Acri (Italia): differenze tra le versioni
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{{NN|Calabria|luglio 2015|Abbondante bibliografia e
{{Divisione amministrativa
|Nome = Acri
|Panorama = Panorama notturno di Acri.jpg
|Superficie = 199.43
|Bandiera = Acri-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado
|Amministratore locale = Pino Capalbo
|Partito = [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 27-6-2017 (2º mandato dal 27-6-2022)
|Data
|Sottodivisioni = [[#Frazioni|160 frazioni e località]]
|Divisioni confinanti = [[Bisignano]], [[Celico]], [[Corigliano-Rossano]], [[Longobucco]], [[Luzzi]], [[Rose (Italia)|Rose]], [[San Cosmo Albanese]], [[San Demetrio Corone]], [[San Giorgio Albanese]], [[Santa Sofia d'Epiro]], [[Vaccarizzo Albanese]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2256
|Nome abitanti = acresi (de iure) -acritani (de facto)
|Patrono = [[San Giuseppe]]
[[Sant’Angelo d’Acri]]
|Festivo = 19 marzo
30 ottobre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Acri (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Acri all'interno della provincia di Cosenza
}}
'''Acri''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il centro urbano è situato a 720 {{m s.l.m.}} ai piedi della [[Sila]] e della montagna della Noce e il suo territorio si estende per poco meno di {{M|200|ul=kmq}}. Porta nord della [[Sila]], la parte più antica, dalla quale è possibile osservare le alte cime del [[Massiccio del Pollino|Pollino]], domina la valle del [[Mucone]] e la [[valle del Crati]].
Ne attraversano il territorio i seguenti fiumi: il [[Mucone]], il [[Calamo (torrente)|Calamo]], il Duglia (chiamato anche fiume degli schiavi) affluente del Crati (di km 51,59), il San Martino (affluente del Mucone), il Cieracò affluente di sinistra del Mucone, il [[Coriglianeto]] che sbocca nel [[mar Ionio]] attraversando la città di [[Corigliano-Rossano]], il Chàdamia che sbocca nel mar Ionio, il Trionto, che attraversa la valle dell'Esaro e sbocca nel mar Ionio, il [[Galatrella]] (km 42,47) che sbocca nel mar Ionio. Nel territorio di Acri nasce anche il torrente [[Mizofato]].
Nel periodo 2006-2015 il comune di Acri risulta essere fra i comuni dove più si sono verificati casi di incendio boschivo ad opera
di ignoti.<ref>https://www.istat.it/it/files/2018/07/Report_AmbienteEpaesaggio-10072018.pdf</ref>
=== Clima ===
Il clima è di tipo mediterraneo.
== Origini del nome ==
L'[[etimologia]] del lemma ''Acri'' deriverebbe dal greco
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Acri| Pandosia Bruzia}}
{{Citazione|Bella è la patria mia coi suoi vigneti, col suo vecchio castello e i suoi torrenti. Limpide son le sue fontane, e i venti sospirano d'amor per gli uliveti. Di monti coronata e di querceti sfidò l'ira dei nembi e dei potenti, culla di forti, impavidi ed ardenti, di Martiri di Santi e di Poeti.|[[Vincenzo Julia]]}}
=== Simboli ===
Lo stemma è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 30 agosto 1952.<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/1bb7e5ce-8c47-499f-b517-218c35f215c6/14-acri|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Acri|accesso=2024-09-07|sito=Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref><ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?5661 |titolo= Acri |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 21 maggio 2023 }}</ref>
{{citazione|D'azzurro, a tre monti al naturale, uscenti dalla punta, sormontati da tre stelle (6) d'argento, poste in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il simbolo araldico della città di Acri è rappresentato da tre monti sormontati da tre stelle, con la dicitura: "Acrae, Tri Vertex, Montis Fertilis, U.A. (Universitas Acrensis)".
Il più antico stemma araldico conosciuto della città di Acri è presente sul portone d'ingresso della chiesa e del convento di San Domenico antica (San Giovanni il Battista), stemma in pietra realizzato nel 1524, insieme allo stemma delle famiglie feudatarie dell'epoca i principi San Severino da Bisignano.
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 6 ottobre 1953, è un drappo di rosso.
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
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}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===
==== Basilica di Sant'Angelo d'Acri ====
La [[Basilica di Sant'Angelo d'Acri]] è la più importante chiesa di Acri. Dedicata a [[Angelo d'Acri|Sant'Angelo d'Acri]], ne custodisce le sue spoglie mortali. Il [[21 luglio]] [[1980]] [[Papa Giovanni Paolo II]] ha elevato il [[Santuario]] alla dignità di [[basilica minore]].<ref>{{Cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_2980694528471?utm_source=chatgpt.com|titolo=}}</ref>
La costruzione della Basilica annessa al convento dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]] fu promossa da Padre Giacinto Osso di [[Belmonte Calabro]] come segno di devozione al Santo. Il progetto, affidato al romano Guido Quercioli, prese avvio con la posa della prima pietra l’[[11 maggio]] [[1893]] e si concluse con la solenne consacrazione il [[17 luglio]] [[1898]].<ref>{{Cita web|url=http://www.santoangeloacri.it/Storia.asp|titolo=Storia Basilica}}</ref>[[File:Chiese di Acri 3.JPG|thumb|Basilica di Sant'Angelo|sinistra|331x331px]]L’apparato decorativo interno fu arricchito dagli [[Affresco|affreschi]] del napoletano Vincenzo Montefusco<ref>{{Cita web|url=https://dizionariodartesartori.it/artisti/montefusco-vincenzo|titolo=L'artista}}</ref> e dal calabrese Emilio Iuso<ref>{{Cita web|url=https://papaianniangelo.wixsite.com/artisti-luzzesi/emilio-iuso|titolo=Artista Iuso}}</ref>, autore di alcune delle più recenti opere pittoriche che resero la basilica uno dei più significativi luoghi di culto francescani della regione. All’interno si trovano dodici [[Cappella|cappelle]] votive, disposte simmetricamente. Nella cappella centrale sinistra è custodita l’urna in [[bronzo]] e [[cristallo]], sigillata ermeticamente, che contiene il corpo ricomposto del Santo. Spicca inoltre un pregiato [[mosaico]] ideato dal cappuccino Padre Ugolino da Belluno. La [[facciata]] esterna riccamente decorata, è caratterizzata dalla presenza di due maestose [[Torre campanaria|torri campanarie]], mentre nella zona posteriore della chiesa spicca la possente [[cupola]]. Tra gli elementi di maggiore rilievo si annoverano anche l’[[organo a canne]] (costituito da circa 3.000 canne e due tastiere) e il [[Portale (architettura)|portale]] [[Bronzo|bronzeo]], del peso di 54 quintali e riccamente decorato. Nei locali dell’antica chiesa annessa al complesso è oggi ospitato il [[Museo]] dedicato a Sant’Angelo d’Acri, che conserva testimonianze storiche e religiose legate alla sua figura.<ref>{{Cita web|url=https://calabriastraordinaria.it/luoghi/basilica-di-santangelo-di-acri|titolo=}}</ref>
==== Chiesa dell'Annunziata ====
La Chiesa dedicata a [[Maria Santissima Annunziata]], è uno dei luoghi sacri più antichi di Acri, la cui prima menzione risale al [[1269]] in un documento del vescovo Ruffino. Sorge al di fuori delle mura medievali dell’antico abitato e presenta una pianta [[Architettura romanica|romanica]] a [[croce latina]] con tre [[Navata|navate]], alle quali si accede dal [[Portale (architettura)|portale]] centrale e da due ingressi laterali. La [[facciata]] è scandita da sei [[Colonna|colonne]] portanti e da altre quattro collocate nella parte superiore, al centro della quale si erge una [[croce]] in [[Roccia|pietra]]. Caratteristico è anche il [[campanile]] in [[Calcare|pietra calcarea]], impostato su tre [[Ordine architettonico|ordini]] sovrapposti e divenuto nel tempo quasi interamente meccanizzato, con un sistema di [[Campana|campane]] automatizzato e un [[orologio]] elettrico.<ref>{{Cita web|url=https://www.turismo360.it/cittadiacri/chiesa-della-santissima-annunziata-2/|titolo=}}</ref>
A partire dal [[XVII secolo]], la chiesa divenne luogo di [[sepoltura]] per alcune delle famiglie nobili della città, che qui eressero le proprie [[Cappella gentilizia|cappelle gentilizie]]. Tra queste si ricordano le famiglie [[Salvidio]], Giannone, Spezzano e [[Falcone (famiglia)|Falcone]]. L’interno, sobrio ed elegante, è arricchito dagli affreschi di Raffaele D’Alvisio di [[Aiello Calabro]], autore delle scene evangeliche che decorano la [[Volta a botte|volta]] [[Volta a botte|a botte]] e della [[cupola]] dell’altare maggiore, dove raffigurò i quattro evangelisti, restaurati nel 1950 da Emilio Jusi di Rose.<ref>{{Cita web|url=https://www.mobitaly.it/DettaglioPoI.aspx?IId=244|titolo=}}</ref> Sempre al D’Alvisio si devono la raffigurazione dell’Annunciazione, dell’Adorazione dei Magi e dello Sposalizio della Vergine con San Giuseppe. Il [[presbiterio]] ospita un possente e decorato [[altare]] maggiore in [[Marmo|marmi policromi]], affiancato negli ultimi decenni da uno di moderna concezione. Nel corso dei secoli la chiesa si arricchì di numerose opere d’arte: due tavole cinquecentesche di scuola napoletana raffiguranti [[San Giuseppe]] e [[Sant'Anna|Sant’Anna]], una porta lignea finemente intagliata, una tela di [[Luigi Medollo]] di [[Corigliano Calabro|Corigliano]] datata [[1850]], oltre a diversi dipinti di artisti locali dei secoli [[XVIII secolo|XVIII]] e [[XIX secolo|XIX]]. La navata sinistra ospita una cappella con l’affresco della [[Madonna di Fátima|Madonna di Fatima]], la statua della Vergine e una scena del [[Battesimo di Gesù|Battesimo di Cristo]], seguita da una cappella con un dipinto della [[Nostra Signora di Guadalupe|Madonna di Guadalupe]]. Nella navata destra si incontrano invece la cappella della famiglia Falcone con una [[Crocifissione]] attribuita a un pittore napoletano del [[XVII secolo]], la cappella della famiglia Giannone con un [[San Nicola di Bari]] e la cappella della famiglia Spezzano, che fino a pochi decenni fa conservava una tela del [[1776]] raffigurante [[Santa Lucia]] con i santi [[San Rocco|Rocco]] ed [[Sant'Emilio|Emilio]]. Sull’altare maggiore domina la statua della [[Nostra Signora del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]] con il Bambino, affiancata da due affreschi di Guido Faita da [[Montalto Uffugo]] che illustrano rispettivamente i [[Discepoli di Emmaus]] e [[Orto degli Ulivi|Gesù nell’Orto degli Ulivi]]. All’ingresso, nella navata sinistra, si può infine ammirare una Crocifissione di grande finezza esecutiva, accompagnata da un frammento di iscrizione gotica.<ref>{{Cita web|url=https://fondoambiente.it/luoghi/chiesa-della-santissima-annunziata?ldc|titolo=opere d'arte}}</ref>
È certo che la chiesa, oggi, non si presenti esattamente come era stata concepita e realizzata in origine. In fondo alla navata destra, un ampio arco a pieno sesto introduce in una cappella quadrangolare con [[volta a crociera]], che accoglie un ricco altare ornato da due colonne scanalate. Sin dal [[1729]] è attestata inoltre la presenza della “Congregazione dell’Annunziata”, [[Confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] che prendeva nome proprio dalla chiesa e che contribuì a rafforzarne la centralità religiosa nella vita cittadina.<ref>{{Cita web|url=http://san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-produttore?id=67880|titolo=}}</ref>
==== Chiesa di Santa Maria Maggiore ====
La Chiesa di [[Maria (madre di Gesù)|Santa Maria Maggiore]] è uno degli edifici religiosi più antichi di Acri e sorge sui resti di un preesistente [[Tempio|tempio pagano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.diocesicosenza.it/wd-annuario-enti/s-maria-maggiore-acri-227/|titolo=}}</ref> Viene già citata dal vescovo Ruffino da [[Diocesi di Bisignano|Bisignano]] nel [[1269]]. La chiesa si trova su un colle nel quartiere di Padia<ref>{{Cita web|url=https://fondoambiente.it/luoghi/rione-padia-acri?ldc|titolo=}}</ref>, uno dei nuclei più antichi del centro storico acrese. Per raggiungerla si sale un’ampia [[scalinata]], che conduce alla facciata in [[Arte romanica|stile romanico]], impostata su due livelli e coronata da un [[Timpano (architettura)|timpano]].<ref>{{Cita web|url=https://gcatholic.org/churches/italia/118936|titolo=}}</ref>
Nel corso dei secoli l’edificio ha conservato elementi sia [[Architettura romanica|romanici]] che [[Barocco|barocchi]], riflesso delle numerose trasformazioni subite. La struttura originaria era costituita da una lunga [[navata]] unica con [[abside]] semicircolare, sede del [[coro]] e dell’[[altare maggiore]]. In seguito furono aggiunte due [[Cappella|cappelle]] laterali: a destra la Cappella del [[Santissimo Sacramento]], ornata da un altare ligneo intagliato, da un [[baldacchino]] verde e oro e da un [[affresco]] del [[Cenacolo]], probabilmente attribuibile alla scuola di [[Luca Giordano]]; a sinistra la Cappella del [[Crocifisso]], che custodiva un antico quadro raffigurante la morte di Gesù. Durante i lavori di ristrutturazione promossi dal Comune nel [[1859]], andarono perduti sia l’altare ligneo sia l’affresco della Cena. L’edificio fu profondamente rimaneggiato già nella prima metà del [[XVIII secolo|Settecento]] dal parroco Diego Luzzi Gaeta, con la conseguente perdita di molte strutture originarie. Nel [[1780]] un incendio distrusse la volta dipinta, mentre nel [[1806]], durante la rivolta brigantesca, un altro rogo devastò i [[Registro parrocchiale|registri parrocchiali]]<ref>{{Cita web|url=https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?ChiaveAlbero=279584&ApriNodo=0&TipoPag=comparc&Chiave=200989&ChiaveRadice=200989&RicLin=en&RicSez=fondi&RicDimF=2&RicTipoScheda=ca&RicProgetto=reg%2Dcal&RicVM=indice|titolo=}}</ref>e gran parte della [[documentazione]] custodita nella chiesa.<ref>{{Cita web|url=https://www.infoluoghi.it/it/acri-ieri-e-oggi/edifici-religiosi/chiesa-santa-maria-m/18-chiesa-santa-maria-maggiore|titolo=}}</ref>
I lavori di [[restauro]] e scavo condotti tra il [[2004]] e il [[2007]] hanno riportato alla luce importanti testimonianze che hanno confermato la sua datazione al periodo protocristiano<ref>{{Cita web|url=https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=PROTOCRISTIANO100|titolo=}}</ref>, restituendo nuova luce alla sua antichissima origine. L’interno si presenta oggi con pianta basilicale a tre [[Navata|navate]], nella cui volta centrale campeggia il quadro dell’[[Assunzione di Maria|Assunta]], al quale è legata la principale ricorrenza celebrata il [[15 agosto]]. Nella navata destra si trovano un piccolo quadro della Madonna, una nicchia lignea con statua di [[Pietro (apostolo)|San Pietro apostolo]], un altare con Crocifisso e un [[tabernacolo]] intarsiato di grande pregio; nella navata sinistra si aprono invece nicchie con statue più recenti dedicate all’Assunta, al [[Cuore Immacolato di Maria|Cuore di Maria]] e al [[Sacro Cuore di Gesù]]. Nell’[[abside]] rimane una [[monofora]], unico elemento superstite della costruzione primitiva.<ref>{{Cita web|url=https://calabriastraordinaria.it/luoghi/chiesa-di-santa-maria-maggiore-acri|titolo=}}</ref>
==== Chiesa di San Domenico ====
La chiesa di [[Domenico di Guzmán|San Domenico]] fu fondata nel [[1524]] dai [[Ordine dei frati predicatori|monaci domenicani]]. In origine, sorgeva in aperta campagna, nei pressi del fiume Calamo, in una posizione ideale per questo genere di costruzione<ref>{{Cita web|url=https://fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-san-domenico-acri?ldc|titolo=}}</ref>. Di forma quadrata, il complesso presentava un [[chiostro]] centrale e un solo piano, a cui ne fu aggiunto un secondo negli anni successivi. La chiesa e il convento erano originariamente dedicati a [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]], ma nel tempo la devozione e la denominazione passarono a San Domenico; l’intitolazione attuale risale agli [[Anni 1980|anni ’80]].
Nel [[1806]], a seguito della sommossa popolare del [[15 agosto]], durante la quale il convento fu saccheggiato dai [[Brigante|briganti]], e poco dopo per la legge di soppressione degli ordini religiosi<ref>{{Cita web|url=https://datastorica.it/blog/2019/08/08/210-anni-fa-gioacchino-murat-inizia-la-soppressione-degli-ordini-religiosi/|titolo=Legge di Soppressione degli ordini.}}</ref>emanata da [[Gioacchino Murat]], i Domenicani lasciarono definitivamente Acri e il complesso passò alla proprietà comunale. Il convento fu formalmente soppresso nel [[1809]], all’epoca della dominazione francese<ref>{{Cita web|url=https://viaggiart.com/acri/edificio-di-culto/17571/chiesa-e-convento-di-san-domenico.html|titolo=}}</ref>. Successivamente, nel [[1870]], l’edificio fu acquistato dalla famiglia Sprovieri, che apportò numerose modifiche, trasformandolo in un vero e proprio [[palazzo]]-[[fortezza]] dotato di [[Torre|torri]], pensate per difendersi da eventuali attacchi. Nel [[1915]], divenne [[Chiesa parrocchiale|sede parrocchiale]]<ref>{{Cita web|url=https://www.diocesicosenza.it/wd-annuario-enti/s-domenico-acri-224/|titolo=}}</ref>, ottenendo il beneficio da Santa Maria Maggiore. Il 12 novembre [[1937]], il primo parroco, Don Biagio Grandinetti, fondò l’ordine delle Suore Domenicane. Negli anni Ottanta furono eseguiti importanti lavori di restauro voluti dal sacerdote Don Nicola Montalto.<ref>{{Cita web|url=https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=4202|titolo=}}</ref>
La facciata della chiesa, in stile [[gotico]] e realizzata con pietra di Mendicino, è impreziosita da [[Colonna|colonne]] che sostengono l’[[architrave]], sormontate da piccoli [[Pinnacolo|pinnacoli]] e da una grande [[cimasa]] con tre [[Stemma|stemmi]] scolpiti: a destra quello dell’Università Acrese, a sinistra la scritta E.S.M.J.B. ossia ''Ecclesia Sancti Martyris Johannis Baptistae'', e al centro lo stemma dei principi [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]]. L’interno si presenta con un’aula a [[navata]] unica, sobria ma elegante.<ref>{{Cita web|url=https://www.infoluoghi.it/it/acri-ieri-e-oggi/edifici-religiosi/chiesa-san-domenico|titolo=}}</ref>
Accanto alla chiesa, sulla destra è presente la [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] del Rosario<ref>{{Cita web|url=https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=39366&RicDimF=2&RicProgetto=reg%2Dcal|titolo=Confraternita}}</ref>, in stile [[barocco]]. La chiesa offre un [[campanile]] con orologio e un interno decorato con un altare in stucco policromo sormontato dalla statua della [[Madonna del Rosario]], il busto ligneo dell’[[Ecce Homo]], e opere di grande valore come l’[[Adorazione dei Magi]] e la [[Fuga in Egitto]], che rendono la visita un’esperienza di grande suggestione storica e artistica.<gallery>
File:Chiesa di San Domenico di Acri.JPG|La Chiesa di San Domenico
File:Chiesa dell'Annunziata, chiesa di Acri, Italia.jpg|La chiesa della Santissima Annunziata.
File:Chiesa di Santa Maria Maggiore (Acri).JPG|La chiesa di Santa Maria Maggiore
File:Chiese di Acri Chiesa ed il convento di San Francesco di Paola.JPG|La chiesa di San Francesco da Paola
File:Chiesa della Madonna del Rinfresco.jpg|La chiesa della Madonna del rinfresco
File:Chiesa di San Giorgio Martire, Serricella d' Acri (CS).jpg|La chiesa di San Giorgio Martire in Serricella
</gallery>Nel territorio di Acri sono presenti anche altre numerose chiese e cappelle.
* '''Chiesa dell'[[Maria Addolorata|Addolorata]] ai Cappuccini''' e l’annesso convento: La piccola chiesetta, attigua al convento dei Padri Cappuccini, è stata realizzata intorno al [[1590]]. Il monastero contava fra le altre cose 18 celle, il refettorio, il laboratorio e la foresteria, si ritrovano all'interno del chiostro opere di un artista sconosciuto dei primi del Settecento. La chiesa è semplice, con alcune tele e pochi arredi, ma custodisce in una nicchia sull'altare la statua di perenne devozione della ''Madonna dei Bisogni'', consegnata al popolo di Acri da Sant'Angelo d'Acri.
* '''Chiesa di San Nicola Ante Castillum''' (o [[San Nicola di Bari|San Nicola di Mjra]]): probabilmente fondata tra il [[X]] e l’[[XI secolo|XI]] secolo, fu ricostruita nei primi anni del [[XV secolo]]. Nel corso dei secoli ha mantenuto una struttura sobria e alta, caratterizzata da otto [[Monofora|monofore]] e da un presbiterio di ispirazione [[bizantino]]-[[Gotico|gotica]]. Nel [[2012]], grazie a un intervento della [[Soprintendenza ai beni culturali|Soprintendenza]] della [[Calabria|Regione Calabria]], la chiesa è stata completamente restaurata, riportando alla luce la sua struttura [[Medioevo|medievale]] e conservando al contempo elementi originali di epoca più antica. Durante i lavori di consolidamento è emersa una porzione della chiesa originaria, risalente all’incirca all’[[VIII secolo]], che ha permesso di documentare le fasi più antiche dell’edificio. La datazione di questa fase è stata confermata dall’analisi dell’[[arco a sesto acuto]] in [[tufo]], simile a quello presente nella [[Cattolica di Stilo]], presso [[Rossano (Corigliano-Rossano)|Rossano]]. La chiesa è citata anche nella platea del vescovo Ruffino, che ne documenta la riapertura al culto dopo il devastante terremoto del [[1080]]-[[1081]], con la consacrazione di cinque sacerdoti di [[Rito bizantino|rito greco]]. La riapertura al culto dell’edificio restaurato è avvenuta il [[3 ottobre]] [[2012]], restituendo alla comunità un prezioso esempio di architettura religiosa alto-medievale e di continuità liturgica sul territorio di Acri.
* '''Chiesa di [[Santa Caterina]] del Clero:''' detta anche di Santa Croce. Dedicata originalmente a [[Sant'Agostino]], venne probabilmente costruita intorno al [[1500]]. Distrutta in parte dal [[terremoto]] del [[1638]], grazie all'opera di Giuseppe Leopodo [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]], principe di Acri e [[Bisignano]] venne restaurata. Si ritrovano una tela di [[Cristoforo Santanna]] ([[1767]]), una tela del trionfo della croce di artista ignoto del [[XII secolo]], un olio su tela del [[XVI secolo]], ed una tela di Santa Caterina del [[XVII secolo]].
* '''Chiesa casa natale di [[Angelo d'Acri|Sant'Angelo d'Acri]]:''' piccola cappella ricavata dalla casa natale del Santo Angelo da Acri. La chiesa, di semplice fattura, presenta una piccola scalinata all'ingresso e un piccolo campanile a vela.
* '''Chiesa di San Nicola da Belvedere:''' un tempo dedicata a San Nicola del Campo e appartenente all’antico [[Rito bizantino|rito greco]], sorge nell’antico quartiere di Casalicchio, il cui nome deriva dal piccolo casale originario. La prima testimonianza scritta risale al [[1070]], quando la chiesa è menzionata in relazione a un dono della Regina [[Giovanna d'Angiò|Giovanna d’Angiò]] al conte Simone Cofone, signore di Acri e Padia, confermando così la sua antichissima origine e la rilevanza nella vita religiosa e sociale del territorio. L’edificio conserva oggi alcuni elementi caratteristici della sua architettura: un piccolo [[campanile]] in mattoni, un pavimento decorato in vari colori e un bassorilievo sul portone d’ingresso che raffigura San Nicola con una grande [[Chiave (serratura)|chiave]], simbolo della sua figura di protettore. La chiesa rappresenta così non solo un luogo di culto, ma anche un importante documento della storia medievale e religiosa di Acri.
* '''Chiesa del [[Cuore Immacolato di Maria]]''': in località Cocozzello. Il 9 ottobre [[1988]], in occasione dell’[[Anno mariano|Anno Mariano]] indetto da [[Papa Giovanni Paolo II]], la chiesa è stata proclamata [[Santuario]] Mariano Diocesano da [[Dino Trabalzini|Monsignor Dino Trabalzini]]<ref>{{Cita web|url=https://www.diocesicosenza.it/arcidiocesi/santuari-e-basiliche/|titolo=Arcidiocesi Cosenza-Bisignano}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/18iccd_modi_7762542591471|titolo=}}</ref>. Il 1º novembre [[1999]] [[Giuseppe Agostino|Monsignor Giuseppe Agostino]] ne ha confermato ufficialmente la qualifica di Santuario Mariano. Infine, il 30 gennaio [[2006]], l’arcivescovo [[Salvatore Nunnari|Monsignor Salvatore Nunnari]] ha istituito canonicamente la [[Chiesa rettoria|Rettoria]]. La festa principale si celebra ogni anno il [[13 ottobre]], in memoria dell’ultima apparizione della [[Madonna di Fátima|Madonna di Fatima]] ai tre pastorelli, avvenuta il 13 ottobre [[1917]].
* '''Chiesa Parrocchiale di [[San Giorgio|San Giorgio Martire]]:''' in [[Serricella|Serricella di Acri]]. Edificata nel primo decennio del XX secolo, presenta uno stile neoclassico, semplice ma elegante. Conserva al suo interno alcune statue e tele di artisti locali. La chiesa è a tre navate, nonostante le sue modeste dimensioni. Dal lato sinistro spicca il campanile.
* '''Chiesa di San Giacomo Apostolo:''' sita nella frazione omonima, sorge nel [[1897]] per volontà del Cav. Giacomo [[Falcone (famiglia)|Falcone]] e dell'intera comunità. Fu eretta parrocchia autonoma, da quella di Santa Maria Maggiore, il 15 maggio 1921 per volontà di Sua Ecc. Mons. Salvatore Scanu, Vescovo di San Marco - Bisignano. Nel tempo ha conosciuto diversi interventi di ristrutturazione a causa del terremoto del 1908 e dell'incendio del 1935. Oggi si presenta come un edificio ecclesiastico di notevole importanza civile e religiosa. Il patrono della comunità viene solennemente festeggiato il [[25 luglio]].<ref>{{Cita web|url=https://www.acrinews.it/2021/07/07/ab-ecclesia-condita-i-primi-cento-anni-della-parrocchia-di-san-giacomo/|titolo=Libro sulla storia della parrocchia}}</ref>
* '''Chiesa del Santissimo Crocifisso:''' in località Montagnola, fu restaurata e intitolata al [[Esaltazione della Santa Croce|Santissimo Crocifisso]] nel [[1971]] dal parroco e [[missionario]] Padre Fedele Bisceglie.
* '''Chiesa della [[Madonna della Catena]]:''' situata nell'omonima via di Acri, di modeste dimensioni.
* '''Chiesetta della [[Madonna del Pettoruto]]:''' piccola cappella votiva in località Caccia.
* '''Chiesa del [[Salvator mundi|Santissimo Salvatore]]:''' in località Duglia, chiesa parrocchiale di moderna concezione
* '''Chiesa della [[Natività della Beata Vergine Maria|Natività di Maria]]:''' in località Pagania-Vallonecupo, piccola chiesetta recentemente restaurata.
* '''Chiesa di San Giorgio Martire''': nella località Picitti.
* '''[[Chiesa della Madonna del Rinfresco]]:''' edificata dal parroco Giacomo De Piris nel [[1521]] a seguito di un'apparizione miracolosa. Sorge nei pressi del torrente Calamo.
* '''[[Chiesa di San Francesco di Paola (Acri)|Chiesa e convento di San Francesco di Paola]].'''
* '''[[Chiesa di Santa Chiara (Acri)|Chiesa di Santa Chiara]].'''
[[File:Immagine-Acri quartieri Picitti Santa Croce Odivella.JPG|thumb|Quartiere Picitti-Santa Croce]][[File:Palazzi_ di_ Acri.JPG|thumb|Palazzo dei Principi Sanseverino di Bisignano, poi [[Falcone (famiglia)|Falcone]], del XVII secolo]]
[[File:Statua Giovan Battista Falcone (Acri).jpg|thumb|Statua dedicata a [[Giovan Battista Falcone|Giovanni Battista Falcone]] di Acri]]
=== Architetture civili ===
[[File:Immagine -Il Castello di Acri 2.JPG|thumb|Veduta notturna del Castello]]
==== Il Castello ====
{{vedi anche|Castello di Acri}}
==== Palazzi ====
{{vedi anche|Palazzi di Acri}}
==== Anfiteatro ====
Il teatro all'aperto, tradizionalmente noto come "anfiteatro", è spesso sede di concerti ed eventi come il premio Padula e il Siluna fest.
== Società ==
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{{Demografia/Acri}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo l'ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 721 persone<ref>{{Cita web |url=http://demo.istat.it/str2018/index.html |titolo=Copia archiviata |accesso=30 novembre 2019 |dataarchivio=6 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170806142909/http://www.demo.istat.it/bil2016/index.html |urlmorto=sì }}</ref>.
==== Lingue e dialetti ====
Il dialetto di Acri è una lingua romanza, deriva dal latino parlato, anche se conserva tracce stratificazioni degli idiomi delle dominazioni che si sono susseguite.
Fra le principali caratteristiche del dialetto di Acri, rispetto all'italiano:
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== Cultura ==
=== Musei e Biblioteche ===
All'interno del palazzo [[Falcone (famiglia)|Falcone]], nel cuore del centro storico, è presente il MACA Museo Arte Contemporanea Acri, il Museo del Beato Angelo nei locali del convento dei Padri Cappuccini e la Biblioteca Comunale nei locali della Fondazione Padula. Di rilevanza il Museo del Risorgimento intitolato a [[Giovan Battista Falcone|Giovanni Battista Falcone]].
È anche presente il Museo Micologico Permanente di Acri.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://fondoambiente.it/luoghi/museo-micologico-permanete?ldc|titolo=MUSEO MICOLOGICO PERMANETE {{!}} Luogo FAI|sito=fondoambiente.it|accesso=2025-03-15}}</ref>
=== Media ===
====Televisione====
[[EATV]] fondata il 1 Dicembre 2016, Canale 623 del digitale terrestre
==== Radio ====
[[Radio Acheruntia]], fondata nel 1977.
== Economia ==
Occupazione<ref name="istat">http://ottomilacensus.istat.it/sottotema/078/078003/12/</ref>: Tasso di occupazione : 38.4 !! Tasso occupazione giovanile (15-29 anni) : 24.2
Disoccupazione<ref name="istat" /> Tasso di disoccupazione :18.5 Tasso disoccupazione giovanile (15-29 anni) : 47.5
Tasso occupazione<ref name="istat2">http://ottomilacensus.istat.it/sottotema/078/078003/13/</ref>: Per settore : terziario: 37.7%,settore industriale: 24%,settore agricolo: 24.1%,commercio: 14.2%
Tasso occupazione<ref name="istat2" /> :In professioni : Ad alta-media specializzazione: 24 % , Artigiane, operaie o agricole: 20.7 %, A basso livello di competenza:33.4 %.
Nel territorio di Acri si coltivano l'[[olivo]], il [[castagno]], il [[juglans regia|noce]], il [[ciliegio]], il [[corylus avellana|nocciòlo]], la [[vitis vinifera|vite]] e nella zona silana il [[malus domestica|melo]], il [[pyrus|pero]], il [[susino]], l'[[amareno]] (''amarello''), il [[triticum|grano]], il [[mais]], la [[solanum tuberosum|patata]]. Importante è anche la produzione di [[salumi]] di ogni genere di cui Acri vanta un'esperienza millenaria. Fiorenti sono le attività artigianali, sono presenti sul territorio delle aziende industriali di piccole dimensioni. Dal Medioevo fino ai primi del 1940 la città vantava una fiorente lavorazione del baco da seta, che fu poi abbandonata con l'avvento della seta sintetica e della seta cinese, che decretò la fine di molti opifici e setifici presenti sul territorio. È inoltre iniziato l'allevamento sperimentale del [[suino nero calabrese]], presso il centro sperimentale E.S.A.C nella struttura dell'ex salumificio cittadino, in contrada Finocchio.
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è interessato dalla [[Strada statale 660 di Acri|Strada statale 660]] tra Acri e [[Cosenza]].
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1994]]|[[1998]]|Pasquale Zanfini|[[Partito della Sinistra Europea|PDS]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1998]]|[[1999]]|Angelo Rocco|[[Uniti nell'Ulivo]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1999]]|[[2000]]|Patrizia Sirimarco|[[Indipendente (politica)|Indipendente]]|[[Commissario Prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2000]]|[[2005]]|Nicola Tenuta|[[Destra (politica)|Destra]]|[[sindaco]]|Amministrazione Tenuta I}}
{{ComuniAmminPrec|[[2005]]|[[2010]]|Elio Coschignano|[[Democratici di Sinistra|DS]] [[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2010]]|[[2012]]|[[Gino Trematerra]]|[[Unione di Centro (2002)|UDC]]|[[sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2012]]|[[2013]]|Luigi Maiorano|[[Unione di Centro (2002)|UDC]]|Vice Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2013]]|9 febbraio [[2017]]|Nicola Tenuta|[[Liste civiche]]|[[Sindaco]]|Amministrazione Tenuta II (Dimissioni della maggioranza)}}
{{ComuniAmminPrec|9 febbraio [[2017]]|25 giugno [[2017]]|Maria Vercillo|[[Indipendente (politica)|Indipendente]]|[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|25 giugno [[2017]]|27 Giugno [[2022]]|Pino Capalbo|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco]]|Amministrazione Capalbo I}}
{{ComuniAmminPrec|28 Giugno [[2022]]|In Carica|Pino Capalbo|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco]]|Amministrazione Capalbo II}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
=== Calcio ===
La principale società calcistica è l'{{Calcio Acri|NB}}, fondata nel 1926 . Vanta 11 presenze nel campionato di serie [[Serie D]] oltre a 2 '''[[Eccellenza Calabria#Albo d'oro Supercoppa Calabria|Supercoppa Calabria]] e 1 '''{{Calciopalm|Coppa Italia Dilettanti Calabria}}'''
=== Calcio a 5 ===
Nel calcio a 5 il Calcio Acri giochera' la stagione 2024/2025 nella [[Serie A2 (calcio a 5)|Serie A2 di calcio a 5]] il secondo livello nazionale.<ref>https://www.lanuovacalabria.it/futsal-acri-nella-storia-i-rossoneri-conquistano-a-potenza-la-serie-a2</ref>
=== Impianti sportivi ===
• Stadio Comunale "Pasquale Castrovillari".
• Bocciodromo Comunale "Antonio Basile".
• Palasport Città di Acri.
== Note ==
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* Archivio Historico General de Simancas (SP), Secretarias provinciales, vol. 161, fol. 61 ss.: «Real carta de concesion de exenciones a favor de la familia Salvidio, del lugar de Acre en la provincia de Calabria del Reino de Napoles»
* Giovanni Pontano, ''De Bello Neapolitano'', Napoli 1509, EX0001 Biblioteca Apostolica Vaticana
* Giuseppe Abruzzo, ''Acri Le Origini'', notizie Storiche, AcriCultura, quaderno n
* Giuseppe Fiamma, ''Lex Convento dei Minimi di San Francesco Di Paola in Acri'', AcriCultura, quaderno n
* Giuseppe Abruzzo, ''Un Ospedale ad Acri nel 1759'', Archeoclub d'Italia, quaderno n
* Gennaro Capalbo, Renato Catalano, Francesco Cilento, ''L'edilizia civile e religiosa in Acri al tempo del Beato Angelo d'Acri (1669-1737)'', Archeoclub d'Italia, quaderno n
* Giuseppe Gioia, Memorie Storiche e documenti sopra Lao, Laino, Sibari, Tebe-lucana, Pandosia, Edizioni Brenner, Napoli 1883 - riedizione Bologna 1983.
* Pier Giovanni Guzzo, ''I Bretti'', Storia e Archeologia della Calabria preromana, ed. Longanesi, Milano 1989.
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* Padre Eugenio Scalise, ''Più Santi più intercessioni'', vice-Postulazione di Acri 2003.
* Fra Macario Gambini da Mangone, ''Vita del Gran servo di Dio P. Angelo d'Acri'', Napoli 1773.
* [[Ettore Maria De Juliis|Ettore M. De Juliis]], ''Magna Grecia'', Bari 1996.
* Elena Lattanzi, ''Museo Nazionale di Reggio Calabria'', Reggio Calabria 1987.
* [[Emanuele Greco]], ''Magna Grecia'', Guide Archeologiche Laterza, Bari 1993.
* Marcella Coscarella, ''Momenti del 1799 in Provincia di Cosenza'', archivio di Stato di Cosenza 2000.
* Cosimo Damiano Montalto, ''La Famiglia dei Baroni Civitate di Acri e la tragedia dei tre giovinetti'', Acri 1997.
* Raffaele Capalbo, ''Memorie storiche di Acri'', Cosenza, ed. Brenner, 1995, ristampa dell'edizione originaria del 1924.
* Levi Sara Tiziana, ''Produzione e circolazione della ceramica nella Sibaritide Protostorica''. Grandi contesti e problemi della Preistoria italiana ed. all'insegna del Giglio in Firenze 1999. ISBN 88-7814-139-9
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni del Parco Nazionale della Sila}}
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