomo I, succedette a [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]], ultima rappresentante della [[dinastia Tudor]], che morì nubile e senza figli. Elisabetta (che aveva fatto giustiziare la madre di Giacomo, [[Maria Stuarda]]) e Giacomo erano cugini di terzo grado: il re di Scozia era difatti pronipote in via matrilineare di [[Margherita Tudor]], sorella di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] e dunque zia di Elisabetta. Margherita era infatti madre di [[Giacomo V di Scozia|Giacomo V]], nonno di Giacomo (e quindi cugino primo di Elisabetta).
 
Giacomo fu un monarca popolare in [[Scozia]], ma dovette affrontare molte difficoltà in [[Inghilterra]]: fu soprattutto incapace di trattare con il [[Parlamento del Regno Unito#Parlamento inglese|Parlamento]], che si mostrò immediatamente ostile nei suoi confronti, e di gestire la delicata questione religiosa che infervorava da anni il paese. Il suo gusto per l'[[Assolutismo monarchico|assolutismo]] politico, la sua irresponsabilità nella gestione finanziaria del regno e i suoi impopolari favoritismi esasperarono la contrapposizione tra monarchia e Parlamento. Tuttavia, tale contrapposizione esplose nella [[guerra civile inglese]] solo colcon il suo successorequartogenito [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]], suo successore; infatti, durante la vita di Giacomo I, il governo del regno rimase relativamente stabile.
 
AssiemeGiacomo I, assieme ad [[Alfredo il Grande]], Giacomo I è considerato uno dei più colti sovrani sia d'Inghilterra sia di Scozia. Durante il suo regno, continuò la straordinaria fioritura culturale dell'''[[Etàetà elisabettiana|Età Elisabettiana]]'' nella letteratura, nelle arti e nelle scienze, (talvolta la critica parla, per questa fase, di ''[[Età di Giacomo I|Etàetà Giacobitagiacobita]]'', distinta da quella elisabettiana vera e propria). Lo stesso Giacomo era uno studioso di talento, autore di opere sulle arti occulte come il ''Daemonologie'' ([[1597]]) e il ''Basilikon Doron'' ([[1599]]), nonché promotore della più importante traduzione in inglese della Bibbia, nota come [[Bibbia di re Giacomo|Bibbia di Re Giacomo]], tuttora unica versione ufficiale delle [[Bibbia|Sacre Scritture]] ammessa dalla [[Chiesa anglicana]].
 
Da Giacomo I discesero in via matrilineare i monarchi del [[Casato di Hannover]] e quindi gli attuali regnanti del [[Casato di Windsor]].
== Infanzia ==
[[File:James VI as a boy (Arnold Bronckorst).jpg|thumb|upright=0.7|left|Ritratto del principe Giacomo, opera di [[Arnold Bronckorst]].]]
 
== Biografia ==
La situazione della [[Scozia]] alla nascita di Giacomo non era delle più tranquille: l'autorità di Maria Stuart era precaria e tanto lei quanto il marito, entrambi di [[Chiesa cattolica|fede cattolica]], dovevano fronteggiare il malcontento e le ribellioni dei nobili scozzesi, per lo più [[calvinismo|calvinisti]]; inoltre, anche il matrimonio della coppia reale fu costellato di difficoltà, sia sul piano politico sia privato. Mentre Maria era incinta, Enrico si alleò con i ribelli e arrivò a dare l'ordine di assassinare [[Davide Rizzio]], segretario personale e amico intimo della regina, di origini [[piemonte]]si.
=== Infanzia ===
[[File:James VI as a boy (Arnold Bronckorst).jpg|thumb|upright=0.7|left|Ritratto del principe Giacomo, opera di [[Arnold Bronckorst]]]]
 
La situazione della [[Scozia]] alla nascita di Giacomo non era delle più tranquille: l'autorità di Maria Stuart era precaria e tanto lei quanto il marito ([[Enrico Stuart, Lord Darnley]]), entrambi di [[Chiesa cattolica|fede cattolica]], dovevano fronteggiare il malcontento e le ribellioni dei nobili scozzesi, per lo più [[calvinismo|calvinisti]]; inoltre, anche il matrimonio della coppia reale fu costellato di difficoltà, sia sul piano politico sia privato. Mentre Maria era incinta, [[Enrico Stuart, Lord Darnley|Enrico]] si alleò con i ribelli e arrivò a dare l'ordine di assassinare [[Davide Rizzio]], segretario personale e amico intimo della regina, di origini [[piemonte]]si.
Giacomo nacque il 19 giugno [[1566]] nel [[Castello di Edimburgo]] e, in quanto figlio primogenito, divenne automaticamente [[duca di Rothesay]] e [[Principe di Scozia|Principe e Gran Luogotenente di Scozia]]. Fu battezzato in una cerimonia cattolica e ricevette il nome di Carlo Giacomo: il primo nome gli fu dato in onore del suo padrino, il [[re di Francia]] [[Carlo IX di Francia|Carlo IX]]; [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]], come madrina ''in absentia'', inviò a [[Edimburgo]] una magnifica fonte d'oro come dono per il battesimo del neonato.
 
Giacomo nacque il 19 giugno 1566 nel [[Castello di Edimburgo]] e, in quanto figlio primogenito, divenne automaticamente [[Duca di Rothesay]] e [[Principe di Scozia|Principe e Gran Luogotenente di Scozia]]. Fu battezzato in una cerimonia cattolica e ricevette il nome di Carlo Giacomo: il primo nome gli fu dato in onore del suo padrino, il re di Francia [[Carlo IX di Francia|Carlo IX]]; la sua cugina lontana, [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]], come madrina ''in absentia'', inviò a [[Edimburgo]] una magnifica fonte d'oro come dono per il battesimo del neonato.
Quando Giacomo aveva solo otto mesi suo padre Enrico fu assassinato presso [[Kirk o' Field]] (10 febbraio [[1567]]), a causa di intrighi di corte, probabilmente seguenti la morte di David Rizzio. Dopo la morte del marito, Maria decise di sposarsi una terza volta, con [[James Hepburn, IV conte di Bothwell|James Hepburn, conte di Bothwell]], sospettato di essere l'artefice dell'assassinio di Lord Darnley: questo rese ancora più impopolare la regina. Nel giugno [[1567]] alcuni ribelli protestanti arrestarono Maria, che venne imprigionata nel [[castello di Loch Leven]]. Qui la regina fu costretta ad abdicare al trono il 24 giugno in favore del figlio Giacomo, che aveva poco più di un anno; a sostituire il giovane re durante la sua minor età sarebbe stato lo zio [[Giacomo Stewart (conte di Moray)|Giacomo Stuart, conte di Moray]], che divenne reggente del regno.
 
Quando Giacomo aveva solo otto mesi suo padre Enrico fu assassinato presso [[Kirk o' Field]] (10 febbraio 1567), a causa di intrighi di corte, probabilmente seguenti la morte di Davide Rizzio. Dopo la morte del marito, Maria fu rapita e costretta a sposarsi una terza volta, con [[James Hepburn, IV conte di Bothwell|James Hepburn, conte di Bothwell]], sospettato di essere l'artefice dell'assassinio di Lord Darnley: questo rese ancora più impopolare la regina. A giugno del 1567 alcuni ribelli protestanti arrestarono Maria, che venne imprigionata nel [[castello di Loch Leven]]. Qui la regina fu costretta ad abdicare al trono il 24 giugno in favore del figlio Giacomo, che aveva poco più di un anno; a sostituire il giovane re durante la sua minor età sarebbe stato lo zio [[Giacomo Stewart (conte di Moray)|Giacomo Stuart, conte di Moray]], che divenne reggente del regno.
== Reggenze ==
 
=== Reggenze ===
[[File:James VI and I (dressed in white).jpg|thumb|Giacomo I in abiti bianchi]]
Giacomo fu formalmente incoronato re nella chiesa di Holy Rude, [[Stirling]], il 29 luglio 1567. Conformemente alla fede religiosa della maggioranza della classe dominante scozzese, fu educato come un membro della [[Chiesa di Scozia]] e da uomini di simpatie [[Presbiterianesimo|presbiteriane]]. Durante questi primi anni il potere fu detenuto da una serie di reggenti, il primo tra i quali fu Giacomo Stuart, conte di Moray, fratello illegittimo di Maria. Questa riuscì a fuggire di prigione nel 1568, dando inizio a un breve periodo di violenze. Moray sconfisse le truppe di Maria nella [[battaglia di Langside]], costringendola a fuggire in Inghilterra, dove fu imprigionata da Elisabetta.
[[File:JamesIEngland.jpg|thumb|left|Giacomo I dipinto da [[Paul van Somer]]]]
Giacomo fu formalmente incoronato re nella chiesa di Holy Rude, [[Stirling]], il 29 luglio [[1567]]. Conformemente alla fede religiosa della maggioranza della classe dominante scozzese, fu educato come un membro della [[Chiesa di Scozia]] e da uomini di simpatie [[Presbiterianesimo|presbiteriane]]. Durante questi primi anni, il potere fu detenuto da una serie di reggenti, il primo tra i quali fu Giacomo Stuart, conte di Moray, fratello illegittimo di Maria. Questa riuscì a fuggire di prigione nel [[1568]], dando inizio a un breve periodo di violenze. Moray sconfisse le truppe di Maria nella [[Battaglia di Langside]], costringendola a fuggire in Inghilterra, dove fu imprigionata da Elisabetta.
 
Giacomo Stuart fu assassinato da uno dei sostenitori di Maria nel [[1570]] e gli succedette alla reggenza il nonno paterno di Giacomo, [[Matthew Stuart|Matthew StewardStewart, quarto conte di Lennox]], che fu a sua volta assassinato l'anno successivo; e così fu anche per il terzo reggente, [[John Erskine, primoI conte di Mar]]. Infine la reggenza passò a [[James Douglas, IV conte di Morton]], che durante le due precedenti reggenze era stato il più potente nobiluomo scozzese, più degli stessi reggenti. Lo storico e poeta [[George Buchanan (umanista)|George Buchanan]] fu responsabile dell'educazione di Giacomo.
 
Lord Morton ebbe successo nello sconfiggere definitivamente le famiglie che continuavano a sostenere Maria. La sua caduta non fu causata dai sostenitori di questa, ma dai cortigiani più vicini al re, che sottolinearono al giovane re l'estensione dei suoi poteri e lo incoraggiarono ad assumere il controllo di sé stesso. I cortigiani accusarono Morton di aver preso parte all'assassinio del padre di Giacomo: questi fu processato, condannato e giustiziato nel [[1581]]; il potere fu da allora, almeno in teoria, detenuto dal re stesso, piuttosto che da un reggente.
 
[[File:JamesIEngland.jpg|thumb|left|Giacomo I dipinto da [[Paul van Somer]]]]
Ciononostante, Giacomo VI non regnò direttamente, ma si appoggiò ai consigli dei suoi cortigiani più intimi, come il cugino Esmé Steward, duca di Lennox, o James Stuart, che ricevette il titolo di conte di Arran per la sua testimonianza contro Morton. Poiché Lennox era cattolico, e Arran incline all'[[episcopalismo]], i lord scozzesi presbiteriani non trovarono di loro gradimento il governo. Nel corso del raid di Ruthven [[1582]], alcuni nobili presbiteriani, guidati da William Ruthven, primo conte di Gowrie, catturarono Giacomo e lo tennero prigioniero per quasi un anno nel castello di Ruthven, ora conosciuto con il nome di Huntingtower Castle, nel Perthshire. Anche Arran fu tenuto prigioniero, mentre Lennox fu bandito in Francia. Nel [[1583]] il re e Arran riuscirono a scappare: Gowrie fu giustiziato e i ribelli costretti a fuggire in Inghilterra. Il parlamento scozzese, asservito al re, promulgò gli ''Atti neri'', che ponevano la Chiesa di Scozia sotto il controllo reale. Gli atti erano estremamente popolari e il clero si oppose e lo denunciò, tentando di tenere la sua influenza sotto controllo, prima che divenisse abbastanza potente e audace da attaccare il Presbiterianesimo.
Ciononostante, Giacomo VI non regnò direttamente, ma si appoggiò ai consigli dei suoi cortigiani più intimi, come il cugino Esmé Steward, duca di Lennox, o James Stuart, che ricevette il titolo di conte di Arran per la sua testimonianza contro Morton. Poiché Lennox era cattolico, e Arran incline all'[[episcopalismo]], i lord scozzesi presbiteriani non trovarono di loro gradimento il governo. Nel corso del raid di Ruthven 1582, alcuni nobili presbiteriani, guidati da [[William Ruthven, I conte di Gowrie]], catturarono Giacomo e lo tennero prigioniero per quasi un anno nel castello di Ruthven, ora conosciuto con il nome di Huntingtower Castle, nel Perthshire. Anche Arran fu tenuto prigioniero, mentre Lennox fu bandito in Francia. Nel 1583 il re e Arran riuscirono a scappare: Gowrie fu giustiziato e i ribelli costretti a fuggire in Inghilterra. Il parlamento scozzese, asservito al re, promulgò gli ''Atti neri'', che ponevano la Chiesa di Scozia sotto il controllo reale. Gli atti erano estremamente popolari e il clero si oppose e lo denunciò, tentando di tenere la sua influenza sotto controllo, prima che divenisse abbastanza potente e audace da attaccare il presbiterianesimo.
 
=== La successioneSuccessione inglese ===
[[File:Pence à l'effigie de Jacques Ier.jpg|thumb|Giacomo I d'Inghilterra]]
[[File:James I of England 404446.jpg|thumb|Paul van Somer I; ''Ritratto del re Giacomo'']]
Nel [[1586]] Giacomo VI ed Elisabetta I divennero alleati, grazie al [[Trattato di Berwick (1586)|trattato di Berwick]]. Giacomo pensò di continuare ad appoggiare la nubile regina nubile d'Inghilterra, dal momento che era un potenziale successore alla sua corona, comein quanto discendente di [[Margherita Tudor]]. Suo padre [[Enrico VIIVIII d'Inghilterra|Enrico VIIVIII]], padre di Elisabetta I, aveva temuto che la corona inglese giungessepotesse giungere nelle mani degli Stuart, e nel suo testamento aveva escluso la sorella Margherita Tudor e la sua discendenza dalla linea di successione. Sebbene tecnicamente esclusi a causa del testamento, che, con un atto del Parlamento, aveva forza di legge, sia Maria Stuarda sia Giacomo erano seri pretendenti alla Corona d'Inghilterra, in qualità di parenti più stretti di Elisabetta, e dopo che quest'ultima fece giustiziare Maria Stuarda per il suo coinvolgimento in un complotto contro la sua persona, Giacomo divenne, di fatto, il suo erede presunto.
 
[[File:James I in 1590.jpg|thumb|left|Giacomo I nel [[1590]]]]
Dopo la sua esecuzione, i sostenitori scozzesi di Maria Stuarda divennero deboli e Giacomo poté agire in modo da ridurre l'influenza dei nobili cattolici in Scozia. Egli siSi rese ancora più gradito ai protestanti sposando [[Anna di Danimarca]], una principessa di una nazione protestante, figlia di [[Federico II di Danimarca]]. Il matrimonio fu celebrato per procura nel [[1589]] e nel [[1590]] di persona, quando Giacomo visitò la Danimarca. Presto rientrato in patria, presenziò al [[processo dellealle streghe di North Berwick]], in cui alcune persone furono condannate per aver usato la [[stregoneria]] nel tentativo di causare una tempesta e far naufragare la nave in cui viaggiavano il re e la regina. Questo lo rese molto preoccupato per la minaccia che streghe e stregoneria rappresentavano per lui: scrisse un trattato di [[demonologia]] e, come conseguenza, centinaia di donne furono condannate a morte per stregoneria.
 
In principio, Giacomo e la sua regina erano molto legati, ma i due gradualmente si estraniarono. La coppia ebbe otto figli, di cui uno nato morto e tre che sopravvissero all'infanzia, e si separò dopo la morte della figlia Sofia.
 
Giacomo fronteggiò una ribellione cattolica nel [[1588]] e fu costretto a riconciliarsi con la Chiesa di Scozia, acconsentendo ad abolire gli Atti Neri nel [[1592]]. Giacomo, temendo che infierendo eccessivamente con i cattolici ribelli potesse provocare l'ostilità dei cattolici inglesi, concesse il perdono ad alcuni dei suoi oppositori, causando l'ostilità, di conseguenza, dei protestanti. Fronteggiò nel [[1600]] una cospirazione capeggiata da [[John Ruthven, III conte di Gowrie]] (figlio del conte giustiziato nel 1584), che dopo il fallimento della congiura, fu giustiziato assieme ai suoi complici, e in seguito anche i nobili protestanti giunsero a trattenersi davanti al re.
 
Dopo la morte di Elisabetta I, la corona avrebbesarebbe dovutodovuta passare, secondo il testamento di Enrico VIII, a Ladylady [[Anna Stanley]], ma Giacomo era, di fatto, l'unico pretendente abbastanza potente da difendere la sua rivendicazione. In effetti, fin dal [[1601]], i più influenti politici della corte inglese si erano messi in contatto con Giacomo per preparare la sua ascesa. Così,Nel nel1601 fu iniziato in [[1603Massoneria]] nella loggia di ''Scone e Perthe'' da John Mylne<ref>Lambros Couloubaritsis, ''La complexité de la Franc-Maçonnerie. Approche Historique et Philosophique'', Bruxelles, 2018, Ed. Ousia, p. 129</ref> e nel 1603, poche ore dopo la morte di Elisabetta, un consiglio di successione proclamò Giacomo re di Inghilterra e Irlanda, ed egli fu incoronato il 25 luglio nell'[[Abbazia di Westminster]]. La Scozia e l'Inghilterra non divenivano però un unico regno, cosa che avverrà con l'[[Atto di Unione (1707)|Atto di unioneUnione del 1707]].
 
=== Genealogia ===
{{Albero genealogico/inizio}}
{{Albero genealogico | | | | | | | |NNA |~|y|~| NNO| | | | NNA=[[Enrico VII d'Inghilterra]]|NNO=[[Elisabetta di York]]}}
{{Albero genealogico | | | | |,|-|-|-|-|-|-|+|-|-|-|-|-|-|-|.| }}
{{Albero genealogico | | |M.T.| | | | | |EVIII| | | | | | |Ma.T| | | A.T.=[[Arturo Tudor]]|M.T.=[[Margherita Tudor]]|EVIII=[[Enrico VIII d'Inghilterra]]|Ma.T=[[Maria Tudor (regina di Francia)|Maria Tudor]]}}
{{Albero genealogico | |,|-|^|-|.| | |,|-|-|+|-|-|.| | | |,|-|^|-|.| }}
{{Albero genealogico |SC|MD| |MI|EI|EVI| |FB|EB| | | | | | | | SC=[[Giacomo V di Scozia|Giacomo V<br />di Scozia]]|MD=[[Margaret Douglas]]|MI=[[Maria I d'Inghilterra]]|EI=[[Elisabetta I d'Inghilterra]]|EVI=[[Edoardo VI d'Inghilterra]]|FB=[[Frances Brandon|Francesca Brandon]]|EB=[[Eleanor Brandon|Eleonora Brandon]]}}
{{Albero genealogico | |!| | |,|^|.| | | | | | | |,|-|-|+|-|.| | |!| }}
{{Albero genealogico |MS|ED|CS| | | |JG|CG|MG| |MC| | | MS=[[Maria Stuarda|Maria Stuarda,<br />regina di Scozia]]|ED=[[Enrico Stuart, Lord Darnley|Enrico Stuart]]|CS=[[Charles Stuart|Carlo Stuart]]|JG=[[Jane Grey|Giovanna Grey]]|CG=[[Catherine Grey|Caterina Grey]]|MG=[[Mary Grey|Maria Grey]]|MC=[[Margaret Clifford|Margherita Clifford]]}}
{{Albero genealogico | |L|~|y|J| | |!| | | | | | | | | | | | | | | |!| | }}
{{Albero genealogico | |G.| | | |AS| | | | | | | | | | | | |F5| | G.=Giacomo I d'Inghilterra|AS=[[Arbella Stuart]]|F5=ebbe discendenza}}
Riga 107 ⟶ 111:
{{Albero genealogico/fine}}
 
=== Primi anni di regno in Inghilterra ===
{{Vedi anche|Età di Giacomo I}}
[[File:Portrait of King James I & VI (1618-1620).jpg|thumb|left|Giacomo I in abiti da corte (1618 - 1620)]]
Il consigliere capo di Giacomo fu [[Robert Cecil, I conte di Salisbury|Robert Cecil]], figlio minore del ministro favorito di Elisabetta I [[William Cecil, I barone Burghley]] che divenne conte di Salisbury nel [[1605]]. Giacomo amava le spese stravaganti: solo l'abilità di Cecil poteva evitare il disastro finanziario. Il re creò anche nuovi titoli di nobiltà per ricompensare i suoi cortigiani: in totale furono sessantadue, mentre Elisabetta I, in cinquant'anni di regno, ne aveva creato solo otto. Inoltre Giacomo si invischiò in una serie di conflitti con il Parlamento. Prima di succedere al trono, egli aveva scritto ''La vera legge delle libere monarchie'' (''The True Law of Free Monarchies'') in cui egli sosteneva che il [[diritto divino dei re]] era sanzionato dalla successione apostolica: abituato al timido parlamento scozzese, non amò lavorare con la sua più aggressiva controparte inglese. Sia in Scozia sia in Inghilterra la madre si era sempre considerata un monarca assoluto, responsabile delle sue azioni solo a [[Dio (cristianesimo)|Dio]] e non obbligato a consultarsi con nessun altro<ref>Peter C. Herman, ''Royal Poetrie: Monarchic Verse and the Political Imaginary of Early Modern'', p. 77.</ref><ref>Edmund Spenser, ''The Faerie Queene'', 2003, nota 38-50. L'esecuzione della madre fu un duro colpo all'autorità divina dei sovrani e minò la teoria della monarchia assoluta.</ref>, e anche Giacomo fece lo stesso fino alla morte.
 
Uno dei primi atti di Giacomo fu quello di porre fine al coinvolgimento inglese nella [[Guerraguerra anglo-spagnola (1585-1604)|guerra degli otto anni]], con la firma del [[Trattato di Londra (1604)|Trattatotrattato di Londra]], nel [[1604]]. Dovette inoltre quasi immediatamente confrontarsi con i conflitti religiosi dell'Inghilterra: dopo il suo arrivo, gli fu subito presentata una petizione che chiedeva la tolleranza per i [[puritani]]. Nel 1604, nel corso della conferenza di Hampton Court, Giacomo dimostrò di non voler acconsentire alle richieste dei puritani. Acconsentì invece a esaudire la richiesta di una traduzione ufficiale della [[Bibbia]], versione nota come [[Bibbia di re Giacomo|Bibbia di Re Giacomo]] (1611), e ampliò e rese ancora più severe le pene previste dall'Atto contro la Stregoneria (''[[Witchcraft Act]]'').
 
Giacomo incorse anche nella collera dei cattolici. Sebbene fosse stato equanime nei confronti dei cattolici, i suoi sudditi protestanti si erano assicurati che i cattolici non ottenessero uguali diritti. Così, nei suoi primi anni di regno, quando i suoi sudditi ignoravano le sue politiche di tolleranza nei confronti del cattolicesimo e conoscevano solo la sua educazione rigorosamente protestante, ci furono svariati complotti per rimuoverlo dal potere., Ilil più famoso dei quali fu la [[Congiuracongiura delle polveri|Congiura delle Polveri]] del [[1605]]. I cospiratori cattolici, capeggiati da [[GuyRobert FawkesCatesby]], progettarono un attentato da effettuarsi provocando un'esplosione nella Camera dei Lord in un momento in cui il re e i membri di entrambe le Camere sarebbero stati presenti. Avrebbero poi posto sul trono la figlia di Giacomo, [[Elisabetta Stuart (1596-1662)|Elisabetta]], che speravano potesse essere convertita al cattolicesimo.<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.co.uk/history/british/civil_war_revolution/gunpowder_hutton_01.shtml|titolo=What If the Gunpowder Plot Had Succeeded?|data=17 febbraio 2011|accesso=25 ottobre 2018|lingua=en}}</ref> La congiura fu però scoperta, causando grande sensazione, ma la politica internazionale di Giacomo, che comunque continuò e inasprì le spietate repressioni dei cattolici, garantì la fine dei complotti.
 
=== Conflitto con il Parlamento ===
[[File:Nicholas Hilliard 020.jpg|thumb|Ritratto di Giacomo I, opera di [[Nicholas Hilliard]], 1603-1609]]
Il Parlamento entrò in uno stato di paranoia anticattolica dopo la fallita congiura e votò nuovi sussidi al re, che rimase però insoddisfatto dei suoi introiti. Giacomo impose tasse senza il consenso parlamentare, sebbene nessun monarca avesse preso una decisione così ardita dal tempo di [[Riccardo II d'Inghilterra|Riccardo II]]. L'illegalità di un simile procedimento fu denunciata da un mercante, John Bates, ma la Corte dello Scacchiere sentenziò in favore del re. La decisione della corte fu denunciata dal Parlamento, i cui rapporti con il re si erano ulteriormente raffreddati a causa del rifiuto dell'assemblea di approvare il piano del re che prevedeva libero commercio tra [[Inghilterra]] e [[Scozia]].
 
Nel [[1610]] Salisbury propose al Parlamento il ''Grande Contratto'', un progetto in cui la Corona avrebbe rinunciato a tutti i suoi introiti feudali in cambio di un sussidio parlamentare annuale. Il piano tuttavia fallì a causa delle divisioni del Parlamento e Giacomo, frustrato, lo sciolse nel [[1611]].
 
GravementeGiacomo, gravemente indebitato, Giacomo cominciò a vendere onori e titoli per raccogliere soldi. Nel [[1611]] egli usò [[lettere patenti]] per inventare una nuova dignità, quella di [[Baronettobaronetto]], concessa al prezzo di 10801 080 sterline. Una baronia ne costava circa 5. 000, una viscontea 10. 000 e una contea 20. 000.
 
Lord Salisbury morì nel [[1612]]; un altro dei suoi più stretti consiglieri, [[Robert Carr, I conte di Somerset]], fu costretto ad abbandonare il suo ufficio in seguito a uno scandalo. PrivatoGiacomo, privato di questi aiutanti, Giacomo cominciò a occuparsi di persona di problemi che prima aveva lasciato ai suoi ministri e la sua gestione si rivelò disastrosa per le sue finanze. Un nuovo Parlamento dovette essere eletto nel [[1614]] per imporre nuove tasse, che però questi si rifiutò di approvare. Incollerito, ilIl re, incollerito, disciolse il Parlamento poco dopo averlo convocato, quando fu chiaro che non era possibile compiere progressi.
 
=== Ultimi anni ===
[[File:Portrait of King James I & VI (Adrian Vanson).jpg|thumb|left|Giacomo I in età matura, ritratto del 1595 di Adrian Vanson]]
Dopo lo scioglimento del Parlamento Giacomo governò senza il suo ausilio per sette anni. Di fronte alle difficoltà finanziarie causate dalla mancata approvazione di nuove tasse da parte del Parlamento, pensò di stringere un'utile alleanza con la [[Spagna]], facendo sposare al figlio Carlo, Maria di Spagna, figlia del re [[Filippo III di Spagna|Filippo III]]. La possibilità di un'alleanza con un regno cattolico non fu ben accolta dall'Inghilterra protestante: l'impopolarità di Giacomo fu ulteriormente aumentata dall'esecuzione di [[Walter Raleigh]]; anche in [[Scozia]] Giacomo era osteggiato per la sua insistenza riguardo all'approvazione dei [[cinque articoli di Perth]], che erano considerati come un tentativo di introdurre pratiche cattoliche e [[Chiesa anglicana|anglicane]] nella Scozia [[presbiterianesimo|presbiteriana]].
{{Casato degli Stuart}}
 
Lo scoppio nel [[1618]] della [[Guerraguerra dei Trenttrent'Annianni]] sconvolse l'Europa. Giacomo I fu coinvolto a forza a causa del matrimonio di sua figlia Elisabetta con il protestante duca del [[Palatinato]] [[Federico V Elettore Palatino|Federico V]], uno dei protagonisti della prima fase della guerra; nell'ottica di una guerra fra potenze protestanti e cattoliche, il tentativo di un re anglicano di allearsi con la cattolica Spagna causò molta sfiducia nei suoi confronti, sia da parte del popolo sia da parte della classe dirigente.
 
La regina Anna morì il 4 marzo [[1619]] a [[Hampton Court]] e fu sepolta a Westminster. In seguito si diffusero voci che Giacomo fufosse stato poco turbato da questa morte, a causa dei suoi romantici sentimenti per [[George Villiers, I duca di Buckingham|George Villiers]]. I due si incontraronoerano incontrati nel [[1614]] e Villiers rapidamente conquistò il favore del re, ottenendo onori su onori, fino a essere creato [[duca di Buckingham]] nel [[1623]], ilprevio primoripristino ducadel nontitolo reale dadopo oltre un secolo di vacanza.
 
Il terzo Parlamento di Giacomo fu convocato nel [[1621]]. La Camera dei Comuni acconsentì a garantire a Giacomo un piccolo sussidio, ma quindi, con dispiacere del re, passarono ad altri argomenti. Villiers, che era divenuto il principale consigliere del re, fu attaccato per il suo progetto di far sposare al principe di Galles un'[[Infante|Infanta]] di Spagna e la pratica di vendere monopoli e altri onori fu deprecata. La Camera dei Comuni fece processare [[Francesco Bacone|Francis Bacon]], allora [[Lord Cancelliere]], per corruzione, e la Camera dei Lord (BaconBacone era visconte St. Albans), lo dichiarò colpevole. Sebbene un simile evento non si verificasse da secoli, il processo non incontrò l'opposizione di Giacomo, che riteneva, sacrificando Bacone, di ammorbidire l'opposizione parlamentare. A BaconBacone, in ogni caso, il re garantì il pieno perdono.
 
Una nuova disputa costituzionale sorse poco dopo. Giacomo voleva aiutare il genero, l'Elettore Palatino, e chiese al Parlamento nuovi fondi. La Camera dei Comuni, in risposta, richiese di abbandonare il progetto di alleanza matrimoniale con la [[Spagna]]. Quando Giacomo dichiarò che la Camera aveva superato i suoi limiti offrendo consigli non richiesti, questa protestò replicando di avere il diritto di dibattere ogni argomento relativo al benessere del Regno. Giacomo ordinò che la protesta fosse strappatastralciata dal Giornale dei Comuni e sciolse il Parlamento.
 
Nel [[1623]] il Duca di Buckingham e il Principe di Galles viaggiarono alla volta di [[Madrid]] nel tentativo di assicurare un matrimonio fra il Principeprincipe stesso e la figlia di [[Filippo III di Spagna|Filippo III]]. Furono però umiliati dagli uomini di corte spagnoli, che chiesero al Principe di Galles di convertirsi al Cattolicesimo Romanocattolicesimo. Tornarono allora in [[Inghilterra]] avviliti e chiesero che si muovesse guerra alla Spagna. I Protestantiprotestanti li rinviarono indietro e Giacomo ammonì il Parlamento che assicurò in qualche misura i fondi per la guerra. Il Parlamento venne prorogato con l'intesa che esso avrebbe più tardi assicurato maggiori fondi per la guerra.
 
Il Parlamento tuttavia non si riunì mai come previsto: Carlo, Principe di Galles, aveva promesso che, anche se avesse sposato una cattolica, non avrebbe revocato le restrizioni politiche che pesavano sui cattolici. Quando tuttavia acconsentì a sposare [[Enrichetta Maria di Borbone-Francia|Enrichetta Maria di Francia]], egli rinnegò le sue precedenti promesse: Carlo si assicurò che il Parlamento non si riunisse, per evitare un confronto sulla questione.
 
Giacomo diede segni di demenza senile durante l'ultimo anno del suo regno: il potere di fatto passò nelle mani del principe di Galles e del duca di Buckingham, sebbene il re conservasse abbastanza potere per evitare che la guerra scoppiasse durante il suo regno. Morì nel [[1625]], fu sepolto a Westminster e gli succedette il figlio con il nome di [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]].
 
=== Sessualità ===
{{Vedi anche|Vita privata di Giacomo I d'Inghilterra}}
Uno degli aspetti più chiacchierati della vita di Giacomo fu la sua sessualità. Un [[epigramma]] dell'epoca recitava ''Rex fuit Elisabeth, nunc est regina Jacobus'' (Elisabetta fu re: ora è regina Giacomo).<ref>{{cita libro |autore=Jeremy Bentham |url=http://books.google.it/books?id=KWuRMMYWqG4C&pg=PA105&vq=Rex+fuit+Elisabeth,+nunc+est+regina+Jacobus&dq=Jeremy+Bentham+Libert%C3%A0+di+gusto+e+d%27opinione&hl=it&output=html_text&source=gbs_search_r&cad=1 |titolo=Libertà di gusto e d'opinione. Un altro liberalismo per la vita quotidiana |traduttore=Gianfranco Pellegrino |volume= Volume 4 di Libelli vecchi e nuovi |pagina=105 |editore= Edizioni Dedalo |anno=2007 |isbn=978-88-220-5504-0 }}</ref><ref>
{{cita libro |autore=Rictor Norton |url=http://rictornorton.co.uk/jamesi.htm |titolo=Queen James and His Courtiers |serie=Gay History and Literature |editore=rictornorton.com |anno=9 gennaio 2012 |annooriginale=8 gennaio 2000|accesso=20 dicembre 2013 |lingua=inglese }}</ref>
 
È fuori questione che il re, nello scegliere i suoi favoriti, privilegiasse i gentiluomini giovani e belli, anche se di famiglia non particolarmente importante: la carriera di [[Robert Carr, I conte di Somerset]], e di [[George Villiers, I duca di Buckingham|George Villiers]] ne sono uno esempio. Quando Giacomo riferì al [[Consiglio privato di sua maestà|Privy Council]] nel [[1617]] dei favoritismi a quest'ultimo (nominato nel [[1615]] gentiluomo della camera da letto, nel [[1616]] cavaliere e visconte, per poi nominarlo conte l'anno successivo)<ref>{{cita web |url=http://www.historylearningsite.co.uk/george-villiers.htm |titolo=George Villiers, Duke of Buckingham |editore=Historylearningsite |accesso=20 dicembre 2013 |lingua=inglese }}</ref>, dichiarò candidamente:
 
<blockquote>''I, James, am neither a god nor an angel, but a man like any other. Therefore I act like a man and confess to loving those dear to me more than other men. You may be sure that I love the Earl of Buckingham more than anyone else, and more than you who are here assembled. I wish to speak in my own behalf and not to have it thought to be a defect, for Jesus Christ did the same, and therefore I cannot be blamed. Christ had John, and I have George.''<ref>{{cita libro q|url=http://books.google.it/books?id=EPzdgFzzvGYC&pg=PA23 |titolo=Charles I | autore=Christopher Durston |editore=Routledge |anno=2013 |pagina=23 |isbn=1-135-09924-3 |lingua=inglese }}</ref></blockquote><blockquote>(''Io, Giacomo, non sono né un dio né un angelo, ma un uomo come qualsiasi altro. Perciò mi comporto come un uomo e confesso di amare quegli uominiquelli a me cari più cariche dinon gli altri uomini. Potete esserestare sicuri che amo il Conte di Buckingham più di chiunque altro, e più di voi che siete qui riuniti. Io desidero parlare per contonel mio interesse e acché non credosi pensi che ciò sia ununa difettomancanza, perchévisto che Gesù Cristo ha fatto lola stessostessa cosa, e pertantoquindi non possosi esserepuò accusatoaccusare me. Cristo aveva Giovanni, io ho George.'')</blockquote>Inoltre||I, nelJames, [[1619]]am feceneither Villiersa marchesegod enor nelan [[1623]]angel, [[Georgebut Villiers,a man like any other. Therefore I ducaact dilike Buckingham|primoa ducaman diand Buckingham]].<ref>{{citaconfess libroto |url=http://booksloving those dear to me more than other men.google.it/books?id=1ha9GgWNmy0C&pg=PA401&lpg=PA401&d=confess&f=false#v=onepage&q=confrss&f=false |titolo=TheYou Originsmay andbe Rolesure that I love the Earl of Same-sexBuckingham Relationsmore than anyone else, and more than you who are here assembled. I wish to speak in Humanmy Societiesown |editore=McFarlandbehalf |anno=2009and |autore=Jamesnot Neillto |pagina=401have |isbn=978-0-7864-5247-7it |lingua=inglesethought }}</ref>to Tuttorabe sia sonodefect, conservatefor lettereJesus intimeChrist fradid ithe duesame, and therefore I cannot be blamed.<ref>Significativa èChrist unahad letteraJohn, deland 1624:I have George.<ref>{{cita testolibro |url=http://books.google.it/books?id=Au5glJK01wMCEPzdgFzzvGYC&pg=PT52&dq=king+wrotePA23 |titolo=Shakespeare,Charles Sex,I and| Loveautore=Christopher Durston |editore=Oxford University PressRoutledge |anno=20102013 |pagina=52 |autore=Stanley Wells |capitolo=Part I - Sexuality in Shakespeare's time23 |isbn=9781-0135-1909924-161469-93 |lingua=inglese |citazione=''And so God bless you, my sweet child and wife, and grand that ye may ever be a confort to your dear dad and husband.''}}</ref>|lingua=en}}
 
Inoltre, nel 1619, fece Villiers marchese e, nel 1623, [[duca di Buckingham]], ripristinando appositamente il titolo.<ref>{{cita libro |url=http://books.google.it/books?id=1ha9GgWNmy0C&pg=PA401&lpg=PA401&d=confess&f=false#v=onepage&q=confrss&f=false |titolo=The Origins and Role of Same-sex Relations in Human Societies |editore=McFarland |anno=2009 |autore=James Neill |pagina=401 |isbn=978-0-7864-5247-7 |lingua=inglese }}</ref> Tuttora si sono conservate lettere intime fra i due.<ref>Significativa è una lettera del 1624: {{cita testo |url=http://books.google.it/books?id=Au5glJK01wMC&pg=PT52&dq=king+wrote |titolo=Shakespeare, Sex, and Love |editore=Oxford University Press |anno=2010 |pagina=52 |autore=Stanley Wells |capitolo=Part I - Sexuality in Shakespeare's time |isbn=978-0-19-161469-9 |lingua=inglese |citazione=''And so God bless you, my sweet child and wife, and grand that ye may ever be a confort to your dear dad and husband.''}}</ref>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Garter UK ribbon.svg
|nome_onorificenza = Sovrano del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza = Ordine della Giarrettiera
|motivazione =
|data = 27 marzo 1603; già Cavaliere compagno (K.G.), 24 aprile 1590 <ref>https://archive.is/20111026003051/http://www.leighrayment.com/orders/garter.htm#selection-21961.0-21964.0</ref>
}}
 
== Discendenza ==
 
[[File:James I and his royal progeny by Willem van de Passe cropped.jpg|thumb|upright=1.4|''Giacomo I e la sua progenie regale'', di Charles Turner, da una mezzatinta di Samuel Woodburn (1814), da [[Willem de Passe]].]]
 
Giacomo I ebbe da [[Anna di Danimarca]] sette figli nati vivi:
 
* [[Enrico Federico Stuart|Enrico]] (1594 - 1612), Principe di Galles, morto all'età di 18 anni, probabilmente di febbre tifoidea;
* [[Elisabetta Stuart (1596-1662)|Elisabetta]] (1596 - 1662), andata sposa nel [[1613]] a [[Federico V Elettore Palatino]]. I monarchi del [[Hannover (casato)|casato di Hannover]] e gli attuali [[Windsor (famiglia)|Windsor]] sono suoi discendenti;
* Margherita Stuart (†[[1600]]),24 decedutadicembre all'età1598 di- 15marzo mesi circa1600);
* [[Carlo I d'Inghilterra|Carlo I]] (1600 - 1649), successore del padre sul trono, sposò nel [[1625]] [[Enrichetta Maria di Borbone-Francia]];
* Roberto (18 gennaio 1602 - 27 maggio 1602), duca di Kintyre (†[[1602]]), deceduto all'età di quattro mesi;
* Maria (†[[1607]]),8 decedutaaprile all'età1605 di- poco16 piùdicembre di due anni1607);
* Sofia (†[[1607]]giugno 1606 - giugno 1606), deceduta 48 ore dopo la nascita.
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
<div align="center">
|1 = Giacomo I d'Inghilterra
{| class="wikitable"
|2 = [[Enrico Stuart, Lord Darnley]]
|-
|4 = [[Matthew Stuart|Matthew Stuart, conte di Lennox]]
|-
|8 = John Stuart, conte di Lennox
| rowspan="16" align="center"| '''Giacomo I d'Inghilterra'''
|16 = Matthew Stuart, conte di Lennox
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Enrico Stuart, Lord Darnley]]
|17 = Elizabeth Hamilton
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Matthew Stuart|Matthew Stuart, conte di Lennox]]
|9 = Elizabeth Stewart
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />John Stuart, conte di Lennox
|18 = John Stewart, conte di Atholl
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Matthew Stuart, conte di Lennox
|19 = Eleanor Sinclair
|-
|5 = [[Margaret Douglas]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Elizabeth Hamilton
|10 = [[Archibald Douglas, VI conte di Angus]]
|-
|20 = George Douglas
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />Elizabeth Stewart
|21 = Elizabeth Drummond
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />John Stewart, conte di Atholl
|11 = [[Margherita Tudor|Margherita d'Inghilterra]]
|-
|22 = [[Enrico VII d'Inghilterra]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Eleanor Sinclair
|23 = [[Elisabetta di York]]
|-
|3 = [[Maria Stuarda|Maria I di Scozia]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Margaret Douglas]]
|6 = [[Giacomo V di Scozia]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Archibald Douglas, VI conte di Angus]]
|12 = [[Giacomo IV di Scozia]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />George Douglas
|24 = [[Giacomo III di Scozia]]
|-
|25 = [[Margherita di Danimarca (1456-1486)|Margherita di Danimarca]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Elizabeth Drummond
|13 = [[Margherita Tudor|Margherita d'Inghilterra]]
|-
|26 = [[Enrico VII d'Inghilterra]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Margherita Tudor]]
|27 = [[Elisabetta di York]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Enrico VII d'Inghilterra]]
|7 = [[Maria di Guisa]]
|-
|14 = [[Claudio I di Guisa]]
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Elisabetta di York]]
|28 = [[Renato II di Lorena]]
|-
|29 = [[Filippina di Gheldria]]
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Maria Stuarda|Maria Stuart]]
|15 = [[Antonia di Borbone-Vendôme]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Giacomo V di Scozia]]
|30 = [[Francesco di Borbone-Vendôme (1470-1495)|Francesco di Borbone-Vendôme]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Giacomo IV di Scozia]]
|31 = [[Maria di Lussemburgo-Saint-Pol]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Giacomo III di Scozia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Margherita di Danimarca (1456-1486)|Margherita di Danimarca]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Margherita Tudor]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Enrico VII d'Inghilterra]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Elisabetta di York]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Maria di Guisa]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Claudio I di Guisa]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Renato II di Lorena]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Filippina di Gheldria]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Antonia di Borbone-Vendôme]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Francesco di Borbone-Vendôme (1470-1495)|Francesco di Borbone-Vendôme]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Maria di Lussemburgo-Saint-Pol]]
|}
</div>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Institution du Mérite militaire ribbon.png
|nome_onorificenza=Gran Maestro e Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza=Ordine della Giarrettiera
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== Letteratura ==
Giacomo I Stuart compare come personaggio nel romanzo ''[[La colonna di fuoco]]'' del 2017, trilogia di [[Ken Follett]].
 
== Cinema ==
Vi è un cameo di [[Jonathan Pryce]] nei panni del re Giacomo in ''[[The New World]]'' di [[Terrence Malick]].
 
== Televisione ==
Nella popolare serie televisiva ''[[Doctor Who]]'' vi e un episodio dedicato al re Giacomo (interpretato da Alan Cumming) mentre assieme al Dottore si confronta contro alcune presunte "streghe", poi rivelatesi organismi extraterrestri che prendevano possesso dei cadaveri delle donne falsamente accusate di stregoneria.
 
Nella serie televisiva [[Reign]] Giacomo I compare nella puntata finale della [[Episodi di Reign (quarta stagione)|quarta stagione]] ed è interpretato da Jake Foy.
 
== Note ==
Riga 234 ⟶ 233:
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|lingua=en|nome=Gareth|cognome=Russell|titolo=Queen James: The Life and Loves of Britain’s First King|url=https://www.google.co.uk/books/edition/Queen_James_The_Life_and_Loves_of_Britai/1pkgEQAAQBAJ?hl=en&gbpv=0|accesso=2025-06-12|data=2025-02-27|editore=HarperCollins Publishers|ISBN=978-0-00-866087-1}}
* {{cita libro| George | Bellew | Britain's Kings and Queens | 1974 | Marlboro Books | Londra|lingua= en |isbn= 0-85372-450-4 }}
* {{cita libro| Mark | Kishlansky | L'età degli Stuart | 1999 | Il Mulino | Bologna|isbn= 88-15-07216-0 }}
* {{cita libro| George Macaulay | Trevelyan | L'Inghilterra sotto gli Stuart | 1978 | Garzanti | Milano}}
* {{cita libro| George Macaulay | Trevelyan | Storia d'Inghilterra | 1986 | Garzanti | Milano|isbn= 88-11-47287-3}}
* {{cita libro| André | Maurois | Storia d'Inghilterra | 1964 | Mondadori | Verona}}
* {{cita libro| Kenneth O. | Morgan | Storia dell'Inghilterra | 1993 | Bompiani | Milano|isbn= 88-452-4639-6 }}
Riga 249:
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:James I of England}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani del Regno Unito|Re deglidi ScozzesiScozia]]
|periodo = [[1567]] - [[1625]]
|precedente = [[Maria Stuarda|Maria I]]
Riga 302 ⟶ 305:
{{Re d'Inghilterra}}
{{Re d'Irlanda}}
{{Governatori supremi della Chiesa d'Inghilterra}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Inghilterra nel periodo Stuart|storia}}
Riga 313 ⟶ 316:
[[Categoria:Re d'Inghilterra]]
[[Categoria:Stuart]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Età di Giacomo I]]