Maria Addolorata: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Addolorata (disambigua)|Addolorata}}
{{Avvisounicode}}
{{F|cattolicesimofestività religiose|agosto 2012}}
[[File:Carlo Dolci Mater dolorosa.jpg|thumb| [[Carlo Dolci]], ''Mater Dolorosa'', olio su tela, 1650 circa.]]
[[File:Madonna Addolorata Cervinara.jpg|thumb|Statua lignea di manifattura spagnola (XVII secolo) venerata nell’Abbazia di San Gennaro Vescovo e Martire e Santuario Diocesano della Beata Vergine Addolorata in Ferrari di [[Cervinara]] (AV)]]
'''Maria Addolorata''' (o '''Maria Dolorosa''', '''Madonna Addolorata''', '''L'Addolorata''' oppure '''Madonna dei sette dolori'''), in [[Lingua latina|latino]] "Mater Dolorosa", è un titolo con cui viene molte volte chiamata ed invocata dai [[cristianesimo|cristiani]] [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], la madre di [[Gesù]].
 
[[File:Addolorata Capua 15 (1) (1) (1).jpg|miniatura|Simulacro dell'Addolorata del sec. XVIII di autore ignoto, chiesa di Santa Maria Maddalena – Capua.]]
[[File:Addolorata capua rione porta roma (1).jpg|miniatura|Chiesa di san Giuseppe - rione di Porta Roma (Capua).]]
[[File:Addoloratapantuliano processione2023 (1).jpg|miniatura|Chiesa san Giovanni evangelista, frazione Pantuliano di Pastorano (Caserta) - Beata Vergine Addolorata]]
'''Maria Addolorata''' (o '''Maria Dolorosa''', '''Madonna Addolorata''', '''L'Addolorata''' oppure '''Madonna dei sette dolori'''), in [[Lingua latina|latino]] ''Mater Dolorosa'', è un titolo con cui viene molte volte chiamata ed invocata dai [[cristianesimo|cristiani]] [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], la madre di [[Gesù]].
 
Il titolo si basa su alcuni momenti della vita di Maria descritti nei [[vangelo|vangeli]].
 
== Il culto dei sette dolori di Maria ==
[[File:Addolorata gl.jpg|miniatura|Simulacro della Madonna Addolorata custodito nella [[Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia Orazione e Morte|Confraternita del Carmine]], [[Gallipoli (Italia)]].]]
 
[[File:Addolorata gl.jpg|miniatura|Addolorata della proprietà della [[Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia Orazione e Morte|Confraternita del Carmine]], [[Gallipoli (Italia)]]]]
Tradizionalmente, dalla lettura dei [[Vangelo|Vangeli]], i cristiani hanno enucleato sette dolori affrontati da Maria.
[[File:Beata Vergine Maria Addolorata - Chiesa di San Nicola, Cattedrale di Castellaneta (TA).jpg|thumb|Beata Vergine Maria Addolorata. Statua conservata a [[Castellaneta]].]]
 
;I) Profezia dell'anziano Simeone sul Bambino Gesù: Nel [[Vangelo secondo Luca]] il vecchio [[Simeone il Vecchio|Simeone]] preannuncia a Maria le difficoltà che dovrà incontrare e superare: {{quote biblico|Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima.|Luca|2,34-35}}
 
;II) La fuga in Egitto della Sacra famiglia: Maria e [[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|Giuseppe]] devono [[Fuga in Egitto|fuggire in Egitto]] per mettere in salvo il loro figlio [[Gesù]] durante la persecuzione di [[Erode il Grande|Erode]] ([[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] {{passo biblico|Mt|2,13-21|libro=no}}).
 
[[File:DULURI.JPG|thumb|Maria Addolorata. Statua conservata a [[Zeitun]], [[Malta]].]]
;III) La perdita del Bambin Gesù nel Tempio: Quando Gesù ha 12 anni Maria e Giuseppe lo perdono per tre giorni nel [[Tempio di Gerusalemme]] ([[Vangelo secondo Luca|Luca]] {{passo biblico|Lc|2,41-51|libro=no}})
 
;IV) L'incontro di Maria e Gesù lungo la Via Crucis: Quando Gesù sale al [[Calvario]] [[Via Crucis|portando la croce]] Maria lo incontra ([[Vangelotradizionale, secondo Luca]] {{passonon biblico|Lc|23,27-31}}).
 
;V) Maria ai piedi della croce dove Gesù è crocifisso: Il [[Vangelo secondo Giovanni]] riporta che Maria si ferma sotto la croce sulla quale è [[Crocefissione di Gesù|crocifisso Gesù]]: {{quote biblico|Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.|Giovanni|19,25-27}}
 
;VI) Maria accoglie nelle sue braccia Gesù morto: Dopo che Gesù è morto e deposto dalla croce Maria lo [[Pietà (arte)|accoglie tra le sue braccia]] prima che venga sepolto ({{passotradizionale, non biblico|Mt|27,55-61}}).
 
;VII) Maria vede seppellire Gesù: Maria è presente quando Gesù viene deposto nel sepolcro da cui risorgerà dopo tre giorni ({{passotradizionale, non biblico|Lc|23,55-56}}).
 
=== Indulgenza nella Chiesa cattolica ===
<blockquote>{{quoteCitazione|Il [[14 gennaio]] [[1815]], [[papa Pio VII]] concesse [[indulgenza]] di 300 giorni, applicabile anche alle [anime dei] Defunti.|{{cita libro|titolo= Manuale di Filotea|autore= don [[Giuseppe Riva (sacerdotepresbitero)|Giuseppe Riva]], coi Tipi di Antonio [[Valentini]] e C.|p= 475 |lingua= it|data= Agosto 1860|città= Milano|editore= Libraio Serafino Maiocchi, Contrada de' Profumieri n. 3219|edizione= ed.ne decimaterza (riveduta e aumentata)}} }}</blockquote>
 
.
=== Le origini del culto ===
La devozione alla Vergine Addolorata si sviluppa a partire dalla fine dell'[[XI secolo]], con un primo cenno a celebrazioni dei suoi 5 gaudi e dei suoi cinque dolori, simboleggiati da 5 spade, anticipatrici della celebrazione liturgica istituita più tardi. Quando un ignoto scrisse: ''Il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius'' iniziano le composizioni sul tema del Pianto della Vergine. Nel [[XII secolo]], anche a seguito di apparizioni della Madonna, si ebbe un incremento di questo culto e la composizione dello [[Stabat Mater]] attribuito a [[Jacopone da Todi]].
 
Ma la sua storia ha un inizio preciso: il 15 agosto [[1233]], quando sette nobili fiorentini iscritti all'Arte dei Mercanti e poeti-attori della compagnia dei Laudesi erano soliti esprimere il loro amore a Maria in laudi davanti a un'immagine dipinta su parete di una via, come i giullari facevano con la donna amata. Improvvisamente videro l'immagine animarsi, apparire addolorata e vestita a lutto per l'odio fratricida che divideva [[Firenze]]. Questi giovani gettarono le armi, indossarono un abito a lutto, istituirono la compagnia di Maria Addolorata, detta dei [[Servi di Maria|Serviti]] e si ritirarono in penitenza e preghiera sul Monte[[Santuario Sanariodi Montesenario|Montesenario]].
 
Alle origini essi pregarono la Vergine gloriosa regina del cielo perché Maria era nella gloria e la vedevano vestita della sua storia terrena di sofferenza e di privazione - l'abito di vedovanza, segno della sua passione sul Calvario. Con il passare dei secoli queste motivazioni dettero originevennero acreate varie espressioni di devozione: la Madonna ai piedi della Croce; la Compagnia dell'abito; la Confraternita dei Sette Dolori approvata da Roma nel 1645; il Terz'ordine; la Corona dell'Addolorata; le varie Congregazioni femminili all'Addolorata, ecc. Tra il [[1668]] e il [[1690]] le iniziative di culto da parte dei [[Servi di Maria]] favorirono la diffusione del culto della Madonna dei Dolori. Intanto il 9 giugno 1668 la S. [[Congregazione dei Riti]] permise all'Ordine di celebrare la messa votiva dei Sette Dolori della Beata Vergine. Nel relativo decreto si faceva menzione del fatto che i Servi di Maria portavano l'abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.
 
Inizialmente il culto dell'Addolorata era collegato alla Settimana Santa, poi è nata la sua festa, originariamente celebrata il venerdì prima della Settimana Santa o dopo la Pasqua ed infine al 15 settembre, in relazione alla festa dell'[[Esaltazione della Santa Croce]], celebrata il giorno precedente. Ancor oggi in alcune località è festeggiata alle antiche date. Il culto dell'Addolorata è poi anche sottolineato dalle diffusione delle preghiere all'Addolorata e dalla recita del rosario dei sette dolori, specialmente nella Settimana Santa.
 
Il culto dell'Addolorata e poi anche sottolineato dalle diffusione delle preghiere a Maria Addolorata e dalla recita del rosario dei sette Dolori, specialmente nella Settimana Santa.
 
=== I simboli ===
[[File:Deposizione chiesa del Soccorso di Palmi.jpg|thumb|Complesso della Deposizione custodito nella [[Chiesa di Maria Santissima del Soccorso (Palmi)|chiesa di Maria Santissima del Soccorso]] di [[Palmi]].]]
I simboli che meglio identificano questo tipo di immagine sono: una, cinque o sette spade conficcate nel cuore, a volte evidenziato con sopra una fiamma; il fazzoletto in mano; il vestito viola o nero del lutto; il volto ovale, inclinato e rivolto aal cielo, occhi grandi, bocca piccola da cui traspare la dentatura e mani giunte con dita intrecciate oppure braccia aperte. Meno frequentemente ha in mano la corona di spine. Soprattutto nelle statue spagnole, spesso il viso della Madonna è solcato dalle lacrime.
[[File:Addolorata Sambiase.jpg|miniatura|Statua della Madonna Addolorata di [[Sambiase]], [[Lamezia Terme]] (CZ): ha il cuore trafitto da sette spade, uno dei più ricorrenti simboli nella classica iconografia dell'Addolorata (Foto Lorenzo Colistra). ]]
 
Ci sono anche immagini dell'Addolorata con o senza la presenza di altri simboli: le Pietà e le Madonne Piangenti, e quelle della crocifissione, deposizione e sepoltura con Maria.
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=== I nomi dell'Addolorata ===
;Nelle aree di lingua o influenza italiana
Maria o Mater Dolorosa o Dolorosa, Maria Desolata, Maria dei Sette Dolori, Beata Vergine del Pianto, Maria delle Lacrime o del Pianto, Maria della Pietà e, Beata Maria Virgo Perdolens o Beata Vergine Addolorata. La ricorrenza liturgica cade il 15 settembre.
 
;Nelle aree di lingua o influenza spagnola
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=== Le date più importanti del culto ===
;Le origini
* nel [[1221]] viene costruito nel monastero di [[Schönau (Baden-Württemberg)|Schönau]] il primo altare dedicato alla Mater Dolorosa;
* nel [[1233]] viene fondata la Compagnia di Maria Addolorata, detta anche dei [[Servi di Maria]] o dei Serviti;
* nel [[1236]] i 5 gaudi e dolori sono diventati 7;
* nel [[1250]] i Serviti arrivano in [[Lombardia]] e nel [[1277]] in [[Germania]];
* nel [[1304]] approvazione della regola dei Servi di Maria;
* nel [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]] i Servi di Maria tedeschi mettono la celebrazione dei dolori di Maria al sabato Santo e diffondono la liturgia della Compassione di Maria ai piedi della croce.
 
;L'Addolorata e la Settimana Santa
* nel [[XV secolo]], prime celebrazioni nelle liturgie pasquali;
* nel [[1414]] il vescovo di [[arcidiocesi di Colonia|Colonia]] aggiunge, a questa liturgia, la processione;
* nel [[1423]] il [[sinodo]] di Colonia stabilisce la celebrazione nel III venerdì dopo Pasqua.;
* nel [[1446]] sono fissate le modalità della recita della corona dei sette dolori;
* alla fine del XV secolo [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] ordina tre dipinti per spiegare i sette dolori al popolo analfabeta e li espone nella chiesa di Burgos, sede della confraternita della Madonna Addolorata.;
* nel [[1506]], alla morte improvvisa del marito [[Filippo I di Spagna|Filippo I]], la regina Giovanna dà vita alla processione dell'Entierro (sepoltura);.
 
;Madonna del Pianto
* nel [[1546]], in una via di Roma, un dipinto con l'immagine della Madonna versa lacrime e nasce il culto di Maria del Pianto che si diffonde nelle [[Marche]] a cominciare da [[Fermo (Italia)|Fermo]].
 
;San Carlo Borromeo
* nel [[1560]]-[[1584]] nel sud [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|Verbano]] si ha un particolare sviluppo della devozione dell'Addolorata, per opera di san [[Carlo Borromeo]], successivamente anche nel sud arriva la sua influenza come dimostra la fondazione nel [[1615]] della Confraternita di San Carlo Borromeo a [[Sessa Aurunca]] per gestire le processioni della Settimana Santa.
 
;Le confraternite
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;La festa a settembre
* nel [[1600]], per opera dei Serviti, si diffonde la processione e la festa dell'Addolorata nella terza domenica di settembre.;
* nel [[1667]] è approvato ufficialmente il culto di Maria dei sette Dolori;
* nel [[1668]] viene approvata la Messa votiva dei Sette Dolori;
 
;Il Miracolo delle tre stelle ed altri eventi
* il 30 maggio [[1678]] avviene a [[Varese]] il Miracolo delle tre stelle;
* nel [[1670]] a [[Taranto]] è fondata la Confraternita della SS. Addolorata e San Domenico.;
* nel [[1686]] ad Agrigento è fondata l'Arciconfraternita di Maria S.S. dei Sette Dolori.;
* nel [[1694]] nasce la Confraternita della Madonna dei Sette Dolori a [[Serra San Bruno]];
* nel [[1714]] viene approvata la celebrazione dei Sette Dolori al venerdì precedente la domenica delle Palme;
* nel 1716 a [[Putignano]] è fondata la Confraternita di Maria S.S. Addolorata;
* nel [[1735]] Filippo V estende la festa dell'Addolorata a tutti i suoi domini;
* nel 1735 i Serviti istituiscono e diffondono la Via Matris.
 
;Una festa universale
* nel [[1750]] [[Filippo V di Spagna]] stabilisce per il tutto il regno la festa dell'Addolorata al 15 di settembre;
* nel [[1913]] [[Pio X]] fissa la data definitiva della festa al 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell'Esaltazione della Croce con il nome: ''Beata Vergine Maria Addolorata;''.
 
== Diffusione del culto ==
[[File:Asseenfromthecross-vi.jpg|thumb|L'Addolorata ([[James Tissot|Tissot]]).]]
Il culto dell'Addolorata è stato diffuso in tutta Europa e successivamente in tutto il mondo, dai Serviti e poi anche dai francescani ed è divenuto uno dei culti più diffusi. Ebbe sviluppi diversi comunque legati alla Passione di Gesù. In Spagna e nei suoi domini ha prevalso l'aspetto pubblico e spettacolare la processione dell'Entierro (sepoltura) con la statua dell'Addolorata e, spesso, anche con altre figure, mentre in Germania e nelle aree limitrofe, ha prevalso un culto più severo espresso dalle ''[[Vesperbild]]'', origine delle ''[[Pietà (arte)|Pietà]]''.
 
Ebbe inoltre un forte impulso da fatti straordinari come: la Madonna del Pianto a [[Roma]] nel 1546, il miracolo delle tre stelle nel 1678 a [[Varese]]; le apparizioni mariane di: [[Steinbach]] in Algovia (1730), [[Lipsia]] (1813), [[Castelpetroso]] (1888), [[Quito]] (1906), [[Fátima (Portogallo)|Fatima]] (1917), [[Kibeho]] (1981), [[Akita]] (1971) e [[Cuapa]] (1980) che fanno espliciti riferimenti alla Vergine Addolorata.
 
;La Spagna e il culto dell'Addolorata
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;Le congregazioni dell'Addolorata
In relazione alla diffusione della devozione ai dolori della Vergine, numerose famiglie religiose hanno inserito nel loro titolo un riferimento a Maria Addolorata: i [[Figli della Madre di Dio Addolorata|Doloristi]]; Lele Serve di Maria Addolorata [[Suore Serve di Maria Addolorata di Chioggia|di Chioggia]], [[Suore Serve di Maria Santissima Addolorata|di Firenze]], [[Suore Serve di Maria Addolorata|dell'India]], [[Suore di Maria Santissima Addolorata|di Napoli]], [[Suore Serve di Maria Addolorata di Nocera dei Pagani|di Nocera Inferiore]], [[Suore dell'Addolorata Serve di Maria di Pisa|di Pisa]]; le [[Figlie della Beata Vergine Maria Addolorata|Serafiche]]; le [[Figlie del Santissimo Redentore e della Beata Vergine Addolorata]]; le [[Filippesi Figlie di Maria Addolorata]]; ; le [[Maestre Pie dell'Addolorata]]; gli [[Religiosi Terziari Cappuccini di Nostra Signora Addolorata|Amigoniani]]; le [[Suore di Betania Consolatrici della Vergine Addolorata|consolatrici della Vergine Addolorata]]; le [[Sorelle Minime della Carità di Maria Addolorata]]; le [[Suore dell'Addolorata e della Santa Croce]]; le [[Suore Infermiere dell'Addolorata]]; le [[Suore di Carità della Santa Vergine e Addolorata Madre di Dio|Clementine]]; le [[Suore Missionarie del Sacro Costato e di Maria Santissima Addolorata]]; le [[Suore della Santa Croce e dei Sette Dolori]]; le [[Suore della Santissima Madre Addolorata]]; le [[Suore Minime dell'Addolorata]]; le [[Figlie della Passione di Gesù Cristo e di Maria Addolorata]].
 
=== Il culto in Italia ===
[[File:Affresco della Madonna Addolorata a Sessa Aurunca.jpg|thumb|Affresco della Madonna Addolorata a [[Sessa Aurunca]]]]
Nel sud, si sono sviluppati e durano sino ai nostri giorni i culti legati alla Settimana Santa. Anche nel nord, dove la [[Spagna]] fu presente in alcune aree sino al [[1714]], si erano sviluppati gli stessi culti anche per l'opera di san [[Carlo Borromeo]] soprattutto nell'[[arcidiocesi di Milano]] (1560-1584), che allora si estendeva sino al [[Canton Ticino]] e alla [[provincia di Novara]]. Poi nel [[1846]] l'[[Austria]] proibì definitivamente, per motivi politici, tutte le processioni, salvando solo quella del [[Corpus Domini]]. Oggi, salvo rare eccezioni, si effettuano processioni solo a settembre e dove l'Addolorata è patrona. Nella [[Settimana Santa]] è spesso presente nelle Vie Crucis.
 
;I santuari dell'Addolorata in Italia
I santuari sono centri importanti per il culto dell'Addolorata. {{Senza fonte|Se ne trovano 40 al Nord di cui 15 nell'antico territorio dell'[[arcidiocesi di Milano]], 8 nel centro, 18 nel sud e 12 in [[Sicilia]].}}
 
Tra {{Senza fonte|i più famosi non solo per l'Italia ci sono quelli di: [[Tolfa]] presso la [[chiesa del Monte della Rocca]], [[Rho]], [[Bergamo]], [[Rifiano]], [[Santuario di Pietralba]], [[Castelpetroso]], [[Cervinara]], [[Santuario della Beata Vergine Addolorata (Cuceglio)|Cuceglio]], [[Bisceglie]], [[Lecce]], [[Matino]], [[Taviano]], [[Taranto]], [[Palermo]], Pozzallo,
[[Siracusa]], [[Scicli]], Spiazzi.}}
 
;Il culto dell'Addolorata nel nord d'Italia
Il culto alla Vergine Addolorata inizialmente diffuso dai Servi di Maria, e oggi presente in alcune aree ma in buona parte è stato sostituito da altri culti a Maria resistendo, soprattutto dove è patrona o esistono confraternite, con la festa di settembre. In ogni regione ci sono località particolarmente dedicate a questo culto ma è soprattutto diffuso nel Varesotto, Bergamasco, Novarese, Lecchese, Liguria Emilia e Romagna.
 
In ogni regione ci sono località particolarmente dedicate a questo culto ma è soprattutto diffuso nel Varesotto, Bergamasco, Novarese, Lecchese, Liguria Emilia e Romagna.
Ad [[Appiano Gentile]] vi è una chiesa dedicata all'Addolorata dove ogni 17 di agosto si ricorda la grazia ottenuta nel [[1793]], detto anche miracolo della pioggia.
 
Anche nella diocesi di Trento vi sono vari paesi che hanno l'Addolorata come patrona o compatrona; tra questi si ricorda [[Darzo]].
 
;Il culto dell'Addolorata nel centro Italia
Inizialmente il culto dell'Addolorata si è diffuso per opera dei Servi di Maria soprattutto nella parte più settentrionale, mentre nella parte più meridionale, allora dominio spagnolo, è stato diffuso dalla soprattutto con il rito dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''Entierro'' o Cristo Morto. Poi il legame particolare con Roma e alcuni avvenimenti hanno fatto percorrere anche strade autonome. Tra questi vanno certamente annoverati quelli del santuario della Madonna Addolorata di Castelpetroso, molto probabilmente il più noto nel mondo per l'opera dei frati francescani e la tradizione della Madonna del Pianto con il suo centro a [[Fermo (Italia)|Fermo]]. Spesso il culto dell'Addolorata si sovrappone a quello con le lacrimazioni di Maria. In [[Toscana]], a partire dal [[1484]], e soprattutto del [[XVI secolo|Cinquecento]], le cronache parlano di immagini della Vergine che hanno pianto o lacrimato sangue.
 
;Il culto dell'Addolorata nel Sud e nelle Isole d'Italia
La devozione per l'Addolorata, tra le [[Mar Mediterraneo|popolazioni mediterranee]], è tra quelle più sentite tra i culti mariani, forse perché la mostra nella sua condizione più umana. La [[Sicilia]] è sicuramente la regione in Italia più importante per il culto dell'Addolorata. Anche in [[Puglia]] ci sono importanti presenze. In queste regioni molto importante è il ruolo delle confraternite. In [[Calabria]], l'Addolorata è celebrata in particolare nella Settimana Santa. La ricchezza e la varietà dei riti e delle feste dell'Addolorata trovano la loro massima estensione nella Settimana Santa. La vicenda del dolore di Maria si intreccia con le vicende della [[Passione di Gesù|passione]]. Alcuni dei riti sono diversi da paese a paese, ma quasi tutti ripropongono lo schema dell'Entierro al venerdì Santo preceduto al giovedì dalla processione dedicata all'Addolorata. Nelle processioni, oltre al Cristo Morto e all'Addolorata, compaiono spesso le ''Varette'' o le ''Vare'' ossia piattaforme, di norma trasportate a spalla, dove sono rappresentate scene della passione di Gesù, come nel caso di [[Lamezia Terme]], [[Pizzo Calabro]], [[Barcellona Pozzo di Gotto]], [[Amantea]], [[Mili San Pietro]], [[Sessa Aurunca]] e tanti altri ancora. A settembre i suoi festeggiamenti sono diffusi ma le processioni sono rare.
 
La vicenda del dolore di Maria si intreccia con le vicende della Passione. Alcuni dei riti sono diversi da paese a paese, ma quasi tutti ripropongono lo schema dell'Entierro al venerdì Santo preceduto al giovedì dalla processione dedicata all'Addolorata. Nelle processioni, oltre al Cristo Morto e all'Addolorata, compaiono spesso le Varette e le Vare ossia piattaforme, di norma trasportate a spalla, dove sono rappresentate scene della Passione. A settembre i suoi festeggiamenti sono diffusi ma le processioni sono rare.
 
Anche a [[Secondigliano]], quartiere alla periferia nord di Napoli, è presente un santuario dedicato all'Addolorata, per volere di san [[Gaetano Errico]].
 
=== Alcune tradizioni in Italia ===
 
[[File:Addolorata agrigento.JPG|thumb|Processione del 15 settembre davanti il santuario di Agrigento]]
====[[Agrigento]]====
Il culto mariano nell'[[Arcidiocesi di Agrigento]] è tra i più forti e uno tra i simulacri più cari agli agrigentini è sicuramente quello di Maria SS. dei sette dolori, scolpito dallo scultore siciliano Filippo Quattrocchi nel XVIII secolo. La statua, conservata nel [[Santuario dell'Addolorata (Agrigento)|santuario di Maria SS. dei sette dolori]], edificato nel 1670 dall'arciconfraternita omonima, istituita in quegli anni, è un pregevole esempio di chiesa in stile barocco siciliano, ornato dagli stucchi di scuola [[Giacomo Serpotta|serpottiana]]. La devozione dell'arcicofraternita e della cittadinanza tutta raggiunge il suo apice durante due appuntamenti solenni: le processioni della Settimana Santa e la festa dell'Addolorata che si svolge il 15 settembre. Il simulacro il giorno del Venerdì Santo è ornato da un mantello nero ricamato in oro e portato in spalla dai membri dell'arciconfraternita per le vie del [[Centro storico di Agrigento|centro storico]], di mattina dirigendosi verso la statua di Gesù appassionato e la sera seguendo l'urna dove è deposto il corpo del Cristo Crocifisso. La processione del venerdì Santo si conclude con la benedizione del vescovo e i canti popolari strazianti dei fedeli che seguono la processione delle due vare (simulacri), guidate dalle rispettive confraternite. La festa del 15 settembre è più composta, partecipata dai fedeli devoti alla madonna che accompagnano la statua nel breve tragitto tra le strade del rabato, vecchio quartiere arabo della città e sede del santuario. Negli anni 50 Maria SS. dei sette dolori è stata dichiarata dall'allora vescovo, Regina di Agrigento.
 
==== Adrano(CT) ====
Ad Adrano il culto dell'Addolorata viene celebrato durante le processioni della [[Settimana Santa]] che si rifà ai riti e le processioni derivanti dalla dominazione spagnola. La festa viene celebrata la mattina del [[Venerdì Santo]] con la processione della statua lignea che fin dall'alba vuole ricordare la Vergine Maria che cerca il figlio entrando in tutte le chiese del paese dove vengono allestiti caratteristici ed originali altari della Reposizione.
Particolarità della processione è che sono le donne a portare il pesante fercolo per le vie del paese producendo la ((annacata)) ossia un particolare andamento dolorante che si traduce in un ondeggiamento della statua. Ogni qualvolta la statua entra o esce da una chiesa viene cantato il "Stava Maria dolente" da tutta la comunità.
 
== Alberobello (BA) ==
Ad [[Alberobello]] il culto fu introdotto nel 1784 da da padre Giosafat del Convento della Madonna della Vetrana di Castellana Grotte. Oggi si conservano due statue dell'Addolorata. Una terza statua, in cartapesta, era presente nella frazione di Coreggia ma è andata dispersa.
 
==== Ascona di [[Santo Stefano d'Aveto]] (GE) ====
Il paese di Ascona e tutta la sua vita girano intorno al culto della Beata Vergine Addolorata, o come chiamata dai devoti semplicemente "Madonna Addolorata". Una festa propria viene anche celebrata durante la [[Settimana Santa]]: il [[Venerdì Santo]], quando tutta la Chiesa fa memoria della morte di Gesù in croce, la parrocchia di Ascona fa memoria della figura di Maria ai piedi della croce. Nella chiesa parrocchiale dedicata a [[San Bernardo da Mentone]], a tal proposito, ai piedi dell'altare devozionale della "Madonna", dove viene allestito l'altare della Reposizione, viene posta la statua lignea del Cristo Morto, che sul far della sera viene portata in processione per il paese invocando e pregando la Madre Addolorata. Durante il mese di maggio i parrocchiani si riuniscono a pregare il [[Santo Rosario]]. La Madonna Addolorata viene festeggiata solennemente la domenica dopo il 15 settembre, memoria per la Chiesa della Beata Vergine dei Sette Dolori. Tutto il paese adornato a festa accoglie gli abitanti della Valle dell'Aveto che pellegrinanti giungono ai piedi della Statua della Vergine già dalla sera prima, dove hanno inizio i festeggiamenti che tradizionalmente prevedono un coro che si esibisce nella chiesa parrocchiale, la sagra della [[piadina romagnola]] e lo [[spettacolo pirotecnico]]. Il giorno della festa nella Chiesa vengono celebrate tre messe: la prima, detta "dell'aurora"; la prima Messa solenne nella tarda mattinata; la seconda Messa solenne nel pomeriggio. Al termine di quest'ultima viene fatta la processione che percorre tutto il paese che vede una numerosa processione di fedeli. Alla fine avviene il bacio devozionale della [[reliquia]], un pezzo di stoffa che la fede popolare vuole appartenuta al manto della Vergine. Anche tale giorno vede una numerosa partecipazione di fedeli, sia alle tre Messe che alle manifestazioni collaterali. Affascinante è la domenica successiva al giorno patronale: la comunità di Ascona, dopo aver condiviso con l'intera vallata la propria solennità, celebra in tono minore la Madonna Addolorata, chiamata in tale giorno "Madunnín", ossia "Madonnina". Vengono celebrate Messe solenni e si esegue di nuovo la processione.
 
==== [[Aversa]] (CE) ====
[[File:Mater Dolorosa, G. Guida.jpg|miniatura|''Mater Dolorosa'', illustrazione della statua della Madonna Addolorata che si conserva nella Chiesa rettoria di San Rocco ad Aversa]]
La venerazione dell'Addolorata ad [[Aversa]] è testimoniata dai tantissimi oggetti preziosi e tavolette ex-voto.
Sia le molte grazie chieste e ricevute dai fedeli aversani, sia la storia del culto esercitato nella Chiesa di San Rocco verso la stessa Madre.
Gli oggetti preziosi e le tavolette riportano la data dopo l'800. Gli ex-voto d'argento si possono vedere esposti nel presbiterio ai due lati dell'altare maggiore. La Chiesa di San Rocco in Aversa conserva sull'altare maggiore la statua della Vergine Addolorata.
La statua, fatta e donata alla Confraternita a devozione di privata persona rimasta sempre anonima, risale al 1850, di manifattura napoletana, ha un volto che esprime grande dolore, ma nello stesso momento grande rassegnazione.
La statua della Madonna Addolorata viene portata solennemente in processione nella V Domenica di Quaresima, preceduta dall'altra processione nel quartiere Savignano nella IV di Quaresima. La lunga processione è accompagnata con il canto ''A questo fiero tronco'', composto dal maestro aversano [[Domenico Parmeggiano]].
 
==== Belluno ====
Antichissima nella città veneta la processione della Madonna Addolorata. Fu la congregazione religiosa dei Servi di Maria che nel [[1468]] fece costruire all'interno della chiesa gotica di Santo Stefano una cappella dedicata al culto dei sette dolori di Maria.
Nel [[1716]] iniziò la già citata processione che ancor oggi si svolge due domeniche prima di [[Pasqua]]. La preziosa Statua della Madonna inizia il suo cammino dalla chiesa di Santo Stefano e prosegue per Piazza dei Martiri, la più importante piazza della città, Piazza Castello, Piazza Duomo, Piazza delle Erbe, Via Rialto, Piazza Vittorio Emanuele II e Via Roma, accompagnata da canti processionali devozionali di [[canto popolare|tradizione popolare]]. La statua di Maria presenta il cuore trafitto da sette spade, forse simboleggianti i maggiori dolori ai quali tutta l'umanità è soggetta. Correlata alla celebrazione liturgia vi è l'antica ''Sagra de i fisciot'' (sagra dei fischietti) che ogni anno presenta centinaia di bancarelle lungo il percorso che da via Matteotti giunge fino alla fine di via Simon da Cusighe attraversando il centro cittadino.
 
==== Bergamo ====
La "Festa dell'Apparizione" si svolge a [[Bergamo]] nel mese di agosto nel santuario mariano della città.
La chiesa sorge nel cuore di Borgo Santa Caterina, uno dei più antichi e caratteristici del capoluogo di provincia. Il culmine dei festeggiamenti è il 18 agosto. La tradizione affonda le sue origini da un fatto prodigioso avvenuto oltre quattro secoli fa. A mezzogiorno del 18 agosto 1602 - narrano le cronache di allora - una stella illuminò con tre raggi l'affresco della Madonna Addolorata dipinto nel 1597 da Gio. Giacomo Anselmi sul muro di una casa presso il ponte detto della Stongarda. Quei raggi riportarono l'effigie, in alcune parti assai logorata, alla bellezza originaria. Di quel prodigio e di altri avvenuti in quei giorni fu testimone una folla numerosa.
L'affresco è da quattro secoli venerato nell'altare maggiore del santuario. L'11 luglio 1603 il vescovo di Bergamo mons. Giov. Battista Milani benediceva la prima pietra del Santuario, aperto al culto nel gennaio del 1605. Nel 1606 venne scolpito il gruppo ligneo dell'Addolorata sul modello del dipinto miracoloso. Il 24 dicembre 1614 venne benedetta dal vescovo Giovanni Emo la colonna votiva sormontata dalla statua marmorea dell'Addolorata, posta all'ingresso del sagrato del santuario. È opera di Antonio Abbati. Nel 1615, in adempimento a un voto, gli abitanti di Pedrengo eressero l'altare della Madonna di Loreto nel transetto sinistro della chiesa. Sulla pala di autore ignoto sono rappresentati con la Vergine Lauretana anche le sante Caterina e Maddalena e i santi Evasio e Silvestro. Il santuario si arricchì di opere d'arte dello Zucco, del Salmeggia. del Gozzi, del Fantoni, ecc.
Negli ultimi decenni del secolo XIX la costruzione venne notevolmente ampliata su progetti di don Antonio Piccinelli e di Elia Fornoni. Vi operarono gli artisti Ponziano Loverini, Giovanni Pezzotta, Giuseppe Riva, Antonio Rota, Nino Nespoli, Luigi Angelini, Attilio Nani. Il 17 agosto 1903 il beato cardinale Andrea Ferrari incoronò solennemente l'effigie. Importanti restauri sono stati eseguiti, all'interno e all'esterno, in vista del IV centenario dell'Apparizione.
 
==== Bisceglie ====
[[File:Madonna_Addolorata_Bisceglie.JPG|thumb|la Madonna Addolorata]]
Dalla fine del '700 il culto all'Addolorata si è diffuso nella città ne è prova il fatto che dal [[1800]] abbiamo già i registri della Congrega femminile e nel [[1823]] gli scritti di una [[visita pastorale]] lo attestano. Inizialmente le processioni con la statua dell'Addolorata del venerdì Santo e della terza domenica di settembre, erano tenute dal Capitolo della Concattedrale e dalla confraternita dei Santi Martiri. Dal 1970 è stata fondata la Confraternita di Maria SS. Addolorata in [[Bisceglie]], che nel 2010 ha 210 iscritti, con l'incarico di diffonderne il culto e gestire la processione, portare la statua e preparare i festeggiamenti.
 
L'abito confraternale è composto da camice bianco con una mozzetta di color panna, cingolo bianco e scapolare con l'effigie della Vergine Addolorata.
 
Il venerdì Santo durante la processione alla IV stazione della Via Crucis, avviene la rievocazione dell'incontro di Maria con suo figlio condannato alla morte in croce. A settembre la festa è gradualmente introdotta con l'intronizzazione del simulacro della Vergine nella seconda settimana del mese.
 
====Capaci (PA)====
Il culto alla Vergine Addolorata a Capaci risale al 1683 anno in cui l'Arciprete Don Stefano Di Martino donò alla Chiesa Matrice un'immagine taumaturgica della Madonna che acquistò ben presto una sentitissima devozione in seguito a numerosi eventi miracolosi. Nel 1724 venne fondata la Confraternita di Maria SS. Addolorata per promuovere il culto alla Vergine attraverso i sette lunedì in preparazione alla prima festa liturgica nella Settimana Santa. Nel 1768 la confraternita, con l'aiuto economico del Vescovo di Mazara del Vallo fece erigere una Chiesa dedicata all'Addolorata. Il venerdì Santo ha luogo la processione con il simulacro dell'Addolorata, scultura ottocentesca di Rosario Bagnasco. La festa del 15 settembre invece è celebrata con le sole funzioni liturgiche in Chiesa.
 
==== Santuario della Madonna de' Monti a Sant'Ermo (PI) ====
Titolare del [[Santuario della Madonna de' Monti|Santuario della Patrona dei "monti"]], ovvero delle [[Colline Pisane]] e delle [[Colline Livornesi]], a [[Sant'Ermo]], nel comune di [[Casciana Terme]]. Ricostruito nel 1846 ma di grande antichità e attaccamento popolare.
 
==== Castellaneta (TA) ====
[[File:Addolorata Castellaneta.JPG|thumb|Beata Vergine Maria Addolorata. Statua conservata a [[Castellaneta]].]]
La Confraternita Maria SS. Addolorata di Castellaneta è uno dei più antichi sodalizi della provincia tarantina. Eretta canonicamente da mons. Leonardo Vitetta il 29 giugno [[1776]], era presente sul territorio castellanetano già dal [[1740]].
 
L'immagine della Beata Vergine Maria Addolorata si venera nella chiesa di San Nicola, [[cattedrale]] di Castellaneta.
Essa è collocata in una nicchia con altare attiguo posizionata nella navata destra della chiesa.
L'opera, probabilmente di epoca settecentesca di arte spagnola, formata da un busto in legno sostenuta da una gabbia in legno, vestita con abiti di seta nera ricamati in oro per la festività del 15 settembre, ed in sola seta nera per la commemorazione dei riti della Settimana Santa.
La statua è stata paragonata alla celebre immagine di Santa Maria de la Esperanza Macarena che si venera in [[Siviglia]].
 
==== Ceppaloni (BN) ====
Il culto speciale della Vergine Addolorata a Ceppaloni inizia tra il [[1814]], anno dell'istituzione della festività da parte di [[Papa Pio VII]], e il [[1820]]. È, infatti, di quel periodo la statua lignea della dell'Addolarata che ancor oggi si può ammirare sull'altare della chiesa arcipretale di S. Nicola vescovo.
Da quel periodo si incominciarono a tenere solenni festeggiamenti e una fiera annuale che si teneva nei quattro giorni che precedevano la terza domenica di settembre. La fiera si svolgeva ancora nel [[1914]].
Successivamente e fino ai giorni nostri, salvo qualche rara interruzione, in occasione della ricorrenza si tengono solenni festeggiamenti religiosi e civili.
 
==== Comiso (RG) ====
[[File:Addolorata Comiso (Rg).jpg|thumb|Simulacro settecentesco di Maria SS. Addolorata venerato a Comiso]]
Da "Vicende storiche di Comiso" di Fulvio Stanganelli:
 
« ''Fino al 1764 la '''festa di Maria SS. Addolorata''' consisteva in poche e modeste manifestazioni di culto, organizzate la 3ª domenica di settembre dai sagristi madriciari, davanti a un'immagine appunto dell'Addolorata, venerata in una edicola tuttora esistente''.
''Fu appunto in quell'anno (1764) che la Congregazione della Carità, essendosi con permesso vescovile del 4 maggio, trasferita dalla sua sede di S. Biagio alla Madrice, volle dare un segno tangibile della sua esistenza, onorando la sua Patrona nel giorno anzidetto, con illuminazione, processione del Sacramento, benedizione fatta all'aperto davanti a quella nicchia e sparo di petardi''.
''Nel 1774 i madriciari acquistavano a Napoli una bella statua in legno dell'Addolorata, che accolsero e benedissero nella lor chiesa con grandi tripudi. Il loro scopo era chiaro: celebrare per la loro Madonna una festa vera e propria, cominciando col farla intervenire, il venerdì Santo 28 marzo del 1777, alla processione del Cristo morto dentro l'urna''.
''Nel 1803 fu fatta una processione molto più chiassosa degli altri anni, il clou della quale fu sempre d'allora in poi l'intervento dell'onorata maestranza in tuba, giamberga e torcia, che dava un aspetto imponente e originale a quella religiosa manifestazione''.
''Poiché avveniva però spesso che per l'instabilità della stagione, la festa, celebrata nel venerdì di Passione, non riusciva come ai più caldi madriciari sarebbe piaciuto, essi pensarono di trasportarla nella '''3ª domenica di Maggio'''. Il 15 febbraio 1910 l'arcivescovo di Siracusa Mons. Luigi Bignami confermava e disciplinava la detta trasposizione''.
''Per questa occasione il maestro Alfio Pulvirenti, direttore della Banda musicale, musicò l'Inno alla Madonna Addolorata, il cui testo era stato scritto dall'arciprete-parroco della Chiesa Madre, Mons.Francesco Rimmaudo''».
 
Lo svolgersi della Festa:
 
Il primo evento ha luogo il martedì successivo alla domenica di Pasqua, quando, presso la sagrestia della Chiesa Madre, si insedia il Comitato dei festeggiamenti, presieduto dal Parroco, collaborato dal Vicepresidente, dal Tesoriere e dal Segretario. Non appena viene formato il Comitato, si dà inizio alla prima raccolta dei contributi da parte dei presenti, cui segue il suono festante delle campane e lo sparo beneaugurante e simbolico di sette bombe a cannone.
 
La domenica che precede la festa si svolge la “'''Cena'''”: ogni iniziativa richiede risorse, ed il popolo contribuisce alla festa non solo con offerte in denaro, ma anche con doni in natura, che sono raccolti a cura del comitato organizzatore la mattina e messi all'asta nel pomeriggio della domenica precedente la festa. È un momento atteso dalle persone dei vari quartieri, che spontaneamente preparano tavoli addobbati e pieni di doni. C'è di tutto: pasta, vino, salsiccia, liquori, il nostro tipico formaggio locale (il "cosacavaddu rausanu"), dolci di ogni genere, ortaggi, frutta, carne, ecc. Importante è la figura del banditore al quale è richiesta simpatia ed abilità; la prima, per intrattenere coloro che assistono interessati all'asta; la seconda, per spingere i presenti all'acquisto, elevando il più possibile il livello dell'offerta.
 
In preparazione della festa, nella Chiesa Madre si svolge un devoto Settenario (detto “'''a Sittina'''” composto prima del 1880): si tratta di sette strofe (chiamate in dialetto “spate”) cantate da due tenori ed un baritono in Chiesa Madre al termine della Messa vespertina. Le “spate” raccontano i sette dolori di Maria (1- la profezia di Simeone; 2- la fuga in Egitto; 3- il ritrovamento di Gesù nel tempio; 4- l'incontro di Gesù e la Madre sulla via del Calvario; 5- la Crocifissione di Gesù; 6- la morte di Gesù; 7- la deposizione con la sepoltura) e sono composte da otto ottonari piani, di cui le prime sei musicate a due a due per una voce, mentre l'ultima si canta a tre voci. La “Sittina” si svolge dal venerdì precedente la 2ª domenica di maggio al giovedì successivo. Il venerdì precedente la domenica della festa si svolge, invece, la '''Via Matris''', una processione esterna con il quadro dell'Addolorata, nel corso della quale si canta per l'ultima volta la “Sittina”. Per tutta la durata del Settenario l'Altare Maggiore della Chiesa Madre rimane velato da una pregevole tenda di filet ricamata nel 1928 nel laboratorio della signorina Giuseppina Agosta. Il ricamo è costituito da un grande cuore trafitto da una spada, dai simboli dei quattro Evangelisti e dalle parole di Gesù a Giovanni: “Ecce Mater Tua”.
 
Il sabato vigilia della festa si tiene la processione detta “'''a piddiata ro mantu'''”, ovvero una processione dalla Chiesa di San Biagio alla Chiesa Madre con il prezioso manto di velluto blu notte che avvolge il simulacro, la spada, la raggiera e il fazzoletto che la Madonna stringe tra le mani.
A tale processione segue quello che è tra i momenti più attesi e carichi di emozione, nonché suggestivi ed affascinanti della festa: la “'''Svelata'''”. È un momento molto atteso da tutti perché dopo un anno il simulacro settecentesco della Vergine Addolorata, gelosamente custodito nella nicchia dell'Altare laterale a Lei dedicato, riappare agli occhi dei tantissimi fedeli che gremiscono la Chiesa. Per l'occasione l'Altare Maggiore su cui viene disposto il simulacro viene adornato da uno splendido addobbo costituito da innumerevoli fiori, tende, stucchi, elementi architettonici appositamente creati, candelabri, ceri e quant'altro occorra a rendere l'addobbo dell'altare un elemento di sorpresa, di fascino e di distinguo della festa. La “Svelata” si celebra all'inizio della Messa pomeridiana e consiste nel ritiro della tenda di filet, accompagnato dal lancio di petali di rose e di volantini in tutta la navata centrale, nonché dallo sparo di una nutrita moschetteria, e dagli entusiastici “Viva Maria Addolorata!!!” che hanno inizio con l'apparire del simulacro dell'Addolorata. Subito dopo la “Svelata”, uno stuolo di voci bianche (circa 150 bambini) canta l''''Inno all'Addolorata'''. È uno dei momenti più vibranti ed emozionanti della festa. Subito dopo l'inno continua regolarmente la messa solenne.
 
L'alba della domenica della festa è salutata dallo sparo di un centinaio di colpi a cannone ed altri artifizi più elaborati, cui risponde il suono gioioso e festante delle campane della Chiesa Madre. Sin dal mattino i fedeli giungono a trovare posto nel vastissimo Duomo della Chiesa Madre per partecipare alla solenne Celebrazione Eucaristica e per fare affidamento alla Vergine Addolorata.
Nel pomeriggio si assiste ad un altro momento cloue della festa: “'''a sciuta'''”. La Madonna, posta nel suo magnifico fercolo dorato, sospinto con devozione, entusiasmo e senso di appartenenza da circa 100 portatori, esce dalla “Matrice” tra gli entusiastici “Viva Maria Addolorata!!!” dei fedeli, lo scampanìo e il tradizionale “Trionfo di Maria SS. Addolorata” (la caratteristica marcia della festa eseguita dalle bande musicali). Subito dopo l'uscita, il fercolo fa trionfalmente ingresso nella vicina Piazza Fonte Diana, straripante di fedeli, ove il coro di bambini canta nuovamente l'Inno all'Addolorata, seguito dallo sparo di numerosissimi mortai a volantini e da una prolungata moschetteria. Segue poi la lunga processione per le strade cittadine fino alla mezzanotte, al termine della quale segue, come consuetudine e tradizione vuole, un imponente spettacolo pirotecnico, che conclude in maniera entusiasmante la ricca giornata di festa.
 
==== Enna ====
[[File:Settimana Santa Enna 1.JPG|thumb|200x200px|Il Fercolo dell'Addolorata di Enna durante la processione del Venerdì Santo
]]
La festa della Madonna Addolorata è organizzata dall'omonima confraternita. La festa è solamente liturgica, infatti non si susseguono processioni il 15 settembre, ma solo Sante Messe.
Il simulacro della Vergine Addolorata, invece, viene portato in processione durante il suggestivo e lungo corteo del venerdì Santo di Enna, dove la Madonna Addolorata si trova al centro delle celebrazioni: dalle Quarant'ore, al sepolcro del giovedì Santo alla processione solenne del venerdì Santo, accompagnando il simulacro del Cristo Morto.
La ''vara'' della Madonna Addolorata ricorda quello della "Macarena" di [[Siviglia]]. La [[statua]] di Maria, appare con il capo reclinato a sinistra ed un'espressione d'angoscia e dolore impressa sul volto, con le labbra socchiuse in un gemito di disperazione, e le mani, a differenza di quanto avviene in gran parte delle statue mariane, non sono giunte, ma una, la destra, stringe il [[Mammella|seno]] in corrispondenza del [[cuore]], trafitto dal dolore, mentre la sinistra afferra un fazzoletto. Il collo è cinto da una preziosa [[collana]] d'[[argento]] contenente una [[reliquia]]. Fino agli anni settanta, il resto del corpo era invece ricoperto di ex voto. La Madonna indossa un ampio manto merlato di [[velluto]] nero in segno di [[lutto]], e la vara, sormontata da una cupoletta, è illuminata dalle lampadinette, con fiori bianchi ai piedi della statua.
Alle 18,15, il fercolo della Madonna Addolorata viene caricato, sempre a spalla dai confrati, sulla grande scalinata del Duomo, e viene posizionato all'interno della cattedrale dove l'attendeva l'urna del Cristo Morto. Seguendo l'ordine s tutti i confrati entrano in Duomo salendo la gradinata centrale e defluiscono, con forte effetto scenico, all'interno della chiesa: attraversando la [[navata]] centrale, essi rendono omaggio al Cristo Morto e poi escono dal portale secondario, in tal modo sono pronti per l'inizio della Processione vera e propria.
Prima della festa vi è una settimana di preparazione spirituale, anche per i confrati professi e novelli. Il giorno della festa vede in programma la s. Messa sul sagrato della chiesa.
 
==== Foggia ====
[[File:Chiesa Beata Vergine Maria Addolorata Foggia.jpg|thumb|Chiesa Beata Vergine Maria Addolorata - Foggia]]
[[File:Beata vergine maria addolorata foggia.jpg|thumb|Beata Vergine Maria Addolorata - venerata nell'omonima chiesa di Foggia]]
Gli ordini religiosi nel panorama locale si distinguono nell'utilizzare le confraternite come veicolo devozionale, ma si registrano casi in cui la loro promozione è sollecitata e sostenuta anche dall'Episcopato. È il caso della Congregazione di Maria SS. dei Sette Dolori, fondata il 31 gennaio 1711 con Bolla di Mons. Emilio Giacomo Cavalieri (1694-1726), Vescovo di Troia e zio di Sant'Alfonso Maria de' Liguori. L'abito dei confratelli è composto di un camice (stretto in vita da una cintura di cuoio nero, cui è legata la corona dell'Addolorata) e cappuccio di tela blu scura, con croce di seta bianca sul lato sinistro del petto.
Grazie alla generosa munificenza dello stesso Vescovo Fondatore, al contributo dei Confratelli e alle offerte raccolte tra i devoti, è stata costruita dal 1739 al 1741 la Chiesa della B.V.M. Addolorata sul suolo di vecchie case, distrutte dal terremoto del 1731. L'edificio presenta pregevoli motivi architettonici e decorativi in stile barocco.
Il 3 aprile 1765 la Congrega ha deliberato di ammettere nella Confraternita le donne, assegnando loro il nome di “consorelle”. Queste vestono con il velo nero e uno scapolare, consistente in un nastro di colore blu, che presenta davanti l'effigie dell'Addolorata e sul retro quella di San Filippo Benizi, patrono del Terz'Ordine dei Servi di Maria.
Il 29 marzo 1950, col consenso di Mons. Farina, Vescovo di Foggia, è stato istituito in seno alla Congregazione il Terz'Ordine dei Servi di Maria.
Vi sono due momenti importanti di preghiera durante l'anno: il primo, preceduto da un Settenario solenne, si svolge il 15 settembre, memoria della B.V.M. Addolorata; il secondo, preceduto dalla “pia pratica dei sette venerdì”, termina il venerdì di Passione, memoria dei Sette Dolori della B.V.M.
La statua della Vergine Addolorata è posta sull'altare maggiore, proveniente dalla chiesa di San Bernardino dei Frati Minori Osservanti in Troia e acquistato dalla Congrega il 13 febbraio 1815; esce in processione il venerdì Santo davanti all'urna del Cristo morto, preceduta dai misteri sulla Passione. Al termine della processione, in piazza XX Settembre, i devoti assistono alla Sacra rappresentazione, accompagnata da una musica struggente, dell'incontro tra il Cristo morto e la Vergine Addolorata. Tale evento è molto sentito da tutta la popolazione, che vi accorre in massa.
 
==== Gallipoli ====
Il venerdì antecedente la [[domenica delle palme]] la [[Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia -Orazione e Morte-|Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia]] di [[Gallipoli (Italia)|Gallipoli]] celebra la "Memoria di Maria santissima Addolorata", preceduta dalla “pia pratica dei sette venerdì”, alla quale segue un Solenne Settenario Predicato, e nel giovedì della Vigilia, “l'Ufficio delle Letture” ed il “Canto dei Vespri”. La processione parte alle ore 12 del quinto venerdì di [[quaresima]] per recarsi alla Cattedrale di Sant'Agata per la celebrazione della messa da parte del Vescovo della diocesi.<ref>{{Cita web|autore = Gabriele Zompì|url = http://www.salento.info/2301-la-processione-dell-addolarata/|titolo = La Processione dell'Addolorata di Gallipoli}}</ref> Accompagnata dal suono di [[tromba]] e [[tamburo]] il corteo è aperto dal "pennone" della confraternita, a cui segue la "Croce dei misteri della Passione", tradizionalmente portata da un sacerdote. Sfilano quindi i membri della confraternita e il clero cittadino con il vescovo, che precedono la statua lignea dell'Addolorata (del [[1784]]), rivestita da un abito nero con ricami dorati e incoronata d'argento, e la [[reliquia]] del "sacro legno della Croce" sotto un baldacchino. Alla celebrazione segue l'esecuzione di brani musicali ([[marce funebri]] per la processione e ad anni alterni uno ''[[stabat mater]]'' o un [[Oratorio (musica)|oratorio]] con preludi per la messa), opera di autori locali e di proprietà della confraternita. La processione si avvia, poi, per il borgo della città, dove fa soste nelle Chiese Parrocchiali con ripetuta esecuzione dell'Oratorio Sacro per fare infine ritorno in serata nel centro storico. Attraversato il ponte seicentesco la Processione fa una sosta in corrispondenza del primo bastione della cinta muraria: il Simulacro di Maria troneggia, in un momento di intensa commozione e di suggestione collettiva, sullo splendido scenario del porto di Gallipoli. L'emozione si fa palpabile quando il Sacerdote benedice il mare con la Reliquia del Sacro Legno della Croce: le sirene delle navi e delle imbarcazioni da pesca ormeggiate sembrano attraversare il cuore delle migliaia di persone che dalla sottostante banchina del porto attendono questo rito<ref>{{Cita web|autore = Gabriele Zompì|url = http://www.salento.info/1200-vergine-addolorata-gallipoli/|titolo = Vergine Addolorata di Gallipoli}}</ref>.
 
==== Gavirate e il Varesotto ====
[[File:Addolorata.JPG|thumb|Vergine Addolorata venerata a Gavirate]]
Il culto della Vergine Addolorata inizia nel Varesotto con l'arrivo dei Serviti ad [[Angera]] nel 1487 e poi riceve un forte impulso, soprattutto nel basso Verbano, prima a partire dal [[1565]] per l'opera di san [[Carlo Borromeo]] e poi per il miracolo delle Tre Stelle che sarebbe accadutto a Varese il 30 maggio [[1678]]. Questi fatti portarono la diffusione non solo nelle parrocchie dell'arcidiocesi di Milano, che allora arrivava sino alla Svizzera e al Novarese, ma anche nelle case e nelle corti dove ancor oggi si ritrovano alcuni affreschi. Inizialmente si svolgeva la processione dell'Entierro diffusa dalla Spagna, ma poi venne proibita dall'Austria attorno al [[1846]]. Le processioni ripresero agli inizi del XX secolo ma, a parte poche eccezioni come [[Germignaga]], [[Romagnano Sesia]] e [[Morbegno]], dove tuttora si svolgono processioni nella Settimana Santa, nella maggior parte delle località viene festeggiata dove è patrona a settembre.
 
A Gavirate la Vergine Addolorata arriva nel [[1773]] ad opera della omonima confraternita fondata nel [[1729]] che le costruisce l'attuale cappella e acquista la sua statua unitamente a quella del Cristo Morto. Si ritiene che la statua provenga dal gruppo del Compianto della basilica di san Vittore di Varese, dove viene conservato solo il gruppo centrale datato [[1540]] ed attribuito ad [[Andrea da Saronno]]. Anche a Gavirate si effettuava la processione dell'Entierro come nelle località vicine sino a quando non fu proibita. A partire dal [[1906]] le processioni riprendono e si effettuano in circostanze particolari e quando la festa cadeva di domenica. Negli ultimi anni viene celebrata ogni anno.
 
==== Iglesias ====
È un giorno tra i più importanti per tutta la cristianità: si commemora l'ultima cena, l'istituzione dell'[[eucaristia]] e del [[ordine sacro|ministero ordinato]]; l'inizio della Passione di Gesù. È un giorno denso di avvenimenti e di significati: due Messe battono il tempo di questa lunga giornata: al mattino quella del Crisma (nella nostra come in tutte le altre cattedrali) e alla sera quella in Coena Domini. Dopo, in tutte le chiese, si legano le campane (si scioglieranno nel Gloria della veglia pasquale del sabato santo), il Santissimo Sacramento viene solennemente riposto in una cappella laterale riccamente addobbata, l'altare della reposizione o i sepolcri, come comunemente vengono chiamati ed infine si esce per la visita alle chiese, o meglio a tali altari dove il Santissimo Sacramento è solennemente esposto. L'addobbo, oltre a veli, tappeti, fiori e candele prevede "Su Nenniri": vasi nei quali all'inizio della Quaresima vengono seminati grano e lenticchie. Essi cresceranno in perfetta oscurità dando un fogliame bianco-giallastro, arruffato e ricadente per le lenticchie ed eretto per il grano. L'effetto, a parte le vecchie reminiscenze che li riporta ai giardini di Adone, è quello di mitigare il colore dei fiori e dei tessuti, quasi riordinandone la quantità e rendendola attinente al particolare momento.
Ad Iglesias è anche il giorno e lo sarà anche domani venerdì Santo, dei Baballottis e delle Matraccas.
I Baballottis sono i protagonisti della Settimana santa: bianchi, incappucciati, senza volto e senza tempo, si materializzano in questo giorno; di tutte le età, qualcuno ancora in braccio, qualche altro già nonno da parecchio tempo. Essi invadono le vie del centro storico già prima delle processioni delle quali sono i protagonisti. Il loro appellativo, in sardo animaletto, piccolo insetto, è avvolto nel mistero ma il loro abito ricorda molto quello degli antichi Disciplinanti, o Batus in spagnolo. È un abito penitenziale quindi, da indossare in Settimana Santa.
È tarda sera quando dall'oratorio del santo Monte, la chiesa di San Michele, sortisce la processione dell'Addolorata. La Madonna che cerca Gesù prima di essere arrestato, così la pietà popolare da giustificazione a questa secolare pratica. La croce e il simulacro della Vergine della Pietà fanno una breve sosta nelle Chiese del centro storico. Fuori il chiasso assordante delle matraccas (specialmente in apertura del corteo is matracconis, enormi) e del tamburo caratterizzano la parte iniziale e la staccano dall'ultima parte della processione caratterizzata invece da un silenzio altrettanto invadente, dove i Germani del Santo Monte e la statua della Vergine ne sono protagonisti.
 
==== Licata ====
A [[Licata]] i riti della Settimana Santa, che sono vissuti con particolare devozione e partecipazione da parte dei fedeli, iniziano con la processione della Madonna Addolorata che si svolge il venerdì precedente la domenica delle Palme.
La statua della Madonna Addolorata che viene portata in processione è al centro di un misterioso ritrovamento avvenuto verso la fine del XVIII sec. Un veliero, a causa di una tempesta, stava naufragando nel mare antistante il [[porto di Licata]]. I portuali licatesi accorsero in aiuto e notarono, all'interno della stiva, un grosso carico contenente la statua dell'Addolorata. Gli uomini del veliero, scampati al pericolo, ringraziarono la gente del luogo e decisero di partire, ma non riuscirono in quest'intento a causa di quel grosso carico che ne ostacolava la partenza. Così pensarono di donare ai Licatesi quella statua ritenuta miracolosa.
Il venerdì mattina la Madonna, portata in spalla dalla Confraternita “Maria SS. Addolorata”, esce dalla propria chiesa (Santuario dell'Addolorata di Sant'Agostino) ed inizia la processione che si svolge lentamente tra le strade della città. Dopo una lunga sosta in piazza Progresso, davanti al Palazzo di Città, la Madonna raggiunge verso le ore 15,00 circa la Chiesa Madre, dove rimarrà tre giorni fino alla sera della domenica delle Palme. La sera della domenica delle Palme, alle ore 18,00, finita la celebrazione della S. Messa in Chiesa Madre, si riprende la processione che, a differenza del venerdì mattina, è molto lunga, percorre molte strade della città ed ha aspetti molto toccanti e mesti. Infatti intorno alla mezzanotte, dopo quasi sei ore di processione, la Madonna entra nella propria chiesa.
 
Noci (BA) : L'Addolorata è patrona di Noci da giovedì 31 agosto 1854 ma attualmente è compatronaA Noci vi è questo culto. In passato vi erano 4 stature dell'addolorata.In più in passato tra le 5 confraternite di Noci vi stava quella dell'Addolorata l'unica rimasta viva fino a oggi dopo la rifondazione nel 2007.La confraternita dell'Addolorata è sede nel centro storico nella Chiesa della Madonna del Carmine.
 
==== Molfetta ====
A [[Molfetta]] il culto dell'Addolorata è legato essenzialmente al periodo quaresimale e alla Settimana Santa. Le celebrazioni dei Dolori di Maria si svolgono con la funzione del Settenario, dal penultimo venerdì all'ultimo giovedì di Quaresima in tutte le chiese cittadine. Per l'occasione ogni chiesa prepara il proprio simulacro dell'Addolorata. Le celebrazioni più seguite e più care ai molfettesi, sono quelle che si svolgono nella chiesa di Santa Maria Consolatrice degli Afflitti vulgo Purgatorio, nella quale viene esposta la statua che andrà in processione il venerdì di Passione. Le funzioni sono curate dall'Arciconfraternita della Morte, fondata nel 1613, caratterizzata dal tradizionale sacco nero e con l'effigie del teschio con ossa incrociate. Alle ore 15,30 del venerdì di Passione prende il via la processione dell'Addolorata dalla chiesa del Purgatorio, accompagnate da due ali di confratelli recanti dei ceri e con in sottofondo le note delle marce funebri composte da autori locali. Il simulacro realizzato nel 1958 dallo scultore molfettese Giulio Cozzoli raffigura la Vergine con gli occhi rivolti al cielo, in uno sguardo supplichevole, impietrita dal dolore, ai piedi della croce, dalla quale pende la sindone disposta sul braccio corto in modo da formare una "M". Sono visibili unicamente il volto, coperto da un lungo velo nero, le mani allargate in segno di sconforto, e i piedi. L'artista ha preso spunto dalla vecchia statua settecentesca portata fino ad allora in processione. Non mancano le effigie tradizionali quali il pugnale nel petto, il fazzoletto bianco tenuto in mano e lo stellario. Dopo otto ore lungo le vie della città, verso mezzanotte la processione ha termine. Il 15 settembre si svolge il tradizionale Settenario in onore della Vergine Addolorata, in cui il simulacro viene posto accanto all'altare e addobbato da fiori.
 
==== Morbegno (SO) ====
Una particolare devozione alla Madonna Addolorata è ancor oggi viva presso la Comunità Cattolica di [[Morbegno]], antico ed elegante borgo porta della [[Valtellina]]. Il simulacro ligneo della Vergine Addolorata (sec. XVII/XVIII) è conservato, durante l'anno, presso l'altare dell'Addolorata nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo nel cuore del centro storico cittadino, piccolo scrigno barocchetto ancor oggi amorevolmente e splendidamente mantenuto dalla confraternita ivi presente (intitolata al SS. Sacramento dal 1337).<br />
Il culto all'Addolorata trova a Morbegno il suo apogeo durante la Settimana Santa quando la statua lignea viene spostata dalla chiesa dei Santi Pietro e Paolo e devotamente posta ai piedi del Catafalco ligneo (sec. XVIII) eretto all'interno dell'ampia aula dell'Insigne Collegiata di San Giovanni Battista per le solenni Celebrazioni del [[Venerdì Santo]].
La Collegiata morbegnese, fulgido esempio di barocco borrominiano e caratterizzata dalla splendida facciata rococò, accoglie dal giovedì Santo a tutto il venerdì Santo, la statua dell'Addolorata cui i fedeli accendono centinaia di candele in attesa di portarla in processione dietro l'urna del Cristo deposto la sera del venerdì Santo e scortata dai Pompieri in alta uniforme, dalla civica Banda e da innumerevoli fedeli provenienti anche da fuori provincia. Infine terminata la Processione "ufficiale" del venerdì Santo, un gruppo di fedeli devoti all'Addolorata accompagna la statua nuovamente nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo in attesa di riportarla in Collegiata l'anno successivo. Questa tradizione ancora vivissima si protrae ai giorni nostri dalla prima metà del XVIII secolo.
 
==== Noci (Ba) ====
È la patrona del paese a partire dal 31 agosto 1854. È festeggiata ogni terza domenica di settembre e il culto è curato dall'omonima confraternita nocese. Durante i festeggiamenti, è portata in processione per il paese, ma, nonostante il ruolo che ricopre, non ha una "festa grande" come il compatrono San Rocco o la protettrice Madonna della Croce. La statua in legno è stata realizzata a metà ottocento da uno scultore napoletano, e oggi è collocata sull'altare maggiore della Chiesa del Carmine nel nostro centro storico del paese. È una scultura di pregio per la preziosità dell’abito, ricamato in seta e filo d’oro, realizzato a Napoli nel 1859. In passato, erano 4 le Addolorata venerate, ma solo 2 sono arrivate fino ai giorni nostri. Una è conservata nella già citata Chiesa del Carmine e l'altra all'interno della Chiesa delle Clarisse. Quest'ultima chiude la Processione del Misteri nella domenica della Palme.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.legginoci.it/2018/01/31/la-statua-delladdolorata-esposta-alla-mostra-facies-passionis-di-taranto/|titolo=La statua dell’Addolorata esposta alla mostra ‘Facies Passionis’ di Taranto|pubblicazione=LEGGI NOCI|data=31 gennaio 2018|accesso=8 maggio 2018}}</ref>
 
==== Noicattaro (Ba) ====
A [[Noicattaro]], in [[provincia di Bari]], si venerano due effigi dell'Addolorata. La più antica è custodita nella Chiesa Matrice; l'altra è venerata nella Chiesa della Madonna della Lama.
Nella notte tra il venerdì e il sabato santo, dalla Chiesa Madre, si avvia la processione della Vergine, che visita le chiese cittadine alla ricerca del Figlio. Per l'occasione, viene spenta la pubblica illuminazione e la processione è illuminata soltanto dai ceri delle donne vestite di nero, dai lumini posti sui balconi e dalle fiaccole. Accompagnano la Madonna Addolorata trentatré crociferi, scalzi e incappucciati. La processione si conclude al mattino del sabato nella Chiesa Madre.
La seconda effigie di Maria Addolorata, venerata nella Chiesa della Madonna della Lama, sfila in processione nel pomeriggio del Sabato Santo assieme ai Misteri.
 
'''[[Palermo]]'''
 
La devozione per la figura della Madre Addolorata del Cristo a Palermo, che fu città aristocratica e opulente, si traduce con la presenza di moltissime confraternite con le proprie tradizioni, processioni, simulacri e quartieri di appartenenza. Sono ben 14 le processioni dell'Addolorata e dell'urna con il Cristo morto durante il venerdì santo ma tra le principali sono sicuramente degne di nota quelle svolte nel [[centro storico di Palermo|centro storico]] dalle confraternite dei Cocchieri, di Maria SS. Addolorata della Soledad e quella dei Cassari. Ogni simulacro della Vergine ha le sue peculiarità e i suoi colori ma tutti sono riccamente ornati di argenti e tessuti preziosi donati dalle potenti famiglie aristocratiche del tempo e anche direttamente dalle case reali, come il famosissimo manto dato in dono nel 1895 dalla Regina Margherita di Savoia che ancora oggi indossa la statua della Soledad, che è inoltre il più antico simulacro dell'Addolorata in città, custodita dall'omonima confraternita fondata direttamente dal regime spagnolo nel 1590 che importò anche la stessa statua della madonna dalla Spagna e per la quale costruì una grandiosa cappella in marmo che ancora oggi esiste nelle vicinanze del [[Palazzo dei Normanni]].
 
==== Palese Macchie ====
Per [[Palese Macchie]] l'unica notizia storicamente accertata circa la devozione verso Maria venerata col titolo di Addolorata, riguarda la benedizione di un'effigie nel [[1859]] e l'inaugurazione, il 31 marzo [[1860]] del piccolo altare a lei dedicato nella Chiesa Parrocchiale del [[1846]], ora demolita. Circa la processione, essa potrebbe aver avuto luogo già nel “venerdì che precede le Palme” di quello stesso anno; invece la statua, probabilmente la stessa del [[1859]] fu restaurata negli anni Cinquanta e nel suo ritorno a Palese fu riaccompagnata, con solenne processione, da Largo Renna verso la Parrocchia.
Non si hanno notizie precise sull'anno di inizio della processione.
Le uniche notizie certe si hanno circa la partecipazione dell'effigie alle prime processioni dei Misteri. La prima storicamente accertata, composta dall'Addolorata, dal Calvario e dal Cristo morto, risale alla [[Settimana Santa]] del [[1901]].
 
==== Pescara ====
A Pescara il culto partì dall'attuale frazione Pescara Colli (un tempo solo una foresta). Tra il XVI e il XVII secolo, secondo la leggenda, alcuni contadini ritrovarono un'immagine dipinta su una pietra, che raffigurava Maria trafitta da sette spade e col Figlio morto sulle ginocchia. I contadini portarono l'immagine nella vicina cappelletta, ma il giorno dopo la videro di nuovo dov'era comparsa e allora (pensando ad uno scherzo) la ricollocarono nella cappella. Intanto la notizia si era sparsa nei paesi limitrofi. Il giorno dopo, però, rividero l'immagine al suo posto originario, tra i cespugli, e allora riportandola nella cappella vi misero delle guardie notturne che si davano il cambio ogni ora.<br />
Niente da fare: l'immagine si trovò ancora al posto dove era comparsa.
Allora i fedeli capirono che la Madonna voleva rimanere lì e allora fu subito eretta nel luogo dell'apparizione una cappelletta dove sistemare l'immagine.
Nel corso dei secoli la cappella s'ingrandì: nel '600 aveva un campanile e nell'Ottocento aveva assunto l'aspetto attuale. Nel secolo scorso venne proclamata Basilica Minore.
Tra il XIX e il XX secolo, venne realizzata una statua della Madonna dei Sette Dolori, con un pesante vestito nero e ricamato d'oro, con tanto di corona e cuore trafitto da sette pugnali.
La statua è portata in processione più volte l'anno: ai primi di giugno (quando ricorre la festa patronale), il 15 settembre, il venerdì santo (in quell'occasione, però, la Madonna viene vestita di un abito interamente nero) e il 12 maggio, giornata del Ringraziamento (perché ricorda un miracolo avvenuto nel 1863, quando la Madonna fece piovere dopo lunga siccità).
Nel Santuario si conserva ancora l'immagine dipinta ritrovata dai contadini.
 
==== Pozzallo ====
[[File:Vergine Addolorata venerata a Pozzallo.jpg|thumb|Vergine Addolorata venerata a Pozzallo|229x229px]]
La statua lignea dell'Addolorata fu fatta eseguire nel [[1822]] dal commerciante napoletano Vincenzo Falanca. Singolare è, però, l'arrivo della statua dell'Addolorata a [[Pozzallo]]. Si narra infatti, che solamente la Vergine, salvò il commerciante napoletano dal naufragio che distrusse il suo veliero nei pressi dello ''sbarcadero'' prossimo alla chiesa di Portosalvo. L'intrepido marinaio, per grazia ricevuta, offrì il prezioso simulacro che, giunto a Pozzallo via mare, fu sistemato nell'antica Chiesa di Portosalvo, sua dimora abituale e sacrale. Toccante è la ''preghiera dei naviganti'', recitata coralmente durante la partecipata processione del [[Venerdì Santo]], che si snoda lungo le vie dei quartieri storici della città marinara.
 
La bellissima statua di legno policromo della Vergine Addolorata è l'immagine sacra più venerata dai pozzallesi e dai suoi marittimi che la invocano come protettrice, definita ''commoventissima'' per la precisione di dettagli con cui è stata scolpita: occhi grandi, spalancati verso il cielo come se invocasse l'Altissimo, bocca piccola e fessurata da cui traspare la dentatura, volto ovale accuratamente definito, mani giunte con dita intrecciate, che traducono il dolore sofferto.
 
==== Ravello ====
 
A [[Ravello]], o più precisamente nella frazione di Torello, nella chiesa di San Michele Arcangelo si venera una statua lignea del [[XVIII secolo|'700]], raffigurante la Beata Vergine Addolorata. In occasione della festa, la terza domenica di [[settembre]], si svolge una processione per le vie del caratteristico borgo, illuminato per l'occasione, seguita dai ''fuochi più belli della costiera Amalfitana'' e da stand gastronomici accompagnati da uno spettacolo musicale.
 
==== San Severo ====
[[File:Sansevero Madonna addolorata.jpg|thumb|L'Addolorata. Statua settecentesca venerata a [[San Severo]].]]
Il culto dell'Addolorata risulta tra i più sentiti e praticati di [[San Severo]], secondo solo a quello della [[Beata Vergine Maria del Soccorso|Madonna del Soccorso]], Patrona principale della città. Nel [[1707]] un gruppo di nobili cittadini si riunì nella confraternita dell'Orazione e Morte stringendosi attorno al miracoloso affresco della Pietà, che, accoltellato da un empio nel [[1557]], sanguinò prodigiosamente. Nel [[1730]] i ricchi confratelli acquistarono il superbo manichino ligneo raffigurante la Vergine Addolorata, scolpito dall'artista sanseverese Sebastiano Marrocco, tra i migliori allievi del noto scultore Giacomo Colombo. Già negli [[anni 1730|anni '30]] del Settecento è attestata la processione penitenziale dell'Addolorata la terza domenica di ogni mese, e in particolar modo in settembre. Dall'Ottocento il venerato simulacro prende parte ai riti della settimana santa: all'alba del venerdì Santo avviene il tradizionale Incontro tra le statue della Madre Addolorata e del Cristo flagellato alla colonna, mentre alla sera la Vergine è protagonista della toccante ora della Desolata, durante la quale riceve le condoglianze dei fedeli attraverso il simbolico rito del baciamano. Un altro simulacro della Vergine Addolorata venerato dal popolo sanseverese è quello conservato nella chiesetta di Santa Lucia, anch'esso manichino ligneo, scolpito dal D'Onofrio nell'Ottocento, protagonista della toccante processione serale del venerdì santo che accompagna l'urna del Cristo deposto.
 
==== Secondigliano ====
A [[Secondigliano]], quartiere alla periferia nord di Napoli, è presente un [[Chiesa dell'Addolorata a Secondigliano|santuario]] dedicato all'Addolorata, per volere di san [[Gaetano Errico]]. In esso è custodita la statua lignea dell'Addolorata con angeli, scolpita nel [[1835]] da Francesco Verzella, che seguì in ogni piccolo particolare il progetto espostogli da san Gaetano Errico. La Madonna ha dimensioni naturali ed è seduta su una pietra ai piedi della croce su cui è stato crocifisso il figlio. Il suo volto è di una bellezza indescrivibile, pieno di dolore, ma al tempo stesso rassegnato, con lo sguardo fisso sulle sue mani poste sulle ginocchia con le quali precedentemente, stringeva il Cristo morto prima della sua sepoltura. Alla sua sinistra, c'è l'angelo consolatore e alla sua destra sono presenti i due angioletti della preghiera e del pianto. Ai piedi della Madonna sono presenti gli arnesi della passione: i chiodi, il martello, la corona di spine, le tenaglie e la lancia posta dietro la croce. L'Addolorata entrò in Secondigliano in quello stesso anno e tutti i secondiglianesi che accorsero per portarla processionalmente alla sua chiesa, appena videro il suo volto ne rimasero rapiti. San Gaetano Errico la presentò come la "mamma" di Secondigliano e invitò tutti a rivolgersi a lei con una confidenza senza limiti. Da quel giorno, viene chiamata " Madonna di don Gaetano". Oggi la sua processione si svolge la seconda domenica di settembre, specialmente sentita dopo la canonizzazione di don Gaetano Errico, che i concittadini sono soliti chiamare "o Superiore". Dietro la statua della Madonna, è presente una lunghissima fila di fedeli che l'accompagna per le vie del quartiere per più di cinque ore e al suo passaggio tutti i balconi sono adornati con palloncini colorati, bandierine bianche e gialle, lumini e statuine o immagini dell'Addolorata e di san Gaetano Errico. Nel giorno della sua processione, della sua festa liturgica che cade il 15 settembre, della processione dei santi Cosma e Damiano (protettori del quartiere dal XVII secolo), della festa liturgica di san Gaetano Errico che cade il 29 ottobre e della sua processione che si svolge l'ultima domenica di ottobre, Secondigliano assume un'aria di grande festa e di grande gioia, che rimane nei cuori dei loro devoti durante tutto l'anno.
 
==== Serradifalco (CL) ====
L'Addolorata è la compatrona del paese e viene festeggiata la terza domenica di settembre ed oltre ad essere la compatrona è anche la protettrice dei minatori, a tal proposito la quarta domenica di settembre (per L'Ottava) l'Addolorata viene portata in processione verso la cappella di Marici, a Lei dedicata, che dista circa un chilometro dal centro abitato, dove nel secolo scorso tutti i minatori prima di recarsi al lavoro si fermavano in preghiera affinché la Madre celeste li proteggesse dai vari pericoli che il lavoro in miniera comportava.
 
==== Taranto ====
[[File:Mater Dolorosa taranto.jpg|thumb|Madonna Maria Santissima Addolorata che si venera nella chiesa di San Domenico maggiore in Taranto nell'isola città-borgo vecchio.]]
{{vedi anche|Confraternita di Maria Santissima Addolorata e San Domenico di Taranto|Settimana Santa di Taranto}}
La processione dell'Addolorata durante la settimana santa.
 
Questa processione parte alla mezzanotte tra il giovedì e il venerdì Santo dalla chiesa di San Domenico Maggiore portando la statua della Madonna Addolorata, e procede per le strade del Borgo Antico e poi del Borgo Nuovo secondo il seguente percorso:
 
Chiesa di San Domenico Maggiore - Pendio San Domenico - Piazza Fontana - Via Garibaldi - Discesa Vasto - Ponte Girevole - Via Archita - Via Margherita - Via Cavour - Via Anfiteatro - Via Berardi - Piazza Maria Immacolata - Sosta nel Monastero di Maria SS. Immacolata - Via D'Aquino - Via Margherita - Ponte Girevole - Piazza Castello - Via Duomo - Chiesa di San Domenico Maggiore.
 
I confratelli, che procedono a ritmo lentissimo accompagnati dalle marce funebri, sono vestiti con l'abito tradizionale che si compone di: un camice bianco stretto in vita e sui polsi; un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso, pendenti sulla destra del camice; una cinta di stoffa nera bordata di bianco con quattro fasce alle cui estremità sono applicate due nappe, pendenti sulla sinistra del camice; una mozzetta nera bordata di bianco, abbottonata sul davanti e con una piastra di metallo raffigurante l'Addolorata; un cappello nero bordato di bianco, appoggiato sulle spalle e fissato in vita con un nastro che viene fatto passare attraverso un'asola che si trova nell'abbottonatura della mozzetta; un cappuccio bianco con due forellini all'altezza degli occhi; una corona di sterpi poggiata sul capo; calze e guanti bianchi; scarpe nere con coccarde di nastro bianco e bottone nero applicati su di esse. La processione è composta dalla Troccola, di colore nero e nel 2017 è stata interamente restaurata, strumento che apre la processione e che sostituisce il campanello, le Pesàre che rappresentano le pietre scagliate verso Gesù, la Croce dei misteri, la Terza Croce, la Seconda Croce, La Prima Croce, il Trono, l'Addolorata. È accompagnata da due bande che suonano marce funebri. Vi sono inoltre quattro coppie di poste prima dei Crociferi e due prima del Trono, nonché due Mazze che hanno il compito di mantenere ordinata la processione e di sostituire i confratelli in caso di necessità:
 
* La Troccola
* Banda
* Pesàre
* La Croce dei Misteri
* Coppie di poste (4)
* La Terza Croce
* Coppie di poste (4)
* La Seconda Croce
* Coppie di poste (4)
* La Prima Croce
* Coppie di poste (2)
* Il Trono
* L'Addolorata
* Banda
* Mazze (3)
 
La processione rientra nella chiesa di san Domenico Maggiore nel pomeriggio del venerdì Santo attorno alle ore 14:00, dopo quattordici ore di cammino.
 
Vi sta l'altra Addolorata della ArciConfraternita del Carmine di Taranto e usata nella Processione dei Misteri che parte alle ore 17:00 del Venerdì Santo e ritorna il giorno dopo alle ore 8:00 con 17 ore di processione, questo però è più antica di quella di San Domenico ma più piccola.
 
==== Lamezia Terme (CZ) ====
La Madonna Addolorata viene celebrata nel rione Miraglia a [[Sambiase]], quartiere di [[Lamezia (disambigua)|Lamezia]], la terza domenica di settembre dopo un solenne settenario. La processione si snoda per tutto il paese, e sosta in tutte le chiese di Sambiase. La popolazione sambiasina è molto devota alla Madonna Addolorata. Durante il settenario, precisamente nel giorno dell'[[Esaltazione della Santa Croce]], il simulacro ligneo della Madonna viene incoronato. La domenica di festa si celebrano diverse messe e a mezzogiorno si recita la supplica. Il pomeriggio la Madonna viene sistemata con rose per la processione che si svolge nella prima serata, intorno alle diciotto. Dopo la processione si svolge lo spettacolo pirotecnico e si cantano le canzoni in dialetto: "''Supra st'ataru c'è na gran Signora, Rigina Andulurata illa si chiama. A cu ci cerca grazi ci li duna, alli malati lu cori ci sana. Ed iu Madonna mia ti ndi circ'una: l'anima bella e stu cori mi t'ama"''. Si porta in processione una statua lignea tutta d'un pezzo della Madonna: è raffigurata con un manto blu e una veste scura che si confonde col nero e col marrone.
 
Invece nel quartiere [[Nicastro]], sempre a Lamezia, si celebra la Madonna Addolorata sotto il titolo "della Pietà", l'ultima domenica di settembre.
 
A San Minà (''Santu Minà,'' in dialetto lametino), frazione di Lamezia, si venera l'Addolorata verso agosto e la tradizione narra che sia apparsa durante la seconda guerra mondiale.
 
=== Diffusione del culto nel mondo ===
[[File:Nuestra Señora de las Angustias "La Republicana" (Iglesia del Pilar).JPG|thumb|[[Madonna Addolorata (Santa Cruz de Tenerife)|Madonna Addolorata]] (in [[Lingua spagnola|spagnolo]]: ''Virgen de las Angustias'') venerata nella [[Chiesa di Nostra Signora del Pilar (Santa Cruz de Tenerife)|Chiesa di Nostra Signora del Pilar]] in [[Santa Cruz de Tenerife]] ([[Spagna]]).]]
Dovunque nel mondo dove c'è una chiesa cattolica c'è spesso un'immagine che può essere associata alla Vergine Addolorata. Infatti la si può trovare in forma di [[dipinto]], [[affresco]], [[statua]], o [[bassorilievo]] nella via Crucis, nella Via Matris, in una Cappella, in un altare, sulle pareti della chiesa o in un oratorio. Tra le immagini più frequenti si trovano quella tipica dell'Addolorata ma anche quella della Pietà, della Crocifissione o della Deposizione dove Maria è spesso con san [[Giovanni evangelista]].
 
Il suo culto è presente in tutti i paesi europei. L'Addolorata è patrona della [[Slovacchia]] e il 15 settembre [[Festa nazionale]]. Inoltre il culto è diffuso nelle terre di immigrazione come ad esempio in [[Australia]], [[Stati Uniti]] e nel Canada di lingua francese.
 
Le processioni collegate alla Settimana Santa sono caratteristica soprattutto di [[Spagna]], [[Portogallo]] e Italia del sud, e dei luoghi di loro emigrazione. Infatti si trovano soprattutto in: [[Brasile]], [[Colombia]], [[Costa Rica]], [[Guatemala]], [[Honduras]], [[Messico]], [[Nicaragua]], [[Perù]], [[Filippine]], [[Venezuela]] e [[Malta]], ma anche negli [[Stati Uniti]] e in [[Canada]].
 
Molto importante è il ruolo delle confraternite, soprattutto nelle aree di influenza spagnola, nello sviluppo e nella conservazione del culto dell'Addolorata soprattutto durante la Settimana Santa.
 
;Il culto dell'Addolorata in Europa
Il culto dell'Addolorata dall'Italia si e diffuso inizialmente soprattutto per opera dei Serviti, ma anche di altri ordini religiosi ed in particolare dei francescani, in tutti i paesi europei a cominciare dalla [[Germania]] e poi ha avuto uno straordinario sviluppo in [[Spagna]]. I serviti sono presenti e hanno portato il culto dell'Addolorata in: [[Albania]], [[Austria]], [[Belgio]], [[Francia]], Germania, [[Inghilterra]], [[Irlanda]], Italia, [[Repubblica Ceca]], Spagna e [[Ungheria]].
 
;Europassion e la Settimana Santa
L'Addolorata è quasi sempre presente nelle processioni della Settimana Santa dando luogo agli intrecci più diversi. L'Europassion, con sede a [[Nantes]] in Francia, riunisce 78 località del vecchio continente, che intendono annunciare il messaggio di Cristo e far meglio conoscere le pagine più significative del Vangelo attraverso rappresentazioni sceniche della sua Passione ma anche a mezzo di stampa e filmati che arrivano in ogni parte del mondo tra cui: Inghilterra, Canada, Stati Uniti, [[Argentina]] ed Australia. Vi aderiscono località dell'Austria, Belgio, [[Croazia]], [[Finlandia]], Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, [[Romania]], Spagna, [[Svizzera]] e per l'Italia le località di: [[Barile (Italia)|Barile]], [[Cantiano]], [[Cianciana]], [[Ciconicco]], [[Erto]], [[Grassina]], [[Ginosa]], [[Jerago con Orago]], [[Lizzano]], [[Maenza]] e [[Sezze]], [[Montefoscoli]], [[Oria]], [[Pove del Grappa]], [[Romagnano Sesia]], [[Sordevolo]] e [[Torre Santa Susanna]].
 
;Il culto dell'Addolorata in America
L'America e terra d'immigrazione dove molto diffuso e il culto a Maria in particolare quello della [[Madonna di Guadalupe]] e quella di [[Quito]]. In numerose località la Vergine Addolorata e venerata secondo immagini, processioni e riti ripresi dai paesi di origine degli abitanti, ma anche per opera di numerosi ordini religiosi tra cui i Serviti presenti in: [[Argentina]], [[Bolivia]], [[Brasile]], [[Canada]], [[Cile]], [[Colombia]], [[Messico]], [[Stati Uniti]] e [[Uruguay]].
 
;Il culto dell'Addolorata in Africa
I missionari hanno portato la venerazione della Madonna Addolorata in [[Africa]] ma l'impulso più consistente viene dalla sua apparizione nel [[Ruanda]]. I Serviti sono presenti e hanno portato il culto dell'Addolorata in: [[Repubblica Democratica del Congo]], [[Mozambico]], [[Sudafrica]], [[Swaziland]] e [[Uganda]].
 
;Il culto dell'Addolorata in Asia ed Oceania
In [[Asia]] ed [[Oceania]] importante è il ruolo degli ordini religiosi ed in particolare dei Serviti presenti in: [[Australia]], [[Birmania]], [[Filippine]] e [[India]] e dei francescani.
 
== Le raffigurazioni ==
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* [[Stabat Mater]]
* [[Pietà (arte)]]
* [[Addolorata]]
* [[Dolores (nome)]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{santiebeati|24450|Beata Vergine Maria Addolorata}}
* {{cita web|titolo=Maria dei sette dolori|url=http://www.mariadeisettedolori.it}}
* {{Thesaurus BNCF}}
* [http://digilander.libero.it/librettimusica/Coroncina.Sette.Dolori.pdf Coroncina dei Sette Dolori di Maria SS.]
* [http://www.mariadeisettedolori.it/ Maria dei Sette Dolori]
 
{{MariologiaCattolica}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|arte|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Titoli di Maria|Addolorata]]
[[Categoria:Festività cattoliche mariane|Addolorata]]
[[Categoria:Indulgenza]]