Valter Roman: differenze tra le versioni
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== Famiglia e studi ==
Il suo nome alla nascita era Ernő (Ernest) Neuländer.<ref>{{hu}} [http://www.c3.hu/~klio/klio043/klio159.htm Gh. Dej și statul polițienesc (lb. maghiară)]</ref><ref>{{hu}} {{collegamento interrotto|1=[http://www.korunk.org/korunk/?q=node/8&ev=2006&honap=10&cikk=8330 Revista Korunk, oct. 2006] |
== Carriera politica ==
Secondo i rapporti, il suo reclutamento nel movimento comunista sarebbe stato fatto nel [[1931]] da [[Nicolae Goldberger]], che lo aiutò a lasciare l'Unione Sovietica attraverso la [[Cecoslovacchia]].
Dopo il [[1936]] si offrì volontario per unirsi alle [[Brigate internazionali]] a nome delle forze repubblicane in [[Spagna]] sotto il nome di Walter Roman. Gli anni trascorsi in Spagna sono stati evocati nel volume autobiografico ''Sub cerul Spaniei''. ''Cavalerii speranței''. Nella [[Guerra civile spagnola]] era un maggiore e comandante di un undicesimo battaglione di artiglieria della brigata "Venceremos".
In Spagna, Walter Roman sposò Hortensia Vallejo, una comunista spagnola. Durante la guerra fu ferito ai polmoni. Dopo che la Repubblica è stata sconfitta nel [[1939]], Valter Roman fuggì in Francia, poi torno in [[Unione Sovietica]]. Ha diretto per un certo periodo il dipartimento dei programmi di lingua rumena presso [[Radio Mosca]], dove sono subordinati a lui [[Ana Pauker]], [[Leonte Răutu]] e [[Iosif Chișinevschi]]. Mentre Ana Pauker tornava in Romania vestita in uniforme sovietica, Valter Roman tornò in un carro armato sovietico come tenente colonnello della [[Divisione Horia, Closca e Crişan]], composta da prigionieri rumeni di guerra nell'URSS, che scelsero di passare al lato del nemico (un [[crimine di guerra]] di alto tradimento) sotto il comando del generale [[Mihail Lascăr]]. È stato decorato nel 1945 in Unione Sovietica con l'Ordine della "Stella Rossa". Nello stesso anno, sotto l'occupazione sovietica e sotto il nuovo regime dominato dai comunisti, era nel grado di generale dell'esercito rumeno.
Un anno dopo, nel [[1946]], Valter Roman è stato nominato capo della Direzione della Pubblica Istruzione, Cultura e della Propaganda dell'Esercito e nel 1947-1951 occupa la carica di capo della Divisione Politica Suprema dell'Esercito. Nel 1951 divenne membro del PCR e Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni (fino al gennaio [[1953]], quando è stato rimosso dal suo incarico con la rimozione del "gruppo-Pauker-Luca Georgescu"). Dal [[1954]] fino alla sua morte è stato direttore di Editurii Politice, egli sostiene che essa sarebbe stata "marginalizzata" dal regime.
Lo storico sovietico T. Islamov ha pubblicato documenti che dimostrano che Valter Roman "ha difeso i membri della Commissione Litvinov in favore dell'istituzione dello stato indipendente della Transilvania, dotato delle grandi potenze dell'Unione Sovietica, degli [[Stati Uniti d'America]] e del Regno Unito."<ref name=Vohn>{{ro}} [http://old.jurnalul.ro/articol.php?id=46005 Cristina Vohn - ''Transilvania, în planurile URSS'', articol în Jurnalul Național din 14 februarie 2006] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080101214515/http://old.jurnalul.ro/articol.php?id=46005 |data=1º gennaio 2008 }}</ref> Il figlio di Valter, [[Petre Roman]], contesta ciò che lo storico sovietico ha detto, dicendo che suo padre avrebbe sostenuto la Transilvania come una provincia della Romania.
Documenti recenti dimostrano che Valter Roman fu mescolato nel K.G.B. e nel P.M.R. che mirava ad arrestare il governo di [[Imre Nagy]] dopo la [[Rivoluzione ungherese del 1956]] a [[Budapest]]. Dopo che i membri del governo Nagy sono stati detenuti illegalmente in Romania, in un complesso di ville a Calimanesti nel distretto di Valcea, sono stati portati a Bucarest e portati nel complesso di ville appartenenti alla missione militare tedesca in Romania tra il 1940-1944 vicino al lago Snagov, le ville che ora sono in possesso dell'ambasciata russa a Bucarest. Imre Nagy fu trasferito in Ungheria dopo due anni e processato nel 1958, condannato a morte e giustiziato a Budapest dalla nuova leadership ungherese filo-sovietica.<ref>{{ro}} [[Tibor Méray]]:
== Opere selettive ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{ro}} [http://www.ziua.ro/display.php?id=206867&data=2006-09-08 Walter Roman - dedicato al bolscevismo internazionale] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070930163737/http://www.ziua.ro/display.php?id=206867&data=2006-09-08 |date=30 settembre 2007 }}
* {{ro}} [http://www.sferapoliticii.ro/sfera/114/art8-document.html Area politica] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060813211422/http://www.sferapoliticii.ro/sfera/114/art8-document.html |date=13 agosto 2006 }}
* {{ro}} [http://jurnalul.ro/editorial/tatal-meu-valter-roman-123594.html Mio padre, Valter Roman], 1 maggio 2008, Petre Roman, ''Jurnalul Național''
* {{ro}} [http://adevarul.ro/cultura/istorie/foto-apostoliilui-stalin-politrucul-regimentului-biografia-completa-valter-roman-siinterviu-fiul-sau-petre-roman-1_54819e2aa0eb96501e641fd0/index.html FOTO Gli Apostoli di Stalin. Politruckul regimentului: biografia completa di Valter Roman e intervista a suo figlio, Petre Roman], 6 dicembre 2014, Laurențiu Ungureanu, Radu Eremia, ''Adevărul''
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{{Portale|biografie|comunismo|politica}}
[[Categoria:Politici del Partito Comunista Rumeno]]
[[Categoria:Ministri della Repubblica Socialista di Romania]]
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