Saluzzo: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Nota disambigua}}
{{F|centri abitati del Piemonte|ottobre 2018}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Saluzzo
|Panorama =Saluzzo vedutaSaluzzo_with_Monviso_in_background.jpg
|Didascalia = Veduta del centro storico, con il [[Monviso]] sullo sfondo.
|Didascalia=
|Voce bandiera =
|Bandiera=Saluzzo-Gonfalone.png
|Voce bandierastemma = Stemma di Saluzzo
|Stato = ITA
|Stemma=Saluzzo-Stemma.png
|Grado amministrativo = 3
|Voce stemma=Stemma di Saluzzo
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 2 = Cuneo
|Grado amministrativo=3
|Amministratore locale = Franco Demaria
|Divisione amm grado 1=Piemonte
|Partito = [[lista civica]]-[[centrosinistra]]
|Divisione amm grado 2=Cuneo
|Data elezione = 11-6-2024
|Amministratore locale=Mauro Calderoni
|Data rielezione =
|Partito=[[lista civica]]-[[centrosinistra]]
|Data elezioneistituzione =26-5-2014
|Altitudine = 350
|Data istituzione=
|Superficie = 76.59
|Altitudine=
|Note superficie =
|Superficie=76.59
|Sottodivisioni = Bronda, [[Castellar (Saluzzo)|Castellar]], [[Cervignasco]], [[Colombaro dei Rossi]], Paracollo, Paschere, [[Ruata Eandi]], Ruata Re, San Lazzaro, Stella, [[Torrazza di Saluzzo|Torrazza]], Via dei Romani, Via della Croce
|Note superficie=
|Divisioni confinanti = [[Cardè]], [[Lagnasco]], [[Manta (Italia)|Manta]], [[Moretta (Italia)|Moretta]], [[Pagno]], [[Revello]], [[Scarnafigi]], [[Torre San Giorgio]]
|Abitanti=16971
|Zona sismica = 3
|Note abitanti=Comune di Saluzzo - Popolazione residente al 31 dicembre 2016
|Gradi giorno = 2735
|Aggiornamento abitanti=31-12-2016
|Nome abitanti = saluzzesi
|Sottodivisioni=Bronda, [[Cervignasco]], [[Colombaro dei Rossi]], Paracollo, Paschere, [[Ruata Eandi]], Ruata Re, San Lazzaro, Stella, [[Torrazza di Saluzzo|Torrazza]], Via dei Romani, Via della Croce
|Patrono = [[san Chiaffredo]]
|Divisioni confinanti=[[Cardè]], [[Castellar (Italia)|Castellar]], [[Lagnasco]], [[Manta (Italia)|Manta]], [[Moretta (Italia)|Moretta]], [[Pagno]], [[Revello]], [[Savigliano]], [[Scarnafigi]], [[Torre San Giorgio]]
|Festivo = il lunedì successivo alla prima domenica di settembre
|Zona sismica=3A
|PIL =
|Gradi giorno=
|PIL procapite =
|Diffusività=
|Mappa = Map of comune of Saluzzo (province of Cuneo, region Piedmont, Italy).svg
|Nome abitanti=saluzzesi
|Didascalia mappa = Posizione di Saluzzo nella provincia di Cuneo
|Patrono= [[san Chiaffredo]]
|Festivo=il lunedì successivo alla prima domenica di settembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=
|Didascalia mappa=
}}
'''Saluzzo''' (''Salusse'' in [[lingua piemontese|piemontese]]<ref>{{Cita libro|autore = Camillo Brero|titolo = Grammatica e sintassi della lingua piemontese/Gramàtica e sintassi dla lenga piemontèisa|anno = 2008|editore = Editrice Il Punto|città = Torino}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:16971}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cuneo]], in [[Piemonte]]. Posta tra collina e pianura ai piedi delle [[Alpi Cozie]], Saluzzo ospita la sede del [[Parco Naturale]] del [[Monviso]].
 
'''Saluzzo''' (''Salusse''<ref>{{Cita web|url=https://www.gioventurapiemonteisa.net/wp-content/uploads/docs/toponomastica%20piemonteisa.pdf|titolo=Toponomastica piemontese}}</ref> in [[Lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Cuneo]] in [[Piemonte]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Citazione|V'è un sol Monviso sulla terra, un solo gruppo di monti come quello, un solo Pian che s'agguagli di Saluzzo al piano.|[[Silvio Pellico]]}}
 
Capitale per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, del [[Marchesato di Saluzzo|marchesato]] a cui diede il nome, è un borgo medievale del [[Piemonte]] e [[Diocesi di Saluzzo|sede vescovile]].<ref>{{Cita news|url=https://www.borghiautenticiditalia.it/borgo/saluzzo|titolo=Saluzzo|pubblicazione=Borghi Autentici d'Italia|data=26 febbraio 2016|accesso=3 dicembre 2018}}</ref> Situata ai piedi del gruppo montuoso del [[Monviso]], allo sbocco delle valli [[Valle Po|Po,]] [[Valle Bronda|Bronda]] e [[Valle Varaita|Varaita]], è sede del [[Parco del Monviso]].
Saluzzo abbraccia un vasto territorio, dando l'ingresso alla [[Valle Po]] in [[provincia di Cuneo]], la valle che porta al [[Monviso]] e alle sorgenti del fiume [[Po]], e pertanto ospita la sede dell'[[Ente di gestione delle aree protette del Po cuneese|Ente Parco del Po cuneese]]. Un po' più a sud, Saluzzo dà anche l'ingresso alla [[Valle Varaita|Val Varaita]]. Tuttavia, essendo già in una zona semi-pianeggiante, non fa parte delle relative [[Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita Valle Bronda|comunità montane]].
A nord invece, Saluzzo confina con [[Cardè]] e con la Riserva del [[Bronda|torrente Bronda]], [[Torre San Giorgio]], [[Moretta (Italia)|Moretta]] e [[Scarnafigi]]. A est confina con [[Lagnasco]], mentre a sud con [[Manta (Italia)|Manta]] e [[Savigliano]], a ovest con [[Revello]], [[Castellar (Italia)|Castellar]] e [[Pagno]].
 
Dal 1º gennaio 2019 ha incorporato il comune limitrofo di [[Castellar (Saluzzo)|Castellar]].
Dal punto di vista storico e culturale, Saluzzo rappresenta un esempio di [[architettura medievale]] piemontese conservando, stretta nel circuito delle antiche mura, le caratteristiche di diverse epoche. Capitale per ben quattro secoli di un [[Marchesato di Saluzzo|marchesato indipendente]], le numerose testimonianze del suo nobile e ricco passato ne confermano il ruolo di città d'arte. {{sf|Tutt'oggi la cittadina svolge una funzione di riferimento di servizi ai comuni circostanti, fiere e manifestazioni a carattere artistico, culturale, ortofrutticolo ed enogastromico.}}
Oltre che ad alcuni nobili [[Marchesi di Saluzzo|marchesi]], Saluzzo ha dato il natale a molte personalità, tra le quali lo scrittore [[Silvio Pellico]] ([[XIX secolo]]) e, in tempi più recenti, il generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], ucciso dalla mafia nel [[1982]].
{{vedi anche|Marchesi di Saluzzo}}
 
== Storia ==
Nel [[2017]] il quotidiano statunitense ''[[USA Today]]'' ha inserito Saluzzo tra le undici località italiane da visitare prima che siano scoperte dalla folla.<ref>[http://www.targatocn.it/2017/10/23/mobile/leggi-notizia/argomenti/targato-curiosita/articolo/il-terzo-quotidiano-piu-letto-negli-stati-uniti-inserisce-saluzzo-tra-le-11-localita-italiane-da-s.html Il terzo quotidiano più letto negli Stati Uniti inserisce Saluzzo tra le 11 località italiane da scoprire]</ref>
{{Vedi anche|Marchesato di Saluzzo}}
All'epoca romana risale il culto del patrono cittadino, [[san Chiaffredo]], un soldato della legione tebea martirizzato in [[Piemonte]] nel [[III secolo]], e le cui le reliquie furono traslate a Saluzzo soltanto nel [[XVII secolo]]. Della città chiamata Saluzzo non si conosce la data esatta di fondazione. I ritrovamenti archeologici ci informano del fatto che nel territorio furono presenti insediamenti romani ed in seguito longobardi: presso la cappella di San Dalmazzo, sulla collina a metà strada fra Saluzzo e Manta fu trovata nel XIX secolo l'"epigrafe di Simplicio", epigrafe funebre di tale Simplicio, morto nel 645 e ''conductor'' (conduttore) di un fondo d'origine romana. Questa epigrafe potrebbe indicare la presenza di un primitivo insediamento legata alla fase più arcaica della cristianizzazione della regione, indicata dall'intitolazione della cappella a san Dalmazzo detta ''in montensis'', probabilmente fondata dai monaci dell'abbazia di San Dalmazzo (la cui presenza è indicata fin dal 1020 come dipendente dalla Pieve di Santa Maria). La denominazione viene dal bisogno di distinguerla da un'altra omonima cappella detta ''in campanea,'' ovvero in pianura, sorta sulla strada fra Saluzzo e Cardè, esistente probabilmente già nel IX secolo e oggi scomparsa.
 
Altra testimonianza della diffusione del Cristianesimo si può trovare nella presenza del monastero benedettino, oggi non più esistente, legato all'opera di sant'Eusebio (IV secolo) presso la frazione di Colombaro dei Rossi, legato all'abbazia di Santa Maria di Cavour e definito come basilica in un documento del 1020.
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Saluzzo}}
Saluzzo ha un [[clima continentale|clima tipicamente continentale]], con una concentrazione di foschia e nebbia nei mesi autunnali e invernali, precipitazioni a carattere nevoso in inverno e miti primavere. Particolarmente afosa l'estate.
In base ai dati forniti dalla locale stazione meteorologica, la temperatura media del mese più freddo (gennaio) si attesta a +1,1&nbsp;°C; quella del mese più caldo (luglio) è di +21,8&nbsp;°C.
 
Lo storico locale [[Delfino Muletti]] ricostruisce quello che accadde in seguito all'arrivo dei Franchi, quando il Saluzzese fu sottoposto alla contea di [[Auriate]] e governato da un certo Rodolfo, il cui successore fu un altro nobile franco, Roggero, che lasciò a sua volta la contea al figlio, Arduino Glabrione. Il nipote di Arduino, [[Olderico Manfredi II|Olderico Manfredi]], fu anche marchese di Torino e proprio in un suo documento del 1028 (fondazione dell'abbazia di [[Caramagna Piemonte|Caramagna]]) troviamo citato per la prima volta il castello di Saluzzo, detto ''Castel soprano,'' sorto sulla sommità della collina e distrutto in un assedio nel 1363. Dopo alterne vicende, diventò signore del territorio [[Bonifacio del Vasto]] (pronipote di Olderico Manfredi), il cui figlio [[Manfredo di Saluzzo|Manfredo]] fu il primo marchese di Saluzzo.
== Origini ==
Le prime notizie certe si hanno in merito a reperti d'[[epoca romana]]; tuttavia, si hanno forti ipotesi di antichi insediamenti [[Liguri|celto-liguri]].
 
A quell'epoca non esiste ancora un centro urbano.Si formano piccoli insediamenti sparsi attorno ai luoghi di potere e di culto della zona: oltre al Castel soprano, con l'annessa cappella di San Siro (ricordata in un documento del 1203) e cui succedette un'altra chiesa dedicata a san Lorenzo (oggi ancora esistente e già ricordata nel 1192) e le già menzionate abbazia di Colombaro dei Rossi e le cappelle di san Dalmazzo, importanti furono anche la chiesa di San Martino (XII sec.) e soprattutto la pieve di Santa Maria, attestata la prima volta nel 1017, dipendente dalla prevostura di Santa Maria di Testona e da cui dipendevano, oltre le già citate cappelle anche quelle di San Nicola (sulla strada per Pagno), San Michele e Santa Caterina.
A tal proposito, il toponimo potrebbe derivare da ''Saliis'', nome dato dagli [[Italia (epoca romana)|antichi romani]] intorno al [[II secolo a.C.]] a una preesistente popolazione [[Liguri|ligure]] delle [[Alpi Marittime]] (chiamati anche ''Capillati''). Alla tribù, fu poi aggiunto il termine germanico-longobardo ''hutzen'',=''capanne''. Altre ipotesi lo farebbero derivare dalla ''curtes''<ref>{{cita web |url=http://www.comune.saluzzo.cn.it/content/citta/origine-e-nome |titolo=Copia archiviata |accesso=19 marzo 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150316015421/http://www.comune.saluzzo.cn.it/content/citta/origine-e-nome |dataarchivio=16 marzo 2015 }}</ref> padronale [[Regno longobardo|longobarda]] ([[VI secolo]] circa), chiamata nella loro lingua ''sala'', ''salucula''. Altre ipotesi ancora lo farebbero derivare da ''acquae salutiarum'', in riferimento a una fonte termale non ben precisata (forse lo stesso vicino fiume [[Po]]).
 
== Storia ==
Dell'epoca romana, risale il culto di [[Chiaffredo di Saluzzo|san Chiaffredo]], un soldato tebeo martirizzato in [[Piemonte]] nel [[III secolo]], e le cui le reliquie furono traslate a Saluzzo soltanto nel [[XVII secolo]]. È poi certo che i [[epoca romana|romani]] vi costruirono un [[castrum]]. Durante il [[Medioevo]], si unirono al questo anche le comunità agricole sparse, quali le ''Pieve di Santa Maria'', ''San Dalmazzo di Cardè'', ''San Lorenzo'', ''San Martino'', ecc.<ref>[http://www.giovannibenedetto.it/Saluzzo_La_Storia.htm Giovanni Benedetto: Saluzzo la storia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150402100337/http://www.giovannibenedetto.it/Saluzzo_La_Storia.htm |data=2 aprile 2015 }}</ref>. Nel [[1028]], si attestò il territorio come parte della [[marchese di Torino|Marca di Torino]], in proprietà al marchese [[Olderico Manfredi II|Olderico Manfredi]], della famiglia degli [[Arduinici]].
{{vedi anche|Marchesato di Saluzzo}}
Da quel momento, Saluzzo acquistò potere in quel che sarebbe diventato, alla fine dell'[[XI secolo]], il prestigioso [[Marchesato di Saluzzo|marchesato omonimo]]. Da allora, una dinastia di quattordici marchesi si succederà alla guida del piccolo Stato di confine mantenendo, anche grazie ai legami politici con la vicina [[Francia]] e con il [[Ducato di Mantova|Marchesato di Mantova]], la propria autonomia politica e giungendo perfino a contendere con i [[Casa Savoia|Savoia]] il predominio dello stesso Piemonte.
 
Dal [[1142]], con [[Manfredo I di Saluzzo|Manfredo]], figlio del marchese [[Bonifacio del Vasto|Bonifacio di Savona]], diedeebbe inizio ad una dinastia marchionale che portò la piccola ''curtis'' a diventare una fiorente capitale. Il Marchesato raggiunse l'apice della propria fortuna nel [[XV secolo]], sotto i successivi governi di [[Ludovico I di Saluzzo|Ludovico I]] e [[Ludovico II di Saluzzo|Ludovico II]] quando, insieme alla prosperità economica garantita da un lungo periodo di pace, corrisponde il crescente splendore di arti e lettere. Nel [[1511]] [[Margherita di Foix-Candale|Margerita di Foix]], vedova di Ludovico II, ottiene da [[Papapapa Giulio II]] l'istituzione della [[diocesi di Saluzzo|Diocesidiocesi]]. In questi anni, Saluzzonel assunseborgo ledi sembianze tipicamente rinascimentaliSaluzzo, con un borgo distribuito a ventaglio sulla collina, e racchiuso da una cerchia di mura, conservatefurono incostruite partele finodimore airinascimentali giornidell'aristocrazia nostrilocale e, subito fuori dalle mura, il duomo, che ripropone forme medievali, a simboleggiare l'antichità della dinastia. Al massimo della sua espansione, il controllo si estendeva su una vasta sezione dell'arco alpino occidentale, con le valli [[Valle del Po|Po]], [[Val Varaita|Varaita]], [[Val Maira|Maira]], [[ValValle Grana|Grana]] e [[Valle Stura|Stura]], alle quali concesse ampie autonomie, come nel caso dell'[[Alta Val Mayra]] a monte di [[San Damiano Macra]]. Tra i suoi domini in pianura invece, figuravano [[Carmagnola]], [[Isolabella (Piemonte)|Isolabella]] e [[Valfenera]], mentre sulle [[Langhe]] facevano parte del nobile marchesato i castelli e borghi di [[Castiglione Falletto]], [[Lequio Berria]], [[Dogliani]] con [[Belvedere Langhe|Belvedere]], [[Roddino]], [[Cissone]] e [[Bonvicino]], quindi [[Marsaglia]], [[Mombarcaro]] e [[Camerana]].
 
Nel corso del XII e XIII secolo si formò il primo centro urbano, quello che oggi è il centro storico. Esso si estende a ventaglio sulla collina e si divide in tre grandi quartieri: borgo Valoria (secondo il Muletti deriva da ''Vallatoria,'' termine tardo-latino per indicare delle fortificazioni su un pendio), borgo di Mezzo e borgo san Martino (per la vicinanza dell'omonima chiesa). Per proteggere il nuovo insediamento vennero costruite fra il 1271 e il 1286 un primo giro di mura che si raccordavano nel nuovo castello dei marchesi, la Castiglia, voluto da Tommaso I. Seguendo l'andamento est-ovest vennero aperte sei porte nelle mura: del Castello, dell'ospedale (per la vicinanza di un ospizio a servizio dei viaggiatori e dei mendicanti voluto da Federico I), dei Mondagli (dal nome di una famiglia che qui vicino aveva la residenza, strutturata su un cortile interno e abbattuta nel 1890, qui si svolgevano alcuni mercati e venivano affissi i bandi), Fia (dal nome di una famiglia che qui abitava e che aveva nello stemma un albero di fico, anche qui venivano affissi i bandi), Gaifera e Pisterna. Per proteggere la nuova espansione urbana venne costruita nel 1379-80 un secondo cerchio di mura. In esso vengono aperte tre porte: Santa Maria (per la vicinanza dell'omonima pieve), Vacca (dal nome di una famiglia nobile che qui vicino risiedeva) e San Martino. I tre borghi precedenti si allargano e vengono suddivisi ulteriormente in superiore e inferiore. Nella parte alta si concentrarono i palazzi della nobiltà legata ai marchesi e i principali edifici di governo, nella parte bassa si concentrarono le abitazioni della gente comune e le principali attività economiche tra cui si possono annoverare i diversi mulini, esistenti fin dal XII secolo e usati fino al XX secolo che utilizzando l'acqua di un canale deviato dal rio Torto (e che scorre tuttora nel basso centro storico) erano le principali fonti di ricchezza dei marchesi.
Fatale fu la mancata conquista del vicino [[libero comune]] di [[Savigliano]], alleato dei Savoia e del [[Marchesato del Monferrato]], altrettanto importante, e che venne invece annesso al [[Ducato di Mantova]]. La sua acquisizione avrebbe potuto contenere l'espansionismo sabaudo nel Basso Piemonte. Dunque, la figura politica dei suddetti marchesi perse d'importanza, fin ad assoggettarsi a [[Francesco III Gonzaga]]. La progressiva perdita d'indipendenza, ridusse Saluzzo a periferico borgo a partire dalla seconda metà del [[XVI secolo]]. Indebolito da lotte intestine tra i discendenti di Ludovico II, nel [[1548]] Saluzzo fu annesso alla Francia di [[Enrico II di Francia|Enrico II di Valois]], con la deposizione dell'ultimo marchese [[Gabriele di Saluzzo|Gabriele Ludovico]]. Approfittando delle guerre intestine che imperversavano nella Francia del cugino [[Enrico III di Francia|Enrico III]], al finire del [[1588]] il Duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]] occupò militarmente il marchesato, ancora soggetto alla protezione francese. L'anno successivo, il nuovo Re di Francia (già Re di Navarra fino al 1589), [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]], gli intimò la restituzione del territorio, ma Carlo Emanuele I si oppose, iniziando una guerra contro i francesi. La maggior parte delle battaglie si svolsero in [[Valle di Susa|Alta Val Susa]] e in [[Val Chisone]], ma non durarono molto e si conclusero il 2 maggio 1598 con la cosiddetta [[Pace di Vervins]]. A mitigare le successive dispute interverrà anche [[Papa Clemente VIII]] ma, col [[Trattato di Lione]] del [[1601]], Carlo Emanuele I ottenne il dominio del marchesato, annettendolo ai domini di casa Savoia.
 
Il 29 ottobre 1511, con la bolla pontificia ''Pro Excellenti'' di papa [[Giulio II|Giulio II Della Rovere]], Saluzzo venne elevata a [[diocesi]]. Fu un evento storico molto atteso e di grande rilevanza per la capitale del marchesato; il primo vescovo di Saluzzo fu monsignor [[Giovanni Antonio Della Rovere]] che fu anche nominato Gran Priore dell'Ordine degli Ospitalieri Gerosolimitani.<ref>S. Cerrini, 2018.</ref><ref>P. Chinazzi, 2013.</ref>
Fatale fu la mancata conquista del vicino [[libero comune]] di [[Savigliano]], alleato dei Savoia e del [[Marchesato del Monferrato]], altrettanto importante, e che venne invece annesso al [[Ducato di Mantova]]. La sua acquisizione avrebbe potuto contenere l'espansionismo sabaudo nel Basso Piemonte. Dunque, la figura politica dei suddetti marchesi perse d'importanza, fin ad assoggettarsi a [[Francesco III Gonzaga]]. La progressiva perdita d'indipendenza, ridusse Saluzzo a periferico borgo a partire dalla seconda metà del [[XVI secolo]]. Indebolito da lotte intestine tra i discendenti di Ludovico II, nel [[1548]] Saluzzo fu annesso alla Francia di [[Enrico II di Francia|Enrico II di Valois]], con la deposizione dell'ultimo marchese [[Gabriele di Saluzzo|Gabriele Ludovico]]. Approfittando delle guerre intestine che imperversavano nella Francia del cugino [[Enrico III di Francia|Enrico III]], al finire del [[1588]] il Duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]] occupò militarmente il marchesato, ancora soggetto alla protezione francese. L'anno successivo, il nuovo re di Francia (già re di Navarra fino al 1589), [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]], gli intimò la restituzione del territorio, ma Carlo Emanuele I si oppose, iniziando una guerra contro i francesi. La maggior parte delle battaglie si svolsero in [[Valle di Susa|Alta Val Susa]] e in [[Val Chisone]], ma non durarono molto e si conclusero il 2 maggio 1598 con la cosiddetta [[pace di Vervins]]. A mitigare le successive dispute interverrà anche [[papa Clemente VIII]] ma, col [[Trattato di Lione]] del [[1601]], Carlo Emanuele I ottenne il dominio del marchesato, annettendolo ai domini di casa Savoia e perdendo il [[Bugey]], che passò al regno di Francia..
 
Nel [[1690]], dopo aver sconfitto [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] a [[Staffarda]], Nicolas de Catinat de la Fauconnerie occupò nuovamente Saluzzo, ma fu soltanto una breve parentesi; ben presto la città e il suo territorio rientrarono nell'ambito dei domini sabaudi. Con una nuova occupazione francese nel [[1798]], Saluzzo divenne la sede della Sottoprefettura del [[Dipartimento della Stura]]. Poi, a seguito della [[Primo Impero francese#La caduta dell'Impero|caduta dell'Impero francese]] con la restaurazione da parte dei Savoia nel [[1814]], Saluzzo divenne [[capoluogo di provincia]] fino al [[1859]], anno in cui il titolo passò a [[Cuneo]].
 
Fino al XVIII secolo la città rimase essenzialmente limitata al nucleo medievale. Oltre si estendevano orti suburbani, campi e pochi edifici come cascinali, ma soprattutto il duomo. Tra XVII e XVIII secolo, nel borgo di San Martino fu costruito ed ingrandito ad opera dei Savoia il quartiere militare dopo la definitiva acquisizione della città nel 1601, complesso che ospitò reparti di cavalleria sabaudi fino alla Grande Guerra. Nel corso del [[Settecento|700]] furono realizzati inoltre l'ospedale sulla "via antica per Savigliano" e il grande isolato di edifici intervallato da cortili che si estendeva dalla cattedrale alla via per Torino e che delimitava la Contrada della Rubattiera, oggi Corso Italia (da ''rubat'', cilindro scanalato in legno mosso da buoi o cavalli e usato durante la battitura collettiva del grano). In questo lasso di tempo vengono costruiti il convento e il collegio dei Gesuiti, nell'antico paschero pubblico del Borgo superiore di mezzo tra i due cerchi di mura (1711, oggi municipio) e diverse chiese nella parte bassa (S. Nicola completata nel 1662, Croce Nera nel 1761, Santa Maria della Stella a inizio '700).
 
Nel 1859, con il [[decreto Rattazzi]] che riorganizzava la struttura amministrativa del Regno sabaudo, in seguito all'annessione del Regno lombardo-veneto, Saluzzo divenne capoluogo di circondario (uno dei quattro in cui era suddivisa la provincia di Cuneo) a suo volto suddiviso in 14 mandamenti. Esso copriva oltre al Saluzzese storico, ad eccezione del Val Maira, anche Savigliano e Racconigi. La città rimase capoluogo fino al 1926, quando il circondario fu soppresso e confluì in quello di Cuneo. Persa molta dell'importanza strategica che aveva avuto nei secoli, la città rimase nel corso del XIX e XX secolo un tranquillo centro di provincia. Conobbe una relativa industrializzazione, limitata peraltro al settore tessile e rimanendo esclusa dalle principali rivendicazioni operaie di fine '800. Fu infatti [[casaforte]] di esponenti politici filo-giolittiani. Lontana dai fronti della prima guerra mondiale, che la città pagò con 209 caduti, fu però centro di arrivo di numerose famiglie profughe o allontanate perché sospette alle autorità militari, provenienti specialmente dalla Valli Judicarie (comuni di Condino e Brione) e dalla Val Sugana (Scurelle,Samone e Spera), in Trentino. Tra il 1915 e il 1919 la città ospitò tra le 1000 e le 2500 persone.<ref>Chiabrando L., ''Saluzzo e il suo territorio durante la Grande Guerra,'' rel. prof. Emma Mana, Tesi di laurea, Torino, Università degli Studi, 2017-2018, p. 34.</ref> Il primo dopoguerra, a differenza di altri centri più industrializzati della provincia fu poco turbolento. Nonostante un aumento degli operai per l'impiego nelle industrie belliche, la città conobbe pochi episodi di mobilitazione, scioperi ed occupazione, nonostante l'attivismo della sezione socialista locale. Durante il fascismo, dal 1927 al 1944 il sindaco fu sostituito da un podestà.
 
Solo nel corso del XIX secolo la città oltrepasso i confini medievali:
* negli anni'50 fu costruita la stazione ferroviaria con la ferrovia per Savigliano (1857) e la piazza antistante (oggi piazza Cavour)
* negli anni '80 fu costruita la stazione della tramvia, perno dell'estesa rete tranviaria del saluzzese: Saluzzo-Busca-Cuneo, Saluzzo-Torino/ Carmagnola, Saluzzo-Revello-Paesana, Saluzzo-Pinerolo
 
Alla fine del 1938 la piccola comunità ebraica di Saluzzo contava 45 membri.<ref>[http://www.istitutoresistenzacuneo.it/45?testo=28 Istituto Storico della Resistenza di Cuneo].</ref> Negli anni della [[seconda guerra mondiale]], tra il 1940 e il 1943, giunsero a Saluzzo in internamento libero 28 profughi ebrei (incluse famiglie con bambini: una neonata, figlia di internati, nacque in paese il 13 luglio 1942). Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo degli ex-internati prontamente si disperse. Alla fine tutti gli ex-internati riuscirono a salvarsi (alcuni trovando rifugio in Svizzera, altri rimanendo nascosti in zona, altri dirigendosi verso Sud incontro all'esercito alleato).<ref>[http://www.annapizzuti.it/regioni/piemonte.php Ebrei stranieri internati in Piemonte].</ref> Per gli ebrei residenti (o sfollati) a Saluzzo invece la sopravvivenza fu precaria: 28 di loro saranno arrestati a Saluzzo e deportati ad Auschwitz.<ref> Cfr. [https://digital-library.cdec.it/ CDEC Digital Library].</ref>
 
<br />
{{immagine grande|1=Saluzzo panorama.jpg|2=800px|3=<div align="center">Panorama della città moderna</div>}}
 
=== StemmaGeografia fisica ===
=== Territorio ===
[[File:Saluzzo-Stemma.png|thumb|upright=0.7|Stemma di Saluzzo]]
{{Citazione|V'è un sol Monviso sulla terra, un solo gruppo di monti come quello, un solo Pian che s'agguagli di Saluzzo al piano.|[[Silvio Pellico]]}}
{{Vedi anche|Stemma di Saluzzo}}
 
Lo '''stemma della Città di Saluzzo''' è costituito da uno [[scudo ovale]] diviso orizzontalmente a metà con la parte superiore di colore [[azzurro (araldica)|azzurro]] e la parte inferiore di colore [[argento (araldico)|argento]]. Al di sopra del tutto è presente una lettera [[S]] costituita da due [[Delfino (araldica)|delfini]] che mordono un [[pomo]]. Lo scudo è timbrato da una [[corona (araldica)|corona]] [[Marchese|marchionale]], circondato da un ramo di [[Olivo (araldica)|olivo]] e da uno di [[Palma (araldica)|palma]] [[Decussato|decussati]].
Saluzzo abbraccia un vasto territorio, dando l'ingresso alla [[Valle Po]] in [[provincia di Cuneo]], la valle che porta al [[Monviso]] e alle sorgenti del fiume [[Po]]. Un po' più a sud, Saluzzo dà anche l'ingresso alla [[Valle Varaita|Val Varaita]]. Tuttavia, essendo già in una zona semi-pianeggiante, non fa parte delle relative [[Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita Valle Bronda|comunità montane]].
A nord invece, Saluzzo confina con [[Cardè]], [[Torre San Giorgio]], [[Moretta (Italia)|Moretta]] e [[Scarnafigi]]. A est confina con [[Lagnasco]], mentre a sud con [[Manta (Italia)|Manta]], a ovest con [[Revello]] e [[Pagno]].
 
Dal punto di vista storico e culturale, Saluzzo rappresenta un tipico esempio di [[architettura medievale]] piemontese conservando, stretta nel circuito delle antiche mura, le caratteristiche di diverse epoche. Capitale per ben quattro secoli di un [[Marchesato di Saluzzo|marchesato indipendente]], le numerose testimonianze del suo nobile e ricco passato ne confermano il ruolo di città d'arte.
 
Oltre che ad alcuni nobili [[Marchesi di Saluzzo|marchesi]], Saluzzo ha dato il natale a molte personalità, tra le quali lo scrittore [[Silvio Pellico]] e il tipografo [[Giambattista Bodoni|Giovanni Battista Bodoni]], e in tempi più recenti, il generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], ucciso dalla mafia nel [[1982]].
{{vedi anche|Marchesi di Saluzzo}}
 
Nel [[2017]] il quotidiano statunitense ''[[USA Today]]'' ha inserito Saluzzo tra le undici località italiane da visitare prima che siano scoperte dalla grande massa del turismo.<ref>[http://www.targatocn.it/2017/10/23/mobile/leggi-notizia/argomenti/targato-curiosita/articolo/il-terzo-quotidiano-piu-letto-negli-stati-uniti-inserisce-saluzzo-tra-le-11-localita-italiane-da-s.html Il terzo quotidiano più letto negli Stati Uniti inserisce Saluzzo tra le 11 località italiane da scoprire]</ref>
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Saluzzo}}
Saluzzo ha un [[clima continentale|clima tipicamente continentale]], con poca foschia e nebbia nei mesi autunnali e invernali, precipitazioni a carattere nevoso in inverno e miti temperature in primavera. Particolarmente calda l'estate, mitigata però dall'aria fresca proveniente dal Monviso.
In base ai dati forniti dalla locale stazione meteorologica, la temperatura media del mese più freddo (gennaio) si attesta a +1,1&nbsp;°C; quella del mese più caldo (luglio) è di +21,8&nbsp;°C.
 
== Origini del nome ==
Le prime notizie certe si hanno in merito a reperti d'[[epoca romana]]; tuttavia, si hanno forti ipotesi di antichi insediamenti [[Liguri|celto-liguri]].
 
A tal proposito, il toponimo potrebbe derivare da ''Saliis'', nome dato dagli [[Italia (epoca romana)|antichi romani]] intorno al [[II secolo a.C.]] a una preesistente popolazione [[Liguri|ligure]] delle [[Alpi Marittime]] (chiamati anche ''Capillati''). Alla tribù, fu poi aggiunto il termine germanico-longobardo ''hutzen'', "capanne". Altre ipotesi lo farebbero derivare dalla ''curtes''<ref>{{Cita web|url=https://comune.saluzzo.cn.it/vivere-il-comune/la-citta/origine-e-nome/|titolo=Origine e nome|sito=Comune di Saluzzo|accesso=13 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150316015421/http://www.comune.saluzzo.cn.it/content/citta/origine-e-nome|urlmorto=no}}</ref> padronale [[Regno longobardo|longobarda]] ([[VI secolo]] circa), chiamata nella loro lingua ''sala'', ''salucula''. Altre ipotesi ancora lo farebbero derivare da ''acquae salutiarum'', in riferimento a una fonte termale non ben precisata (forse lo stesso vicino fiume [[Po]]).
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Duomo ===
{{vedi anche|Duomo di Saluzzo}}
[[File:Duomo di Saluzzo Maria Vergine Assunta.jpg|thumb|Il duomo]]
La [[Duomo di Saluzzo|cattedrale di Saluzzo]], altresì nota come ''Duomo'', dedicato a Maria Vergine Assunta, si distingue per le sue forme [[Tardo gotico|tardo-gotiche]]; costruito fuori dalle mura appena oltre ''Porta Santa Maria'' tra il [[1491]] ed il [[1501]], fu sede vescovile a partire dal [[1511]]. La facciata è in mattoni a vista, ornata da tre portali sormontati da ghimberghe in terracotta che ospitano statue degli apostoli (portale centrale), mentre sopra i laterali vi sono il patrono ''San Chiaffredo'' e ''San Costanzo''. L'interno presenta una copertura composta da volte a crociera, mentre di grande impatto è l'altar maggiore barocco con ''undici statue lignee'' di [[Carlo Giuseppe Plura]] e collaboratori.<ref>[http{{Cita web|url=https://books.google.ch/books?id=xqspC1E0f3QC&pg=PA141&lpg=PA141&dq=carlo+giuseppe+plura&source=bl&ots=I42YKHJynK&sig=0zes0XMq2uibXLRA5oJO3tk0nXI&hl=it&sa=X&ei=ioj0Tv78OpSO4gTqgMWNCA&ved|titolo=0CC0Q6AEwAjgK#v=onepage&q=carlo%20giuseppe%20plura&f=falsePiemonte: TCITorino -e Saluzzoil Canavese, Duomo:Langhe, statueMonferrato, diOssola, Carlole GiuseppeAlpi, i parchi, il Verbano|data=27 settembre 2019|editore=Touring Editore|via=Google Plura]Books}}</ref>. Nella navata centrale si può ammirare un prezioso crocefisso ligneo trecentesco. A sinistra dell'altare maggiore c'è la ''Cappellacappella del SS. Sacramento'', con un polittico dell'artista fiammingo di origini francesi [[Hans Clemer]], meglio noto come ''Maestro d'Elva''.
 
=== Chiesa di San Giovanni ===
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[[File:Saluzzo SanGiovanni.jpg|thumb|Chiesa di San Giovanni]]
Questo esempio di costruzione gotica fu la chiesa principale della città fino al 1501. Inserita nel contesto architettonico medievale del borgo antico, fu sede dei [[domenicani]] dal 1325 e, nel corso dei secoli, subì numerosi rimaneggiamenti.
 
=== Chiesa di San Bernardo ===
Di origine trecentesca quale semplice cappella, la chiesa fu ampliata nel [[Quattrocento]], anche con l'aggiunta dell'abside poligonale e del campanile. Dopo l'insediamento dell'ordine dei minori, la chiesa ebbe un'importante ristrutturazione tra la fine del [[Cinquecento]] e l'inizio del [[XVII secolo|Seicento]] da [[Francesco Vincenzo Della Torre]] e, dopo un crollo, le navate furono ricostruite nel 1766-1767.<ref>{{Cita web|url=https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificios/edificio/59232/Chiesa+di+San+Bernardo|titolo=Chiesa di San Bernardo}}</ref>
 
=== La Castiglia ===
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A partire dal 1825, da abbandonata rovina romantica decantata da artisti e poeti, viene riconvertito a carcere, funzione che conserverà fino al 1992. I lavori necessari all'adattamento alle nuove esigenze comporteranno una radicale trasformazione della struttura, con la distruzione di molte decorazioni originali.
 
Dal 2002 l'agenzia del [[demanio]] l'ha concessa in comodato al comune di Saluzzo che ha intrapreso un'impegnativa opera di restauro finalizzato a un pieno riutilizzo culturale e sociale. Dove sorgevano gli antichi bastioni vi è ora un'ampia area verde atta ad ospitare spettacoli ed eventi culturali all'aperto. Il vecchio percorso di ronda dell'ex carcere lungo la cinta muraria consente invece di percepire la Castiglia nella sua interezza.<ref>[{{Cita web|url=http://www.saluzzonline.com/castiglia-saluzzo-vecchia.html |titolo=La Castiglia] {{webarchivee Saluzzo Vecchia|urlaccesso=13 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101107104357/http://www.saluzzonline.com/castiglia-saluzzo-vecchia.html |dataurlmorto=7 novembre 2010 }}</ref>
<br/>Dal 2014 la Castiglia è sede di due musei: il ''Museo della Civiltà Cavalleresca'' eed il ''Museo della memoria carceraria'' (primo museo italiano interamente dedicato alla storia del carcere nell'età moderna).<ref>{{Cita web|url=http://www.saluzzoturistica.it/monumenti_scheda.php?id=3865&itin=425|titolo=Museo della Memoria Carceraria - Saluzzo|sitoaccesso=24 luglio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150206201237/http://www.saluzzoturistica.it/monumenti_scheda.php?id=3865&itin=425|accessodataarchivio=2016-07-246 febbraio 2015|urlmorto=sì}}</ref>
La Castiglia è inserita nel sistema storico-museale dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].<ref>[{{Cita web|url=http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=120|titolo=La Castiglia di Saluzzo|sito=Castelli Aperti]|accesso=13 {{webarchivegiugno 2024|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20100421231031/http://www.castelliaperti.it/pagine/ita/scheda.lasso?-id=120 |dataurlmorto=21 aprile 2010 }}</ref>
 
=== Torre Civica ===
[[File:Torre Civica di Saluzzo.JPG|thumb|Veduta della Torre Civica]]
Inglobata nella massiccia mole del [[Palazzo Comunale (Saluzzo)|Palazzo Comunale]], è il simbolo del rinnovamento epocale che vide Saluzzo divenire una piccola ma ambiziosa capitale rinascimentale.
Edificata intorno al 1460, è alta 48 metri, con una sommità ottagonale scandita da archi a tutto sesto, sormontata da una cupola aggiunta nel 1556. Ospita la storica campana che per secoli ha scandito la vita della città.
 
Oggetto di un restauro già nel corso dell'Ottocento, nel 1993 un importante recupero conservativo ha permesso di tornare a salire i 130 gradini per raggiungere la sommità, da dove di può godere un ampio panorama sul borgo antico, sulla campagna circostante e sulla catena delle Alpi Occidentali.
Oggetto di un restauro già nel corso dell'Ottocento, nel 1993 un importante recupero conservativo ha permesso di tornare a salire i 130 gradini per raggiungere la sommità, da dove si può godere un ampio panorama sul borgo antico, sulla campagna circostante e sulla catena delle Alpi Occidentali.
 
==== Casa Cavassa ====
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Casa Cavassa è un significativo esempio di dimora signorile rinascimentale. Risalente al XV secolo, fu residenza dei Marchesi di Saluzzo fino al 1464 quando il marchese Ludovico II lo dona al Vicario Generale Galeazzo Cavassa, esponente di una nobile famiglia di Carmagnola.
 
La facciata presenta cornici in cotto e affreschi arricchiti da decorazioni bugnate. Il ricco portale in marmo bianco con tarsie di marmi policromi incornicia un prezioso esempio di portone in legno finemente scolpito, mentre il cortile interno riporta un ciclo di affreschi à ''grisaille''. Degna di nota è la Palapala della Madonna della Misericordia ad opera di [[Hans Clemer]].
Nell'Ottocento viene acquistata dal marchese Emanuele Tapparelli d'Azeglio che si occupa del restauro e la lascia in dono alla città.
 
Attualmente l'interno dell'edificio ospita la sede del Museomuseo Civicocivico e raccoglie un'apprezzabile collezione di arredi d'epoca, nonché molti reperti archeologici e cimeli di [[Silvio Pellico]], distribuiti in una quindicina di sale.
 
Casa Cavassa è inserita nel sistema storico-museale dei "[[Castelli Aperti]]" del [[Basso Piemonte]].
 
=== Villa Belvedere ===
Posta sulla collina, in direzione di [[Manta (Italia)|Manta]], risale al XIV secolo ed è nota anche come ''Villavilla Radicati''. Rappresenta un bell'esempio di dimora rinascimentale nata con funzione di avamposto grazie alla favorevole ubicazione sulla collina.
 
Nel corso del XV secolo i Marchesi la utilizzarono come casino di caccia ma, alcuni decenni dopo, il marchese Ludovico II la trasforma in residenza nobiliare, per fuggire dall'austerità e dalle scomodità della vicina Castiglia.
La villa diviene poi residenza della reggente Marchesamarchesa di Foix che vi si stabilì definitivamente dopo la morte del marito Ludovico II. Estintasi la dinastia marchionale, nella metà del XVI secolo diviene residenza del Governatoregovernatore [[Ludovico Birago]] a cui si deve l'aspetto attuale.
 
All'inizio del Settecento viene acquistata dalla nobile famiglia [[Radicati di Marmorito]] che la conservano pressoché inalterata fino al 1977 anno in cui, per volontà testamentaria, viene donata al Comunecomune di Saluzzo.
 
La villa ha una pianta a croce e si sviluppa su tre piani, coronati da una piccola loggia con decori e beccatelli sui quattro angoli. L'interno dispone di ampi saloni con volte a vela, grandi camini e ali porticate. Di particolare pregio sono gli affreschi raffiguranti [[allegorie]], [[grottesche]] e scene di guerra.
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Villa Belvedere è inserita nel sistema storico-museale dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.
 
=== Casa Pellico ===
==Frazioni==
{{vedi anche|Casa Pellico}}
===Ruata Eandi===
'''Ruata Eandi''' è una frazione di Saluzzo. Si trova sulla strada provinciale che collega Saluzzo con Scarnafigi. Confina a nord con la frazione [[Torrazza di Saluzzo|Torrazza]]; a est con il Comune di [[Scarnafigi]], a sud con la frazione [[Colombaro dei Rossi]] a ovest con il concentrico della città
La frazione si presenta oggi come un centro rurale a vocazione agricola, ricca di insediamenti produttivi legati alla coltivazione di frutta, cereali e all'allevamento.
Nella frazione si trova anche una cappella dedicata a [[Eurosia di Jaca|sant'Eurosia]], edificata nel XVIII secolo.
 
=== Cervignasco ===
Cervignasco è una frazione di Saluzzo. La frazione, nota soprattutto per la valorizzazione e l'allevamento della gallina bianca di Saluzzo, è la più grande del comune, un tempo anche servita da una scuola elementare.
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera è di 2337, pari al 13,58% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Saluzzo sono {{formatnum:2073}}<ref>[http://demo.istat.it/str2017/index.html Dato Istat al 31/12/2017]</ref>, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative<ref>Dati superiori alle 20 unità</ref>:
Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso al 31 dicembre 2022}}</ref>
 
{{div col}}
# [[Albania]], {{formatnum:880}}
# [[Romania]], {{formatnum:338}}
# [[Marocco]], {{formatnum:269}}
# [[Cina]], {{formatnum:128}}
# [[Perù]], {{formatnum:47}}
# [[India]], {{formatnum:41}}
# [[Repubblica Dominicana]], {{formatnum:33}}
# [[Costa d'Avorio]], {{formatnum:27}}
# [[Bolivia]], {{formatnum:27}}
# [[Egitto]], {{formatnum:20}}
# [[Brasile]], {{formatnum:20}}
{{div col end}}
 
=== La comunità ebraica ===
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Saluzzo|Sinagoga di Saluzzo}}
Saluzzo fu sede, fino alla seconda guerra mondiale, di una fiorente comunità ebraica. A testimonianza della sua storia rimangono la bella sinagoga ottocentesca, con i suoi arredi originari e il cimitero di via Lagnasco. Il colpo mortale fu inferto però dalle persecuzioni razziali durante la seconda guerra mondiale quando 29 ebrei di Saluzzo (ovvero i due terzi dell'intera comunità) furono deportati e trucidati.<ref>Annie Sacerdoti, ''Guida all'Italia ebraica'', Marietti, Genova, 1986.</ref>
 
== Cultura ==
Dal 2021 si svolge la "Festa del libro medievale e antico di Saluzzo"<ref>{{Cita web|url=https://www.salonelibro.it/news/dal-salone-mobile/festa-del-libro-medievale-e-antico-di-saluzzo-%E2%80%9Cle-donne,-i-cavallier,-l%E2%80%99arme,-gli-amori%E2%80%9D.html|titolo=Festa del libro medievale e antico di Saluzzo|sito=www.salonelibro.it|accesso=2022-09-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.quotidianopiemontese.it/2021/10/21/a-saluzzo-la-festa-del-libro-medievale-e-antico/|titolo=A Saluzzo la Festa del libro medievale e antico|sito=Quotidiano Piemontese|data=2021-10-21|accesso=2022-09-20}}</ref>, manifestazione dedicata alla cultura e storia medievale, in collaborazione con il [[salone del Libro di Torino]].
{{...|centri abitati|arg2=cultura}}
 
=== Stampa ===
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<!-- ORDINE ALFABETICO -->
; ''Settimanali''
* Corriere di Saluzzo;
* La Gazzetta di Saluzzo;
* La Pagina (non più in attività);
* Saluzzo Oggi.
; ''Mensili''
* La Strada (non più in attività).
 
=== Cucina ===
Uno dei piatti tradizionali del comune cuneese è una zuppa di erbette a base di foglie di girasole, luppoli, cicuta, foglie di malva, violette, foglie di ortica, primule, costine, sedano, patate, cipolle e un tuorlo d'uovo crudo aggiunto all'ultimo momento.<ref>{{cita libro|titolo=L'inventore della bagna caoda|autore=Sandro Doglio|editore=Daumerie|anno=1993|pagine=85-6}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
==== Cervignasco ====
[[Cervignasco]] è una frazione di Saluzzo. La frazione, nota soprattutto per la valorizzazione e l'allevamento della gallina bianca di Saluzzo, è la più grande del comune, un tempo anche servita da una scuola elementare.
 
==== Castellar ====
Comune autonomo fino al 31 dicembre 2018, [[Castellar (Saluzzo)|Castellar]] è stato incorporato a seguito del referendum del 15 luglio 2018.
 
== Economia ==
=== Artigianato ===
Per quanto riguarda l'[[artigianato]], importante è la lavorazione locale del ferro battutolegno, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili, tra i quali si distingue il tipo saluzzese, caratterizzato da uno stile composito.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=8}}</ref>
===Industria===
Nel territorio è presente la [https://sedamyl.com/it/ Sedamyl], azienda leader nella produzione di amidi, dolcificanti, proteine e alcol.
È presente la [[centrale idroelettrica di Santa Caterina]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Saluzzo]] è posta lungo la [[Ferrovia Savigliano-Saluzzo-Cuneo]], inaugurata fra ilnel [[1857]] e ilprolungata [[1892]].da DalSaluzzo [[2012]]a laCuneo nel [[Regione Piemonte1892]] ha deciso di sospendere il servizio passeggeri, riservando la linea esclusivamente al trasporto delle merci.
 
La linea ferroviaria è attiva ed è operata con treni di [[Arenaways]]
Sono iniziati a fine giugno [[2018]] i lavori propedeutici alla riapertura al traffico ferroviario passeggeri consistenti nell'allungamento della banchina fra i binari due e tre atta ad accogliere i convogli 'minuetto' che entro fine [[2018]] torneranno a servire la linea Saluzzo-Savigliano come confermato da RFI, servizio ora espletato da autobus.
 
Fra il [[1884]] e il [[1986]] la stazione fungeva altresì da capolinea della [[Ferrovia Airasca-Saluzzo]].
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=== Tranvie ===
Tra il [[1880]] e il [[1950]] Saluzzo fu il centro di una vasta rete di tranvie interurbane, che comprendeva le linee per:
* [[Tranvia Torino-Saluzzo|Torino]] (1882-1950);
* [[Tranvia Saluzzo-Cuneo|Cuneo]] (1880-1948);
* [[Tranvia Saluzzo-Revello-Paesana|Revello e Paesana]] (1881-1935);
* [[Tranvia Saluzzo-Pinerolo|Cavour e Pinerolo]] (1882-1935).
 
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani e interurbani di Saluzzo vengono svolti principalmente con autoservizi di linea gestiti da [[Bus Company]] articolati su due linee urbane, una attiva tutto l'anno, e l'altra solo nel periodo scolastico. La città è anche servita nei collegamenti con i comuni limitrofi e [[Torino]] dalle società Allasia di [[Savigliano]], e Sav di [[Villafalletto]].
 
Il tratto della S.P. 662 (Roreto - Saluzzo) che va da Savigliano a Saluzzo, di 16,2 &nbsp;km., completamente pianeggiante, contiene un rettilineo che, con i suoi 13,8 &nbsp;km., è uno dei più lunghi d'Italia su strada extraurbana, non considerando quelli autostradali né quelli ferroviari.
 
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Piccat |Inizio = 11 marzo 1988 |Fine = 13 luglio 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http{{Cita web|url=https://amministratoridait.interno.gov.it/elezioni/anagrafe-amministratori|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali|data=23 febbraio 2017|sito=Dipartimento per gli affari interni e territoriali}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Marco Piccat |Inizio = 13 luglio 1990 |Fine = 27 gennaio 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Enrico Cornaglia |Inizio = 25 febbraio 1993 |Fine = 4 novembre 1993 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
Riga 220 ⟶ 238:
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Polonia|Łowicz}}{{Cn}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Silvio Pellico|link= Silvio Pellico (Argentina) }}{{Cn}}
 
== Sport ==
[[File:Fitwalking del cuore. Gennaio 2017 - sempre più iscritti - J031798 J03.jpg|thumb|Fitwalking del cuore, gennaio 2017]]
=== Calcio ===
LaHa principalesede societànel calcistica della città ècomune l'[[Associazione Calcio Sportiva Dilettantistica Saluzzo]],: natafondata nel 1901, che militavanta inquale [[Eccellenzamaggior Piemonte-Vallesuccesso d'Aosta]].alcune partecipazioni Dalalla [[1991Serie C]]. disputaAltra lecompagine garecalcistica internecittadina pressoè lola Stadio Comunale "A.S. Olimpic Saluzzo 1957, mai spintasi oltre le divisioni dilettantistiche Damiano"regionali.
 
A Saluzzo è inoltre presente la squadra di calcio femminile SC Musiello 1990 che disputa il campionato di Serie B dalla stagione 2014/15.<ref>{{Cita web|url = http://www.lastampa.it/2014/05/11/edizioni/cuneo/sport/musiello-saluzzo-batte-le-rivali-biellesi-ed-promosso-nella-serie-b-femminile-RzUHv0r21jaz4Ui8Tvqs1O/pagina.html|titolo = Musiello Saluzzo batte le rivali biellesi ed è promosso nella serie B femminile|accesso = 12 dicembre 2015|sito = LaStampa.it}}</ref>
Altra compagine calcistica cittadina è [[A.S. Olimpic Saluzzo 1957]] (militante in [[Prima Categoria]]).
 
A Saluzzo è inoltre presente una squadra di calcio femminile: la [[SC Musiello 1990]] che disputa il campionato di Serie B dalla stagione 2014/15.<ref>{{Cita web|url = http://www.lastampa.it/2014/05/11/edizioni/cuneo/sport/musiello-saluzzo-batte-le-rivali-biellesi-ed-promosso-nella-serie-b-femminile-RzUHv0r21jaz4Ui8Tvqs1O/pagina.html|titolo = Musiello Saluzzo batte le rivali biellesi ed è promosso nella serie B femminile|accesso = 2015-12-12|sito = LaStampa.it}}</ref>
 
=== Basket ===
La principale compagine cittadina è la CR Saluzzo che milita nella [[Serie CD regionale]].
 
=== Rugby ===
Riga 238 ⟶ 255:
 
=== Pallavolo ===
La squadra di pallavolo femminile è l'A.S.D.Volley Saluzzo.<ref>{{Cita web |url=http://www.volleysaluzzo.com/ |titolo=Volley Saluzzo A.S.D. |accesso=3 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190103210607/http://www.volleysaluzzo.com/ |dataarchivio=3 gennaio 2019 |urlmorto=sì }}</ref>
{{...|centri abitati}}
 
=== Atletica Leggeraleggera ===
Dal [[2002]] ha sede in città la scuola mondiale di marcia, creata dai fratelli Damilano in collaborazione col Comunecomune e la [[Federazione Italiana di Atletica Leggera]]. Presso questo centro sportivo si preparano per le competizioni atleti italiani e stranieri di fama internazionale.
 
=== Fitwalking ===
Ogni anno a metà gennaio si svolge la passeggiata non competitiva di [[fitwalking]].
[[File:J031798 J03.jpg|miniatura|Fitwalking del cuore, gennaio 2017]]
 
{{...|centri abitati}}
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Saluzzo}}
[[File:Coat of arms of Saluzzo.svg|thumb|upright=0.7|Stemma di Saluzzo]]
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del capo del governo del 9 marzo 1935.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2632 |titolo= Saluzzo |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 17 giugno 2023 }}</ref>
 
Lo stemma della Città di Saluzzo è costituito da uno [[scudo ovale]] diviso orizzontalmente a metà con la parte superiore di colore [[azzurro (araldica)|azzurro]] e la parte inferiore di colore [[argento (araldico)|argento]]. Al di sopra del tutto è presente una lettera [[S]] costituita da due [[Delfino (araldica)|delfini]] che mordono un [[pomo]]. Lo scudo è timbrato da una [[corona (araldica)|corona]] [[Marchese|marchionale]], circondato da un ramo di [[Olivo (araldica)|olivo]] e da uno di [[Palma (araldica)|palma]] [[Decussato|decussati]].
 
Il [[gonfalone]] è un drappo troncato d'azzurro e di bianco, riccamente ornato di ricami d'oro.
 
== Note ==
Riga 256 ⟶ 281:
* [[Circondario di Saluzzo]]
* [[Stazione di Saluzzo]]
* [[Assedio di Saluzzo (1336)]]
* [[Assedio di Saluzzo (1487)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Saluzzo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.saluzzoturistica.it/ Saluzzo turistica], il sito turistico della città di Saluzzo.
 
{{comuni della provincia di Cuneo}}