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{{Opera urbana
|nome = Piazza dell'Orologio
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|immagine = Clusone palazzo municipale xilografia di Barberis.jpg
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|siglaStato = ITA
|città = [[Clusone]]
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La '''Piazza dell'Orologio''' è la piazza principale della città di [[Clusone]], in [[provincia di Bergamo]]. Il nome della piazza deriva dall' [[Orologio planetario Fanzago]], opera realizzata nel [[1583]] da Pietro Fanzago, tuttora funzionante.
 
== Storia e descrizione ==
Centro della vita politico-amministrativa sin dal Medioevo, piazza dell’Orologio, con la contigua piazza Sant’Andrea, ha mantenuto questo ruolo: ancora oggi infatti nel [[Palazzo comunale (Clusone)|Palazzo Comunale]] qui ubicato si trova la sede sia degli organi istituzionali, sia degli uffici municipali, sia la sede della ''Turismo Pro Clusone''. Ha fatto e continua a fare, da cornice alle principali manifestazioni culturali, artistiche, e di intrattenimento del paese. Per anni vi si sono tenuti i concerti più significativi del [[Clusone Jazz Festival]], festival di [[jazz|musica jazz]], con la presenza di di caratura internazionale. Qui confluiscono, da oltre sessant'anni, i [[Carro allegorico|carri allogorici]] del Carnevale Clusonese (prima edizione del 1950). A novembre si tiene la festa in onore di di [[Martino di Tours|san Martino.
 
Un quadro del [[1802]], una cui copia è presente nella sala del Consiglio Comunale, che mostra la fucilazione del carbonaio Luigi Bana il 7 Agosto [[1797]], rende l’aspetto della piazza in quel periodo. Vi si vede, sulla sinistra, formata da una colonna di pietra ottogonale che sostiene la vasca, una fontana, che all’arrivo dei Francesi divenne il piedestallo dell’Albero della Libertà. Proprio per averlo abbattuto, Luigi Bana venne condannato a morte. In seguito, nel [[1805]], dopo l’incoronazione di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] a Re d’Italia, la municipalità ordinò di togliere l’albero e di sostituirlo con una piramide di legno, su cui il pittore [[Antonio Brighenti]] dipinse lo stemma reale. Nel [[1897]] la piazza venne intitolata a [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] e nel [[1903]] vi fu eretto il monumento al [[Umberto I di Savoia|re Umberto]], opera dello scultore rovettese Giuseppe Rovida; tutt’attorno una cancellata in ferro battuto.
 
=== Gli edifici della piazza ===
{| border="2" align="center" cellpadding="4" cellspacing="0" style="margin: 1em 1em 1em 0; border: 1px #aaa solid; border-collapse: collapse; font-size: 95%;"
|- bgcolor="#eeffee"
! Immagine !! Nome !! Descrizione
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|[[File:Torre dell'Orologio a Clusone.JPG|150px]] || Torre dell'[[Orologio planetario Fanzago|Orologio]] || Accessibile anche da ripidi vicoli di antica origine, sul lato nord la piazza è dominata dal complesso della Torre dell’[[Orologio planetario Fanzago|Orologio]]e dal [[Palazzo comunale (Clusone)|Palazzo comunale]]. La prima è l’edificio più antico, risalente nell’impianto originale al [[XII secolo]]. Nel [[1583]], in sostituzione di un vecchio orologio, vi fu insediato quello [[orologio astronomico|planetario] costruito da Pietro Fanzago. E’ un autentico gioiello della meccanica [[Rinascimento|rinascimentale]], conserva ancora il meccanismo originario, collocato all’interno della torre ed accessibile dal palazzo comunale. Rispetto ai quasi coevi esemplari di [[Cremona]] e [[Brescia]], offre le stesse indicazioni astronomiche ma con un numero estremamente ridotto di [[ingranaggio|ingranaggi]]. Dalla piazza si può ammirare il [[Quadrante (astronomia)|quadrante]] racchiuso in una cornice decorativa affrescata. Sulla fascia più esterna, divisa in 24 parti, la lancetta più lunga indica, muovendosi in senso antiorario, le ore. Inoltre vi si possono leggere il mese e il [[segno zodiacale]] corrispondente, la data approssimativa del giorno, la durata del dì e della notte, il [[Mese sinodico|mese lunare]], le [[fasi lunari]], l’inclinazione dei raggi solari rispetto alla superficie terrestre. Il cerchio più interno permette di determinare gli aspetti astrologici, per conoscere l’influsso degli astri.
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|[[File:Portici palazzo comunale Clusone 09.jpg|150px]] || [[Palazzo comunale (Clusone)|Palazzo comunale]] || Il Palazzo Comunale, iniziato nel [[XIII secolo]] e via via ampliato e rimaneggiato, sorge su sei massicce arcate (la più antica è quella che appoggia sulla torre dell’'[[Orologio planetario Fanzago|Orologio]]). Sulla facciata sono visibili i resti delle finestre ad [[Arco a sesto acuto|arco acuto]], risalenti al [[XV secolo|Quattrocento]] e distrutte dalla ristrutturazione di inizio [[XIX secolo|Ottocento]], che ha stravolto l’aspetto [[Medioevo|medioevale]] dell’edificio. I restauri eseguiti nel [[1974]] hanno riportato alla luce scritte in [[Scrittura gotica|caratteri gotici]] e numerosi affreschi, quasi tutti raffiguranti gli stemmi dei podestà veneti che governarono [[Clusone]].
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|[[File:Piazza dell'orologio - panoramio - Emanuela Meme Giudic….jpg|150px]] || Portico del lino || Di fronte al [[Palazzo comunale (Clusone)|Palazzo comunale]], sul lato sud della piazza, si trova un altro portico, conosciuto come il ''portico del lino'', perché qui si teneva il mercato del [[Lino (fibra)|lino]]. Dei quattro [[Capitello|capitelli]] che lo sorreggono, due sono scolpiti. In uno si osserva un cane, un coniglio e una mano; nell’altro una torre, due vipere che s’incrociano e la data del [[1567]]. Sulla facciata uno stemma raffigurante nella parte inferiore un castello merlato con due torri e nella parte superiore un’aquila ad ali spiegate, porta la data del 22 aprile [[1763]] e la dicitura: ''Arma del Sig. Capo Rinaldi''. Non si tratta dello stemma di un guerriero, come potrebbero far supporre i trofei d’armi che incorniciano lo [[Scudo (araldica)|scudo]], né del capo degli sbirri, come si è ipotizzato. Era invece il capo di una ''chiodera'', l’[[opificio]] dove si stiravano e si rifinivano le pezze quando a Clusone fioriva l’arte del [[Panno|pannolana]]. Era inoltre macellaio e sublocatore del dazio delle carni per la [[Val Seriana|Valle Seriana Superiore]] e la sua macelleria con tanto di ''soch'' (ceppo) per la macellazione delle carni, era sotto i portici.
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|[[File:Palazzo comunale piazza dell'orologio.jpg|150px]] || Piazza Sant’Andrea || Attigua a Piazza Orologio, si trova Piazza Sant’Andrea, su cui prospetta il lato est del [[Palazzo comunale (Clusone)|Palazzo comunale]], con il portale d’accesso della fine del [[XVI secolo|Cinquecento]], accanto al quale si può vedere ancora oggi la fessura in cui venivano imbucate segretamente le denunzie dei malati contagiosi. Anticamente al livello inferiore correva un portico, successivamente tamponato, che proseguiva sul confinante Palazzo Sant’Andrea, ora sede di uffici comunali. Entrando in quello dell’Anagrafe, si può vedere un frammento di una [[Annunciazione]], opera di [[Giacomo Borlone de Buschis]], lo stesso autore delle [[Danza macabra (Clusone)|Danza macabra]] e delle storie della vita di [[Gesù]] nell’[[Oratorio dei Disciplini (Clusone)|Oratorio dei Disciplini]] di [[Clusone]]. Il palazzo era di proprietà della nobile famiglia Sant’Andrea, che diede all’esercito [[Repubblica Cisalpina|cisalpino]] prima, [[Grande Armata|napoleonico]] poi, un capitano, un colonnello ed un generale. Un fratello, nominato [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretore]] ai tempi napoleonici, si stabilì a [[Clusone]]. Il nipote Giovanni, ultimo discendente della famiglia, lasciò il suo palazzo alla [[Congregazione di carità]] perché fosse adibito in parte a ''ricovero, non carcere'' (come scrive nel testamento) per i vecchi poveri, e in parte a museo, ove collocare preziosi mobili, tra cui un letto di mano di [[Andrea Fantoni]], parecchi quadri e una raccolta di monete. Quel che resta di tale patrimonio, depauperato nel passato dall’incuria e dalla sparizione di alcuni dei pezzi più preziosi, si può ammirare nel [[Museo Arte Tempo]] nel [[Palazzo Marinoni Barca]] di [[Clusone]].
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| || Altri edifici medioevali || Nelle due piazze rimangono testimonianze medioevali: proprio di fronte all’[[Orologio planetario Fanzago|Orologio Fanzago]], una bottega, preceduta da un piccolo porticato a colonne; una casa, al civico 5 di piazza sant’Andrea, di cui un restauro ha rimesso in luce gli archi di ingresso; due case torri, una quasi completamente rifatta, ma la cui struttura è sostanzialmente inalterata, almeno nella parte inferiore; l’altra all’inizio di via Ruggero Viti, su cui si possono osservare ancora frammenti di affreschi, le [[Pietra angolare|pietre angolari]] e, su lato sud, una feritoia a circa un metro e mezzo dal suolo, ora rialzato rispetto al piano [[Medioevo|medioevale]].
|}
 
== Il Mercato ==
Nella piazza ogni lunedì si tiene il mercato settimanale. Secondo l’antica tradizione storiografica, l'origne del mercato risalirebbe ad [[1243]]. In quest’anno, infatti, Pantaleone Burgense, cui la [Val seriana|Valle Seriana Superiore]] col resto del [[provincia di Bergamo|bergamasco]] era stata donata in dote dal suocero Arnolfo d’Austria, le concesse alcuni privilegi, tra cui appunto quello di istituire il mercato il lunedì. L’atto di donazione è sicuramente un falso, costruito probabilmente all’inizio del [[XV secolo|Quattrocento]] all’avvento dei [[Malatesta]] per dare fondamento alla richiesta di alcuni privilegi, o per far valere gli stessi nei confronti della città di [[Bergamo]], sotto il dominio di [[Venezia]].
 
Ancora oggi, dal secondo dei pilastri che sorreggono il [[Palazzo comunale (Clusone)|Palazzo comunale]], pendono delle catene, cui nei giorni di mercato veniva infissa una specie di insegna o bandiera. Era il segnale che solo i privati potevano fare acquisti. I rivenditori dovevano attendere fino a che non venisse tolta. Questo privilegio del privato era in uso anche in altri paesi. In una [[grida]] emanata tra la fine del [[XVI secolo|Cinquecento]] e l’inizio del [[XVII secolo|Seicento]] da donna Bianca Rangoni, signora di [[Spilamberto]], in [[provincia di Modena]] si prescriveva che ''niun forestiero o venderuolo'' potesse acquistare, finchè non fosse levata la banderuola ''acciocchè in quel mentre potessero quelli del paese comprare et provvedersi aggiatamente di quello che loro occorreva''. A [[Desenzano del Garda]], uno dei principali mercati d’Italia di [[granaglie]], vigeva analoga usanza.
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=B. Baldi|titolo=Storia della Terra di Clusone|editore=|data=1684}}
*{{cita libro|autore=D. Calvi|titolo=Effemeridi sacro-profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo sua diocesi e suo territorio dai suoi principi fin’al corrente anno|editore=|data=1676}}
*{{cita libro|autore=Pietro Antonio Brasi|titolo=Memoria storica intorno alla Valle Seriana superiore|editore=|data=1823}}
*{{cita libro|autore=Filippo Fogaccia, detto il Baradello|titolo=Clusone nei nomi delle sue vie|anno=1905}}
*{{cita libro|autore=Guido Bonandrini|titolo=Nuova guida e pianta della città di Clusone|editore=Edizioni Ferrari Clusone|data=1974}}
*{{cita libro|autore=Nicola Morali|autore2=[[Tito Terzi]]|titolo=Clusone|editore=Edizioni Ferrari Clusone|data=1975}}
* {{cita libro|titolo=L'orologio planetario Fanzago di Clusone|editore=Comune di Clusone|data=2009}}
 
==Altri progetti==
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{{Clusone}}
 
{{portale|architettura|Bergamo}}
 
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[[Categoria:Piazze]]