Saluzzo: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{F|centri abitati del Piemonte|ottobre 2018}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Saluzzo
|Panorama =
|Didascalia = Veduta del centro storico, con il [[Monviso]] sullo sfondo.
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Cuneo
|Amministratore locale = Franco Demaria
|Partito = [[lista civica]]-[[centrosinistra]]
|Data elezione = 11-6-2024
|Data rielezione =
|Data
|Altitudine = 350
|Superficie = 76.59
|Note superficie =
|Sottodivisioni = Bronda, [[Castellar (Saluzzo)|Castellar]], [[Cervignasco]], [[Colombaro dei Rossi]], Paracollo, Paschere, [[Ruata Eandi]], Ruata Re, San Lazzaro, Stella, [[Torrazza di Saluzzo|Torrazza]], Via dei Romani, Via della Croce
|Divisioni confinanti = [[Cardè]], [[Lagnasco]], [[Manta (Italia)|Manta]], [[Moretta (Italia)|Moretta]], [[Pagno]], [[Revello]], [[Scarnafigi]], [[Torre San Giorgio]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2735
|Nome abitanti = saluzzesi
|Patrono = [[san Chiaffredo]]
|Festivo = il lunedì successivo alla prima domenica di settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Saluzzo (province of Cuneo, region Piedmont, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione di Saluzzo nella provincia di Cuneo
}}
'''Saluzzo''' (''Salusse''<ref>{{Cita web|url=https://www.gioventurapiemonteisa.net/wp-content/uploads/docs/toponomastica%20piemonteisa.pdf|titolo=Toponomastica piemontese}}</ref> in [[Lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cuneo]] in [[Piemonte]].
Capitale per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, del [[Marchesato di Saluzzo|marchesato]] a cui diede il nome, è un borgo medievale del [[Piemonte]] e [[Diocesi di Saluzzo|sede vescovile]].<ref>{{Cita news|url=https://www.borghiautenticiditalia.it/borgo/saluzzo|titolo=Saluzzo|pubblicazione=Borghi Autentici d'Italia|data=26 febbraio 2016|accesso=3 dicembre 2018}}</ref> Situata ai piedi del gruppo montuoso del [[Monviso]], allo sbocco delle valli [[Valle Po|Po,]] [[Valle Bronda|Bronda]] e [[Valle Varaita|Varaita]], è sede del [[Parco del Monviso]].
Dal 1º gennaio 2019 ha incorporato il comune limitrofo di [[Castellar (Saluzzo)|Castellar]].
== Storia ==
{{Vedi anche|Marchesato di Saluzzo}}
All'epoca romana risale il culto del patrono cittadino, [[san Chiaffredo]], un soldato della legione tebea martirizzato in [[Piemonte]] nel [[III secolo]], e le cui le reliquie furono traslate a Saluzzo soltanto nel [[XVII secolo]]. Della città chiamata Saluzzo non si conosce la data esatta di fondazione. I ritrovamenti archeologici ci informano del fatto che nel territorio furono presenti insediamenti romani ed in seguito longobardi: presso la cappella di San Dalmazzo, sulla collina a metà strada fra Saluzzo e Manta fu trovata nel XIX secolo l'"epigrafe di Simplicio", epigrafe funebre di tale Simplicio, morto nel 645 e ''conductor'' (conduttore) di un fondo d'origine romana. Questa epigrafe potrebbe indicare la presenza di un primitivo insediamento legata alla fase più arcaica della cristianizzazione della regione, indicata dall'intitolazione della cappella a san Dalmazzo detta ''in montensis'', probabilmente fondata dai monaci dell'abbazia di San Dalmazzo (la cui presenza è indicata fin dal 1020 come dipendente dalla Pieve di Santa Maria). La denominazione viene dal bisogno di distinguerla da un'altra omonima cappella detta ''in campanea,'' ovvero in pianura, sorta sulla strada fra Saluzzo e Cardè, esistente probabilmente già nel IX secolo e oggi scomparsa.
Altra testimonianza della diffusione del Cristianesimo si può trovare nella presenza del monastero benedettino, oggi non più esistente, legato all'opera di sant'Eusebio (IV secolo) presso la frazione di Colombaro dei Rossi, legato all'abbazia di Santa Maria di Cavour e definito come basilica in un documento del 1020.
Lo storico locale [[Delfino Muletti]] ricostruisce quello che accadde in seguito all'arrivo dei Franchi, quando il Saluzzese fu sottoposto alla contea di [[Auriate]] e governato da un certo Rodolfo, il cui successore fu un altro nobile franco, Roggero, che lasciò a sua volta la contea al figlio, Arduino Glabrione. Il nipote di Arduino, [[Olderico Manfredi II|Olderico Manfredi]], fu anche marchese di Torino e proprio in un suo documento del 1028 (fondazione dell'abbazia di [[Caramagna Piemonte|Caramagna]]) troviamo citato per la prima volta il castello di Saluzzo, detto ''Castel soprano,'' sorto sulla sommità della collina e distrutto in un assedio nel 1363. Dopo alterne vicende, diventò signore del territorio [[Bonifacio del Vasto]] (pronipote di Olderico Manfredi), il cui figlio [[Manfredo di Saluzzo|Manfredo]] fu il primo marchese di Saluzzo.
A quell'epoca non esiste ancora un centro urbano.Si formano piccoli insediamenti sparsi attorno ai luoghi di potere e di culto della zona: oltre al Castel soprano, con l'annessa cappella di San Siro (ricordata in un documento del 1203) e cui succedette un'altra chiesa dedicata a san Lorenzo (oggi ancora esistente e già ricordata nel 1192) e le già menzionate abbazia di Colombaro dei Rossi e le cappelle di san Dalmazzo, importanti furono anche la chiesa di San Martino (XII sec.) e soprattutto la pieve di Santa Maria, attestata la prima volta nel 1017, dipendente dalla prevostura di Santa Maria di Testona e da cui dipendevano, oltre le già citate cappelle anche quelle di San Nicola (sulla strada per Pagno), San Michele e Santa Caterina.
Da quel momento, Saluzzo acquistò potere in quel che sarebbe diventato, alla fine dell'[[XI secolo]], il prestigioso [[Marchesato di Saluzzo|marchesato omonimo]]. Da allora, una dinastia di quattordici marchesi si succederà alla guida del piccolo Stato di confine mantenendo, anche grazie ai legami politici con la vicina [[Francia]] e con il [[Ducato di Mantova|Marchesato di Mantova]], la propria autonomia politica e giungendo perfino a contendere con i [[Casa Savoia|Savoia]] il predominio dello stesso Piemonte.
Dal [[1142]], con [[Manfredo I di Saluzzo|Manfredo]], figlio del marchese [[Bonifacio del Vasto|Bonifacio di Savona]],
Nel corso del XII e XIII secolo si formò il primo centro urbano, quello che oggi è il centro storico. Esso si estende a ventaglio sulla collina e si divide in tre grandi quartieri: borgo Valoria (secondo il Muletti deriva da ''Vallatoria,'' termine tardo-latino per indicare delle fortificazioni su un pendio), borgo di Mezzo e borgo san Martino (per la vicinanza dell'omonima chiesa). Per proteggere il nuovo insediamento vennero costruite fra il 1271 e il 1286 un primo giro di mura che si raccordavano nel nuovo castello dei marchesi, la Castiglia, voluto da Tommaso I. Seguendo l'andamento est-ovest vennero aperte sei porte nelle mura: del Castello, dell'ospedale (per la vicinanza di un ospizio a servizio dei viaggiatori e dei mendicanti voluto da Federico I), dei Mondagli (dal nome di una famiglia che qui vicino aveva la residenza, strutturata su un cortile interno e abbattuta nel 1890, qui si svolgevano alcuni mercati e venivano affissi i bandi), Fia (dal nome di una famiglia che qui abitava e che aveva nello stemma un albero di fico, anche qui venivano affissi i bandi), Gaifera e Pisterna. Per proteggere la nuova espansione urbana venne costruita nel 1379-80 un secondo cerchio di mura. In esso vengono aperte tre porte: Santa Maria (per la vicinanza dell'omonima pieve), Vacca (dal nome di una famiglia nobile che qui vicino risiedeva) e San Martino. I tre borghi precedenti si allargano e vengono suddivisi ulteriormente in superiore e inferiore. Nella parte alta si concentrarono i palazzi della nobiltà legata ai marchesi e i principali edifici di governo, nella parte bassa si concentrarono le abitazioni della gente comune e le principali attività economiche tra cui si possono annoverare i diversi mulini, esistenti fin dal XII secolo e usati fino al XX secolo che utilizzando l'acqua di un canale deviato dal rio Torto (e che scorre tuttora nel basso centro storico) erano le principali fonti di ricchezza dei marchesi.
Il 29 ottobre 1511, con la bolla pontificia ''Pro Excellenti'' di papa [[Giulio II|Giulio II Della Rovere]], Saluzzo venne elevata a [[diocesi]]. Fu un evento storico molto atteso e di grande rilevanza per la capitale del marchesato; il primo vescovo di Saluzzo fu monsignor [[Giovanni Antonio Della Rovere]] che fu anche nominato Gran Priore dell'Ordine degli Ospitalieri Gerosolimitani.<ref>S. Cerrini, 2018.</ref><ref>P. Chinazzi, 2013.</ref>
Fatale fu la mancata conquista del vicino [[libero comune]] di [[Savigliano]], alleato dei Savoia e del [[Marchesato del Monferrato]], altrettanto importante, e che venne invece annesso al [[Ducato di Mantova]]. La sua acquisizione avrebbe potuto contenere l'espansionismo sabaudo nel Basso Piemonte. Dunque, la figura politica dei suddetti marchesi perse d'importanza, fin ad assoggettarsi a [[Francesco III Gonzaga]]. La progressiva perdita d'indipendenza, ridusse Saluzzo a periferico borgo a partire dalla seconda metà del [[XVI secolo]]. Indebolito da lotte intestine tra i discendenti di Ludovico II, nel [[1548]] Saluzzo fu annesso alla Francia di [[Enrico II di Francia|Enrico II di Valois]], con la deposizione dell'ultimo marchese [[Gabriele di Saluzzo|Gabriele Ludovico]]. Approfittando delle guerre intestine che imperversavano nella Francia del cugino [[Enrico III di Francia|Enrico III]], al finire del [[1588]] il Duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]] occupò militarmente il marchesato, ancora soggetto alla protezione francese. L'anno successivo, il nuovo re di Francia (già re di Navarra fino al 1589), [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]], gli intimò la restituzione del territorio, ma Carlo Emanuele I si oppose, iniziando una guerra contro i francesi. La maggior parte delle battaglie si svolsero in [[Valle di Susa|Alta Val Susa]] e in [[Val Chisone]], ma non durarono molto e si conclusero il 2 maggio 1598 con la cosiddetta [[pace di Vervins]]. A mitigare le successive dispute interverrà anche [[papa Clemente VIII]] ma, col [[Trattato di Lione]] del [[1601]], Carlo Emanuele I ottenne il dominio del marchesato, annettendolo ai domini di casa Savoia e perdendo il [[Bugey]], che passò al regno di Francia..
Nel [[1690]], dopo aver sconfitto [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] a [[Staffarda]], Nicolas de Catinat de la Fauconnerie occupò nuovamente Saluzzo, ma fu soltanto una breve parentesi; ben presto la città e il suo territorio rientrarono nell'ambito dei domini sabaudi. Con una nuova occupazione francese nel [[1798]], Saluzzo divenne la sede della Sottoprefettura del [[Dipartimento della Stura]]. Poi, a seguito della [[Primo Impero francese#La caduta dell'Impero|caduta dell'Impero francese]] con la restaurazione da parte dei Savoia nel [[1814]], Saluzzo divenne [[capoluogo di provincia]] fino al [[1859]], anno in cui il titolo passò a [[Cuneo]].
Fino al XVIII secolo la città rimase essenzialmente limitata al nucleo medievale. Oltre si estendevano orti suburbani, campi e pochi edifici come cascinali, ma soprattutto il duomo. Tra XVII e XVIII secolo, nel borgo di San Martino fu costruito ed ingrandito ad opera dei Savoia il quartiere militare dopo la definitiva acquisizione della città nel 1601, complesso che ospitò reparti di cavalleria sabaudi fino alla Grande Guerra. Nel corso del [[Settecento|700]] furono realizzati inoltre l'ospedale sulla "via antica per Savigliano" e il grande isolato di edifici intervallato da cortili che si estendeva dalla cattedrale alla via per Torino e che delimitava la Contrada della Rubattiera, oggi Corso Italia (da ''rubat'', cilindro scanalato in legno mosso da buoi o cavalli e usato durante la battitura collettiva del grano). In questo lasso di tempo vengono costruiti il convento e il collegio dei Gesuiti, nell'antico paschero pubblico del Borgo superiore di mezzo tra i due cerchi di mura (1711, oggi municipio) e diverse chiese nella parte bassa (S. Nicola completata nel 1662, Croce Nera nel 1761, Santa Maria della Stella a inizio '700).
Nel 1859, con il [[decreto Rattazzi]] che riorganizzava la struttura amministrativa del Regno sabaudo, in seguito all'annessione del Regno lombardo-veneto, Saluzzo divenne capoluogo di circondario (uno dei quattro in cui era suddivisa la provincia di Cuneo) a suo volto suddiviso in 14 mandamenti. Esso copriva oltre al Saluzzese storico, ad eccezione del Val Maira, anche Savigliano e Racconigi. La città rimase capoluogo fino al 1926, quando il circondario fu soppresso e confluì in quello di Cuneo. Persa molta dell'importanza strategica che aveva avuto nei secoli, la città rimase nel corso del XIX e XX secolo un tranquillo centro di provincia. Conobbe una relativa industrializzazione, limitata peraltro al settore tessile e rimanendo esclusa dalle principali rivendicazioni operaie di fine '800. Fu infatti [[casaforte]] di esponenti politici filo-giolittiani. Lontana dai fronti della prima guerra mondiale, che la città pagò con 209 caduti, fu però centro di arrivo di numerose famiglie profughe o allontanate perché sospette alle autorità militari, provenienti specialmente dalla Valli Judicarie (comuni di Condino e Brione) e dalla Val Sugana (Scurelle,Samone e Spera), in Trentino. Tra il 1915 e il 1919 la città ospitò tra le 1000 e le 2500 persone.<ref>Chiabrando L., ''Saluzzo e il suo territorio durante la Grande Guerra,'' rel. prof. Emma Mana, Tesi di laurea, Torino, Università degli Studi, 2017-2018, p. 34.</ref> Il primo dopoguerra, a differenza di altri centri più industrializzati della provincia fu poco turbolento. Nonostante un aumento degli operai per l'impiego nelle industrie belliche, la città conobbe pochi episodi di mobilitazione, scioperi ed occupazione, nonostante l'attivismo della sezione socialista locale. Durante il fascismo, dal 1927 al 1944 il sindaco fu sostituito da un podestà.
Solo nel corso del XIX secolo la città oltrepasso i confini medievali:
* negli anni'50 fu costruita la stazione ferroviaria con la ferrovia per Savigliano (1857) e la piazza antistante (oggi piazza Cavour)
* negli anni '80 fu costruita la stazione della tramvia, perno dell'estesa rete tranviaria del saluzzese: Saluzzo-Busca-Cuneo, Saluzzo-Torino/ Carmagnola, Saluzzo-Revello-Paesana, Saluzzo-Pinerolo
Alla fine del 1938 la piccola comunità ebraica di Saluzzo contava 45 membri.<ref>[http://www.istitutoresistenzacuneo.it/45?testo=28 Istituto Storico della Resistenza di Cuneo].</ref> Negli anni della [[seconda guerra mondiale]], tra il 1940 e il 1943, giunsero a Saluzzo in internamento libero 28 profughi ebrei (incluse famiglie con bambini: una neonata, figlia di internati, nacque in paese il 13 luglio 1942). Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo degli ex-internati prontamente si disperse. Alla fine tutti gli ex-internati riuscirono a salvarsi (alcuni trovando rifugio in Svizzera, altri rimanendo nascosti in zona, altri dirigendosi verso Sud incontro all'esercito alleato).<ref>[http://www.annapizzuti.it/regioni/piemonte.php Ebrei stranieri internati in Piemonte].</ref> Per gli ebrei residenti (o sfollati) a Saluzzo invece la sopravvivenza fu precaria: 28 di loro saranno arrestati a Saluzzo e deportati ad Auschwitz.<ref> Cfr. [https://digital-library.cdec.it/ CDEC Digital Library].</ref>
<br />
{{immagine grande|1=Saluzzo panorama.jpg|2=800px|3=<div align="center">Panorama della città moderna</div>}}
=== Territorio ===
{{Citazione|V'è un sol Monviso sulla terra, un solo gruppo di monti come quello, un solo Pian che s'agguagli di Saluzzo al piano.|[[Silvio Pellico]]}}
Saluzzo abbraccia un vasto territorio, dando l'ingresso alla [[Valle Po]] in [[provincia di Cuneo]], la valle che porta al [[Monviso]] e alle sorgenti del fiume [[Po]]. Un po' più a sud, Saluzzo dà anche l'ingresso alla [[Valle Varaita|Val Varaita]]. Tuttavia, essendo già in una zona semi-pianeggiante, non fa parte delle relative [[Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita Valle Bronda|comunità montane]].
A nord invece, Saluzzo confina con [[Cardè]], [[Torre San Giorgio]], [[Moretta (Italia)|Moretta]] e [[Scarnafigi]]. A est confina con [[Lagnasco]], mentre a sud con [[Manta (Italia)|Manta]], a ovest con [[Revello]] e [[Pagno]].
Dal punto di vista storico e culturale, Saluzzo rappresenta un tipico esempio di [[architettura medievale]] piemontese conservando, stretta nel circuito delle antiche mura, le caratteristiche di diverse epoche. Capitale per ben quattro secoli di un [[Marchesato di Saluzzo|marchesato indipendente]], le numerose testimonianze del suo nobile e ricco passato ne confermano il ruolo di città d'arte.
Oltre che ad alcuni nobili [[Marchesi di Saluzzo|marchesi]], Saluzzo ha dato il natale a molte personalità, tra le quali lo scrittore [[Silvio Pellico]] e il tipografo [[Giambattista Bodoni|Giovanni Battista Bodoni]], e in tempi più recenti, il generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], ucciso dalla mafia nel [[1982]].
{{vedi anche|Marchesi di Saluzzo}}
Nel [[2017]] il quotidiano statunitense ''[[USA Today]]'' ha inserito Saluzzo tra le undici località italiane da visitare prima che siano scoperte dalla grande massa del turismo.<ref>[http://www.targatocn.it/2017/10/23/mobile/leggi-notizia/argomenti/targato-curiosita/articolo/il-terzo-quotidiano-piu-letto-negli-stati-uniti-inserisce-saluzzo-tra-le-11-localita-italiane-da-s.html Il terzo quotidiano più letto negli Stati Uniti inserisce Saluzzo tra le 11 località italiane da scoprire]</ref>
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Saluzzo}}
Saluzzo ha un [[clima continentale|clima tipicamente continentale]], con poca foschia e nebbia nei mesi autunnali e invernali, precipitazioni a carattere nevoso in inverno e miti temperature in primavera. Particolarmente calda l'estate, mitigata però dall'aria fresca proveniente dal Monviso.
In base ai dati forniti dalla locale stazione meteorologica, la temperatura media del mese più freddo (gennaio) si attesta a +1,1 °C; quella del mese più caldo (luglio) è di +21,8 °C.
== Origini del nome ==
Le prime notizie certe si hanno in merito a reperti d'[[epoca romana]]; tuttavia, si hanno forti ipotesi di antichi insediamenti [[Liguri|celto-liguri]].
A tal proposito, il toponimo potrebbe derivare da ''Saliis'', nome dato dagli [[Italia (epoca romana)|antichi romani]] intorno al [[II secolo a.C.]] a una preesistente popolazione [[Liguri|ligure]] delle [[Alpi Marittime]] (chiamati anche ''Capillati''). Alla tribù, fu poi aggiunto il termine germanico-longobardo ''hutzen'', "capanne". Altre ipotesi lo farebbero derivare dalla ''curtes''<ref>{{Cita web|url=https://comune.saluzzo.cn.it/vivere-il-comune/la-citta/origine-e-nome/|titolo=Origine e nome|sito=Comune di Saluzzo|accesso=13 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150316015421/http://www.comune.saluzzo.cn.it/content/citta/origine-e-nome|urlmorto=no}}</ref> padronale [[Regno longobardo|longobarda]] ([[VI secolo]] circa), chiamata nella loro lingua ''sala'', ''salucula''. Altre ipotesi ancora lo farebbero derivare da ''acquae salutiarum'', in riferimento a una fonte termale non ben precisata (forse lo stesso vicino fiume [[Po]]).
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Duomo ===
{{vedi anche|Duomo di Saluzzo}}
[[File:Duomo di Saluzzo Maria Vergine Assunta.jpg|thumb|Il duomo]]
La [[Duomo di Saluzzo|cattedrale di Saluzzo]], altresì nota come ''Duomo'', dedicato a Maria Vergine Assunta, si distingue per le sue forme [[Tardo gotico|tardo-gotiche]]; costruito fuori dalle mura appena oltre ''Porta Santa Maria'' tra il [[1491]] ed il [[1501]], fu sede vescovile a partire dal [[1511]]. La facciata è in mattoni a vista, ornata da tre portali sormontati da ghimberghe in terracotta che ospitano statue degli apostoli (portale centrale), mentre sopra i laterali vi sono il patrono ''San Chiaffredo'' e ''San Costanzo''. L'interno presenta una copertura composta da volte a crociera, mentre di grande impatto è l'altar maggiore barocco con ''undici statue lignee'' di [[Carlo Giuseppe Plura]] e collaboratori.<ref>
=== Chiesa di San Giovanni ===
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[[File:Saluzzo SanGiovanni.jpg|thumb|Chiesa di San Giovanni]]
Questo esempio di costruzione gotica fu la chiesa principale della città fino al 1501. Inserita nel contesto architettonico medievale del borgo antico, fu sede dei [[domenicani]] dal 1325 e, nel corso dei secoli, subì numerosi rimaneggiamenti.
=== Chiesa di San Bernardo ===
Di origine trecentesca quale semplice cappella, la chiesa fu ampliata nel [[Quattrocento]], anche con l'aggiunta dell'abside poligonale e del campanile. Dopo l'insediamento dell'ordine dei minori, la chiesa ebbe un'importante ristrutturazione tra la fine del [[Cinquecento]] e l'inizio del [[XVII secolo|Seicento]] da [[Francesco Vincenzo Della Torre]] e, dopo un crollo, le navate furono ricostruite nel 1766-1767.<ref>{{Cita web|url=https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificios/edificio/59232/Chiesa+di+San+Bernardo|titolo=Chiesa di San Bernardo}}</ref>
=== La Castiglia ===
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A partire dal 1825, da abbandonata rovina romantica decantata da artisti e poeti, viene riconvertito a carcere, funzione che conserverà fino al 1992. I lavori necessari all'adattamento alle nuove esigenze comporteranno una radicale trasformazione della struttura, con la distruzione di molte decorazioni originali.
Dal 2002 l'agenzia del [[demanio]] l'ha concessa in comodato al comune di Saluzzo che ha intrapreso un'impegnativa opera di restauro finalizzato a un pieno riutilizzo culturale e sociale. Dove sorgevano gli antichi bastioni vi è ora un'ampia area verde atta ad ospitare spettacoli ed eventi culturali all'aperto. Il vecchio percorso di ronda dell'ex carcere lungo la cinta muraria consente invece di percepire la Castiglia nella sua interezza.<ref>
<br/>Dal 2014 la Castiglia è sede di due musei: il ''Museo della Civiltà Cavalleresca''
La Castiglia è inserita nel sistema storico-museale dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].<ref>
=== Torre Civica ===
[[File:Torre Civica di Saluzzo.JPG|thumb|Veduta della Torre Civica]]
Inglobata nella massiccia mole del [[Palazzo Comunale (Saluzzo)|Palazzo Comunale]], è il simbolo del rinnovamento epocale che vide Saluzzo divenire una piccola ma ambiziosa capitale rinascimentale.
Edificata intorno al 1460, è alta 48 metri, con una sommità ottagonale scandita da archi a tutto sesto, sormontata da una cupola aggiunta nel 1556. Ospita la storica campana che per secoli ha scandito la vita della città.
Oggetto di un restauro già nel corso dell'Ottocento, nel 1993 un importante recupero conservativo ha permesso di tornare a salire i 130 gradini per raggiungere la sommità, da dove si può godere un ampio panorama sul borgo antico, sulla campagna circostante e sulla catena delle Alpi Occidentali.
==== Casa Cavassa ====
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Casa Cavassa è un significativo esempio di dimora signorile rinascimentale. Risalente al XV secolo, fu residenza dei Marchesi di Saluzzo fino al 1464 quando il marchese Ludovico II lo dona al Vicario Generale Galeazzo Cavassa, esponente di una nobile famiglia di Carmagnola.
La facciata presenta cornici in cotto e affreschi arricchiti da decorazioni bugnate. Il ricco portale in marmo bianco con tarsie di marmi policromi incornicia un
Nell'Ottocento viene acquistata dal marchese Emanuele Tapparelli d'Azeglio che si occupa del restauro e la lascia in dono alla città.
Attualmente l'interno dell'edificio ospita la sede del
Casa Cavassa è inserita nel sistema storico-museale dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].
=== Villa Belvedere ===
Posta sulla collina, in direzione di [[Manta (Italia)|Manta]], risale al XIV secolo ed è nota anche come
Nel corso del XV secolo i Marchesi la utilizzarono come casino di caccia ma, alcuni decenni dopo, il marchese Ludovico II la trasforma in residenza nobiliare, per fuggire dall'austerità e dalle scomodità della vicina Castiglia.
La villa diviene poi residenza della reggente
All'inizio del Settecento viene acquistata dalla nobile famiglia [[Radicati di Marmorito]] che la conservano pressoché inalterata fino al 1977 anno in cui, per volontà testamentaria, viene donata al
La villa ha una pianta a croce e si sviluppa su tre piani, coronati da una piccola loggia con decori e beccatelli sui quattro angoli. L'interno dispone di ampi saloni con volte a vela, grandi camini e ali porticate. Di particolare pregio sono gli affreschi raffiguranti [[allegorie]], [[grottesche]] e scene di guerra.
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Villa Belvedere è inserita nel sistema storico-museale dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.
=== Casa Pellico ===
{{vedi anche|Casa Pellico}}
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera è di 2337, pari al 13,58% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=
Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso al 31 dicembre 2022}}</ref>
=== La comunità ebraica ===
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Saluzzo|Sinagoga di Saluzzo}}
Saluzzo fu sede, fino alla seconda guerra mondiale, di una fiorente comunità ebraica. A testimonianza della sua storia rimangono la
== Cultura ==
Dal 2021 si svolge la "Festa del libro medievale e antico di Saluzzo"<ref>{{Cita web|url=https://www.salonelibro.it/news/dal-salone-mobile/festa-del-libro-medievale-e-antico-di-saluzzo-%E2%80%9Cle-donne,-i-cavallier,-l%E2%80%99arme,-gli-amori%E2%80%9D.html|titolo=Festa del libro medievale e antico di Saluzzo|sito=www.salonelibro.it|accesso=2022-09-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianopiemontese.it/2021/10/21/a-saluzzo-la-festa-del-libro-medievale-e-antico/|titolo=A Saluzzo la Festa del libro medievale e antico|sito=Quotidiano Piemontese|data=2021-10-21|accesso=2022-09-20}}</ref>, manifestazione dedicata alla cultura e storia medievale, in collaborazione con il [[salone del Libro di Torino]].
=== Stampa ===
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<!-- ORDINE ALFABETICO -->
; ''Settimanali''
* Corriere di Saluzzo
* La Gazzetta di Saluzzo
* La Pagina (non più in attività)
* Saluzzo Oggi
; ''Mensili''
* La Strada (non più in attività)
=== Cucina ===
Uno dei piatti tradizionali del comune cuneese è una zuppa di erbette a base di foglie di girasole, luppoli, cicuta, foglie di malva, violette, foglie di ortica, primule, costine, sedano, patate, cipolle e un tuorlo d'uovo crudo aggiunto all'ultimo momento.<ref>{{cita libro|titolo=L'inventore della bagna caoda|autore=Sandro Doglio|editore=Daumerie|anno=1993|pagine=85-6}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
==== Cervignasco ====
[[Cervignasco]] è una frazione di Saluzzo. La frazione, nota soprattutto per la valorizzazione e l'allevamento della gallina bianca di Saluzzo, è la più grande del comune, un tempo anche servita da una scuola elementare.
==== Castellar ====
Comune autonomo fino al 31 dicembre 2018, [[Castellar (Saluzzo)|Castellar]] è stato incorporato a seguito del referendum del 15 luglio 2018.
== Economia ==
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], importante è la lavorazione locale del
===Industria===
Nel territorio è presente la [https://sedamyl.com/it/ Sedamyl], azienda leader nella produzione di amidi, dolcificanti, proteine e alcol.
È presente la [[centrale idroelettrica di Santa Caterina]].
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Saluzzo]] è posta lungo la [[Ferrovia Savigliano-Saluzzo-Cuneo]], inaugurata
La linea ferroviaria è attiva ed è operata con treni di [[Arenaways]]
Fra il [[1884]] e il [[1986]] la stazione fungeva altresì da capolinea della [[Ferrovia Airasca-Saluzzo]].
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=== Tranvie ===
Tra il [[1880]] e il [[1950]] Saluzzo fu il centro di una vasta rete di tranvie interurbane, che comprendeva le linee per:
* [[Tranvia Torino-Saluzzo|Torino]] (1882-1950)
* [[Tranvia Saluzzo-Cuneo|Cuneo]] (1880-1948)
* [[Tranvia Saluzzo-Revello-Paesana|Revello e Paesana]] (1881-1935)
* [[Tranvia Saluzzo-Pinerolo|Cavour e Pinerolo]] (1882-1935)
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani e interurbani di Saluzzo vengono svolti principalmente con autoservizi di linea gestiti da [[Bus Company]] articolati su due linee urbane, una attiva tutto l'anno, e l'altra solo nel periodo scolastico. La città è anche servita nei collegamenti con i comuni limitrofi e [[Torino]] dalle società Allasia di [[Savigliano]], e Sav di [[Villafalletto]].
Il tratto della S.P. 662 (Roreto - Saluzzo) che va da Savigliano a Saluzzo, di 16,2
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Piccat |Inizio = 11 marzo 1988 |Fine = 13 luglio 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Piccat |Inizio = 13 luglio 1990 |Fine = 27 gennaio 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enrico Cornaglia |Inizio = 25 febbraio 1993 |Fine = 4 novembre 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
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=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Polonia|Łowicz}}{{Cn}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Silvio Pellico|link= Silvio Pellico (Argentina) }}{{Cn}}
== Sport ==
[[File:Fitwalking del cuore. Gennaio 2017 - sempre più iscritti - J031798 J03.jpg|thumb|Fitwalking del cuore, gennaio 2017]]
=== Calcio ===
A Saluzzo è inoltre presente la squadra di calcio femminile SC Musiello 1990 che disputa il campionato di Serie B dalla stagione 2014/15.<ref>{{Cita web|url = http://www.lastampa.it/2014/05/11/edizioni/cuneo/sport/musiello-saluzzo-batte-le-rivali-biellesi-ed-promosso-nella-serie-b-femminile-RzUHv0r21jaz4Ui8Tvqs1O/pagina.html|titolo = Musiello Saluzzo batte le rivali biellesi ed è promosso nella serie B femminile|accesso = 12 dicembre 2015|sito = LaStampa.it}}</ref>
=== Basket ===
La principale compagine cittadina è la CR Saluzzo che milita nella [[Serie
=== Rugby ===
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=== Pallavolo ===
La squadra di pallavolo femminile è l'A.S.D.Volley Saluzzo.<ref>{{Cita web |url=http://www.volleysaluzzo.com/ |titolo=Volley Saluzzo A.S.D. |accesso=3 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190103210607/http://www.volleysaluzzo.com/ |dataarchivio=3 gennaio 2019 |urlmorto=sì }}</ref>
=== Atletica
Dal [[2002]] ha sede in città la scuola mondiale di marcia, creata dai fratelli Damilano in collaborazione col
=== Fitwalking ===
Ogni anno a metà gennaio si svolge la passeggiata non competitiva di [[fitwalking]].
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Saluzzo}}
[[File:Coat of arms of Saluzzo.svg|thumb|upright=0.7|Stemma di Saluzzo]]
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 9 marzo 1935.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2632 |titolo= Saluzzo |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 17 giugno 2023 }}</ref>
Lo stemma della Città di Saluzzo è costituito da uno [[scudo ovale]] diviso orizzontalmente a metà con la parte superiore di colore [[azzurro (araldica)|azzurro]] e la parte inferiore di colore [[argento (araldico)|argento]]. Al di sopra del tutto è presente una lettera [[S]] costituita da due [[Delfino (araldica)|delfini]] che mordono un [[pomo]]. Lo scudo è timbrato da una [[corona (araldica)|corona]] [[Marchese|marchionale]], circondato da un ramo di [[Olivo (araldica)|olivo]] e da uno di [[Palma (araldica)|palma]] [[Decussato|decussati]].
Il [[gonfalone]] è un drappo troncato d'azzurro e di bianco, riccamente ornato di ricami d'oro.
== Note ==
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* [[Circondario di Saluzzo]]
* [[Stazione di Saluzzo]]
* [[Assedio di Saluzzo (1336)]]
* [[Assedio di Saluzzo (1487)]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{comuni della provincia di Cuneo}}
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