Elisabetta I d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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{{Monarca
| nome = Elisabetta I d'Inghilterra
| immagine = Elizabeth1England.jpg
| legenda = ''Elisabetta I con l'ermellino''., Olioolio su tela attribuito a [[William Segar]], [[1585]]
| titolo = [[Sovrani del RegnoRe Unitod'Inghilterra|Regina d'Inghilterra]] e [[Sovrani d'Irlanda|d'Irlanda]]
| stemma = Coat of Arms of England (1558-1603).svg
|inizio regno = 17 novembre [[1558]] –<br />24 marzo [[1603]]
|fine regno = 24 marzo [[1603]]<br /><small>({{Età e giorni|1558|11|17|1603|3|24}})</small>
| incoronazione= 15 gennaio [[1559]]
|incoronazione = 15 gennaio [[1559]]
| predecessore = [[Maria I d'Inghilterra|Maria I]]
| successore predecessore = [[GiacomoMaria I d'Inghilterra|GiacomoMaria I]] e [[Filippo II di Spagna|Filippo]]
|successore = [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo I]]
| nome completo= ''Elizabeth Tudor''
|nome completo = ''Elizabeth I Tudor''
| trattamento = [[Sua Maestà|Maestà]]
|trattamento = [[Sua Maestà|Maestà]]
| data di nascita = 7 settembre [[1533]]
| luogodata di nascita = [[Palace of7 Placentia]],settembre [[Greenwich1533]]
| dataluogo di morte nascita = 24[[Palace of marzoPlacentia]], [[1603Greenwich]]
|data di morte = 24 marzo [[1603]]<ref name =giuliano>La data di morte riportata segue il [[calendario giuliano]] allora in uso in Inghilterra. Secondo il [[calendario gregoriano]], introdotto nei paesi cattolici dal 1582, Elisabetta morì il 3 aprile.</ref>
| luogo di morte = [[Richmond Palace]], [[Richmond upon Thames|Richmond]], [[Londra]]
| luogo di sepolturamorte = [[AbbaziaRichmond di WestminsterPalace]], [[LondraRichmond upon Thames]]
|luogo casa reale di sepoltura = [[CasatoAbbazia deidi Tudor|TudorWestminster]]
|casa reale = [[Casato dei Tudor|Tudor]]
| padre = [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]]
|padre = [[Enrico VIII d'Inghilterra]]
| madre = [[Anna Bolena]]
|madre = [[Anna Bolena]]
| religione = [[Anglicanesimo|Anglicana]]
|religione = [[Anglicanesimo]] (in precedenza cattolica romana).
| firma = Autograph of Elizabeth I of England.svg
|firma = Autograph of Elizabeth I of England.svg
|}}
}}
{{Bio
|Nome = Elisabetta I
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|GiornoMeseMorte = 24 marzo
|AnnoMorte = 1603
|NoteMorte = <ref name=giuliano />
|Attività =
|Epoca = 1500
|Epoca2 = 1600
|Attività = regina
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata [[Regno d'Inghilterra|regina d'Inghilterra]] e d'[[Regno d'Irlanda|Irlanda]] dal 17 novembre [[1558]] fino allaal 24 marzo 1603, giorno della sua morte
}}{{Casato dei Tudor}}
}}
 
Figlia di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] e di [[Anna Bolena]], e talvolta chiamata "regina vergine", "Gloriana" o "la buona reginaRegina Bess", Elisabetta fu la quinta e l'ultima monarca della [[dinastia Tudor]]; liberata dalla prigionia alla quale era stata sottoposta nel [[1558]] per evitare che prendesse il potere, succedette nello stesso anno alla [[Parentela#Altri gradi di parentela|sorellastra]] [[Maria I d'Inghilterra]], morta a causa di un tumore ovarico senza lasciare eredi. Il suo regno fu lungo e segnato da molti avvenimenti importanti. La sua politica di pieno sostegno alla [[Anglicanesimo|Chiesa d'Inghilterra]], dopo i tentativi di restaurazione cattolica da parte di Maria Tudor, provocò forti tensioni religiose nel regno e vi furono parecchi tentativi di congiure contro di lei, in cui furimase coinvoltaimplicata anche la cugina [[Maria Stuarda|Mary Stuart]], regina cattolica di [[Scozia]], che ellaElisabetta fece giustiziare nel 1587 dopo averla confinataimprigionata per moltidiciannove anni.
 
Coinvolta a più riprese nei conflitti religiosi della sua epoca, uscì vittoriosa dalla [[Guerra anglo-spagnola (1585-1604)|guerra contro la Spagna]]; sempre durante il suo regno furono poste le basi della futura potenza commerciale e marittima della nazione ed ebbe inizio la colonizzazione dell'America settentrionale.<ref>Erickson, p.41</ref> La sua epoca, denominata ''[[età elisabettiana]]'', fu anche un periodo di straordinaria fioritura artistica e culturale: [[William Shakespeare]], [[Christopher Marlowe]], [[Ben Jonson]], [[Edmund Spenser]], [[Francesco Bacone|Francis Bacon]] sono solo alcuni degli scrittori e pensatori che vissero durante il suo regno.
 
Il nome della prima [[colonia inglese]] in [[America britannica|America]], la [[Virginia]], fu scelto in onore alladella "regina vergine".<ref>[[Adriano Prosperi]] e [[Paolo Viola]], ''Dalla Rivoluzione inglese alla Rivoluzione francese'', Einaudi, Torino, 2000, ISBN 978-88-06-15509-4, p. 5.</ref>
 
== Biografia ==
=== InfanziaOrigini e giovinezzaformazione ===
Elisabetta fu l'unica figlia sopravvissuta di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] e della regina consorte e sua seconda moglie, [[Anna Bolena]], con la quale il sovrano si era segretamente sposato tra la fine del 1532 e l'inizio del 1533.
[[File:El bieta I lat 13.jpg|thumb|left|Elisabetta a tredici anni.]]
 
Elisabetta fu l'unica figlia sopravvissuta di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] e della sua seconda moglie, [[Anna Bolena]], con la quale il sovrano si era segretamente sposato tra la fine del [[1532]] e l'inizio del [[1533]]. Nacque nel [[palazzo di Placentia]] a [[Greenwich]], il 7 settembre 1533 e venne battezzata tre giorni dopo con il nome delle nonne [[Elisabetta di York]] ed [[Elisabetta Howard]]. Enrico VIII avrebbe desiderato un maschio per assicurare la successione, ma, dato che [[Maria I d'Inghilterra|Maria]] era stata dichiarata illegittima con l'annullamento del matrimonio dei genitori, Elisabetta era, all'epoca, l'erede presunta. Dopo la nascita di Elisabetta, Anna Bolena rimase incinta almeno altreun'altra duevolta oma, forsedopo trel'aborto voltedel gennaio 1536, macadde tuttedefinitivamente lein gravidanzedisgrazia. Accusata di [[stregoneria]], [[alto tradimento]], [[incesto]] con il proprio fratello [[George Boleyn|George Bolena]] e [[adulterio]] con numerosi cortigiani, il 2 maggio venne rinchiusa nella [[torre di Londra]] e il 19 maggio fu decapitata. Il giorno successivo Enrico si concluserofidanzò con aborti[[Jane spontaneiSeymour]], oche bambiniera natistata dama di compagnia di Anna Bolena e di [[Caterina d'Aragona]].<ref>Erickson, mortip.14</ref>
[[File:El bieta I lat 13.jpg|min|sinistra|Elisabetta a tredici anni.]]
Dopo l'ultimo aborto, nel gennaio [[1536]] Anna Bolena cadde definitivamente in disgrazia; accusata di [[stregoneria]], [[alto tradimento]], [[incesto]] con il proprio fratello [[George Boleyn]] e di adulterio con numerosi cortigiani, il 2 maggio venne rinchiusa nella [[torre di Londra]] e il 19 maggio fu decapitata; il giorno successivo Enrico si fidanzò con [[Jane Seymour]], che era stata dama di compagnia di Anna Bolena e di [[Caterina d'Aragona]]<ref>Erickson, p.14</ref>
Elisabetta, che allora aveva tre anni, fu dichiarata illegittima, perse il titolo di principessa e fu cresciuta in esilio nel palazzo di [[Hatfield (Hertfordshire)|Hatfield]] con la sorellastra [[Maria I d'Inghilterra|Maria]], fino a che [[Jane Seymour]] non diede alla luce un figlio maschio, [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]]. In seguito alle poco fortunate nozze del re con [[Anna di Clèves]], nobildonna tedesca, avvenute nel 1540, Elisabetta fu ammessa a corte e allacciò con la matrigna un'amicizia che durò fino alla morte di questa nel luglio 1557. In seguito, la sesta moglie di Enrico, [[Caterina Parr|Catherine Parr]], riconciliò il re con la figlia che, assieme alla sorellastra Maria, fu reinserita nella linea di successione dopo il principe [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]], con l'[[Dichiarazione di successione|atto di successione]] del 1544.
 
Grazie a Caterine Parr, Elisabetta ricevette un'educazione in un ambiente rigidamente protestante, sotto la guida dell'insegnante umanista [[Roger Ascham]], apprese [[Lingua latina|Latino]], [[Lingua greca|Greco]], [[Lingua francese antica|Francese]] e [[Lingua italiana|Italiano]]<ref>«''Se testimonianze della sua perfetta padronanza del latino, greco e francese non mancano, sino ad ora erano però pochissime le testimonianze di una conoscenza realmente approfondita dell’italiano, in particolare a livello scritto''». Trenta lettere dell'epistolario di Elisabetta, alcune olografe, «''Ci restituiscono una Elisabetta che usava la nostra lingua con straordinaria abilità, oltre che con gusto per il gioco retorico e per le citazioni erudite da Petrarca e Tasso''». I destinatari sono importanti personaggi dell'epoca quali [[Ferdinando I de' Medici]], [[Antonio, priore di Crato]], pretendente al trono del Portogallo, [[Wanli]], imperatore della Cina, il [[Doge (Venezia)|Doge di Venezia]] per i reciproci interessi commerciali e lettere scritte di sua mano ad [[Alessandro Farnese]], Principe e Duca di Parma (capo delle truppe spagnole nei Paesi Bassi).(In Carlo Maria Bajetta, docente di letteratura inglese dell’Università della Valle d’Aosta, autore del libro ''Elizabeth I’s Italian Letters'', per i tipi di Palgrave Macmillan, New York, 2017)</ref>. Elisabetta era eccezionalmente intelligente e oltre a essere molto colta aveva una memoria prodigiosa.
Elisabetta, che allora aveva tre anni, fu dichiarata illegittima, perse il titolo di principessa e fu cresciuta in esilio nel palazzo di [[Hatfield (Hertfordshire)|Hatfield]] con la sorellastra Maria, fino a che [[Jane Seymour]] non diede alla luce un figlio maschio, [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]], morendo pochi giorni dopo di [[febbre puerperale]]. In seguito alle poco fortunate nozze del re con [[Anna di Clèves]], nobildonna tedesca, avvenute nel [[1540]], Elisabetta fu ammessa a corte e allacciò con la matrigna un'amicizia che durò fino alla morte di questa nel luglio [[1557]].
In seguito, la sesta moglie di Enrico, [[Caterina Parr]], riconciliò il re con la figlia che, assieme alla sorellastra Maria, fu reinserita nella linea di successione dopo il principe [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]], con l'[[atto di successione]] del [[1544]].
Grazie a Caterina Parr, Elisabetta ricevette un'educazione in un ambiente rigidamente protestante, sotto la guida dell'insegnante umanista [[Roger Ascham]], studiando latino, greco, francese, italiano<ref>«''Se testimonianze della sua perfetta padronanza del latino, greco e francese non mancano, sino ad ora erano però pochissime le testimonianze di una conoscenza realmente approfondita dell’italiano, in particolare a livello scritto.''» Trenta lettere dell'epistolario di Elisabetta, alcune olografe, «''Ci restituiscono una Elisabetta che usava la nostra lingua con straordinaria abilità, oltre che con gusto per il gioco retorico e per le citazioni erudite da Petrarca e Tasso''». I destinatari sono importanti personaggi dell'epoca quali [[Ferdinando I de' Medici]], [[Antonio, priore di Crato]], pretendente al trono del Portogallo, [[Wanli]], Imperatore della Cina, il [[Doge]] di Venezia per i reciproci interessi commerciali e lettere scritte di sua mano ad [[Alessandro Farnese]], Principe e Duca di Parma (capo delle truppe spagnole nei Paesi Bassi).(In Carlo Maria Bajetta, docente di letteratura inglese dell’Università della Valle d’Aosta, autore del libro ''Elizabeth I’s Italian Letters'', per i tipi di Palgrave Macmillan, New York, 2017 )</ref>. Elisabetta era eccezionalmente intelligente e oltre a essere molto colta aveva una memoria prodigiosa.
 
La prima governante di Elisabetta fu lady Bryan, che poco dopo fu sostituita da Katherine Champernowne, la quale strinse un profondo legame con Elisabetta e rimase per tutta la vita sua intima confidente. Un altro personaggio importante nei primi anni di Elisabetta fu [[Matthew Parker]], il religioso protestante prediletto di Anna Bolena, che, prima di morire, gli aveva raccomandato di vegliare sulla salute spirituale della figlia. Dopo l'ascesa di Elisabetta al trono, Parker divenne il primo [[arcivescovo di Canterbury]] fuori dalla [[Chiesa cattolica]].<ref>Fraser, p.55</ref> Enrico VIII morì nel 1547 e gli succedette [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]. Catherine Parr sposò [[Thomas Seymour, I barone Seymour di Sudeley|Thomas Seymour]], zio di Edoardo, tenne Elisabetta con sé e, finché Edoardo VI visse, la situazione di Elisabetta rimase sicura.
{{Casato dei Tudor}}
 
Nel 1553 Edoardo, non ancora sedicenne, di salute sempre più cagionevole, morì probabilmente di [[vaiolo]], lasciando un testamento che annullava le volontà del genitore e dichiarava sua erede lady [[Jane Grey]], che ascese al trono, ma fu deposta meno di due settimane dopo. Resa forte dal sostegno popolare, Maria d'Inghilterra entrò trionfalmente a [[Londra]] con la sorellastra al fianco, ma il suo matrimonio con [[Filippo II di Spagna|Filippo di Spagna]] risultò molto sgradito ai sudditi protestanti, tanto che ella, temendo di poter essere deposta e sostituita dalla sorella Elisabetta, la fece imprigionare nella [[Torre di Londra]] anche a seguito della fallita ribellione guidata da [[Thomas Wyatt]], un giovane protestante che si opponeva alla fede cattolica. Gli Spagnoli chiesero l'esecuzione di Elisabetta, ma pochi Inglesi desideravano mettere a morte un membro della popolare [[dinastia Tudor]] e anche i tentativi di rimuoverla dalla successione fallirono a causa dell'opposizione del [[Parlamento inglese|Parlamento]]<ref>Kotnik, p.57</ref>. Inoltre Maria I non firmò mai il documento dell'esecuzione.
La prima governante di Elisabetta fu lady Bryan, che poco dopo fu sostituita da Katherine Champernowne, la quale strinse un profondo legame con Elisabetta e rimase per tutta la vita sua intima confidente. Un altro personaggio importante nei primi anni di Elisabetta fu [[Matthew Parker]], il sacerdote prediletto di Anna Bolena, che, prima di morire, gli aveva raccomandato di vegliare sulla salute spirituale della figlia; dopo l'ascesa di Elisabetta al trono, Parker divenne il primo [[arcivescovo di Canterbury]].<ref>Fraser, p.55</ref> Enrico VIII morì nel [[1547]] e gli succedette [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo VI]]. Caterina Parr sposò Thomas Seymour, zio di Edoardo, e tenne Elisabetta con sé e finché Edoardo VI visse, la situazione di Elisabetta rimase sicura.
 
Dopo 2 mesi nella Torre, a Elisabetta furono concessi gli arresti a [[Woodstock (Oxfordshire)|Woodstock]] nello [[Oxfordshire]] (dove poi sorgerà il [[Blenheim Palace]]), sotto la custodia di sir Henry Bedingfield. Alla fine dell'anno, quando Maria si riteneva in attesa di un figlio,<ref>{{cita web|url=http://www.historyextra.com/article/sex-and-love/mary-i%E2%80%99s-phantom-pregnancy|titolo=Mary I’s phantom pregnancy|autore=Emma Mason|data=12 maggio 2015|accesso=9 settembre 2016|dataarchivio=15 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915193944/http://www.historyextra.com/article/sex-and-love/mary-i%E2%80%99s-phantom-pregnancy|urlmorto=sì}}</ref> Elisabetta poté tornare a corte con l'assenso di Filippo che, preoccupato che la moglie potesse morire di parto, preferiva che la corona inglese passasse a lei piuttosto che a [[Maria Stuarda|Mary Stuart]], regina di Scozia.
Nel [[1553]] Edoardo, non ancora sedicenne, di salute sempre più cagionevole, morì probabilmente di [[vaiolo]], lasciando un testamento che annullava le volontà del genitore e dichiarava sua erede lady [[Jane Grey]], che ascese al trono, ma fu deposta meno di due settimane dopo. Resa forte dal sostegno popolare, Maria d'Inghilterra entrò trionfalmente a Londra con la sorellastra al fianco ma il suo matrimonio con [[Filippo II di Spagna|Filippo di Spagna]] risultò molto sgradito ai sudditi protestanti, tanto che ella, temendo di poter essere deposta e sostituita dalla sorella Elisabetta, la fece imprigionare nella [[Torre di Londra]] anche a seguito della fallita ribellione guidata da Thomas Wyatt un giovane un protestante che si opponeva al giogo cattolico e ai relativi roghi, promossi da Maria e Filippo. Gli spagnoli chiesero l'esecuzione di Elisabetta, ma pochi inglesi desideravano mettere a morte un membro della popolare dinastia Tudor e anche i tentativi di rimuoverla dalla successione fallirono a causa dell'opposizione del [[Parlamento inglese|Parlamento]] <ref>Kotnik, p.57</ref> e inoltre Maria I non firmò mai il documento dell'esecuzione.
 
Tale preferenza, da parte del cattolicissimo Filippo, nasceva da motivi strettamente politici: sebbene la giovane Stuart fosse cresciuta alla corte francese, era promessa al delfino, il futuro [[Francesco II di Francia|Francesco II]], e una sua ascesa al trono d'Inghilterra avrebbe portato le isole britanniche interamente nella sfera di influenza della Francia, con la quale la Spagna era in guerra dall'inizio del secolo (la [[pace di Cateau-Cambrésis]] sarebbe stata firmata solo nel 1559). Per tutta la durata del suo regno Maria continuò a perseguitare i Protestanti, guadagnandosi il soprannome di "Maria la Sanguinaria", e tentò di convertire Elisabetta, che si finse [[Chiesa cattolica|Cattolica]], ma mantenne il suo credo [[Protestantesimo|protestante]].<ref>Fraser, p-180</ref>
Dopo due mesi nella Torre, a Elisabetta furono concessi gli arresti al castello di Woodstock (il [[Blenheim Palace]], a [[Woodstock (Oxfordshire)|Woodstock]] nello [[Oxfordshire]]), sotto la custodia di sir Henry Bedingfield; alla fine dell'anno, quando Maria si riteneva in attesa di un figlio,<ref>{{cita web|url=http://www.historyextra.com/article/sex-and-love/mary-i%E2%80%99s-phantom-pregnancy|titolo=Mary I’s phantom pregnancy|autore=Emma Mason|data=12 maggio 2015|accesso=9 settembre 2016}}</ref> Elisabetta poté tornare a corte con l'assenso di Filippo, che, preoccupato che la moglie potesse morire di parto, preferiva che la corona inglese passasse a lei piuttosto che a [[Maria Stuarda]], regina di Scozia.
 
=== L'ascesa al trono e i primi anni di regno ===
Tale preferenza, da parte del cattolicissimo Filippo, nasceva da motivi strettamente politici: sebbene la giovane Stuarda fosse cresciuta alla corte francese, era promessa al delfino, il futuro Francesco II, e una sua ascesa al trono d'Inghilterra avrebbe portato le isole britanniche interamente nella sfera d'influenza della Francia, con la quale la Spagna era in guerra dall'inizio del secolo (la [[pace di Cateau-Cambrésis]] sarebbe stata firmata solo nel [[1559]]). Per tutta la durata del suo regno Maria continuò a perseguitare i protestanti, guadagnandosi il soprannome di "Maria la Sanguinaria", e tentò di convertire Elisabetta, che si finse cattolica, ma mantenne il suo credo protestante.<ref>Fraser, p-180</ref>
[[File:Elizabeth I in coronation robes.jpg|min|La regina Elisabetta nel giorno della sua incoronazione. Il ritratto è del primo decennio del XVII secolo ed è una copia dell'originale del 1559, andato perduto.]]
[[File:Elizabeth I Halfgroat.jpg|min|Mezzo groat con l'effigie della regina]]
 
Il 17 novembre 1558, alla morte di Maria per un tumore, Elisabetta ne prese il posto. Fu incoronata il 15 gennaio 1559, all'età di 26 anni. Dal momento che l'[[arcivescovo di Canterbury]], il cardinale cattolico [[Reginald Pole]]<ref>{{cita news |autore=Eamon Duffy |titolo=The Queen and the Cardinal: Mary I and Reginald Pole |pubblicazione=History Today |url=https://www.historytoday.com/eamon-duffy/queen-and-cardinal-mary-i-and-reginald-pole |pagina=24 |volume=59 | data=maggio 2009 |lingua=en}} articolo estratto da: {{cita libro |autore=Eamon Duffy |titolo=Fires of Faith: Catholic England under Mary Tudor |url=http://books.google.com/books?id=AtCz-CrPvJkC |pp=24-29 |anno=2009 |editore=Yale University Press |isbn=978-0-300-16045-1 |lingua=en}}</ref>, era morto lo stesso giorno della regina Maria, e che i vescovi più anziani si rifiutarono di partecipare alla cerimonia (perché Elisabetta era giudicata illegittima secondo il [[Diritto canonico (Chiesa cattolica)|diritto canonico]], e perché protestante) fu il [[Antica diocesi di Carlisle|vescovo di Carlisle]], una figura di secondo piano, a incoronarla, mentre la comunione fu celebrata non dal vescovo, ma dal cappellano personale della regina, per evitare il rito cattolico. L'incoronazione di Elisabetta fu l'ultima ad avvenire con il rituale latino: [[Incoronazione del sovrano britannico|le successive incoronazioni]] si svolgeranno secondo il rito di lingua inglese. Più tardi Elisabetta persuase il cappellano della madre, [[Matthew Parker]], a diventare il primo arcivescovo anglicano di Canterbury. Egli accettò solo per lealtà alla memoria di [[Anna Bolena]], dato che trovava spesso difficile trattare con Elisabetta.
=== Primi anni di regno ===
[[File:Elizabeth I in coronation robes.jpg|thumb|La regina Elisabetta nel giorno della sua incoronazione. Il ritratto è del primo decennio del [[XVII secolo]] ed è una copia dell'originale del [[1559]], andato perduto.]]
[[File:Elizabeth I Halfgroat.jpg|thumb|Mezzo groat con l'effigie della regina]]
 
Una delle più importanti preoccupazioni dei primi anni di regno di Elisabetta fu la religione: la giovane sovrana si appoggiò a [[William Cecil, I barone Burghley|William Cecil]] per consigli in materia. L'[[Atto di uniformità del 1559]] rese obbligatorio l'uso del "''[[Book of Common Prayer]]''" per i servizi religiosi, ovvero una sintesi fra tradizione cattolica e innovazioni protestanti pensata per garantire da una parte l'uniformità religiosa e dall'altra un'ampia tolleranza di fedi. Il controllo papale sulla Chiesa d'Inghilterra, ripristinato da Maria, fu definitivamente abolito da Elisabetta. La regina assunse il titolo di "Supremo Governatore della Chiesa d'Inghilterra", piuttosto che di "Capo Supremo", prevalentemente perché diversi vescovi e molti membri della comunità ritenevano che una donna non potesse essere il capo della Chiesa.
Il 17 novembre [[1558]], alla morte di Maria per un tumore, Elisabetta ascese al trono. Elisabetta fu incoronata il 15 gennaio [[1559]]. All'epoca non c'era un [[arcivescovo di Canterbury]]. Dal momento che i vescovi più anziani rifiutarono di partecipare alla cerimonia (perché illegittima secondo il diritto canonico, e perché protestante) fu il vescovo di Carlisle, una figura poco importante, a incoronarla, mentre la comunione fu celebrata non dal vescovo, ma dal cappellano personale della regina, per evitare di celebrare con il rito cattolico. L'incoronazione di Elisabetta fu l'ultima ad avvenire con il rituale latino: le successive incoronazioni si svolgeranno secondo il rito di lingua inglese. Più tardi Elisabetta persuase il cappellano della madre, Matthew Parker, a diventare il primo arcivescovo anglicano di Canterbury. Egli accettò solo per lealtà alla memoria di [[Anna Bolena]], dato che trovava spesso difficile trattare con Elisabetta.
 
L'[[Atto di Supremazia]] del 1559, il secondo dopo quello del padre, prescrisse inoltre che i pubblici ufficiali prestassero giuramento riconoscendo il controllo del sovrano sopra la Chiesa, pena severe punizioni.<ref>Erikson, p.40</ref> Molti vescovi opposero resistenza alla politica religiosa elisabettiana e furono rimossi dai loro uffici e rimpiazzati da nuovi incaricati che si sarebbero sottomessi alla supremazia della regina. Ella nominò inoltre un [[Consiglio privato]] interamente nuovo, rimuovendone molti cattolici. Sotto Elisabetta le lotte di fazioni nel Consiglio e i conflitti a corte diminuirono grandemente.
Una delle più importanti preoccupazioni dei primi anni di regno di Elisabetta fu la religione: la giovane si appoggiò a [[William Cecil, I barone Burghley|William Cecil]] per consigli in materia. L'[[Atto di uniformità del 1559]], rese obbligatorio l'uso del "''[[Book of Common Prayer]]''" per i servizi religiosi, ovvero una sintesi fra tradizione cattolica e innovazioni protestanti pensata per garantire da una parte l'uniformità religiosa e dall'altra un'ampia tolleranza di fedi. Il controllo papale sulla Chiesa d'Inghilterra, ripristinato da Maria, fu definitivamente abolito da Elisabetta. La regina assunse il titolo di "Supremo Governatore della Chiesa d'Inghilterra", piuttosto che di "Capo Supremo", prevalentemente perché diversi vescovi e molti membri della comunità ritenevano che una donna non potesse essere il capo della Chiesa.
 
I più importanti consiglieri di Elisabetta furono [[William Cecil, I barone Burghley|William Cecil]], Segretario di Stato, e [[Nicholas Bacon]], il [[Lord del sigillo privato|Lord Guardasigilli]]. Elisabetta ridusse anche l'influenza spagnola sull'Inghilterra. Sebbene Filippo II l'avesse aiutata ponendo fine alle [[Guerre Italiane]] con la [[pace di Cateau Cambrésis]], Elisabetta rimase indipendente nella sua [[diplomazia]] e respinse la proposta di matrimonio del cognato. Adottò il principio dell'Inghilterra per l'Inghilterra, principio di cui il suo altro regno, l'[[Irlanda]], non beneficiò mai. L'imposizione dei costumi inglesi e le politiche religiose della regina furono ampiamente impopolari tra gli irlandesi.
L'[[Atto di Supremazia]] (in realtà il secondo, dopo quello del padre), sempre del 1559, prescrisse inoltre che i pubblici ufficiali prestassero giuramento riconoscendo il controllo del sovrano sopra la Chiesa pena severe punizioni.<ref>Erikson, p.40</ref> Molti vescovi opposero resistenza alla politica religiosa elisabettiana e furono rimossi dai loro uffici e rimpiazzati da nuovi incaricati che si sarebbero sottomessi alla supremazia della regina. Ella nominò inoltre un [[Consiglio privato]] interamente nuovo, rimuovendone molti cattolici. Sotto Elisabetta le lotte di fazioni nel Consiglio e i conflitti a corte diminuirono grandemente.
 
=== La guerra con la Francia e la Scozia ===
I più importanti consiglieri di Elisabetta furono William Cecil, Segretario di Stato, e [[Nicholas Bacon]], il [[Lord del sigillo privato|Lord Guardasigilli]]. Elisabetta ridusse anche l'influenza spagnola sull'Inghilterra. Sebbene Filippo II l'avesse aiutata ponendo fine alle [[Guerre Italiane]] con la [[pace di Cateau Cambrésis]], Elisabetta rimase indipendente nella sua diplomazia e respinse la proposta di matrimonio del cognato. Adottò il principio dell'"Inghilterra per l'Inghilterra", principio di cui il suo altro regno, l'[[Irlanda]], non beneficiò mai. L'imposizione dei costumi inglesi e le politiche religiose della regina furono ampiamente impopolari tra gli irlandesi.
{{Vedi anche|Guerre anglo-scozzesi}}
La regina trovò una pericolosa rivale nella cugina, la cattolica [[Maria Stuart]], regina di Scozia e moglie del re di Francia [[Francesco II di Francia|Francesco II]], la quale aveva un carattere impulsivo in antitesi con la prudenza tipica della cugina Elisabetta. Nel 1559 Maria si era proclamata regina d'Inghilterra avvalendosi della controversa legittimità di Elisabetta (che era illegittima per le norme cattoliche, in quanto il matrimonio di Enrico VIII con [[Caterina d'Aragona]] non aveva mai ottenuto l'annullamento papale, ma non lo era per le leggi della Chiesa d'Inghilterra, che invece lo aveva annullato), con il supporto dei francesi, come previsto dagli accordi nuziali tra Maria e Francesco II.
 
In Scozia la madre di Maria, [[Maria di Guisa]], che aveva governato la Scozia come reggente, tentò di aumentare l'influenza francese in Gran Bretagna concedendo all'esercito francese fortificazioni in Scozia. Un gruppo di lord scozzesi (protestanti) alleati di Elisabetta deposero Maria di Guisa e, posti sotto pressione dagli Inglesi, i rappresentanti di Maria firmarono il [[trattato di Edimburgo]], in base a cui le truppe francesi dovevano essere ritirate dalla Scozia. Sebbene Maria rifiutasse di ratificare il trattato, esso ottenne l'effetto desiderato e la minaccia francese fu allontanata dall'Inghilterra.<ref>Fraser>p. 77</ref>
=== Guerra con la Francia e la Scozia ===
[[File:MaryStuartbyClouet.jpg|thumb|left|Maria Stuarda, regina di Scozia e cugina in secondo grado di Elisabetta. Ritratto di [[François Clouet]].]]
La regina trovò una pericolosa rivale nella cugina, la cattolica [[Maria Stuart]], regina di Scozia e moglie del re di Francia [[Francesco II di Francia|Francesco II]], la quale aveva un carattere impulsivo in antitesi con la prudenza tipica della cugina Elisabetta. Nel 1559 Maria si era proclamata regina d'Inghilterra avvalendosi della controversa legittimità di Elisabetta (che era illegittima per le norme cattoliche, in quanto il matrimonio di Enrico VIII con [[Caterina d'Aragona]] non aveva mai ottenuto l'annullamento papale, ma non lo era per le leggi della Chiesa d'Inghilterra, che invece lo aveva annullato), con il supporto dei francesi, previsto dagli accordi nuziali tra Maria e Francesco II.
 
Dopo la morte del marito Francesco II, Maria Stuart ritornò in Scozia, mentre per la Francia cominciava il periodo delle [[Guerre di Religione|guerre di religione]]: temendo ulteriori possibili minacce da parte francese, Elisabetta diede segretamente appoggio agli [[Ugonotti]], aiutando e appoggiando le rivolte del [[Luigi I di Borbone-Condé|Principe Luigi I di Borbone-Condé]]<ref>{{Cita libro|titolo="Blair's Chronological and Historical Tables from the Creation to the Present Time" John Blair - anno 1844 - TAVOLA N°52 (A.D. 1531-1600)|url=https://www.google.it/books/edition/Blair_s_Chronological_and_Historical_Tab/qomZScYrcZIC?hl=it&gbpv=1&dq=Elizabeth+Louis+Cond%C3%A9&pg=RA9-PP7&printsec=frontcover|anno=1844|lingua=en|citazione=Testo originale in inglese: "Queen Elizabeth declines the sovereignty of the Dutch provinces.- Hugenots receive supplies from Elizabeth , through the Prince of Conde."
In Scozia la madre di Maria, [[Maria di Guisa]], che aveva governato la Scozia come reggente, tentò di aumentare l'influenza francese in Gran Bretagna concedendo all'esercito francese fortificazioni in Scozia. Un gruppo di lord scozzesi (protestanti) alleati di Elisabetta deposero Maria di Guisa e, posti sotto pressione dagli Inglesi, i rappresentanti di Maria firmarono il [[Trattato di Edimburgo]], in base a cui le truppe francesi dovevano essere ritirate dalla Scozia. Sebbene Maria rifiutasse di ratificare il trattato, esso ottenne l'effetto desiderato e la minaccia francese fu allontanata dall'Inghilterra.<ref>Fraser>p. 77</ref>
 
DopoTraduzione in italiano: "La regina Elisabetta declina la mortesovranità deldelle maritoprovince Francescoolandesi. II- MariaGli Stuardaugonotti ritornòricevono inrifornimenti Scoziada Elisabetta, mentretramite peril laprincipe Franciadi cominciavaCondé."}}</ref>. ilQuesto periodoaiuto delleaveva [[Guerreil fine di Religione]]:trovare temendosostegno ulterioritra possibilii minacceprotestanti dafrancesi parteper francese,poi Elisabettarivendicare diedeil segretamentetrono aiutodi agli [[Ugonotti]]Francia. Fece pace con la Francia nel [[1564]], rinunciando all'ultimo possedimento inglese in territorio francese, [[Calais]], ma non abbandonò la rivendicazione formale al trono di Francia che i monarchi inglesi mantenevano dal regno di [[Edoardo III d'Inghilterra|Edoardo III]], durante la [[Guerra dei Cent'Anni|guerra dei cent'anni]], e che fu abbandonata solo da [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III]], nel 1802 colcon il [[Trattato di Amiens (1802)|Trattatotrattato di Amiens]].
 
=== ComplottiI complotti e le ribellioni ===
{{Vedi anche|Rivolta dei papisti|Complotto di Ridolfi}}
[[File:Queen Elizabeth I (1533-1603) by Steven van der Meulen (FL.1543-1568).jpg|thumb|left|La regina Elisabetta in un ritratto di Steven van der Meulen, 1563. Si tratta della prima raffigurazione ufficiale della sovrana a figura intera.]]
[[File:Queen Elizabeth I (1533-1603) by Steven van der Meulen (FL.1543-1568).jpg|min|sinistra|La regina Elisabetta in un ritratto di Steven van der Meulen, 1563. Si tratta della prima raffigurazione ufficiale della sovrana a figura intera.]]
Alla fine del [[1562]] Elisabetta aveva contratto il [[vaiolo]], ma ne era guarita, anche se la malattia le lasciò il volto deturpato. Nel [[1563]], allarmato per la malattia quasi fatale della regina, il Parlamento chiese che si sposasse o che nominasse un erede per evitare una guerra civile alla sua morte. Ella rifiutò di fare entrambe le cose e il [[Parlamento inglese|Parlamento]] non fu riunito fino a quando Elisabetta non ebbe bisogno della sua approvazione per alzare le tasse nel [[1566]]. La [[Camera dei Comuni]] minacciò di trattenere i fondi fino a quando la regina non avesse preso provvedimenti per la successione, ma Elisabetta rifiutò ancora.
Alla fine del 1562 Elisabetta aveva contratto il [[vaiolo]], ma ne era guarita, anche se la malattia le lasciò il volto in parte deturpato. Nel 1563, allarmato per la malattia quasi fatale della regina, il [[Parlamento d'Inghilterra|Parlamento]] chiese che si sposasse o che nominasse un [[erede]] per evitare una guerra civile alla sua morte. Ella rifiutò di fare entrambe le cose e il [[Parlamento inglese|Parlamento]] non fu riunito fino a quando Elisabetta non ebbe bisogno della sua approvazione per alzare le tasse nel 1566. La [[Camera dei Comuni]] minacciò di trattenere i fondi fino a quando la regina non avesse preso provvedimenti per la successione, ma Elisabetta rifiutò ancora.
 
Durante il regno di Elisabetta furono prese in considerazione diverse linee di successione. Una possibile era quella di [[Margherita Tudor]], la sorella maggiore di Enrico VIII: erede in quel caso sarebbe stata [[Maria Stuarda|Mary Stuart]] ([[Regina regnante|regina]] di [[Scozia]], [[regina consorte]] di [[Francia]] [<nowiki/>[[1559]]-[[1560]]], [[Duca|duchessa consorte]] d'[[Alba (Scozia)|Albany]] [<nowiki/>[[1565]]-[[1567]]], [[Conte|contessa consorte]] di [[Ross-shire|Ross]] [<nowiki/>[[1565]]-[[1567]]], [[Signore (titolo nobiliare)|lady consorte]] Darnley [<nowiki/>[[1565]]-[[1567]]], [[Duca|duchessa consorte]] d'[[Isole Orcadi|Orkney]] [<nowiki/>[[1567]]-[[1578]]], [[Marchese|marchesa consorte]] di [[Fife]] [<nowiki/>[[1567]]-[[1578]]], [[Conte|contessa consorte]] di [[Bothwell|Bothewell]] [<nowiki/>[[1567]]-[[1578]]] e [[Matrimonio|consorte]] del [[Lord grand'ammiraglio di Scozia]] [<nowiki/>[[1567]]-[[1578]]]); una linea alternativa era quella di [[Maria Tudor (regina di Francia)|Maria Tudor]], la sorella minore di Enrico VIII: l'erede in tal caso sarebbe stata lady [[Catherine Grey]] ([[Conte|contessa consorte]] di [[Pembrokeshire|Pembroke]] [<nowiki/>[[1553]]-[[1554]]], [[Barone|baronessa Herbert consorte]] di [[Cardiff]] [<nowiki/>[[1553]]-[[1554]]] e [[Conte|contessa consorte]] di [[Hertford]] [<nowiki/>[[1560]]-[[1568]]]); un altro possibile successore era [[Henry Hastings,]] ([[conte di Huntingdon]] e [[barone Hastings]]), che poteva invocare la sua discendenza da [[Edoardo III d'Inghilterra|Edoardo III]]. Tutti e tre i possibili eredi presentavano problemi: Maria era cattolica, Catherine Grey si era sposata senza il consenso della regina e il puritano Huntingdon non voleva la corona.<ref>Orieux, p.53</ref>
 
MariaMary StuardaStuart, nel frattempo, aveva i suoi problemi in Scozia. Elisabetta aveva suggerito che, se avesse sposato il protestante [[Robert Dudley, I conte di Leicester|Robert Dudley, conte di Leicester]], un favorito della stessa Elisabetta, lei avrebbe "proceduto a considerare il suo diritto e titolo a essere la sua cugina più prossima ed erede.". Maria rifiutò e sposò il cattolico [[Enrico Stuart, Lord Darnley|Henry Steward]] o Stuart, conte di Darnley, suo cugino e, in quanto nipote di Margherita Tudor, anch'egli possibile pretendente al trono inglese. Il matrimonio però non fu felice: lui era iroso e violento. Il 9 febbraio 1567 la residenza del conte andò a fuoco e lui fu strangolato mentre tentava la fuga. Non è chiaro se dietro l'assassinio ci fosse la stessa Maria oppure la nobiltà scozzese. In seguito Maria sposò il presunto assassino dell'ex marito, James Hepburn, conte di Bothwell, causando la sollevazione dei nobili protestanti scozzesi che esiliarono James e costrinsero lei ad abdicare in favore del figlio ancor bambino.
Il matrimonio però non fu felice: lui era iroso e violento al punto che si ritenne necessario ucciderlo. Difatti il 9 febbraio [[1567]] la residenza del conte andò a fuoco e lui fu strangolato mentre tentava la fuga. Non è chiaro se dietro l'assassinio ci fosse stata la stessa Maria oppure la nobiltà scozzese. In seguito Maria sposò il presunto assassino dell'ex marito, James Hepburn, conte di Bothwell, causando la sollevazione dei nobili protestanti scozzesi che esiliarono James e costrinsero lei ad abdicare in favore del figlio ancor bambino.
 
Nel [[1568]] l'ultima possibile erede inglese al trono, Catherine Grey, morì: lasciava un figlio, che era però stato dichiarato illegittimo, e una sorella, nana e gobba. Elisabetta fu di nuovo costretta a prendere in considerazione un successore scozzese, nonostante la situazione confusa del paese. Maria Stuarda, che era stata imprigionata dopo la sua abdicazione, riuscì a scappare e fuggì in Inghilterra, dove fu catturata da forze inglesi. A quel punto, Elisabetta si trovò di fronte a un grave dilemma. Riconsegnarla agli scozzesi era ritenuto un gesto troppo crudele, mandarla in Francia avrebbe significato mettere nelle mani del re francese una potente arma; reinsediarla con la forza sul trono di [[Scozia]] poteva essere un gesto eroico, ma avrebbe causato un conflitto troppo aspro con gli Scozzesi; imprigionarla in Inghilterra le avrebbe permesso di partecipare a complotti contro lei stessa. Elisabetta optò per l'ultima soluzione: Maria fu tenuta confinata per diciotto19 anni (1568-1587), per lo più nel castello di [[Sheffield]], in custodia di [[George Talbot, VI conte di Shrewsbury|George Talbot]] ([[conte]] di [[Shrewsbury]], [[conte]] di [[Waterford]], [[barone di Talbot]] e [[barone]] [[Furnivall]]) e della moglie.
[[File:Darnley stage 3.jpg|thumb|destramin|Elisabetta I d'Inghilterra in un ritratto anonimo, attribuito a [[Federico Zuccari]] (c. 1575).]]
 
Nel [[1569]] Elisabetta fronteggiò una grande ribellione conosciuta come la ''[[Rivolta dei papisti|Ribellioneribellione settentrionale]]'', istigata dal [[Thomas Howard, IV duca di Norfolk|duca di Norfolk]], dal conte di Westmorland e dal conte di Northumberland. [[Papa Pio V|Pio V]] aiutò la ribellione cattolica scomunicando la regina e dichiarandola deposta con una [[bolla papale]] del [[1570]], la ''[[Regnans in Excelsis]]'' che però fu promulgata solo dopo che la ribellione era stata domata. Dopo la bolla però Elisabetta poteva difficilmente continuare la sua politica di tolleranza religiosa e cominciò a perseguitare i suoi nemici religiosi, provocando così per reazione varie cospirazioni cattoliche volte a rimuoverla dal trono.<ref>Kotnik, p.88</ref>
 
Elisabetta trovò un nuovo nemico nel cognato, Filippo II di Spagna. Dopo che Filippo aveva lanciato un attacco a sorpresa contro i corsari inglesi [[Francis Drake]] e [[John Hawkins (ammiraglio)|John Hawkins]] nel [[1568]], Elisabetta ordinò di attaccare le navi spagnole nel [[1569]]. Filippo, già impegnato nella ribellione delle province olandesi, non poteva sostenere lo sforzo di una guerra contro l'Inghilterra. Filippo II prese parte, sebbene con riluttanza, ad alcune cospirazioni per deporre Elisabetta. Il [[Thomas Howard, IV duca di Norfolk|duca di Norfolk]] fu coinvolto nel primo di questi complotti, il [[complotto Ridolfi]], nel [[1571]]. Dopo che la cospirazione fu scoperta e sventata, con grande spavento di Elisabetta, il duca di Norfolk fu giustiziato e MariaMary StuardaStuart perse la poca libertà chedi lecui eraancora rimastagodeva. La Spagna, che era rimasta in termini amichevoli con l'Inghilterra dall'epoca del matrimonio di Filippo con Maria I, cessò di essere una potenza amica.
 
Nel [[1572]] William Cecil fu innalzato alla potente posizione di [[Lord Gran Tesoriere]]; il suo posto alla Segreteria di Stato fu preso dal capo della rete di spionaggio di Elisabetta, [[Francis Walsingham]]. Sempre nel [[1572]] Elisabetta strinse un'alleanza con la [[Francia]]. Il [[Massacromassacro di San Bartolomeo]], in cui migliaia di protestanti francesi furono uccisi, incrinò l'alleanza ma non la spezzò, ed Elisabetta cominciò negoziazioni matrimoniali prima con [[Enrico III di Francia|Enrico III]], allora [[Conti e duchi d'Angiò|duca di Anjou]], e più tardi con il fratello minore, [[Francesco Ercole di Valois|Francesco, duca di Alençon]] e le trattative parevano essere giunte a conclusione, ma dopo la sua visita nel [[1581]], Francesco ritornò in Francia e morì dopo tre anni più tardi, senza che il matrimonio fosse celebrato.
 
=== ConflittoLa riconquista dell'Irlanda e il conflitto con la Spagna e l'Irlanda ===
{{Vedi anche|Riconquista Tudor dell'Irlanda|Guerra anglo-spagnola (1585-1604)}}
[[File:Elizabeth I (Armada Portrait).jpg|upright=1.6|thumb|Il ritratto di Elisabetta, detto ''The Armada Portrait'', fu dipinto intorno al 1588 per commemorare la disfatta dell'[[Invincibile Armata]]. Elisabetta tiene la mano sul globo, simbolo di autorità, mentre sullo sfondo è raffigurato l'evento.|alt=]]
[[File:Elizabeth I (Armada Portrait).jpg|verticale=1.6|min|Il cosiddetto ''[[Ritratto dell'Armada]]'', dipinto dopo il 1588 per commemorare la disfatta dell'[[Invincibile Armata]]. Elisabetta appoggia la mano sul globo, simbolo di autorità, mentre sullo sfondo è raffigurato l'evento.|alt=]]
 
Nel [[1580]] [[papa Gregorio XIII|Gregorio XIII]] inviò un contingente di truppe in aiuto delle [[RibellioniRivolte dei Desmond]] in Irlanda, ma il suo tentativo fallì e la ribellione stessa fu domata nel [[1583]]. Nel frattempo Filippo II annetté il [[Portogallo]] e con il trono portoghese ottenne il controllo dei mari. Dopo l'assassinio dello [[Statolder]] [[Guglielmo I d'Orange]], l'Inghilterra cominciò a parteggiare apertamente per le [[Province Unite]] d'Olanda, che si erano ribellate alla dominazione spagnola. Questo, assieme al conflitto economico con la Spagna e la pirateria inglese contro le [[Impero spagnolo|colonie spagnole]], condusse allo scoppio della [[Guerra anglo-spagnola (1585-1604)|guerra anglo-spagnola]] nel [[1585]] e all'espulsione dell'ambasciatore spagnolo nel [[1586]] per la sua partecipazione ai complotti contro Elisabetta.
 
Temendo tali cospirazioni, il Parlamento aveva approvato l'"Atto di Associazione" del [[1584]], in base al quale chiunque fosse stato coinvolto in un complotto per uccidere il sovrano sarebbe stato escluso dalla linea di successione. Nonostante l'Atto un nuovo complotto, il [[Complotto Babington]], fu ordito contro di lei, ma sventato da [[Francis Walsingham]], che controllava la rete di spie di Elisabetta. Maria Stuarda fu accusata di complicità nel complotto e giustiziata nel [[castello di Fotheringhay]], l'8 febbraio [[1587]].<ref>Erikson, p.120</ref> Nel suo testamento Maria lasciò in eredità a Filippo la sua rivendicazione del trono inglese e Filippo cominciò a progettare un'invasione.
 
[[File:Queen Elizabeth I ('The Ditchley portrait') by Marcus Gheeraerts the Younger.jpg|thumbmin|sinistra|Ritratto di Elisabetta, detto ''The Ditchley Portrait''<br />(c. [[1592]])|266x266px]]
 
Nell'aprile 1587 [[Francis Drake]] bruciò la flotta spagnola alla fonda nel porto di [[Cadice]], ritardando i piani del re, ma nel [[1588]] l'[[Invincibile Armata]], una grande flotta di 130 navi e 24.000 uomini (20.000 soldati e 4.000 marinai) salpò nella speranza di aiutare l'esercito spagnolo, allora in Olanda sotto il comando di [[Alessandro Farnese, duca di Parma e Piacenza|Alessandro Farnese]], ad attraversare la Manica e invadere l'Inghilterra. Elisabetta, nel grande pericolo del momento, tenne un famoso discorso alle truppe inglesi radunate a [[Tilbury]], noto come il [[Il discorso alle truppe a Tilbury]]. La flotta spagnola fu sconfitta da quella inglese, comandata da [[Charles Howard, I conte di Nottingham]] e da [[Francis Drake]] nella [[battaglia di Gravelinga]], aiutaticon dalil favore del maltempo. L'"Armada" fu costretta a ritornare in Spagna e la vittoria aumentò molto la popolarità ed il prestigio di Elisabetta., Laanche battagliase lo scontro non fu però decisivadecisivo e la guerra con la Spagna continuò., Lacome guerrapure continuavaquella anche incon l'Olanda, che combatteva per l'indipendenza, ede quella in Francia, dove un protestante, [[Enrico IV di Francia|Enrico di Borbone]], aveva rivendicato il trono. Elisabetta appoggiò con 20.000 uomini e 300.000 sterline Enrico e con 8.000 uomini e aiuti per oltre un milione di sterline gli olandesi.<ref>Fraser, p.200</ref>
 
Nel [[1594]], [[Robert Devereux, II conte d'Essex|Robert Devereux, secondo conte di Essex]], si recò a corte per comunicare alla regina una clamorosa notizia: il giovane conte riferì in pubblico una cospirazione sulla stessa monarca ad opera del medico di corte, il dottor [[Rodrigo Lopez (medico)|Rodrigo Lopez]], accusato di favoreggiamento verso il governo spagnolo. Lopez dichiarò fin da subito di non aver niente a che vedere con tali accuse, ma Essex presentò alla regina alcuni documenti firmati da presunti complici del medico, documenti che riportaronoriportavano chiaramente una confessione legata ada un malore che la regina riscontròaveva avuto poco tempo prima, dovee inella quale confessoriveniva denunciaronodenunciato un tentativo di avvelenamento. Lopez venne arrestato e condannato a morte per alto tradimento; poco più avanti si scoprì che Lopez era innocente e che in realtà i fatti emessiriferiti da Essex si trattavano dierano false accuse, rettificate poi come denunce infondate. Per via di questo assurdoterribile errore, la regina tentò in qualche modo di risarcire la vedova di Lopez, partendo dalla restituzione dei beni confiscati alloal stesso medicomarito.
 
Nel frattempo, i corsari inglesi continuarono ad attaccare la flotta spagnola che ritornava carica d'di argento dalle Americhe, con alterni esiti; (nel [[1595]] morì Francis Drake); nel 1595dopo si verificò anche una modesta incursione della flotta spagnola in [[Cornovaglia. Nel 1596]], l'Inghilterraal sicomando ritiròdi dallaCarlos Franciade lasciandoAmesquita Enricole IVtruppe saldamentespagnole alsbarcarono potere epresso la Legabaia Cattolica,di sua nemicaMount-Saint-Michel, distrutta;attaccando altree battagliedistruggendo seguironoalcuni finovillaggi alprima 1598, quando Francia e Spagna fecerodi paceritirarsi. LaNel morte di Filippo II1596 l'anno successivo portò il conflitto tra Spagna e Inghilterra asi unritirò puntodalla diFrancia stallo,lasciando che[[Enrico avrebbe trovato soluzione con il trattatoIV di pace negoziato sotto [[Giacomo I d'InghilterraFrancia|GiacomoEnrico IIV]], notosaldamente comeal [[Trattato di Londra (1604)]]potere.
 
=== UltimiLa ribellione di Tyrone, gli ultimi anni e la morte ===
{{Vedi anche|Assedio di Kinsale}}
[[File:Elizabeth-I-Allegorical-Po.jpg|thumb|Ritratto allegorico di Elisabetta anziana. Il Tempo la scruta, la Morte ghigna alle sue spalle e due cherubini sostengono la corona ormai troppo pesante.]]
[[File:Elizabeth-I-Allegorical-Po.jpg|min|Ritratto allegorico di Elisabetta anziana. Il Tempo la scruta, la Morte ghigna alle sue spalle e due cherubini sostengono la corona ormai troppo pesante.]]
 
Nel [[1598]] morì Cecil, il principale consigliere di Elisabetta. Il suo ruolo politico fu ereditato dal figlio, [[Robert Cecil, I conte di Salisbury|Robert Cecil]], che era divenuto Segretario di Stato nel [[1590]]. Elisabetta si era guadagnata una certa impopolarità per l'abitudine di garantire [[monopolio|monopoli]] reali. Il Parlamento continuò a richiedere l'abolizione dei monopoli. Elisabetta, nel suo famoso "Discorso d'Oro" promise riforme e poco dopo dodici monopoli reali furono aboliti, e ulteriori sanzioni rese possibili attraverso le corti di ''[[common law|diritto comune]]''. Queste riforme, tuttavia, erano superficiali e la pratica di ricavare fondi dalla concessione di monopoli continuò.
 
Contemporaneamente alla guerra in corso con la [[Impero Spagnolo|Spagna]], Elisabetta dovette far fronte a una ribellione conosciuta come laalla [[Ribellioneribellione di Tyrone|Guerra dei nove anni]]. Hugh O'Neill, secondo conte di Tyrone, si era proclamato re ed era stato dichiarato traditore nel [[1595]]. Cercando di evitare un'altra guerra, Elisabetta fece una tregua con Tyrone, che prontamente cercò l'aiuto spagnolo. La Spagna cercò di inviare due spedizioni in soccorso, ma entrambe furono fermate. Nel [[1598]] Tyrone offrì una tregua e al suo scadere inflisse agli inglesi la peggior sconfitta dell'intera ribellione nella battaglia di Yellow Ford.<ref>Orieux, p.270</ref>[[File:Elizabeth I of England grave (left) 2013 crop2.jpg|thumb|destra|Dettaglio del volto del ''[[gisant]]'' della regina|217x217px]]
 
Uno dei più importanti capi della marina, [[Robert Devereux]], secondoII conte di d'Essex|Robert Devereux]], fu nominato [[Lord Luogotenente d'Irlanda]] con il compito di domare la ribellione nel [[1599]]. Devereux fallì miseramente nel tentativo e, ritornato senza il permesso della regina nel [[1600]], fu punito con la perdita di tutti i suoi incarichi. L'anno successivo, infine, guidò una rivolta contro la regina, ma fu giustiziato. Al suo posto in Irlanda fu mandato Charles Blount, barone Montjoy: egli affrontò gli irlandesi e il contingente spagnolo di circa tremila uomini inviato in loro aiuto dalla Spagna e li sconfisse nella [[battaglia di Kinsale]], obbligando Tyronegli insorti ad arrendersi pochi giorni dopo la morte di Elisabetta.
 
Nel novembre del 1602 cadde in un profondo [[Disturbo depressivo|stato depressivo]]. Non sopportava più i discorsi di governo, sentiva la morte vicina e si lasciava andare. Morì il 24 marzo nel [[Richmond upon Thames|Palazzo di Richmond]], prossima ai settant'anni, poco dopo aver pronunciato la frase "Chiamatemi un prete: ho deciso che devo morire".
=== Morte ===
Elisabetta amava le imprudenze e soprattutto fare ciò che i medici le vietavano. Ma nel novembre del [[1602]] cadde in un profondo [[Disturbo depressivo|stato depressivo]]. Non sopportava più i discorsi di governo, sentiva la morte vicina e si lasciava andare. Morì il 24 marzo nel [[Richmond upon Thames|Palazzo di Richmond]] pronunciando la famosa frase "Chiamatemi un prete: ho deciso che devo morire". Prossima ai settant'anni, un'età che nel [[XVII secolo]] quasi nessuno arrivava a raggiungere, era la più anziana sovrana sino ad allora vissuta e non fu superata fino a che [[Giorgio II di Gran Bretagna|Giorgio II]] morì a settantasette anni nel [[1760]]. Secondo alcuni storici la morte della regina sarebbe dovuta all'uso quotidiano del "ceruso veneziano", un cosmetico a base di piombo molto diffuso all'epoca e utilizzato per sbiancare il volto<ref>Cfr. ad esempio [https://books.google.it/books?id=9wpdAgAAQBAJ&pg Alessandro Pedrazzi, ''Qualcosa da leggere'', p. 63.]</ref>. Elisabetta fu seppellita nell'[[Westminster Abbey|abbazia di Westminster]], di fianco alla sorella Maria I. L'iscrizione sulla loro tomba recita: "Compagne nel trono e nella tomba, qui noi due sorelle, Elisabetta e Maria, riposiamo, nella speranza di un'unica resurrezione".
[[File:Funeral_Elisabeth.jpg|thumb|Raffigurazione del corteo funebre di Elisabetta]]
Il testamento di Enrico VIII dichiarava che a Elisabetta dovevano succedere i discendenti della sorella minore di Enrico, Maria Tudor, piuttosto che i discendenti scozzesi di Margherita Tudor, e all'epoca della morte della regina c'erano alcuni possibili pretendenti in vita, oltre a Giacomo Stuart. Alcune opere storiche riferiscono che Elisabetta dichiarò Giacomo suo erede nel suo letto di morte, altre invece sostengono che essa mantenne fino alla fine il silenzio su questo argomento. In ogni caso nessun pretendente era abbastanza forte da poter seriamente contrastare la rivendicazione al trono di Giacomo Stuart, che poco dopo la sua morte fu proclamato re [[Giacomo I d'Inghilterra]]. Tale proclamazione ruppe la consuetudine perché non fu fatta dal nuovo sovrano stesso, ma dal Consiglio di Accessione, come sarebbe poi divenuto consuetudine nella pratica moderna.<ref>Erickson, p.233</ref>
 
[[File:Elizabeth I of England grave (left) 2013 crop2.jpg|min|Dettaglio del volto del ''[[gisant]]'' della regina|217x217px]]
== Elisabetta e il matrimonio ==
[[File:Metsys Elizabeth I The Sieve Portrait c1583.jpg|left|thumb|Elisabetta I col setaccio di [[Tuccia]], simbolo di castità. Quentyn Metsys il Giovane, 1583.]]
Poco dopo la sua ascesa al trono, molti si chiedevano chi Elisabetta avrebbe sposato e i motivi per cui non si sposò restano oscuri anche se molte ipotesi in proposito sono state avanzate.
Forse ebbe il timore di subire la stessa sorte della madre [[Anna Bolena]] (giustiziata dopo un processo farsa perché [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] si era stancato di lei e temeva che non avrebbe potuto dargli più figli) e della matrigna [[Catherine Howard]], cugina della madre (decapitata appena ventenne con l'accusa di [[adulterio]]). Rimanendo nubile, inoltre, Elisabetta avrebbe evitato i rischi legati al [[parto]], che certo non le erano ignoti: due delle sue matrigne, [[Jane Seymour]] e [[Catherine Parr]] morirono di quella che all'epoca era chiamata [[febbre puerperale]], la Parr dopo essersi risposata con il suo antico pretendente [[Thomas Seymour, I barone Seymour di Sudeley|Lord Seymour]]; si può supporre inoltre che ella rimase psicologicamente traumatizzata dalla sua (presunta) relazione infantile con Lord Seymour (che provocò molti scandali).
 
== Il dibattito sulla figura ==
== Eredità storica culturale==
Secondo alcuni storici la morte della regina sarebbe stata causata dall'uso quotidiano del "ceruso veneziano", un cosmetico a base di [[carbonato di piombo]] molto diffuso all'epoca e utilizzato per sbiancare il volto<ref>Cfr. per esempio [https://books.google.it/books?id=9wpdAgAAQBAJ&pg Alessandro Pedrazzi, ''Qualcosa da leggere'', p. 63.]</ref>. Il piombo, fissato con una glassa di [[Albume|bianco d'uovo]], era usato dalla regina per coprire le cicatrici causate dal vaiolo, che l'aveva lasciata quasi calva, ma è tossico, deteriorando la pelle e causando la perdita dei capelli. Elisabetta ricorse a una quantità maggiore di glassa per coprire anche le cicatrici causate dal piombo, e nell'ultima parte della sua vita, il suo trucco era molto spesso, di ben due millimetri e inoltre, all'epoca, le donne non si struccavano la sera, ma i cosmetici rimanevano attaccati per una settimana, con la regina che ogni tanto apportava qualche aggiunta di piombo. Quando lo strato di trucco doveva essere rimosso, era così spesso e compatto che era necessario ricorrere a un materiale tossico, il [[mercurio (elemento chimico)|mercurio]], per eliminarlo, e quando tornava in superficie, la pelle aveva un aspetto piagoso. Anche il rossetto a base di mercurio, che dava alle sue labbra un colore rosso acceso, era un cosmetico tossico che usava spesso, e l'intossicazione da mercurio provocava perdite di memoria, irritabilità e depressione, tutte notate nell'ultima parte della vita della regina secondo le sue biografie ufficiali. Elisabetta fu sepolta nell'[[Westminster Abbey|abbazia di Westminster]], di fianco alla sorella Maria I. L'iscrizione sulla loro tomba recita: "Compagne nel trono e nella tomba, qui noi due sorelle, Elisabetta e Maria, riposiamo, nella speranza di un'unica resurrezione".
Elisabetta è una dei sovrani più popolari dell'intera storia inglese. Tuttavia molti storici valutano il suo regno in modo non eccezionalmente positivo. Nonostante le vittorie militari, Elisabetta non ebbe un ruolo tanto decisivo quanto quello di altri re, come, ad esempio, suo padre [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]]. Nel complesso, ella si dimostrò una regina capace: aiutò a stabilizzare la situazione economica del paese dopo aver ereditato da sua sorella [[Maria I d'Inghilterra|Maria]] un enorme [[debito pubblico]]. Sotto di lei l'Inghilterra riuscì a respingere una pericolosa invasione da parte della Spagna e a evitare lo scoppio di guerre civili o religiose. Ma i suoi successi furono molto sopravvalutati dopo la sua morte.
[[File:Funeral Elisabeth.jpg|min|Raffigurazione del corteo funebre di Elisabetta]]
[[File:Elizabeth_I_Rainbow_Portrait.jpg|thumb|''The rainbow portrait'', olio su tela 1600-1602]]
Negli anni successivi fu spesso descritta come grande sostenitrice del [[protestantesimo]] in [[Europa]], mentre, in realtà, i suoi interventi a favore degli alleati protestanti furono spesso decisi dopo molte esitazioni.
 
=== Le vicende testamentarie ===
Molti artisti glorificarono Elisabetta e nascosero la sua età avanzata nei ritratti che le fecero, in cui è spesso dipinta in abiti sfarzosi e alla moda. Tra i musicisti, si ispirarono a lei [[Gioachino Rossini]] per la prima opera del suo periodo napoletano, ''Elisabetta, regina d'Inghilterra'' (1814-1815) e [[Benjamin Britten]], con l'opera ''Gloriana'', sulla relazione tra Elisabetta ed Essex, composta in occasione dell'incoronazione di [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]] nel [[1953]].
Il testamento di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] stabiliva che a lui sarebbe succeduto il figlio [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]]; se quest'ultimo fosse morto senza eredi avrebbero fatto seguito la sorella [[Maria I d'Inghilterra|Maria]] e se anche questa fosse rimasta a sua volta senza eredi, anche la figlia Elisabetta sarebbe salita al trono. Solo dopo la morte di Elisabetta, nel caso che anche questa non avesse avuto figli, dovevano succedere i discendenti della propria sorella minore, [[Maria Tudor (regina di Francia)|Maria Tudor]], avuti con [[Charles Brandon, I duca di Suffolk|Charles Brandon]]. Erano invece esclusi dalla successione i discendenti stranieri, quindi quelli scozzesi della sorella maggiore [[Margherita Tudor]], dei quali, oltre a [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo Stuart]], all'epoca della morte della regina Elisabetta I, ve ne erano altri in vita. Alcuni storici riferiscono che Elisabetta I, sul letto di morte, dichiarò Giacomo suo erede; altri, invece sostengono che fino alla fine della sua vita ella mantenne il silenzio su questa decisione presa insieme alla cugina [[Maria Stuarda|Maria Stuart]]. In ogni caso nessun pretendente era abbastanza forte da poter seriamente contrastare la rivendicazione al trono di Giacomo Stuart che, poco dopo la morte di Elisabetta, fu proclamato re [[Giacomo I d'Inghilterra]]. Tale proclamazione ruppe la consuetudine, perché non fu fatta dal nuovo sovrano stesso, ma dal Consiglio di Accessione, come sarebbe poi divenuta consuetudine nella pratica moderna della successione monarchica.<ref>Erickson, p.233</ref>
 
=== Una regina senza consorte ===
La figura carismatica della regina ha influenzato anche il folclore, facendo sorgere miti e leggende anche a notevoli distanze dal suo stesso regno. In [[Sicilia]]. in particolare tra [[Maletto]] e [[Bronte]], si racconta infatti della presenza di una sua pantofola indemoniata, capace di muoversi da sola e di volare<ref>Salvatore Spoto, ''[https://books.google.it/books?id=MmuEDAAAQBAJ&pg=PT147&dq=una+misteriosa+scarpa+sull%27Etna&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj41p34s4rdAhUM16QKHWx6CqAQ6AEIJzAA#v=onepage&q&f=false Una misteriosa scarpa sull'Etna]'', in Idem, ''Sicilia segreta e misteriosa'', Newton compton editori, 2016</ref>.
[[File:Metsys Elizabeth I The Sieve Portrait c1583.jpg|sinistra|min|Elisabetta I con il setaccio di [[Tuccia]], simbolo di castità. Quentyn Metsys il Giovane, 1583.]]
Poco dopo la sua ascesa al trono, molti si chiedevano chi Elisabetta avrebbe sposato; i motivi per cui la regina non si unì mai in matrimonio restano oscuri anche se molte ipotesi in proposito sono state avanzate.
 
Forse ebbe il timore di subire la stessa sorte della madre [[Anna Bolena]] (giustiziata dopo un processo farsa perché [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] si era stancato di lei e temeva che non avrebbe potuto dargli più figli) e della matrigna [[Catherine Howard]], cugina della madre (decapitata appena ventenne con l'accusa di [[adulterio]]). Rimanendo nubile, inoltre, Elisabetta avrebbe evitato i rischi legati al [[parto]], che certo non le erano ignoti: due delle sue matrigne, [[Jane Seymour]] e [[Catherine Parr]] erano morte di quella che all'epoca era chiamata [[febbre puerperale]] (la Parr dopo essersi risposata con il suo antico pretendente [[Thomas Seymour, I barone Seymour di Sudeley|Lord Seymour]]).
=== Letteratura ===
Tra i romanzi ispirati a Elisabetta si possono citare: ''Legacy'' di [[Susan Kay]], ''I, Elizabeth'' di [[Rosalind Miles]], ''The Virgin's Lover'' e ''The Queen's Fool'' di [[Philippa Gregory]], ''Queen of This Realm'' di [[Jean Plaidy]], e ''Virgin: Prelude to the Throne'' di [[Robin Maxwell]]. La storia di Elisabetta è abbinata a quella di sua madre nel libro di Maxwell ''The Secret Diary of Anne Boleyn''. ''The Queen's Bastard'', anch'esso di Maxwell, è la storia immaginaria del figlio di Elisabetta e Dudley. Alcuni decenni fa, [[Margaret Irwin]] scrisse una trilogia basata sulla giovinezza di Elisabetta: ''Young Bess'', ''Elizabeth, Captive Princess ''e ''Elizabeth and the Prince of Spain''.
Gli scritti di Elisabetta sono stati raccolti e pubblicati dalla University of Chicago Press con il titolo di ''Elizabeth I: Collected Works''. Elisabetta compare anche nell'ultimo capitolo della trilogia di Ken Follett "[[La colonna di fuoco|La Colonna di Fuoco]]", romanzo del 2017
 
Si può inoltre supporre che Elisabetta fosse psicologicamente segnata dalle molestie sessuali dello stesso Lord Seymour che abusò di lei quando aveva 13 anni. Sarebbero imputabili a questi fatti, inoltre, alcuni malesseri e traumi che segnarono la vita della sovrana.<ref>{{Cita web|url=https://www.historyextra.com/period/tudor/did-thomas-seymour-sexually-abuse-the-teenage-princess-elizabeth/|titolo=Did Thomas Seymour sexually abuse the teenage Princess Elizabeth?|sito=HistoryExtra|lingua=en|accesso=2020-12-15}}</ref>
=== Cinema e televisione ===
{| class="wikitable"
|- bgcolor=FFD700
!Anno!!Film!!Attore!!Note
|-
|[[1912]]||''[[La regina Elisabetta]]'' (Les Amours de la reine Élisabeth)||[[Sarah Bernhardt]]||&nbsp;
|-
|rowspan="2"|[[1913]]||''[[Drake's Love Story]]''||[[Violet Hopson]]||Distrutto nel 1924
|-
|''[[Mary Stuart (film 1913)|Mary Stuart]]''||[[Miriam Nesbitt]]||
|-
|[[1914]]||''[[The Life of Shakespeare]]''||[[Aimee Martinek]]||
|-
|[[1915]]||''[[Jane Shore (film)|Jane Shore]]''||[[Maud Yates]]||
|-
|rowspan="2"|[[1923]]||''[[The Virgin Queen (film 1923)|The Virgin Queen]]''||[[Diana Manners]]||
|-
|''[[The Loves of Mary, Queen of Scots]]''||[[Ellen Compton]]||
|-
|rowspan="2"|[[1924]]||''[[Old Bill Through the Ages]]''||[[Gladys Ffolliott]]||Film commedia
|-
|''[[Dorothy Vernon of Haddon Hall]]''||[[Clare Eames]]||
|-
|rowspan="2"|[[1935]]||''[[Royal Cavalcade]]''||[[Athene Seyler]]||
|-
|''[[Drake il corsaro]]'' (Drake of England)||[[Athene Seyler]]||
|-
|[[1936]]||''[[Maria di Scozia (film 1936)|Maria di Scozia]]'' (Mary of Scotland)||[[Florence Eldridge]]||
|-
|rowspan="3"|[[1937]]||''[[Elisabetta d'Inghilterra (film)|Elisabetta d'Inghilterra]]'' (Fire Over England)||[[Flora Robson]]||
|-
|''[[Le perle della corona]]'' (Les perles de la couronne)||[[Yvette Pienne]] ||
|-
|''[[Il principe e il povero (film 1937)|Il principe e il povero]]'' (The Prince and the Pauper)||[[Gwendolyn Jones]] ||
|-
|[[1938]]||''[[Will Shakespeare]]''||[[Nancy Price]]||Film TV
|-
|rowspan="2"|[[1939]]||''[[Il conte di Essex]]'' (The Private Lives of Elizabeth and Essex)||[[Bette Davis]]||
|-
|''[[I leoni dell'aria]]'' (The Lion Has Wings)||[[Flora Robson]]||Scene di repertorio
|-
|rowspan="2"|[[1940]]||''[[Lo sparviero del mare]]'' (The Sea Hawk)||[[Flora Robson]]||
|-
|''[[Cuor di regina]]'' (Das Herz der Königin)||[[Maria Koppenhöfer]]||
|-
|[[1942]]||''[[Musica sulle nuvole]]'' (I Married an Angel)||[[Edwina Coolidge]]||Film musical
|-
|[[1944]]||''[[Time Flies (film 1944)|Time Flies]]''||[[Olga Lindo]]||
|-
|[[1946]]||''[[The Dark Lady of the Sonnets]]''||[[Dorothy Black]]||Film TV
|-
|[[1951]]||"Mary of Scotland", episodio della serie ''[[Pulitzer Prize Playhouse]]''||[[Mildred Natwick]]||
|-
|rowspan="2"|[[1953]]||''[[La regina vergine]]'' (Young Bess)||[[Jean Simmons]]<br />[[Noreen Corcoran]] (bambina)||
|-
|"Will Shakespeare", episodio della serie ''[[BBC Sunday-Night Theatre]]''||[[Mary Clare]]||
|-
|[[1954]]||"The Execution of Mary, Queen of Scots (February 8, 1587)", episodio della serie ''[[You Are There (serie)|You Are There]]''||[[Carmen Mathews]]|
|
|-
|rowspan="2"|[[1955]]||''[[Il favorito della grande regina]]'' (The Virgin Queen)||[[Bette Davis]]||
|-
|"The Dark Lady of the Sonnets", episodio della serie ''[[BBC Sunday-Night Theatre]]''||[[Beatrix Lehmann]]||
|-
|rowspan="2"|[[1957]]||''[[Kenilworth (serie televisiva 1957)|Kenilworth]]''||[[Maxine Audley]]||Serie TV
|-
|''[[L'inferno ci accusa]]'' (The Story of Mankind)||[[Agnes Moorehead]]||Film horror
|-
|rowspan="2"|[[1958]]||"Betrayal", episodio della miniserie ''[[Queen's Champion]]''||[[Peggy Thorpe-Bates]]||Miniserie TV
|-
|"In the Shadow of the Axe", episodio della serie ''[[ITV Play of the Week]]''||[[Catherine Lacey]]||
|-
|rowspan="2"|[[1960]]
|"Mary Stuart", episodio della serie ''[[Play of the Week]]''
|[[Eva Le Gallienne]]
|
|-
|''[[Elizabeth Is Dead]]''||[[Mecha Ortiz]]||Film TV
|-
|[[1961]]-[[1962]]||''[[Sir Francis Drake (serie televisiva)|Sir Francis Drake]]''||[[Jean Kent]]||Serie TV
|-
|rowspan="4"|[[1962]]||"The Prince and the Pauper: The Pauper King", episodio della serie ''[[Disneyland (serie televisiva)|Disneyland]]'' (Disneyland)||rowspan="3"|[[Katya Douglas]]||
|-
|"The Prince and the Pauper: The Merciful Law of the King", episodio della serie ''[[Disneyland (serie televisiva)|Disneyland]]''||
|-
|"The Prince and the Pauper: Long Live the Rightful King", episodio della serie ''[[Disneyland (serie televisiva)|Disneyland]]''||
|-
|''[[Il dominatore dei sette mari]]''||[[Irene Worth]]||
|-
|[[1964]]||"The Young Elizabeth", episodio della serie ''[[Thursday Theatre]]''||[[Valerie Gearon]]||
|-
|[[1965]]||"The Executioners", episodio della serie ''[[Doctor Who]]'' (Doctor Who)||[[Vivienne Bennett]]||Serie TV fantascientifica
|-
|[[1966]]||''[[Il principe di Donegal]]'' (The Fighting Prince of Donegal)||[[Catherine Lacey]]||
|-
|rowspan="7"|[[1967]]||''[[Kenilworth (serie televisiva 1967)|Kenilworth]]''||[[Gemma Jones]]||Serie TV
|-
|''[[The Queen's Traitor]]''||[[Susan Engel]]||Serie TV andata perduta<ref>[http://www.imdb.com/title/tt0420847/trivia?ref_=tt_trv_trv The Queen's Traitor (TV Series 1967– ) - Trivia - IMDb<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|-
|"The First Elizabeth", episodio della serie''[[The Golden Age (serie televisiva)|The Golden Age]]''||[[Ann Rye]]||
|-
|"The Arts and Leisure", episodio della serie''[[The Golden Age (serie televisiva)|The Golden Age]]''||[[Annette Kerr]]||
|-
|"The Fighting Prince of Donegal: Part 1", episodio della serie ''[[Disneyland (serie televisiva)|Disneyland]]''||rowspan="3"|[[Catherine Lacey]]||rowspan="3"|Scene di repertorio
|-
|"The Fighting Prince of Donegal: Part 2", episodio della serie ''[[Disneyland (serie televisiva)|Disneyland]]''
|-
|"The Fighting Prince of Donegal: Part 3", episodio della serie ''[[Disneyland (serie televisiva)|Disneyland]]''
|-
|[[1968]]||''[[Elizabeth the Queen]]''||[[Judith Anderson]]||Film TV
|-
|rowspan="2"|[[1969]]||''[[Anna dei mille giorni]]'' (Anne of the Thousand Days)||[[Amanda Jane Smythe]]||
|-
|"Mary Queen of Scots", episodio della serie ''[[BBC Play of the Month]]''||[[Pamela Brown]]||
|-
|[[1970]]||"Anne of Cleves", episodio della miniserie ''[[Le sei mogli di Enrico VIII (miniserie televisiva)|Le sei mogli di Enrico VIII]]''||[[Jody Schaller]]||Miniserie TV
|-
|[[1971]]||''[[Elisabetta Regina]]''||rowspan="2"|[[Glenda Jackson]]||Miniserie TV
|-
|rowspan="2"|[[1972]]||''[[Maria Stuarda, regina di Scozia]]'' (Mary, Queen of Scots)||
|-
||''[[Tutte le donne del re]]'' (Henry VIII and His Six Wives)||{{n/a}}||
|-
|[[1973]]||''[[III. Richárd]]''||[[Rita Békés]]||Film TV
|-
|rowspan="2"|[[1975]]||"Orgy and Bess", episodio della serie ''[[Carry on Laughing!]]''||[[Hattie Jacques]]||
|-
|''[[Roberto Devereux (film 1975)|Roberto Devereux]]''||[[Beverly Sills]]||Film TV
|-
|[[1976]]||''[[The Prince and the Pauper (serie televisiva)|The Prince and the Pauper]]''||[[Nina Thomas]]||Serie TV
|-
|[[1977]]||''[[Il principe e il povero (film 1977)|Il principe e il povero]]'' (Crossed Swords)||[[Lalla Ward]]||
|-
|rowspan="4"|[[1978]]||"Ghost Writer", episodio della serie ''[[The Ghosts of Motley Hall]]''||[[Christine Rose]]||
|-
|''[[Jubilee (film)|Jubilee]]''||[[Jenny Runacre]]||Film commedia
|-
|"Rebellion's Masterpiece", episodio della serie ''[[Life of Shakespeare]]''||rowspan="2"|[[Patience Collier]]||
|-
||"The Living Record", episodio della serie ''[[Life of Shakespeare]]''||
|-
|rowspan="2"|[[1980]]||''[[The Merry Wives of Windsor]]''||[[Diane Cameron]]||Film TV
|-
|''[[Drake's Venture]]''||[[Charlotte Cornwell]]||Film TV
|-
|[[1981]]||"Elizabeth I", episodio della serie ''[[Titans (serie televisiva inglese)|Titans]]''||[[Frances Hyland]]||
|-
|[[1982]]||''[[Maria Stuarda (film 1982)|Maria Stuarda]]'' (Mary Stuart)||[[Rosalind Plowright]]||Film TV
|-
|[[1984]]||''[[Gloriana (film 1984)|Gloriana]]''||[[Sarah Walker (attrice)|Sarah Walker]]||Film TV
|-
|[[1985]]||''[[Elisabetta, regina d'Inghilterra (film)|Elisabetta, regina d'Inghilterra]]''||[[Lella Cuberli]]||
|-
|rowspan="2"|[[1986]]||''[[Maria Stuart (film 1986)|Maria Stuart]]''||[[Daniela Ziegler]]||Film TV
|-
|''[[Blackadder II]]''||rowspan="2"|[[Miranda Richardson]]||Serie TV
|-
|[[1988]]||''[[Blackadder's Christmas Carol]]''||Film TV
|-
|[[1990]]||''[[Border Warfare]]''||[[Juliet Cadzow]]||Film TV
|-
|[[1992]]||''[[Orlando (film)|Orlando]]'' (Orlando)||[[Quentin Crisp]]||
|-
|[[1993]]||''[[Kings and Queens of England Volume I]]''||[[Kate Dunn]]||Uscito in home video
|-
|rowspan="2"|[[1994]]||"Famous People: Elizabeth I", episodio della serie ''[[Magic Grandad]]''||[[Robin Weaver]]||
|-
|"King Richard III",episodio della serie ''[[Shakespeare: The Animated Tales]]''||[[Sorcha Cusack]]||
|-
|[[1996]]||"An Evil Business", episodio della serie ''[[In Suspicious Circumstances]]''||[[Helen Baxendale]]||
|-
|[[1997]]||''[[Roberto Devereux (film 1997)|Roberto Devereux]]''||[[Alexandrina Pendatchanska]]||Film TV
|-
|rowspan="2"|[[1998]]||''[[Elizabeth (film 1998)|Elizabeth]]'' (Elizabeth)||[[Cate Blanchett]]||
|-
|''[[Shakespeare in Love]]'' (Shakespeare in Love)||[[Judi Dench]]||
|-
|[[1999]]||''[[Blackadder Back & Forth]]''||[[Miranda Richardson]]||Cortometraggio
|-
|rowspan="2"|[[2000]]||''[[Gloriana (film 2000)|Gloriana]]''||[[Josephine Barstow]]||Film TV
|-
|''[[Elizabeth (film 2000)|Elizabeth]]''||[[Saskia Backwell]] (giovane)<br />[[Imogen Slaughter]] (adulta)<br />[[Karen Archer]] (anziana)||Film TV
|-
|[[2001]]||"Her Grace Under Pressure", episodio della serie ''[[Mentors]]''||[[Margot Kidder]]||Serie TV fantascientifica
|-
|rowspan="2"|[[2003]]||''[[Henry VIII (miniserie televisiva)|Henry VIII]]''||[[Lorna Lacey]]||Film TV
|-
|''[[The Other Boleyn Girl (film 2003)|The Other Boleyn Girl]]''||{{n/a}}||Film TV
|-
|rowspan="2"|[[2004]]||''[[Gunpowder, Treason & Plot]]''||[[Catherine McCormack]]||Film TV
|-
|''[[Elizabeth Rex]]''||[[Diane D'Aquila]]||Film TV
|-
|rowspan="3"|[[2005]]||''[[Renaissance Girl: The Short Film]]''||[[Gay Linn Kirkpatrick]]||Cortometraggio
|-
|''[[Sword of Hearts]]''||[[Mary Kababik]]||
|-
|''[[Elizabeth I]]'' (Elizabeth I)||[[Helen Mirren]]||Miniserie TV
|-
|rowspan="3"|[[2006]]||''[[The Virgin Queen (miniserie televisiva)|The Virgin Queen]]''||[[Anne-Marie Duff]]||Miniserie TV
|-
|''[[Secret Mysteries of America's Beginnings Volume 1: The New Atlantis]]''||[[Gay Linn Kirkpatrick]]||Uscito in home video
|-
|"The Secret Life of Elizabeth I", episodio della serie ''[[Revealed]]''||[[Michelle Connolly]]||
|-
|rowspan="3"|[[2007]]||''[[Secret Mysteries of America's Beginnings Volume 2: Riddles in Stone - The Secret Architecture of Washington D.C.]]''||[[Gay Linn Kirkpatrick]]||Uscito in home video
|-
|''[[Elizabeth: The Golden Age]]'' (Elizabeth: The Golden Age)||[[Cate Blanchett]]||
|-
|"Il codice shakespeariano", episodio della serie ''[[Doctor Who]]'' (Doctor Who)||[[Angela Pleasence]]||Serie TV fantascientifica
|-
|rowspan="4"|[[2008]]||''[[Tudor Rose]]''||[[Mimi Forrester]]||
|-
|"Alto tradimento", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||rowspan="2"|[[Kate Duggan]]||
|-
|"L'ora di Anna Bolena", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||
|-
|''[[L'altra donna del re]]'' (The Other Boleyn Girl)||[[Maisie Smith]]||
|-
|rowspan="3"|[[2009]]||"Dissenso e repressione", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||rowspan="3"|[[Claire Macaulay]]||
|-
|"La morte della regina", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||
|-
|"La protestante Anna di Cleves", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||
|-
|rowspan="8"|[[2010]]||"Momento di nostalgia", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||rowspan="8"|[[Laoise Murray]]||
|-
|"Qualcosa per te", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||
|-
|"Natural Ally", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||
|-
|"You Have My Permission", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||
|-
|"Sixth and the Final Wife", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors) ||
|-
|"As It Should Be", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors)||
|-
|"Secrets of the Heart", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors) ||
|-
|"Death of a Monarchy", episodio della serie ''[[I Tudors]]'' (The Tudors) ||
|-
|rowspan="2"|[[2011]]||''[[Das Shakespeare Rätsel]]''||[[Janey Elizabeth Huscared]]||Film TV
|-
|''[[Anonymous (film)|Anonymous]]'' (Anonymous)||[[Vanessa Redgrave]]<br />[[Joely Richardson]] (da giovane)||
|-
|[[2013]]||"The Day of the Doctor", episodio della serie ''[[Doctor Who]]'' (Doctor Who)||[[Joanna Page]]||Serie TV fantascientifica
|-
|[[2015]]||"Burn", episodio della serie ''[[Reign]]'' (Reign)||[[Rachel Skarsten]]||Serie TV
|-
|[[2018]]||''[[Mary Queen of Scots (film 2018)|Mary Queen of Scots]]''||[[Margot Robbie]]||
|}
 
== L'eredità storica e culturale ==
[[File:Royal Monogram of Queen Elizabeth I of England.svg|thumb|Il monogramma personale della regina Elisabetta I.]]
Elisabetta è uno dei sovrani più popolari dell'intera storia inglese. Tuttavia molti storici valutano il suo regno in modo non eccezionalmente positivo. Nel complesso, Elisabetta I si dimostrò una regina eccezionale: aiutò a stabilizzare la situazione economica del paese dopo aver ereditato da sua sorella [[Maria I d'Inghilterra|Maria]] un enorme [[debito pubblico]], oltre le numerose vittorie militari. Sotto di lei l'Inghilterra riuscì a respingere una pericolosa invasione da parte della Spagna e a evitare lo scoppio di guerre civili o religiose. Ma i suoi successi furono molto sopravvalutati dopo la sua morte.
[[File:Elizabeth I Rainbow Portrait.jpg|min|''The rainbow portrait'', olio su tela 1600-1602]]
Negli anni successivi fu spesso descritta come grande sostenitrice del [[protestantesimo]] in [[Europa]], mentre, in realtà, i suoi interventi a favore degli alleati protestanti furono spesso colmi di esitazioni.
 
=== TeatroNell'arte ===
Molti artisti glorificarono Elisabetta e nascosero la sua età avanzata nei ritratti che le fecero, in cui è spesso dipinta in abiti sfarzosi e alla moda. Tra i musicisti, si ispirarono a lei [[Gioachino Rossini]] per la prima opera del suo periodo napoletano, ''[[Elisabetta, regina d'Inghilterra]]'' (1815), [[Gaetano Donizetti]] (la regina appare in ben tre opere composte e rappresentate tra il 1829 e il 1838: ''[[Elisabetta al castello di Kenilworth|Il castello di Kenilworth]]'', ''[[Maria Stuarda (opera)|Maria Stuarda]]'' e ''[[Roberto Devereux]]'') e [[Benjamin Britten]], con l'opera ''[[Gloriana (opera)|Gloriana]]'', sulla relazione tra Elisabetta ed Essex, composta in occasione dell'incoronazione di [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]] nel 1953.
 
La figura carismatica della regina ha influenzato anche il [[folclore]], facendo sorgere miti e [[Leggenda|leggende]] anche a notevoli distanze dal suo stesso regno. In [[Sicilia]], in particolare tra [[Maletto]] e [[Bronte]], si racconta infatti della presenza di una sua pantofola stregata, capace di muoversi da sola e di volare<ref>Salvatore Spoto, ''[https://books.google.it/books?id=MmuEDAAAQBAJ&pg=PT147&dq=una+misteriosa+scarpa+sull%27Etna&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj41p34s4rdAhUM16QKHWx6CqAQ6AEIJzAA#v=onepage&q&f=false Una misteriosa scarpa sull'Etna]'', in Idem, ''Sicilia segreta e misteriosa'', Newton compton editori, 2016</ref>. Non è da dimenticare che a Elisabetta I venivano attribuiti poteri magici, perché la nonna paterna era [[Elisabetta di York]], che a sua volta come nonna aveva [[Giacometta di Lussemburgo]]. Quest'ultima, secondo miti e leggende, era discendente dai duchi di Borgogna, stirpe alla quale si attribuivano doni soprannaturali avuti in eredità dalla capostipite [[Melusina]], divinità acquatica<ref>La signora dei fiumi (The Lady of the Rivers, 2011), Sperling & Kupfer</ref>.
 
Va anche ricordata l'istituzione, il 3 marzo 1592, del [[Trinity College (Dublino)|Trinity College]] di Dublino, la più antica università dell'Irlanda.
 
===Letteratura===
Tra i romanzi ispirati a Elisabetta si possono citare: ''Legacy'' di [[Susan Kay]], ''I, Elizabeth'' di [[Rosalind Miles]], ''The Virgin's Lover'' e ''The Queen's Fool'' di [[Philippa Gregory]], ''Queen of This Realm'' di [[Eleanor Burford|Jean Plaidy]], e ''Virgin: Prelude to the Throne'' di [[Robin Maxwell]]. La storia di Elisabetta è abbinata a quella di sua madre nel libro di Maxwell ''The Secret Diary of Anne Boleyn''. ''The Queen's Bastard'', anch'esso di Maxwell, è la storia immaginaria del figlio di Elisabetta e Dudley. [[Margaret Irwin]] scrisse una trilogia basata sulla giovinezza di Elisabetta: ''Young Bess'', ''Elizabeth, Captive Princess ''e ''Elizabeth and the Prince of Spain''.
Infine ''Lady Elizabeth'', il romanzo di Alison Weir. Gli scritti di Elisabetta sono stati raccolti e pubblicati dalla University of Chicago Press con il titolo di ''Elizabeth I: Collected Works''. Inoltre Elisabetta compare nel romanzo di [[Ken Follett]] ''[[La colonna di fuoco|La Colonna di Fuoco]]'', del 2017.
 
===Teatro===
* {{Cita libro|autore=[[Ferdinand Bruckner]]|traduttore=Grazia e Fernaldo Di Giammatteo|titolo=Elizabeth von England (Elisabetta d'Inghilterra)|edizione=[[Collezione di teatro]]|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1952}}
 
== Note =Cinema===
Diverse le pellicole che parlano di lei: da ricordare ''[[Elizabeth (film 1998)|Elizabeth]]'' e il sequel ''[[Elizabeth: The Golden Age]]''.
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine = Order of the Garter UK ribbon.svg
|nome_onorificenza = Sovrana del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza = Ordine della Giarrettiera
|motivazione =
|data = 17 novembre 1558
}}
 
==Ascendenza==
{{Ascendenza
|1 = Elisabetta I d'Inghilterra
|2 = [[Enrico VIII d'Inghilterra]]
|4 = [[Enrico VII d'Inghilterra]]
|8 = [[Edmondo Tudor]]
|16 = [[Owen Tudor]]
|17 = [[Caterina di Valois]]
|9 = [[Margaret Beaufort]]
|18 = [[John Beaufort, I duca di Somerset|John Beaufort, duca di Somerset]]
|19 = [[Margaret Beauchamp di Bletso]]
|5 = [[Elisabetta di York]]
|10 = [[Edoardo IV d'Inghilterra]]
|20 = [[Riccardo Plantageneto, III duca di York|Riccardo Plantageneto, duca di York]]
|21 = [[Cecily Neville]]
|11 = [[Elisabetta Woodville]]
|22 = [[Richard Woodville]]
|23 = [[Giacometta di Lussemburgo]]
|3 = [[Anna Bolena]]
|6 = [[Thomas Boleyn, I conte del Wiltshire|Thomas Boleyn, conte del Wiltshire]]
|12 = Sir William Boleyn
|24 = Sir Geoffrey Boleyn
|25 = Anne Hoo
|13 = Margaret Butler
|26 = Thomas Butler, conte di Ormonde
|27 = Anne Hankford
|7 = [[Elizabeth Howard]]
|14 = [[Thomas Howard, II duca di Norfolk|Thomas Howard, duca di Norfolk]]
|28 = [[John Howard, I duca di Norfolk|John Howard, duca di Norfolk]]
|29 = Catherine Moleyns
|15 = [[Elizabeth Tilney]]
|30 = Sir Daniele Tittarelli
|31 = Elizabeth Cheney
}}
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|lingua=en|autore=John Ernest Neale|titolo=Queen Elisabeth I: A Biography|url=https://archive.org/details/dli.ministry.05464|editore=Jonathan Cape|città=Londra|anno=1934}}
* {{Cita libro|autore=[[Jacques Chastenet]]|traduttore=Antonio Cettuzzi|titolo=Elisabetta I d'Inghilterra|edizione=Collana Storica|editore=Dall'Oglio|città=Milano|anno=1959-1983}}
* {{Cita libro|autore=Maria Laura Tassi|titolo=Elisabetta I d'Inghilterra. La vergine dal pugno di ferro|editore=De Vecchi Editore|città=Milano|anno=1965}}
Riga 422 ⟶ 232:
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Jasper Godwin Ridley|titolo=Elisabeth I|editore=Constable|città=Londra|anno=1987}}
* {{Cita libro|autore=Janine Garrisson|titolo=Enrico IV e la nascita della Francia moderna|editore=Mursia|città=Milano|anno=1987}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Christopher Haigh|titolo=Elisabeth I|url=https://archive.org/details/elizabethi0000haig|editore=Longman|città=Londra|anno=1988}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Maria Perry|titolo=The World of a Prince. A Life of Elisabeth I from Contemporary Documents|editore=Boydell Press|città=Woordbirdge|anno=1990}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Anne Somerset|titolo=Elisabeth I|editore=Knopf|città=Londra|anno=1991|isbn=0-385-72157-9}}
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* {{Cita libro|autore=Hilaire Belloc|titolo=Elisabetta regina delle circostanze. Un mito creato dalla riforma protestante|città=Verona|editore=Fede & Cultura|anno=2015|isbn=88-6409-423-7}}
 
== Voci correlate ==
* [[Dinastia Tudor]]
* [[Età elisabettiana]]
* [[Guerra anglo-spagnola (1585-1604)]]
* [[Teatro elisabettiano]]
* [[Storia dell'Inghilterra]]
* [[Elisabetta - La regina che sposò la patria]]
* [[On Monsieur's Departure]]
* [[Giovanni Battista Castiglione]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Elizabeth I of England}}
 
==Collegamenti esterni==
== Ascendenza ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{| class="wikitable"
|-
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Elisabetta I d'Inghilterra'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Enrico VIII d'Inghilterra]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Enrico VII d'Inghilterra]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Edmondo Tudor]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Owen Tudor]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Caterina di Valois]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Margaret Beaufort]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[John Beaufort, I duca di Somerset|John Beaufort, duca di Somerset]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Margaret Beauchamp di Bletso]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Elisabetta di York]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Edoardo IV d'Inghilterra]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Riccardo Plantageneto, III duca di York|Riccardo Plantageneto, duca di York]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Cecily Neville]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Elisabetta Woodville]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Richard Woodville]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Giacometta di Lussemburgo]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Anna Bolena]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Thomas Boleyn, I conte del Wiltshire|Thomas Boleyn, conte del Wiltshire]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />Sir William Boleyn
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Sir Geoffrey Boleyn
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Anne Hoo
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />Margaret Butler
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Thomas Butler, conte di Ormonde
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Anne Hankford
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Elizabeth Howard]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Thomas Howard, II duca di Norfolk|Thomas Howard, duca di Norfolk]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[John Howard, I duca di Norfolk|John Howard, duca di Norfolk]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Catherine Moleyns
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Elizabeth Tilney]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />Sir Frederick Tilney
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Elizabeth Cheney
|}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani del Regno Unito|Regina d'Inghilterra]]
|periodo = [[1558]][[1603]]
|precedente = [[Maria I d'Inghilterra|Maria I]]
|successivo = [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo I]]
Riga 514 ⟶ 276:
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani del Regno Unito|Regina d'Irlanda]]
|periodo = [[1558]][[1603]]
|precedente = [[Maria I d'Inghilterra|Maria I]]
|successivo = [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo I]]
Riga 523 ⟶ 285:
|carica = [[Linea di successione al trono britannico|Erede al trono inglese e irlandese]]
|immagine = Tudor Rose.svg
|periodo = ''Erede presuntiva (de iure)''<br />[[1534]][[1536]]
|precedente = [[Maria I d'Inghilterra|Lady Maria Tudor]]
|successivo = [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo, principe di Galles]]
|periodo2 = ''Erede presuntiva''<br />[[1553]][[1558]]
|precedente2 = [[Maria I d'Inghilterra|Lady Maria Tudor]]<br />Poi sovrana colcon il nome di Maria I
|successivo2 = ''[[Maria Stuarda|Maria I di Scozia]]''<br /><small>(''[[De facto]]'' potenziale erede di Elisabetta I)</small>
}}
 
{{Re d'Inghilterra}}
{{Re d'Irlanda}}
{{Anglicanesimo}}
{{Governatori supremi della Chiesa d'Inghilterra}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|rinascimento}}
 
[[Categoria:Elisabetta I d'Inghilterra| ]]
[[Categoria:Tudor]]
[[Categoria:Sepolti nell'abbazia di Westminster]]
[[Categoria:Re d'Inghilterra]]
[[Categoria:Regine regnanti]]