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{{Edificio religiosocivile
|nome edificio = Villa-Seminario Barbarigo
|NomeEdificio = Chiesa della Santissima Trinità
|Immagine immagine = Clusone chiesaseminario trinità2.jpg
|didascalia =
|Regione = {{IT-LOM}}
|SiglaStato paese = ITA
|divamm1 = Lombardia
|Latitudine =
|città = Clusone
|Longitudine
|cittàlink =
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|indirizzo =
|Città = [[Clusone]]
|stato = in uso
|AnnoConsacr =
|periodo costruzione = XX secolo
|Architetto =
|inaugurazione = 1934
|StileArchitett =
|demolito =
|InizioCostr = [[1590]]
|distrutto =
|FineCostr =
|ricostruito =
|DedicatoA = [[Santissima Trinità]]
|stile =
|uso =
|altezza =
|costo =
|architetto =
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
|committente =
}}
 
La '''Villa-Seminario Barbarigo''' è stato il [[Seminario#Organizzazione|Seminario minore]] di [[Clusone]], dal [[1934]] fino agli [[anni 60]]. Attualmente ''Villa Barbarigo'' è la sede di tre [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|Istituti di Scuola Superiore]]: l'Istituto d'Istruzione Superiore "Andrea Fantoni", l'Istituto CFP Alberghiero e l' Istituto d'Istruzione Superiore "Tarcisio Pacati".
La '''Chiesa della Santissima Trinità''' è un edificio religioso che si trova a [[Clusone]], in [[Val Seriana]] in [[provincia di Bergamo]]. La chiesa sorge sulla sommità del Colle Crosio a 700 metri sul livello del mare.
 
== Storia ==
{{Approfondimento
L'ex [[Seminario#Organizzazione|seminario minore]] di [[Clusone]] è denominato ''Villa Barbarigo'' in onore di [[Gregorio Barbarigo|san Gregorio Barbarigo]], [[vescovo]] di [[Diocesi di Bergamo|Bergamo]] dal [[1657]] al [[1664]]. Voluto dalla [[Diocesi di Bergamo]] come residenza estiva per gli aspiranti al [[sacerdozio]] che frequentavano il [[Seminario vescovile Giovanni XXIII|Seminario di Bergamo]], divenne poi nel [[1934]] anche sede del [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|Ginnasio Inferiore]] e seminario minorile per gli scolari delle ultime due classi elementari e delle cinque successive, ospitando sino a trecento persone, tra gli alunni, professori insegnanti e addetti ai servizi. I terreni su cui sorge furono acquistati negli anni [[anni 20]] del [[XX secolo|'900]] dall’[[arciprete]] di [[Clusone]] monsignor Attilio Plebani, su richiesta del [[vescovo]] [[Luigi Maria Marelli]] e con l’opera di monsignor [[Adriano Bernareggi]].
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = ''Monte Crosio''
|contenuto =
[[File:Clusone - panoramio (21).jpg|250px|center]]
La denominazione '''Crosio''' (''cross'' nel dialetto locale) origina, probabilmente della parola ''croce'', in quanto nelle antiche carte il Colle è chiamato ''mons crucis'', ovvero monte della Croce: tutto ciò forse per la presenza di una croce prima dell’erezione della chiesa.
}}
 
Venne inaugurato il [[29 ottobre]] [[1934]] con una solenne cerimonia a cui presero parte autorità ecclesiastiche e civili, oltre che le rappresentanze degli altri Seminari della [[Regione ecclesiastica Lombardia|Lombardia]]. La benedizione del nuovo edificio fu impartita dal cardinal [[Alfredo Ildefonso Schuster|Ildefonso Schuster]], [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]], affiancato dai vescovi Merelli e [[Adriano Bernareggi|Bernareggi]] e da numerosi prelati, tra cui monsignor [[Papa Giovanni XXIII|Angelo Roncalli]] (futuro [[papa]]), monsignor [[Gustavo Testa|Gustavo Testa]] (divenuto poi vescovo), monsignor Attilio Plebani (arciprete di Clusone).
==Storia==
Fu costruita su progetto dell’ Ingegner Tognoli tra il [[1590]] e il [[1595]] in seguito alla scrittura di cessione della terra necessaria per la fabbrica della Cappella e della piazzetta antistante da di Giuseppe Angelo ''Trombe de Fanzagis de Clusone'' nel [[1583]].
Nella storia di [[Clusone]] è degno di una nota l’episodio che racconta come il contagio della peste del [[1630]] che fece a [[Clusone]] un migliaio di morti, fosse avvenuto in seguito alla discesa del Colle dei soldati, Clusone si infettì confinati lassù in quarantena di ritorno da Bergamo dove avevano difeso la città contro i Tedeschi.
Il motivo della discesa anticipata rispetto ai 40 giorni prescritti dall’Ufficio di Sanità è da attribuire ad un allarme che dava come imminente l’attacco di truppe tedesche anche alla cittadina di Clusone, allarme che risultò poi falso.
Ormai, però, i soldati “confinati” accorsi per portare aiuto ai commilitoni, portarono entro le mura anche il contagio!
 
La funzione educativa del [[seminario]] continuò fino agli [[Anni 1970|anni ‘70]] del [[XX secolo|'900]]. A [[Clusone]] i seminaristi godevano di un ambiente funzionale e confortevole con servizi adeguati alle esigenze, sia nel periodo scolastico che nella stagione estiva. Esclusi i permessi per il ritorno in famiglia, uscivano dal [[seminario]] per effettuare passeggiate nei dintorni accompagnati dagli educatori (i [[Prefetto#Prefetti nella Chiesa cattolica|prefetti]]) e per partecipare alle funzioni religiose più importanti celebrate nella [[parrocchia]] di [[Clusone]], comprese le [[Processione|processioni]].
Sconsacrata????
 
La [[Clusone|popolazione clusonese]] accedeva invece al [[seminario]] in occasione dell’annuale ''Accademia'' (recita di [[Canto|canti]] e [[Poesia|poesie]]) fissata per la [[Maria (madre di Gesù)|Festa dell’Immacolata]], l’[[8 dicembre]], e per la partecipazione alla [[messa]] della [[Natale|notte di Natale]], unica celebrazione nella zona.
Subì restauri nel 1833 per i danni arrecati da un fulmine che nel 1830 aveva colpito il campanile e ristrutturazioni nel 1988, nel 1993 e nel 2005.
Ai giorni nostri la chiesa viene aperta al Culto con la celebrazione della Santa Messa in due ricorrenze; SS. Trinità (la domenica successiva alla Pentecoste), Trasfigurazione Nostro Signore (il 6 agosto).
 
Il primo [[Rettore (ecclesiastico)|rettore]] del [[seminario]] fu don Marco Farina. Nel [[1944]] gli successe don Giovanni Stefano Baronchelli, nel [[1951]] don Bruno Foresti, nel [[1967]] don Giuseppe Cesani (pro-rettore), nel [[1970]] don Gianni Carminati (pro-rettore).
==Descrizione==
La Cappella, preceduta da un porticato in pietra costituito da tredici ariose arcate, è ad un’aula unica con un tetto in legno a capanna. Il presbiterio, separato da un arco a tutto tondo, ha volte a vela. La mensa è costituita da un altare con parapetti di marmo intarsiato di notevole fattura. La pala che rappresenta la Trinità ha sullo sfondo da un lato il complesso della Basilica di Clusone e dall’altro il Colle Crosio con la chiesetta. La pala è un’opera di Cesare Petrogalli (Clusone, 1933-2011) e sostituisce la tela originaria di Palma il Vecchio venduta o trasferita insieme a un altro quadro rappresentante la Creazione di Adamo ed Eva. Lungo il ripido sentiero che va da Viale Gusmini conduce alla Chiesa in 20 minuti circa, sorgono 5 tribuline erette nel 1932 che raffigurano i 5 Misteri Dolorosi del Rosario, restaurate e rinnovate nella struttura architettonica e nella rappresentazione pittorica negli anni ‘80-’90 del secolo scorso.
 
Il numero degli aspiranti al [[sacerdozio]], notevolmente diminuito negli [[Anni 1970|anni ’70]], portò alla chiusura della struttura da parte della [[Diocesi di Bergamo|diocesi]]. Nel [[1973]] la proprietà venne alienata dall’[[Provincia di Bergamo|Amministrazione provinciale di Bergamo]], che la acquisì per farne un [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|polo scolastico superiore]], funzione tuttora attiva.
==Note==
 
=== Il periodo della guerra ===
 
Nella storia del seminario di Clusone si ricordano dei fatti salienti avvenuti nel periodo della [[Seconda guerra mondiale]]:
* la requisizione, sia pure parziale, tra il [[luglio]] [[1944]] e l’[[aprile]] [[1945]], dell’ambiente da parte delle autorità civili per ospitare una [[Colonia estiva|colonia]] di bambini italiani;
* l’ospitalità, verso fine [[febbraio]] [[1945]], a un comando di 60 soldati [[Germania|tedeschi]], con 600 prigionieri [[Russia|russi]];
* l’episodio di maggior rilievo è quello relativo alla giornata del [[27 aprile]] [[1945]], quando avvenne all'interno del [[seminario]] lo scontro tra l’attiva [[Partigiano|formazione partigiana]] di [[Rovetta]] (con il [[parroco]] del paese Don Bravi) e i [[Wehrmacht|tedeschi]], arroccati tra le [[Muratura|mura]] del [[seminario]] stesso.<ref>*{{cita libro|autore=A. Bendotti, E. Ruffini|titolo=Gli ultimi fuochi: 28 aprile 1945, a Rovetta|città=Vilminore di Scalve|data=2008|pagina=58}}</ref>
 
== Architettura ==
All’ edificazione, su progetto dell’[[architetto]] Giulio Paleni, parteciparono ben quattro ditte (Oberti - Gritti, Quarti – Remondi) che ultimarono i lavori in tempi rapidissimi (dal [[giugno]] [[1933]] all’[[ottobre]] [[1934]]), utilizzando anche [[manodopera]] locale.
 
Ubicato in felice posizione tra il verde dei prati, ai piedi del [[Montagna|monte]] Cimiero, in luogo riparato dai venti e ben esposto al sole, il complesso (costato poco più di 2 milioni di [[Lira (moneta)|lire]]) risultò degno di ammirazione per la sobria eleganza delle linee, per l’ampiezza e luminosità dei locali interni e per l’amenità del paesaggio circostante.
 
Gli ambienti sono 80, distribuiti su 4 piani; comprendono aule scolastiche, sale, appartamenti per i superiori, otto dormitori, bagni, infermeria, lavanderia, guardaroba e una palestra. Sono collegati da [[Corridoio|corridoi]] ariosi e ben illuminati: intorno vasti cortili, campi da gioco, [[Tappeto erboso|prato]] e [[bosco]]. Una casetta adiacente al fabbricato ospitava la famiglia di un [[agricoltore|contadino]] che allevava mucche e animali da cortile e coltivava un orto fornendo prodotti freschi per il consumo alimentare interno.
L’ingresso principale dell’edificio è posto al primo piano alla base del [[campanile]], elemento architettonico centrale che si innalza tra le due ali simmetriche; si affaccia su una monumentale [[balcone|balconata]] circolare a cui si accede da una [[Gradinata|doppia gradinata]] in pietra ed è in corrispondenza con l’entrata della [[cappella]] alla quale fu dedicata, all’epoca della costruzione, una cura particolare.
 
La chiesetta (ora è un [[auditorium]]) ricca di [[Marmo|marmi]] e decorazioni a [[mosaico]], presentava nel centro dell’[[abside]] un [[Altare|altare a mensa]] rivolto verso i [[Fedeltà (Bibbia)|fedeli]] (novità assoluta nella diocesi, per l’epoca) e un [[tabernacolo]] d’argento, sospeso al [[baldacchino]] con una colomba eucaristica sovrastante. Fu dotata di arredi ed elementi sacri in stile antico, offerti da anonimi benefattori e di un [[Organo (strumento musicale)|organo]] della ditta Balbiani.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Luigi Olmo|titolo=MemorieAdriano storicheBernareggi: vescovo di ClusoneBergamo e1932/1953|editore=Edizioni delladel Valle Seriana SuperioreSeminario|città=Bergamo|annodata=19061979}}
* {{citaCita libronews|autore=Giorgio Gusmini|titolo=LaIl chiesa arcipresbiterale plebanaSeminario di Clusone. edRicordi ie suoi arcipreti: notizie storico-cronologichetestimonianze|pubblicazione=Alere|data=1984|annopp=1909}}
*{{Cita news|autore=S. Baronchelli|titolo=Il Seminario ieri e oggi: Venticinquesimo del Seminario di Bergamo|pubblicazione=Alere|data=1993|pp=}}
* {{cita libro|autore=Nicola Morali|autore2=[[Tito Terzi]]|titolo=Clusone|editore=Edizioni Ferrari Clusone|data=1972}}
* {{cita libro|autore=Patrizia Iorio, Mino Scandella|titolo=LaMonsignor chiesaMarco dei Santi Defendente e Rocco a ClusoneFarina: doveun l'arteprete diventanel preghiera|editore=Circolocuore Culturaledella Baradellocittà|città=ClusoneBergamo|annodata=2016|cid=Iorio, Scandella2005}}
*{{cita libro|autore=A. Bendotti, E. Ruffini|titolo=Gli ultimi fuochi: 28 aprile 1945, a Rovetta|città=Vilminore di Scalve|data=2008}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Clusone}}
 
{{Portaleportale|architettura|Bergamo|cattolicesimo}}
[[Categoria:Chiese di Clusone]]
 
[[Categoria:Chiese dedicate alla Trinità]]
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[[Categoria:Seminari cattolici d'Italia]]
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