Caorle: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Caorle
|Nome ufficiale = Città di Caorle
|Panorama = Aerial image of Caorle (view from the southwest).jpg
|Didascalia = Veduta aerea
|Bandiera = Caorle-Bandiera.svg
|Voce bandiera =
|Stemma = Caorle-Stemma.png
|Voce stemma = Armoriale dei comuni della città metropolitana di Venezia
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3 |Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Venezia
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Brussa (Caorle)|Brussa]], [[San Giorgio di Livenza]]<br>Località: [[Brian (frazione)|Brian]], [[Cà Corniani]], [[Cà Cottoni]], [[Brussa (Caorle)|Castello di Brussa]], [[Duna Verde]], Lido Altanea, Marango, [[Ottava Presa]], [[Porto Santa Margherita]], [[San Gaetano (Caorle)|San Gaetano]]<ref name="statuto">{{cita web|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-ve-caorle.pdf|titolo= Comune di Caorle - Statuto|accesso=26 agosto 2021}}</ref>
|Divisioni confinanti = [[Concordia Sagittaria]], [[Eraclea]], [[Portogruaro]], [[San Michele al Tagliamento]], [[San Stino di Livenza]], [[Torre di Mosto]]
|Codice postale = 30021, 30020
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2649
|Nome abitanti = caorlotti
|Patrono = [[San Michele arcangelo]] e [[Santo Stefano Protomartire]]<ref name="niero">Antonio Niero, I loca sanctorum di Caorle, 1988</ref>
|Festivo = [[26 dicembre]]
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Caorle (metropolitan city of Venice, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Caorle nella città metropolitana di Venezia
}}
'''
Caorle registra ogni anno circa 4,4 milioni di presenze ufficiali, cifre che la collocano al nono posto assoluto in Italia fra le destinazioni turistiche.<ref name="Time2marketing50">{{cita web|url= https://www.time2marketing.com/news/i-primi-50-comuni-italiani-per-numero-di-presenze-turistiche/ |titolo= I primi 50 comuni italiani per numero di presenze turistiche }}</ref>
== Geografia fisica ==
{{vedi anche|Geografia del Veneto}}
=== Territorio ===
Il comune di Caorle si affaccia per 18 chilometri di [[litorale]] sul mare Adriatico, ma comprende una serie di frazioni nell'entroterra, confinando a [[nord]] con i comuni di [[Portogruaro]], [[Concordia Sagittaria]], [[San Stino di Livenza]] e [[Torre di Mosto]]; ad [[est]] si trova il comune di [[San Michele al Tagliamento]], mentre a [[sud]]-[[ovest]] il comune di [[Eraclea]]. Con i suoi 153
===Idrografia===
{{...|centri abitati d'Italia}}
===Clima===
{{...|centri abitati d'Italia}}
== Origini del nome ==
{{citazione|Ebbe ella varj nomi, come rivelasi da' Cronicisti, e Storici, che per incidenza d'essa trattarono. ''Sylva Caprulana, Capritana, Caprensis. Insula Capriae, Caprulae, Capraia, Capitrana. Ægida. Petronia.'' Il più adottato al presente è quello di Caorle. Ella è una delle Isole della marittima Veneta Riviera, come ne fa menzione il N. V. Giovan Zuliani citato dal Gallicioli. Il Sagorino la nomina terza fra le dodici Venete Isole delle Lacune, dalle quali la rinomata Repubblica di Venezia trasse la sua origine.|Trino Bottani, ''Saggio di storia della Città di Caorle'', 1811}}
Come riportano diversi autori, a partire dal Bottani<ref name="bottani">{{cita|Bottani}}.</ref>, il nome Caorle deriva dalla denominazione ''Sylva Caprulana''. Tal nome viene associato ai boschi presenti nell'antica isola di Caorle, come ne sorgevano di numerosi in tutta la [[Venezia marittima]] (documentati da diversi autori), e dalla presenza di capre selvatiche che vi pascolavano (il termine [[Lingua latina|latino]] ''Caprulae'' venne poi volgarizzato in ''Cavorle'' e quindi ''Caorle''). Sempre il Bottani, notando come questo animale fosse diffuso nell'[[Europa]] più antica, associa la toponomastica di Caorle a quella di diverse altre città sorte in [[Italia]], quali [[Capri (Italia)|Capri]], [[Caprera|Caprea]], [[Capraia Isola|Caprasia]], Capraria. Scartando il nome di Ægida, che il Bottani ritiene associato per errore a Caorle, mentre in realtà sarebbe proprio di [[Capodistria]], il nome di Petronia (o in vulgo ''Bella Petronia'') sembra avere un certo fondamento storico: Caorle, infatti, era attraversata dalla [[via Emilia]], dal nome del [[console (storia romana)|console]] [[Marco Emilio Lepido]], alla cui famiglia apparteneva [[Quinto Petronio Didio Severo]], padre di [[Didio Giuliano]], uno dei tre [[Roma (città antica)|imperatori di Roma]] nell'anno [[193]]<ref name="bottani" />.
=== Caorle in età preistorica ===
Recenti rinvenimenti nell'area della [[Frazione (geografia)|frazione]] di [[San Gaetano (Caorle)|San Gaetano]], commissionati dalla [[Soprintendenze|Soprintendenza ai beni Archeologici del Veneto]] nel [[1994]], hanno portato alla luce i resti di un antico insediamento [[Veneti|paleoveneto]], risalente alla tarda [[età del bronzo]]<ref name=webcaorle>{{cita web
| url=https://www.comune.caorle.ve.it/index.php?area=4&menu=90&page=489&lingua=4
| titolo=San Gaetano di Caorle
}}</ref>.
== Storia ==
{{vedi anche|Storia del Veneto}}
=== Caorle in età romana e durante le invasioni barbariche (238 a.C. - IV secolo) ===
[[File:Socerb - Valvasor (2).jpg|upright=1.8|miniatura|destra|La posizione di Caorle nella Venezia Marittima]]
{{citazione|Queste lagune empieronsi di gente venuta dalla vicina Concordia e dal non lontano Opitergio, non che da tutto il Friuli, e parte dal Trevigiano. Sopra uno de' lidi esterni accrebbero que' fuggiaschi le abitazioni che da prima al commercio di Concordia avean servito, e forse anche di quartieri a parte della flotta romana, onde ne sorse una città che Caprila, indi Caorle fu detta. Ella […] ebbe Vescovo prima di ogni altra isola veneziana dal Pontefice S. Gregorio verso il 598. […] Le contese di religione […] accrebbero nel VI secolo Caprula che florida si mantenne per molte età con il commercio marittimo e fluviale.|Jacopo Filiasi, ''Memorie storiche de' Veneti primi e secondi'', Tomo III, 1811}}
Tuttavia le prime fonti storiche riguardo all'abitato di Caorle risalgono al [[238 a.C.]], come sbocco sul mare della vicina città di [[Concordia Sagittaria|Julia Concordia]], in quello all'epoca chiamato ''portus Romatinum''<ref name="bottani" /><ref>{{cita|Turchetto}}.</ref>, dal nome antico dato al [[fiume]] [[Lemene]]<ref name="filiasi">{{cita|Filiasi}}.</ref>. Ciò è testimoniato da numerosi ritrovamenti di [[epoca romana]], come ad esempio l'"ara Licovia", altare sacrificale custodito ora nel [[Duomo di Caorle|duomo]] e numerosi altri ritrovamenti archeologici relativi alla famiglia romana dei Licovi<ref name="bottani" /><ref name="filiasi" />. Tuttavia, secondo [[Plinio il Vecchio]], un altro porto era presente nel territorio di Caorle, chiamato ''portus Liquaentiae'', alle foci del [[Livenza]]<ref name="plinio">Plinio il Vecchio, ''Naturalis Historia'', libro III, cap. 18.</ref>.
Una recente ricerca del 2023 posiziona la foce arcaica del fiume Livenza (ovvero del suo ramo "Livenza Morta") e quindi l'accesso al porto presso Porto Santa Margherita [ref. I Segreti di Porto Liquentia, 2023, Youcanprint].
La città cresce e diventa importante in seguito alle [[invasioni barbariche]], in special modo ad opera dei [[Goti]], dei [[Tartari]] e degli [[Unni]]<ref name="bottani" /><ref name="filiasi" />. Ciò spinse le popolazioni che abitavano gli insediamenti romani di [[Concordia Sagittaria|Concordia]], [[Oderzo|Opitergium]], parte del [[Friuli]] e del [[Treviso|trevigiano]] a rifugiarsi verso la costa. Fu in quel momento che la regione compresa tra le foci del [[Lemene]] e del [[Livenza]] fu chiamata Caorle, così come gli [[Aquileia|aquileiesi]] diedero vita all'abitato di [[Grado (Italia)|Grado]]. Fu quello il periodo in cui Caorle che divenne [[Diocesi di Caorle|sede vescovile]] e fu sede di intensi scambi commerciali e marittimi. Una testimonianza di tutto ciò sono i resti di un'antica [[basilica paleocristiana]] rinvenuti nei pressi dell'attuale [[Duomo di Caorle|cattedrale]], risalente all'[[XI secolo]], conservati tuttora all'interno del duomo, nel museo annesso e nei giardini della canonica.
=== Caorle al suo massimo splendore (452-1290) ===
Il periodo di massimo splendore della città di Caorle è da porsi tra il [[452]], quando gli [[Unni]] distrussero la città di [[Aquileia]] e il [[1290]]<ref name="bottani" />. Secondo il Bottani, fu in questo periodo di prosperità che gli abitanti caprulani, per il continuo arrivo di popolazioni dall'entroterra che si rifugiavano dalle invasioni dei barbari, si diedero una forma di governo [[repubblica]]na, con a capo dei [[Console (storia medievale)|consoli]], presto sostituiti con dei [[Dogado|tribuni]] eletti da ciascuna isola. Questa stessa forma fu poi esportata in tutta la [[Venezia marittima]], che in questi anni si stava popolando, arrivando fino all'isola di [[Rialto (Venezia)|Rialto]], da cui poi nacque la [[Repubblica di Venezia]].
Secondo il Filiasi<ref name="filiasi" /> e in accordo con il Bottani, durante questi anni i terreni di Caorle erano fiorenti e dedicati alla [[agricoltura|coltura]] della frutta e specialmente dell'[[olivo]]. Oltre che i prodotti della terra, Caorle era in una posizione predominante per i commerci di legna (a testimonianza delle preesistente selve), pelli, selvaggina e sale, nonché del «pesce, che abbonda ed è saporitissimo nelle contigue lagune»<ref name="filiasi" />. Anche i [[Doge (Venezia)|dogi di Venezia]] si recavano spesso in visita nelle terre di Caorle in questo periodo, come ricorda il Filiasi nelle sue ''Memorie storiche'': alcuni cittadini erano addetti a preparare delle barche dal fondo piatto e delle altre coperte, delle gondole e delle [[Peota|peote]] allo scopo di scortare i Dogi nelle pertinenze dell'abitato caprulano o nel viaggio verso le selve tra Caorle e [[Grado (Italia)|Grado]], per le battute di [[caccia]]; altri ancora, come servi della gleba, dovevano «coltivare il terreno, provvedere il ducal palazzo di legna e di altre cose […] coll'obbligo di servire il principe alla caccia ec.»<ref name="filiasi" />.
[[File:Caorle - Rosaccio Giuseppe - 1598.jpg|upright=1.8|miniatura|sinistra|Mappa dell'isola di Caorle nel XVI secolo]]
Trino Bottani cita una missiva datata [[538]] di [[Cassiodoro|Cassiodoro Senatore]] rivolta ai tribuni marittimi, ossia delle città di Caorle e Grado, lodando le abilità navali delle genti della [[Venezia marittima]]<ref name="bottani" />. Lo stesso storico caorlotto riporta che la città di Caorle era molto popolata in quegli anni, citando [[Andrea Dandolo]]; agli oltre tremila rifugiati concordiesi, si aggiunsero molti abitanti della regione del [[Treviso|trevigiano]].
Nel periodo del suo apice, Caorle era contornata da un fossato e da una doppia [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]], arricchita da diversi torrioni<ref name="coronelli">{{cita|Coronelli}}.</ref>. La città era costituita da numerosi porti, citati anche dall'[[Impero bizantino|imperatore]] [[Costantino VII Porfirogenito]] nel suo [[De administrando imperio]], e diverse borgate. Sul fiume [[Livenza]] il dominio di Caorle, secondo il Filiasi, si estendeva fino al ''Porto Settimo'', situato verso l'entroterra ed individuato come [[Portobuffolé|Porto Buffoleto]]<ref name="filiasi" />, mentre verso la foce si trovava il ''Porto Villano'', o ''Porto di S. Croce''<ref name="bottani" />. In entrambi vi erano dei luogotenenti, o dei Gastaldi, del [[Doge (Venezia)|Doge]] e del [[vescovo]] di [[Diocesi di Vittorio Veneto|Ceneda]], per supervisionare i commerci. Dal lato nord della laguna si trovava invece il ''Porto Romatino'', sul fiume [[Lemene]], presente fin dall'epoca romana. In questo porto, nel [[1489]], fece naufragio la flotta della [[regina di Cipro]] [[Caterina Corner]], mentre da [[Cipro]] si recava a [[Venezia]]<ref name="musolino" /> (per il salvataggio dei caorlotti in quell'episodio fu donata al [[Duomo di Caorle|duomo]] la [[Pala d'oro (Caorle)|pala d'oro]]). Nei pressi di questo porto si trovavano le due borgate di ''[[Bibione#Porto Baseleghe|Baseleghe]]'' e ''Demortolo'', insieme a un castello, citato nella missiva di [[papa Gregorio Magno]] del [[598]]<ref name="musolino">{{cita|Musolino}}.</ref><ref name="caorlesacra">{{cita|Gusso e Candiago Gandolfo}}.</ref> e probabilmente situato nell'odierna località di [[Brussa (Caorle)|Castello di Brussa]]. Oltre ai suddetti porti, il Filiasi e il Bottani riportano anche i nomi di altri porti minori, detti in genere ''Lidi di Caorle'', ossia il ''Porto di lido Altanea'', il ''Porto della Madonna dell'Angelo'' ed il ''[[Porto Santa Margherita|Porto di Santa Margherita]]''. Quest'ultimo, come riporta concordemente anche il Bottani, era chiamato anche il ''Porto delle donzelle''.
Infine, fu sempre in questo periodo di massimo splendore che venne edificata l'attuale [[Duomo di Caorle|cattedrale]], secondo il Filiasi e le sue fonti nel [[1038]]<ref name="filiasi" />, ricostruendo l'antica costruzione che doveva accogliere i [[vescovi]] precedentemente.
{{Vedi anche|Duomo di Caorle}}
==== Caorle e il carnevale di Venezia ====
Un curioso avvenimento storico di questo periodo lega la città di Caorle alla nascente [[Repubblica di Venezia]]. Questo risale al [[X secolo|X]]-[[XI secolo]], dal quale ebbe origine la cosiddetta [[Festa delle Marie]], che ancora attualmente si rievoca durante il [[Carnevale di Venezia]]. L'episodio viene così raccontato dal Bottani nella sua Storia:
{{citazione|I primi cittadini di Venezia accostumavano di celebrare li matrimonj nella [[Basilica di San Pietro di Castello|Chiesa Cattedrale di Olivolo]] ossia di [[San Pietro di Castello (isola)|Castello]] nella Vigilia della Purificazione di Maria, cioè al primo Febbraro di ogn'anno. […] Le spose circondate da' loro genitori venivano presentate, e consegnate agli sposi loro con quella porzione di danaro, e di ricchi effetti, che costituivano la loro dote, e che solevano racchiudere in alcune cassette. I pirati Slavi, e Triestini, che non ignoravano questa cerimonia, sempre pronti a coglier vantaggj da' loro progetti di rapina si diedero a concertare i mezzi di mettersi in possesso con un Ratto strepitoso e delle ricchezze, e delle donzelle. Per riuscire in questo loro rapace divisamento s'appiattarono essi fortemente armati nella notte precedente la vigilia del giorno della Purificazione in Olivolo, e colta l'opportunità, che il favore della circostanza esibiva loro, tolsero con ardito colpo di mano e spose, e bottino, e commettendosi rapidi sulle loro leggiere barchette alle Lacune si diedero a pronta fuga. […] Il Doge, gli sposi, i genitori, i parenti, e giovani tutti insultati, e sdegnosi si diedero alle acque, e seguirono le {{sic|traccie}} de' rapitori […]. Col favore di questo pronto energico ripiego i nostri bravi Veneziani colsero que' ladroni nel Porto di S. Margherita, ove occupati a dividere la bella e ricca preda, tenendosi mal a proposito sicuri del loro furto sembravano dimentichi del rischio a cui trovavansi esposti […]. Il Doge mettendo a profitto l'ardore de' suoi, e quello degli abitanti di questa città, affrontò vigorosamente i pirati, e con una compiuta vittoria lavò nel loro sangue l'insulto, e l'orrore di un tentativo, che offendeva in sì dilicato argomento l'onore de' suoi nazionali.|Trino Bottani, ''Saggio di storia della Città di Caorle'', 1811, Venezia, nella Tipografia di Pietro Bernardi}}
Marc-Antoine Laugier, nella sua ''Storia della Repubblica di Venezia'', riporta l'incertezza con la quale questo episodio sia stato attribuito al periodo dei [[Doge (Venezia)|dogi]] [[Pietro II Candiano]], [[Pietro III Candiano]] oppure [[Pietro Polani]]<ref name="laugier">{{cita|Laugier}}.</ref>. Le cronache, in particolare, vedono la morte di quest'ultimo legata al territorio di Caorle: secondo alcuni<ref name="campone">vedi ad esempio Maria Carolina Campone, ''Enrico Dandolo: La spietata logica del mercato'', 2018, [[Graphe.it edizioni]].</ref> morì a Caorle nel [[1147]] mentre stava organizzando una spedizione contro i [[Normanni]]; secondo altre fonti storiche<ref name="ris">Vedi cronologia in Livio Antonio Muratori, ''Rerum Italicarum Scriptores'', 1728, Milano.</ref> fu prima ricondotto da Caorle a [[Venezia]] gravemente debilitato.
=== La decadenza (1290 - 1450) ===
[[File:Campanilevecchio.jpg|miniatura|sinistra|Campanile di Caorle in una foto di inizio '900]]
{{citazione|Ma le guerre poi insorte co' Longobardi, indi co' Franchi, in seguito cogli Ungari e co' Patriarchi della vecchia Aquileja, non che le scorrerie de' Saracini e degli Slavi-Croati, poi de' Trevigiani nel 1290 e de' Genovesi nel 1380 alla fine la ridussero meschina. […] Per accrescerne il danno l'aria vi si fece grave e morbosa per l'impaludar de' vicini fiumi, e il mare ne corrose e ne sommerse i lidi […], per cui rovinate rimasero e sommerse molte delle fabbriche stesse della città. Non è gran tempo che in mare tranquillo sott'acqua vedeansi rovine di fabbriche. Picciola ora pertanto esiste Caorle da industriosi pescatori quasi solo abitata, molte famiglie de' quali vantano per altro illustri cognomi.|Jacopo Filiasi, ''Memorie storiche de' Veneti primi e secondi, Tomo III, 1811}}
Sul finire del [[XIII secolo]] si aprì per Caorle la stagione più funesta della sua storia. In realtà, come attestano diversi autori<ref name="sanudo">Si veda ad esempio Marin Sanudo, ''Le vite dei Dogi'', 1999, Venezia.</ref>, già a partire dalla fine del [[XII secolo]] molte delle famiglie nobili caprulane cominciarono a trasferirsi a [[Venezia]] per poter prendere parte alla vita politica di quella città. Citano Gusso e Gandolfo<ref name="caorlesacra" /> alcuni contratti, datati [[1197]] e [[1198]], in cui si attesta che la [[Ziani (famiglia)|famiglia Ziani]], che diede alla [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] i due [[Doge (Venezia)|dogi]] [[Sebastiano Ziani|Sebastiano]] e [[Pietro Ziani|Pietro]] era originaria di Caorle. Tuttavia, come afferma il Filiasi, il vero declino di Caorle è da legarsi alle guerre che la stessa [[Repubblica di Venezia]] aveva intrapreso dapprima con il [[patriarcato di Aquileia]] e poi con i [[Repubblica di Genova|genovesi]], dal momento che la posizione rispetto alla città di Venezia poneva Caorle ad essere il primo bersaglio (insieme a [[Grado (Italia)|Grado]]) delle incursioni nemiche.
Nel [[1290]], infatti, al termine della guerra tra Venezia ed Aquileia, Caorle subì un violento saccheggio e finì incendiata dai pirati triestini<ref name="caorlesacra19">Si vedano le referenze in {{cita|Gusso e Candiago Gandolfo|cap. I, p. 19}}.</ref>. Tra il [[1379]] e il [[1381]] Caorle fu dapprima conquistata dai genovesi capitanati da [[Luciano Doria (ammiraglio)|Luciano]], Ambrogio e [[Pietro Doria]] e fatta passare, in spregio alla precedente vittoria veneziana, sotto il dominio del patriarcato di Aquileia, quindi rasa al suolo e bruciata nuovamente<ref name="gatari">{{cita|Andrea Gatari}}.</ref>. Infine, l'ultimo e devastante saccheggio fu subito nel [[1387]], quando l'arcidiacono Simone de' Gavardi, originario di [[Capodistria]] e di stanza a [[San Stino di Livenza|Santo Stem]] conquistò quel che rimaneva di Caorle facendo molti prigionieri, tanto che, come raccontano le cronache, rimase disabitata per alcuni anni<ref name="gatari" />. Per primi Gusso e Gandolfo associarono a questo episodio il graffito presente nel [[duomo di Caorle]] (presso il presbiterio dell'abside centrale, parete destra), che principia appunto con la data 1387<ref name="caorlesacra" />.
In realtà di molte altre incursioni fu oggetto la città di Caorle, specialmente ad opera del patriarcato di Aquileia, fino a circa la metà del [[XV secolo]], quando il doge [[Tommaso Mocenigo]] vinse definitivamente la guerra contro le truppe [[Friuli|friulane]].
=== Dal XV secolo alla caduta della Serenissima ===
[[File:Carte des lagunes de Caorle, de Marano et de Grao - Bellin Jacques-nicolas - 1771.jpg|miniatura|destra|Mappa delle lagune di Marano e Caorle nel 1771]]
La storia della città di Caorle successiva al terribile periodo delle incursioni [[Friuli|friulane]] e [[Repubblica di Genova|genovesi]] è essenzialmente quella di una città povera rispetto ai fasti del passato, abitata per lo più da pescatori. Tuttavia, un iniziale recupero di prestigio sembra attuarsi dalla metà del [[XVI secolo|XVI]] fino alla metà del [[XVII secolo]], come raccontano sia il Bottani che il Filiasi. Il governo della città non era cambiato rispetto a quello del periodo di più alto splendore. La città era retta da un [[Dogado|podestà]], che esercitava il potere da parte del [[Doge (Venezia)|doge]], e da un consiglio di cittadini diviso in due ceti, il ''Maggior arengo'', cui partecipavano sia i cittadini di famiglia nobile che i più poveri, ed il ''Minor arengo'', ristretto ai soli nobili. Le notizie di uno scontro, avvenuto nel [[1578]], sono riportate dal Filiasi, le quali narrano del tentativo da parte del ceto più povero di entrare a far parte del Minor arengo. Il numero degli abitanti sembra variare molto nel corso di questi anni. Da una città praticamente disabitata, al termine della guerra dei veneziani contro il [[patriarcato di Aquileia]], si passa ai circa {{formatnum:1500}} abitanti censiti da [[Leonardo Donato]]<ref name="caorlesacra" /> nel [[1593]], fino ai 4000 censiti dal Coronelli nel [[1675]]<ref name="coronelli" />.
Fino alla metà del 1600, i rapporti commerciali di Caorle con l'[[Istria]] via [[Mare Adriatico|mare]] e con [[Portogruaro]] via [[Lemene|fiume]], garantirono a Caorle una degna sussistenza<ref name="caorlesacra" />. Anche i rapporti di sudditanza con la [[Repubblica di Venezia]] si mantennero ottimi, come testimonia l'atto del ''Privilegio delle Acque'' firmato dal doge [[Francesco Foscari]], che concedeva il diritto di [[Pesca (attività)|pesca]] e di [[caccia]] in tutto il territorio della [[laguna di Caorle|laguna]] dietro il pagamento di commissioni adeguate alle possibilità della città.
Le cose, tuttavia, cambiarono drasticamente a cominciare dalla metà del [[XVII secolo]], quando, come racconta il Filiasi, fu deciso dal governo della Serenissima di deviare il corso del [[Piave]], per gli ingenti problemi di interrimento provocati presso il [[Porto di Lido-San Nicolò|porto di San Nicolò]] che ne riducevano la navigabilità, portandolo a sfociare presso il [[Porto Santa Margherita|Porto di Santa Margherita]]<ref name=weblagunavenezia>{{YouTube|id=tIQ8tfgBpCI
| titolo=L'evoluzione morfologica della laguna di Venezia}}</ref>. L'imponente lavoro idraulico prevedeva lo stravolgimento della geografia portuale della laguna di Caorle, con la [[Bonifica agraria|bonifica]] di parte dei territori compresi tra [[Livenza]] e [[Lemene]]. Fu in quell'occasione che il [[Senato della Repubblica di Venezia|senato]] decise, il [[29 agosto]] [[1642]] di confiscare l'intero territorio della laguna alla città di Caorle, dividendolo in venti ampi appezzamenti di terreno (detti «prese») da vendere a nobili famiglie veneziane, interrando i canali di accesso alla città (raggiungibile a quel punto soltanto attraverso il mare) e rendendo praticamente impossibili gli approvvigionamenti per la popolazione<ref name=weblagunacaorle>{{cita web|url= http://www.parcolagunare.it/visita-il-territorio/la-laguna/ |titolo= La Laguna di Caorle }}</ref>.
Questa congiunzione politica e ambientale portò ad un nuovo, progressivo spopolamento della città: come attesta il Bottani, la popolazione raggiungeva le {{formatnum:2576}} unità nel [[1708]], era scesa a 2400 nel [[1718]], prima di crollare a sole {{formatnum:1350}} unità nel [[1742]]<ref name="bottani" />. Questo potrebbe essere legato ad un episodio che le cronache registrano il [[31 dicembre]] [[1727]], ossia un'imponente inondazione avvenuta nel territorio caprulano in seguito ad intenso [[Scirocco|sciroccale]], episodio particolarmente noto e tramandato da parte dei caorlotti, poiché coinvolge la storia di uno dei [[Miracolo|miracoli]] operati dalla [[Santuario della Madonna dell'Angelo|Madonna dell'Angelo]], come attestano due lapidi ancora oggi affisse presso il portone d'ingresso del Santuario a lei dedicato. Non è un caso che a Lei la popolazione si rivolse, guidata dall'allora [[Diocesi di Caorle|vescovo]] [[Francesco Trevisan Suarez]], il [[25 febbraio]] [[1741]] per implorare che il doge ed il senato della Serenissima tornassero sui loro passi e riconcedessero gli antichi privilegi soppressi un secolo prima. Proprio in quell'anno la Repubblica, accogliendo la richiesta del Maggiore e del Minore arengo, restituì a Caorle le concessioni tolte precedentemente, sebbene soltanto per la sedicesima delle prese confiscate (ma comunque un territorio di circa {{formatnum:10000}} ettari)<ref name="musolino" />. Il [[4 febbraio]] [[1742]] il vescovo Suarez fissò la festa annuale per sciogliere il voto la [[domenica]] nell'[[Ottava (liturgia)|ottava]] della [[Natività della Beata Vergine Maria]], successivamente spostata alla seconda domenica di [[luglio]] dal [[Patriarcato di Venezia|patriarca]] [[Giuseppe Luigi Trevisanato]] il [[7 luglio]] [[1864]]<ref name="musolino" />. Ancora oggi si celebra annualmente a Caorle la festa dedicata alla Madonna dell'Angelo, ricordando l'intervento della [[Maria (madre di Gesù)|Santa Vergine]] a tutela della città. Alcuni interventi ulteriori sui canali lagunari e cittadini furono inoltre stanziati dal senato negli anni successivi<ref name="caorlesacra" />. La rinnovata concessione portò anche un nuovo aumento della popolazione cittadina a {{formatnum:3412}} abitanti, come attestato nel [[1760]]<ref name="bottani" />.
=== Dopo la caduta della Serenissima: le dominazioni francese ed austriaca ===
[[File:Mending a fisherman's net Caorle 1958.JPG|upright=1.4|miniatura|destra|Famiglia di pescatori alle prese con una rete da pesca in Campo Negroni a Caorle.]]
Nel [[1797]], la vittoria delle truppe di [[Napoleone Bonaparte]] determinava la [[caduta della Repubblica di Venezia]]. La città di Caorle fu inizialmente resa Municipalità Provvisoria, mentre i soldati francesi razziarono gran parte dei beni materiali posseduti dai nobili residenti in città, comprese alcune suppellettili sacre appartenute al [[Museo del tesoro del Duomo di Caorle|tesoro della cattedrale]]<ref name="musolino" />. Il dominio francese dovette restare particolarmente impresso nelle menti dei caorlotti, a causa della loro efferatezza, tanto che il vescovo dell'epoca, [[Giuseppe Maria Peruzzi]], durante il breve interregno austriaco ([[1798]]-[[1805]]) si scagliò con particolare veemenza contro Napoleone, schierandosi apertamente con l'[[Impero asburgico|imperatore d'Austria]] [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]]<ref name="musolino" /><ref>{{cita|Mantese}}.</ref>. Fu forse questo a spingere il governo francese, tornato a dominare il nord [[Italia]] dopo la [[battaglia di Austerlitz]], a sopprimere la [[diocesi di Caorle]] e traslare il vescovo Peruzzi alla [[Diocesi di Chioggia|sede di Chioggia]] l'[[11 gennaio]] [[1809]]. Certo è che, con il ritorno degli austriaci dopo la sconfitta di [[Napoleone]] a [[Battaglia di Waterloo|Waterloo]], la soppressione della diocesi venne definitivamente rarificata da [[papa Pio VII]] con la bolla ''[[De salute Dominici gregis]]'', il [[1º maggio]] [[1818]]<ref name="musolino" /><ref name="caorlesacra" />, che ne assoggettava il territorio al [[patriarcato di Venezia]].
In effetti, come racconta il Bottani, la popolazione della città durante le traverse vicende franco-austriache era andata incontro ad un ulteriore, progressivo deterioramento, che ne aveva portato gli abitanti a sole {{formatnum:1475}} unità (di cui solo 682 nel capoluogo) nel [[1811]] (anno in cui il Bottani dà alle stampe il suo Saggio di Storia della Città di Caorle), e quei pochi abitanti erano continuamente vessati dalle malattie che infestavano le circostanti paludi<ref name="bottani" />. Non deve quindi stupire che la diocesi sia stata soppressa, insieme alla [[diocesi di Torcello]], con il motivo della povertà dei luoghi e dello scarso numero di abitanti.
=== Dalla metà del XIX secolo alle due guerre mondiali ===
[[File:Fregi campane Caorle.jpg|miniatura|sinistra|Particolare dei fregi delle campane del Campanile di Caorle]]
A partire dalla metà dell'[[XIX secolo|ottocento]], Caorle, almeno per quanto riguarda le zone immediatamente attigue all'abitato principale, fu oggetto di un'imponente opera di [[Bonifica agraria|bonifica]] ad opera delle [[Assicurazioni Generali]], che avevano acquisito i territori della terza e quarta presa appartenuti alla nobile famiglia veneziana dei Corniani (oggi [[Ca' Corniani]]). Fu quella la prima opera di bonifica in [[Veneto]] effettuata da privati<ref name=webcacorniani>{{cita web|url= https://www.comune.caorle.ve.it/index.php?area=4&menu=90&page=486&lingua=4 |titolo= Ca' Corniani }}</ref>. Terminata la bonifica, il territorio fu caratterizzato dalla presenza di un'importante [[azienda agricola]], che richiamò numerosi abitanti, anche dal capoluogo, a convertirsi dall'attività della pesca a quella dell'[[agricoltura]]. In quel periodo, e fino agli [[Anni 1950|anni cinquanta del XX secolo]], il territorio di Ca' Corniani fu oggetto di un denso ripopolamento, che portò la popolazione a circa {{formatnum:1500}} unità.
Il [[XX secolo]] è anche per Caorle il secolo delle grandi guerre. In particolare, benché mantenuta complessivamente al riparo dal fronte, la vita lagunare si infiamma dopo la [[Battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]], diventando territorio strategico per il fronte che combatteva sul [[Piave]], mentre molti degli abitanti furono costretti a rifugiarsi verso il [[Sud Italia]]. Durante gli ultimi anni di guerra, quando Caorle conobbe nuovamente l'occupazione straniera, i soldati austriaci requisirono le quattro [[campana|campane]] del [[Campanile di Caorle|campanile]], il cui metallo fuso risultò utile per l'artiglieria<ref name="musolino" />, e trasformarono lo stesso campanile in una postazione di tiro, come testimoniano le vecchie fotografie dell'immediato [[primo dopoguerra]]<ref name="caorlesacra" />. Tuttavia, nell'ultima offensiva del [[1918]] anche i caorlotti si fecero onore, tanto che il cittadino [[Giorgio Romiati]] fondò l'associazione Giovane Italia, insignita della medaglia d'argento al valor militare dopo la vittoria di novembre. Inoltre, non a caso una delle sezioni del [[Battaglione San Marco]] si chiamava proprio [[Battaglione "Caorle"]], il quale, insieme col Battaglione "Bafile", ebbe un ruolo importante nella battaglia di liberazione sul Piave<ref name="musolino" />. Al termine della guerra, nel [[1919]] i cannoni requisiti agli austriaci vennero nuovamente fusi per ridonare al campanile tre campane, come recitano le iscrizioni presenti sulle attuali campane mezzana e maggiore:
{{citazione|ASPORTATA DAL NEMICO NEL 1918 <br />RIFUSA COL BOTTINO DELLA VITTORIA NEL 1919}}
{{citazione|ME FREGIT FUROR HOSTIS AT HOSTIS AB AERE REVIXI ITALIAM CLARA VOCE DEUMQUE CANENS}}
Durante il [[ventennio fascista]], Caorle subì un primo sostanziale ripopolamento, a seguito di imponenti interventi di ricostruzione degli edifici danneggiati durante il primo conflitto mondiale. Una testimonianza di quell'epoca è la [[Casa del Fascio]], edificata accanto al [[Duomo di Caorle|duomo]] in piazza Vescovado in stile misto [[Razionalismo italiano|razionalista]] e classico. Tuttavia, durante il [[Seconda guerra mondiale|Secondo conflitto mondiale]], grave fu il peso dell'occupazione [[nazista]] seguita all'[[armistizio dell'8 settembre]], quando i tedeschi arrivarono a minacciare di allagare, per motivi strategici, tutto il litorale per una profondità di 10 chilometri. Mentre il ricollocamento degli abitanti sfollati presso [[Vicenza]] era già stato stabilito, il parroco [[Monsignore|mons.]] Felice Marchesan ed il futuro [[Diocesi di Trento|vescovo di Trento]], il sacerdote veneziano [[Alessandro Maria Gottardi]] invano si rivolgevano al comando tedesco, implorando di revocare l'ordine. Allora, con la memoria all'antico affidamento dei caorlotti alla [[Santuario della Madonna dell'Angelo|Madonna dell'Angelo]] che due secoli prima aveva smosso l'irremovibilità del [[Senato della Repubblica di Venezia|senato veneziano]], il popolo ancora si riunì ai piedi della [[Maria (madre di Gesù)|Santa Vergine]] il [[2 gennaio]] [[1944]], per impetrare l'insperata grazia. Con sollievo, l'allarme rientrò e, per sciogliere il voto, il Santuario venne completamente rinnovato, dopo l'analogo intervento compiuto per volontà del vescovo [[Francesco Trevisan Suarez]] nel [[1751]]. Ancor oggi i caorlotti, a memoria del voto emesso il 2 gennaio, celebrano una particolare ricorrenza, riunendosi presso la statua della Vergine.
=== Dagli anni sessanta ad oggi ===
[[File:Caorle street scene 1958 2.JPG|upright=1.4|miniatura|sinistra|Turismo a Caorle sul finire degli anni cinquanta]]
Con la fine della [[seconda guerra mondiale]], la popolazione di Caorle, come tutta la popolazione [[italia]]na, andò incontro ad un progressivo aumento, fino a raggiungere le {{formatnum:12000}} unità negli [[Anni 1990|anni novanta del novecento]], prima di conoscere una lieve flessione negli ultimissimi anni.
Con l'ulteriore bonifica dei tratti di terra compresi tra la foce del [[Livenza]] e l'abitato centrale, così come dalla punta della Madonna dell'Angelo al porto di Falconera, la città ha potuto estendersi fino ad assumere le dimensioni attuali.
L'economia del paese è andata via via modificandosi, con la diffusione del turismo balneare, passando dall'essere prevalentemente basata sulla pesca e sull'[[agricoltura]] ad essere essenzialmente incentrata verso il [[turismo]]. Tuttavia il centro cittadino mantiene l'originario impianto tipicamente veneziano, benché gli originali canali cittadini (il rio di mezzo, il rio delle Becarie e il rio di Castello) siano progressivamente stati interrati (formando gli attuali [[rio terà]] delle Botteghe, rio terà Riccardo Romiati, rio terà di Castello e via Roma).
=== I santi patroni ===
Così come afferma lo storico [[monsignor]] Antonio Niero<ref name="niero" />, il primo patrono in ordine cronologico della città di Caorle è da individuarsi in [[san Michele arcangelo]]. È infatti a lui che risale la [[Santuario della Madonna dell'Angelo|prima chiesa]] dell'abitato cittadino di cui si abbia notizia nelle cronache storiche<ref name="bottani" /><ref name="musolino" /><ref name="caorlesacra" />. Inoltre, sottolinea Niero, la cronotassi dei [[Diocesi di Caorle|vescovi di Caorle]] in Ughelli-Coleti<ref name="ughelli">Ferdinando Ughelli e Nicola Coleti, ''Italia Sacra sive de episcopis Italiae et insularum adjacetium'', Tomo V, 1720, presso Sebastiano Coleti, Venezia.</ref> si apre in effetti con l'arcangelo San Michele.
Lo stemma stesso della cittadina veneziana, d'altra parte, riporta come figura principale l'Arcangelo sin dai tempi più antichi. Il Bottani<ref name="bottani" />, nel suo ''Saggio di storia della città di Caorle'', così lo descrive:
{{citazione|Lo stemma della Città di Caorle è rappresentato da un Torrione con merlatura Gotica in campo bianco-rosso a fascia. Sopra il Torrione v'è S. Michele alato con corazza, e sciarpa. Ha spada nella mano dritta, e le bilancie nella sinistra.|Trino Bottani, ''Saggio di storia della Città di Caorle'', 1811, nella Tipografia di Pietro Bernardi, Venezia}}
Lo stesso stemma appare per altro scolpito sul bordo del fonte battesimale [[XVI secolo|cinquecentesco]] e dipinto, a destra del rosone centrale, nella controfacciata della [[Duomo di Caorle|cattedrale]], in un affresco datato [[XVI secolo|XVI]]-[[XVII secolo]]<ref name="musolino" /><ref name="caorlesacra" /> che riporta l'iscrizione «COMMVNITAS CAPRVLARVM». Infine il patrocinio del Santo Arcangelo sulla città di Caorle è testimoniato dalla lapide di consacrazione del [[Santuario della Madonna dell'Angelo]], avvenuta l'[[8 agosto]] [[1751]] ad opera del vescovo [[Francesco Trevisan Suarez]]:
{{citazione|D.O.M.<br/>
BEATISSIMÆ VIRGINI MARIÆ<br/>
AC DIVO MICHAELI ARCANGELO HVIVS CIVITATIS PAT.NO<br/>
TEMPLVM HOC VETVSTATE DIRRVTVM<br/>
FRA.SCI EPI.SPI PRÆSIDIO ET FIDELIVM ELEMOSINIS<br/>
DENVO A FVNDAMENTIS ERECTVM<br/>
ANNO MDCCLII|A Dio Ottimo Massimo, alla beatissima Vergine Maria, e a San Michele Arcangelo patrono di questa città, questo tempio distrutto dalla vetustà, con il presidio del vescovo Francesco e le elemosine dei fedeli eretto nuovamente dalle fondamenta nell'anno 1752}}
Già Niero, riprendendo l'Ughelli-Coleti, cita come patrono, insieme a San Michele, [[Santo Stefano protomartire]], quale patrono della [[cattedrale]], a motivo della conservazione in essa dell'importante reliquia del cranio del santo. Si legge infatti nelle fonti<ref name="ughelli" />:
{{citazione|Cathedralis Basilica invicto Protom. Stephano consecrata, […] sunt in ea sacrae reliquiae; caput Sancti Stephani Protomartyris, si vera traditio, brachium S. Margaritae, Giberti Confessoris, cuius festum 4 Februarii est & marmorea hydria, quam unam de iis esse fuerunt, in qua Dominus aquam in vinum convertit.|La Basilica cattedrale consacrata all'invitto Protomartire Stefano, […] vi sono in essa sacre reliquie; il capo di Santo Stefano Protomartire, se vera la tradizione, il braccio di Santa Margherita, di Gilberto Confessore, la cui festa è il 4 Febbraio e un'idria marmorea, che fu di una di quelle in cui il Signore trasformò l'acqua in vino.}}
Da qui si può anche convenire come gli altri principali compatroni della città fossero [[santa Margherita di Antiochia]] e [[san Gilberto di Sempringham]]: alla prima è pure dedicato il porto antico dove oggi sorge la frazione di [[Porto Santa Margherita]] e un rione dello stesso capoluogo, mentre il secondo è legato alla traslazione del corpo nella [[Venezia marittima]], ed in particolare dalla [[Diocesi di Altino|chiesa di Altino]], dove l'ultimo dei monaci dell'ordine da lui fondato si rifugiò<ref name="obletter">Gabriele Obletter, ''Santi, beati e morti in fama di santità delle diocesi di Chieti e Vasto'', La Fiorita, Teramo, 1924, p. 185, come citato in AA.VV., ''Casoli. Guida al centro antico e al territorio'', Tinari, Ari, 1992, p. 28.</ref>.
A questi patroni si aggiunge, verso la fine del [[XVII secolo|1600]], il nome di [[san Rocco]], venerato in particolare per invocare la protezione contro una violenta epidemia di [[peste]], come racconta il Bottani:
{{citazione|Nell'anno 1686 vi fu in Caorle una terribile epidemia, per cui si fece dalla Città un voto solenne al detto Santo, e nello stesso anno si edificò l'Oratorio e Scuola di S. Rocco. Sin da quell'epoca nel giorno 16 agosto si solennizza la festa di S. Rocco, come tuttora la si continua ad onta che l'Oratorio stesso sia quasi demolito.|Trino Bottani, ''Saggio di storia della Città di Caorle'', 1811, nella Tipografia di Pietro Bernardi, Venezia}}
Fino agli [[Anni 1980|anni ottanta del secolo scorso]] si teneva infatti a Caorle il [[16 agosto]] una solenne processione con la statua di ''San Rocco'', proveniente dall'[[oratorio (architettura)|oratorio]] citato dal Bottani ed oggi custodita nel duomo. Oggi, sebbene ancora la pubblica amministrazione dichiari il giorno di vacanza in occasione della festa del compatrono<ref name=webcomsrocco>{{cita web|url= https://www.comune.caorle.ve.it/index.php?area=5&menu=20&page=419&lingua=4&idnotizia=3419 |titolo= San Rocco }}</ref>, la festa è stata soppressa dall'autorità ecclesiastica.
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone di Caorle sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 31 dicembre 1985.<ref name="ACS">{{cita web|titolo= Caorle |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?6034 |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 15 maggio 2022 }}</ref>
Lo stemma rappresenta su campo d'argento, un castello di pietra, merlato alla guelfa, fondato sulla [[Pianura (araldica)|pianura]] d'azzurro e munito di tre torri, di cui la centrale, più alta, sostiene un [[Angelo (araldica)|angelo]] vestito di rosso, posto in maestà. Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di Città Italiana.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica
| data = 11 ottobre 1983<ref name="ACS"/>}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Caorle campanile.jpg|
Di particolare interesse il [[duomo]] del [[1038]] (già [[cattedrale]] e [[Vescovo|sede vescovile]] fino al [[1807]]) e il [[campanile]] cilindrico e sormontato da cuspide conica, in stile romanico, della stessa epoca. Tra le opere custodite all'interno del tempio particolare interesse suscitano la ''Pala d'oro'' (secondo la tradizione donata alla popolazione dalla [[regina di Cipro]], [[Caterina Corner]]), ''L'Ultima Cena'' attribuita a [[Gregorio Lazzarini]] e una particolare ''Pietà'' in legno dorato. L'annesso [[Museo del tesoro del Duomo di Caorle|museo parrocchiale]] custodisce inoltre sei tavole raffiguranti [[apostoli]] del [[XIV secolo]], di scuola veneta, una ''Croce Capitolare'' astile datata XIV secolo, il reliquiario del cranio di [[Santo Stefano (martire)|Santo Stefano Protomartire]], [[Santo patrono|patrono]] della città, e il ''Reliquiario del preziosissimo sangue'', contenente, secondo la tradizione, terra sopra la quale passò [[Gesù]] sanguinante, oltre ad altre reliquie e arredi sacri.<br />
{{vedi anche|Duomo di Caorle|Campanile del Duomo di Caorle|Museo del tesoro del Duomo di Caorle}}
Sulla costa si trova il Santuario della Madonna dell'Angelo, ricostruito nel [[XVIII secolo]] su una preesistente chiesa di pianta basilicale, e ristrutturato nel [[1944]]. Da sempre meta di devoti pellegrini, conserva, sotto la volta affrescata, oltre alla stupenda statua lignea della Vergine col Bambino, l'altare maggiore [[barocco]], proveniente dal duomo, e un rilievo dell{{'}}''Arcangelo S. Michele'', opera dello scultore Andrea dell'Aquila.<br />
{{vedi anche|Santuario della Madonna dell'Angelo}}
Ogni
|titolo= Scogliera Viva }}</ref>.
=== Architetture religiose ===
[[File:SCOGLIERA VIVA 1.jpg|upright=1.1|miniatura|Particolare di una scultura su uno scoglio. Lungomare di ponente di Caorle]]
* [[Duomo di Caorle|Cattedrale di Santo Stefano]] ([[XI secolo]])
* [[Campanile del Duomo di Caorle]] ([[XI secolo]])
* [[Santuario della Madonna dell'Angelo]] ([[XVIII secolo]])
*
* Oratorio della [[Madonna di Pompei]] ([[Anni 1950|anni cinquanta]])
* Chiesa di [[Santa Margherita di Antiochia|Santa Margherita]] ([[1983]])
* Chiesa della [[Risurrezione di Gesù|Risurrezione]] a [[Cà Cottoni|Ca' Cottoni]] ([[XVI secolo]])
* Oratorio di [[Elisabetta (madre del Battista)|Santa Elisabetta]] a [[Brian (frazione)|Brian]] ([[XVII secolo]])
* [[Oratorio (architettura)|Oratorio]] di [[San Gaetano da Thiene]] a [[San Gaetano (Caorle)|San Gaetano]] ([[XVIII secolo]])
* Chiesa di [[San Giovanni Battista]] a [[Ca' Corniani]] ([[1920]])
* Chiesa di [[papa Giovanni XXIII|San Giovanni XXIII]] a [[Porto Santa Margherita]] ([[2009]])
=== Itinerari paesaggistici ===
[[File:Darsena dell'Orologio.jpeg|upright=1.1|miniatura|destra|Particolare della Darsena dell'Orologio]]
* Centro storico
* Scogliera scolpita sul lungomare
* [[Laguna di Caorle]] e [[Casoni di Caorle]]
* [[Darsena dell'Orologio]]
* Percorso ''Terra d'Avanguardia'' a [[Ca' Corniani]]
* [[Tegnue]] - parco naturale subacqueo sito al largo del porto di Falconera
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre
# [[Romania]],
# [[Albania]],
# [[
# [[
# [[
# [[Ucraina]],
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Lingua
Quello parlato a Caorle è un [[Lingua veneta|dialetto]] molto vicino a quello veneziano, ma già nell'entroterra di alcune frazioni si sentono gli influssi del veneto centrale. Alcune forme, diffuse nei dialetti limitrofi, non sono presenti nel caorlotto: per esempio non compaiono vocali interdentali come la z (si dice ''xente'' e non ''zente''); non vi è l'elisione dell'ultima vocale preceduta da [[Consonante fricativa|consonanti fricative sibilanti]] (es.: non si pronuncia ''
== Cultura ==
=== Musei ===
* [[Museo del tesoro del Duomo di Caorle|Museo liturgico]] ([[1975]])
* [[Museo nazionale di archeologia del mare]] ([[2014]])
=== Eventi ===
Numerosi sono gli eventi che riguardano la città di Caorle in diversi periodi dell'anno.
==== Eventi religiosi ====
[[File:Notturna del Santuario della Madonna dell'Angelo.jpg|upright=1.4|miniatura|destra|Il Santuario della Madonna dell'Angelo preparato per la festa quinquennale]]
* Di antica data è la devozione alla [[Santuario della Madonna dell'Angelo|Madonna dell'Angelo]], tanto amata dai caorlotti; la tradizione racconta che il simulacro della Vergine arrivò per mare, su un "pozzetto" marmoreo galleggiante (custodito nel Santuario) che solo dei bambini riuscirono a sollevare e trasportare nella vicina chiesa dedicata a [[san Michele Arcangelo]] (di qui il titolo "Madonna dell'Angelo"), laddove invece i pescatori che l'avevano trovata fallirono. La scena di questo ritrovamento portentoso decora parte della volta dell'odierno Santuario. La Madonnina del mare vegliò su Caorle anche nei momenti più difficili, come nel caso della disastrosa alluvione marina del [[1727]]. Molte persone si rifugiarono nella Chiesa della Madonna dell'Angelo cercando riparo, nonostante all'esterno il livello dell'acqua raggiungesse i due metri all'interno non penetrò una sola goccia d'acqua. Tragica fu poi la vicenda che, il 31 gennaio [[1923]], portò alla distruzione del venerato simulacro, bruciato ad opera di ignoti ladri sacrileghi; gli scultori della [[val Gardena]] scolpirono dunque un nuovo simulacro ligneo (quello attuale) che giunse a Caorle dalla [[Basilica di Santa Maria della Salute|Basilica della Salute]] a [[Venezia]] ricoperto da reti, per rievocare il ritrovamento di quello antico.
* La devozione dei caorlotti nei confronti della loro celeste patrona si esprime annualmente con la processione per ricordare il voto del [[1741]] la seconda domenica di luglio: il Simulacro della Vergine viene portato processionalmente la notte del sabato precedente dal Santuario al [[Duomo di Caorle|Duomo]], dove resta durante tutta la domenica, prima di essere riportata in Santuario al termine della giornata. Caratteristico è il cosiddetto ''Incendio del campanile'' del Duomo, che saluta l'arrivo e la partenza del corteo nei due giorni della festa.
* Un'altra grande processione in onore della Madonna dell'Angelo è organizzata ogni cinque anni, ed è legata al legame di [[papa Giovanni XXIII]] con la città di Caorle. Infatti, da [[cardinale]] [[Patriarca di Venezia|patriarca]], [[Angelo Giuseppe Roncalli]] visitava spesso la città di Caorle; tra le altre occasioni si trovò a presiedere le imponenti celebrazioni organizzate dai caorlotti nel [[settembre]] [[1958]], in occasione del centenario delle [[Madonna di Lourdes|apparizioni di Lourdes]], quando, riprendendo un'antica tradizione ottocentesca, il Simulacro della Vergine fu portato in processione per tutta la cittadina, prima di tornare al Santuario in solenne corteo acqueo. Al patriarca di Venezia piacque a tal punto la celebrazione da definirla «la più toccante celebrazione del centenario lourdiano di tutto il patriarcato»<ref name="proc5anni">Si veda a tal proposito una delle lapidi affisse all'entrata del [[Santuario della Madonna dell'Angelo]]</ref>. Alla morte del "papa buono" fu deciso dalla comunità cittadina di ripetere i solenni festeggiamenti in sua memoria ogni cinque anni. Dall'edizione dell'anno [[2000]], durante il corteo acqueo il Simulacro è trasportato a bordo della ''Caorlina da parata'', un'imbarcazione a 24 rematori che riprende nella sua struttura quella delle [[Caorlina|caorline]], tipici barchini per la navigazione in laguna dal fondo piatto.
{{Vedi anche|Caorlina}}
* Particolarmente caratteristica è anche la processione del [[venerdì santo]], che si svolge alla sera per le vie della città accompagnata dai cosiddetti ''baraboi'', cittadini di Caorle appartenenti a una particolare famiglia che, in segno di penitenza, camminano lungo il corteo in abiti neri, incappucciati e a piedi scalzi.
==== Eventi culturali ====
* Per pochi anni Caorle (insieme a [[Bibione]]) ha ospitato la rassegna annuale d'arte ''Premio [[Andrea Mantegna|Mantegna]]'', che premiava i migliori artisti nell'ambito della scultura e della pittura che si sono distinti nel corso dell'anno; presidente della giuria [[Vittorio Sgarbi]].
* Dal [[2015]] la città di Caorle ospita il premio [[giornalismo|giornalistico]] ''"Papa" [[Ernest Hemingway]]'', dal soprannome con cui veniva affettuosamente chiamato dall'amico personale Gerald Murphy, dedicato al giornalista e [[scrittore]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[premio Nobel per la letteratura]] nel [[1954]]. Il concorso nasce nell'ambito delle celebrazioni annuali che commemorano la nascita dello scrittore, il [[21 luglio]], e vuole commemorare l'intenso rapporto dell'autore con il [[Veneto]] e i suoi paesaggi, descritti nei suoi [[romanzo|romanzi]]<ref name=webpremiopapa>{{cita web| url=https://www.premiopapa.it| titolo=Premio Papa Ernest Hemingway}}</ref>. All'interno del festival Premio "Papa" Ernest Hemingway viene assegnato il ''Premio Città di Caorle'' a personalità che «con il proprio sapere, ha incentivato e sostenuto la cultura»<ref name="webpremiopapa" />. Tra i premiati nelle varie edizioni sono da ricordare [[Tiziana Ferrario]] ([[2017]]), [[Lucio Caracciolo]] ([[2018]]) e [[Tito Stagno]] ([[2019]]).
* Dal [[2014]] Caorle ospita le gare e le premiazioni del festival concorso internazionale per musica corale ''Venezia in musica''<ref name=webveneziainmusica>{{cita web|url= https://www.meeting-music.com/#venezia-in-musica-caorle |titolo= Venezia in Musica }}</ref>, con la partecipazioni di formazioni canore provenienti da ogni parte del mondo.
[[File:FiCaorle2.jpg|upright=1.4|miniatura|sinistra|Pesce appena pescato esposto al mercato ittico di Caorle]]
==== Eventi eno-gastronomici ====
* Numerose sono le manifestazioni che riguardano il turismo eno-gastronomico. La più antica fra tutte è la tradizionale ''Festa del pesce'', a memoria della fiorente attività di pesca che per anni ha costituito l'unica fonte di vita per l'isola; solitamente tenuta circa a metà del mese di settembre (alla vigilia di quello che era il lungo periodo passato dai pescatori lontano da casa, nei ''[[Casoni di Caorle|casoni]],'' per la pesca in [[laguna]])
* Dal [[2017]] si tiene a Caorle lo ''Street food & sound festival'' che propone a cittadini e turisti degustazioni di tipici piatti caorlotti e provenienti dalle tradizioni culinarie italiana ed estera.
* Dal [[2018]] è stata introdotta, nell'ambito dei festeggiamenti per la regata d'altura Cinquecento, una manifestazione gastronomica denominata ''Gusta la 500'', che prevede la partecipazione degli equipaggi che prenderanno parte all'importante regata, con degustazioni, showcooking e musica live.
==== Eventi sportivi ====
* Di grande rilievo il ruolo sportivo svolto dalla [[nautica]] con le numerose regate veliche, di cui la più emblematica è la regata internazionale ''Cinquecento x 2'', la prima regata d'altura nel [[Mar Mediterraneo|mediterraneo]] riservata a due skipper (prima edizione nel [[1974]])<ref name=web500x2>{{cita web|url= http://www.lacinquecento.it/
|titolo= La Cinquecento }}</ref><ref name=web500x2gazzetta>{{cita web|url= http://ventoevele.gazzetta.it/2019/05/31/la-500-di-caorle-in-archivio/?refresh_ce-cp |titolo= La Cinquecento }}</ref>. La regata si tiene sulla rotta Caorle - [[Sansego]] - [[Isole Tremiti]] - Sansego - Caorle ed è inserita nel calendario World Sailing che concorre all’assegnazione del titolo di Campione Italiano Offshore.
* Accanto alla Cinquecento è stata affiancata più recentemente la regata internazionale ''Duecento'', aperta ad equipaggi diversi, sulla rotta Caorle - [[Grado (Italia)|Grado]] - Sansego - Grado - Caorle<ref name=web200ansa>{{cita web
|url= http://www.ansa.it/vela/notizie/altomare/2019/03/26/la-200-e-la-500-i-due-gioielli-di-caorle_429fa63e-ed5c-4d54-a05a-3d376492c278.html |titolo= La Duecento e la Cinquecento }}</ref>.
* Fino agli [[Anni 1990|anni novanta]] si è tenuto nella cittadina veneta il Meeting Internazionale di [[atletica leggera]], con la presenza di importanti atleti provenienti da tutto il mondo.
* La terza settimana di luglio ha luogo al [[Darsena dell'Orologio|Villaggio dell'Orologio]] il Torneo Internazionale di [[tennis]] destinato agli amatori, manifestazione che coinvolge fra singolare e doppio maschile fino a 150 ospiti stranieri non classificati provenienti da tutta Europa.
* Dal [[2018]] si tengono a Caorle le manifestazioni legati alla ''Venice Cup'' di [[karate]].
* Nel [[2017]] e [[2018]] Caorle ha ospitato le gare valide per la Coppa Italia di [[Beach Volley]]. Sempre per questo sport, nel mese di [[agosto]] [[2019]] ha ospitato la Finale del Campionato Italiano Assoluto, oltre alle finali nazionali under 16, under 19 e over 40<ref name=webbeachvolley>{{cita web
|url= https://www.comune.caorle.ve.it/index.php?area=5&menu=100&page=421&lingua=4&np=1&idnotizia=3326 |titolo= Finali dei campionati di Beach Volley }}</ref>.
* Dall'estate [[2005]] Caorle ospita la manifestazione denominata ''International Training Camp - Team Diablo'' che richiama nella cittadina veneta numerosi gruppi di professionisti ed appassionati della [[danza sportiva]], con la possibilità di frequentare lezioni con insegnanti provenienti da diverse parti del mondo<ref name=webdanza>{{cita web|url= https://www.caorle.eu/it/news-e-eventi/news-e-eventi/evento?ide=243&date=1564812000 |titolo= International Training Camp}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Il capoluogo ===
[[File:2018-09-26 Caorle 04.jpg|upright=1.8|miniatura|destra|Barche ormeggiate nel porticciolo interno a Caorle]]
Il territorio cittadino è suddiviso in alcuni rioni: il centro storico, cuore della città, ha il suo fulcro nel [[Duomo di Caorle|duomo]] che, con il caratteristico [[Campanile di Caorle|campanile cilindrico]] domina la piazza Vescovado. Adiacente all'edificio sacro e alla casa canonica (ex palazzo vescovile), si trova un piccolo [[chiostro]] aperto al pubblico, ricavato con i restauri del [[1999]] ove sorgeva anticamente il posto di [[polizia locale]], dove sono visibili alcuni lacerti di [[affresco]] che ornavano le pareti dell'[[Oratorio (architettura)|oratorio]] di [[San Rocco]]. Di fronte al duomo sorge il centro civico, ex casa del fascio, dove ancora oggi si tengono le riunioni del consiglio comunale, oltre ad incontri culturali e mostre d'arte.
Dalla piazza del duomo si dirama un gran numero di [[Calle|calli]] che sfociano ora in [[Campo (Venezia)|campi]] e [[Campiello|campielli]] secondari, ora nel principale Rio Terà. La calle principale, detta ''Calle lunga'', attraversa lateralmente tutto il centro storico e rappresenta l'antico decumano massimo del vecchio abitato. All'apice estremo del centro storico, affacciato sul mare, si trova il [[Santuario della Madonna dell'Angelo]], che un tempo fungeva anche da porto, come ancora testimonia il faro installato sul [[campanile]] di quella chiesa.
Di fronte al centro storico si trova il porto sul rio interno, l'unico rimasto tra i diversi canali che attraversavano anticamente la città. Il porto, usato per gli ormeggi della flotta di pescherecci di Caorle e disponibile anche per i privati, è collegato tramite il ''Canale saetta'' alla [[laguna di Caorle]] e alla foce del fiume [[Lemene]], e tramite il ''Canale del Varoggio'' alla [[Darsena dell'Orologio]] e alla foce del fiume [[Livenza]].
[[File:PIAZZA PIO X 0237.jpg|upright=1.4|miniatura|sinistra|Antica fontana in piazza San Pio X a Caorle]]
Verso sud-ovest, dalla via dedicata a [[Sant'Andrea apostolo|sant'Andrea]] prende forma l'omonimo rione, una serie di strade con il nome di pesci, prodotti tipici del pescato locale. Sull'altra sponda del rio centrale, si ha invece il moderno rione Sansonessa, che ospita la zona [[industria]]le di Caorle. Ancora più a sud si estende il rione Santa Margherita, attraversato dal lungo viale Santa Margherita, un tempo coperto da dune e da una folta vegetazione, e termina sulla riva sinistra del fiume [[Livenza]]. Sempre costeggiando il Rio centrale, a sud del rione Sant'Andrea, si trova il recente rione dell'Orologio (tradizionalmente incorporato nel rione Santa Margherita), che prende il nome dall'omonimo canale e comprende la vicina Darsena dell'Orologio, che si articola in una sorta di quadrante di [[meridiana]] con una serie di vie che hanno il nome dei segni dello [[zodiaco]]; a nord-est del centro storico si estendono invece i rioni [[San Giuseppe]], più interno, e Falconera, che arriva fino alla foce del [[Lemene]], nella zona dell'antico ''Porto Romatino'' e dei territori [[Laguna di Caorle|lagunari]], dove si trovano i tipici ''[[Casoni di Caorle]]''.
=== Le frazioni ===
Secondo lo Statuto Comunale le frazioni del comune di Caorle sono [[Brussa (Caorle)|Brussa]] e [[San Giorgio di Livenza]]<ref name="statuto"/>.
* '''[[Brussa (Caorle)|Brussa]]'''; antico territorio al confine con il comune di [[Portogruaro]]. Si trova immerso nella laguna, in quella che prende il nome di ''Vallevecchia'', recentemente rivalutata da parte del comune; la presenza di una piccola spiaggia consente un turismo improntato sia alla stagione balneare che alla scoperta della natura della zona, prevalentemente per scopi [[Fauna|faunistici]]. La denominazione Castello, dal [[Lingua latina|latino]] ''Castrum'', testimonia invece la presenza di un tribuno dell'aristocrazia terriera sul litorale compreso tra Caorle e [[Bibione]]. Caratteristica di Brussa è il fatto di essere separata dal capoluogo: l'unica strada per raggiungerla attraversa i comuni di [[San Stino di Livenza]], [[Concordia Sagittaria]] e [[Portogruaro]]; per questo motivo la giurisdizione ecclesiastica è stata modificata nel [[2018]], quando Brussa è passata dal [[patriarcato di Venezia]] alla [[diocesi di Concordia-Pordenone]].<ref>{{Cita news|titolo=Due nuove parrocchie e nuovi confini della diocesi: Brussa e Castello di Lugugnana. La richiesta del Patriarca nel 2013|pubblicazione=Il Popolo|data=8 luglio 2018}}</ref>
* '''[[San Giorgio di Livenza]]'''; è la più popolosa frazione del comune. Anticamente qui il vecchio alveo del fiume [[Livenza]] separava il territorio del comune di Caorle da quello di [[San Stino di Livenza]]: sulla sponda destra sorge San Giorgio mentre su quella sinistra [[La Salute di Livenza]]. La bonifica del XIX secolo ha modificato il corso del Livenza, separando di fatto la frazione sanstinese di La Salute in due: quella alla sinistra del fiume e quella alla destra che oggi forma un tutt'uno con San Giorgio. Dai primi anni '70 del secolo scorso gran parte del territorio di La Salute posto a destra del fiume Livenza è sotto la giurisdizione religiosa della parrocchia di San Giorgio. Il territorio civilmente soggetto al comune di Caorle, storicamente e culturalmente ne è separato per la sua appartenenza alla [[diocesi di Vittorio Veneto]] sin da quando i proprietari di queste terre erano i Da Ponte, mentre il capoluogo comunale (un tempo sede della [[diocesi di Caorle]]) rientra sotto la giurisdizione del [[patriarcato di Venezia]]. Particolare da sottolineare è proprio la composizione geografica della parrocchia di San Giorgio Martire: la parrocchia è la punta estrema della [[diocesi di Vittorio Veneto]], territorio che si incuneava tra le diocesi di Caorle e di [[Diocesi di Concordia-Pordenone|Concordia]]. La parrocchia si estende su un vastissimo territorio prevalentemente agricolo e quasi del tutto disabitato. Il grosso della popolazione della parrocchia risiede nel grande centro abitato composto da San Giorgio di Livenza e da quella porzione di La Salute che si trova sulla sponda destra del Livenza. Un altro piccolo centro, ora poco abitato, è Valle Tagli con una sua piccola e graziosa chiesetta di campagna, fino alla metà degli anni novanta, quando il piccolo borgo agricolo contava una cinquantina di abitanti, vi veniva celebrata la messa domenicale.
[[File:Caorle laguna.jpg|upright=1.8|miniatura|destra|La laguna di Caorle alle foci del [[Lemene]]]]
=== Le località ===
Oltre alle due frazioni, il comune di Caorle comprende le località di [[Cà Corniani]], [[Cà Cottoni]], [[Ottava Presa]], [[San Gaetano (Caorle)|San Gaetano]], Marango, Castello di Brussa, [[Porto Santa Margherita]], Lido Altanea<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Città di Caorle|url=https://www.comune.caorle.ve.it/lido-altanea/|titolo=Lido Altanea – Citta’ di Caorle|sito=Città di Caorle|data=2020-02-02|accesso=2025-03-22}}</ref> e [[Duna Verde]]<ref name="statuto"/>.
* '''[[Cà Corniani|Ca' Corniani]]''' - '''[[Cà Cottoni|Ca' Cottoni]]'''; le due località che si estendono a nord, all'inizio del [[XX secolo]] e fino agli [[Anni 1970|anni settanta]] erano il vero centro della popolazione, grazie alle fiorenti attività agricole che costituivano la seconda fonte di sussistenza del paese (oltre alla pesca). Entrambe le località prendono il nome da famiglie nobili veneziane. Ca' Cottoni conserva la recentemente restaurata [[Chiesa (edificio)|chiesa]] della [[Resurrezione di Cristo|Resurrezione]], di età [[arte barocca|barocca]]; a nord confina con il comune di [[San Stino di Livenza]].
* '''[[Brussa (Caorle)|Castello di Brussa]]'''; località posta nei pressi della frazione [[Brussa (Caorle)|Brussa]], ubicata appena a sud di [[Lugugnana]] lungo la strada provinciale 70.
* '''[[Duna Verde]]'''; verso sud si articola la località di Duna Verde, anch'essa nata nell'ultimo trentennio del secolo scorso e prevalentemente votata al turismo. Confina con il comune di [[Eraclea]].
* '''[[Porto Santa Margherita]]'''; il litorale di ponente del capoluogo, che si interrompe alle foci del fiume [[Livenza]], riprende dall'altra sponda con la località di Porto Santa Margherita. Negli [[Anni 1970|anni settanta]], la località era considerata la perla dell'Adriatico, all'avanguardia per quanto riguarda le strutture balneari. Dall'anno 2000 la zona è in via di rivalutazione anche grazie ai nuovi villaggi sorti nel territorio della Valle Altanea il cui lido è parte della località stessa. Di notevole importanza è la presenza della attrezzata darsena ''Marina 4'', che insieme alla [[Darsena dell'Orologio]], riceve da diversi anni consecutivamente la [[Bandiera Blu]] per gli approdi turistici.
* '''[[San Gaetano (Caorle)|San Gaetano]]''' - '''[[Ottava Presa]]''' - '''Marango'''; si trovano a nord del capoluogo, sull'altra riva del [[Livenza]] rispetto a Ca' Corniani e Ca' Cottoni. Fanno parte di una vasta porzione di terreno, atto per lo più all'[[Agricoltura|attività agricola]], anticamente suddiviso in ''prese'', cioè appezzamenti di terreno di dimensione variabile. La località di San Gaetano si trova immersa in una regione di terra che ha mantenuto (unica all'interno della [[laguna di Caorle]]) il suo carattere fondamentalmente palustre. Ottava Presa è l'unica località che ha mantenuto la denominazione originaria; recentemente si sta riconvertendo da un uso prevalentemente agricolo a una destinazione residenziale e industriale; confina con il comune di San Stino, che divide con Caorle la località. La località di Marango, confinante col comune di [[Concordia Sagittaria]], prende il nome dall'omonima via che congiunge i due comuni; ha sede una piccola [[Monastero|comunità monastica]].
== Economia ==
=== Pesca e agricoltura ===
L'economia di Caorle è da sempre basata in modo particolare sulla pesca. Già al tempo del ''Privilegio delle Acque'' ([[XV secolo]]) si hanno notizie del primo consorzio peschereccio, sebbene la costituzione legale risalga soltanto al [[1858]]<ref name=webconsorzio>{{cita web
|url= http://impresapesca.it/sitonuovo/caorle/ |titolo= Storia del Consorzio peschereccio di Caorle }}</ref>. Dopo un periodo fiorente negli [[anni 1930|anni trenta]], grazie all'interessamento importante del [[Cavaliere (onorificenza)|cavalier]] Eugenio Bellotto, il consorzio entrò in una profonda crisi economica, che portò al fallimento negli [[anni 1990|anni novanta]]. Oggi sopravvive il [[mercato ittico]], sotto il controllo del [[Comune (Italia)|comune]], che sorge vicino al porticciolo interno, nel centro città.
Con la bonifica del [[XIX secolo]] della zona di [[Ca' Corniani]] e con la vendita dei diritti di pesca nelle zone della [[laguna di Caorle]] verso la fine del [[XX secolo|novecento]], una grossa fetta dell'economia di Caorle passò all'agricoltura. Grazie anche alla ricerca impiegata in questo campo, Caorle ha potuto fregiarsi più volte del riconoscimento [[Spighe Verdi]] della [[Foundation for Environmental Education|FEE]], che premia i comuni rurali che intendono valorizzare uno sviluppo sostenibile del territorio, la cura dell'ambiente e la difesa del paesaggio<ref name=webspighe>{{cita web|url= http://www.spigheverdi.net/
|titolo= Spighe Verdi }}</ref>.
=== Industria ===
Specialmente a partire dagli [[Anni 1980|anni ottanta]], Caorle ha potuto anche estendere la sua economia nel settore secondario, con lo sviluppo di un'importante zona industriale all'ingresso del centro storico, nel rione Sansonessa, e la costruzione di un'[[Piano per gli insediamenti produttivi|area PIP]] presso la [[Frazione (geografia)|frazione]] di [[Ottava Presa]].
=== Turismo ===
{{vedi anche|Turismo in Italia}}
{{vedi anche|Laguna di Caorle|Di là dal fiume e tra gli alberi}}
[[File:Strand von Caorle.jpg|upright=1.8|miniatura|sinistra|Spiaggia di levante a Caorle]]
L'ambito, però, in cui l'economia di Caorle è attualmente fortemente incentrata rimane il turismo. La cittadina veneta offre ai turisti amanti del mare oltre 250 strutture alberghiere, numerosi appartamenti per vacanza, villaggi turistici e campeggi. Inoltre, un migliaio di posti barca sono distribuiti nelle due darsene cittadine, la [[Darsena dell'Orologio]] nel centro del capoluogo, [[Bandiera Blu]] per gli approdi turistici ininterrottamente dal [[1992]], e Marina 4 a [[Porto Santa Margherita]], dove attraccano unità da diporto anche di grandi dimensioni.
La città di Caorle, con le sue spiagge di ''Levante'' e di ''Ponente'' (separate dalla scogliera e dalla diga foranea), [[Duna Verde]], Lido Altanea, [[Porto Santa Margherita]] e [[Brussa (Caorle)|Brussa]], si affaccia sul [[mare Adriatico]] per 18 chilometri di arenile, più volte premiato con la [[Bandiera Blu]] della [[Foundation for Environmental Education|FEE]].
A nord si trova la [[Laguna di Caorle]], che offre la possibilità di escursioni in barca in mezzo alla natura incontaminata, che tanto piaceva allo scrittore [[Ernest Hemingway]], il quale la descrisse nel suo libro [[Di là dal fiume e tra gli alberi]]. Tra le valli e le barene si trovano i ''[[Casoni di Caorle|Casoni]]'', tipiche costruzioni usate in passato dai pescatori durante il periodo della pesca.
Ma Caorle, unica sull'Adriatico, è capace di conciliare stagione balneare e un pregevole centro storico, con le sue casette variopinte distribuite fra [[Calle|calli]], [[Campo (Venezia)|campi]] e [[Campiello|campielli]]. D'inverno la città non si svuota, ma continua ad offrire opportunità per i turisti, con alberghi e appartamenti per vacanza aperti tutto l'anno e, nel centro storico, i mercatini di [[Natale]] e una pista di pattinaggio sul ghiaccio all'aperto da dicembre ai primi giorni di febbraio (iniziativa avviata con successo dal [[2015]]).
== Infrastrutture e trasporti ==
A Caorle si può arrivare:
* '''In automobile''': prendendo l'[[autostrada A4 (Italia)|Autostrada A4]] in direzione [[Trieste]] è possibile uscire a [[San Stino di Livenza]] e percorrere la [[Strada provinciale]] 59 ''San Stino - Caorle''; arrivando da [[San Donà di Piave]] si percorre la [[Strada provinciale]] 54 ''San Donà - Caorle''.
* '''In treno''': scendendo alla [[Stazione di Portogruaro-Caorle]] della [[Ferrovia Venezia-Trieste]] è possibile prendere gli automezzi della compagnia locale [[ATVO]] nella linea ''Portogruaro - Caorle''.
* '''In autobus''': Caorle è raggiungibile tramite i bus della compagnia [[ATVO]], in particolare la linea 2 che la collega con [[Stazione di Portogruaro-Caorle|Portogruaro]] e la linea 4A che la collega con [[San Donà di Piave|San Donà]]-[[Aeroporto di Venezia-Tessera|Aeroporto Marco Polo]]-Mestre-[[Venezia]]
* '''In aereo''': è disponibile un'[[Aviosuperficie AliCaorle|aviosupeficie]] a {{M|7
== Riconoscimenti ==
* Caorle è insignita dell'ambito riconoscimento della [[Bandiera blu]] assegnato dalla [[Foundation for Environmental Education|FEE]] ininterrottamente dal [[1992]]. Le bandiere blu assegnate al litorale di Caorle sono cinque per le spiagge ([[Brussa (Caorle)|Brussa]], [[Duna Verde]], Levante, Ponente, [[Porto Santa Margherita]]) ed uno per gli approdi ([[Darsena dell'Orologio]])<ref>{{Cita web|url=http://www.bandierablu.org/common/index.asp|titolo=Programma Bandiera Blu|sito=
* A partire
* Nel [[2017]], nell'ambito dell'iniziativa del [[
* Sempre nel [[2017]], Caorle è risultata al primo posto, per quanto riguarda la [[Regione del Veneto]], nella classifica "I 20 paesi più belli d'Italia nel 2016" stilata dal sito internet [https://www.skyscanner.it skyscanner.it]<ref>{{Cita web|url= https://www.skyscanner.it/notizie/le-20-citta-piu-belle-ditalia-2016|titolo=I 20 paesi più belli d'Italia nel 2016|sito=
== Amministrazione ==
{{S sezione|Veneto}}
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|9 settembre [[1985]]|7 agosto [[1990]]|Giovanni Marson|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|7 agosto [[1990]]|11 maggio [[1992]]|Giovanni Padovese|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|10 luglio [[1992]]|2 giugno [[1993]]|Luigino Moro|[[Partito Democratico della Sinistra]]|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|3 agosto [[1993]]|22 novembre [[1993]]|Cosimo Zagordo|-|[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|22 novembre [[1993]]|28 maggio [[2002]]|Luigino Moro|[[centro-sinistra]]|[[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|28 maggio [[2002]]|8 maggio [[2012]]|Marco Sarto|[[lista civica]]||}}
{{ComuniAmminPrec|8 maggio [[2012]]|17 aprile [[2015]]|Luciano Striuli|[[lista civica]] di [[centro-destra]] ''Per il bene della nostra città''||}}
{{ComuniAmminPrec|17 aprile [[2015]]|5 giugno [[2016]]|Piera Bumma|-|Commissario prefettizio|}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno [[2016]]|4 ottobre [[2021]]|Luciano Striuli|[[lista civica]] di [[centro-destra]] ''Luciano Striuli sindaco''||}}
{{ComuniAmminPrec|4 ottobre [[2021]]|''in carica''|Marco Sarto|[[lista civica]] di [[centro-sinistra]] ''Sarto - Caorle di tutti''||}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Galleria d'immagini ==
<gallery mode="packed-overlay">
File:2018-09-26 Caorle 06.jpg|Capitello della Madonna all'ingresso della città
File:2018-09-26 Caorle 10.jpg|La piazza antistante il porto interno
File:2018-09-26 Caorle 09.jpg|Il porto interno e l'ex consorzio peschereccio
File:PIAZZA PAPA GIOVANNI 798.jpg|Piazza papa Giovanni XXIII
File:2018-09-26 Caorle 12.jpg|Centro storico - Largo Francesconi
File:2018-09-26 Caorle 13.jpg|Centro storico - Rio terà delle botteghe
File:2018-09-26 Caorle 21.jpg|Centro storico - Calle del doge
File:30021 Caorle, Metropolitan City of Venice, Italy - panoramio (14).jpg|Centro storico - Calle lunga
File:Caorle.1540.jpg|Centro storico - Campo San Rocco
File:2018-09-26 Caorle 18.jpg|Centro storico - Calle dei vescovi Tomba
File:IMG 1660-Modifica.jpg|Centro storico - Piazza San Pio X
File:PIAZZA PIO X 8779.jpg|Centro storico - Calle cancelleria
File:30021 Caorle, Metropolitan City of Venice, Italy - panoramio (15).jpg|Centro storico - Campo del Duomo
File:Caorle Glockenturm.jpg|Centro storico - Piazza vescovado
File:2018-09-26 Caorle 22.jpg|Centro storico - Via canonica
File:2018-09-26 Caorle 27.jpg|Affreschi dell'antico oratorio di San Rocco
File:30021 Caorle, Metropolitan City of Venice, Italy - panoramio (23).jpg|Lungomare Serenissima
File:Scultura scolpita sulla scogliera.jpg|Scogliera viva
File:30021 Caorle, Metropolitan City of Venice, Italy - panoramio (43).jpg|Il Santuario della Madonna dell'Angelo
File:30021 Caorle, Metropolitan City of Venice, Italy - panoramio (20).jpg|Il faro di Caorle
File:Lungomare Trieste, 1N, 30021 Caorle VE, Italy - panoramio (1).jpg|Lungomare Trieste
File:30021 Caorle, Metropolitan City of Venice, Italy - panoramio (29).jpg|Darsena dell'Orologio
File:Caorle, Metropolitan City of Venice, Italy - panoramio (3).jpg|Foce del fiume Livenza
File:Caorle laguna 2.jpg|Laguna di Caorle
File:Casoni - Caorle.JPG|Casone di Caorle
</gallery>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore= Andrea Gatari |titolo= [[Rerum Italicarum scriptores]] |anno= 1730 |vol= XVII |cid= Andrea Gatari }}
* {{cita libro|autore= Claudio Turchetto |titolo= Caorle, suoi monumenti e tesori d'arte |anno= 1986 |editore= Tip. Grafiche Tre |città= Caorle |cid= Turchetto }}
*{{cita libro|autore= Jacopo Filiasi |wkautore= Jacopo Filiasi |titolo= Memorie storiche de' Veneti primi e secondi |anno= 1811 |editore= Seminario di Padova |cid= Filiasi }}
* {{cita libro|autore= Giovanni Mantese |titolo= Memorie storiche della Chiesa vicentina |anno= 1982 |editore= Accademia Olimpica |città= Vicenza |cid= Mantese }}
* {{cita libro|autore= Giovanni Musolino |titolo= Storia di Caorle |anno= 1967 |editore= La Tipografica |città= Venezia |cid= Musolino }}
* {{cita libro|autore= Marc-Antoine Laugier |wkautore= Marc-Antoine Laugier |titolo= Storia della Repubblica di Venezia |anno= 1767 |città= Venezia |cid= Laugier }}
* {{cita libro|autore= Paolo Francesco Gusso |autore2= Renata Candiago Gandolfo |titolo= Caorle sacra |anno= 2012 |editore= Marcianum Press |città= Venezia |isbn= 978-88-6512-109-2 |cid= Gusso e Candiago Gandolfo }}
* {{cita libro|autore= Trino Bottani |titolo= Saggio di storia della Città di Caorle |anno= 1811 |editore= nella Tipografia di Pietro Bernardi |città= Venezia |cid= Bottani }}
* {{cita libro|autore= Vincenzo Maria Coronelli |wkautore= Vincenzo Maria Coronelli |titolo= Isolario |anno= 1698 |cid= Coronelli }}
== Voci correlate ==
Riga 260 ⟶ 380:
* [[Diocesi di Caorle]]
* [[Madonna dell'Angelo]]
* [[Laguna di Caorle]]
* [[Casoni di Caorle]]
* [[Caorlina]]
* [[Storia della Repubblica di Venezia]]
* [[Repubblica di Venezia]]
* [[Lingua veneta]]
* [[Costa veneziana]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
*
{{Comuni della città metropolitana di Venezia}}
{{Controllo di autorità}}
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