Rende: differenze tra le versioni
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{{nd}}
{{F|centri abitati della Calabria|agosto 2024}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Rende
|Panorama =
|Didascalia = Foto dall’alto del centro storico di Rende.
|Bandiera = Rende-Bandiera.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Rende-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado 2 = Cosenza
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data
|Superficie = 55.48
|Altitudine = centro storico: 474 m<br />sede comunale: 183
|Sottodivisioni = [[Arcavacata]], Centro Storico, [[Quattromiglia]], [[Santo Stefano (Rende)|Santo Stefano]], Commenda, Surdo, Roges, Saporito
|Divisioni confinanti = [[Castiglione Cosentino]], [[Castrolibero]], [[Cosenza]], [[Marano Marchesato]], [[Marano Principato]], [[Montalto Uffugo]], [[Rose (Italia)|Rose]], [[San Fili]], [[San Lucido]], [[San Pietro in Guarano]], [[San Vincenzo La Costa]], [[Zumpano]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 1747
|Nome abitanti = rendesi
|Patrono = [[Immacolata Concezione|Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria]]
|Festivo = 20 febbraio
|PIL =
|PIL procapite =
|Soprannome =
|Mappa = Map of comune of Rende (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Rende all'interno della provincia di Cosenza
}}
'''Rende''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ˈrɛnde]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=8 giugno 2013|dataarchivio=9 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181009051700/http://www.dipionline.it/dizionario/|urlmorto=sì}}</ref>, ''Renni'' in [[dialetto cosentino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cosenza]] in [[Calabria]], situato a nord dell’[[Cosenza#Area metropolitana|area urbana di Cosenza]].
Si divide in due parti: il centro storico, che sorge su un colle a circa 474 m [[Livello del mare|s.l.m.]], e l'area moderna, nell'alta [[valle del Crati]], che ospita la sede comunale posta a 183 metri s.l.m., e che è strettamente [[Conurbazione|conurbata]] con [[Cosenza]].
Per effetto del [[Decreto del presidente della Repubblica|DPR]] 11 marzo 2016 al comune di Rende è stato concesso il [[Città d'Italia#Calabria|titolo di città]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quicosenza.it/news/le-notizie-dell-area-urbana-di-cosenza/rende/80335-il-quirinale-trasforma-il-comune-di-rende-in-citta|titolo=Il Quirinale trasforma il Comune di Rende in Città - QuiCosenza.it|sito=QuiCosenza.it|accesso=14 aprile 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.cosenzapage.it/rende/2016_03_11/mattarella-firma-il-decreto-rende-diventa-citta_4803|titolo=Mattarella firma il decreto, Rende diventa città|sito=Cosenza Page|accesso=25 aprile 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.cn24tv.it/news/130553/rende-diventa-citta-consegnato-al-sindaco-il-decreto-firmato-da-mattarella.html|titolo=Rende diventa città. Consegnato al Sindaco il decreto firmato da Mattarella|sito=CN24|accesso=25 aprile 2016}}</ref>.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{dx|[[File:Fiume Emoli Rende - panoramio.jpg|sinistra|miniatura|199x199px|Parco fluviale [[Emoli]]]]}}
Rende si estende dalla riva est del fiume [[Crati]] a una quota altimetrica di circa 165 {{mslm}} fino alle propaggini orientali della [[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]] con le frazioni Malvitani a 330 metri s.l.m. e Nogiano a 525 metri s.l.m. Il territorio si dispone su un profilo altimetrico compreso tra 129 e 1137 metri s.l.m., e presenta zone montane ad ovest che pian piano degradano verso est formando colline, su una delle quali sorge il centro storico, fino ad arrivare alla [[Valle del Crati]] dove grazie ad ampie aree pianeggianti si estende la città moderna. Il Crati è il fiume più importante che la attraversa, insieme ai suoi affluenti Campagnano, [[Emoli]] e Surdo.
=== Clima ===
D'inverno il clima è freddo secco in collina, mentre a valle è freddo alquanto umido e i venti soffiano specialmente da nord e da nord-ovest. D'estate il caldo è temperato in collina, a valle invece è pesante e afoso<ref>{{Cita web|url=http://it.climate-data.org/___location/13929/|titolo=Clima: Rende - Grafico climatico, Grafico della temperatura, Tabella climatica - Climate-Data.org|sito=it.climate-data.org|accesso=25 aprile 2016}}</ref>.
{{ClimaAnnuale|nome=RENDE <!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->|pioggia01=90|pioggia02=109|pioggia03=79|pioggia04=68|pioggia05=37|pioggia06=21|pioggia07=12|pioggia08=18|pioggia09=37|pioggia10=100|pioggia11=101|pioggia12=97|tempmax01=14|tempmax02=14|tempmax03=16|tempmax04=18|tempmax05=22|tempmax06=26|tempmax07=29|tempmax08=29|tempmax09=27|tempmax10=23|tempmax11=18|tempmax12=15 <!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->|tempmin01=6|tempmin02=6|tempmin03=7|tempmin04=9|tempmin05=12|tempmin06=16|tempmin07=18|tempmin08=18|tempmin09=16|tempmin10=13|tempmin11=9|tempmin12=7 <!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->}}
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=== Le origini di Rende ===
{{vedi anche|Pandosia Bruzia}}
Gli antichi [[Enotri]]
=== Arintha nel mondo romano ===
Le sorti della città seguirono quelle della vicina [[Cosenza|Cosentia]]. Nelle [[guerre puniche]], Arintha venne chiamata alle armi insieme con i Pandosiani, Besidiesi, Cosentini e altri popoli per sbarrare il passo ad [[Annibale]], il quale, allontanatosi da [[Roma]], piombò repentinamente sui popoli del Brutio. Durante la dominazione romana, sotto il consolato di [[Quinto Cecilio Metello|Q. Cecilio]] e [[Lucio Valerio Flacco (console 100 a.C.)|L. Valerio]], il Brutio divenne regione romana e le città e le borgate coi loro territori furono compresi in una vasta organizzazione amministrativa, divisa in "Municipi" e sostenuta militarmente e politicamente da colonie romane. Anche Arintha ottenne il titolo di "Municipio"
Il Brutio ai tempi di [[Augusto]] si svegliò alle luci delle arti, delle lettere e della filosofia. Ebbe inizio così per alcuni privilegiati tra la gioventù di Arintha quel desiderio di sapere, che armonizza anima e intelletto con l'universo circostante. Nascono così le prime scuole pitagoriche dove venivano tramandati principi filosofici e scientifici
=== La discesa dei barbari nella Valle del Crati ===
La Valle del
Nel 543 scese in Calabria [[Totila]], che riconquistò per gli [[ostrogoti]] le regioni del Bruzio e si accanì specialmente alla conquista della città di Arintha insieme a [[Montalto Uffugo|Uffugum]] e [[Cosenza|Consentia]], le quali città vollero opporre un'accanita resistenza. I soldati di [[Totila]] allora, non potendo sopraffare la resistenza delle varie popolazioni, addivennero a più miti consigli. Si vollero presentare ai "signori" di Arintha, [[Montalto Uffugo|Uffugum]] e [[Cosenza|Consentia]] per offrire loro onori e ricchezze in cambio di una più mite e benevola accoglienza. Ma i popoli del Bruzio decisero, invece, di rispondere con il rifiuto e continuando a battersi ostinatamente contro i barbari del nord. Il loro eroismo però fu vano, perché nei primi mesi del [[547]] tutto il territorio di Arintha fu invaso dalle orde barbariche che si moltiplicarono a dismisura; venne spezzata con la potenza del numero l'ostinata resistenza, e Arintha stessa fu messa a sacco e fuoco. Fu pesante la vendetta, molti subirono atroce martirio, mentre i pochi superstiti dovettero assistere alla quasi totale rovina dei loro beni e delle loro case.
=== Arintha nel periodo musulmano ===
Nei secoli successivi, così come per molti comuni [[Calabria|calabresi]], anche Arintha subì oltre alle dominazioni [[Impero bizantino|bizantine]] e [[Longobardi|longobarde]] anche un vero dominio [[musulmano]], i cui [[Califfo|califfi]] si alleavano ora con i [[Longobardi]], ora con i [[Impero bizantino|Bizantini]]. Prima però di subire la
Nel 914, l'emiro Abstaele di [[Squillace]], che si era stabilito a
=== Rende nel periodo normanno, svevo, angioino e aragonese<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Ilario Principe|data=1984|curatore=G. Alisio|curatore2=V. Valerio|titolo=Cartografia napoletana dal 1781 al 1889. Il Regno, Napoli, la Terra di Bari, Catalogo della Mostra|città=Napoli|editore=Prismi Editore|anno=1983, p. 244|rivista=Annali dell'Istituto e Museo di storia della scienza di Firenze|volume=9|numero=1|pp=130-131|accesso=2020-09-27|doi=10.1163/221058784x02164|url=http://dx.doi.org/10.1163/221058784x02164 |issn = 0391-3341}}</ref> ===
Dopo tanti anni le poche genti di Arintha rientrarono nelle proprie terre dalle montagne della [[Sila]]. Questa scelta fu dettata dal desiderio dei rendesi di ritornare nella terra dei propri avi ma soprattutto, fu la sicurezza nella potenza e nel favore dei [[Normanni]] che li convinse a ritornare tranquilli per dare inizio ad una vita più serena dentro le mura di più solide fortificazioni. I rendesi fondarono nuovamente il nucleo cittadino di Arintha su un colle solitario posto tra il fiume Surdo e l'[[Emoli]].
A partire dal [[1045]], Rende passò sotto il diretto controllo dei [[Normanni]], in particolare di [[Roberto il Guiscardo]], che impose alla Città il pagamento di tributi e la presenza di un "Signore", il vescovo-conte di [[Cosenza]]. Ma nel [[1091]] tutto il circondario del cosentino si ribellò per le tasse troppo elevate. [[Ruggero Borsa]], figlio di [[Roberto il Guiscardo]] ed erede designato, subentrato al padre nella gestione del territorio, chiese l'intervento di [[Ruggero I d'Altavilla|Ruggero I]], suo zio, e di [[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo]], suo fratellastro maggiore, che repressero la ribellione con la forza.
[[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo]] ottenne per il suo intervento il controllo della contea di Cosenza<ref name=tasso >[[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo]] viene citato da [[Torquato Tasso]] nella “[[Gerusalemme liberata]]” come ''Conte di Cosenza''.</ref>.
[[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo d’Altavilla]] decise di realizzare un [[#Castello Normanno|Castello]] sull'attuale solitario colle, tra i torrenti Surdo ed [[Emoli]], da cui si domina buona parte della valle del Crati. La realizzazione dell'imponente struttura fu portata a termine nel [[1095]] con l'aiuto di ''Mirandi Artifices''<ref name=ingegneri >Ingegneri militari: il termine indica l'insieme delle maestranze (artigiani, fabbri e carpentieri) che erano in possesso delle conoscenze tecniche per la realizzazione di castelli e macchine da guerra</ref>. È in questo periodo<ref name=CitaNota>{{Cita libro |pagina=pag. 112, nota 3 |autore=Fedele Fonte |titolo=Rende nella sua cronistoria |anno=1976 |editore=Frama Sud |città=Chiaravalle Centrale}}</ref> che per la prima volta compare in documenti ufficiali la denominazione ''Renne'' che significa ''Regno''<ref name="renne">{{Cita libro |voce=Renne = Kingdom |titolo=Old French - English dictionary|anno=2000||editore=[[Cambridge University Press]]|altri=Hindley; Langley; Levy |ISBN=0-521-34564-2}}</ref> in [[Lingua francese antica|francese antico]]<ref name=lingua >Idioma dei Normanni del tempo in Italia meridionale.</ref>.
Rende ed il suo castello diventano la base di [[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo]], prima che questi parta per la [[Prima crociata#La crociata dei nobili|Crociata]] nel [[1096]]. Nella sua impresa fu seguito da un cavaliere rendese, Pietro Migliarese, che condusse con sé quattro militi ed otto inservienti, ed al cui seguito si unirono anche i ''Mirandi Artifices''<ref name=ingegneri /> già impegnati nella costruzione del castello. [[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo]] ritornò a Rende nel [[1106]] e ancora nel [[1111]], poco prima di morire. Il terremoto del [[1184]] provocò gravi danni, danneggiando il castello e alcune chiese, e Rende conobbe un periodo di recessione.
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Dal [[1189]] si assistette nel [[Regno di Sicilia]] ad una lotta per la successione a [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II il buono]], ma solo nel [[1194]] fu posta la parola fine con la discesa nel regno di Sicilia di [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]], marito di [[Costanza d'Altavilla]] ed erede designata dallo stesso [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo]]. Passando in queste terre [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] pretese il pagamento di ingenti tributi che la gente di Rende non avrebbe mai potuto onorare. In difesa di questi intervenne il Beato [[Gioacchino da Fiore]], confessore di [[Costanza d'Altavilla|Costanza]]. Infatti egli conosceva bene i Rendesi, avendo passato quasi un anno tra le montagne di Rende prima di diventare [[Abate]] di [[Abbazia di Santa Maria di Corazzo|Corazzo]]. Dopo la morte di [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] avvenuta poco dopo, Rende visse un periodo florido, grazie anche alla protezione di [[Costanza d'Altavilla|Costanza]].
Nel periodo svevo, [[Federico II di Svevia|Federico II]] confermò l'appartenenza delle terre di Rende all'arcivescovo di Cosenza. Nel [[
Nel periodo [[Angioini|angioino]], Rende venne affidata al [[Vescovo-conte|Vescovo-Conte]] di
Nel [[1422]], durante la guerra tra [[angioini]] ed [[Corona d'Aragona|aragonesi]] [[Francesco Sforza]], il futuro duca di [[Milano]], che comandava l'esercito angioino in
Nel frattempo i [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] non avevano affatto rinunciato al controllo della contea di Rende, perché nel [[1543]] diedero in moglie a Ferdinando
Durante questo periodo i rendesi furono al fianco dell'imperatore Filippo II e con Ferdinando
Il dominio su Rende degli
=== Rende nel decennio francese e nel primo periodo risorgimentale ===
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=== La proclamazione del Regno d'Italia ===
Nel [[1860]] l'entusiasmo per lo [[Sbarco a Marsala|sbarco dei Mille]] a [[Marsala]] contagiò anche i Rendesi che diedero vita al "Comitato centrale della
Il 24 agosto del 1860 Rende insorse contro i Borboni e acclamò [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], re d'Italia, pur rimanendo provvisoriamente in carica la stessa autorità comunale.
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=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di
| nome_onorificenza = Titolo di città
| collegamento_onorificenza =
| data = 11 Marzo 2016 per decreto del presidente della Repubblica (DPR).
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
Le '''chiese''' presenti sul territorio di Rende in tutto sono 28, fra antiche, moderne, cappelle private, divise fra sette [[Parrocchia|parrocchie]] differenti. Inoltre due sono sconsacrate, tre private, in tutto soltanto ventidue aperte regolarmente al culto, alcune di queste temporaneamente chiuse o in stato di [[restauro]].
* '''Chiesa di Santa Maria Maggiore''': è la chiesa madre di Rende, la più importante. Probabilmente eretta nel [[XII secolo]], è dedicata a [[Nostra Signora della Neve|Santa Maria della Neve]]. È stata più volte ricostruita a causa dei [[Terremoto|terremoti]], in particolare nei primi del [[1500]] e tra il [[1740]] e il [[1799]]. Si trova al termine di un’ampia scalinata e presenta una [[facciata a salienti]] con tre [[Portale (architettura)|portali]] in tufo e un rosone centrale a raggiera. L’interno, a [[croce latina]], è suddiviso in tre [[Navata|navate]], sorrette da dodici pilastri quadrangolari con [[Capitello|capitelli]] dorati e coperto da una [[volta a botte]] con arcate a tutto sesto, affrescate da Achille Capizzano. Le navate laterali, con volte a cupoletta, ospitano dodici altari minori con nicchie, statue e dipinti, tra cui spicca quello del [[Crocifisso|Santissimo Crocifisso]]. Dalla struttura si eleva la [[Campanile|torre campanaria]], eretta nel [[XVIII secolo|Settecento]] e ricostruita nel [[1923]] dopo il terremoto del [[1905]], composta da quattro piani con pareti in cotto semplici e decorate da lesene e capitelli.{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria Maggiore (Rende)}}
* '''Santuario di Maria Santissima di Costantinopoli''', nel centro storico di Rende, fu edificato intorno al [[1600]] e come si presenta oggi risale al [[1719]]. La [[facciata a capanna]] presenta in alto un finestrone a vetri colorati raffigurante la [[Nostra Signora di Costantinopoli|Vergine di Costantinopoli]] con il Bambino; sul lato destro si trova la [[sagrestia]], sormontata dal [[campanile a vela]]. L’interno, a [[croce latina]], è decorato e ospita un [[altare]] in marmi policromi. All’altezza del [[transetto]] la [[cupola]] è affrescata a tempera da Achille Capizzano con la ''Madonna di Costantinopoli in Gloria''. Sulla sinistra si trova una cappella, sul cui altare è posta l’antica statua e sul lato destro, una preziosa icona [[acheropita]] su rame detta “''Macchietta''”. Il 15 maggio [[1978]], per decreto dell’Arcivescovo di [[Diocesi di Cosenza|Cosenza]] [[Enea Selis|Mons. Enea Selis]], la chiesa fu elevata a [[Santuario]] [[Santuario|diocesano]]. I festeggiamenti ricorrono 40 giorni dopo [[Pasqua]], il martedì dopo [[Pentecoste]]. Tra i dipinti di pregio, oltre alla pala d’altare, si segnala nella [[cantoria]] l’“''Allegoria della Madonna di Costantinopoli''” (1777) di Cristoforo Santanna. Il Santuario dispone di uno spazio musealizzato con [[Paramento liturgico|paramenti]] sacri e argenti, come [[Pisside|pissidi]], calici, croci e ostensori, databili tra [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]] secolo.{{Vedi anche|Santuario di Santa Maria di Costantinopoli}}
* '''Chiesa del Ritiro''', è dedicata a [[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]] e risale al periodo [[Normanni|normanno]]. Restaurata più volte, della facciata originale rimane il portale con le due colonne ai lati. La pianta è a [[croce greca]] ed in ciascun lato vi sono delle [[Cappella|cappelle]] in stile [[barocco]]. Sotto i quattro archi che formano la cupola sono state poste quattro statue che raffigurano la [[Prudenza]], la Fortezza, la [[Giustizia]], la [[temperanza]]. Numerosi quadri, alcuni dei quali di Pascaletti e di [[Cristoforo Santanna|Santanna]], abbelliscono la chiesa. Inoltre all'interno sono conservate anche sculture in [[legno]] e [[marmo]], una di queste è la statua lignea di San Giacomo qui portata dalla chiesa dell'Assunta quando questa fu distrutta da un terremoto.{{Vedi anche|Chiesa del Ritiro (Rende)}}
* '''Chiesa di Maria Santissima del Rosario''', immediatamente sotto il castello, sull'antica piazza del Seggio, si erge la chiesa [[XVIII secolo|settecentesca]] di [[Barocco|stile barocco]] del Rosario. Sulla facciata, interamente in pietra tagliata, risaltano quattro [[Nicchia|nicchie]] a conchiglia e gradevoli decorazioni che la rendono una delle chiese più belle del territorio. All'interno sono custoditi oggetti di grande valore, molti dei quali presenti nell'Inventario degli oggetti d'arte in Italia. Da ammirare durante le festività natalizie il presepe con statuette del [[1700]].{{Vedi anche|Chiesa del Santissimo Rosario (Rende)}}
* '''Chiesa di San Francesco d'Assisi e di Santa Maria delle Grazie''', la chiesa fu costruita nel [[XVI secolo|Cinquecento]], ma i numerosi terremoti in Calabria ne causarono gravi danni; più volte ricostruita, fu completamente restaurata nel [[1783]]. La facciata presenta un [[Portale (architettura)|portale]] ad [[arco a tutto sesto]] in pietra calcarea, sormontato da una piccola edicola con statuetta della [[Immacolata Concezione|Madonna]] [[Immacolata Concezione|Immacolata]] (patrona di Rende), e poco più in alto un [[rosone]] rettangolare. L’interno, a unica [[navata]], ospita sull’altare l’olio su tela “''Immacolata tra due angeli''” (attribuito a [[Francesco De Mura]], [[XVIII secolo]]), inserito in un complesso murario ornato da stucchi. Lungo la navata si susseguono altari con archi decorati che conservano dipinti e sculture, tra cui statue di [[Antonio di Padova|S. Antonio da Padova]] e della [[Madonna delle Grazie]] con il Bambino, e alcuni oli su tela. Sul soffitto spicca “''Apoteosi dell’Immacolata''” (Cristoforo Santanna, [[1797]]). Sono presenti inoltre quattordici quadretti della [[Via Crucis]] di Cristoforo Santanna e un tondo a fondo dorato con la Vergine e il Bambino (attribuito a [[Dirk Hendricksz|Dirck Hendricksz]], detto Teodoro d’Errico). La chiesa custodisce infine un’[[acquasantiera]] in marmo verde e sette [[Reliquiario|busti porta-reliquie]] in legno dorato, entrambi del [[XVII secolo]].<ref>La chiesa sorge annessa all’ex convento dei Minori Francescani Osservanti, ora Convento delle Clarisse.</ref>{{Vedi anche|Chiesa di San Francesco d'Assisi (Rende)}}
*'''Chiesa di Maria Santissima della Consolazione''', parrocchiale, sorge in [[Arcavacata]] centro storico. È stata edificata nel '700 a seguito di una guarigione miracolosa di uno zoppo e di un cieco, fu ampliata per opera della famiglia Magdalone e conclusa nel [[1892]]. L'edificio si mostra alla vista col garbo decorativo delle maestranze locali nel bel prospetto delimitato da [[Lesena|lesene]] sovrastate da originali [[Capitello|capitelli]], da [[Nicchia|nicchie]], da ricche [[Cornice (architettura)|cornici]] e dal [[Timpano (architettura)|timpano]] di coronamento; mentre sulla destra vi è una robusta torre campanaria quadrangolare costituita da tre piani coronati nella parte alta da un terrazzino cinto da un'elegante balaustra. L'interno di gusto [[barocco]] tardo-meridionale è costituito da una sola, ampia [[navata]] delimitata da piatte lesene incassate nei muri e capitelli, quali racchiudono nello spazio libero alcune tele di carattere sacro. Numerose statue, tra cui quella della Madonna della Consolazione, da cui prende il nome l'edificio, sono custodite entro stipi [[XVIII secolo|settecenteschi]] appoggiati alle pareti della navata. La festa titolare è il [[lunedì dell'Angelo]].
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria della Consolazione (Arcavacata)}}
* '''Chiesa di Santa Maria Assunta''', più volte rasa al suolo dai terremoti, prima era intestata alla [[Madonna di Loreto]] (denominazione corrotta dal popolo in “Madonna d’u Ritu”). L’attuale edificio dell’Assunta fu edificato tra il [[1858]] ed il [[1876]]. Sorge sul medesimo luogo dove sorgeva una chiesa dedicata a [[Santa Sofia]], il cui culto è di chiara origine [[Bisanzio|bizantina]]. La facciata, con la quale il sacro edificio si mostra alla vista, è sobria ma decorosa. Costruita in pietra di fiume e mattoni cotti al sole, la chiesetta ha l’ingresso costituito da un portale con una semplice [[modanatura]] perimetrale e da una [[lunetta]] con una formella in ceramica che riproduce una Madonna benedicente ed alcuni angeli, che rompe l’uniformità della massa muraria. Della vecchia chiesa sono rimaste due colonne, che ancor oggi sono i pilastri della nuova, ed un bassorilievo marmoreo che rappresenta il miracolo di [[Giacomo il Maggiore|San Giacomo]] in [[Santo Domingo de la Calzada]]. All’interno, il soffitto in legno spicca nella semplicità delle decorazioni; il presbiterio è diviso da un’arcata e comprende l’altare in pietra sovrastato dalla statua della Titolare. Di notevole fattura anche un quadro a tempera di Donato Magli raffigurante [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta in Cielo]]. Durante i festeggiamenti di ferragosto ancora oggi si effettuano antichi giochi, come la corsa dei sacchi, la rottura delle pignatte attaccate ad una corda sospesa in aria e molti altri.
* '''Chiesa di [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]]''', nel centro storico, datata 1790 è stata da pochi anni restaurata: presenta un'unica navata semplice e di piccole dimensioni decorata da alcuni quadri sulle pareti; il presbiterio a pianta quadrata presenta un altare in marmi policromi e una tela rappresentante il Battista. La Chiesa custodisce anche le statue di [[Ippolito di Roma|sant'Ippolito]] e [[santa Lucia]].
* '''Ex Chiesa dell'[[Annunciazione|Annunziata]]''': a pochi passi dalla chiesa di sant'Antonio e dal castello, sorge un piccolo edificio di stile moderno incompleto oggi inutilizzato, sorto sui resti dell'antica chiesa dell'Annunziata, gravemente danneggiata e demolita dopo il terremoto<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.cosenzachannel.it/2020/02/25/terremoto-a-rende-se-la-paura-fa-quaranta-il-1980/|titolo=Terremoto a Rende, la paura fa... quaranta · Cosenza Channel|sito=Cosenza Channel|accesso=2023-02-11}}</ref> del [[1980]]. Le origini della chiesa sono perlopiù ignote e confuse, ma per certo si sa che la chiesa ospitava un'omonima [[Confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] nel [[XVII secolo]]. Alcuni arredi ed elementi architettonici sono stati spostati nelle altre chiese del centro storico.
* '''Chiesa di [[Antonio abate|Sant'Antonio abate]]''', piccola chiesetta situata non lontano dal castello. Durante i festeggiamenti è usanza distribuire ai fedeli piccoli pezzetti di [[pane azimo]] (pane di Sant'Antonio) chiamato “chucchjiddru”; la sera dello stesso giorno, nella piazzetta antistante l'edificio, viene acceso un falò con vecchi mobili e legna presa per l'occasione.
* '''Chiesa di [[Nostra Signora della Neve|Santa Maria della Neve]]''', il piccolo edificio presenta una semplice facciata con portale in pietra liscia e finestrella circolare. In alto due nicchie con campana. All'interno, sull'altare in arenaria intagliato (1616), spicca una tela raffigurante Maria SS. della Neve (di Andrea Carino, 1703). Il culto per questa Madonna si deve a una miracolosa nevicata in pieno agosto e alla contemporanea apparizione della Vergine a [[papa Liberio]] (352-366).
* '''Chiesa della [[Pietà (teologia)|Santissima Vergine della Pietà]]:'''<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.rendecentrostorico.it/chiese/chiesa-della-ss-vergine-della-pieta/|titolo=Chiesa della SS. Vergine della Pietà – Rende Centro Storico|accesso=2023-03-01}}</ref> È una delle chiese più antiche (un frammento all'interno indica l'anno [[1117]]) e anche una delle più riedificate negli anni. Sorge a Nogiano nei pressi della cosiddetta “''guardiola''”, importante posto di guardia all’epoca dei [[Saraceni]], considerato anche il primitivo luogo d’insediamento degli antichi abitanti di Rende. La facciata ad intonaco della chiesetta è abbellita da un [[Portale (architettura)|portale]] in [[tufo]] intagliato con motivi geometrici a rilievo profilati da un’ampia dentellatura perimetrale. Al centro del prospetto è posto un [[oculo]] circolare mentre sulle estremità laterali si trovano due [[Nicchia|nicchie]] ognuna delle quali contiene una statua di santo. L’interno ha un soffitto decorato ed è organizzato in un solo vasto ambiente a sviluppo longitudinale. Sulla parete posta dietro la mensa eucaristica risalta un dipinto ad olio su tela settecentesco di autore sconosciuto su cui è raffigurata una Madonna della Pietà. Nella navata, su un altarino sulla sinistra, è custodita in una nicchia una statua processionale di fattura artigianale della suddetta Madonna. All'esterno, a seguito del terremoto del [[1980]] è stato edificato un campanile di moderna concezione.
* '''Chiesa di [[Paolo di Tarso|San Paolo Apostolo]]''', la chiesa di titolo parrocchiale, sorge in un edificio che in passato era un grande panificio denominato PAB (Panificio Automatico Bruzio). Nel [[1973]] [[Papa Paolo VI]] decise di fornire un’assistenza spirituale ai giovani studenti dell'[[Università della Calabria]] tramite i [[Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù|Padri Dehoniani]]. La parrocchia è ubicata vicino al [[Università della Calabria|Campus universitario]] di [[Arcavacata]] in Contrada San Gennaro al confine fra Arcavacata e Quattromiglia. L'interno della chiesa è alquanto austero, di forma rettangolare, manca di elementi decorativi, a parte la grande croce in legno dietro l'altare e le 14 raffigurazioni della passione di Cristo. All'esterno dell'edificio svetta una croce a forma di tàu, con uno spazio vuoto a forma di cuore all'estremità superiore, che simboleggia il Sacro Cuore di Gesù. La parrocchia, soprattutto grazie alla presenza dei [[Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù|Dehoniani]], conta un gran numero di fedeli provenienti da tutto l’hinterland.
* '''Cappella Universitaria,''' la cappella è ospitata in un’aula del palazzo del Rettorato sul ponte Pietro Bucci dell’[[Università della Calabria]]. Questo piccolo luogo di culto, supporto spirituale per gli studenti e il personale dell’Unical, afferisce alla parrocchia di San Paolo Apostolo.
* '''Chiesa di Santa Maria Della Consolazione''' a [[Santo Stefano (Rende)|Santo Stefano]] è l'antica Cappella della famiglia Magdalone, le cui origini sono incerte. Al suo interno riposano le spoglie mortali di alcuni dei suoi esponenti<ref>{{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Magdalone-Maddalone.htm|titolo=Famiglia Magdalone o Maddalone|accesso=2022-05-02}}</ref>. All'esterno è presente un piccolo cortile recintato da un elegante muretto in mattoni e ringhiere di ferro. L’interno della chiesa, di stile ottocentesco, è molto semplice: il [[presbiterio]] a pianta circolare è decorato da capitelli barocchi e al centro sorge l’altare sul quale è posta la “''Madonna della Consolazione''”, olio su tela di Giovanni Greco (1929). La Cupola, all’interno affrescata da stucchi barocchi, all’esterno è composta da dodici file di coppi di terracotta. La chiesa, anticamente unico luogo di culto della zona, viene riaperta in poche occasioni. La festa titolare è l’ultima domenica di Agosto, anticamente anche fiera del bestiame.{{Vedi anche|Chiesetta di Santa Maria della Consolazione}}
* '''Chiesa di [[San Rocco]]''', piccola chiesa, in contrada Rocchi di [[Arcavacata]]<ref>{{Cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=ParrocchieMAP&idSessioneEsterna=112233445566778899&sercd=88077|titolo=Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE Chiesa di San Rocco - - Rende - Cosenza - Bisignano - elenco censimento chiese|sito=www.chieseitaliane.chiesacattolica.it|accesso=2023-03-01}}</ref>. Prima dell'ingresso è posto un piccolo atrio coperto che è più recente rispetto al resto dell'edificio, l'interno è molto semplice con alcune cornici sulle pareti. Della sua forma originaria non conserva più nulla, se non il piccolo [[campanile a vela]] con una sola campana a corda. All’interno l’altare quadrato semplice, in legno, domina l’aula liturgica. Sulla parete di fondo è posto un grande [[crocifisso]] ligneo. Nella cappella è custodita la statua del Santo, di perenne devozione, la cui festa si svolge la seconda domenica di Settembre. La chiesa fa parte della Parrocchia universitaria di [[Paolo di Tarso|San Paolo Apostolo]] retta dai [[Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù|Dehoniani]]. Per molto tempo fu attivo nei pressi di questa chiesa, il monastero dei santi Pietro e Paolo, successivamente trasformato in palazzotto nobiliare.
* '''Chiesa di [[Santa Maria di Monserrato]]:''' vicino all'attuale edificio sorgeva fino a pochi anni fa una antica chiesetta di proprietà della famiglia Magdalone, dismessa all’inizio degli anni 60, dedicata prima a [[Madonna dell'Olmo|Santa Maria dell'Olmo]] e poi alla Madonna di [[Monastero di Montserrat|Montserrat]], della quale oggi resta un solo muro a seguito della sua totale demolizione dopo mezzo secolo di abbandono e rovina. L'edificio sacro fu eretto una prima volta nel [[1950]], ma a causa dei danni riportati nel corso del sisma del [[1980]], fu nello stesso periodo ristrutturato, con l'aggiunta di una slanciata torre campanaria di stile moderno. Nel [[2021]], in seguito ai lavori di rimodernamento degli interni, la chiesa ha riaperto le porte ai fedeli dopo alcuni anni. La facciata della nuova chiesa è preceduta da un ampio [[Portico|porticato]] sorretto da quattro [[Pilastro|pilastri]] a sezione quadrangolare; l'interno è ad un unico corpo a svolgimento longitudinale, costituito da lesene e balaustre moderne e da un rivestimento in gradevoli mattoncini. Nella chiesa sono custodite alcune statue processionali e delle tele con immagini sacre.<ref>{{Cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=ParrocchieMAP&idSessioneEsterna=112233445566778899&sercd=88076|titolo=Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE Chiesa di Santa Maria di Monserrato - - Rende - Cosenza - Bisignano - elenco censimento chiese|sito=www.chieseitaliane.chiesacattolica.it|accesso=2023-03-01}}</ref>
* '''Chiesa di [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]]''',<ref>{{Cita web|url=http://www.sancarlorende.it/index.html|titolo=Home Page|autore=Webmaster A&A|sito=sancarlorende|lingua=it-IT|accesso=2023-03-01}}</ref> parrocchiale, è integrata nel Parco Rossini e la pianta è di forma circolare. Le grandi dimensioni della struttura rendono visibile, anche da molto lontano, la particolare cupola semisferica, che raggiunge i 30 metri d'altezza. La struttura geometrica si concretizza in un effetto visivo di grande suggestione. L'ingresso aperto sulla facciata è provvisto di un portale superiore. All'interno sono poste 21 colonne e nell'aula possono trovare spazio oltre 500 persone con ampia libertà di movimento. Di notevole fattura le immagini del percorso di Gesù. La cupola della chiesa insieme al municipio sono diventati l'emblema della parte nuova della città.
* '''Chiesa della Beata [[Nostra Signora di Lourdes|Vergine di Lourdes]]''': questa chiesa parrocchiale sorge in prossimità del parco Robinson. Interamente realizzata in cemento armato, con l'utilizzo di particolari pannelli prefabbricati, garantisce un ottimo isolamento termico ed acustico. L'interno della chiesa è illuminato da una grande vetrata istoriata posta dietro l'altare.
* '''Chiesa di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]]''' si trova a Commenda ed ha titolo di chiesa parrocchiale<ref name="minube.it">{{Cita web|url=https://www.minube.it/posto-preferito/chiesa-san-giovanni-battista-a3616380|titolo=Chiesa San Giovanni Battista|sito=Minube|lingua=it-IT|accesso=2023-03-01}}</ref>. Elevata tra il [[1979]] e il [[1985]] su disegno dell'architetto Raffaele Filippelli, si raccorda perfettamente con l'ambiente naturale e la scenografica fuga dei palazzi circostanti. L'uso di materiali come [[cemento]] e [[ferro]] conferiscono alla struttura una notevole eleganza formale, come si evince dall'armoniosa geometria delle membrature che confluiscono verso la [[Cuspide (architettura)|cuspide]] la quale corona la fabbrica con la lanterna vetrata e la croce commessa in cima. La torre campanaria è incorporata alla chiesa e svetta con la sua forma slanciata per favorire la propagazione del suono delle [[Campana|campane]] a distanza notevole. L'interno riceve in abbondanza la luce proveniente dai ventiquattro finestroni, dalle fessure verticali poste dietro l'altare, che crearono con le proprie lame di luce effetti suggestivi. L'ampia struttura architettonica incorpora anche il [[convento]] dei [[Ordine dei Frati Minori|Frati Minori]] con le celle dei religiosi e gli spazi comuni (biblioteca, refettorio). La festa del patrono è il 13 giugno.
* '''Chiesa di [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]]''', a Commenda<ref name="minube.it" />: il terreno su cui sorge questa chiesa apparteneva al Supremo [[Sovrano Militare Ordine di Malta|Ordine Militare di Malta]]. L'antica chiesetta fu fondata nel [[XVII secolo]] dall'[[abate commendatario]] Giuseppe d'Aquino. Nel corso degli anni fu più volte rimaneggiata. Oggi la facciata è divisa da [[Lesena|lesene]] piatte con [[Capitello|capitelli]] e decorazioni che racchiudono due [[Nicchia|nicchie]] vuote. Il [[Portale (architettura)|portale]] è in [[pietra]] e senza motivi ornamentali. All'interno, a unica [[navata]], si possono ammirare il soffitto decorato, due statue processionali vicino all'altare dell'[[Maria Addolorata|Addolorata]] e [[Giovanni Battista|San Giovanni]] e alcuni quadri con soggetto sacro.
* '''Chiesa di [[Francesco da Paola|San Francesco da Paola]]''', in località Surdo<ref>{{Cita web|url=https://www.sstrinitarende.it/?page_id=51|titolo=Chiesa San Francesco di Paola – Parrocchia SS.ma Trinità|lingua=it-IT|accesso=2023-03-01}}</ref>: già cappella privata della famiglia Zagarese<ref>{{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Zagarese.htm|titolo=Famiglia Zagarese|sito=www.nobili-napoletani.it|accesso=2022-07-19}}</ref>, il sacro luogo fu varie volte ripreso, nel [[1973]] quando venne ampliato per far fronte all'accresciuto numero di fedeli, e nel [[1980]] dopo il tremendo [[terremoto]]. La [[facciata]] è divisa in fasce rettangolari ad [[intonaco]], il [[Portale (architettura)|portale]] in [[tufo]] è profilato da una sobria [[Cornice (architettura)|cornice]], la parte superiore è coronata da un [[Timpano (architettura)|timpano]] triangolare, il quale regge la [[campana]] entro un semplice [[campanile a vela]]. L'ambiente interno è molto semplice: il [[presbiterio]] è diviso dalla [[navata]] da un possente [[Arco (architettura)|arco]] e l'altare posto sul fondo è in muratura. All'interno della chiesa sono custodite la statua di [[Francesco da Paola|San Francesco da Paola]] e un bel quadro della [[Madonna del Rosario]], posto sull'altare. La Festa patronale è l'ultima domenica di [[giugno]].
* '''Chiesa della [[Trinità (cristianesimo)|SS. Trinità]]''', sede parrocchiale di recente realizzazione<ref>{{Cita web|url=https://www.sstrinitarende.it/?page_id=36|titolo=Chiesa SS.ma Trinità – Parrocchia SS.ma Trinità|lingua=it-IT|accesso=2023-03-01}}</ref>, sorge sul lato sinistro del fiume Surdo, in contrada Linze. La facciata rettangolare è caratterizzata da due grandi archi in [[calcestruzzo]] faccia-vista che incrociandosi individuano simbolicamente l'ingresso principale. La chiesa, completamente rivestita in mattoni faccia-vista tipici del luogo (Rende ospitava proprio in località Surdo alcuni mattonifici), presenta all'interno un'unica ampia navata con struttura a [[semicerchio]]. Il portone d'entrata si affaccia su una scalinata semicircolare che si estende sull'ampia piazza antistante dedicata a monsignor [[Dino Trabalzini]].
* '''Chiesa di [[Divina Misericordia|Gesù Misericordioso]]''', sorge a Santo Stefano, vicino all’area che un tempo ospitava la [[Fiera di Arcavacata]]. Edificata dai Padri [[Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù|Dehoniani]], completata nel 2000 e dedicata nel 2007. Sotto l'altare conserva le reliquie di [[Maria Faustina Kowalska|Santa Faustina Kowalska]] e presenta un’ampia aula liturgica, priva di particolari elementi architettonici. Tra le statue presenti vi è quella della Madonna della Consolazione, proveniente dalla chiesetta antica e concessa dalla famiglia Magdalone per l’esposizione alla comunità. La facciata, semplice è sormontata da una guglia con una croce. Al piano inferiore si trova anche l’oratorio parrocchiale.
* '''Chiesa di [[Francesco da Paola|San Francesco da Paola]]''', il piccolo edificio<ref>{{Cita web|url=http://www.sanfrancescodapaolasanianni.com/storia-history/|titolo=Storia}}</ref>, di proprietà della Famiglia Basile, si trova in un castagneto di contrada Sant’lanni. È di origine incerta e nel corso degli anni è stato più volte ristrutturato. Oggi la facciata, molto sobria, presenta un semplice portale affiancato da [[Lesena|lesene]] appena accennate. Nella parte superiore è poi visibile un piccolo campanile a vela e a destra nel [[1993]] è stato edificato un piccolo campanile. All'interno, ad unica navata, rimane l'altare in legno sormontato da una tela raffigurante il Santo affiancata da due statue di santi. Una di queste, in legno scolpito, raffigura San Francesco d'Assisi. Nella chiesa, inoltre, è custodita una preziosa reliquia: una spina della corona imposta dai soldati mercenari a Cristo dopo la flagellazione. La chiesa fu edificata per ricordare che San Francesco era solito fermarsi in questi luoghi durante i suoi viaggi da Paola a [[Paterno Calabro|Paterno]] e [[Spezzano della Sila]]. Un tempo si organizzava una festa votiva nel mese di Luglio.
* '''Chiesa di [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]]''', sorge nell'omonima frazione, si sviluppa su un crinale immerso nel verde nei pressi di quello che un tempo fu un antico convento dei padri Agostiniani soppresso durante l'occupazione francese a Rende. Cappella gentilizia della famiglia Spada, la chiesa è molto espressiva nella sua semplicità: l'ingresso è coperto da una piccola tettoia a tegole, sovrastata da un oculo circolare e dal [[campanile a vela]] posto sopra il [[frontone]]. All'interno, è presente un piccolo altare decorato, in muratura sovrastato dall'immagine del Santo in un dipinto in olio su tela, e dai lati due dipinti sacri unici nell'interno privo di decorazioni.
* '''Chiesa di [[Chiara d'Assisi|Santa Chiara]]''', il piccolo edificio, sorge vicino al moderno parco acquatico. È una piccola chiesetta decorata da alcune tele e statue votive, di fattura semplice. La chiesa è sorta nel 2006 ed è stata ricavata da un vecchio edificio attiguo a un campetto da calcio. La sua nascita è dovuta alla devozione dei fedeli del quartiere che nei primi anni del 2000 hanno iniziato a organizzare una festa in onore alla Santa di Assisi. All'interno un modesto altare è sovrastato da una tela raffigurante la Santa di Assisi e conserva altri arredi di carattere votivo.
* '''Chiesa di Santa Venere''', edificata da privati negli anni '90, sorge in contrada Vennarello a [[Santo Stefano (Rende)|Santo Stefano]] nei pressi di una delle più antiche chiese di Rende di cui oggi restano pochi ruderi: questa era stata costruita su un antico tempio dedicato a [[Venere (divinità)|Venere]].
*'''Chiesa di [[San Biagio]],''' la cappella gentilizia della famiglia Campagna, sorgeva in contrada San Biase a [[Santo Stefano (Rende)|Santo Stefano]]. È stata sconsacrata negli anni 80 ed oggi è in stato di abbandono.<ref>{{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Campagna.htm#:~:text=La%20famiglia%20Campagna%20da%20secoli,l%27incanto%20dei%20fiscali%E2%80%9D.|titolo=Famiglia Campagna|sito=www.nobili-napoletani.it|accesso=2023-02-11}}</ref> Presenta ancora oggi la facciata con un portale a sesto acuto e un’elegante scalinata.
*'''Cappella di [[Pio da Pietrelcina|San Pio]]''': una piccola cappella votiva del quartiere popolare di Dattoli. Ricavata dai locali di uno dei palazzi, all’interno è semplice e custodisce la statua di San Pio da Pietrelcina, alcune cornici votive e un altare in bronzo proveniente dalla Chiesa di Santa Maria della Consolazione.
* '''[[Chiesa evangelica|Chiesa Evangelica]] Siloe''': sorge lungo il parco fluviale di [[Quattromiglia]] e raccoglie la comunità evangelica Rendese. <gallery>
File:Chiesa Matrice di Rende.jpg|Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore (o ''Santa Maria delle Nevi'').
File:Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, Rende Centro Storico.jpg|Il Santuario di Maria SS. di Costantinopoli.
File:Chiesa del Ritiro Rende CS.jpg|Chiesa del Ritiro (o ''San Michele Arcangelo'').
File:Chiesa di Maria SS. del Rosario, Rende (CS)..jpg|Chiesa di Maria SS. del Rosario
File:Chiesa di Santa Maria delle Grazie o San Francesco d'Assisi, Rende (CS).jpg|Chiesa di S. Maria delle Grazie o San Francesco d’Assisi, Monastero delle Clarisse.
File:Chiesa Di Santa Maria della Consolazione, Arcavacata di Rende (CS).jpg|Chiesa di Maria SS. della Consolazione, Arcavacata.
File:Chiesa della Santissima Vergine della Pietà, Nogiano di Rende (CS).jpg|Chiesa della SS. Vergine della Pietà, Nogiano.
File:Chiesa di Santa Maria Assunta, Rende (CS).jpg|Chiesa di Maria SS. Assunta, o “''du Ritu''”
File:Chiesa di San Giovanni Battista, Rende (CS).jpg|Chiesa di San Giovanni Battista.
File:Chiesa di S. Antonio Abate, Rende (CS).jpg|Chiesa di Sant'Antonio Abate
File:San Carlo Borromeo - panoramio.jpg|Chiesa di San Carlo Borromeo, Quattromiglia (c.da Tocci).
File:Chiesetta di Monserrato a Quattromiglia (Rende).jpg|Chiesa di Santa Maria di Monserrato, Quattromiglia.
File:Chiesa di Santa Maria della Consolazione, Santo Stefano di Rende.jpg|Chiesa di Santa Maria della Consolazione, Santo Stefano.
File:Chiesa di San Rocco (Rende, Italy).jpg|Chiesa di San Rocco di Montpellier, Arcavacata (C.da Rocchi).
File:Chiesa di Santa Maria delle Nevi, Rende (CS).jpg|Chiesetta di Santa Maria delle Nevi (nota anche solo come ''Santa Maria'')
File:Chiesa di San Francesco da Paola, Surdo di Rende (CS).jpg|Chiesa di San Francesco da Paola, Surdo.
File:Chiesa di San Giovanni Battista, Commenda di Rende (CS).jpg|Chiesa di San Giovanni Battista, Commenda.
File:Chiesa di S. Agostino, Rende (CS).jpg|Chiesa di S. Agostino, C.da S.Agostino
File:Chiesa della trinità Rende.jpg|Chiesa della SS. Trinità, Saporito (c.da Linze).
File:Chiesa di Sant'Antonio da Padova (Rende).jpg|Chiesa di Sant’Antonio da Padova, Commenda.
File:Chiesa di San Paolo Apostolo (Rende).jpg|Chiesa San Paolo Apostolo, Arcavacata (San Gennaro-Università).
File:Chiesa di Gesù Misericordioso - Santo Stefano di Rende (CS).jpg|Chiesa di Gesù Misericordioso, Santo Stefano (c.da Macchialonga).
File:Santuario della vergine di Lourdes.jpg|Chiesa della Beatissima Vergine di Lourdes, Roges.
File:Cappella di San Biase, S.Stefano di Rende (CS).jpg|Ex Cappella di San Biagio, (c.da San Biase).
</gallery>
=== Architetture militari ===
[[File:Castello Normanno Rende 1911.jpg|thumb|Il Castello nel 1911]]
* '''[[Castello Normanno (Rende)|Castello Normanno]]'''
:La particolare morfologia del colle dove fu eretto il "Gigante di Pietra" garantiva una postazione estremamente facile da difendere; i ripidi pendii, che si stagliano verso l'alto a formare un cuneo, garantirono una tale sicurezza che si ritenne superflua la realizzazione di un fossato e del ponte levatoio. Il castello fu invece fornito di piccole finestre e molte feritoie, dalle quali potevano essere usati archi e balestre; inoltre fu realizzata sotto il cortile esterno una enorme cisterna per la raccolta dell'acqua piovana che garantiva un sicuro approvvigionamento durante gli assedi.[[File:Castello di Rende.jpg|miniatura|Il Castello Normanno oggi]]
:
:Tuttora nell'atrio del castello è possibile ammirare due stemmi araldici appartenenti a due delle famiglie succedutesi nella proprietà del castello: i Magdalone e gli
:
:Oggi ospita il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona<ref>{{Cita web|url=https://www.eventiculturalimagazine.com/arte-e-cultura/castello-museo-arte-contemporanea-roberto-bilotti-ruggi-daragona-rende/|titolo=IL CASTELLO E IL MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA ROBERTO BILOTTI RUGGI D’ARAGONA A RENDE|sito=Eventi Culturali Magazine|data=2021-06-22|lingua=it-IT|accesso=2022-05-10}}</ref>
== Società ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
== Amministrazione ==
[[File:Rende-Gonfalone.png|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
{{organizzare|Tabella non conforme a quanto richiesto da [[WP:COMUNI]]|geografia|dicembre 2020}}
{| class="wikitable" style="text-align:center; font-size:90%;"
! colspan="2" |Primo cittadino
!Partito
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!Fine
!Carica
|-
|
|Gaspare Rovella
|[[Partito Socialista Italiano]]
|24 marzo 1946
|7 gennaio 1950
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|-
|
|Salvatore Chiappetta
|Partito Socialista Italiano
|7 gennaio 1950
|1951
|Sindaco
|-
|
|Francesco Settino
|Partito Socialista Italiano
|1951
|1952
|Sindaco
|-
|[[File:Francesco Principe.jpg|60px]]
|[[Francesco Principe]]
|Partito Socialista Italiano
|1952
|1980
|Sindaco
|-
|[[File:Sandro_Principe_2.jpg|60px]]
|[[Sandro Principe]]
|Partito Socialista Italiano
|1980
|27 giugno 1987
|Sindaco
|-
|
|Mario Portone
|Partito Socialista Italiano
|27 giugno 1987
|5 agosto 1988
|Sindaco
|-
|
|Raffaele De Rango
|Partito Socialista Italiano
|5 agosto 1988
|2 luglio 1990
|Sindaco
|-
|
|Antonietta Feola
|Partito Socialista Italiano
|2 luglio 1990
|27 dicembre 1993
|Sindaco
|-
|
|Francesco Casciaro
|[[Socialisti Italiani]]
|27 dicembre 1993
|28 giugno 1999
|Sindaco
|-
|[[File:Sandro_Principe_2.jpg|60px]]
|[[Sandro Principe]]
|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]]
|28 giugno 1999
|20 maggio 2005
|Sindaco
|-
|
|''Emilio Chiappetta''
|[[Partito Socialista Democratico Italiano|''Socialdemocrazia'']]
|''20 maggio 2005''
|''30 maggio 2006''
|''Vicesindaco f.f.''
|-
|
|Umberto Bernaudo
|[[Socialisti Democratici Italiani]]
|30 maggio 2006
|27 maggio 2011
|Sindaco
|-
|
|Vittorio Cavalcanti
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|27 maggio 2011
|3 luglio 2013
|Sindaco
|-
|
|''Maurizio Valiante''
| Nessun Partito
|''3 luglio 2013''
|''10 giugno 2014''
|''[[Commissario prefettizio]]''
|-
|
|Marcello Manna
|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centro-destra in Italia|centro-destra]]
|10 giugno 2014
|28 giugno 2023
|Sindaco
|-
|
|''Santi Giuffrè, Rosa Correale, Michele Albertini''
| Nessun Partito
|''29 giugno 2023''
|''26 maggio 2025''
|''[[Commissario prefettizio|Commissari prefettizi]]''
|-
|[[File:Sandro_Principe_2.jpg|60px]]
|Sandro Principe
|[[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista Italiano]]
|26 maggio 2025
|in carica
|Sindaco
|}
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Rende}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2014 risiedono a Rende
* [[Romania]]: 258
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{{vedi anche|Università della Calabria}}
[[File:Ingresso Ponte Pietro Bucci.jpg|miniatura|Ingresso del ''Ponte Pietro Bucci'' all'[[Università della Calabria|Unical]]]]
Nel territorio di Rende ha sede l'università della Calabria, la maggiore delle università [[Calabria|calabresi]] con il più grande [[campus]] universitario in [[Italia]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.repubblica.it/dossier/scuola/universita-2020-2021/2020/08/03/news/universita_della_calabria_il_piu_grande_campus_d_italia_alla_prova_del_post_covid-263655136/|titolo=Università della Calabria, il più grande campus d’Italia alla prova del post Covid|sito=la Repubblica|data=2020-08-03|accesso=2025-02-12}}</ref>. Essa contava nell'anno accademico 2023/2024 {{formatnum:21392}} studenti<ref>{{Cita web|autore=Ministero dell'istruzione e della ricerca|url=https://dati-ustat.mur.gov.it/dataset/iscritti/resource/32d26e28-a0b5-45f3-9152-6072164f3e63|titolo=Portale dei dati dell'istruzione superiore - Iscritti per ateneo|sito=dati-ustat.mur.gov.it|accesso=12 febbraio 2025}}</ref>. L'università ha 6 facoltà: Economia, Farmacia, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e Scienze Politiche.
==== Musei ====
[[File:
Nel palazzo Vitari trovano spazio
{{Vedi anche|Museo Civico di Rende}}[[File:Rende Museo del presente.jpg|thumb|Museo del presente.]]
Il Museo del Presente sorge nella zona moderna della città; otto sale espositive si sviluppano su una superficie di
=== Eventi ===
* Giunto alla sua cinquantaduesima edizione, il
== Geografia antropica ==
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[[File:Mappa comune Rende.jpg|thumb|Mappa topografica di Rende.]]
Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]]
La nascita dell'
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]]
La nuova variante adottata dal comune nel [[2003]], nacque con la necessità di orientare lo sviluppo complessivo della città verso obiettivi di qualità, ristabilendo un equilibrio ecologico fra le aree edificate all'interno della città: furono realizzati il ring con la nuova
=== Quartieri e frazioni ===
==== Quartieri ====
*'''[[Arcavacata]]''': quartiere del comune di Rende, sorge a circa 320 m [[Livello del mare|s.l.m]]. È sede dell’[[Università della Calabria]]. Si erge la [[Chiesa di Santa Maria della Consolazione (Arcavacata)|Chiesa di Santa Maria della Consolazione]] di particolare interesse religioso e artistico, edificata in seguito ad un evento miracoloso.
*'''Centro Storico''': posto su un colle a ridosso della catena costiera, tra i fiumi [[Emoli]] e Surdo, rappresenta il nucleo originario del comune. Il borgo ospita: la chiesa Matrice di [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Rende)|Santa Maria Maggiore,]] quella della [[Santuario di Santa Maria di Costantinopoli|Madonna di Costantinopoli]], di [[Chiesa del Ritiro (Rende)|San Michele Arcangelo]], di [[Antonio abate|Sant'Antonio Abate]], del [[Chiesa del Santissimo Rosario (Rende)|Santissimo Rosario]], della [[Madonna delle Grazie]], dell'[[Assunzione di Maria|Assunta]], della Madonna della Pietà, di [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] e della [[Nostra Signora della Neve|Madonna della Neve]], il Castello [[Normanni|Normanno]] (antica sede del comune di Rende), il convento delle [[Clarisse cappuccine|clarisse]], il [[Museo Civico di Rende|Museo Civico di Palazzo Zagarese]], la [[biblioteca]] civica e il [[MAON - Museo d'arte dell'Otto e Novecento|MAON]], otre a vari palazzi di grande interesse storico-artistico.
*'''[[Quattromiglia]]''': storico quartiere del comune di Rende noto soprattutto per la [[Stazione di Castiglione Cosentino|Stazione ferroviaria di Castiglione Cosentino]] e lo svincolo autostradale dell'[[Autostrada A2 (Italia)|Autostrada A2]] Rende-Cosenza Nord. Un tempo qui sorgeva un possente monastero nel quartiere ''Profeta,'' di cui oggi restano pochi ruderi. Un tempo qui erano presenti le aziende del Barone Giorgelli sul cui terreno, negli anni '50 venne edificata la nuova Chiesa di [[Chiesa di Santa Maria di Monserrato (Rende)|Santa Maria di Monserrato]].
*Quartiere '''Villaggio Europa''': si estende parallelamente a Via Rossini in direzione nord-sud. L'area comprende una serie di palazzi in stile anni '70 a forma di "serpentone", destinati nella zona sud ad alloggi popolari, la parte nord del quartiere a zona residenziale. Di particolare interesse la chiesa, a pianta circolare e con una maestosa cupola moderna, dedicata a [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]]. Tutte le vie del rione sono state intitolate con i nomi delle capitali europee.[[File:Santo Stefano di Rende 2.jpg|miniatura|La frazione Santo Stefano.]]
*[[Santo Stefano (Rende)|'''Santo Stefano''']]: in passato si teneva in questo quartiere la grande ''[[Fiera di Arcavacata]]:'' si vendevano animali e prodotti agricoli, utensili vari per la casa o per l'agricoltura''.'' Vi affluivano un gran numero di commercianti provenienti dai comuni limitrofi. Oggi questa grande fiera ha cessato di esistere, ma rimane la festa in onore della [[Madonna della Consolazione]], che si tiene l’ultima domenica di agosto. Si erge la Chiesa di [[Misericordia di Dio|Gesú Misericordioso]], la chiesetta di [[Madre della Consolazione|Santa Maria della Consolazione]] della famiglia Magdalone e l’antico palazzotto detto “La Torraccia”. Oggi è una zona residenziale di concezione moderna.
[[File:Centro Storico di Rende (CS).jpg|miniatura|Centro storico]]
*'''Commenda''': quartiere residenziale e commerciale della città. Ospita lo [[Stadio Marco Lorenzon]] in cui si disputano gli incontri interni calcistici del [[Rende Calcio 1968|Rende Calcio]], l'antica chiesa di [[Giovanni Battista|San Giovanni Battista]] e la nuova chiesa di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]].
*'''Surdo''': quartiere posto a 250 mslm, vi risiedono circa 700 abitanti. Vicino ad un antico casale oramai diroccato della Famiglia ''Zagarese'' dove si lavorava la [[Liquirizia (dolciume)|liquirizia]]<ref>{{Cita web|url=https://naturemed.it/azienda/|titolo=L’azienda – Naturemed|lingua=it-IT|accesso=2023-03-02}}</ref>, sorge la Chiesa di [[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]]. In questa frazione anticamente vi era presente un mattonificio di cui ancora oggi si scorgono i fabbricati e le alte [[Ciminiera|ciminiere]].
* '''Roges:''' quartiere storico della città, presenta una zona più antica<ref name="roges">Dal francese antico Roge=segale. Il nome indicava la presenza di campi di segale</ref> e una di più recente costruzione. Roges è la zona più a sud del comune, al confine con [[Cosenza]]. Si ergono in questa zona il parco Robinson, il Centro Commerciale Metropolis e la chiesa della [[Nostra Signora di Lourdes|Beata Vergine di Lourdes]].
* '''Saporito''': quartiere del comune alle porte dell'area urbana. Si erge la Chiesa della [[Trinità (cristianesimo)|Santissima Trinità]].
*
* Contrada '''Longeni''': piccolissimo nucleo abitato da poco più di 90 persone, sorge a 313 m s.l.m, risulta inglobato con [[Arcavacata]].
* [[File:Casino dei Dattoli.jpg|miniatura|Casino Quintieri dei Dattoli.]]Contrada '''Nogiano''': sorge a 525 m [[Livello del mare|s.l.m]] a ridosso della [[Catena Costiera (Italia)|Catena Costiera]] tirrenica. Qui è eretta la Chiesa della Madonna della Pietà nei pressi dell'antica ''guardiola.''
* Contrade '''San Biase,''' '''Frattini''' '''e Monticello''': ingolbate con Santo Stefano, sono qui presenti ampie distese verdi di coltivazioni private e di aziende agricole locali. A San Biase è presente un'antica [[masseria]] della Famiglia ''Campagna''<ref>{{Cita web|url=http://www.nobili-napoletani.it/Campagna.htm|titolo=Famiglia Campagna|sito=www.nobili-napoletani.it|accesso=2023-03-02}}</ref>.
* Contrada '''Vennarello''': qui si stabilì uno dei primi nuclei abitativi della Rende "bassa". Immediatamente sotto il centro Storico, secondo alcuni studi pare qui sorgesse un antico tempio dedicato a [[Venere (divinità)|Venere]] (da cui la zona prende il nome). Qui sorgevano nel [[medioevo]] due importanti edifici di culto oggi ridotti in poche rovine. È inglobata con Santo Stefano.
* Contrade '''Piano di Maio''' e '''Piano Monello''': zone a carattere collinare, precedentemente contadine ma oggi sature di immobili residenziale di recente costruzione.
* Contrada '''Dattoli''': prettamente di campagna il cui nucleo storico originario fu abbandonato dopo il boom economico in cui emergeva la masseria della famiglia Quintieri di cui oggi resta l'antico possente Palazzo, che estendendosi successivamente nella zona nord del comune in una gradevole zona residenziale moderna. Vi risiedono circa 700 abitanti.[[File:Quattromiglia.jpg|miniatura|I palazzi di Quattromiglia visti dall'alto]]
* Contrada '''Rocchi''': area prettamente di campagna situata nella zona nord del comune. Si erge qui una chiesetta campestre dedicata a [[San Rocco|San Rocco di Montpellier]] venerato nelle vaste campagne abitate circostanti, nei pressi dei ruderi di un antico convento dedicato ai SS. [[Pietro (apostolo)|Pietro]] e [[Paolo di Tarso|Paolo]].
* Contrada '''San Gennaro''': A ridosso dell’Università della Calabria, è una zona di collegamento fra [[Arcavacata]] e [[Quattromiglia]], dove risiedono maggiormente gli studenti provenienti da altri comuni. È sede della parrocchia di [[Paolo di Tarso|San Paolo Apostolo]] con i [[Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù|Padri Dehoniani]].
* Contrada '''San Ianni''': zona prevalentemente di campagna. Sorge in questa località una Chiesetta dedicata a [[Francesco da Paola|San Francesco di Paola]] di proprietà della Famiglia Basile.
* Contrada '''Sant’Agostino''': zona per lo più residenziale dove sorgono numerose ville. Si erge, nei pressi di un antico casale della Famiglia Spada, la Chiesetta dedicata a [[Agostino d'Ippona|Sant’Agostino]].
* Contrade '''Santa Chiara''' e '''Santa Rosa''': piccole località a est di Commenda. A Santa Chiara sorge una chiesetta dedicata alla [[Chiara d'Assisi|santa di Assisi]].
* Contrada '''Difesa''': ubicata in una zona collinare sopra Saporito, posta a 294 metri s.l.m.
* Contrada '''
[[File:Villaggio Europa.jpg|miniatura|Il Villaggio Europa visto dall'alto]]
* Contrada '''Cutura''': inglobata con Santo Stefano, è sede di una della prima delle due [[industria|zone industriali]] [[Area di sviluppo industriale|ASI]]. Qui si ergeva un tempo un'antica fabbrica di [[Mattone|mattoni]], di cui oggi resta il possente [[comignolo]].
* Contrada '''Lecco''': è sede dell'altra zona industriale.
* Contrada '''Cantiere''': è una piccola contrada nel sud ovest della città, popolata da un infimo numero di persone. Risulta inglobata con Saporito, al confine con la contrada surdo
* Contrada '''Ospedale''': una delle più piccole contrade di Rende, la Contrada Ospedale è una corta strada nel nord della città inglobata con Piano di Maio
* Contrada '''Muscione''': in mezzo al Centro Storico e a Piano di Maio, si trova questa contrada dalle dimensioni poco considerevoli. Risulta una continuazione di Piano di Maio e presenta una zona di campagna accompagnata dalla sporadica presenza di qualche villa
* '''Viale dei Giardini''': Non è un quartiere vero e proprio, bensì un piccolo complesso residenziale dalla forma ovoidale situato a ovest di Villaggio Europa. Ogni palazzo prende il nome dalla coop che lo ha costruito, per esempio la coop Solaris o la coop Domus
* '''Contrada Profica''': Una breve contrada nella parte meridionale di Santo Stefano
* '''Contrada Silvi''': Una contrada collinare dalla modesta lunghezza che si estende a nord della contrada Nongiano. Viene congiunta con la Contrada Profica da un breve tratto tortuoso chiamato '''Contrada Pila'''
* '''Contrada Vallone''': La contrada Vallone congiunge la Contrada Pila con Santo Stefano, per poi estendersi ulteriormente verso sud fino al Cimitero di Rende, situato all'ingresso est del Centro Storico. Adiacente ad essa, a ovest, vi è una contradina chiusa chiamata '''Contrada Villana'''
* '''Contrada Macchialonga''': risulta inglobata aa parte settentrionale di Santo Stefano
== Economia ==
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[[File:Università della Calabria Rende - panoramio.jpg|miniatura|Alcuni cubi dell'[[Università della Calabria|Unical]]]]
=== Servizi ===
A Rende si trova la sede centrale della [[Banca di Credito Cooperativo Mediocrati]], situata sul Viale dedicato a Francesco e Carolina Principe.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il comune è interessato dalla [[strada statale 107 Silana Crotonese]] e servito dall'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada A2]] attraverso lo svincolo di Rende-Cosenza Nord.
=== Ferrovie ===
A nord della città è situata la [[stazione di Castiglione Cosentino]] situata al km 21+551 della linea ferroviaria [[Ferrovia Paola-Cosenza|Paola-Cosenza]] e al km 59+545 della linea ferroviaria [[Ferrovia Cosenza-Sibari|Cosenza-Sibari]]
Fino al [[1987]] il comune aveva una propria [[Stazione di Rende|stazione ferroviaria]] posta sul vecchio tracciato della [[Ferrovia Paola-Cosenza|Paola-Cosenza]].
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani vengono svolti dalla società Consorzio Autolinee Cosenza s.r.l.<ref>{{Cita web|url=http://www.consorzioautolinee.it|titolo=Consorzio Autolinee Cosenza s.r.l.
Il 27 ottobre 2022 i consigli comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero hanno approvato l'ambito territoriale per l'unificazione del servizio di trasporto pubblico nell'area urbana cosentina<ref>[https://www.comune.cosenza.it/archivio10_notizie_0_20521.html Comunicato Comune di Cosenza]</ref>.
== Sport ==
[[File:Rende Calcio 2008-2009.jpg|thumb|left|Formazione dell'allora S.S. Rende nella stagione 2008-2009]]
* Il [[Rende Calcio 1968]]
* {{Senza fonte|Le due squadre di basket maschili sono la Bim Bum Basket, che milita in Serie C Regionale, e il [[CUS Cosenza]], che milita in Promozione.}}
[[File:Calabra Maceri Rende.jpg|thumb|La rosa del [[Centro Pallacanestro Rende]] femminile]]
* {{
* La squadra di Calcio A 5 è l'A.S.D. Surdo c5 squadra dell'omonima frazione della città che milita in serie C2.
* La squadra di Calcio A 5 dei sordi milita in serie A ed ha vinto più di una volta il titolo di campione d'Italia.
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<references/>
=== Bibliografia ===
* Amedeo Miceli di Serradileo, I conti di Rende in Calabria sotto il regno di Alfonso I e di Ferrante d'Aragona (1440-1494) in "Historica", Reggio Calabria, XXVII, 1974, n. 2, pp. 84–93.
* Amedeo Miceli di Serradileo, San Francesco di Paola ed i miracoli dei pesci resuscitati in "Rivista Storica Calabrese" Reggio Calabria, 2007.
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.unical.it|Portale Università della Calabria}}
{{Rende}}{{Comuni della Valle del Crati}}{{Comuni della provincia di Cosenza}}
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