Lio Maggiore: differenze tra le versioni
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Nuova pagina: {{s|veneto}} {{Frazione |nomeFrazione = Lio Maggiore |immagine= |siglaRegione = VEN |siglaProvincia = VE |nomeDelComune = Jesolo |latitudineGradi = 45 |latitudineMinuti = 31 |latitud... |
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{{Divisione amministrativa
|Nome ufficiale=
|Panorama=
▲|nomeFrazione = Lio Maggiore
|Didascalia=
|Stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=4
|Divisione amm grado 1=Veneto
|Divisione amm grado 2=Venezia
|Divisione amm grado 3=Jesolo
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=
|
|Aggiornamento abitanti=
|Codice postale=30016
|Prefisso=0421
|Codice catastale=
|Nome abitanti=liomaggioresi
|Patrono=
|Festivo=
}}
'''Lio Maggiore''' (ufficialmente '''Valle di Lio Maggiore'''<ref name=statuto>{{cita web|https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-ve-jesolo.pdf|Comune di Jesolo (Provincia di Venezia) - Statuto|3 settembre 2018}}</ref>, ''Lido Mazor'' {{IPA|[ˈli.o maˈzoɾ]}} in [[dialetto veneziano]]) è una [[Frazione (geografia)|frazione]]<ref name=statuto/> del [[Comune (Italia)|comune italiano]] di [[Jesolo]], nella [[città metropolitana di Venezia]].
Si trova alla fine di una stretta lingua di terra che, iniziando poco più a nord di Jesolo paese, si protende verso sud-ovest tra le paludi della [[Laguna di Venezia]]. Oggi pressoché disabitata, in passato ha ospitato un importante centro compreso nel [[Ducato di Venezia]].
== Storia ==
Non è facile individuare il sito preciso in cui sorgeva l'antica Lio Maggiore, soprattutto a causa dei mutamenti geologici cui è da sempre stata soggetta la Laguna Veneta. [[Jacopo Filiasi]], pur ammettendo queste difficoltà, ritenne che essa dovesse sorgere presso una spiaggia del lido di [[Equilio]] (il [[litorale del Cavallino]]) che si estendeva dall'attuale [[Treporti]] sino alla bocca di porto detta ''Pordelio'' ("porto di Lio") e, in seguito al suo interramento, ''Portosecco''<ref>I toponimi Pordelio e Portosecco sono rimasti ad indicare due canali navigabili posti rispettivamente a nord e a nordovest del litorale del Cavallino.</ref><ref name = statuti291>{{Cita|Ortalli, Pasqualetto, Rizzi|p. 291}}.</ref><ref name = filiasi117>{{Cita|Filiasi|p. 117}}.</ref>.
Sempre stando al Filiasi, Lio Maggiore fu fondata, al pari degli altri centri lagunari, dagli abitanti dell'entroterra - [[Altinum|altinati]] o forse [[Feltre|feltrini]] - fuggiti dalle [[invasioni barbariche]]<ref name = filiasi117/>. Si dice contasse sette pregevoli chiese, delle quali almeno tre erano [[parrocchia]]li, ovvero San Nicolò (la principale), Sant'Antonio e San Pietro<ref name = filiasi117/><ref name = filiasi120-121/>.
Le documentazioni antiche testimoniano come gli abitanti di Lio Maggiore fossero piuttosto battaglieri e si scontrassero spesso con i centri vicini. Nel [[XII secolo]] scoppiò una violenta lite con il [[diocesi di Equilio|vescovo di Equilio]] per i diritti di pesca sulla palude di ''Nugolo''<ref>{{Cita|Filiasi|pp. 121-123}}.</ref>. Poco dopo esplose un conflitto con i [[Torcello|Torcellani]] per analoghi motivi, risolto solo grazie all'intervento del [[doge (Venezia)|doge]]<ref>{{Cita|Filiasi|pp. 123-124}}.</ref>.
L'importanza che Lio Maggiore assunse durante il [[medioevo]] è comprovata dall'insediamento di podestà veneziani con giurisdizione anche su [[Lio Piccolo]], su Equilio e sul lido del Pineto. Se la cronaca attribuita a [[Pietro Giustinian]] fissa al [[1270]] l'arrivo del primo podestà di Lio Maggiore, le testimonianze documentarie dimostrano che il governatore era già presente almeno dal [[1241]]. Pur riconoscendo gli statuti veneziani, il centro poteva godere anche di una certa autonomia legislativa, della quale tuttavia restano solo poche testimonianze<ref>{{Cita|Ortalli, Pasqualetto, Rizzi|pp. 291-293}}.</ref>.
Già due secoli dopo la località si trovava in piena decadenza. Il 30 ottobre [[1424]] il [[Consiglio dei Pregadi|Senato]] concedeva al podestà di tornare in patria, benché non fosse stato nominato un successore, dal momento che a Lio Maggiore abitavano appena cinque o sei famiglie. Poco dopo, il 17 febbraio [[1425]], il [[Maggior Consiglio]] confermava la precedente decisione affidando al podestà di [[Torcello]] l'amministrazione locale<ref>{{Cita|Ortalli, Pasqualetto, Rizzi|p. 292}}.</ref>.
Nel [[1443]] ancora il Senato ordinava che fosse rimossa una preziosa pala d'argento dalla cadente chiesa di San Nicolò perché non fosse trafugata<ref name = filiasi120/>. Un'altra legge del [[1455]] permetteva agli abitanti di Torcello di demolire il palazzo pretorio, già da tempo in rovina, per ricavarne materiale edile<ref name = filiasi120>{{Cita|Filiasi|p. 120}}.</ref>. Ancora nel [[1552]], come riferisce [[Cristoforo Sabbadino]], resistevano numerosi resti della città, fra i quali spiccava un altissimo campanile<ref name = filiasi120-121>{{Cita|Filiasi|pp. 120-121}}.</ref>.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|coautori= Gherardo Ortalli, Monica Pasqualetto, Alessandra Rizzi |titolo= Statuti della Laguna Veneta dei secoli XIV-XVI |anno= 1989 |editore= Jouvence |città= Roma |isbn= 88-7801-090-1|cid=Ortalli, Pasqualetto, Rizzi}}
* {{cita libro|coautori= [[Jacopo Filiasi]] |titolo= Memorie storiche de' Veneti primi e secondi |edizione= 2ª edizione |volume= Vol. 2 |anno= 1811 |editore= Tipografia del Seminario |città= Padova |cid=Filiasi}}
==Voci correlate==
*[[Torre Caligo]]
*[[Ammiana]]
*[[Equilio]]
*[[Lio Piccolo]]
*[[Venezia (regione)]]
*[[Storia della Repubblica di Venezia]]
{{Isole della Laguna di Venezia}}{{Portale|Isole|Venezia}}
[[Categoria:Centri della Laguna Veneta scomparsi]]
[[Categoria:Frazioni di Jesolo]]
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