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[[File:Demogorgon, Henrick Goltzius.jpg|thumb|upright|Il Demogorgone in una xilografia seicentesca di [[Hendrick Goltzius]]]]
'''Demogorgone''' (pronuncia {{IPA|/demoˈɡɔrɡone/}} o {{IPA|/demoɡorˈɡone/}}<ref>{{dipi|Demogorgone}}</ref>) è un essere mitologico descritto da
{{citazione| Con grandissima maestà di tenebre, poscia ch'io hebbi descritto l'albero, quel antichissimo proavo di tutti i Dei Gentili, Demogorgone, accompagnato da ogni parte di nuvoli et di nebbie, a me, che trascorreva per le viscere della Terra apparve; il quale per tal nome horribile, vestito d'una certa pallidezza affumicata et d'una humidità sprezzata, mandando fuori da sé un odore di terra oscuro et fetido, confessando più tosto per parole altrui, che per propria bocca se essere Padre dell'infelice principato, dinanzi a me artefice di nova fatica fermossi. Confesso ch'io mi posi a ridere, mentre riguardando lui mi veni a ricordare della pazzia degli antichi; i quali istimarono quello da alcuno generato, eterno, di tutte le cose Padre, et dimorante nelle viscere della Terra.|[[Giovanni Boccaccio]], ''[[
== Storia ==
La figura di Demogorgone è
▲La figura di Demogorgone è tuttavia del tutto sconosciuta alla [[mitologia]] classica. Il nome nacque verosimilmente in ambiente [[Bisanzio|bizantino]] per una sorta di errore grammaticale: dalla corruzione del [[lingua greca|greco]] ''Δημιουργόν'' ([[Demiurgo]]) in ''Demogorgon''.<ref>Vincenzo Romano (a cura di), "Genealogie deorum gentilium libri", volume secondo, Scrittori d'Italia n. 201, Giovanni Boccaccio op. X, Bari: Laterza, 1951.</ref> Boccaccio afferma di averne appreso il nome da ''Lattanzio'', uno [[scoliasta]] del [[IV secolo|IV]] o del [[V secolo d.C.]] nella ''[[Tebaide (Stazio)|Tebaide]]'' di [[Publio Papinio Stazio]]<ref>''Scolio a Stat. Theb.'', IV, 516.</ref>.<br />
Nei poemi rinascimentali di [[Matteo Maria Boiardo]], [[Ludovico Ariosto]], [[Teofilo Folengo]], [[John Milton]] e [[François Rabelais]], ma anche nelle opere di autori più moderni per esempio [[Giosuè Carducci]], Demogorgone è raffigurato come un mostro infernale.
[[File:Demogorgone.gif|thumb|Demogorgone, tratto dalla versione del ''[[Prometeo liberato (Shelley)|Prometeo liberato ]]''di [[Mario Rapisardi]]]] Differente è invece la rappresentazione che ne diede [[Percy Bysshe Shelley]] nel suo ''[[Prometeo liberato (Shelley)|Prometeo liberato]]''. Nel poema romantico, il Demogorgone è il simbolo dell'eternità, è colui che uccide Giove, suo padre, e conclude il poema enunciando ciò che verosimilmente corrisponde al credo rivoluzionario del poeta.<ref>Percy Bysshe Shelley, ''Prometeo liberato'', versione col testo a fronte, introduzione e commento a cura di Raffaello Piccoli, Firenze ''Il Demogorgone (ovvero Il filosofo confuso)'' è il titolo di un'[[opera lirica]] di [[Vincenzo Righini]] su [[libretto]] di [[Lorenzo Da Ponte]] ([[1786]]).
== Nella cultura moderna ==
Nel mondo ludico il Demogorgone appare nel [[gioco di ruolo]] ''[[Dungeons & Dragons]]'' come "Principe dei demoni" di molte ambientazioni, mentre appare come mostro finale nel videogioco ''[[Forbidden Forest]]'' per [[Commodore 64]].
▲* Nell'universo fumettistico [[Marvel Comics|Marvel]] troviamo Demogorge il Divoratore di Dèi, bestiale alter ego del dio egizio [[Atum]] (in modo analogo a [[Bruce Banner]] / [[Hulk]]), che potrebbe essere ispirato a Demogorgone. Si consideri inoltre che il suo creatore è un'entità cosmica nota come Demiurgo.
Demogorgone è il dio personale di [[Eugène Delacroix]] nel film ''[[La note bleue]]'' di [[Andrzej Żuławski]] del 1991, che "lo accompagna fin dall'infanzia e grazie al quale può adattarsi ad avere due padri, il vero e il falso, e che lo aiuta a rimanere impassibile". Appare come un satiro nudo e peloso, seduto in uno stanzino e intento a pestare qualcosa in un mortaio, gesto facilmente equivocabile per un atto masturbatorio.
==Note==
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==Bibliografia==
* Daniel Ogden, ''Magic, witchcraft, and ghosts in the Greek and Roman World'', New York, Oxford University Press, 2002 ISBN 0-19-515123-2
* Marco Barsacchi, ''Il mito di Demogorgone,'' Marsilio, 2015,
* Mino Gabriele, "Demogòrgone: il nome e l'immagine", in Giovanni Boccaccio: tradizione, interpretazione e fortuna. In ricordo di Vittore Branca, a cura di A. Ferracin e M. Venier, Udine, 2014, pp. 45-73 [ISBN 978-88-8420-849-1]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.liberliber.it/biblioteca/b/boccaccio/index.htm | 2 = LiberLiber, ''Della geneologia de gli Dei di m. Giovanni Boccaccio libri quindeci. Ne' quali si tratta dell'origine, & discendenza di tutti gli Dei de' gentili'', Tradotta già per m. Gioseppe Betussi | accesso = 13 gennaio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070105225819/http://www.liberliber.it/biblioteca/b/boccaccio/index.htm | dataarchivio = 5 gennaio 2007 | urlmorto = sì }}
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[[Categoria:Personaggi letterari]]
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