Scuola genovese: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
(82 versioni intermedie di 56 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{citazione|Chiedersi perché [
[[File:
La '''scuola genovese''' è un movimento culturale e artistico<ref>
== Storia ==
Tra gli esponenti musicali e canori della cosiddetta "scuola storica", che ottenne successo a partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]], si collocano: [[Umberto Bindi]], [[Fabrizio De André
Furono tutti artisti cresciuti musicalmente a [[Genova]]
▲Furono tutti artisti cresciuti musicalmente a [[Genova]] dove, o vi nacquero anagraficamente, o vi si trasferirono da bambini<ref>A questo proposito, Lauzi disse ironicamente in un'intervista: «tutti voi che scrivete della scuola genovese, magari prima informatevi: io sono nato ad Asmara, Gino è di Monfalcone, Luigi è di Alessandria. Solo Bindi e De André sono nati a Genova: Umberto, che era del '32, e Fabrizio del '40, erano i nostri antipodi e in mezzo c'eravamo noi, Gino del '34, Luigi del '38 e io del '37» ([http://www.storiaradiotv.it/bruno%20lauzi.htm Intervista])</ref>. Erano soliti, negli [[anni 1960|anni sessanta]], ritrovarsi nel quartiere [[Foce (Genova)|Foce di Genova]] e, in particolare, al bar latteria "Igea" (che ispirò [[Gino Paoli]] nella canzone "Quattro amici al bar", [[1991]]), in via Casaregis angolo via Cecchi (poi rinominato ''Roby Bar'' e oggi ''Mini Mixing Bar'').
Tale movimento determinò «una profonda rottura con la musica tradizionale italiana»,<ref name="arcana" /> in primis per mezzo di un mutato approccio stilistico, più ricercato ed eclettico, quindi nell'uso di un linguaggio diverso, [[realismo (arte)|realista]], affrontando una varietà di temi che andava dal sentimento, alle esperienze esistenziali, sino alla politica, all'ideologia, alla guerra e ai temi dell'[[emarginazione]],<ref name="arcana" /> con forti accenni [[individualismo|individualisti]] e spesso ricollegandosi ai toni dell'[[esistenzialismo]] francese.<ref name="arcana" />.<br/>▼
Le influenze culturali della scuola genovese sono variegate, dalla tradizione letteraria e musicale italiana e ligure ([[Camillo Sbarbaro]], [[Cesare Pavese]], [[Giorgio Caproni]], [[Riccardo Mannerini]]<ref name="arcana" />), alla letteratura francese e inglese di inizio [[XX secolo|Novecento]] ([[Jean-Paul Sartre]], [[Raymond Queneau]])<ref name="pernoi" />, dalla filosofia [[anarchia|anarchica]] (in particolare Tenco, De André e Paoli<ref name="arcana">Cinzia Comandé e Roberta Bellantuono, ''Genova per noi'', Arcana, 2014, ISBN 9788862313544</ref><ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/postit/sanremo/2014/01/27/Paoli-andro-cantare-Lauzi-Bindi-Tenco-Andre_9972627.html Gino Paoli, a Sanremo con Danilo Rea - Speciale Sanremo - ANSA.it]</ref>), a quella [[liberali|liberale]] (Lauzi<ref name="lauzi" />), dalla musica francese di [[Charles Aznavour]], [[Jacques Brel]], [[George Brassens]] e [[Leonard Cohen]],<ref name="pernoi" /> sino a quella del [[folk]] statunitense di [[Bob Dylan]].<ref>[http://www.losthighways.it/2009/05/10/ombre-tristi-e-delicate-la-scuola-genovese/ Ombre tristi e delicate. La scuola genovese]</ref> Tra gli esponenti letterari della [[Beat Generation]]: [[Allen Ginsberg]], [[Jack Kerouac]], [[William Seward Burroughs (scrittore)|William Burroughs]] e [[Gregory Corso]]. In particolare, sia [[Bruno Lauzi|Lauzi]] che [[Fabrizio De André|De André]] dedicarono parte della propria produzione alla narrazione specifica della propria città, utilizzando spesso anche la [[lingua ligure]] in vari brani<ref name="arcana" />; esempi classici di questo aspetto sono i celebri brani "[[Genova per noi (brano musicale)|Genova per noi]]" ([[Bruno Lauzi]], ma scritta dal [[piemonte]]se [[Paolo Conte]], [[1975]]) e "[[Crêuza de mä]]" ([[Fabrizio De André]], [[1984]]). Il mare genovese è inoltre il tema ricorrente per tutti i cantautori della scuola storica, citandolo spesso nei loro brani.<ref name="arcana"/>.▼
===
▲Tale movimento determinò «una profonda rottura con la musica tradizionale italiana»
▲Le influenze culturali della scuola genovese sono variegate, dalla tradizione letteraria e musicale italiana e ligure ([[Camillo Sbarbaro]], [[Cesare Pavese]], [[Giorgio Caproni]], [[Riccardo Mannerini]]<ref name="arcana" />), alla letteratura francese e inglese di inizio [[XX secolo|Novecento]] ([[Jean-Paul Sartre]], [[Raymond Queneau]])<ref name="pernoi" />, dalla filosofia [[anarchia|anarchica]] (in particolare Tenco, De André e Paoli<ref name="arcana">{{Cita libro |autore=Cinzia Comandé e Roberta Bellantuono
La stessa città di Genova, il mare, i borghi, i vicoli deIla città vecchia (''caruggi'' in genovese) e i suoi abitanti sono, non in rari casi, fonte diretta di ispirazione diventando lo scenario o direttamente il tema delle canzoni. In particolare, sia [[Bruno Lauzi|Lauzi]] che [[Fabrizio De André|De André]] dedicarono parte della propria produzione alla narrazione specifica della propria città, utilizzando spesso anche la [[lingua ligure]] in varie canzoni<ref name="arcana" />; esempi di questo aspetto sono i celebri brani [[La città vecchia]], [[Via del Campo (brano musicale)|Via del Campo]], ''[[Crêuza de mä]]'' (e l'omonimo album scritto e cantato interamente in genovese) di Fabrizio De Andrè, [[La gatta (brano musicale)|La gatta]] di Gino Paoli e l'album [[Genova per noi]] di Bruno Lauzi.
==Note==▼
=== La scuola genovese si allarga ===
Inizialmente utilizzata per definire il nucleo storico, la locuzione è stata col tempo ampliata comprendendo gli esponenti della seconda generazione di cantautori tra i quali [[Ivano Fossati]], [[Francesco Baccini]]<ref name="dizionario2">{{Cita testo|titolo=La scuola genovese ha il suo dizionario|pubblicazione=La Repubblica|data=8 aprile 2004|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/04/08/la-scuola-genovese-ha-il-suo-dizionario.html|accesso=10 gennaio 2020}}</ref><ref>{{Cita testo|titolo=Baccini, le ballate dell'autogrill|pubblicazione=Corriere della Sera|data=13 dicembre 1999|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/dicembre/13/Baccini_ballate_dell_autogrill_co_7_9912134832.shtml|accesso=10 gennaio 2020}}</ref><ref>{{Cita testo|titolo=Francesco Baccini, il "visionario"|pubblicazione=La Stampa|data=26 marzo 2013|url=http://www.lastampa.it/2013/03/26/edizioni/asti/francesco-baccini-il-visionario-THEpAGLx8E5wBsdy4P0CSN/pagina.html|accesso=10 gennaio 2020}}</ref>, [[Max Manfredi]], [[Vittorio De Scalzi]] (già membro fondatore dei [[New Trolls]], autore di brani in dialetto genovese e coautore con Fabrizio De André prima di pubblicare come cantautore), [[Federico Sirianni]]<ref>{{Cita testo|titolo=Sirianni e i suoi “amici fragili” Buon Compleanno De André|pubblicazione=La Stampa|data=8 febbraio 2013|url=http://www.lastampa.it/2013/02/08/cronaca/appuntamenti/sirianni-e-i-suoi-amici-fragili-buon-compleanno-de-andre-o8PELZbQFkSHXekAHKEZiM/pagina.html|accesso=10 gennaio 2020}}</ref>, [[Cristiano De André]], [[Gian Piero Alloisio]] e altri.
Sono stati legati a questo ambiente multiculturale anche la scrittrice [[Fernanda Pivano]], che tradusse in [[lingua italiana|italiano]] l<nowiki>'</nowiki>''[[Antologia di Spoon River]]'', opera su cui De André basò l'album ''[[Non al denaro non all'amore né al cielo]]'', e l'attore [[Paolo Villaggio]], che fu molto amico di De André e scrisse alcuni testi delle sue canzoni (''Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poiters'' e ''Il fannullone'').
Il legame fra Genova e la canzone d'autore è rimasto ben saldo anche nelle generazioni successive. A partire dagli anni novanta e sino ai nostri giorni, sono tanti i cantautori e cantautrici genovesi che hanno esordito e pubblicato dischi proseguendo la tradizione della "scuola genovese", in alcuni casi raggiungendo un discreto successo di pubblico anche a livello nazionale (da Claudia Pastorino a [[Zibba e Almalibre]] passando per [[Emanuele Dabbono]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.guidadigenova.it/cantautori-genovesi-oggi-ieri-lista-canzoni/|titolo=Cantautori genovesi, oggi come ieri: la lista e le canzoni}}</ref> Inoltre, come accaduto in passato con i già citati New Trolls e i [[Matia Bazar]] o ad esempio negli anni novanta con la band [[Blindosbarra (gruppo musicale)|Blindosbarra]], il termine "scuola genovese" è stato talvolta utilizzato anche riferendosi a band genovesi e solisti appartenenti a generi musicali diversi dal cantautorato. Ultimo il caso della scena rap genovese (raccontata nel docufilm dal titolo "La nuova scuola genovese" di Claudio Cabona) e urban pop, con artisti di successo come ad esempio [[Tedua]], [[Bresh]], [[Olly (cantante 2001)|Olly]] e [[Alfa (cantante)|Alfa]].
== Filmografia ==
* ''[[Una canzone per il paradiso]]'', regia di Nicola Di Francescantonio (2013)
* ''[[La nuova scuola genovese]]'', regia di [[Yuri Dellacasa]] e Paolo Fossati (2022)
▲== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Cinzia Comandé
* {{Cita libro |autore=Sebastiano Ferrari
* {{Cita libro |autore=Giangilberto Monti
* {{Cita libro |autore=Marzio Angiolani
== Voci correlate ==
* Il museo della scuola genovese ''[[Via del Campo 29 rosso]]''.
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
== Collegamenti esterni ==
* Guida di Genova, [https://www.guidadigenova.it/cantautori-genovesi-oggi-ieri-lista-canzoni/ "Cantautori genovesi, oggi come ieri": elenco di cantautori dagli anni sessanta ad oggi], su guidadigenova.it, 2025.
* {{Cita web |autore=Daniele Scarampi |url=https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/musica/Scarampi.html |titolo=“Cattedrali di luci nel cuore”: cantautori genovesi tra aulico e popolaresco |editore=[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Treccani]] |anno=2016}}
{{Portale|Genova|musica}}
[[Categoria:Musica a Genova]]
|