Eva Hesse: differenze tra le versioni

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[[File:Addendum by Eva Hesse, Tate Liverpool.jpg|thumb|upright=1.50|Addendum di Eva Hesse, Tate Liverpool]]
{{Avvisounicode}}
{{Bio
|Nome = Eva
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|GiornoMeseMorte = 29 maggio
|AnnoMorte = 1970
|Epoca = 1900
|Attività = scultrice
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = di origine tedesca, nota per il suo lavoro pioneristicopionieristico in materiali come il [[lattice]], la [[fibra di vetro]] e la [[plastica]]. È una delle artiste che hahanno inaugurato il movimento artistico [[postminimalismo|postminimalista]] negli [[anni 1960|anni '60]]
}}
[[File:EVA HESSE GEBURTSHAUS ISESTRAßE HAMBURG - PHOTO by ANDRE CHAHIL.jpg|thumb|Luogo di nascita di Eva Hesse Isestrasse Amburgo]]
 
==Biografia==
[[File:EVA HESSE GEBURTSHAUS ISESTRAßE HAMBURG - PHOTO by ANDRE CHAHIL.jpg|thumb|Luogo di nascita di Eva Hesse Isestrasse Amburgo]]
Eva Hesse nacque in una famiglia di [[giudaismo|ebrei osservanti]] ad [[Amburgo]], in Germania, l'11 gennaio 1936.<ref>{{cite book|title=Encyclopedia of World Biography|date=2004|publisher=Gale|___location=Detroit|pages=365–367|edition=2nd|accessdate=April 11, 2015|ref=Gale Virtual Reference Library}}</ref><ref>SFMOMA exhibit notes, 2002 for Hamburg; Danto 2006, p.32 for family being observant Jews.</ref> Quando aveva due anni, nel dicembre del 1938, i suoi genitori, sperando di fuggire dalla Germania nazista, inviarono lei e sua sorella maggiore, Helen Hesse Charash, in Olanda per sfuggire alla Germania nazista, a bordo di uno degli ultimi treni [[Kindertransport]].<ref>{{cite web|last1=Sutton|first1=Benjamin|title=Finally, a Documentary About Eva Hesse’s Life and Work|url=https://hyperallergic.com/207327/finally-a-documentary-about-eva-hesses-life-and-work/|website=hyperallergic|publisher=hyperallergic|accessdate=26 March 2018}}</ref><ref>Vanessa Corby, {{cite book|url=https://books.google.com/books?id=GpKjAQFlBI8C&pg=PA133|title=Eva Hesse: Longing, Belonging and Displacement|pages=133–37|publisher=Books.google.com|accessdate=2012-04-18}}</ref>
 
Eva Hesse nacque in una famiglia di [[giudaismo|ebrei osservanti]] ad [[Amburgo]], in Germania, l'11 gennaio 1936.<ref>{{citeCita booklibro|titletitolo=Encyclopedia of World Biography|dateanno=2000|url=https://archive.org/details/encyclopediaofwo0013unse|data=2004|publishereditore=Gale|___locationcittà=Detroit|pagespp=365–367{{cita testo|editionurl=https://archive.org/details/encyclopediaofwo0013unse/page/365|titolo=365}}–367|edizione=2nd|accessdateaccesso=April 11, aprile 2015|refcid=Gale Virtual Reference Library}}</ref><ref>SFMOMA exhibit notes, 2002 for Hamburg; Danto 2006, p.32 for family being observant Jews.</ref> Quando aveva due anni, nel dicembre del 1938, i suoi genitori, sperando di fuggire dalla Germania nazista, inviarono lei e sua sorella maggiore, Helen Hesse Charash, in Olanda per sfuggire alla Germania nazista, a bordo di uno degli ultimi treni [[Kindertransport]].<ref>{{citeCita web|last1cognome1=Sutton|first1nome1=Benjamin|titletitolo=Finally, a Documentary About Eva Hesse’s Life and Work|url=https://hyperallergic.com/207327/finally-a-documentary-about-eva-hesses-life-and-work/|websitesito=hyperallergic|publishereditore=hyperallergic|accessdateaccesso=26 Marchmarzo 2018}}</ref><ref>Vanessa Corby, {{citeCita booklibro|url=https://books.google.com/books?id=GpKjAQFlBI8C&pg=PA133|titletitolo=Eva Hesse: Longing, Belonging and Displacement|pagespp=133–37133-37|publishereditore=Books.google.com|accessdateaccesso=2012-04-18 aprile 2012}}</ref>
Dopo quasi sei mesi di separazione, la famiglia riunita si trasferì in Inghilterra e poi, nel 1939, emigrò a New York,<ref>Lippard 1992, p. 6 and in the Chronology: THE ARTIST'S LIFE, p. 218.</ref> dove si stabilirono a [[Washington Heights (Manhattan)|Washington Heights]] a [[Manhattan]].<ref name=Danto-32>Danto 2006, p.32.</ref><ref name="Lippard 1992, p. 6">Lippard 1992, p. 6.</ref> Nel 1944 i genitori della Hesse si separarono; suo padre si risposò nel 1945 e sua madre si suicidò nel 1946.<ref name="Lippard 1992, p. 6"/> Nel 1962 incontrò e sposò lo scultore Tom Doyle (1928 - 2016); divorziarono nel 1966.<ref>{{cite book|title=Encyclopedia of World Biography Vol. 7|date=2004|publisher=Gale|___location=Detroit|pages=365–367|edition=2nd|ref=Gale Virtual Reference Library}}</ref>
 
Dopo quasi sei mesi di separazione, la famiglia riunita si trasferì in Inghilterra e poi, nel 1939, emigrò a New York,<ref>Lippard 1992, p. 6 and in the Chronology: THE ARTIST'S LIFE, p. 218.</ref> dove si stabilirono a [[Washington Heights (Manhattan)|Washington Heights]] a [[Manhattan]].<ref name=Danto-32>Danto 2006, p.32.</ref><ref name="Lippard 1992, p. 6">Lippard 1992, p. 6.</ref> Nel 1944 i genitori della Hesse si separarono; suo padre si risposò nel 1945 e sua madre si suicidò nel 1946.<ref name="Lippard 1992, p. 6"/> Nel 1962 incontrò e sposò lo scultore Tom Doyle (1928 - 2016); divorziarono nel 1966.<ref>{{citeCita booklibro|titletitolo=Encyclopedia of World Biography Vol. 7|datedata=2004|publishereditore=Gale|___locationcittà=Detroit|pagespp=365–367365-367|editionedizione=2nd|refcid=Gale Virtual Reference Library}}</ref>
Nell'ottobre 1969 le fu diagnosticato un [[tumore cerebrale|tumore al cervello]] e morì venerdì 29 maggio 1970. La sua morte, dopo tre operazioni in un anno,<ref name="Eva Hesse">[http://www.guggenheim.org/new-york/collections/collection-online/artists/bios/787 Eva Hesse] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029204609/http://www.guggenheim.org/new-york/collections/collection-online/artists/bios/787 |date=2013-10-29 }} [[Solomon R. Guggenheim Museum]], New York.</ref> all'età di 34 anni pose fine a una carriera di soli 10 anni.<ref>{{cite web|title=Eva Hesse Documentary|url=https://www.evahessedoc.com/about-eva-hesse|website=Eva Hesse Documentary|accessdate=12 August 2017}}</ref>
 
Nell'ottobre 1969 le fu diagnosticato un [[tumore cerebrale|tumore al cervello]] e morì venerdì 29 maggio 1970. La sua morte, dopo tre operazioni in un anno,<ref name="Eva Hesse">[{{cita testo|url=http://www.guggenheim.org/new-york/collections/collection-online/artists/bios/787 |titolo=Eva Hesse] {{webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029204609/http://www.guggenheim.org/new-york/collections/collection-online/artists/bios/787 |date=2013-10-29 }} [[Solomon R. Guggenheim Museum]], New York.</ref> all'età di 34 anni pose fine a una carriera di soli 10 anni.<ref>{{citeCita web|titletitolo=Eva Hesse Documentary|url=https://www.evahessedoc.com/about-eva-hesse|websitesito=Eva Hesse Documentary|accessdateaccesso=12 Augustagosto 2017}}</ref>
 
==Carriera==
All'età di 16 anni la Hesse si diplomò alla School of Industrial Art di New York e nel 1952 si iscrisse al [[Pratt Institute]] di [[arte]] e di [[disegno industriale|design]]. Si ritirò solo un anno dopo.<ref name="Gale">{{citeCita booklibro|titletitolo=Encyclopedia of World Biography Vol. 7|datedata=2004|publishereditore=Gale|___locationcittà=Detroit|pagespp=365–67365-67|editionedizione=2nd|accessdate=April 11, 2015|refcid=Gale Virtual Reference Library}}</ref> Quando aveva 18 anni entrò come tirocinante nella rivista Seventeen. Durante questo periodo prese anche lezioni alla Art Students League.<ref>{{CiteCita web|url=http://www.theartstory.org/artist-hesse-eva.htm|titletitolo=The Art Story|websitesito=The Art Story|access-dateaccesso=March12 12,marzo 2017}}</ref> Dal 1954 al 1957 studiò alla [[The Cooper Union for the Advancement of Science and Art|Cooper Union]] e nel 1959 si lauròlaureò alla [[Università Yale]].<ref name="Gale"/> Mentre era a Yale, la Hesse studiò sotto [[Josef Albers]] e fu fortemente influenzata dall'[[Espressionismo astratto]].<ref name="Gale"/><ref name=SFMOMA>SFMOMA exhibit notes, 2002.</ref><ref name="tate.org.uk">{{citeCita web|titletitolo=Josef Albers, Eva Hesse, and the Imperative of Teaching {{!}} Tate|url=http://www.tate.org.uk/research/publications/tate-papers/07/josef-albers-eva-hesse-and-the-imperative-of-teaching|websiteaccesso=11 agosto 2017|lingua=en|dataarchivio=6 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190806233006/https://www.tate.org.uk/research/publications/tate-papers/07/josef-albers-eva-hesse-and-the-imperative-of-teaching|accessdateurlmorto=11 August 2017|language=en}}</ref>
 
Dopo Yale la Hesse tornò a New York, dove diventò amica di molti altri giovani artisti minimalisti, tra cui [[Sol LeWitt]], [[Donald Judd]], [[Yayoi Kusama]] e altri.<ref>{{citeCita journalpubblicazione|last1cognome1=Nemser|first1nome1=Cindy|titletitolo=My Memories of Eva Hesse|journalrivista=Women's Art Journal|datedata=2007|volume=28|issuenumero=Spring-Summer|pagep=27|accessdate=16 March 2015|publishereditore=Old City Publishing, Inc.}}</ref> La sua stretta amicizia con Sol LeWitt continuò fino alla fine della sua vita.<ref>{{citeCita web|url=http://blantonmuseum.org/exhibitions/details/2286|titletitolo=Archived copy|accessdateaccesso=2014-08-21 agosto 2014|deadurlurlmorto=yes|archiveurlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20140817124820/http://blantonmuseum.org/exhibitions/details/2286|archivedate=2014-08-17}}</ref> I due si scrivevano spesso l'un l'altro e nel 1965 LeWitt consigliò ad una giovane dubbiosa Eva di "Smettere [di pensare] e solo FARE!"<ref>{{citeCita web|titletitolo=S+ Stimulant: Sol LeWitt's advice to Eva Hessa Hesse|url=http://magazine.seymourprojects.com/2013/02/s-stimulant-sol-lewitts-advice-to-eva-hesse/|websitesito=Seymour Magazine|accessdateaccesso=12 Aprilaprile 2015}}</ref> Sia la Hesse che LeWitt divennero artisti importanti e la loro amicizia aiutò lo sviluppo artistico di ciascuna delle loro opere.<ref>{{citeCita web|last1cognome1=Mitchell|first1nome1=Samantha|titletitolo=Converging Lines: Eva Hesse and Sol LeWitt|url=http://www.brooklynrail.org/2014/04/art_books/converging-lines-eva-hesse-and-sol-lewitt|websitesito=The Brooklyn Rail Critical Perspectives on Arts, Politics, and Culture|publishereditore=Yale University Press|accessdateaccesso=April12 12,aprile 2015}}</ref>
 
Nel 1962 Eva Hesse sposò lo scultore Tom Doyle e nel 1965 i due si trasferirono in Germania in modo che Doyle potesse dedicarsi una residenza artistica dall'industriale e collezionista tedesco Friedrich Arnhard Scheidt.<ref>{{citeCita booklibro|titletitolo=Eva Hesse Encyclopedia of World Biographies Vol. 7|datedata=2004|publishereditore=Gale|___locationcittà=Detroit|pagespp=365–367365-367|editionedizione=2nd}}</ref> La Hesse e Doyle, il cui matrimonio stava andando a pezzi,<ref>Lippard 1992, p. 26</ref> vissero e lavorarono in una fabbrica tessile abbandonata nella [[Area della Ruhr|regione della Ruhr]], in Germania, per circa un anno. La Hesse non era felice di tornare in Germania,<ref name="Lippard 1992, p. 24">Lippard 1992, p. 24.</ref> ma iniziò a lavorare con materiali che erano stati lasciati nella fabbrica abbandonata. Il loro studio era stato allestito in una parte dismessa della fabbrica tessile di Friedrich Arnhard Scheidt a [[Kettwig-on-the-Ruhr]] vicino apresso [[Essen]]. L'edificio conteneva ancora parti di macchine, utensili e materiali dal suo uso precedente e le forme angolari di queste macchine e strumenti in disuso servivano da ispirazione per i disegni e i dipinti meccanici della Hesse. La sua prima scultura fu un bassorilievo intitolato ''Ring Around Arosie'', caratterizzato da corde ricoperte di stoffa, fili elettrici e [[masonite]].<ref>{{citeCita booklibro|titletitolo=Eva Hesse, Encyclopedia of World Biographies|datedata=2004|publishereditore=Gale|___locationcittà=Detroit|pagespp=365–367365-367|editionedizione=2nd|accessdate=11 April 2015}}</ref> Quest'anno in Germania segnò un punto di svolta nella carriera della Hesse. Da quel momento in poi avrebbe continuato a fare sculture, che diventarono l'obiettivo principale del suo lavoro. Tornata a New York nel 1965, iniziò a lavorare e sperimentare i materiali non convenzionali che sarebbero diventati caratteristici del suo lavoro: [[lattice]], [[fibra di vetro]] e [[plastica]].<ref name="tate.org.uk"/><ref>{{citeCita web|url=http://www.theartscouncil.org/artists/eva-hesse/|titletitolo=Eva Hesse - The Arts Council|websitesito=The Arts Council|languagelingua=en-US|access-dateaccesso=5 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191227235406/http://www.theartscouncil.org/artists/eva-03-05hesse/|urlmorto=sì}}</ref>
 
==Metodi, materiali e procedimenti==
Hesse'sI earlyprimi worklavori della Hesse (1960–651960-65) consistedconsistevano ofin abstractdisegni drawingse anddipinti paintingsastratti.<ref>{{citeCita booklibro|titletitolo=Encyclopedia of World Biography|dateanno=2000|url=https://archive.org/details/encyclopediaofwo0013unse|data=2004|publishereditore=Gale|___locationcittà=Detroit|pagespp=365–67{{cita testo|accessdateurl=https://archive.org/details/encyclopediaofwo0013unse/page/365|titolo=365}}–67|accesso=April 11, aprile 2015|refcid=Gale Virtual Reference Library}}</ref> SheÈ ismolto mostnota wellper knownle forsue hersculture sculpturese andper becausequesto ofmotivo; this,i hersuoi drawingsdisegni aresono oftenspesso regardedconsiderati ascome preliminarypassi stepspreliminari toal hersuo laterlavoro worksuccessivo.<ref>{{citeCita booklibro|last1cognome1=Corby|first1nome1=Vanessa|titletitolo=New Encounters: Arts, Cultures, Concepts: Eva Hesse: Longing, Belonging and Displacement|datedata=2010|publishereditore=Tauris|___locationcittà=London|pagep=12|accessdate=April 11, 2015}}</ref> SheCreava createdi hersuoi drawingsdisegni ascome aun separatecorpo bodydi oflavoro workseparato. SheLei states,affermava: "TheyErano wereimparentati relatedperché becauseerano theymiei, werema minenon buterano they weren’t relatedcorrelati in oneuno completingche thecompletava other.l'altro".<ref name=":1">{{citeCita booklibro|last1cognome1=Corby|first1nome1=Vanessa|titletitolo=New Encounters: Arts, Cultures, Concepts: Eva Hesse: Longing, Belonging, and Displacement|datedata=2010|publishereditore=Tauris|___locationcittà=London, UK|pagep=16|accessdate=April 11, 2015}}</ref>
 
L'interesse di Hesse per il lattice come mezzo per forme scultoree aveva a che fare con l'immediatezza. Keats afferma: "L'immediatezza può essere uno dei motivi principali per cui la Hesse era attratta dal lattice".<ref name="Mar 2011">{{cita news|cognome=Keats|nome=John|titolo=The Afterlife of Eva Hesse|pubblicazione=Art & Antiques Magazine|editore=Art & Antiques Magazine|data=31 marzo 2011}}</ref> I primi due lavori di Hesse con il lattice, ''Schema'' e ''Sequel'' (1967-68) usano il lattice in un modo mai immaginato dal produttore. "Il lattice industriale era pensato per la fusione: Hesse lo trattava come una vernice per la casa, sfiorando uno strato dopo l'altro per creare una superficie liscia ma irregolare, raggrinzita ai bordi come carta intrecciata."<ref name="Mar 2011"/>
 
Il lavoro della Hesse impiega spesso più forme di foggia simile organizzate insieme in strutture di griglia o cluster. Conservando alcune delle forme che definiscono il minimalismo, la modularità e i materiali non convenzionali, creò un lavoro eccentrico ripetitivo e laborioso. In una dichiarazione sul suo lavoro, la Hesse descrive il suo pezzo intitolato ''Hang-Up'', "Era la prima volta che veniva fuori la mia idea di assurdità o di un sentimento estremo... L'intera cosa è assolutamente rigida, un cavo netto attorno all'intera cosa..... È estremo ed è per questo che mi piace e non mi piace..... È la struttura più ridicola che abbia mai realizzato ed è per questo che è veramente buono".<ref>{{Cita libro|cognome1=Sandler|nome1=Irving|titolo=Art of The Postmodern Era|data=1996|editore=HarperCollins|città=NY|isbn=0-06-438509-4|p=29|edizione=first}}</ref>
 
==Postminimalismo e femminismo==
Eva Hesse è associata al movimento artistico [[postminimalismo|postminimalista]]; una delle prime artiste che passarono dal [[minimalismo]] al [[postminimalismo]]. Arthur Danto distinse il postminimalismo dal minimalismo per la sua "allegria e ironia" e "l'inconfondibile soffio dell'erotismo", la sua "ripetizione non meccanica".<ref name=Danto-33>Danto, 2006, p. 33.</ref>
 
Lavorava a fianco e talvolta gareggiava con le sue controparti maschili nell'arte postminimalista, un movimento prevalentemente dominato dagli uomini.<ref>{{Cita libro|cognome1=Stoops|nome1=Susan|titolo=More Than Minimal: Feminism and Abstraction in the 70's|anno=1996|url=https://archive.org/details/morethanminimalf00stoo|data=1996|editore=Brandeis University|città=Waltham, MA|pp={{cita testo|url=https://archive.org/details/morethanminimalf00stoo/page/54|titolo=54}}–59|accesso=17 marzo 2015}}</ref> Molti storici dell'arte femminista hanno notato che il suo lavoro porta alla luce con successo le questioni delle donne, evitando ogni ovvio programma politico. Rivela, in una lettera a Ethelyn Honig (1965), che una donna è "svantaggiata sin dall'inizio ... Non ha la convinzione di avere il "diritto" alla realizzazione e manca anche della convinzione che i suoi risultati siano degni di essere raggiunti".<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Theories and Documents of Contemporary Art|cognome=Stiles|nome=Kristine|editore=University of California Press|anno=2012|città=Berkeley, CA|p=705}}</ref> Continua a spiegare che "è necessaria una forza fantastica e coraggio, insisterò sempre su questo, la mia determinazione e volontà sono forti ma mi manca tanto l'autostima così che non sembro mai prevalere".<ref name=":0" /> Negava che il suo lavoro fosse strettamente femminista, difendendolo come femminile ma senza dichiarazioni femministe in mente. In un'intervista con Cindy Nemser per Women's Art Journal (1970), afferma: "L'eccellenza non ha sesso".<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Nemser|nome1=Cindy|titolo=My Memories of Eva Hesse|rivista=Woman's Art Journal|data=2007|volume=28|numero=1|p=27|editore=Old City Publishing, Inc.|jstor=20358108}}</ref>
 
==Analisi visiva e critica==
Il lavoro della Hesse spesso mostra una minima manipolazione fisica di un materiale mentre contemporaneamente trasforma completamente il significato che trasmette. Questa semplicità e complessità ha suscitato polemiche tra gli storici dell'arte. Il dibattito ha focalizzato che i pezzi sono da considerare lavori completi e finiti e quali sono studi, schizzi o modelli per i lavori futuri.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Schwabsky|nome1=Barry|titolo=Eva Hesse|rivista=Artforum|data=2010|numero=April|pp=205-206|editore=Camden Arts Centre}}</ref> I disegni della Hesse sono stati osservati come bozze precursori di sculture successive, ma la stessa Hesse ha disconosciuto ogni forte rapporto.<ref name=":1" /> Il suo lavoro è spesso descritto come Anti-Form, un termine che descrive la resistenza all'uniformità.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Danto|nome1=Arthur|titolo=All About Eva|rivista=The Nation|data=2006|volume=24|numero=July|pp=30-33}}</ref> Il suo lavoro racchiude elementi di minimalismo nelle sue forme semplici, linee delicate e tavolozza di colori limitata.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Fer|nome1=Briony|titolo=Bordering on Blank: Eva Hesse and Minimalism|data=1994|volume=17|numero=3|pp=424-449|editore=Blackwell Publishers|città=Oxford|issn=0141-6790|doi=10.1111/j.1467-8365.1994.tb00586.x|rivista=Art History}}</ref> Barry Schwabsky ha descritto il suo lavoro per il Camden Arts Centre di Londra: "Cose piegate, cose ammucchiate, cose contorte, cose ferite e slegate, cose aggrovigliate, cose smussate a cui connettersi, materiali che hanno un aspetto congelato, materiali che sembrano persi o scartati o maltrattati, forme che sembrano essere state fatte di carne e forme, che sembrano essere fatte di carne ma non avrebbero dovuto - puoi guardare queste cose, questi materiali, queste forme e sentire il brivido di una nanosensazione innominabile, oppure puoi far passare il tuo occhio su di loro senza reazione, forse puoi fare entrambe le cose in una volta."<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Schwabsky|nome1=Barry|titolo=Eva Hesse|rivista=Artforum|data=2010|numero=April|p=206|editore=Camden Arts Centre}}</ref> Tutto il suo lavoro, e in particolare i suoi disegni, sono basati su ripetizioni e semplici progressioni.<ref>{{Cita web|cognome1=Johnson|nome1=Ellen|titolo=Eva Hesse|url=http://www.tate.org.uk/art/artworks/hesse-untitled-t04151|sito=Tate Britain|accesso=12 aprile 2015}}</ref>
 
==Conservazione delle opere d'arte==
Le sculture di Eva Hesse sono state oggetto di dibattito durante i tentativi di comprendere come preservare i pezzi che si sono deteriorati con il passare del tempo. A parte la fibra di vetro, la maggior parte dei suoi materiali preferiti invecchia male, così molto del suo lavoro presenta ai conservatori di opere d'arte un'enorme sfida. [[Arthur Danto]], che scrive la retrospettiva del 2006 del Museo Ebraico, fa riferimento a "le scoloriture, l'allentamento del lattice tipo membrana, l'invecchiamento palpabile del materiale ... Eppure, in qualche modo il lavoro non sembra tragico, ma è pieno di vita, di eros, anche di commedia... Ogni pezzo della mostra vibra di originalità e malizia."<ref>Danto, 2006, p.30–31.</ref>
 
In alcuni casi, il suo lavoro è danneggiato oltre la presentazione. Ad esempio, ''Sans III'' non può più essere esposto al pubblico perché le scatole in lattice si sono incurvate su se stesse e sbriciolate. Il caro amico della Hesse, [[Sol LeWitt]] sosteneva i passaggi per una conservazione attiva: "Lei voleva che il suo lavoro durasse... Di certo non aveva l'attitudine di starsene tranquillamente seduta e lasciare che si disintegrasse davanti ai suoi occhi".<ref name="Mar 2011"/> La risposta di LeWitt è supportata da molti altri amici e colleghi di Hesse. Tuttavia, la dedizione della Hesse al materiale e al processo contraddice la sua intenzione che questi lavori raggiungessero la durata. Una volta in cui discusse di questo argomento con i collezionisti scrisse: "A questo punto mi sento un po' in colpa quando la gente vuole comprarlo, penso che lo sappiano, ma voglio scrivere loro una lettera e dire che non durerà. Non sono sicura di quale sarà veramente la mia durata. Parte di me ritiene che sia superfluo e se ho bisogno di usare la gomma è perché è più importante. La vita non dura, l'arte non dura ".<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Danto|nome1=Arthur|titolo=All About Eva|rivista=The Nation|data=2006|volume=17|numero=24|p=32}}</ref>
 
==Eredità==
La sua arte è spesso vista nel contesto delle molte lotte della sua vita. Questo include la fuga dai nazisti, il divorzio dei suoi genitori, il suicidio di sua madre quando aveva 10 anni, il suo matrimonio fallito e la morte di suo padre. Un documentario del 2016 intitolato ''Eva Hesse'', presentato in [[anteprima]] a New York, illustra il suo doloroso passato.<ref>{{Cita web|url=http://www.creativeplanetnetwork.com/news/shoot/portrait-artist-young-woman-documenting-innovation-and-influence-eva-hesse/614744|titolo=Portrait of the Artist as a Young Woman: Documenting the Innovation and Influence of Eva Hesse|cognome=Wolfe|nome=Jennifer|data=27 giugno 2016|editore=Creative Planet Network|accesso=22 agosto 2016}}</ref> Diretto da Marcie Begleiter, il film racconta la storia della "vita tragicamente accorciata" della Hesse. "Si concentra su quegli anni di emergenze artistiche, un periodo di rapido sviluppo e produttività furiosa, con pochi paralleli nella storia dell'arte".<ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2016/04/27/movies/review-eva-hesse-documentary.html|titolo=Review: 'Eva Hesse' Offers a Moving Portrait of an Artist's Brief Life|cognome=Scott|nome=A.O.|data=26 aprile 2016|editore=The New York Times|accesso=1º maggio 2017}}</ref>
 
Mentre le esperienze senza dubbio hanno avuto impressioni profonde sulla Hesse, il vero impatto della sua opera d'arte è stata la sua invenzione formale e artistica. Ad esempio, i suoi usi inventivi del materiale, la sua risposta contemporanea al movimento minimalista e la sua capacità di inaugurare i movimenti artistici postmoderni e postminimalisti. Arthur Dano collega i due descrivendola come "lottare con il caos emotivo reinventando la scultura attraverso l'insubordinazione estetica, giocando con materiale senza valore tra le rovine industriali di una nazione sconfitta che, solo due decenni prima, l'avrebbe uccisa senza pensarci un secondo."<ref name=Danto-33/>
 
La Hesse fu tra i primi artisti degli anni '60 a sperimentare con i contorni fluidi del mondo organico della natura, nonché i più semplici gesti artistici. Alcuni osservatori vedono in queste qualità riferimenti latenti e proto-femministi al corpo femminile; altri trovano nelle forme languide di Hesse espressioni di arguzia, fantasia e un senso di invenzione spontanea con materiali trovati casualmente o "quotidiani".<ref>{{Cita news|url=http://www.theartstory.org/artist-hesse-eva.htm|titolo=Eva Hesse Biography, Art, and Analysis of Works|opera=The Art Story|accesso=26 marzo 2018|lingua=en}}</ref> Un artista importante che l'ha vista come un'influenza primaria è il giapponese Eiji Sumi.<ref>{{cita testo|url=http://www.bangkokpost.com/print/292461/|titolo=Eiji Sumi creates art based on unsightly power-pole wires}}</ref>
 
==Mostre==
Nel 1961, i dipinti a [[guazzo]] della Hesse furono esposti alla 21ª Biennale Internazionale di Acquarelli del Museo di Brooklyn. Contemporaneamente mostrò i suoi disegni nella mostra della John Heller Gallery Drawings: ''Three Young Americans''.<ref>{{Cita libro|cognome1=Corby|nome1=Vanessa|titolo=New Encounters: Arts, Cultures, Concepts: Eva Hesse: Longing, Belonging, and Displacement|data=2010|editore=Tauris|città=London|p=12}}</ref> Nell'agosto del 1962 lei e Tom Doyle parteciparono ad un [[Allan Kaprow]] [[Happening]] alla Art Students League di New York a [[Woodstock (New York)|Woodstock]], New York. Nel 1963 la Hesse tenne una mostra personale di opere su carta presso la Allan Stone Gallery nell'[[Manhattan#Quartieri (neighborhoods)|Upper East Side]] di New York.<ref>Lippard 1992, p. 219</ref> La sua prima mostra personale di scultura fu presentata al Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen, Düsseldorf, nel 1965.<ref name="Eva Hesse"/> Nel novembre 1968 espose le sue sculture di grandi dimensioni alla Fischbach Gallery di New York. La mostra era intitolata ''Chain Polymers'' ed è stata la sua unica mostra personale di scultura durante la sua vita negli Stati Uniti.<ref name="Sussman and Wasserman, Preface">Sussman and Wasserman, Preface</ref> La mostra fu fondamentale nella carriera della Hesse, assicurando la sua reputazione al'epoca.<ref name="Sussman and Wasserman, Preface"/> Il suo grande pezzo ''Expanded Expansion'' fu esposto al Whitney Museum nella mostra "Anti-Illusion: Process/Materials" del 1969.<ref name=Danto-30>Danto, 2006, p.30.</ref>
 
Ci sono state dozzine di importanti mostre postume negli Stati Uniti e in Europa. Uno delle prime fu al [[Solomon R. Guggenheim Museum|Guggenheim Museum]] (1972),<ref>Lippard 1992, pp. 5, 128–29, 138, 180-82.</ref> mentre nel 1979 si tenevano tre diverse iterazioni di una retrospettiva su Eva Hesse, intitolata ''Eva Hesse: Sculpture''. Queste mostre hanno avuto luogo presso la [[Whitechapel Art Gallery]] di Londra dal 4 maggio al 17 giugno 1979, al [[Museo Kröller-Müller]] a [[Otterlo]] dal 30 giugno al 5 agosto 1979 e al [[Kestnergesellschaft|Kestner-Gesellschaft]] di [[Hannover]] dal 17 agosto al 23 settembre 1979. Una delle opere esposte nella mostra era ''Aught'', quattro fogli di lattice ripieni di [[polietilene]].<ref>Artforum, Summer 1979. Page 6</ref> Nel 1992 e nel 1993 sono state organizzate mostre retrospettive a New Haven, Valencia e Parigi.<ref>{{Cita web|url=https://museum-wiesbaden.de/en/eva-hesse|titolo=Eva Hesse - Museum Wiesbaden|sito=museum-wiesbaden.de|accesso=19 agosto 2018|dataarchivio=20 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180820005728/https://museum-wiesbaden.de/en/eva-hesse|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel XXI secolo ci sono state mostre nel 2002 (organizzate congiuntamente tra il [[San Francisco Museum of Modern Art|Museo di Arte Moderna di San Francisco]], la [[Tate Modern]] e il [[Museo Wiesbaden|Museum Wiesbaden]]<ref name="SFMOMA" /><ref>{{Cita web|url=https://www.tate.org.uk/whats-on/tate-modern/exhibition/eva-hesse|titolo=Eva Hesse – Exhibition at Tate Modern {{!}} Tate|cognome=Tate|sito=Tate|lingua=en|accesso=19 agosto 2018}}</ref> The Drawing Center di New York (2006) e il Jewish Museum di New York (2006).<ref name="Danto-30" /><ref>{{Cita web|url=http://thejewishmuseum.org/exhibitions/eva-hesse-sculpture|titolo=Eva Hesse: Sculpture|sito=The Jewish Museum|accesso=5 aprile 2017}}</ref> In Europa la Hesse ha avuto una mostra postuma nel 2010 presso la [[Fundació Antoni Tàpies]] di [[Barcellona]]. Ci fu una mostra da agosto ad ottobre 2009 alla Fruitmarket Gallery di [[Edimburgo]].<ref>{{Cita libro|titolo=Eva Hesse Studio|anno=2009|url=https://archive.org/details/evahessestudiowo0000ferb|cognome=Fer|nome=Briony|editore=The Fruitmarket Gallery, Edinburgh|isbn=978-0-300-13476-6}}</ref>
 
== Collezioni ==
Oltre 20 delle sue opere sono presenti nel [[Museum of Modern Art]], a New York.<ref>{{CiteCita web|url=https://www.moma.org/artists/2623?locale=en|titletitolo=Eva Hesse {{!}} MoMA|website=www.moma.org|languagelingua=en|access-dateaccesso=19 agosto 2018-08-19}}</ref> La più grande collezione dei lavori della Hesse al di fuori degli Stati Uniti si trova nel Museum Wiesbaden, che iniziò ad acquisire attivamente le sue opere dopo la mostra del 1990 "Artisti femminili del XX secolo".<ref>Opuscolo informativo del Museo Wiesbaden</ref>
 
==Lavori scelti==
* ''Untitled''. 1963-64. OilOlio onsu canvastela. 59 × 39 1/4 in. The Jewish Museum (Manhattan).<ref>{{CiteCita web|url=https://thejewishmuseum.org/collection/1139-untitled|titletitolo=The Jewish Museum|websitesito=thejewishmuseum.org|access-dateaccesso=12 marzo 2018-03-12}}</ref>
* ''Contingent''. 1969. CheeseclothGarza, latexlattice, fiberglassin fibra di vetro. 8 unitsunità, dimensionsdimensioni variablevariabili. [[National Gallery of Australia]], Canberra.<ref>{{citecita web |url=http://nga.gov.au/Exhibition/SoftSculpture/Default.cfm?MnuID=3&SubMnuID=3&BioArtistIRN=15232&IRN=49353&ViewID=2 |titletitolo=Softsculpture |publishereditore=Nga.gov.au |dateaccesso=23 agosto 2016 |accessdateurlarchivio=2016-08-23https://web.archive.org/web/20160313032400/http://nga.gov.au/Exhibition/SoftSculpture/Default.cfm?MnuID=3&SubMnuID=3&BioArtistIRN=15232&IRN=49353&ViewID=2 |urlmorto=sì }}</ref>
* ''No Title''. 1969-70. LatexLattice, ropecorda, string,spago ande wirecavi. DimensionsDimensioni variablevariabili. [[Whitney Museum of American Art]].<ref>{{citecita web|url=http://collection.whitney.org/object/5551 |titletitolo=No Title |publishereditore=whitney.org |dateaccesso=11 marzo |accessdate=2018-03-11}}</ref>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*''Eva Hesse''. 1976 New York; New York University Press / 1992 Da Capo Press, Inc. [[Lucy R. Lippard]]. illus. Trade Paper. 251p.
*''Eva Hesse Sculpture''. 1992 Timken Publishers, Inc. Bill Barrette. illus. Trade Paper. 274p.
*''Eva Hesse Paintings, 1960-1964''. 1992 Robert Miller Gallery. Max Kozloff. Edited by John Cheim and Nathan Kernan. illus. Trade Cloth. 58p.
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*Busch, Julia M., '' A decade of sculpture: the 1960s'' (The Art Alliance Press: Philadelphia; Associated University Presses: London, 1974) ISBN 0-87982-007-1
*Willson, William S., "Eva Hesse: On the Threshold of Illusions", in:''Inside the Visible'' edited by Catherine de Zegher, MIT Press, 1996.
*de Zegher,{{cita libro|curatore=Catherine (ed.),de ''Zegher|titolo=Eva Hesse Drawing''. |città=NY/New Haven: |editore=The Drawing Center/Yale University Press, |anno=2005.|ISBN= 0-300-11618-7}} (IncludingCompresi essayssaggi bydi Benjamin H.D. Buchlow, Briony Fer, [[Bracha L. Ettinger]], Mignon Nixon). ISBN 0-300-11618-7
*[[Griselda Pollock]] with Vanessa Corby (eds.), ''Encountering Eva Hesse''. London and Munich: Prestel, 2006.
* Arthur C. Danto, "[{{cita testo|url=http://www.thenation.com/doc/20060717/danto |titolo=All About Eva]|accesso=21 maggio 2008|dataarchivio=2 dicembre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081202201032/http://www.thenation.com./doc/20060717/danto|urlmorto=sì}}", ''The Nation'', July 17/24, 2006, p. 30–34. Posted online June 28, 2006.
*[[Lucy R. Lippard]], ''EVA HESSE''.<!-- title is all caps, leave it that way--> 1992 Da Capo Press, Inc. illus. Trade Paper. 251p.
* [https://{{cita web.archive.org/web/20061001135603/|url=http://www.sfmoma.org/exhibitions/exhib_detail.asp?id=24 SFMOMA |titolo=Eva Exhibitions |Hesse Exhibitionmostra Overviewal SFMOMA| Eva Hesse] (sito=[[San Francisco Museum of Modern Art]] February |data=2, febbraio 2002 — May 19, maggio 2002|accesso=19 exhibition).settembre Accessed2006|dataarchivio=1 online 19 Septemberottobre 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061001135603/http://www.sfmoma.org/exhibitions/exhib_detail.asp?id=24|urlmorto=sì}}
 
==NoteAltri progetti==
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<references/>
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* [{{cita testo|url=http://x-traonline.org/past_articles.php?articleID=167|titolo=Eva Hesse: Random Notes|accesso=24 settembre 2017|dataarchivio=21 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721171931/http://x-traonline.org/past_articles.php?articleID=167 Eva Hesse: Random Notes]|urlmorto=sì}} ''Essay by Leslie Dick published in X-TRA''
* {{cita testo|url=https://www.getty.edu/vow/ULANFullDisplay?find=Eva+Hesse&role=&nation=&prev_page=1&subjectid=500026528|titolo=Entry for Eva Hesse}} on the [[Union List of Artist Names]]
* {{cita testo|url=http://www.artcyclopedia.com/artists/hesse_eva.html|titolo=Eva Hesse on Artcyclopedia}}
* {{cita testo|url=http://x-traonline.org/past_articles.php?articleID=167|titolo=Eva Hesse: Random Notes|accesso=24 settembre 2017|dataarchivio=21 luglio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110721171931/http://x-traonline.org/past_articles.php?articleID=167|urlmorto=sì}} ''Essay by Leslie Dick published in X-TRA''
* {{cita testo|url=http://www.oneroom.org/sculptors/hesse.html|titolo=oneroom.org|accesso=10 luglio 2019|dataarchivio=9 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180609031419/http://www.oneroom.org/sculptors/hesse.html|urlmorto=sì}}, ''Source with some more references''
* {{cita testo|url=http://www.thejewishmuseum.org/evahessechronology|titolo=Eva Hesse Chronology|accesso=27 agosto 2018|dataarchivio=4 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120504085902/http://www.thejewishmuseum.org/evahessechronology|urlmorto=sì}}
* {{cita testo|url=http://www.thejewishmuseum.org/exhibitions/EvaHesse|titolo=Eva Hesse: Sculpture|accesso=2 settembre 2018|dataarchivio=21 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131221052233/http://www.thejewishmuseum.org/exhibitions/EvaHesse|urlmorto=sì}} Exhibition (2006) at The Jewish Museum di New York
* {{cita testo|url=https://soundcloud.com/conversations-on-the-arts/marcie-begleiter-interview|titolo=audio interview with Marcie Begeiter with Irit Krygier discussing her journey directing and co-producing with Karen S. Shapiro the documentary film, Eva Hesse}}.
 
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