Santo Stefano Quisquina: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
|||
(122 versioni intermedie di 53 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Divisione amministrativa
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|Data istituzione =
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Alessandria della Rocca]], [[Bivona]], [[Cammarata]], [[Casteltermini]], [[Castronovo di Sicilia]] ([[Città metropolitana di Palermo|PA]]), [[San Biagio Platani]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1688
|Nome abitanti = quisquinesi
|Patrono = [[santa Rosalia]]
|Festivo = Martedì successivo alla prima domenica di giugno
|
|PIL
|Mappa = Map of comune of Santo Stefano Quisquina (province of Agrigento, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Santo Stefano Quisquina nel libero consorzio comunale di Agrigento
}}
'''Santo Stefano Quisquina''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈsanto
Prima del
== Geografia fisica ==
Riga 59 ⟶ 51:
== Origini del nome ==
Il nome del comune deriva dal greco στέφανος (pronuncia ''stéfanos''), ''corona'', in quanto coronato dai monti Sicani: fu deciso, così, di consacrare il paese a [[Santo Stefano Protomartire]]. Quisquina, invece, è il nome della zona boschiva che circonda il comune
== Storia ==
Santo Stefano Quisquina nasce come villaggio agro-pastorale attorno alle sorgenti di Capo Favara, sorge a 732 metri sul livello del mare e dista 73 km da [[Agrigento]]. Prima della sua fondazione, alcuni documenti attestano l'esistenza di un casale Sancti Stephani già nel [[X secolo]], il cui territorio al tempo del [[re di Sicilia]] [[Ruggero II]], era di proprietà dei Sinibaldi (parenti di [[santa Rosalia]]), signori della Quisquina e del [[monte delle Rose]].
Nel [[1296]], ai tempi del [[Regno di Trinacria]] con re [[Federico III di Sicilia|Federico III]], compare, come primo signore di Santo Stefano, Giovanni di Caltagirone. Molte famiglie nobili governarono Santo Stefano: i Larcan, che nel 1559 vendette la baronia e gran parte dei suoi beni al Protonotaro del [[Regno di Sicilia]] Alfonso Ruiz, che fece dono della baronia alla madre Elisabetta nel 1574. Essendo questa moglie di Carlo Ventimiglia di Belmonte, nel 1599 ogni diritto passò alla famiglia Ventimiglia. Questi dominarono a lungo, e durante il loro regno il comune ebbe uno sviluppo demografico ed edilizio. Durante il Settecento fecero ricostruire importanti opere come il Castello Baronale e la Chiesa Madre. Nel [[1812]], con l'emanazione della [[Costituzione siciliana del 1812|nuova Costituzione]] del [[Regno di Sicilia (1735-1816)|Regno di Sicilia]], il comune entrò a far parte del nuovo [[Distretto di Bivona]] e il 10 maggio 1863 ha assunto definitivamente il nome attuale.<ref>[https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3208 cenni storici] provincia.agrigento.it</ref>
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone del comune di Santo Stefano Quisquina sono stati concessi con [[decreto del presidente della Repubblica]] del {{data|23|07|1981}}.<ref>{{cita web|titolo= Santo Stefano Quisquina - Decreto 1981-07-23 DPR. Concessione di stemma e gonfalone |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2762 |accesso={{data|17|10|2021}}|sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
; Stemma
{{citazione|[[Interzato in palo]], il centrale più largo: il primo [[troncato]]: a) d'argento, a quattro [[Giglio (araldica)|gigli]] di nero, disposti 1, 2, 1; b) d'azzurro, a sei [[Biglietto (araldica)|plinti]] d'oro, disposti 2, 2, 2; il secondo [[interzato in fascia]]: a) partito: d'oro, alla torre di rosso, murata di nero, merlata di quattro alla guelfa, e d'azzurro, ad un leone d'oro; b) d'argento, a tre [[Trifoglio (araldica)|trifogli]] di verde, disposti 2, 1; c) d'oro, a nove gigli d'azzurro, disposti 3, 3, 3; il terzo di rosso, a sei [[Palla (araldica)|palle]] d'argento disposte 1, 2, 2, 1. Ornamenti esteriori da Comune.|Art. 3 dello Statuto comunale<ref name="Statuto">{{cita testo|autore= Comune di Santo Stefano Quisquina |titolo= Statuto |url= https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/san_stefano_quisquina.pdf |posizione= Art. 3 ''Sede, stemma e gonfalone'' }}</ref>}}
; Gonfalone
{{Citazione|Drappo partito di rosso e di bianco riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Santo Stefano Quisquina. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.|Art. 3 dello Statuto comunale<ref name="Statuto"/>}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Prospetto Chiesa Madre S.Stefano Quisquina.jpg|
* [[Chiesa Madre (Santo Stefano Quisquina)|Chiesa Madre]], Santuario di San [[Giacinto Giordano Ansalone]] ([[XIV secolo]]). Dal 1987 la chiesa è Santuario di San Giacinto Giordano Ansalone, martire domenicano stefanese vissuto tra il 1598 e il 1634. Il restauro più recente, terminato nel 2020, ha permesso di rinnovare la facciata e gli interni.
* Chiesa di San Francesco di Sales oppure Oratorio delle cinque Piaghe.
Vero e proprio gioiello dell'architettura sacra stefanese, è stata costruita intorno al 1580 ed è impreziosita da pregevoli stucchi nella volta del presbiterio e dal marmoreo altare maggiore del 1760 (nel paliotto le cinque piaghe sono rappresentate da altrettanti pezzetti di marmo rosso). Opere presenti: tela di ''S. Francesco di Sales'' del Settecento; nelle cappelle laterali ''S. Anna'' e la ''Madonna del Rosario'' del 1781; la ''Madonna Addolorata'', scultura lignea del Pennino 1770, sul presbiterio una tela di ''Gesù risorto e Gesù crocifisso''. Nell'altare maggiore la ''Deposizione del Cristo dalla Croce'', scultura lignea del Settecento. Recentemente, dopo la sistemazione dei locali della Chiesa Madre sono state ritrovate tre quadri in cui vengono riportati i nomi delle consorelle della Confraternita di Maria SS. Addolorata con indicazione di erezione in questa chiesa il 10 luglio 1756 ormai non più esistente.
* Chiesa
Divenuta parrocchia nel 1950, crollò nel 1961 e oggi dell'edificio originale sopravvive solo il campanile a base squadrata. La nuova chiesa è stata consacrata il 26 dicembre 1999. Custodisce numerose opere importanti che un tempo si trovavano nella Chiesa Madre, come la tela dei ''15 santi ausiliatori'' e una tela dei Manno doppiamente dipinta: ''Santa Rosalia che fugge la vanità del mondo'' e sul retro L'epigrafe un tempo era lo sportello che chiudeva la cappella di Santa Rosalia in Chiesa Madre coprendo così il busto-reliquiario; inoltre le tele dell{{'}}''Annunciazione'' e della ''Veronica che asciuga il volto di Gesù'' di F. Panepinto dell'800 ed un prezioso crocifisso ligneo del '500.
* Chiesa di Sant'Antonio Abate o del Purgatorio.
Fondata nel 1708 la chiesa di San Antonio Abate ad unica navata con volta a botte è ricca di opere provenienti dal vicino ex convento di S. Domenico (oggi palazzo municipale), le opere sono tutte datati intorno al Cinquecento e il Seicento. Le opere più importanti sono un crocifisso ligneo del Settecento, una statua della ''Madonna Immacolata sorretta dagli angeli'' del Settecento e una statua di ''Sant'Antonio Abate'' rivestita d'oro zecchino del Seicento.
* Collegio di Maria.
Fondato nel 1772 per volere di G.E. Ventimiglia, il collegio è adiacente alla chiesa di S. Antonio Abate ed è delle [[Suore collegine della Sacra Famiglia]]; rappresenta un piccolo museo di opere poiché raccoglie tele e sculture provenienti da chiese ora non più esistenti.
[[File:Eremo della Quisquina.jpg|miniatura|L'[[eremo di Santa Rosalia alla Quisquina]]]]
* [[Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina]], da cui parte l{{'}}''[[Itinerario di Santa Rosalia|Itinerarium Rosaliae]]''.
* Chiesa di San Calogero ([[XIX secolo]]).
A quota 967 m s.l.m. sorge la cinquecentesca chiesa di San Calogero, sul pizzo dell'omonimo monte, più volte restaurata, l'ultimo è degli anni ottanta. Raggiungibile attraverso una stradella nel bosco, si può scorgere una splendida chiesetta che il punto silenzioso, elevato e panoramico la rende particolarmente suggestiva. All'interno: busto di bronzo del Santo ed un altare con un bassorilievo raffigurante ''San Calogero che guarda la montagna'' e due tele raffiguranti alcuni momenti della vita del Santo.
[[File:Chiesa di San Calogero.jpg|miniatura|La piccola chiesetta di San Calogero posta sull'omonimo monte, in versione invernale.]]
* Chiesa
Ad una sola navata. L'altare è in marmo e dominato dalla statua della ''Vergine della Catena'', opera lignea di autore ignoto del '700. Fino agli anni Cinquanta, la chiesa era affiancata da un piccolo eremo.
=== Architetture civili ===
[[File:Fontanapiazzacastello.jpg|miniatura|Fontana di piazza Castello; a destra, l'antico castello baronale]]
* Castello
* [[Teatro Andromeda]], un teatro costruito da un pastore artista.
=== Siti archeologici ===
Riga 106 ⟶ 98:
=== Aree naturali ===
[[File:La villa comunale di S.Stefano Quisquina.jpg|left|miniatura|La villa comunale]]
* Riserva naturale orientata Monte Cammarata
* Parco urbano
* Villa Comunale
La villa comunale è uno dei luoghi più suggestivi e tranquilli di Santo Stefano Quisquina, oltre a offrire refrigerio nei mesi estivi è un luogo d'incontro frequentato volentieri dagli stefanesi. Fu realizzata intorno al 1910 in seguito ad una frana avvenuta alla fine dell'Ottocento che distrusse alcune abitazioni, fra cui la chiesa della Maddalena minacciando anche la Chiesa Madre. Per porre rimedio ai danni causati dallo smottamento del terreno si ebbe l'idea di creare un giardino pubblico ricco di alberi le cui radici avrebbero fermato il terreno. La villa ospita numerose varietà botaniche come tigli, cipressi, salici, pini, palme, tasso. Varcando il cancello di ingresso il maestoso Viale dei tigli. All'interno della villa si trovano un parco giochi per i bambini, un campo da tennis e un gran numero di panchine dove sostare.
== Società ==
Riga 117 ⟶ 109:
=== Etnie e minoranze straniere ===
=== Religione ===
La religione maggiormente praticata a Santo Stefano Quisquina è il [[
Santo Stefano Quisquina è definito da molti "Terra di Santi". Diverse figure di santità hanno lasciato il loro profumo e i segni del loro passaggio.
Il paese ha dato i natali a un grande missionario martire domenicano: [[Giacinto Giordano Ansalone]].
Nato e battezzato il 1ºnovembre 1598, come risulta dall'atto di battesimo conservato nell'archivio della Chiesa Madre. Formatosi nel convento di San Domenico del paese, successivamente ad Agrigento, Palermo e in Spagna, partì missionario in Giappone dove fu martirizzato il 17 novembre 1634.
Forte e molto antico è il culto nei confronti di [[Santa Rosalia]]. Il Monte Quisquina faceva parlare di Lei tanto da essere nominato come il monte e il bosco di Santa Rosalia. Giovane Fanciulla, lasciò la corte Palermitana per ritirarsi in una grotta sul monte Quisquina, terra del padre che conosceva molto bene. Qui passò la sua vita per ben 12 anni come dicono gli studiosi. Sulla parete rocciosa, all'ingresso della grotta, lasciò un’epigrafe scalfita, che recita: “Ego Rosalia Sinibaldi Quisquinae et Rosarum Domini filia amore domini mei Jesu Cristi ini hoc antro abitari decrevi”. Non sentendosi più al sicuro, fece ritorno a Palermo sul Monte Pellegrino dove rimase fino alla morte.
Subito dopo la scoperta delle reliquie della Santa, avvenuta sul Monte Pellegrino il 15 Luglio 1624, nel febbrile clima di ricerche sulle orme della Santa Romita, due muratori palermitani, che lavoravano a S. Stefano, avendo sentito parlare della Quisquina dove una Fanciulla aveva dimorato, si misero alla ricerca della grotta. Era il 24 Agosto 1624 trovarono tra le sterpaglie un vecchio altare abbandonato e un buco nella roccia, vi si calarono e notarono dei segni incisi nella roccia. La notizia del ritrovamento si diffuse subito in paese.
Un'altra testimonianza del culto verso Santa Rosalia è una tela del 1464 conservata nella chiesa madre che raffigura i tre protettori del paese, al centro Maria SS. della Catena e ai lati santo Stefano protomartire e santa Rosalia.
Ogni anno il martedì successivo alla prima domenica di giugno, il mezzobusto d'argento con le reliquie di santa Rosalia, viene portato in pellegrinaggio fino al santuario della Quisquina con un corteo di cavalieri e di devoti a piedi scalzi.
Tradizione narra che anche da queste parti sia passato nel suo predicare per la Sicilia, San Calogero Eremita, un piccolo Santuario posto in cima al “Pizzo della Finocchiara”, da tempi immemorabili fa da "Faro" al paese.
===Eventi===
A Santo Stefano Quisquina si celebrano le seguenti feste liturgiche:
*19 marzo: festa di san Giuseppe con la realizzazione dei tipici altari e processione del santo per le vie del paese.
*Pasqua e riti della Settimana Santa: Processione del Venerdì Santo verso il calvario, rito della crocifissione, alla sera la Solenne processione con l'urna e l'Addolorata accompagnato dal Tradizionale canto del Lamento in Siciliano chiamato ''Lu Recitu''.
*Prima domenica di giugno: Solenni festeggiamenti in onore della patrona santa Rosalia. Dal sabato al martedì tanti momenti d'intrattenimento folkloristici e religiosi. La festa culmina il martedì successivo con il pellegrinaggio del Busto Argenteo della Santuzza fino all'eremo della Quisquina con la tradizionale cavalcata.
*17 e 18 giugno: festa di san Calogero. Il 17 sera, pellegrinaggio notturno del Simulacro del Santo verso il Pizzo di San Calogero con la tradizionale corsa, al Pizzo veglia sotto e stelle e agape fraterna. Il 18 processione del Santo per le vie del paese.
*16
*Prima domenica di agosto: Solenni festeggiamenti estivi in onore del Santo concittadino Giacinto Giordano Ansalone.
*Seconda domenica di ottobre: Festa di Maria SS. della Catena.
*17-19 novembre Festa liturgica di San Giacinto Giordano Ansalone compatrono del paese.
*13 dicembre: Festa di Santa Lucia, processione per le vie del paese.<ref>[https://www.comune.santostefanoquisquina.ag.it/EG0/EGTURISMO.HBL?en=eg508&MESSA=STORIA Storia, cultura e curiosità] comune.santostefanoquisquina.ag.it</ref>
== Cultura ==
=== Istruzione ===
A Santo Stefano Quisquina si trova il Liceo delle Scienze Umane "Madre Teresa di Calcutta" e l'Istituto Comprensivo "[[Lorenzo_Panepinto|Maestro Lorenzo Panepinto]]". A causa del dimensionamento scolastico, l’IC Maestro L. Panepinto è stato aggregato all’IC A. Manzoni di Alessandria della Rocca.<ref>[https://www.quisquinachannel.it/dimensionamento-scolastico-lic-maestro-l-panepinto-verra-aggregato-allic-a-manzoni-di-alessandria-della-rocca/ Dimensionamento scolastico, l’IC Maestro L. Panepinto verrà aggregato all’IC A. Manzoni di Alessandria della Rocca] quisquinachannel.it</ref>
==== Biblioteche ====
La
=== Media ===
==== Radio ====
La radio cittadina è Radio Santo Stefano che trasmette sui 94.60 MHz, che viene ricevuta anche nei comuni limitrofi e si può ascoltare sul canale 6D mux Media Dab,<ref>[https://www.litaliaindigitale.it/radio-dab/mux-media-dab-sicilia/ mux Media Dab Sicilia] litaliaindigitale.it</ref> in streaming sul sito dell'emittente.<ref>[https://sicilia.onderadio.net/Radio/AG/RAG_RSS.html Radio Santo Stefano] sicilia.onderadio.net</ref>
==== Web TV ====
Il principale sito di informazione online su Santo Stefano Quisquina e comuni limitrofi è Quisquinachannel.it<ref>{{Cita web|url=https://www.quisquinachannel.it/cosa-facciamo/|titolo=Cosa Facciamo {{!}} Quisquinachannel.it|sito=www.quisquinachannel.it|accesso=2022-08-20}}</ref>, attraverso la sua Web TV.
== Economia ==
Il territorio del comune è compreso nella zona di produzione del [[Pistacchio di Raffadali]] [[Denominazione di origine protetta|D.O.P.]]<ref>[https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52020XC1120(03)&from=IT Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 20 novembre 2020]</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
Il comune è attraversato dalla [[strada statale 118 Corleonese Agrigentina]].
Riga 162:
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Capodici |Inizio = 5 agosto 1985 |Fine = 12 agosto 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>[http://amministratori.interno.it/ Anagrafe degli amministratori locali e regionali]</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Cimò |Inizio = 12 agosto 1990 |Fine = 27 giugno 1994 |Partito = [[Partito Repubblicano Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Giuseppe Chillura |Inizio = 27 giugno 1994 |Fine = 25 maggio 1998 |Partito = - |Note = <ref name=interno />}}
Riga 168:
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Presti |Inizio = 27 maggio 2003 |Fine = 17 giugno 2008 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Stefano Leto Barone |Inizio = 16 giugno 2008 |Fine = 11 giugno 2013 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Francesco Cacciatore |Inizio = 11 giugno 2013 |Fine =
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Santo Stefano Quisquina fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali:
* [[regione agraria]] n.1 (Versante meridionale dei Sicani)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=8 luglio 2011}}</ref>;
* [[unione di comuni]] "[[Unione dei comuni Platani-Quisquina-Magazzolo|Platani - Quisquina - Magazzolo]]".
== Sport ==
=== Calcio ===
La squadra di [[Calcio (sport)|calcio]] maschile cittadina è la U.S.D. Quisquinese Santa Rosalia che milita nel campionato di [[Terza Categoria]]<ref name=quisquinese>{{cita web|url=https://www.tuttocampo.it/Sicilia/TerzaCategoria/GironeUnicoAgrigento/Squadra/QuisquineseSantaRosalia/1026478/Scheda#.WuqwvYiFNPY|titolo=Quisquinese Santa Rosalia|sito=tuttocampo.it|accesso=3 maggio 2018}}</ref>.
La squadra di [[calcio a 5]] femminile è la ''Quisquinese Santa Rosalia'' che milita nella serie C regionale.
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
</gallery>
Riga 195 ⟶ 194:
== Voci correlate ==
* [[Eremo di Santa Rosalia alla Quisquina]]
* [[Giacinto Giordano Ansalone]]
* [[Stazione meteorologica di Pietranera]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|
}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://www.quisquinachannel.it|Quisquinachannel.it - Web TV che valorizza il territorio mediante la realizzazione di contenuti audiovisivi.}}
* {{cita web|url=https://www.radiosantostefano.it/webcam-live/|titolo=Webcam live}}
* {{cita web |
{{Comuni del libero consorzio comunale di Agrigento}}
{{Comuni del Parco dei Monti Sicani}}
|