Repubblica Napoletana (1799): differenze tra le versioni
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|nomeCorrente = Repubblica Napoletana
|nomeCompleto =
|nomeUfficiale = ''Repubblica
|linkBandiera = Flag of the Parthenopaean Republic.svg
|paginaBandiera = Bandiere del Regno di Napoli#Bandiera repubblicana
|linkStemma = Emblem of the Parthenopean Republic.svg
|paginaStemma = albero della libertà
|linkLocalizzazione = ParthenopR.png
|linkMappa = 03-Regno_Napoli_di_qua_dal_Faro.jpg
|didascalia = ''[[Regno di Napoli|Regnum Siciliae citra Pharum]]'' ("Regno di Sicilia al di qua del [[Faro di Messina|Faro]]"), una stampa del periodo borbonico.
|motto = ''Libertà e Uguaglianza''
|lingua ufficiale = [[Lingua italiana|
|lingua = [[Lingua italiana|
|capitale principale = [[Napoli]]
|capitaleAbitanti = {{Senza fonte|420.000}}
|capitaleAbitantiAnno =
|dipendente da = {{Bandiera|FRA}} [[Prima Repubblica francese|Repubblica Francese]]
|forma di stato = [[Repubbliche sorelle|Repubblica sorella]]
|governo = [[Repubblica direttoriale]]<ref>Governo provvisorio rivoluzionario sotto supervisione francese(nei primi mesi)</ref>
|titolo capi di stato =
|elenco capi di stato =
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|elenco capi di governo =
|organi deliberativi =
|inizio = 23 gennaio [[1799]]<ref>{{Treccani|repubblica-napoletana-del-1799_(Dizionario-di-Storia)/|Repubblica Napoletana}}</ref>
|primo capo di stato = [[Jean Etienne Championnet]] e [[Carlo Lauberg]]
|evento iniziale = proclamazione della Repubblica
|ultimo capo di stato = [[Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald]] e [[Giuseppe Antonio Abbamonte]]
|fine = 22 giugno [[1799]]
|evento finale = capitolazione di Castel Sant'Elmo
|area geografica = [[Italia meridionale]]
|territorio originale = territorio dell'ex [[Regno di Napoli]]
|periodo massima espansione =
|popolazione = {{Senza fonte|~5.000.000}}
|periodo popolazione = 1799
|moneta = [[Grano_(moneta)]]
|religioni preminenti = [[cattolicesimo]]
|altre religioni = [[ebraismo]], [[deismo]]/[[teofilantropia]]<ref>[https://www.researchgate.net/publication/320548695_Niente_Di_Piu_Bello_Ha_Prodotto_La_Rivoluzione_La_Teofilantropia_Nell'italia_Del_Triennio_1796-1799 G. Schettini, ''«Niente Di Piu Bello Ha Prodotto La Rivoluzione»: La Teofilantropia Nell'italia Del Triennio (1796-1799)'']
January 2014, Rivista di Storia e Letteratura Religiosa 50(2):379-433</ref>
|religione di stato = nessuna ([[Laicità dello Stato|Stato aconfessionale]])
|classi sociali = nobiltà baronale, artigiani, piccoli proprietari
|inno = La Nazionale (Inno alla Repubblica Partenopea)
|stato
|stato successivo = [[File:Bandera_de_Nápoles_-_Trastámara.svg|20px|border]] [[Regno di Napoli#I Borbone di Napoli e la riconquista dell'indipendenza|Regno di Napoli]]
|portale =
}}
{{Citazione|
La '''Repubblica Napoletana''',
== Il contesto storico e la nascita
=== I giacobini a Napoli ===
Allo scoppiare della [[Rivoluzione
Nel [[1796]] le truppe francesi, guidate dal generale [[Napoleone Bonaparte]] cominciano a riportare significativi successi in [[Italia]]; le armate napoletane, pur forti di circa 30.000 uomini, il 5 giugno sono costrette all'[[armistizio di Brescia]], e a lasciare ai soli austriaci l'onere della resistenza ai francesi. Nei due anni successivi i francesi continuano a dilagare in Italia; l'una dopo l'altra vengono proclamate delle repubbliche "sorelle", filofrancesi e giacobine (la [[Repubblica Ligure]] e la [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]], la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] nel [[1798]]). Nel frattempo il generale Bonaparte ha lasciato l'Italia tentando la [[campagna d'Egitto]].
=== Conquista francese del Regno di Napoli ===
[[File:
[[File:Général Jean Étienne Vachier detto Championnet (3).jpg|thumb|left|upright=1|Il generale [[Jean Étienne Championnet]], conquistatore del [[Regno di Napoli]].]]
Il 23 ottobre [[1798]], nonostante l'[[Armistizio di Brescia]] (poi ratificato nel [[Trattato di Parigi (ottobre 1796)|Trattato di Parigi]]), con [[Napoleone Bonaparte]] in [[Campagna d'Egitto|Egitto]] e i [[Prima Repubblica francese|francesi]] a [[Repubblica Romana (1798-1799)|Roma]], il [[Regno di Napoli]] entrava nuovamente in guerra con i [[Prima Repubblica francese|francesi]], con l'appoggio della [[Royal Navy|flotta inglese]] comandata dall'ammiraglio [[Horatio Nelson]], vincitore della [[Battaglia navale di Abukir]].
L'[[Esercito delle Due Sicilie#Con Ferdinando IV|Esercito napoletano]], forte di 70.000 uomini reclutati in poche settimane e comandato dal generale austriaco [[Karl Mack von Leiberich]] entrò nella [[Repubblica Romana]] con l'intenzione dichiarata di ristabilire l'autorità [[papa]]le.
Dopo solo 6 giorni il Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone di Napoli]] arrivò a [[Roma]], dove atteggiandosi a conquistatore fu oggetto delle ironie locali<ref>Dopo la rapida ritirata dei borbonici si diffuse a [[Roma]] la battuta riferita a Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone di Napoli]]: ''"in pochi dì, venne, vide e fuggì"''; in [[Indro Montanelli]], [[Mario Cervi]], ''"Due secoli di guerre"'', Vol. II, [[Editoriale Nuova]], [[Novara]], [[1980]]-[[1983]], Pag. 82.</ref>, ma una immediata e risoluta controffensiva della francese [[Armata di Napoli]] del generale [[Jean Étienne Championnet]] sbaragliò rapidamente l'[[Esercito delle Due Sicilie#Con Ferdinando IV|Esercito napoletano]] alla [[battaglia di Civita Castellana]] ed i borbonici furono costretti alla ritirata che ben presto si trasformò in rotta.
Il Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone di Napoli]] tornò precipitosamente a [[Napoli]], e il 21 dicembre [[1798]] s'imbarcò di nascosto sulla ''[[HMS Vanguard (1787)|HMS "Vanguard"]]'' dell'ammiraglio [[Horatio Nelson]] con tutta la Famiglia Reale e [[John Acton]], in fuga verso [[Palermo]] (portandosi dietro, tra l'altro, il denaro dei Banchi<ref>{{Cita libro|autore=[[Anna Maria Rao]]|titolo=La Repubblica napoletana del 1799|url=http://www.fedoa.unina.it/12924/1/241-Monographic%20book-1427-1-10-20210517%20%281%29.pdf|anno=2021|editore=FedOAPress|città=Napoli|isbn=978-88-6887-098-0|pp=22-23}}</ref>).
Venne affidato al Marchese di [[Laino Castello|Laino]] [[Francesco Pignatelli (conte di Laino)|Francesco Pignatelli]] l'incarico di Vicario Generale e da questi fu dato ordine di distruggere la [[Real Marina del Regno delle Due Sicilie#Ferdinando IV di Borbone, re dal 1767|Flotta]], che venne incendiata.
Seguirono alcuni giorni di confusione e di caos.
Mentre gli Eletti del Popolo rivendicarono il diritto di rappresentare il Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone di Napoli]], l'11 gennaio [[1799]] il Marchese [[Francesco Pignatelli (conte di Laino)|Pignatelli]] concluse, a [[Sparanise]], un gravoso [[armistizio di Sparanise|Armistizio]] col generale [[Jean Étienne Championnet|Championnet]].
Alla notizia della capitolazione il popolo di [[Napoli]] e di parte delle [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli#Suddivisione amministrativa|Province]] insorse violentemente in funzione antifrancese: è la rivolta dei cosiddetti ''[[lazzari]]'', che oppose una forte resistenza all'avanzata francese.
Il Vicario Generale abbandonò la [[Napoli|città]], ormai in preda al caos, il 17 gennaio [[1799]].
Nel frattempo nella [[Napoli|città]] scesero però in campo anche i repubblicani, i giacobini e i filofrancesi e si giunse alla [[guerra civile]]: il 20 gennaio [[1799]] i filofrancesi riuscirono con uno stratagemma a entrare nella fortezza di [[Castel Sant'Elmo]], da cui aprirono il fuoco sui [[lazzari]] che ancora contendevano l'ingresso della [[Napoli|città]] ai [[Armata di Napoli|francesi]].
Cannoneggiati alle spalle, furono costretti a disperdersi e il generale [[Jean Étienne Championnet|Championnet]] riuscì a schiacciare la resistenza: circa 3.000 popolani antifrancesi furono uccisi negli scontri<ref>{{Senza fonte|AA.VV., ''Storia d'Italia'', vol. 6, p. 98.}}</ref>.
Al patrimonio artistico napoletano i francesi imposero un durissimo colpo.
Nel [[1799]] con l'arrivo a [[Napoli]] dei [[Armata di Napoli|francesi]] e la breve istituzione della Repubblica Napoletana il danno fu enorme.
Temendo il peggio, l'anno precedente il Re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV Borbone di Napoli]] aveva già trasferito a [[Palermo]] 14 capolavori.
I [[Armata di Napoli|soldati francesi]] depredarono, infatti, numerose opere:
dei 1.783 dipinti che facevano parte della [[Museo nazionale di Capodimonte|Collezione Borbonica]], di cui 329 della [[Collezione Farnese]] e il restante composto da acquisizioni borboniche, 30 furono destinati alla Repubblica Napoletana, mentre altri 300 vennero venduti, in particolar modo a [[Roma]]<ref name="Capodimonte12">{{Cita|Touring Club Italiano, 2012|p. 12}}.</ref>.
Diverse opere d'arte presero la via della [[Francia]] a causa delle [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]] al ''"[[Museo del Louvre|Musée Napoléon]]"'', ovvero l'attuale ''"[[Museo del Louvre]]"'', e poi in altri Musei francesi.
=== Proclamazione della Repubblica ===
{{dx|[[file:Flag of Parthenopaean Republic (1799).svg|min|left|upright=0.7|Bandiera della Repubblica napoletana]]}}
Il 23 gennaio, con l'approvazione e l'appoggio del comandante dell'esercito francese, viene proclamata la Repubblica Napoletana. Nasce un governo provvisorio di venti membri, poi portato a venticinque, tra cui [[Carlo Lauberg]] (il primo Presidente), [[Ignazio Ciaia]] (suo successore dalla fine di febbraio), [[Ercole D'Agnese]] (terzo Presidente) il giurista lucano [[Mario Pagano]], [[Melchiorre Delfico]], [[Domenico Cirillo]] e [[Pasquale Baffi]], [[Cesare Paribelli]]. Il governo si articola in sei Comitati (Centrale, Militare, Legislazione, Polizia Generale, Finanza, Amministrazione Interna), che poi formano l'Assemblea Legislativa ed esercitano il potere esecutivo in attesa dell'organizzazione definitiva del governo. Nei giorni successivi, tra gli altri provvedimenti, viene ordinato che tutti i tribunali, gli organi civili, amministrativi e militari sino ad allora regi si dichiarino repubblicani. Il 2 febbraio si pubblica il primo numero del [[Monitore Napoletano]], il giornale ufficiale del governo provvisorio, diretto da [[Eleonora Pimentel Fonseca]], una letterata in passato vicina all'ambiente di corte. Vedono la luce molti altri fogli, ma la loro fortuna sarà limitata anche a causa del diffuso analfabetismo. Il 12 febbraio viene pubblicato il Catechismo ufficiale della Repubblica Napoletana, con il compito di educare i sudditi a divenire cittadini. Il "Catechismo nazionale pe'l cittadino" fu redatto dal canonico [[Onofrio Tataranni]], dopo aver vinto il primo premio indetto dal governo provvisorio. Sempre a Napoli verrà pubblicato il ''Catechismo repubblicano per l'istruzione del popolo, e la rovina de'tiranni'', alla cui diffusione si adoperò il vescovo [[Michele Natale]].<ref>{{Cita libro|titolo=Catechismo repubblicano per l'istruzione del popolo, e la rovina de'tiranni|autore=Ignoto|url=https://books.google.it/books?id=_ddF2hsBNGAC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|accesso=6 gennaio 2024|annooriginale=1799|città=Napoli|lingua=it}}</ref>
== La vita e la caduta
[[file:Veduta di Santa Lucia (Largo di Palazzo) e San Martino, Napoli,1799.jpg|min|L'[[albero della libertà]], eretto durante la repubblica, è abbattuto dai [[sanfedisti]], dopo la caduta della Repubblica Partenopea. Il quadro, del 1800, è di [[Saverio della Gatta]] e si intitola ''La distruzione dell'albero della libertà a Largo di Palazzo'' ([[Piazza del Plebiscito]]).]]
[[File:Domenico Cirillo.jpg|thumb|upright|Statua di [[Domenico Cirillo]], martire della Repubblica napoletana]]
La vita della neonata Repubblica è difficile fin dagli inizi: manca l'adesione popolare e quella delle province non occupate dall'esercito francese; sebbene i repubblicani siano spesso personalità di grande rilievo e cultura, appaiono anche eccessivamente ''dottrinari'' e lontani dalla conoscenza dei reali bisogni del popolo napoletano. Inoltre la Repubblica ha un'autonomia estremamente limitata, sottoposta di fatto alla [[dittatura]] di Championnet e alle difficoltà finanziarie causate principalmente dalle richieste dell'esercito francese costantemente in armi sul suo territorio. Non si riuscirà mai a costituire un vero e proprio esercito ottenendo solo limitati successi nella ''democratizzazione'' delle province.
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A questo si aggiunge una repressione spietata e sanguinaria contro gli oppositori del regime che certo non aiuta a conquistare le simpatie popolari; difatti durante i pochi mesi della repubblica moltissime persone vengono condannate a morte e fucilate dopo sommari processi politici.
Il primo governo provvisorio emana una sola legge importante, di cui fu promotore uno dei componenti dell'esecutivo, [[Giuseppe Leonardo Albanese]], ed è quella per l'abolizione dei [[fedecommessi]] e le [[primogeniture]] (29 gennaio [[1799]]). Il 1º aprile viene presentata una bozza di Costituzione, realizzata da [[Mario Pagano]]. Ricalcata sul modello della [[Costituzione francese del
Durante l'occupazione francese e nell'ambito delle [[spoliazioni napoleoniche]], vennero individuate diverse opere dagli scavi di [[Pompei (città antica)|Pompei]] ed [[Ercolano (città antica)|Ercolano]] dal generale [[Jean Étienne Championnet]] per essere inviate in Francia al [[Louvre]], come risulta da una missiva inviata al direttorio il 7 ventoso anno VII (25 febbraio 1799):<ref name="corr">{{cita news|[[Maria Antonietta Macciocchi]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/06/NAPOLEONE_SCIPPO_ITALIA_co_0_9605068719.shtml|Napoleone lo scippo d'Italia|Corriere della Sera|6 maggio 1996}}</ref>{{Citazione|Vi annuncio con piacere che abbiamo trovato ricchezze che credevamo perdute. Oltre ai Gessi di [[Ercolano (città antica)|Ercolano]] che sono a [[Portici]], vi sono due statue equestri di [[Marco Nonio Balbo|Nonius]], padre e figlio, in marmo; la [[Venere Callipigia]] non andrà sola a Parigi, perché abbiamo trovato nella Manifattura di porcellane, la superba [[Giulia Agrippina Augusta|Agrippina]] che attende la morte; le statue in marmo a grandezza naturale di [[Caligola]], di [[Marco Aurelio]], e un bel [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] in bronzo e busti antichi del marmo del più gran pregio, tra cui quello d'[[Omero]]. Il convoglio partirà tra pochi giorni.}}
Il 25 aprile viene approvata la legge di [[eversione della feudalità]], sulla base di criteri relativamente radicali, ma anch'essa non potrà avere un principio di attuazione in conseguenza del repentino crollo della Repubblica.
Nel frattempo, nel resto delle province, la situazione comincia a precipitare<ref>Claudia Petraccone, ''La rivoluzione napoletana del 1799'', Studi Storici, Anno 26, No. 4 (Oct. - Dec., 1985), pp. 929-936.</ref>. Il cardinale [[Fabrizio Ruffo]] è sbarcato il 7 febbraio in [[Calabria]] con l'assenso regio e pochi compagni, riuscendo a costituire in poco tempo un'armata popolare (l'[[Esercito della Santa Fede]]) e a impadronirsi rapidamente della regione<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviostoricocrotone.it/crotone/la-situazione-crotonese-raccontata-da-fabrizio-ruffo-a-ferdinando-i/|titolo=La situazione crotonese raccontata da Fabrizio Ruffo a Ferdinando I|cognome=Placco|nome=Francesco|sito=Archivio Storico Crotone|lingua=IT|accesso=3 ottobre 2019}}</ref> e quindi della [[Basilicata]] e delle [[Puglia|Puglie]]. Nell'esercito di Ruffo militarono anche diversi briganti come [[Fra Diavolo]], [[Panedigrano]], [[Gaetano Mammone|Mammone]] e [[Gerardo Curcio|Sciarpa]], che si distinguono con metodi feroci e sanguinari, tant'è che lo stesso Ruffo ne rimane amareggiato e non riesce a placare del tutto la loro efferatezza.<ref>Benedetto Croce, ''La riconquista del regno di Napoli nel 1799'', Laterza, 1943, p.227</ref>
[[File:La presa di Sant'Elmo del 1799 - anonymous gouache.jpg|miniatura|sinistra|La presa di Sant'Elmo del 1799]]
In quei frangenti, una squadra navale inglese tenta la conquista dal mare, ma dopo una breve occupazione dell'isola di [[Procida]] è costretta alla ritirata dalle navi comandate dall'ammiraglio [[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]], un ex ufficiale della marina borbonica.
Successivamente, nell'aprile, in seguito alle sconfitte subite dalle truppe francesi in Italia settentrionale a opera degli Austro-Russi (mentre [[Napoleone]] è bloccato in [[Egitto]] dalla distruzione della sua flotta per mano di [[Horatio Nelson]] nella baia di [[Abukir]]), i francesi sono costretti a ritirarsi prima dalle province e in seguito (il 7 maggio) da Napoli. I repubblicani tentano di difendersi da soli contro l'[[Sanfedismo|armata sanfedista]] che giunge da Sud, ma il 13 giugno la città è raggiunta e viene riconquistata dalle armate del cardinale Ruffo nell'ultima battaglia al [[Ponte della Maddalena (Napoli)|Ponte della Maddalena]] e nonostante la strenua resistenza del [[Forte di Vigliena]]. Pochi giorni dopo, tra il 18 e il 22 giugno si arrendono gli ultimi forti cittadini in mano ai repubblicani: [[Castel dell'Ovo]], [[Maschio Angioino|Castel Nuovo]] e [[Castel Sant'Elmo]]. [[Pescara]], dove già da gennaio era stato proclamato un Consiglio supremo temporaneo presieduto da Melchiorre Delfico, fu l'ultima città giacobina ad arrendersi all'armata borbonica il 30 giugno.
Nel [[1801]] le truppe borboniche del conte [[Ruggero di Damas]] che tentano di raggiungere la [[Repubblica
==
{{Vedi anche|Repubblicani napoletani giustiziati nel 1799-1800}}
[[File:Lapide Masaniello.jpg|thumb|upright=0.7|Al suo rientro a Napoli, Ferdinando IV fece disperdere i resti di [[Masaniello]], che era sepolto nella [[basilica del Carmine]]. Masaniello era stato adottato come simbolo dai repubblicani.]]
Ottenuta la resa dei repubblicani, restava da decidere come trattare le centinaia di persone che avevano partecipato al governo di Napoli durante l'occupazione francese. Erano state diverse centinaia le persone che avevano prestato servizio alla Repubblica napoletana. Dal punto di vista giuridico la loro posizione era molto difficile. Siccome la Repubblica napoletana non era stata riconosciuta ufficialmente (lo stesso governo francese aveva rimandato indietro, senza riceverla, una delegazione inviata allo scopo di ottenerne il riconoscimento), essi non erano considerati prigionieri di guerra (con tutte le garanzie connesse). Rischiavano pertanto di essere giudicati da un tribunale penale come traditori. Il reato di tradimento era punito con la condanna a morte. Ai repubblicani trincerati in [[Castel Sant'Elmo]], il Comandante Generale del Re, [[Fabrizio Ruffo]], offrì una "onorevole capitolazione", concedendo loro di optare per la fuga, imbarcandosi o seguendo le guarnigioni francesi, che avevano già abbandonato la città. Ma appena questo accordo fu sottoscritto ed accettato anche dai comandanti delle truppe regolari presenti all'assedio (comandanti delle navi inglesi e di alcuni contingenti russi e turchi), [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] e la [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|regina Carolina]], sentendosi forti dell'appoggio inglese, lo esautorarono dal comando. I reali e il capo del gabinetto, [[Giovanni Acton]], sapevano di poter contare sulla assoluta obbedienza dell'ammiraglio inglese Lord [[Orazio Nelson]], notoriamente succube di [[Emma Hamilton]] e quindi della regina Maria Carolina. La repubblica fu poi dichiarata decaduta l'8 luglio dal re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]].
Nei mesi seguenti, con una giunta nominata da Ferdinando, cominciarono dunque i processi contro i repubblicani: su circa {{TA|8 000}} prigionieri, 124 vennero mandati a morte (si veda l'[[Repubblicani napoletani giustiziati nel 1799-1800|elenco dei repubblicani napoletani giustiziati nel 1799]]), 6 furono graziati, 222 condannati all'ergastolo, 322 a pene minori, 288 alla deportazione e 67 all'esilio. Tra i condannati vi erano alcuni tra i nomi più importanti della classe nobiliare, borghese e intellettuale di Napoli, provenienti da diverse province meridionali, che avevano dato il loro appoggio alla Repubblica; tra questi il
giurista [[Ercole D'Agnese]], [[Nicola Pacifico]], [[Pasquale Baffi]], [[Mario Pagano]], [[Cristoforo Grossi]],<ref>[http://www.nuovomonitorenapoletano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1599:cristoforo-grossi-medico-e-soldato-della-repubblica-del-1799&catid=37:biografie&Itemid=28 Cristoforo Grossi]</ref> [[Eleonora Pimentel Fonseca]], [[Luisa Sanfelice]], [[Ignazio Ciaia]], [[Nicola Palomba]], [[Domenico Cirillo]], [[Giuseppe Leonardo Albanese]], [[Vincenzio Russo]], [[Francesco Caracciolo (ammiraglio)|Francesco Caracciolo]], [[Ettore Carafa]], [[Michele Granata]], [[Gennaro Serra di Cassano]], [[Niccolò Carlomagno]], il vescovo [[Michele Natale]] giustiziati, [[Giustino Fortunato (1777-1862)|Giustino Fortunato senior]], evaso dal carcere, e [[Vincenzo Cuoco]], condannato all'esilio, pena in cui incorse anche il vescovo [[Bernardo della Torre]], [[vicario generale]] dell'[[arcidiocesi di Napoli]].
Il [[meridionalismo|meridionalista]] [[Giustino Fortunato]] ricorda così i giustiziati della Repubblica napoletana:
{{Citazione|Parlo di quella vera ecatombe, che stupì il mondo civile e rese attonita e dolente tutta Italia: l'ecatombe de' giustiziati nella sola città di Napoli dal giugno 1799 al settembre 1800 per decreto della Giunta Militare e della Giunta di Stato. Il mondo, e l'Italia specialmente, sa i nomi e l'eroismo di gran parte di quegli uomini, sente ancor oggi tutto l'orrore di quelle stragi, conosce di quanto e di quale sangue s'imbevve allora quella [[Piazza del Mercato (Napoli)|piazza del Mercato]], in cui al giovinetto [[Corradino di Svevia|Corradino]] fu mozzo il capo il [[29 ottobre]] del [[1268]], e il povero [[Masaniello]] tradito e crivellato di palle il [[16 luglio]] del [[1647]]; ma pur troppo, ignora ancora tutti i nomi di quei primi martiri della libertà napoletana!|''I giustiziati di Napoli del 1799''}}
La feroce repressione della Repubblica napoletana e lo sterminio dei patrioti che in essa avevano svolto funzioni di governo, partecipato alla attività legislativa educativa ed economica e prestato la loro opera per difenderla furono una delle maggiori tragedie della storia italiana, talvolta dimenticata. Il primo studioso italiano a dare di essa un inappellabile giudizio storico e morale fu lo storico e filosofo [[Benedetto Croce]], secondo il quale la perfidia dei sovrani e di Nelson destarono una forte impressione non solo in Italia e in Francia, ma anche in Inghilterra, dove Charles Fox pronunciò un acceso discorso alla Camera contro il comportamento dell'ammiraglio.
{{Citazione|La condanna della reazione borbonica del Novantanove è una delle più fiere condanne morali che abbia pronunciato la storia. Sì, certo, le nostre simpatie personali sono per quei vinti contro quei vincitori: sono pei precursori dell'Italia nuova contro i conservatori dell'antica: sono pel fiore dell'intelligenza meridionale contro l'espressione massima dell'oscurantismo internazionale. Ma per quei vinti e contro quei vincitori, ci è di più la ribellione del nostro sentimento etico.}}
Così scriveva [[Benedetto Croce]], che continuava identificando i responsabili della sanguinosa repressione: {{Citazione|Lasciamo da parte i consiglieri per cortigianeria o per esaltazione e il canagliume ch'è sempre pronto e disposto a tutto. Ma i grandi responsabili restano tre: re Ferdinando, Carolina d'Austria e il Nelson.}}
Il giudizio sui primi due è senza appello: {{Citazione|A re Ferdinando si è fatto forse troppo onore chiamandolo un tiranno. […] Egli pensava alla caccia, alle femmine e alla buona tavola; e purché gli lasciassero fare le dette cose, era pronto a intimare la guerra, a fuggire, a promettere, a spergiurare, a perdonare e ad uccidere, spesso ridendo allo spettacolo bizzarro.}}
La regina Maria Carolina è giudicata {{Citazione|...una donna che, oltre le scorrettezze e turpitudini della vita privata, è stata colta in una serie di menzogne flagranti e di violazioni di impegni solenni presi sull'onore e sulla fede. […] Spirito torbido, non ebbe né elevatezza mentale, né accorgimenti e prudenza; fece di continuo il danno suo e di tutti.}}
Per l'ammiraglio inglese c'è l'attenuante (se tale si può considerare) che {{Citazione|...l'odio dell'inglese, contro i francesi e i loro partigiani, lo accecasse e lo spingesse ad atti selvaggi e sleali [...] e anche l'ipotesi che egli ubbidisse ad ordini segreti del governo inglese, che volevano perpetuare nell'Italia meridionale l'antitesi e la discordia tra sovrani e sudditi, in modo che l'Inghilterra avesse sempre un piede in queste regioni, e potesse valersi delle due Sicilie pei suoi scopi militari e commerciali.|B. Croce, ''La repubblica napoletana del 1799'', pp. XV-XVII; cfr. anche Filippo Ambrosini, ''L'albero della Libertà. Le Repubbliche giacobine in Italia 1796-99'', Edizioni del Capricorno, Torino 2014, pp. 242-247}}
== Assemblea de' Rappresentanti Nazionali Provvisoria ==
Il Generale in Capo dell'Armata di Napoli, [[Jean Étienne Championnet|Jean Antoine Étienne Vachier ''detto'' Championnet]], con proprio Decreto del 4 [[Piovoso]] [[Anno VII del calendario rivoluzionario francese|Anno 7]] (ossia del 23 gennaio [[1799]]) della [[Prima Repubblica francese|Repubblica Francese]] ([[Direttorio]]) ordina la creazione dell{{'}}Assemblea de' Rappresentanti Nazionali Provvisoria, divisa in 6 Comitati<ref>[http://www.repubblicanapoletana.it/mon1.htm "Monitore Napoletano", Anno I, nº 1 del 02.02.1799]</ref>:
# [[Comitato Centrale]]
# [[Comitato di Legislazione]] (della Legislazione)
# [[Comitato di Polizia Generale]] (di Giustizia e di Polizia)
# [[Comitato Militare]] (della Guerra)
# [[Comitato di Finanze]] (delle Finanze)
# [[Comitato d'Amministrazione Interiore]] (dell'Interno)
nominando i seguenti 25 ''"Rappresentanti"'':
# [[Raimondo di Gennaro]]
# [[Nicola Fasulo]]
# [[Ignazio Ciaja]]
# [[Carlo Lauberg]]
# [[Melchiorre Delfico]]
# [[Girolamo Pignatelli]], ex‑[[Principe di Moliterno]]
# [[Domenico Bisceglia]]
# [[Mario Pagano]]
# [[Giuseppe Abbamonti]]
# [[Domenico Cirillo]], sostituito per rinuncia con [[Giuseppe Logoteta]]
# [[Domenico Forges Davanzati]]
# [[Vincenzo Porta]]
# [[Raffaele Doria]]
# [[Gabriele Manthoné]]
# [[Giovanni Riario]]
# [[Cesare Paribelli]]
# [[Giuseppe Leonardo Albanese]]
# [[Pasquale Baffi]]
# [[Francesco Pepe]]
# [[Prosdocimo Rotondo]]
# ?
# ?
# ?
# ?
# ?
I 25 ''"Rappresentanti"'' erano così distribuiti nei ''"Comitati"''<ref>[http://www.repubblicanapoletana.it/mon2.htm "Monitore Napoletano", Anno I, nº 2 del 05.02.1799]</ref>:
Comitato Centrale:
# Presidente: [[Carlo Lauberg]]
# Membro: [[Domenico Bisceglia]]
# Membro: [[Cesare Paribelli]]
# Membro: [[Jean Bassal]]
# Membro: [[Ignazio Ciaja]]
#* Segretario Generale: [[Marc-Antoine Jullien de Paris]]
Comitato della Legislazione (di Legislazione):
# Presidente: [[Mario Pagano]]
# Membro: [[Domenico Forges Davanzati]]
# Membro: [[Giuseppe Leonardo Albanese]]
# Membro: [[Giuseppe Logoteta]]
#* Segretario: [[Luigi Rossi]]
Comitato di Giustizia e di Polizia (di Polizia Generale):
# Presidente: [[Nicola Fasulo]]
# Membro: [[Giuseppe Abbamonti]]
# Membro: ?
# Membro: ?
#* Segretario: [[Alessandro Petrucci]]
Comitato della Guerra (Militare):
# Presidente: [[Gabriele Manthoné]]
# Membro: [[Raffaele Doria]]
# Membro: [[Girolamo Pignatelli]]
# Membro: ?
#* Ministro della Guerra: [[Jacques Philippe Arcambal]]
#* Segretario: ?
Comitato delle Finanze (di Finanze):
# Presidente: [[Prosdocimo Rotondo]]
# Membro: [[Vincenzo Porta]]
# Membro: [[Giovanni Riario]]
# Membro: [[Melchiorre Delfico]]
#* Segretario: ?
Comitato dell'Interno (d'Amministrazione Interiore):
# Presidente: ?
# Membro: [[Pasquale Baffi]]
# Membro: [[Raimondo di Gennaro]]
# Membro: ?
#* Segretario: ?
== Divisione amministrativa ==
La divisione amministrativa della Repubblica Napolitana fu effettuata con la Legge del 21 [[Piovoso]] [[Anno VII del calendario rivoluzionario francese|Anno 7]] (ossia del 9 febbraio [[1799]]) ''"concernente la divisione del Territorio continentale della Repubblica Napolitana"'' e seguenti per le divisioni dei:
* 11 Dipartimenti in:
** ??? Cantoni in :
*** ?? Sotto-Cantoni in:
**** ??? Comuni<ref>[https://books.google.it/books?id=x7i3ArYfjs8C&pg=PA35 Legge del 21 piovoso, Anno 7º "concernente la divisione del Territorio continentale della Repubblica Napolitana"] e seguenti per le divisioni dei Dipartimenti in Cantoni e Comuni</ref>.
{| class="wikitable sortable"
! Dipartimenti<br/>(Capoluogo) !! Cantoni<br/>(Capoluogo) !! Sotto-Cantoni<br/>(Capoluogo) !! Comuni
|-
| nº 1 "della Pescara"<br/>([[L'Aquila]])
|| 16 Cantoni:<br/>
:1.1º Civitella del Tronto
:1.2º Teramo
:1.3º Atri
:1.4º Chieti
:1.5º Amatrice
:1.6º Civita di Penna
:1.7º Ofena
:1.8º Solmona
:1.9º Leonessa
:1.10º Introdoco
:1.11º Aquila
:1.12º Popoli
:1.13º Celano
:1.14º la Scurgola
:1.15º Carsoli
:1.16º Tagliacozzo
|| 4 Sotto-Cantoni:<br/>
:1.4Aº: Chieti (Città)
:1.4Bº: Chieti (Rurale)
:1.11Aº Aquila (Città)
:1.11Bº Aquila (Rurale)
|| ??? Comuni:<br/>
:1.1º: Controguerra, Colonnella, Teramo, Corropoli, Neretto, San Gilio, Sant'Omero, Tortoreto, Cerqueto, Faraone, Poggio Morello, Macchia, Rocchetta, Bellanti, Montone, Giulia Nova, Giovannella, Campli, Mosciano, Sette Frati, Ripatone, Sansonetto, Toricella, Magliano.
:1.2º: Teramo, Cologna, Viso, Collevecchio, Morra, Montepagano, Notaresco, Collevecchio Basso, Guardia fumana, Canzano, Morricone, Forcella, Bisegna, Borgonovo, Casanova, Campotosto, Fornarolo, Rapino, Rocca di Rosetto, Montorio, Ajello, Ombrecchio, Senarico.
:1.3º: Atri, Mosciano, Montegualtieri, Cellino, Silvi, Basciano, Scorrano, San Vittorino, Leognano, Penna Sant'Andrea, Bozza, Baccuco Sotto, Civita Sant'Angelo, Castiglione, Posticcia, Petto, Brisento, Isola, le Castella, Apignano, Montesecco, Costrolento, Cipresso.
:1.4Aº: Chieti.
:1.4Bº: Monte Silvano Spoltore, Pescara, Francavilla, Vicolo del Conte, Moscusto, Villa Caprara, Ripa Teatina, Carpineto, Rosciano, Villamaina, Alanno, Civitella della Bazia, Pianella, Castignano, Casale, Bocchianico, Pugnolo, Nocciano, Casanova, Celera, Bello, Civita Aquana, Santa Maria d'Aragona, Corvara, Petronico, Valva, Turri, Cusano, Solfandra, Serra Monacchiesta, Manupello.
:1.5º: Amatrice, Aspelonga, Popplito, Grisano, Forcella, Accumulo, Gerbone, Pretalta, Stornazzano, Villanova, Santojanni, Fornesco, Roccasalle, San Lorenzo, Poggio di Valle, Villa Conca, Saletta, Bocca di Bisceglia, Sant'Angelo, Colle Moresco, San Justa, Villa Scai, Cancello.
:1.6º: Civita di Penna, Toltea, Vene, Nereto, Fano, Cerqueto, Intromesole, Isola, Pietra Gamela, Fano d'Adriano, San Pietro, Baccuco Sopra, Collecorvino, Loreto, Farinola.
:1.7º: Ofena, Santa Maria Tramonti, Rocca di Colaccio, Colle del Monte, Barisciano, Calascio, Collevecchio, Poggio, Piscenza, Bariscianella, Collenuovo, Sandemetrio, Fanpio Ansidonia di Prata, la Pagliara, Carapelli, Castiglione, Capistrano, Sansonesco, Stiffe, Ripa di Fagnano, Ruscio, Campana, Bominaco, Caporciano, Retenga, Fontecchio, Navelli, Santa Maria del Pane, Petrura, San Pietro, Collepietro, Busso, San Benedetto, Perillis, Acciano, Molina.
:1.8º: Sulmona, Viltorito, San Spirito, Subrego, Pratola, Piezzo, Orsa, Rocca Sala, Colle d'Ieri, Rojano, Villanova, Bugnara, Anversa, Colle di Valva, Introdacqua, Canzano, San Pietro, Tescino, Pettorano, Frattura, Falce Oscura, Tavara.
:1.9º: Leonessa, Albareto, Civita Reale, San Salo, Lisciano, Civitella, Santa Lucia, Carpineto, Sant'Angelo di Tentone, Larinto, Capitignana, Ogua, Macchia, Lione, Paterno, Sigilo, Cucoli, Montreale, Castiglione, Paganica.
:1.10º: Civita Ducale, Cantalice, Colle Sant'Angelo, Lugnano, Introdoco, Cesara, la Posta, Borbona, Cagnano, Majano, Forcella, Cesa, Scopplitto, Rocca di Fondi, Borghetto, Staffoli, Capradosso, le Grotte, San Giovanni in Valle.
:1.11Aº: Aquila.
:1.11Bº: Rovere, Rocca di Cagno, Rocca di Mezzo, Frateavignone, Angelo, San Martino, Casamaina, Cosentina, Ocra, Fossa, Civita di Bagno, Lucoli, Torninparte, Poggio di Santa Maria, Bagno, Pianola, Montecchio, Rojo, Sassa, Civita Tomassa, Onda, Bazzano, Piscenza, Pischio, Villa Paganica, Sileto, Camerda, Assergo, Vasteo, Intempera, Aragno, Colle Brincioni, San Vittorino, Arischia, Pizzoli, Tavarette, Porcinaro, Peticino.
:1.12º: Popoli, San Valentino, Luco, Albarella, Letto, Liberatore, Rapino, Cantalupo, Roccamorice, Tocco, Mosegliano, Paterno, Santo Spirito, Caramanico, Salle, San Pellino, Colle Rocco, Pentima.
:1.13º: Celano, Tione, Goriano delle Valli, Galiano, Avindole, Secenaro, Santo Spirito, Collevecchio, San Cona, Ajello, Paterno, Circhia, Collearmeno, Villa Simboli, Pescina, Villa Careto, Ortona, Colle di Venere, Archi, Scanno, San Sebastiano, Gioja, Bisegna, Ortacchio, Lecce, Collelungo, Villa Lunga.
:1.14º: la Scurgola, Marano, Massa Corona, Forma, Massa infra, Magliano, Alba, Castelnuovo, Antresciano, Capelle, Cese, Avezzano, Petrella, Corcumello, Cappadocia, Pagliara, Castel del Fiume, Capestrello, Pescocanale, Canistro, Luco, Civita d'Antino, Trasacco, Morrea, Civitella di Roveto, Molta di Roveto, Marino, Rendenera, Rocca di vivo.
:1.15º: Casoli, Petrella, Borgo San Pietro, Poggio, Pomponese, Marcri, Rocca Odorisi, Gamagna, Gergenti, Cicoli, Macchia, Tondicoda, Veruti, Timone, Ruffo, Pietra secca, Poggio, Ginolfo, Oricoli.
:1.16º: Tagliacozzo, Torre di Taglia, Collefecato, Cerbara del Conte, Monardo, Spedino, Sant'Anatolia, Turano, Risciolo, Ziofrini, Castelvecchio, Santo Stefano, Scanzano, San Donato, Poggio Filippo, Colle, Rocca di Cervo, Villa Romana, Peretto, Rocca di Botte, Rocca di Mezzo, Rocca Santo Stefano, Verecchia.
|-
| nº 2 "del Garigliano"<br/>([[Piedimonte San Germano|San Germano]]) || 15 Cantoni || - ||
|-
| nº 3 "del Volturno"<br/>([[Capua]]) || 18 Cantoni || - ||
|-
| nº 4 "del Monte Vesuvio"<br/>([[Napoli]]) || 8 Cantoni:<br/>
:4.1º Napoli
:4.2º Pozzuoli
:4.3º Secondigliano
:4.4º Barra
:4.5º Torre del Greco
:4.6º Torre dell'Annunziata
:4.7º Ischia
:4.8º Procida
|| 7 Sotto-Cantoni:<br/>
:4.1Aº Montelibero
:4.1Bº Colle-Giannone
:4.1Cº Sebeto
:4.1Dº Sannazzaro
:4.1Eº Masaniello
:4.7Aº Ischia
:4.7Bº Forio
|| 35 Comuni:<br/>
:4.2.1º Pozzuoli
:4.2.2º Fuorigrotta
:4.2.3º Santostrato
:4.2.4º Soccavo
:4.2.5º Pianura
:4.3.1º Secondigliano
:4.3.2º Chiajano
:4.3.3º Pollica
:4.3.4º Marianella
:4.3.5º Piscinola
:4.3.6º Miano
:4.4.1º Barra
:4.4.2º San Giovanni a Teduccio
:4.4.3º Ponticelli
:4.4.4º Santo Jorio
:4.4.5º Portici
:4.4.6º San Sebastiano
:4.4.7º Massa
:4.4.8º Pollena
:4.4.9º Trocchia
:4.5.1º Torre del Greco
:4.5.2º Resina
:4.6.1º Torre dell'Annunziata
:4.6.2º Bosco Pompeo
:4.6.3º Bosco Tre Case
:4.7A.1º Barano
:4.7A.2º Testaccio
:4.7A.3º Morapano
:4.7A.4º Fontana
:4.7A.5º Serrano
:4.7B.1º Lacco
:4.7B.2º Panza
:4.7B.3º Rufano
:4.7B.4º Casamicciola
:4.8.1º San Cataldo
|-
| nº 5 "del Sangro"<br/>([[Lanciano]]) || 16 Cantoni || - ||
|-
| nº 6 "dell'Ofanto"<br/>([[Foggia]]) || 14 Cantoni || - ||
|-
| nº 7 "del Sele"<br/>([[Salerno]]) || 13 Cantoni || - ||
|-
| [[Dipartimento dell'Idro|nº 8 "dell'Idro"]]<br/>([[Lecce]]) || 14 Cantoni || - ||
|-
| [[Dipartimento del Bradano|nº 9 "del Bradano"]]<br/>([[Matera]]) || 12 Cantoni:<br/>
:9.1º Matera
:9.2º Altamura
:9.3º Molfetta
:9.4º Bisceglie
:9.5º Trani
:9.6º Barletta
:9.7º Montepeloso (Irsina)
:9.8º Potenza
:9.9º Marsico Nuovo
:9.10º Monte Muro
:9.11º Sigliano
:9.12º Pisticci
||-||
|-
| nº 10 "del Crati"<br/>([[Cosenza]]) || 10 Cantoni:<br/>
:10.1º [[Cosenza]]
:10.2º [[Corigliano Calabro|Corigliano]]
:10.3º [[Cirò]]
:10.4º [[Acri (Italia)|Acri]]
:10.5º [[Castrovillari]]
:10.6º [[Tursi]]
:10.7º [[Castelsaraceno|Castel Saracino]]
:10.8º [[Lauria]]
:10.9º [[Belvedere Marittimo|Belvedere]]
:10.10º [[Belmonte Calabro|Belmonte]]
|| - || 223 Comuni:<br/>
:10.1º: '''Cosenza''', [[Mendicino|Mandicino]], Tessano, [[Carolei]], [[Dipignano|Depignano]], [[Domanico]], [[Grimaldi (Italia)|Grimaldo]], [[Paterno Calabro|Paterno]], [[Donnici|Donnicisoprani]], Faglino, [[Aprigliano]], La Serra, [[Pedace|Pedaci]], [[Pietrafitta]], [[Spezzano Piccolo]], [[Spezzano Grande]], Mennito, [[Celico]], [[Acquafredda (San Giovanni in Fiore)|Acquafredda]], San Pietro, Pietra Focara, Rosi, [[Luzzi]], [[Lattarico]], La Regina, [[Montalto Uffugo|Montalto]], San Maria della Rota, Argentina, Anoja, [[Vaccarizzo Albanese|Vaccarizzo]], [[San Fili]], Ronde, [[Marano Marchesato|Marano piccolo]], Marano grosso, [[Castrolibero|Castelfranco]] e [[Cerisano]] (38 comuni).
:10.2º: '''Corigliano''', [[Rossano (Corigliano-Rossano)|Rossano]], [[Paduli]], Forestieri, [[Crosia]], Libaro, Parella, Amra, Aliparto, San Giovanni Palagonia, San Lorenzo, San M. di Lugaria, Polvereto, Ferola, Serralonga, [[San Cosmo Albanese|S. Cosmo]], Lavonia, Langari, Serra della Castagna (19 comuni).
:10.3º: '''Cirò''', Melissa, [[San Nicola Arcella|S. Nicola]], [[Strongoli]], Casabuono, Cinga, [[Verzino]], Umbrischio, Campana, Rocchigliano, Fragnito, Longobasso, [[Cropalati]], S. Angelo, Serra dell'Alimena, Caloviti, [[Pietrapaola|Pietraparla]], Caloppizzati, S. Maurello, [[Cariati]], Terra vecchia e [[Crucoli]] (22 comuni).
:10.4º: '''Acri''', Arvicate, S. Mauro, [[Spezzano Albanese|Spazzano]], Polinara, [[Terranova da Sibari|Terranuova]], S. Angelo, Castello, Pronito, Accomonte, [[Acquaformosa]], [[San Donato di Ninea|S. Donato]], Policastriello, [[Mottafollone|Matta Felone]], [[Sant'Agata di Esaro|S. Agata]], [[Malvito]], [[Roggiano Gravina|Roggiano]], [[Fagnano Castello|Faggiano]], [[San Marco Argentano|S. Marco]], [[Abbazia di Santa Maria della Matina|S. Maria della Matina]], [[Cerzeto|Cerzito]], Albanese, S. Martino, [[Torano Castello|Forano]], S. Giacono, Celso, [[Bisignano]] e Grotili (28 comuni).
:10.5º: '''Castrovillari''', [[Cassano all'Ionio|Cassano]], [[Villapiana|Casalnuovo]], [[Francavilla Marittima|Francavilla]], [[Trebisacce]], [[Plataci|Platici]], [[Cerchiara di Calabria|Cerchiara]], S. M. di Celerità, La Face Maracio, Frascinella, [[Civita (Italia)|Civita]], [[Porcile]], [[San Basile|S. Basile]], [[Saracena|Saracina]], [[Lungro]], Fumo, Ciparso e Ponte Lelio (18 comuni).
:10.6º: '''Tursi''', Poliano, [[Anglona (Tursi)|Anglona]], Colombrano, Favali, Rotonda, Rotondella, S. Marina, S. Giorgio, Certosino, Casalnuovo, S. Costantino, Orivolo, Farneta, Castro, Regio, S. Lorenzo, Albidona, L'Amandolara, Boteto, Montegiordano, La Canna, La Nuova e [[Rocca Imperiale|R. Imperiale]] (24 comuni).
:10.7º: '''Castel Seracino''', Carbone, La Calvara, [[Senise]], [[Fardella]], La Trana, [[Chiaromonte]], [[Francavilla in Sinni|Francavilla]], Cort. di S. Nicola, Noja, Ab. del Sagittario, [[Agromonte|Agrimonte]], S. Severino, Latronico, [[Episcopia]] (15 comuni).
:10.8º: '''Lauria''', [[Rivello]], Castelluccio sopra e sotto, Aviglionello, La Rotonda, Mozzomano, S. Primo, [[Scalea]], Casaleto, S. Nicola, Lusillo, Ajetta, [[Tortora (Italia)|Tortora]], La Trechina, Moratice sopra e sotto, La Serra e [[Lagonegro]] (19 comuni).
:10.9º: '''Belvedere''', [[Sangineto|S.Genito]], [[Bonifati]], Manga la Vita, [[Cetraro]], S. Litterata, [[Diamante (Italia)|Diamante]], [[Buonvicino]], [[Cirella]], Machirati, Palocubara, Chrisaora, Bervicaro, Abbate Marco, Urso, Marso, Papasidoro e [[Laino Borgo|Laino]] (18 comuni).
:10.10º: '''Belmonte''', [[Amantea]], [[Aiello Calabro|Ajello]], [[Cleto (Italia)|Pietramala]], [[Altilia]], La Posta, [[Rogliano (Italia)|Rogliano]], S. Stegano, Mangone, [[Belsito]], Lucerisa, S. Pietro, Laghitello, Laco, [[Longobardi (Italia)|Longobardo]], S. Jasi, [[Falconara Albanese|Falconara]], [[San Lucido|S. Lucido]], [[Paola (Italia)|Paola]], [[Fuscaldo]], [[Guardia Piemontese|Guardia]] e [[Acquappesa|Intavolata]] (22 comuni).
|-
| nº 11 "della Sagra"<br/>([[Catanzaro]]) || 10 Cantoni || - ||
|}
== Esercito ==
L'Esercito della Repubblica Napolitana fu costituito con Disposizione del 25 [[fiorile]] Anno 7º (14 maggio [[1799]]) ed era formato da:
* 4 Legioni,
** ognuna formata da 3 Battaglioni,
*** ognuno formato da 9 Compagnie,
**** ognuna formata da 2 Plotoni,
***** ognuna formata da 2 Squadre,
****** ognuna formata da 2 Gruppi di Fuoco.
In specifico l'[[ordine di battaglia]] era il seguente<ref>[https://books.google.it/books?id=x7i3ArYfjs8C&pg=PA160 Disposizione del 25 fiorile Anno 7º (14 maggio 1799)]</ref>, l'anzianità per i pari grado era data dalla posizione nella prima Unità dei primi Reparti:
* Esercito della Repubblica Napolitana (13.140 militari, comandata dal Cittadino [[Pasquale Matera]])
** 1ª Legione di Linea di Fanteria ''"la Sannita"'' (3.259 militari, comandata dal Capo di Legione [[Antonio Belpulzi]])
*** 1 Capo di Legione [[Antonio Belpulzi]]
*** 1º Battaglione di Linea di Fanteria (1.086 militari, comandata dal Capo di Battaglione [[Domenico Santandres]])
**** Stato Maggiore (6 militari, comandato dal Capo di Battaglione [[Domenico Santandres]])
***** 1 Capo di Battaglione [[Domenico Santandres]]
***** 1 Aiutante Maggiore [[Teodoro Bardet]]
***** 1 Quartier Mastro Tesoriere
***** 1 Primo Chirurgo [[Agostino Turchi]]
***** 1 Secondo Chirurgo [[Giacomo Galiani]]
***** 1 Cappellano
**** Stato Minore (13 militari, comandato dall'Aiutante Antonio Gomez)
***** 1 Aiutante Antonio Gomez
***** 1 Tamburo Maggiore
***** 8 Istrumentisti
***** 1 Sartore
***** 1 Calzolaio
***** 1 Armiere
**** Compagnia di Granatieri (83 militari, comandata dal Capitano [[Baldassarre Landini]])
***** Stato Maggiore (3 militari, comandato dal Capitano [[Baldassarre Landini]])
****** 1 Capitano [[Baldassarre Landini]]
****** 1 Sergente Maggiore
****** 1 Caporale Foriere
***** 1º Plotone (40 militari, comandato dal Primo Tenente [[Gaetano Dentice]])
****** Stato Maggiore (2 militari, comandato dal Primo Tenente [[Gaetano Dentice]])
******* 1 Primo Tenente [[Gaetano Dentice]]
******* 1 Tamburo
****** 1ª Squadra (19 militari, comandata da un Sergente)
******* 1 Sergente
******* 1º Gruppo di Fuoco (9 militari, comandata da un Caporale)
******** 1 Caporale
******** 8 Granatieri
******* 2º Gruppo di Fuoco (9 militari, comandata da un Caporale)
****** 2ª Squadra (19 militari, comandata da un Sergente)
***** 2º Plotone (40 militari, comandato dal Secondo Tenente [[Giuseppe Gaston]])
**** 1ª Compagnia di Fucilieri (123 militari, comandata dal Capitano [[Giovanni De Montau]])
***** Stato Maggiore (3 militari, comandato dal Capitano [[Giovanni De Montau]])
****** 1 Capitano [[Giovanni De Montau]]
****** 1 Sergente Maggiore
****** 1 Caporale Foriere
***** 1º Plotone (60 militari, comandato dal Primo Tenente [[Giuseppe Lopez]])
****** Stato Maggiore (2 militari, comandato dal Primo Tenente [[Giuseppe Lopez]])
******* 1 Primo Tenente [[Giuseppe Lopez]]
******* 1 Tamburo
****** 1ª Squadra (29 militari, comandata da un Sergente)
******* 1 Sergente
******* 1º Gruppo di Fuoco (14 militari, comandata da un Caporale)
******** 1 Caporale
******** 13 Fucilieri
******* 2º Gruppo di Fuoco (14 militari, comandata da un Caporale)
****** 2ª Squadra (29 militari, comandata da un Sergente)
***** 2º Plotone (60 militari, comandato dal Secondo Tenente [[Francesco Forni]])
**** 2ª Compagnia di Fucilieri ([[Carlo Dopuy]])
**** 3ª Compagnia di Fucilieri ([[Luigi Mira]])
**** 4ª Compagnia di Fucilieri (...)
**** 5ª Compagnia di Fucilieri (...)
**** 6ª Compagnia di Fucilieri ([[Giovanni Macklin]])
**** 7ª Compagnia di Fucilieri ([[Salvatore Bevilacqua]])
**** 8ª Compagnia di Fucilieri ([[Colombo Andreassi]])
*** 2º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Giovan Battista Dumarteau]])
*** 3º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Angelo d'Ambrosio]])
** 2ª Legione di Linea di Fanteria ''"la Volturna"'' (...)
*** 1º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Antonio Pineda]])
*** 2º Battaglione di Linea di Fanteria (Francesco Rossi)
*** 3º Battaglione di Linea di Fanteria (Rocco Lentini)
** 3ª Legione di Linea di Fanteria ''"la Salentina"'' (...)
*** 1º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Pietro de Roche]])
*** 2º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Costantino Andruzzi]])
*** 3º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Giuseppe Foster]])
** 4ª Legione di Linea di Fanteria ''"la Lucana"'' (...)
*** 1º Battaglione di Linea di Fanteria (Giosuè Ritucci)
*** 2º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Angelo Pescetti]])
*** 3º Battaglione di Linea di Fanteria ([[Timoteo Bianchi]])
** Aggiunti Volontari (107 volontari)
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= Cuoco | nome=Vincenzo
* [[Benedetto Croce]], ''La rivoluzione napoletana del 1799. Biografie, racconti e ricerche'', [[Bari]], [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], 1912, 1961
* [[Benedetto Croce]], ''Aneddoti di varia letteratura'', IIª ed., [[Bari]], [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], 1953
* {{cita libro| cognome= De Nicola| nome=Carlo| titolo= Diario napoletano. Dicembre 1798-dicembre 1860| editore= Giordano Editore| città=| anno= 1963}}
* [[Francesco Lomonaco]] (1772-1810), ''Rapporto fatto al cittadino Carnot, Ministro
* [[Enzo Striano]], ''Il resto di niente. Storia di [[Eleonora de Fonseca Pimentel]] e della rivoluzione napoletana del 1799'', [[Napoli]], 1986; [[Milano]], Rizzoli, 2001, 2004
* [[Mario Forgione]], ''I Dieci anni che sconvolsero Napoli'', Edi, [[Napoli]] 1991
* [[Maria Antonietta Macciocchi]], ''Cara Eleonora. Passione e morte della Fonseca Pimentel'', Milano, [[Rizzoli]] 1993
* [[Maria Antonietta Macciocchi]], ''L'amante della rivoluzione. La vera storia di [[Luisa Sanfelice]] e della Repubblica napoletana del 1799'', [[Arnoldo Mondadori Editore]] 1997
* [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]], ''La Sanfelice'', 1864-65, ed. it. recente Milano 1999
* [[Mario Forgione]], ''[[Eleonora Pimentel Fonseca]]'', Newton & Compton, [[Roma]] 1999
*
*
* [[Angiolo Gracci]] (Gracco), ''La Rivoluzione negata. Il filo rosso della Rivoluzione italiana. Memoria storica e riflessioni politiche nel Bicentenario 1799-1999'', pref. Guido D'Agostino, Napoli, La Città del Sole, 1999
* {{cita libro| cognome= Consiglio| nome=Alberto| titolo= La rivoluzione napoletana del 1799. Fine di un regno| editore=Rusconi Libri| città=Milano |anno=1998}}
* {{cita libro| cognome=D'Ayala| nome=Mariano| titolo= Vite degl'italiani benemeriti della libertà e della patria| editore= Libreria Editrice Lombardi| città= Napoli| anno=1999}}
* [[Nico Perrone]], ''La Loggia della Philantropia. Un religioso danese a [[Napoli]] prima della rivoluzione. Con la corrispondenza massonica e altri documenti'', [[Sellerio]], [[Palermo]] 2000 ISBN 8-83892-141-5
* Marina Azzinnari (a cura di), ''La
* [[Augusto Placanica]], [[Maria Rosaria Pelizzari]] (a cura di), ''Novantanove in idea. Linguaggi miti memorie'', [[Edizioni Scientifiche Italiane|ESI]], [[Napoli]] 2002
* [[Anna Maria Rao]] (a cura di), ''Napoli 1799 fra storia e storiografia'', [[Vivarium]], [[Napoli]] 2002
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== Voci correlate ==
{{Div col|2}}
* [[Assedio di Modugno]]
* [[Battaglia di Civita Castellana]]
* [[Campagna d'Italia (1796-1797)]]
* [[Eccidio di Marzano di Nola]]
* [[Giunta di stato]]
* [[Repubblicani napoletani giustiziati nel 1799-1800]]
* [[Regno di Napoli (1806-1815)]]
* [[Regno delle Due Sicilie]]
* [[Prima Repubblica francese]]
* [[Repubbliche sorelle]]
* [[Rivoluzione altamurana]]
* [[Rivoluzione francese]]
* [[Repubblica Vastese]]
* [[Sanfedismo]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|s_etichetta=Inno della Repubblica
{{ip|s_etichetta=Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799|testo=Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.monitorenapoletano.it/sito/archivio-1799.html|titolo=Tutti i numeri del Monitore Napoletano del 1799}}
* {{cita web|url=
* {{cita web|url=http://www.dircost.unito.it/cs/docs/napoli1799.htm|titolo=Costituzione napoletana del 1799}}
{{Stati italiani
{{Stati soggetti alla Francia rivoluzionaria e napoleonica}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Repubblica Napoletana (1799)| ]]
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