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{{Avvisounicode}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=San Menaio
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|Divisione amm grado 3=Vico del Gargano
|Altitudine=6
|Superficie=11
|Note superficie=
|Abitanti=37
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=2017
|Codice catastale= L842
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1974
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|Sito =
}}
'''San Menaio''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPAAFI]]: {{IPA|[sammeˈnajo]}};<ref>{{Dipi|Menaio, San}}</ref><ref>{{cita|Canepàri,Cita 1999libro|lingua=it|nome=Luciano|cognome=Canepari|titolo=Il p.DiPI: 334}},dizionario [httpdi pronuncia italiana|url=https://books.google.com/books?id=YoUUAQAAIAAJ&q=San+menaio&dq=San+menaio&lr=&hl=it&cd=128 vedi].|accesso=2025-07-10|data=1999|editore=Zanichelli|p=334|ISBN=978-88-08-09344-8}}</ref> ''Saint'mnà''<ref>''SaintSant'Mnà'', [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[sæɨnt‿mˈnaː]}}</ref> in [[Dialetti della Puglia#Gruppo dei dialetti alto-meridionali estremi|dialetto garganico]], [[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]: {{IPA|[sæɨnt‿mˈnaː]}}) è un borgo marino di 193 abitanti,<ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m60G0c0I0&a2=m0a02048f8&n=1UH90009OG0&v=1UH07B07T950000|titolo=Dati Istat 2001|accesso=24 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111127070449/http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m60G0c0I0&a2=m0a02048f8&n=1UH90009OG0&v=1UH07B07T950000|urlmorto=no}} Durante la [[Estate|stagione estiva]] sono stimati circa 12.000 abitanti.</ref> unica [[Frazione geografica(geografia)|frazione]] di [[Vico del Gargano]], [[comuni d'Italia|comune]] della [[provincia di Foggia]], in [[Puglia]]. Detto anche ''San Menaio Garganico'' (secondo una definizione toponomastica in disuso)<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Italy, PresidencyCentro ofdi|cognome=documentazione|titolo=Ten the CouncilYears of MinistersItalian Democracy, ''[http1946-1956|url=https://books.google.it/books?id=iY5oAAAAMAAJ&q=%22san+menaio+garganico%22&dq=%22san+menaio+garganico%22&hl=en&ei=xZULTPyqO4rFsga3tP2qCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum|accesso=1&ved2025-07-10|data=0CC4Q6AEwAA1956|editore=Presidency Tenof yearsthe Council of Italian democracy, 1946-1956]''Ministers, Information Office, Documentation Centre, 1956 {{en}}</ref>, si trova circa 7&nbsp;km a nord del centro abitato di Vico del Gargano, lungo la costa settentrionale del promontorio del [[Gargano]], all'interno dell'omonimo [[Parco Nazionalenazionale del Gargano|Parcoparco Nazionalenazionale]].
 
È un piccolo borgo balneare, che si snoda tra [[Rodi BaronicoGarganico]] (distante solo 5&nbsp;km) e [[Peschici]] lungo il percorso della litoranea [[Strada statale 89 BaronicaGarganica|SS89]], il cui territorio è caratterizzato da antiche [[Pinus halepensis|pinete d'aleppo]] (come la [[Pineta Marzini]]) che ne infiltrano l'abitato fino a lambirne la lunga spiaggia di sabbia finissima<ref name="ReferenceA">{{cita libro|autore=Touring Club Italiano |titolo=Puglia |edizione=5 |data= |anno= |editore= |città= |paginepp= pag.215 }}</ref>.
 
Deve gran parte della sua fama a [[Nicola Serena di Lapigio]] che sin dai primi anni del [[XX secolo|Novecento]] ne decantò le bellezze nelle proprie opere, ad [[Andrea Pazienza]] che la elesse propria dimora adottiva, e al Barone, onorevole abitante di questo borghetto.<ref name="cita|-Pazienza, -2008">{{cita|Pazienza, 2008|}}.</ref>
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
L'abitato di San Menaio è adagiato lungo il percorso settentrionale della [[Strada statale 89 Garganica]], stretto tra l'Adriatico a nord e le pendici del [[promontorio]] a sud.[[File:San Menaio e la Piana di Calenella.jpg|left|thumb|L'imponente foresta di pini d'aleppo tra la Piana di Calenella e San Menaio]] Occupa un'area lunga quasi 3 chilometri e larga al massimo 900 metri sviluppatasi prevalentemente lungo la [[costa]] a partire dal nucleo originario, costituito da antiche abitazioni di pescatori e contadini dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Oasi agrumaria di Rodi Garganico|Oasi agrumaria]]'' e sorto attorno alla [[Torre dei Preposti|torre]] medioevale<ref>{{cita|APT Foggia, 2010|p. 19}}.</ref>.
 
Il terreno, prevalentemente collinare, offre un profilo più dolce in corrispondenza dell'abitato; spostandosi lungo la costa in direzione est l'[[orografia]] si fa maggiormente aspra e declive nei pressi della contrada ''Valazzo'' che segna il limite orientale del paese. Proseguendo verso levante la costa si eleva per qualche decina di metri per poi diventare bruscamente pianeggiante presso la [[pianura alluvionale|piana alluvionale]] di ''Calenella''.<br />Il fondale marino, in prossimità del litorale, è poco profondo, pianeggiante e sabbioso lungo tutta la costa, tranne che in quei punti in cui sono presenti piccole [[falesia|falesie]] (contrada ''Valazzo'', spiagge delle ''Tufare'' e del ''Sospetto'') o modeste [[scogliera|scogliere]] (contrada ''Murge Nere'').
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La [[geologia]] dei luoghi è tipicamente [[carsismo|carsica]], con sedimenti [[fossile|fossili]] risalenti al [[Cretaceo]] e fenomeni alluvionali più recenti presso spiagge e pianure<ref>[http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=157 Carta Geologica d'Italia (online)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110717122416/http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=157 |data=17 luglio 2011 }}</ref>. L'[[idrografia]] di superficie, seppur minima come nel resto del Gargano, consta di due brevi corsi d'acqua a carattere stagionale che attraversano il paese.
 
Anche la [[flora]] non è uniforme: lungo la costa vicino al confine comunale con Rodi Garganico sono presenti quasi esclusivamente [[agrumeti]] (infiltrati da [[uliveti]] verso l'interno); più ad est, invece, le coltivazioni e gli alberi da [[frutto]] lasciano il posto ad un fitto ed esteso bosco di [[Pinophyta|conifere]] (pini d'aleppo) secolari, la [[Pineta Marzini]].<ref name="Govi">{{Cita|Govi, 2001|p. 179 e ss.}}<br />cit.: «La Pineta Marzini è in assoluto la più bella ed importante di queste fustaie di pino d'Aleppo, iscritta per le notevoli caratteristiche morfologiche e genetiche al Libro Nazionale dei boschi da seme sin dall'anno 1960.»</ref><ref name="Touring 1978">{{Cita|Touring Club, 1978|}}.</ref>
 
==== Spiagge ====
[[File:Spiaggia Est di San Menaio Large.jpg|thumb|La spiaggia dei Cento Scalini]]
Sono quattro le spiagge che si susseguono lungo la costa di San Menaio. Tutte rivolte a nord-nord-ovest, sono caratterizzate da un fondo sabbioso che presenta una [[granulometria (geologia)|granulometria]] particolarmente fine ed un colore dorato chiaro.<ref name= nota_spiagge>{{cita|APT Foggia, 2010|pp. 19-24}}.</ref>
 
===== Spiaggia di San Menaio =====
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Prende il nome dall'omonima pianura, è un arenile sabbioso lungo circa 950 metri e largo mediamente 50 metri.<ref name="notaspiagge2"/>
 
Delimitata sul versante occidentale dalla fitta vegetazione della [[Pineta Marzini]], si estende ad est fino ai piedi della [[Torre di Monte Pucci|torre medioevale di Monte Pucci]]. Alle sue spalle la piana è coltivata a [[Triticum|grano]] e [[ortaggi]] e le strutture ricettive presenti sono perfettamente [[mimetismo|mimetizzate]] nelle pinete<ref name = "notaspiagge2">{{cita|APT Foggia, 2010|p. 24}}.</ref>. A poca distanza dalla spiaggia si trovano gli [[ipogeo|ipogei]] [[paleocristiani]] di Monte Pucci, utilizzati dalle comunità garganiche fino all'alto medioevo come luogo di culto e come [[necropoli]] e in tempi più recenti come ricovero per le mandrie al pascolo.<ref name="notaspiagge2"/>
 
=== Clima ===
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La temperatura media annua è di 16&nbsp;°C. Il mese più freddo è gennaio (8&nbsp;°C di media) e i più caldi sono luglio e agosto (27&nbsp;°C).
 
Dal [[Classificazione climatica dei comuni italiani|punto di vista legislativo]] San Menaio, in quanto frazione del comune di [[Vico del Gargano]], ricade nella fascia climatica "D": i [[grado giorno|gradi giorno]] della città sono 1974, dunque limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 12 ore giornaliere dal 1º novembre al 15 aprile.<ref>[{{Cita web |url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1993-08-26;412 |titolo=D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412] |accesso=31 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150521102852/http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1993-08-26;412 |urlmorto=no }}</ref>
*[[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona D, 1974 [[Grado giorno|GG]]
{{ClimaAnnuale
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==Origini del nome==
L'etimologia del toponimo "San Menaio" ha origini così remote che le due ipotesi al riguardo hanno maturato nei secoli un'aura di leggenda:
* secondo una teoria più antica deriva dal nome della [[Mena (mitologia)|Dea Mena]], dea della fertilità e delle [[mestruazioni]], citata per la prima volta da [[Sant'Agostino]], nella sua "Città di Dio", in cui fa riferimento ad essa come "la dea che sovrintende i periodi delle donne"<ref>(libro IV, capitolo 11, op. cit.''"dea Mena, praefecerunt quam menstruis feminarum"''</ref>; scopriamo, inoltre, che già in ''"Antiquitates rerum divinarum"'' di Varrone, come riferito proprio da Sant'Agostino, è presente il nome della dea Mena, dea del mestruo. In un Gargano selvaggio, profondamente segnato dai culti della civiltà dei suoi antichi abitanti, i [[Daunia|Dauni]], i miti pagani si conservarono vivi molti secoli dopo la nascita di Cristo. Quando i primi monaci benedettini (notoriamente custodi di molti degli scritti di Sant'Agostino) arrivarono nel Gargano nell'alto Medioevo cercarono di convertirne i costumi e le credenze anche trasformandone la nomenclatura mitologica cosicché Mena divenne San Menaio.
* secondo un'altra ipotesi, accreditata da molti, tra cui lo storico e letterato locale [[Giuseppe D'Addetta]], il nome San Menaio va ricondotto al periodo delle prime incursioni saracene sulle coste pugliesi ed alla leggenda che racconta dell'apparizione di [[San Mena d'Egitto|San Mena]], santo guerriero di origine araba, in seguito a cui gli abitanti della zona uscirono indenni dai successivi attacchi dei [[Saraceni]]. Va notato che San Menale (''ΑφιοςΑγιος Μηννᾶς''), santo assai venerato dai monaci bizantini e San Menna, sono probabilmente due [[allotropia (linguistica)|allotropi]] del nome del medesimo santo, patrono di [[Creta (Grecia)|Creta]] col nome di ''Αї-Μηνἄς'', come afferma il Kazantzakis, ha dato il nome a San Menaio, a testimonianza dell'esistenza della località garganica già in epoca tardo-bizantina.<ref>Vittore{{Cita libro|lingua=it|nome=Vittore|cognome=Pisani,|titolo=Paideia: [httprivista letteraria di informazione bibliografica|url=https://books.google.com/books?id=Fx7hAAAAMAAJ&q=San+menaio&dq=San+menaio&hl=it&cd=25|accesso=2025-07-10|data=1998|editore=Casa articolo]editrice su "Paideia: rivista letteraria di informazione bibliografica", vol. 53, |p.=36, Editrice Paideia, 1998.|volume=53}}</ref>
 
==Storia==
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=== Le origini ===
Le prime tracce di vita umana nel territorio di San Menaio risalgono all'[[Età del rame]], che sul Gargano si configura come una continuazione del [[Paleolitico]]<ref name="Mazzei">{{cita|Mazzei 2002|}}.</ref>. Lo dimostrano i ritrovamenti dell'archeologo Raffaello Battaglia, risalenti al secolo scorso, nel sito di ''Macchia di Mare'', o più precisamente di ''Coppa Cardone'', ai confini dell'abitato in direzione Calenella<ref name="Mazzei"/>.
 
La cultura tipo ''Macchia di Mare'' di quel periodo è testimoniata dalla presenza di [[ceramica|ceramiche]] impresse o graffite a cotto e ceramiche giallastre, molte risalenti alla litotecnica della scheggiatura, che aveva ormai raggiunto livelli di elevata perfezione<ref name="Mazzei"/>.
Durante il processo evolutivo delle [[tribù]] del [[Gargano|promontorio]], alcuni gruppi seminomadi si organizzarono in insediamenti stabili tra cui San Menaio (i siti archeologici della zona in cui sono stati registrati ritrovamenti sono diversi: ''Macchia di Mare'', ''Coppa Cardone'', ''Palianza'', ''Punta Manaccore'', ''Ariola'' e ''Punta Molinella'')<ref>[{{Cita web |url=http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Archivio%20Storico%20Pugliese/1953/Archivio%20Storico%20pugliese%20A.6%201953%20fasc.1-4%20articoli/Coppa%20Cardone%20Resti%20di%20un%20Villaggio%20di%20Capannicoli%20nel%20Gargano.pdf |titolo=I ritrovamenti del 1929 da parte dell'archeologo Raffaello Battaglia] |accesso=12 febbraio 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160313061524/http://emeroteca.provincia.brindisi.it/archivio%20storico%20pugliese/1953/archivio%20storico%20pugliese%20a.6%201953%20fasc.1-4%20articoli/coppa%20cardone%20resti%20di%20un%20villaggio%20di%20capannicoli%20nel%20gargano.pdf |urlmorto=no }}</ref>. Il raggruppamento di capanne sotto forma di villaggi, primo esempio di vita associativa presente sul Gargano, testimonia la tipica organizzazione sociale a carattere [[agricoltura|agricolo]] e [[caccia|venatorio]].
 
La presenza, a San Menaio come nell'intero Gargano nord-orientale, di enormi giacimenti di [[selce]] potrebbe essere stato il principale motivo d'attrazione per popolazioni provenienti dall'[[Egeo]] e dall'Oriente che colonizzarono le zone costiere del promontorio per sfruttarne le immense risorse litiche, utili alla produzione di [[Utensile|utensili]] ed armi<ref>cfr. ipotesi archeologa Grazia Del duca</ref><ref>cfr. articolo di Teresa M. Rauzino pubblicato sul "Corriere del Mezzogiorno - Corriere della sera" del 30 ottobre [[2002]]</ref>
 
Per questo motivo, {{Senza fonte|tra il 3000 ed il 2000 a.C.,}} sul [[Gargano]] si stabilirono i [[Daunia|Dauni]], popolo che diede vita ad una [[civiltà]] segnata da cultura, tradizioni e tecniche sviluppate.
 
=== Dai Dauni a oggi ===
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
{{Doppia immagine|right|[[File:Sant'Antonio (San Menaio).jpg|221thumb|Santa Maria della Difesa (San Menaio).jpg|149|La chiesa di San Francesco|La Chiesa di Santa Maria della Difesa}}Sant'Antonio]]
 
*''Chiesa di Sant'Antonio'': semplice ed austera, fu costruita nella contrada Martucci nei primi anni del Seicento. Presenta una facciata asciutta pianta rettangolare ed interni tardo-rinascimentali. Ospita un [[altare]] ligneo dell'epoca. Situata in posizione panoramica sopra la chiesa di San Francesco che garantisce tutta la vista della spiaggia circostante, fu trasformata da cappella gentilizia in [[parrocchia]] solamente nel secolo scorso.<ref name="Fiorentino2">{{cita|Fiorentino, 1998|p. 46}}</ref>
[[File:Santa Maria della Difesa (San Menaio).jpg|thumb|Chiesa di Santa Maria della Difesa]]
*''Chiesa di San Francesco'': costruita nel [[1882]] come locale per la lavorazione degli agrumi di Santovito, fu recuperata tra il [[1979]] e il [[1980]] dai frati Cappuccini che lo adibirono a chiesa<ref name="Fiorentino2"/>. È situata proprio di fronte alla [[Torre dei Preposti]] e segna il raccordo tra la zona "storica" di San Menaio e la parte che si è sviluppata successivamente verso la zona delle ''Murge Nere'' (verso [[Rodi Garganico]])<ref name="Pacichelli">Pacichelli, XVIII sec.</ref>
 
* ''Chiesa di Santa Maria della Difesa'': la costruzione, terminata nel 1904 e voluta dall'Arciprete don Michele Sciscio, ne fa la più recente tra le chiese di San Menaio. Prende il nome dalla ''Difesa'' o ''[[Pineta Marzini|Difesa Marzini]]'', antico nome della zona boschiva oggi detta Pineta Marzini, ai cui bordi sorge la chiesa. Affacciata sul mare, a circa 40 metri di altezza rispetto alla sottostante "spiaggia delle Tufare", la chiesa è caratterizzata da misure architettoniche straordinariamente ridotte: la pianta consiste in un rettangolo di 4 metri di larghezza per 7 di lunghezza. Lo spazio ridotto costringe i fedeli ad assistere alla messa rimanendo al di fuori dell'edificio, raccogliendosi sul belvedere antistante.
;Chiesa di Sant'Antonio
*''Chiesa di Sant'Antonio'': sempliceSemplice ed austera, fu costruita nella contrada Martucci nei primi anni del Seicento. Presenta una facciata asciutta pianta rettangolare ed interni tardo-rinascimentali. Ospita un [[altare]] ligneo dell'epoca. Situata in posizione panoramica sopra la chiesa di San Francesco che garantisce tutta la vista della spiaggia circostante, fu trasformata da cappella gentilizia in [[parrocchia]] solamente nel secolo scorso.<ref name="Fiorentino2">{{cita|Fiorentino, 1998|p. 46}}.</ref>
 
;Chiesa di San Francesco
*''Chiesa di San Francesco'': costruita nel [[1882]] come locale per la lavorazione degli agrumi di Santovito, fu recuperata tra il [[1979]] e il [[1980]] dai frati Cappuccini che lo adibirono a chiesa<ref name="Fiorentino2"/>. È situata proprio di fronte alla [[Torre dei Preposti]] e segna il raccordo tra la zona "storica" di San Menaio e la parte che si è sviluppata successivamente verso la zona delle ''Murge Nere'' (verso [[Rodi Garganico]])<ref name="Pacichelli">Pacichelli, XVIII sec.</ref>
 
;Chiesa di Santa Maria della Difesa
* ''Chiesa di Santa Maria della Difesa'': la costruzione, terminata nel 1904 e voluta dall'Arciprete don Michele Sciscio, ne fa la più recente tra le chiese di San Menaio. Prende il nome dalla ''Difesa'' o ''[[Pineta Marzini|Difesa Marzini]]'', antico nome della zona boschiva oggi detta Pineta Marzini, ai cui bordi sorge la chiesa. Affacciata sul mare, a circa 40 metri di altezza rispetto alla sottostante "spiaggia delle Tufare", la chiesa è caratterizzata da misure architettoniche straordinariamente ridotte: la pianta consiste in un rettangolo di 4 metri di larghezza per 7 di lunghezza. Lo spazio ridotto costringe i fedeli ad assistere alla messa rimanendo al di fuori dell'edificio, raccogliendosi sul belvedere antistante.
 
=== Architetture militari ===
[[File:Torre preposti.jpg|thumb|La Torre dei Preposti]]
 
{{Vedi anche|Torre dei Preposti|Torri_costiere_del_Regno_di_Napoli#Capitanata}}
;[[Torri costiere del Regno di Napoli#Capitanata|Torre dei Preposti]]
Degna di nota è la trecentesca Torre dei Preposti (anche detta "dei Doganieri"), una fortificazione affacciata sul mare con funzioni di difesa e di [[dogana]].<br />
:Degna di nota è la trecentesca Torre dei Preposti (anche detta "dei Doganieri"), una fortificazione affacciata sul mare con funzioni di difesa e di [[dogana]]. Costruita probabilmente in epoca [[normanni|normanna]] e successivamente rinforzata nel [[1569]] durante il rafforzamento di difesa delle coste dell'Adriatico meridionale ad opera del viceré spagnolo [[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga]]. Faceva infatti parte del sistema di vedetta e comunicazione a vista inizialmente predisposto dagli [[Angiò|angioini]] e poi definitivamente sancito e finanziato dalle leggi [[Corona d'Aragona|aragonesi]] nel [[Regno di Napoli]] nel [[XVI secolo]] per contrastare le continue incursioni [[saraceni|saracene]].<ref>D. Tota, ''La torre di San Menaio'', Gazzetta di San Severo, 12 ottobre 2002</ref> La torre spezza la linearità del lungomare rappresentando l'elemento di collegamento tra il nucleo storico di San Menaio e l'elegante zona residenziale di più recente costituzione detta ''Murge Nere'' per via della presenza di due grandi [[monolite|monoliti]] di roccia scura affioranti dal bagnasciuga.
</ref>
La torre spezza la linearità del lungomare rappresentando l'elemento di collegamento tra il nucleo storico di San Menaio e l'elegante zona residenziale di più recente costituzione detta ''Murge Nere'' per via della presenza di due grandi [[monolite|monoliti]] di roccia scura affioranti dal bagnasciuga.
 
=== Aree naturali ===
==== ;[[Pineta Marzini ====]]
==== Oasi agrumaria ====
:La Pineta Marzini è un bosco di [[pini d'Aleppo]] tra le più vaste ed importanti d'Italia che si colloca tra le coste di San Menaio e le alture pedemontane di [[Vico del Gargano]]<ref name="pinetamarzini">{{cita web|url=http://www.vicoesanmenaio.it/pineta-marzini-vico-del-gargano-e-san-menaio.html|titolo=La Pineta Marzini tra Vico del Gargano e San Menaio|accesso=24 aprile 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111015060830/http://www.vicoesanmenaio.it/pineta-marzini-vico-del-gargano-e-san-menaio.html|dataarchivio=15 ottobre 2011}}</ref>. La pineta, caratterizzata da alberi pluricentenari ed attrezzata con aree pic-nic, risulta iscritta, per le notevoli caratteristiche [[Morfologia (biologia)|morfologiche]] e [[Genetica|genetiche]], al [[Libro Nazionale dei boschi da seme]] già dal [[1960]].<ref name="Govi"/> Attualmente fa parte del [[Parco nazionale del Gargano]] come [[sito d'importanza comunitaria]] all'interno della [[Rete Natura 2000]].<ref><span class = plainlinks>[http://www.wwfsalento.it/documenti/AREE%20PROTETTE%20PUGLIA.pdf Aree protette della Regione Puglia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111119044854/http://www.wwfsalento.it/documenti/AREE%20PROTETTE%20PUGLIA.pdf |data=19 novembre 2011 }}</span></ref>
{{vedi anche|Oasi agrumaria di Rodi Garganico}}
{{citazione|Si dice che sia tanto soave l'odor degli aranceti sul lido di Rodi Garganico, da far venir le lacrime agli occhi quando è il tempo della fioritura.|[[Riccardo Bacchelli]] da ''Le arance dell'unità italiana''}}
La secolare produzione [[Agrume|agrumaria]] della zona è testimoniata dai ''Giardini di Agrumi'' che circondano [[Rodi Garganico]] e che comprendono anche gran parte del territorio di San Menaio. Percorrendo le strade rurali che dal lungomare di San Menaio sino a Rodi Garganico salgono verso le colline è possibile osservare vaste colture di [[Citrus × sinensis|arance]] e [[Citrus × limon|limoni]], che fino al secolo scorso venivano [[esportazione|esportati]] in tutto il mondo.<ref name="Uniba">{{cita|Dal Sasso ''et alii'', 2008|p. 8}}</ref> A maggio, periodo di fioritura, è possibile percepire l'intenso profumo delle [[zagara|zagare]] (i fiori degli aranci) da tutto il litorale.<ref name="Uniba"/> Vi si coltivano diverse varietà autoctone e protette, come il [[Melangolo|Melangolo dolce]], l'[[Arancia del Gargano|Arancia Bionda]] e la [[Arancia del Gargano|Duretta del Gargano]] o il [[Limone Femminiello del Gargano]].
 
{{vedi anche|;[[Oasi agrumaria di Rodi Garganico}}]]
==== Pineta Marzini ====
{{citazione|Si dice che sia tanto soave l'odor degli aranceti sul lido di Rodi Garganico, da far venir le lacrime agli occhi quando è il tempo della fioritura.|[[Riccardo Bacchelli]] da ''Le arance dell'unità italiana''}}
{{Vedi anche|Pineta Marzini}}
:La secolare produzione [[Agrume|agrumaria]] della zona è testimoniata dai ''Giardini di Agrumi'' che circondano [[Rodi Garganico]] e che comprendono anche gran parte del territorio di San Menaio. Percorrendo le strade rurali che dal lungomare di San Menaio sino a Rodi Garganico salgono verso le colline è possibile osservare vaste colture di [[Citrus × sinensis|arance]] e [[Citrus × limon|limoni]], che fino al secolo scorso venivano [[esportazione|esportati]] in tutto il mondo.<ref name="Uniba">{{cita|Dal Sasso ''et alii'', 2008|p. 8}}.</ref> A maggio, periodo di fioritura, è possibile percepire l'intenso profumo delle [[zagara|zagare]] (i fiori degli aranci) da tutto il litorale.<ref name="Uniba"/> Vi si coltivano diverse varietà autoctone e protette, come il [[Melangolo|Melangolo dolce]], l'[[Arancia del Gargano|Arancia Bionda]] e la [[Arancia del Gargano|Duretta del Gargano]] o il [[Limone Femminiello del Gargano]].
La Pineta Marzini è un bosco di [[pini d'Aleppo]] tra le più vaste ed importanti d'Italia che si colloca tra le coste di San Menaio e le alture pedemontane di [[Vico del Gargano]]<ref name="pinetamarzini">{{cita web|url=http://www.vicoesanmenaio.it/pineta-marzini-vico-del-gargano-e-san-menaio.html|titolo=La Pineta Marzini tra Vico del Gargano e San Menaio|accesso=24 aprile 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111015060830/http://www.vicoesanmenaio.it/pineta-marzini-vico-del-gargano-e-san-menaio.html|dataarchivio=15 ottobre 2011}}</ref>. La pineta, caratterizzata da alberi pluricentenari ed attrezzata con aree pic-nic, risulta iscritta, per le notevoli caratteristiche [[Morfologia (biologia)|morfologiche]] e [[Genetica|genetiche]], al [[Libro Nazionale dei boschi da seme]] già dal [[1960]].<ref name="Govi"/>
Attualmente fa parte del [[Parco nazionale del Gargano]] come [[sito d'importanza comunitaria]] all'interno della [[Rete Natura 2000]].<ref><span class = plainlinks>[http://www.wwfsalento.it/documenti/AREE%20PROTETTE%20PUGLIA.pdf Aree protette della Regione Puglia]</span></ref>
 
== Cultura ==
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== Geografia antropica ==
[[ImageFile:Targa Paz San Menaio.jpg|upright=1.2|thumb|La targa sul Lungomare intitolato all'artista [[Andrea Pazienza]] nel [[2008]]]]
 
=== Urbanistica ===
Il piccolo borgo di San Menaio si colloca tra la cittadina [[Rodi Garganico]] e l'abitato di [[Peschici]] e si sviluppò originariamente alla foce di un fosso, in prossimità della [[Torre dei Preposti]], dove vi era un approdo sabbioso per i "trabaccoli", le imbarcazioni adibite sin dal XVI secolo al trasporto degli agrumi. Si sviluppò in epoche più recenti lungo il percorso della litoranea [[Strada statale 89 Garganica|SS 89]], per poi ampliarsi ulteriormente verso l'interno durante la seconda meta del XX secolo.<ref name="ReferenceA"/>.
 
Attorno alla [[Torre dei Preposti|Torre medioevale]] vi sono alcune ville risalenti alla prima metà dell'[[XIX secolo|ottocento]]. La parte centrale dell'abitato che si snoda a ridosso del lungomare risale agli inizi del [[XX secolo|novecento]], come l<nowiki>{{'</nowiki>}}antico ''Albergo Bellariva'', particolare esempio di architettura neogotica.
 
Il centro abitato, oltre che dalla [[Strada statale 89 Garganica|litoranea]], è attraversato dalla [[Ferrovia San Severo-Peschici|ferrotramvia locale San Severo-Peschici]] a binario unico.
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=== Suddivisioni storiche ===
San Menaio è composta da diverse contrade, sorte e sviluppatesi in epoche diverse:
*''Bellariva'': la zona corrispondente al lungomare, dalla stazione ferroviaria all<nowiki>{{'</nowiki>}}''Albergo Bellariva''
*''Calenella'': corrispondente all'omonima ''piana'' al confine orientale dell'abitato, separata da esso dalla [[Pineta Marzini]] e da un rilievo carsico.
*''Capotondo'': comprende la zona più elevata, sorta a monte di ''Murge Nere'' attorno alla strada che da ''Scorpiccio'' conduce a [[Vico del Gargano]]
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== Economia ==
L'economia della piccola cittadina si basa prevalentemente sull'agricoltura e sul turismo<ref name="Touringclub">{{cita|TCI, 2005|pp. 79-82}}.</ref>. I due settori trovano reciproca commistione nell'offerta agrituristica in espansione, nonché nella tradizione enogastronomica del territorio.
 
=== Agricoltura ===
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Nonostante la crisi del settore agricolo, gli oliveti rappresentano una delle poche colture che riescono a non subire alcuna contrazione produttiva.<ref name="bioeccellenze"/>
La zona di coltivazione ha inoltre un valore storico, essendo costituita in prevalenza di esemplari d'ulivo ultrasecolari.<ref name="bioeccellenze"/> La varietà autoctona è la Ogliarola Garganica che costituisce l'80-90% di tutti gli oliveti garganici.<ref name="bioeccellenze"/>
Quasi tutte le aziende agricole sono a conduzione diretta.<ref name="bioeccellenze">{{cita web|cognome= |nome= |autore= Bioeccellenze|url= http://www.bioeccellenze.org/index.php?option=com_content&view=article&id=113:agricoltura-nel-parco&catid=21:gargano&Itemid=2|titolo= Le filiere virtuose nei parchi nazionali italiani|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110913175649/http://www.bioeccellenze.org/index.php?option=com_content&view=article&id=113:agricoltura-nel-parco&catid=21:gargano&Itemid=2|dataarchivio= 13 september 2011}}</ref>
 
=== Commercio ===
Alla fine del [[XIX secolo]] l'esportazione di agrumi, unita a quella del legname proveniente dalle pinete costiere e dai boschi nell'interno fece registrare uno sviluppo dell'[[indotto]] di tali attività e segnò un periodo di benessere diffuso.<ref>{{cita|Fiorentino, 1998|p. 72}}.</ref>
{{citazione|..carichi di legname arrivavano e venivano lavorati per farne casse di trasporto, l'incrociarsi sul mare di ''trabaccoli'' -solo a San Menaio ne partivano quattro carichi di agrumi e altrettanti ne arrivavano con carico altrettanto pregiato-...|[[Antonio Beltramelli]], ''Il Gargano'', 1907, p.117}}
 
=== Turismo ===
Il [[turismo]] rappresenta un settore fondamentale nell'economia nonostante l'affluenza di visitatori abbia caratteristiche tipicamente stagionali. L'offerta turistica è collegata ad attrazioni di tipo balneare, naturalistico e diportistico. La tipologia ricettiva è costituita da hotel, villaggi o resort, ma anche da appartamenti e [[residence]].<ref name="Sito ufficiale">{{cita web|url=http://www.rodigarganico.info|titolo=Sito turistico - Comune di Rodi Garganico|autore=Rodi Garganico Online|accesso=10 marzo 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100208214532/http://www.rodigarganico.info/|urlmorto=no}}</ref>.
 
L'apertura nel [[2009]] del vicino [[Marina di Rodi Garganico|Marina "Maria SS. della Libera"]], ha aumentato il flusso turistico legato al [[diportismo]].
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San Menaio è servita da alcune strade statali:
 
* [[Strada statale 89 Garganica]];
* [[Strada statale 528 della Foresta Umbra]], ora SP 144;
* [[Strada statale 693 dei Laghi di Lesina e Varano]], già SSV del Gargano.
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione ferroviaria]] di Vico-San Menaio]] è situata nei pressi della litoranea, nella parte più bassa dell'abitato. È posta sulla [[Ferrovia San Severo-Peschici]], una linea locale a binario unico e [[scartamento ordinario]], gestita dalle [[Ferrovie del Gargano]].
 
Le contrade di Murge Nere e Bellariva sono servite, rispettivamente, dalla [[stazione di Murge Nere]] e dalla [[stazione di Bellariva]], che insistono sulla stessa linea ferroviaria.
 
=== Porti ===
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* [[Carmine de Leo]], Gargano storia, arte, ambiente e leggende, 2009
* {{cita libro|cognome= Canepàri |nome= Luciano |wkautore=Luciano Canepari |titolo= Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana|url=http://books.google.com/books?lr=&cd=128&hl=it&id=YoUUAQAAIAAJ&q=Rodi#search_anchor |data= |anno= 1999 |editore= Zanichelli|città= Roma |isbn=88-08-09344-1|cid=Canepàri, 1999}}
* [[Giuseppe D'Addetta]], ''San Menaio e dintorni'', Foggia, 1947, Santa Croce* {{cita libro |cognome= Dal Sasso |nome= Pasquale |coautori= G. Ruggiero, G. Marinelli |altri= Università degli Studi di Bari |titolo= I siti rurali storici |url= http://www.aiia2009.it/CD/pdf/6-19.pdf |formato= pdf |edizione= AIIA |data= |anno= 2008 |editore= |città= Bari |cid= Dal Sasso ''et alii'', 2008 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110722023357/http://www.aiia2009.it/CD/pdf/6-19.pdf |dataarchivio= 22 luglio 2011 }}
* {{cita libro|cognome= De Grazia |nome= Michelangelo |titolo= Appunti storici sul Gargano|data= |anno= 1913|editore= Edizioni Cultura Moderna |città= Napoli |cid=De Grazia, 1913}}
* {{cita libro|cognome= de Leonardis |nome= Giuseppe |titolo= Monografia generale del promontorio del Gargano |url= http://books.google.com/books?id=ajovAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it|data= |anno= 1858|editore= Stab. poligrafico Pansini |città= Napoli|cid=de Leonardis, 1858}}
* {{cita libro|cognome= Fiocco |nome= Paola Maria |titolo= Il Gargano: un'inchiesta fra due millenni |annooriginale= 1999 |url= http://books.google.it/books?id=w3HRsOJzHFAC&pg=PA38&dq=storia+rodi+garganico&as_brr=3&cd=2#v=onepage&q=storia%20rodi%20garganico&f=false |data= |anno= 2009 |editore= Franco Angeli Editore |città= |isbn= 978-88-464-1258-4|cid=Fiocco, 2009}}
* {{cita libro|cognome= Fiorentino |nome= Filippo |titolo= La memoria abitata |url= http://books.google.com/books?id=n2kiMu8taHQC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false |data= |anno= 1998 |editore= Alfredo Guida Editore|città= Napoli|isbn= 978-88-7188-233-8|cid= Fiorentino, 1998}}
* {{cita libro |cognome= Giarè |nome= Francesca |coautori= Sabrina Giuca |titolo= Cultura, Tradizioni e Qualità degli agrumi |url= http://www1.inea.it/pianoagrumi/pdf/Quaderno4WebOK.pdf |formato= pdf |data= |anno= 2008 |editore= INEA |città= Roma |isbn= 978-88-8145-138-8 |cid= Giarè e Giuca, 2008 |urlmorto= sì |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20131224093646/http://www1.inea.it/pianoagrumi/pdf/Quaderno4WebOK.pdf |dataarchivio= 24 dicembre 2013 }}
*{{Cita libro|nome =Silvio|cognome =Govi|titolo = L'Universo|editore = Istituto Geografico Militare|città = Firenze|anno = 2001|ed = 1ª-2|url = http://books.google.it/books?ei=vrm1TciDPdHvsgatqb3gDA&ct=result&id=XHHfAAAAMAAJ&dq=pineta+marzini+govi&q=pineta+marzini#search_anchor|accesso= 24 aprile 2011|volume =81|id=Govi, 2001}}
* {{cita libro |cognome= Hardy |nome= Paula |coautori= Abigail Hole, Olivia Pozzan |titolo= Puglia e Basilicata |url= httphttps://shop.lonelyplanet.com/Primary/Region/EUROPE/Mediterranean_Europe/Italy/PRD_PRD_2705/Puglia++Basilicata+Travel+Guide.jsp?bmUID=1271213910082 |data= |anno= 2008 |editore= EDT |città= Foggia |isbn= 978-88-6040-277-6 |capitolo= the Gargano Promontory |cid= Hardy, Hole, Pozzan, 2008 |urlmorto= sì }}
* {{cita libro|cognome= Manicone |nome= Michelangelo |wkautore= Michelangelo Manicone |titolo= La Fisica Appula |url= http://books.google.com/books?id=SeUNAQAAIAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|data= |anno= 1806 |editore= Domenico San Giacomo Editore|città= Napoli|isbn= no|cid=Manicone, 1806}}
* {{cita libro|cognome= Manicone |nome= Michelangelo |wkautore= Michelangelo Manicone |titolo= La Fisica Daunica |annooriginale= 1809 |url= http://books.google.com/books?id=k_bj_32wb3oC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false|data= |anno= 2005 |editore= Ed. Storia e Letteratura|città= Vico del Gargano|isbn= 978-88-8498-269-8|cid=Manicone, 1809}}
* {{cita libro|cognome=Mazzei |nome=Marina |titolo=L'oro della Daunia: storia delle scoperte archeologiche. Provincia di Foggia |url=http://books.google.com/books?id=Wr0jAQAAIAAJ&q=San+menaio&dq=San+menaio&lr=&hl=it&cd=49 |accesso=26 aprile 2011 |data= |anno=2002 |editore=Claudio Grenzi |città= Foggia|paginepp= vol.1 |cid= Mazzei 2002}}
* {{cita libro|cognome= Mazzei |nome= Marina |coautori= A. Tunzi Sisto |titolo= Gargano antico: testimonianze archeologiche dalla preistoria al tardoantico |data= |anno= 2005 |editore= Claudio Grenzi |città= Foggia |isbn= 978-88-8431-205-1||cid=Mazzei, 2005}}
* {{cita libro|cognome= Pazienza |nome= Michele e Mariella| |titolo= Andrea Pazienza, una estate: Saint'Mnà, spiagge contigue e le altre bellezze del Gargano|url=http://books.google.it/books?id=hPImAQAAIAAJ&hl|data= |anno= 2008 |editore= Fandango libri|città= |isbn= 978-88-6044-066-2|cid= Pazienza, 2008}}
*{{cita libro|cognome= il vecchio |nome=Plinio |wkautore= Plinio il vecchio|titolo= Naturalis Historia |annooriginale= 77 d.C. |url= http://books.google.com/books?id=uN0AAAAAYAAJ&pg=PA651&dq=Gargani,+portus+Garnae,+lacus+Pantanus,&as_brr=4&hl=it&cd=4#v=onepage&q=Gargani%2C%20portus%20Garnae%2C%20lacus%20Pantanus%2C&f=false|data= |anno= 77 d.C. |editore= |città= Roma |lingua= latinola|isbn= no|capitolo= Libro III|url_capitolourlcapitolo= http://penelope.uchicago.edu/Thayer/L/Roman/Texts/Pliny_the_Elder/3*.html|cid=Plinio il vecchio, 77}}
*{{cita libro|cognome=Provincia di Foggia|nome=|titolo=Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia|url=http://sansevero.sitmap.it/files/Norme.pdf|formato=pdf|data=|anno=2009|editore=|città=|isbn=no|cid=PCTP Foggia, 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119092430/http://sansevero.sitmap.it/files/Norme.pdf|dataarchivio=19 gennaio 2012}}
* {{cita libro|cognome= Serena di Lapigio |nome= Nicola |wkautore= Nicola Serena di Lapigio |titolo= Panorami Garganici |data= |anno= 1934|editore= Casa Editrice "Il Solco"|città= Città di Castello|cid=Serena di Lapigio, 1934}}
* {{cita libro|cognome= vari |nome= Autori | |titolo= Gargano, Tremiti e Monti Dauni |data= |anno= 2005 |editore= TCI|città= |isbn= 978-88-365-3137-0|cid=AA.VV., 2005}}
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*{{cita libro|autore=APT Foggia |titolo=Sabbia, Ghiaia, Ciottoli – Le Spiagge del Gargano |url=http://www.viaggiareinpuglia.it/download/multimedia/promozionale/Le_spiaggie_del_Gargano_1244803669297.pdf |formato=pdf |data= |anno=2010 |editore=Assessorato al Turismo e Aziende di Promozione Turistica della Provincia di Foggia |città= |cid= APT Foggia, 2010}}
 
==== Pubblicazioni ====
* {{cita pubblicazione|autore = Leopoldo Franco|coautori = Montagna, Meme', Van Innis | data = |anno = 2008| mese=ottobre| titolo = Morphological aspects related to the [[Marina di Rodi Garganico|Marina of Rodi Garganico]]|lingua= inglese| rivista = Proc. PIANC conference Mediterranean Days of Coastal Engineering, Palermo | id={{noISSN}}|cid=Franco et al., 2008}}
* {{cita pubblicazione|autore= Università di Pisa, Istituto di archeologia e storia antica |titolo= Studi classici e orientali - Rivista |volume= 17-18 |anno= 2008 |issn=1724-1820|cid=Università di Pisa}}
 
==== Articoli ====
* [[Domenico Tota]], ''La torre di San Menaio'', Gazzetta di San Severo, 12 ottobre 2002
* Teresa Maria Rauzino, ''articolo'' pubblicato sul "Corriere del Mezzogiorno - Corriere della sera" del 30 ottobre [[2002]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.parcogargano.it/|Sito ufficiale del Parco nazionale del Gargano}}
* {{cita web|http://www.comunitamontanagargano.it/|Sito ufficiale della Comunità Montana del Gargano}}
* {{cita web | 1 = http://www.marinadirodigarganico.it/ | 2 = Sito ufficiale del porto di Rodi Garganico | accesso = 26 ottobre 2011 | dataarchivio = 6 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111106152603/http://www.marinadirodigarganico.it/ | urlmorto = sì }}
 
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