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[[File:Clichy sous Bois Chemin des postes.jpg|thumb|right|Una banlieue di [[Clichy-sous-Bois]]]]
Il'''''Banlieue''''' termine(pronuncia [[Lingua francese|francese]] '''''banlieue''''': {{IPA|/bɑ̃ljø/}}; (in [[Lingua italiana|italiano]]: "[[periferia]]", "[[Sobborgo|sobborghi]]") è un termine [[Lingua francese|francese]] che indica l'area periferica dei grandi agglomerati urbani [[Francia|francesi]].
 
== Descrizione ==
Con questo termine si intende fare riferimento ai comuni che si trovano nelle adiacenze di una [[metropoli]], caratterizzati da forti legami socio-economici con il centro di riferimento. Nella ''banlieue'' vi sono zone ricche e agiate e zone povere, con una bassa qualità della vita ed un'economia depressa. Nel caso della regione [[Parigi|parigina]] appartengono al primo gruppo comuni come [[Versailles]], [[Le Vésinet]] e [[Neuilly-sur-Seine]] mentre al secondo cittadine come [[Clichy-sous-Bois]], [[Aulnay-sous-Bois]] e [[Sevran]]. Lo sviluppo delle ''banlieue'', essendo legato a quello delle città e dei loro mezzi di comunicazione, dà luogo a consistenti movimenti [[Pendolare|pendolari]] quotidiani per motivi di studio o lavoro. L'[[etimologia]] del termine è oggetto di un dibattito da cui si possono estrarre due ipotesi principali. La prima è quella secondo cui il suo significato letterale indicava l'area che circonda la città e che era sottomessa alla sua giurisdizione (''ban'': "potere di amministrare", ''lieue'': "luogo"). La seconda invece fa riferimento al senso di esclusione che la periferia evoca rispetto al centro cittadino e fa quindi risalire l'origine del termine "alla messa al bando" (lontano dalla città) degli individui più poveri e ritenuti più pericolosi.
Le banlieue (plurale francese, singolare banlieu) sono le aree periferiche che circondano le grandi città in Francia, soprattutto intorno a Parigi. In italiano si potrebbe tradurre come “periferie”.
 
Queste zone sono spesso caratterizzate da:
A partire dalla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] la Francia ha conosciuto dei grandi flussi migratori provenienti soprattutto dalle ex-colonie che in quel periodo stavano ottenendo l'indipendenza. Per cui dall'inizio degli [[Anni 1970|anni settanta]] il termine è anche stato utilizzato come [[eufemismo]] per descrivere i grandi progetti residenziali a basso costo per gli immigrati stranieri. Inizialmente nate come "città di transito", cioè residenze provvisorie per la nuova manodopera che affluiva in quegli anni, queste aree sono poi diventate la loro dimora definitiva. Il degrado, la mancanza di infrastrutture e il sovraffollamento hanno fatto sì che negli anni sia cresciuta la [[criminalità]] e in particolare il [[traffico di droga]], di [[Traffico di armi|armi]] e la [[microcriminalità]] soprattutto fra i più giovani. La ''banlieue'' è così divenuta, nella percezione comune, sinonimo di insicurezza e precarietà sociale, tanto da poter essere considerata un vero e proprio [[ghetto]]. Nel corso degli anni si sono verificati spesso episodi di rivolta, scaturiti dall'emarginazione sociale, fino a quelli dell'[[Rivolte del 2005 nelle banlieues francesi|ottobre-novembre del 2005]]. La cosiddetta ''langue de la banlieue'' ("lingua di periferia") indica un [[gergo]] usato nei quartieri popolari, è un misto di ''[[verlan]]'' e di termini provenienti dalle lingue d'origine dei migranti. Anche il termine ''banlieusard'' ("abitante della banlieue") ha assunto una connotazione peggiorativa.
 
Alta densità abitativa, quartieri residenziali con edilizia popolare (spesso con grandi complessi di case popolari chiamati HLM ed una popolazione con forte presenza di immigrati e discendenti di immigrati provenienti da ex colonie francesi in Africa.
== Filmografia ==
 
* ''[[Due o tre cose che so di lei]]'', di [[Jean-Luc Godard]] ([[1967]])
Situazioni socio-economiche difficili come disoccupazione, marginalizzazione, problemi sociali e talvolta tensioni con le forze dell’ordine
* ''[[L'odio]]'', di [[Mathieu Kassovitz]] ([[1995]])
 
* ''[[La schivata]]'', di [[Abdel Kechiche]] ([[2003]])
Le banlieue sono quindi spesso viste come simboli delle sfide legate all’integrazione, alla povertà urbana e alle disuguaglianze sociali in Francia. Esistono comunque notevoli differenze nelle condizioni economiche tra i vari quartieri di queste periferie: alcuni di essi sono abitati infatti da ceti sociali più benestanti e non sono caratterizzati da particolare degrado.
* ''[[Banlieue 13]]'', di [[Pierre Morel]] ([[2004]])
== Segregazione e comunitarismo ==
* ''La petite Jérusalem'', di Karin Albou ([[2005]])
Negli ultimi anni, il comunitarismo è diventato più diffuso in Francia. Alcune periferie, come La Courneuve, Sarcelles e Toulouse-Le Mirail, sono popolate quasi esclusivamente da persone provenienti dall'Africa subsahariana e dal Nord Africa. Questi complessi residenziali, costruiti da architetti come Le Corbusier, Aillaud e Candilis, sono diventati ghetti comunitari.<ref>{{cita web |lingua=fr |titolo=Immigrazione: quale futuro per la Francia? |url=https://www.herodote.net/Fractures_nationales-synthese-3368.php |sito=herodote.net |data=1 agosto 2025|accesso=1 agosto 2025}}</ref>.
* ''Banlieue parigina'', di Jean Marie Straub e Danièle Huillet (2005)
 
* ''[[Banlieue 13 Ultimatum]]'', di [[Patrick Alessandrin]] ([[2009]])
== Filmografia sulla banlieue ==
* ''[[Paulette (film)|Paulette]]'', di Jérôme Enrico ([[2013]])
* ''[[Due o tre cose che so di lei]]'', di [[Jean-Luc Godard]] ([[1967]])
* ''Diamante nero'', di Céline Sciamma ([[2014]])
* ''[[L'odio]]'', di [[Mathieu Kassovitz]] ([[1995]])
* ''[[État des lieux]]'', di [[Jean-François Richet]] (1995)
* ''[[Ma 6-T va crack-er]]'', di [[Jean-François Richet]] (1997)
* ''[[De l'amour (film 2001)|De l'amour]]'', di [[Jean-François Richet]] (2001)
* ''[[La schivata]]'', di [[AbdelAbdellatif Kechiche]] ([[2003]])
* ''[[Banlieue 13]]'', di [[Pierre Morel]] ([[2004]])
* ''Banlieue parigina'', di [[Jean -Marie Straub]] e [[Danièle Huillet]] (2005)
* ''[[Banlieue 13 Ultimatum]]'', di [[Patrick Alessandrin]] ([[2009]])
* ''[[Paulette (film)|Paulette]]'', di Jérôme Enrico ([[2013]])
* ''[[Diamante nero]]'', di [[Céline Sciamma]] ([[2014]])
* ''[[La Mélodie - Suona sogna vola|La Mélodie]]'', di Rachid Hami (2017)
* ''[[I miserabili (film 2019)|I miserabili]]'', di [[Ladj Ly]] (2019)
* ''[[Athena (film 2022)|Athena]]'', di [[Romain Gavras]] (2022)
* ''[[Gli indesiderabili (film 2023)|Gli indesiderabili]]'', di [[Ladj Ly]] (2023)
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* [[Mathieu Rigouste]], ''Le théorème de la hoggra. Histoires et légendes de la guerre sociale'', BBoyKonsian, coll. « Béton arméE », 2011
* [[Riccardo Valsecchi]], ''Se la Francia è un incubo. Tra i reietti delle banlieue'', [[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]], 26 luglio 2009.
* [[Mathieu Rigouste]]'', L'ennemi intérieur. La généalogie coloniale et militaire de l'ordre sécuritaire dans la France contemporaine'', La Découverte, 2009
* [[Riccardo Valsecchi]], ''Se la Francia è un incubo. Tra i reietti delle banlieue'', [[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]], 26 luglio 2009.
* [[Alèssi Dell'Umbria]], ''Il rogo della vanità'', Autoproduzioni Fenix.
* [[Loïc Wacquant|Loic Wacquant]], ''I reietti della città. Ghetto, periferia, stato,'' (Trad. e cura di S. Paone, A. Petrillo), Ets, Pisa, 2016 ISBN 9788846741219
 
== Voci correlate ==
* [[Baraccopoli]]
* [[Degrado urbano]]
* [[Favela]]
* [[Kibera]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Treccani|banlieueCollegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}