L'armata Brancaleone: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Armata Brancaleone (disambigua)|Armata Brancaleone}}
{{NN|film|febbraio 2020|La voce è carente di note|arg2=storia}}
{{Film
|titolo italiano= L'armata Brancaleone
|immagine = Armata brancaleone (11).jpg
|didascalia = Vittorio Gassman (Brancaleone) e GianluigiLuigi CrescenziSangiorgi (Taccone)
|lingua originale = [[lingua italiana|italiano]], [[lingua latina|latino]]
|paese= [[Italia]]
|paese = [[Italia]]
|titolo alfabetico= Armata Brancaleone, L'
|titolo alfabetico = Armata Brancaleone, L'
|anno uscita= [[1966]]
|anno uscita = 1966
|aspect ratio= 2,35:1
|genere = Commedia
|genere 2 = Avventura
|genere 3 = comico
|regista= [[Mario Monicelli]]
|genere 4 = storico
|produttore= [[Mario Cecchi Gori]]
|regista = [[Mario Monicelli]]
|soggetto= [[Age & Scarpelli]], Mario Monicelli
|produttore = [[Mario Cecchi Gori]]
|sceneggiatore= Age & Scarpelli, Mario Monicelli
|produttore esecutivo =
|casa distribuzione italiana = [[Titanus]] (1966)
|soggetto = [[Age & Scarpelli]], Mario Monicelli
|attori=
|sceneggiatore = Age & Scarpelli, Mario Monicelli
*[[Vittorio Gassman]]: [[Brancaleone da Norcia]]
|casa produzione = [[Fair Film]]
*[[Gian Maria Volonté]]: Teofilatto dei Leonzi
|casa distribuzione italiana = [[Titanus]]
*[[Carlo Pisacane (attore)|Carlo Pisacane]]: Abacuc
|attori = *[[Vittorio Gassman]]: [[Brancaleone da Norcia]]
*[[Gianluigi Crescenzi]]: Taccone
 
*[[Ugo Fangareggi]]: Mangoldo
 
*[[Catherine Spaak]]: Matelda
 
*[[Folco Lulli]]: Pecoro
*[[Gian Maria Volonté]]: Teofilatto dei Leonzi
*[[Maria Grazia Buccella]]: La vedova
*[[Barbara Steele]]: Teodora
*[[Luigi Sangiorgi]]: Mastro Zito
*[[Enrico Maria Salerno]]: Zenone
*[[Carlo Pisacane (attore)|Carlo Pisacane]]: Zeffirino Abacuc
*[[Maria Grazia Buccella]]: La vedova
*[[Ugo Fangareggi]]: Mangoldo
*[[Luigi Sangiorgi]]: Taccone
*[[Alfio Caltabiano]]: Arnolfo Mano-di-ferro
*[[Pippo Starnazza]]: Piccioni
*[[Fulvia Franco]]: Luisa
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*[[Carlos Ronda]]: Enrico di Andrea
*[[Juan C. Carlos]]: Aldo di Scaraffone
*[[Alfio Caltabiano]]: Arnolfo Mano-di-ferro
*[[Philippa de la Barre de Nanteuil]]: Isadora
|doppiatori italianioriginali = *[[Franco Latini]]: Abacuc
*[[Franco Latini]]: Abacuc
*[[Max Turilli]]: Mangoldo
*[[Enzo Liberti]]: Pecoro
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*[[Francesco Sormano]]: Piccioni
*[[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Arnolfo Mano-di-ferro
|fotografo = [[Carlo Di Palma]]
|montatore = [[Ruggero Mastroianni]]
|effetti speciali = [[Armando Grilli]]
|musicista = [[Carlo Rustichelli]]
|scenografo = [[Piero Gherardi]]
|costumista = [[Piero Gherardi]]
}}
 
'''''L'armata Brancaleone''''' è un [[film]] del [[1966]] diretto da [[Mario Monicelli]].
 
ÈTra uno deii film più noti deldella cinemacommedia italianoitaliana e tra i capolavori del regista, grazie anche alle scenografie e ai costumi di [[Piero Gherardi]], in forte contrasto cromatico. La nota colonna sonora, scritta da [[Carlo Rustichelli]] e cantata dal tenore lirico leggero [[Pietro Carapellucci|Piero Carapellucci]], venne incisa su dischi [[Parade (casa discografica)|Parade]]. Vincitore di tre [[Nastro d'argento|Nastri d'argento]], fu presentato in concorso al [[Festival di Cannes 1966|19º Festival di Cannes]].<ref>{{cita web|url=http://www.festival-cannes.fr/en/archives/1966/allSelections.html|titolo=Official Selection 1966|editore=festival-cannes.fr|accesso=13 giugno 2011|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131226221940/http://www.festival-cannes.fr/en/archives/1966/allSelections.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
A partire dall'8 marzo 1966, e poi anche nei giorni successivi, a [[Roma]] e [[Bologna]] furono rubati da ignoti ladri gli speciali manifesti in rilievo fatti stampare e affiggere da [[Titanus]] per pubblicizzare il film.<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/forum/curiosita/l-armata-brancaleone/40000654|titolo=Il Davinotti. Curiosità sul film "L'armata Brancaleone"}}</ref>
 
== Trama ==
[[XI secolo]]. Durante l'incursione di un esercito di barbari teutonici in un villaggio dell'Italia centrale, un ragazzino di nome Taccone, lo scudiero Mangoldo ed il robusto Pecoro entrano in possesso di una pergamena, scritta da [[Ottone I di Sassonia|Ottone I il Grande]], rubandola a un cavaliere da loro stessi ferito e poi gettato nel torrente ritenendolo morto. L'anziano notaio [[Ebraismo|ebreo]] Zefirino Abacuc, che trascina sempre con sé un baule, dà lettura del documento, il quale decreta, al suo legittimo possessore, la signoria sul [[feudo]] di Aurocastro in [[Ducato di Puglia e Calabria|Puglia]] ed il giuramento di liberare tale feudo dal "nero periglio che viene da lo mare". I quattro si mettono alla ricerca di un cavaliere che li possa guidare nell'impresa e incontrano [[Brancaleone da Norcia]], sedicente nobile [[cavalleria|cavaliere]] che, inizialmente riluttante perché impegnato in un torneo dal quale uscirà miseramente sconfitto per colpa del proprio svogliato cavallo Aquilante, accetta di capeggiare la spedizione. Così quel piccolo manipolo di miserabili si mette in marcia.
A Civita, nella buia [[Italia]] dell'[[XI secolo]], [[Brancaleone da Norcia]], unico e spiantato rampollo di una nobile famiglia decaduta, dotato però di una non comune eloquenza ed animato da sane virtù e [[cavalleria|cavallereschi]] princìpi, guida un manipolo di miserabili (l'anziano notaio [[Ebraismo|giudeo]] Abacuc, il robusto Pecoro, un ragazzino di nome Taccone e lo scudiero Mangoldo) alla presa di possesso del [[feudo]] di Aurocastro in [[Puglia]], secondo quanto dettato in una misteriosa pergamena imperiale scritta da [[Ottone I di Sassonia|Ottone I il Grande]] che gli stessi miserabili gli porgono e che affermano di aver rinvenuto in modo del tutto lecito e casuale, benché in realtà sia stata rubata al suo proprietario, un cavaliere aggredito e creduto morto. Brancaleone inizialmente non vuole mettersi al comando di un gruppo di straccioni e rifiuta con disprezzo. Tuttavia il torneo a cui si accingeva a partecipare si conclude con un'umiliante sconfitta, e il cavaliere accetta di unirsi con il gruppo di miserabili.
 
AttraversandoDurante tuttail viaggio per la [[Penisola italiana|penisola]], la sgangherata armata viene coinvoltocoinvolta in diverse avventure: incontral'incontro con un [[principe]] [[BisanzioBizantini|bizantino]] diseredato, Teofilattotale dei LeonziTeofilatto, che, dopo un estenuante ed infruttuoso duello con Brancaleone, si aggrega all'armataal gruppo; entral'ingresso in una città apparentemente deserta dandoche licenzainvita dial saccheggio, salvo scoprirlascoprirsi poi infestata dalla [[peste]]; dopodichél'arrivo si aggrega aldel monaco Zenone (ispirato a [[Pietro l'eremita]]), che,diretto acon capo di un gruppo didei pellegrini, è diretto a [[Gerusalemme]], peral unirsiquale allal'armata lottasi perunisce con la liberazionepromessa deldi Santoimpegnarsi Sepolcro.nell'impresa Indi seguito,più peralto superarevalore: unliberare instabileil [[ponteSanto Sepolcro]]. L'attraversamento di ("un «cavalcone"» nel film(ponte), diversipericolante dicausa lorola passanocaduta ma,e quandola toccaperdita adi Pecoro, questi precipita:sicché Zenone pensa chead qualcunouna non abbia fede, e perciò abbia dato il "[[malocchio]]" all'uomomaledizione. Si scopreScoprendo che l'anziano Abacuc è di federeligione ebraica, eil quindimonaco nongli nella "retta via". Battezzato Abacuc conimpone il nomebattesimo di Mansueto (sotto una piccola cascata gelata),. riprendonoTutto laquesto stradanon perimpedisce Gerusalemmeche malo raggiungonostesso unmonaco ennesimoprecipiti "cavalcone":durante il gruppo ha paural'attraversamento di oltrepassarloun persuccessivo non''cavalcone''. fareRimasti laprivi stessadella fineguida, di Pecoro,Brancaleone e Zenone,i persuoi darsi fede,separano passadai perpellegrini primo,e precipitandosi però nel fossato. Senza guida che li porti a Gerusalemme, l'armatarivolgono di Brancaleonenuovo riprendealla la strada perloro Aurocastromèta.
[[File:BRANCALEONE33.jpg|thumb|upright=1.3|Gassman con Luigi Sangiorgi, [[Folco Lulli]] e [[Ugo Fangareggi]]]]
DuranteProseguendo il cammino, il gruppo si inoltranoinoltra in un bosco e proprio quidove il cavaliere salva una giovane promessa sposa, Matelda, dalle grinfie di avidi barbari che hanno massacrato le guardie di scorta che erano conaccompagnavano la ragazza. Brancaleone uccide il capo dei manigoldi e, in seguito, lei sigli offrepresenta diil guidarli fino al suoproprio tutore, ferito mortalmente dai barbari, che in punto di morte fa promettere a Brancaleone di portarla in sposa al nobile Guccione. Lei però non vuole sposare Guccione e vorrebbe invece Brancaleone, ma il cavaliere - spintofedele daiai suoipropri ideali cavallereschi - rifiuta:; la donna allora si concede - di nascosto da Brancaleone - nottetempo a Teofilatto. Dopo altri giorni di viaggio la comitiva giunge alla roccaforte di Guccione. Durante i festeggiamenti per il matrimonio di Matelda con Guccione, il nobile scopre che qualcunoMatelda hanon defloratoè Mateldapiù vergine e fa di conseguenza rinchiudere Brancaleone, da lei accusato, in una gabbia. I suoiGli amici decidonodell'armata dilo liberarlo.liberano, Dopocon averlol'aiuto liberato,di si recano dalun fabbro del paese, Mastro Zito. Questi, peraggregandosi farloal liberaregruppo, dallerivela catene in cui si trova.a Brancaleone scopre dai suoi compagni di viaggio che Matelda si è statafatta portatamonaca. inIl uncavaliere monasteroraggiunge dain Guccione. Raggiunge quindifretta il conventomonastero e, dopo aver ucciso diverse guardie deldi nobileGuccione, arriva alla sua stanza, madove lei hagli sceltorivela di prendereaver preso i voti per espiare la giusta penitenza per il fattocolpa di averlo accusato ingiustamente, e di non intendevoler venir menorinunciare alla suapropria scelta. Brancaleone, sorpreso e amareggiato per la perdita del suo amore, parte quindi con i suoi amici, con l'aggiunta del fabbro Zito.
 
Teofilatto, vedendo che sono arrivati vicino alla sua dimora, convince l'armata ad estorcere denaro alla famiglia dei Leonzi, fingendosi in ostaggio. Arrivati al castello, il gruppo viene accolto dalla famiglia dei Leonzi al completo, a detta dello stesso Teofilatto avvezza ad intrighi e raggiri. Manca solo il capofamiglia, ma, durante l'attesa del suo arrivo, Teodora, zia di Teofilatto e amante del nano e deforme Cippa, seduce Brancaleone che, prima di seguirla nelle sue stanze, affida ad Abacuc le trattative per il riscatto. Mentre il cavaliere subisce le passioni violentesadomasochiste della zia, una sorta di sadomasochista ante litteram, Abacuc chiede al padre di Teofilatto il riscattodenaro per il riscatto del figlio,; macostui questiperò rifiuta, rifiutatosidisprezzando -e essendodisconoscendo ilquel figlio concepito con una serva e nato fuori dal matrimonio, concepito con una serva -e intima loro di andarsene entroin brevefretta, pena l'essere trafitti da frecce avvelenate. Il gruppo allora fugge di gran carriera e,assieme proprioa inBrancaleone quel momentoche, ritorna Brancaleone (ancora mezzo nudo) che, invece di una ricca ricompensa, si trova a dover scappare insieme agli altri, riuscendo per un soffio a sfuggire a morte certa.
 
Dopo altri giorni di viaggio, Taccone e Teofilatto reincontranorincontrano Pecoro nella tana di una femmina d'orso, che lo ha salvato dopo la caduta nel precipizio, curandolo e adottandolo come suoproprio compagno. Dopo essere sfuggiti all'orsoorsa, portano l'amico a ricongiungersi con la comitiva. Nella fuga Abacuc cade però in acqua, ammalandosie si ammala. Passano alcuni giorni e, quando ormai i sei sono in vista del feudo di Aurocastro, Abacuc muore, venendoe viene seppellito insiemeracchiuso allanella cassa che lo ha sempre accompagnato. Giunti nelle campagne intorno al feudo da reclamare, il gruppo sente delle campanelle che associano al sonaglio di Zenone: scoprono poi che si sbagliano poiché il suono proveniva da una mucca.
 
La comitiva raggiunge quindi la roccaforte di Aurocastro e gli abitanti del luogo si affrettano a consegnare agli eroi le chiavi del castello prima di rifugiarvisiallontanarsi rapidamente, lasciando l'armata sola a fronteggiare l'attacco da parte dei pirati [[Saracenisaraceni]]. Una volta avvistate le nere vele dei pirati, i sei si spiegano le parole della pergamena: Ottone aveva consegnato la cittadina a un feudatario che l'avrebbedoveva salvatasalvarla dalle numerose incursioni dei pirati. Brancaleone econ ili suosuoi piccolo esercitosoldati, dopoescogitato averun maldestramentearzigogolato tentatopiano diper tenderefar unacadere trappola agligli invasori, sononella fattitrappola bendove prestoessi stessi finiranno prigionieri, esono condannati alla pena di morte per [[impalamento]].
 
I sei vengono però liberati da un misterioso personaggio,cavaliere che uccide tutti i saraceni, compreso il loro capo. Il cavaliere che li ha salvatie si rivela poi essere il cavaliere erroneamenteArnolfo credutoMano-di-ferro, mortoquello all'inizioche dellaTaccone storia.e Questi,Mangoldo ilcredevano verodi eaver ucciso. Quale legittimo destinatarioproprietario della pergamena, condanna Brancaleone e i suoi armigeri al rogo, comein quanto ladri e usurpatori. PocoDi primafronte dellaagli ultimi istanti di mortevita, Teofilatto rivela a Brancaleone di essere stato lui ad avere abusatoabusare di Matelda, causando la rabbia dell'uomo. Ma,Quando proprioormai quandole lafiamme sentenza stastanno per essereaggredire eseguitai malcapitati, ricompare il monaco Zenone -, sopravvissuto alla caduta nel fiume e di nuovo a capo di un manipolo di straccioni diretti in Terra Santa -, il quale convince il cavaliere a liberare Brancaleone ed i suoi, in quanto ancora legati alalla votopromessa di seguireseguirlo ilin monaco[[Terra santa]] per liberare il [[Santo Sepolcro]].
 
== Produzione ==
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[[File:Brancaleone teofilatto zenone.png|thumb|[[Brancaleone da Norcia]], Teofilatto dei Leonzi e il frate Zenone ([[Enrico Maria Salerno]]) nel momento di attraversare il ponte di legno]]
 
Alla sceneggiatura collabora in modo determinantecollaborò lo stesso regista, che, con [[Agenore Incrocci]] e [[Furio Scarpelli]], (binomio artistico meglio conosciuto come [[Age e& Scarpelli]],) inventò vitaun ad una rilettura fresca ed originale dell'Italia [[Medioevo|medioevale]], creando quello che sarà il colpo di genio del film: l'invenzione di quell'[[lingua artistica|idioma immaginario]], a cavallo tra il [[latino maccheronico]], la [[lingua volgare]] medievale e l'espressione dialettale, che caratterizzerà tutti i personaggi.
 
I costumi e tutte le scene girate all'esterno, curati da [[Piero Gherardi]], presentavano ambientazioni nuove rispetto a quelle conosciute fino ad allora nei film su questo tema, mentre alla [[Fotografia (cinema)|fotografia]] lavorò [[Carlo Di Palma]].
L'originalità però non si esaurisce nella [[sceneggiatura]]. Anche i costumi (a forte contrasto cromatico e di disegno originalissimo) e tutte le scene di esterni, curati da [[Piero Gherardi]], lo [[scenografia|scenografo]] che firma molte delle caratteristiche atmosfere [[Federico Fellini|felliniane]], rappresentano un elemento innovativo, presentando un medioevo straccione e fantasioso al tempo stesso, ben lontano da quello oleografico e severo di certi film di ambientazione medievale, mentre alla [[Fotografia (cinema)|fotografia]] lavorerà [[Carlo Di Palma]], al quale si dovranno alcune immagini memorabili del film, come quella in cui il protagonista e la sua armata si presentano alla corte [[Impero Romano d'Oriente|bizantina]] dei Leonzi.
 
IlLa richiamosceneggiatura adrichiamava unquella precedentedel film monicelliano di grande successo ''([[I soliti ignoti]])'' èdi evidente[[Mario sia nell'impianto generale della sceneggiaturaMonicelli|Monicelli]] (la compagnia sgangherata e raccogliticcia che cerca di compiere una grande impresa, fallendola miseramente), siaanche nella somiglianza dei personaggi interpretati da Vittorio Gassman e Carlo Pisacane nei due film, oltre che in alcune sequenze specifiche, come quella in cui Gassman, contattato per entrare nella compagnia, dapprima rifiuta, per poi accettare dopo la sconfitta nel combattimento (di pugilato nenei ''I solitiSoliti ignoti'' e al torneo ne nell{{'}}'L'armataArmata Brancaleone''). Inoltre, la scena in cui Teofilatto, durante una pausa del duello con Brancaleone, gli consiglia una cura per il [[fegato]], è ricalcata dall'analoga sequenza tra [[Totò]] e [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]] in ''[[Guardie e ladri]]'', film di [[Mario Monicelli|Monicelli]] e [[Steno]] del [[1951]].
 
Per rompere lo scetticismo del produttore sulla riuscita del film, il regista accettò di prendere parte alla produzione e di rinunciare al compenso in cambio di una compartecipazione sugli incassi. Il successo fu enorme e Monicelli ne ricavò, per sua stessa ammissione, guadagni assai ingenti tanto che in seguito nessun produttore accettò più di condividere con lui gli incassi dei film da lui girati. Il titolo provvisorio del film in fase di produzione fu fissato in ''Le Caccavelle'', termine con cui si indicano le pentole e gli utensili da cucina che l'armata di pezzenti al seguito di Brancaleone usa come armi ed armature.
 
=== Cast ===
[[File:Armata brancaleone (2).jpg|upright=1.2|thumb|left|Teofilatto dei Leonzi ([[Gian Maria Volonté]]) in una scena del film]]
La scelta di [[Gian Maria Volonté]] nel ruolo di Teofilatto dei Leonzi venne imposta al regista dal produttore [[Mario Cecchi Gori]]. L'attore milanese stavaera attraversandofamoso in quel periodo ungrazie momentoalla disua grandepartecipazione, popolaritàcon dovutail alruolo successodi deiantagonista, ai [[Western|film western]] per la regia di [[Sergio Leone]], nei quali aveva interpretato il ruolo di antagonista. Mario Monicelli non nascose il suo dissenso e, in un'intervista rilasciata in occasione del quarantesimo anniversario del film, rivelò come invece avesse prescelto [[Raimondo Vianello]] per lo stesso ruolo.
 
Il personaggio esilarante di Zenone fu invece caratterizzato dallo stesso [[Enrico Maria Salerno]], che, dopo aver letto la sceneggiatura, si presentòchiese a casa di Monicelli pregandolo di affidargli la parte, per la quale inventòutilizzò la tonalità in falsetto che convinse immediatamente il regista.
 
[[Catherine Spaak]] aveva circa vent'anni nel momento in cui partecipò alla lavorazione del film, non conosceva ancora bene l'[[lingua italiana|italiano]] ede aveva grosse difficoltà a confrontarsi con lo stranoil linguaggio richiesto dal [[copione]]. Racconta l'attrice franco-belga: «''Già studiare il copione era per me molto difficile, quando arrivavo sul set venivo poi accolta con prese in giro e parolacce. All'inizio trattenevo a stento le lacrime ma capivo il loro divertimento e non potevo rovinargli la festa. È anche così che ho appreso il rigore e lo spessore del grande [[cinema italiano]].''»<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2006/01/23/Spettacolo/Cinema/CINEMA-CATHERINE-SPAAK-RINGRAZIO-LE-PAROLACCE-DELLARMATA-BRANCALEONE_151013.php|titolo=Catherine Spaak, ringrazio le parolacce dell'armata Brancaleone}}</ref>
 
Taccone era interpretato da Luigi Sangiorgi, che non era un attore professionista, ma un ragazzino preso dalla strada. Alcune fonti, erroneamente, attribuiscono il ruolo a Gianluigi Crescenzi, un diplomato CSC, che aveva molti più anni di Sangiorgi.
 
=== Riprese ===
{{dx|}}
In sintonia con il tono parodistico del film, molti dei luoghi citati da Brancaleone (Aurocastro, San Cimone, Bagnarolo, Panzanatico), nonché le battaglie (battaglia di Battilonta, battaglia di Sutri) sono fittizi.
Molti dei luoghi citati da Brancaleone (Aurocastro, San Cimone, Bagnarolo, Panzanatico), nonché le battaglie (battaglia di Battilonta, battaglia di [[Sutri]]), sono fittizi.
 
In realtà, ilIl film è girato in gran parte nell'alto [[Provincia di Viterbo|alto Lazio]] e nella [[Maremma]] laziale: a [[Viterbo]] (il portone della vedova appestata è quello di [[palazzo Chigi (Viterbo)|palazzo Chigi]]), a [[Canino (Italia)|Canino]] (convento di S. Francesco dove si rifugia Matelda), a [[Calcata]], a [[Fabrica di Roma]] presso l'abbazia di Santa Maria di [[Falerii]], a [[Nepi]] nei pressi dell'acquedotto (scena iniziale dei predoni) e del [[Rocca di Nepi|castello dei Borgia]], a [[Vitorchiano]] (la città che saccheggiano e dove si è diffusa la [[peste]]), nella cava di tufo di [[Valentano]] (incontro con il santo monaco Zenone), a [[Vulci]] (Ponte del Diavolo e [[castello dell'Abbadia]]), a [[Tuscania]] (presso la cripta della [[Chiesa di San Pietro (Tuscania)|chiesa di San Pietro]]), apresso la torre di [[Chia (Soriano nel Cimino)|Chia]] (pressoscene ladell’accampamento Torredei cavalieri e della morte di ChiaAbacuc), neia pressi[[Civita delCastellana]] in località Torre Chiavello vicino al [[Monte Soratte]] (duello tra Brancaleone e Teofilatto dei Leonzi), nella Selvafaggeta di [[MontiMonte Cimini|CiminaCimino]] (incontro con Matelda), suia calanchi[[Civita della(Bagnoregio)|Civita Teverinadi Bagnoregio]] nella valle dei [[Calanco|calanchi]], nelle zone a ridosso dei laghi vulcanici di [[BraccianoLago di Vico|Vico]] (approdo della nave, bagno di Matelda) e [[Lago di Bolsena|Bolsena]], nei pressi di [[Capodimonte (comune)|Capodimonte]]<ref>[http://www.canino.info/inserti/tuscia/luoghi/armata_brancaleone/index.html ''La Tuscia ai tempi dell'Armata Brancaleone''] e {{Cita libro |titolo=Il paesaggio agrario italiano medievale. Storia e didattica |autore-capitolo=Gandino G. |curatore1=Bonini G. |curatore2=Brusa A. |curatore3=Cervi R. |curatore4=Garimberti E. |via=academia.edu |editore=Gattatico |città=Reggio Emilia |anno=2011 |volume=7 |opera=Quaderni Istituto Alcide Cervi |capitolo=Uomini e paesaggi medievali nel cinema: l'armata Brancaleone di Mario Monicelli |urlcapitolo=https://www.academia.edu/4980862/Uomini_e_paesaggi_medievali_nel_cinema_Larmata_Brancaleone_di_Mario_Monicelli |pp=241-246|ISBN=9788890421129 |oclc=898562966 }}</ref>, e in [[Toscana]], nella zona della [[Val d'Orcia]] e delle [[Cretecrete senesi]]. La scena di Aurocastro invece è stata girata presso il borgo [[Calabria|calabrese]] di [[Le Castella (Isola di Capo Rizzuto)|Le Castella]], situato nei pressi di [[Isola di Capo Rizzuto|Capo Rizzuto]], mentre la [[Torneo (medievale)|giostra]] iniziale insotto il borgo umbro di [[UmbriaCasteldilago]]. neiLa pressiscena del matrimonio di Matelda e della successiva quando Brancaleone viene da lei accusato di averle tolto la verginità si svolgono nel chiostro dell'[[ArroneAbbazia di San Pietro in Valle]], ina [[provincia di TerniFerentillo]].
 
=== Titoli di testa ===
I titoli di testa e le animazioni che impreziosiscono la confezione finale dell'opera furono realizzati da [[Emanuele Luzzati]].
 
=== I precedenti filmici e letterari ===
Nella intervista rilasciata a [[Steve Della Casa|Stefano Della Casa]] e pubblicata nel libro dedicato al film, il regista afferma di avere tratto l'idea per il suo Brancaleone da una visione casuale, nei laboratori di [[Cinecittà]], di alcune scene di un film di [[Luigi Malerba]] e [[Antonio Marchi]] del [[1955]], intitolato ''[[Donne e soldati]]'', che in quel periodo era ancora in fase di [[montaggio]].
 
L'aneddoto raccontato dal regista non spiega totalmente la genesi complessa dell'opera. L'ispirazione degli sceneggiatori infattinasce si affida non solo ada elementi cinematografici ben definiti, come ad esempio ''[[La sfida del samurai]]'' di [[Akira Kurosawa]] del [[1961]] e ''[[I cento cavalieri]]'' di [[Vittorio Cottafavi]] del [[1964]]<ref>''Dizionario dei Film 1996'', a cura di Paolo Mereghetti, Baldini & Castoldi, Milano, 1996.</ref>, oe forseda a ''[[Francesco, giullarenarratori di Dio]]'' di [[Roberto Rossellini]] del [[1950]], ma certamente ad un solido bacino narrativo che va dalla letteratura cavalleresca e picaresca<ref>''Dizionario dei Film 1996'', cit.</ref> -come [[Luigi Pulci]], [[Teofilo Folengo]], [[François Rabelais]], [[Miguel de Cervantes|Cervantes]], - all'[[Italo Calvino]] dedel ''[[Il cavaliere inesistente|Cavaliere inesistente]].'', senza contare le reminiscenze scolastiche alle quali il trio si affida per coniare quel linguaggio buffonesco, forbito, strampalato e insieme eloquente che segnerà il successo del film.
 
Monicelli, convinto sostenitore del primato del [[cinema muto]] nei confronti del sonoro, difese la sua convinzione che la lingua volgare e inventata avrebbe dovuto ricoprire un ruolo accessorio rispetto alle immagini e alle sequenze cinematografiche davanti alle perplessità mostrate dal produttore [[Mario Cecchi Gori]] che esprimeva dubbi sulla comprensibilità dei dialoghi.
Nell'idea del regista e degli sceneggiatori questo genere di maldestra lingua volgare, completamente inventata, avrebbe dovuto ricoprire un ruolo totalmente accessorio a dimostrazione del fatto che, in un film, sono le immagini, la loro sequenza cinematografica e non i dialoghi parlati, a svolgere la vera funzione narrativa. Monicelli, convinto sostenitore del primato del [[cinema muto]] nei confronti del sonoro, difese con questa convinzione le sue scelte davanti alle perplessità mostrate dal produttore ([[Mario Cecchi Gori]]) che esprimeva dubbi sulla comprensibilità dei dialoghi. A detta di molti sarà proprio questo genere di linguaggio improbabile e il tipo di ambientazione storica che darà luogo in anni successivi al cosiddetto genere cinematografico [[decamerotico]], che altri vogliono invece far risalire esclusivamente alla trilogia [[Pier Paolo Pasolini|pasoliniana]] del ''[[Il Decameron|Decameron]]''. Molte delle [[allocuzione|allocuzioni]] verbali coniate o semplicemente utilizzate dagli sceneggiatori per dar vita ai personaggi del film, avranno un tale successo che entreranno a far parte del linguaggio comune.
 
Col nome di ''Brancaleone'' è noto [[Giovanni Bracalone de Carlonibus|uno dei cavalieri italiani]] che presero parte nel 1503 alla [[Disfidadisfida di Barletta]].
 
=== Il contenuto "storico" ===
[[File:Armata brancaleone (1).jpg|upright=1.2|thumb|L'armata di Brancaleone]]
L'immagineMonicelli deldescrive il [[Medioevo]] italico che scaturisce dall'ambientazione de ''L'armata Brancaleone'' rifiuta ogni pretesa filologica e paradossalmente, per la prima volta nel cinema italiano, è allo stesso tempo anche plausibile e realistica, lontana dalle rappresentazioni cavalleresche e mitologiche tipiche di tanta [[letteratura romantica]]. Quello di Monicelli è un Medioevo straccione, popolato di disperati, miserabili, cialtroni ed appestati, fortemente ''dualista'', perennemente diviso tra fede e peccato, spirito e carne, eros e morte, che rivisita pesantementerivisitando il mito delle gesta cavalleresche. Un medioevo estremamente violento e cruento nel quale le scene, seppurrisultano finalizzate all'evento comico e comunque condite di abbondante ironiacrude, nonnonostante lascianola indifferenticomicità.[[File:Armata perbrancaleone la(12).jpg|upright=1.2|thumb|[[Gian crudezzaMaria della rappresentazione.Volonté]]]]
 
L'operazione cinematografica non ha nessun valore filologico e storiografico, ciò nonostante risulta efficace sia dal punto di vista prettamente teatrale perché impostata su tratti e vicende umane del tutto plausibili, ben articolata nei vincoli canonici della commedia (''rottura di un equilibrio o creazione di una nuova condizione di fatto'', ''costituzione di un gruppo intorno ad un leader carismatico'', ''definizione della impresa'', ''finale ridicolo e fallimentare'', ''rielaborazione della vicenda vissuta''), sia dal punto di vista della valenza culturale, perché riuscirà ad imporre dei canoni stilistici e a dare nuove rappresentazioni popolari di un preciso periodo storico.
 
=== La commedia all'italiana ===
[[File:Armata brancaleone (12).jpg|upright=1.2|thumb|Gian Maria Volonté]]
Sebbene il film sia una [[commedia]] in costume, molti sono d'accordo nel ritenere che esso appartenga di diritto al genere della ''[[commedia all'italiana]]''. Effettivamente l'Italia che nel film viene rappresentata è famelica, pezzente, meschina ed infingarda, ma al tempo stesso capace di gesti eroici, animata da una grande ed ammirevole umanità come nella tradizione dei migliori film appartenenti a questo genere, del quale il regista è maestro indiscusso.
 
Mario Monicelli non nascose il fatto che il film era stato concepito anche con intenti pedagogici e popolari; d'altronde analizzando tutta la produzione cinematografica del regista romano si percepisce l'inclinazione a rivisitare, in termini popolari ed accessibili, periodi o eventi di rilievo della storia italiana. Monicelli vuole raccontare una nuova storia italiana, nella quale i diseredati, i perdenti, gli sfortunati trovino anche loro una collocazione onorevole, a dispetto delle versioni ufficiali edulcorate ad uso e consumo dei sussidiari per le scuole elementari.
 
== Colonna sonora ==
Le musiche de dell{{'}}'L'armataArmata Brancaleone'' sono state composte da [[Carlo Rustichelli]], die seguitocantate sonodal riportatetenore lelirico varieleggero tracce[[Pietro Carapellucci|Piero Carapellucci]]. La colonna sonora venne incisa su dischi [[Parade (casa discografica)|Parade]]:<ref>{{Cita web|url=http://www.soundtrackcollector.com/title/8021/Armata+Brancaleone%2C+L%27|titolo=L'armataArmata Brancaleone, L'- Soundtrack details|editore=soundtrackcollector.com|accesso=}}</ref>
{{Tracce
 
#|Titolo1 = ''Marcia'' (Titoli di testa) e ''Dopodopo la battaglia'' (02:54)
|Durata1 = 2:54
# ''Combattimento'' (01:08)
|Titolo2 = Combattimento
# ''Un prezioso bottino'' (01:49)
|Durata2 = 1:08
# ''Marcia'' (02:13)
|Titolo3 = Un prezioso bottino
# ''La città appestata'' e ''Cuccuruccù'' (01:40)
|Durata3 = 1:49
# ''La dama misteriosa'' (01:54)
|Titolo4 = Marcia (#2)
# Pirulè (strani pellegrini) (02:33)
|Durata4 = 2:13
# ''Brancaleone e Matelda'' (tema d'amore) (01:28)
|Titolo5 = La città appestata e cuccuruccù
# ''Marcia'' (01:19)
|Durata5 = 1:40
# ''Tema d'amore'' e ''Brancaleone prigioniero'' (03:09)
|Titolo6 = La dama misteriosa
# ''Cavalcata'' e ''Tema d'amore'' (01:45)
|Durata6 = 1:54
# ''Gli ultimi duchi di Bisanzio'' (01:12)
|Titolo7 = Pirulè (strani pellegrini)
# ''Brancalene incontra Teodora'' (02:58)
|Durata7 = 2:33
# ''Marcia'' (01:20)
#|Titolo8 = ''Brancaleone in gabbia e Marcia''Matelda (Finale)tema (01:26d'amore)
|Durata8 = 1:28
|Titolo9 = Marcia (#3)
|Durata9 = 1:19
|Titolo10 = Tema d'amore e Brancaleone prigioniero
|Durata10 = 3:09
|Titolo11 = Cavalcata e tema d'amore
|Durata11 = 1:45
|Titolo12 = Gli ultimi duchi di Bisanzio
|Durata12 = 1:12
|Titolo13 = Brancaleone incontra Teodora
|Durata13 = 2:58
|Titolo14 = Marcia (#4)
|Durata14 = 1:20
|Titolo15 = Brancaleone in gabbia e marcia di Brancaleone (Finale)
|Durata15 = 1:26
|Titolo16 = Marcia di Brancaleone (Titoli)
|Durata16 = 2:16
|Titolo17 = L'armata Brancaleone (il campo dei caduti)
|Durata17 = 3:17
|Titolo18 = Combattimento (#2)
|Durata18 = 2:10
|Titolo19 = Marcia di Brancaleone (#5)
|Durata19 = 2:42
|Titolo20 = L'armata Brancaleone (peste!)
|Durata20 = 1:58
|Titolo21 = Cuccuruccù
|Durata21 = 1:27
|Titolo22 = Pirulè (strani pellegrini #2)
|Durata22 = 3:49
|Titolo23 = Brancaleone e Matelda (tema d'amore #2)
|Durata23 = 2:09
|Titolo24 = Brancaleone e Matelda (tema d'amore #3)
|Durata24 = 2:06
|Titolo25 = L'armata Brancaleone (tema d'amore/A cavallo)
|Durata25 = 1:46
|Titolo26 = L'armata Brancaleone (Bizantini/Incontro con Teodora)
|Durata26 = 4:33
|Titolo27 = Marcia di Brancaleone (#6)
|Durata27 = 1:39
|Titolo28 = Marcia di Brancaleone (#7)
|Durata28 = 3:42
|Titolo29 = L'armata Brancaleone (Brancaleone prigioniero)
|Durata29 = 1:39
|Titolo30 = Pirulè (liberazione di Brancaleone e Marcia- Finale)
|Durata30 = 1:52
|Titolo31 = Marcia di Brancaleone (versione singolo Lato A)
|Durata31 = 1:33
|Titolo32 = Cuccuruccù (versione singolo Lato B)
|Durata32 = 1:39
|Titolo33 = Marcia di Brancaleone (con la voce di Vittorio Gassman)
|Durata33 = 0:31
}}
 
== Distribuzione ==
Il film uscì nelle sale cinematografiche italiane il 7 aprile del [[1966]]. Presentato a Cannes nel maggio dello stesso anno, venne poi esportato in [[Germania]] il 28 giugno del [[1968]]. Poi in [[Spagna]] il 27 settembre del [[1983]].<ref>{{Cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0060125/releaseinfo|titolo=Date di uscita per L'armata Brancaleone (1966)|editore=[[IMDb]]|accesso=}}</ref>
In occasione del lancio pubblicitario per l'uscita del film nelle sale cinematografiche di Roma furono affissi dei cartelli pubblicitari in materiale plastico e, assoluta novità, con la figura di Brancaleone in rilievo. Scomparvero dalla circolazione dopo pochi giorni. L'esperimento non fu più tentato per l'uscita del seguito del film.
 
===Edizioni home video===
Il film uscì nelle sale cinematografiche italiane il 7 aprile del [[1966]]. Presentato a Cannes nel maggio dello stesso anno, venne poi esportato in [[Germania]] il 28 giugno del [[1968]]. Poi in [[Spagna]] il 27 settembre del [[1983]].<ref>{{Cita web|url=http://www.imdb.it/title/tt0060125/releaseinfo|titolo=Date di uscita per L'armata Brancaleone (1966)|editore=[[IMDb]]|accesso=}}</ref>
Il film fu distribuito in [[DVD-Video]] per la prima volta il 26 febbraio 2004 dalla [[Medusa Video]], nella collana ''Il grande cinema''; il restauro fu eseguito col contributo della [[Blockbuster (azienda)|Blockbuster]] e il DVD includeva come extra un cinegiornale e una clip muta non restaurata.<ref>{{Cita web|url = http://www.tempiodelvideo.com/MainPage/WebSite/ListiniUscite/2004/Month0402.html|titolo = USCITE in DVD - Febbraio 2004|sito = tempiodelvideo.com|editore = Focus Video|accesso = 1º settembre 2022}}</ref> Il 23 gennaio 2006, in occasione del suo quarantesimo anniversario, il film fu presentato alla [[Casa del cinema]] con un nuovo restauro ad opera della Associazione Philip Morris Progetto Cinema, coordinato da Alessandra Giusti e curato da [[Giuseppe Rotunno]].<ref>{{Cita web|url=https://movieplayer.it/articoli/nuove-crociate-per-brancaleone_1712/|titolo=Restauro L'armata Brancaleone}}</ref> Il film fu quindi distribuito in DVD in una nuova edizione (priva di extra) dalla [[01 Distribution]] il 22 aprile 2009 nella collana ''Italiani da culto'', mentre il 1º dicembre 2021 la [[Eagle Pictures]] ha distribuito il film in DVD con un nuovo restauro eseguito nel 2017 dalla [[Cineteca di Bologna]], con grading supervisionato da [[Daniele Ciprì]]; il DVD include una galleria fotografica e il trailer.<ref>{{Cita web|url=https://movieplayer.it/film/larmata-brancaleone_2582/homevideo/|titolo=L'armata Brancaleone (1966) - DVD e Blu-Ray}}</ref>
 
== Accoglienza ==
''L'armata Brancaleone'' alla sua uscita nelle sale divienedivenne subito campione di incassi, raccogliendo i consensi entusiastici ed unanimi della critica e collezionando numerosi premi internazionali.<ref>Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1966/1975</ref>
 
=== Incassi ===
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=== Critica ===
[[File:Armata brancaleone (10).jpg|upright=1.2|thumb|Brancaleone e Matelda ([[Catherine Spaak]])]]
[[Gianni Rondolino]] nel ''Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1966-1975'' scrisse: « Il primo esempio di film ''maccheronico'' tutto costruito sui temi della farsa e del dramma, dell'avventura e della satira, stravolti da una continua invenzione formale, a livello di linguaggio e di stile cinematografico, che fa scaturire dalle immagini e dai dialoghi un'interpretazione grottesca sia nella realtà rappresentata sia nei modi della sua rappresentazione. Pur nell'ambito d'una esercitazione contenutistica e formale di stampo goliardico L'Armata Brancaleone per la novità ed il successo di pubblico, che ha avuto, costituisce un originale esempio di cinema di consumo le cui imitazioni sono state inferiori all'originale »
[[Gianni Rondolino]], nel ''Catalogo Bolaffi del cinema italiano 1966-1975'', scrisse: «Il primo esempio di film maccheronico tutto costruito sui temi della farsa e del dramma, dell'avventura e della satira, stravolti da una continua invenzione formale, a livello di linguaggio e di stile cinematografico, che fa scaturire dalle immagini e dai dialoghi un'interpretazione grottesca sia nella realtà rappresentata sia nei modi della sua rappresentazione. Pur nell'ambito d'una esercitazione contenutistica e formale di stampo goliardico ''L'Armata Brancaleone'' per la novità ed il successo di pubblico, che ha avuto, costituisce un originale esempio di cinema di consumo le cui imitazioni sono state inferiori all'originale».
 
== Le cause del successo popolare ==
[[File:Armata brancaleone (10).jpg|upright=1.2|thumb|left|Brancaleone e Matelda ([[Catherine Spaak]])]]
Alla coralità dell'opera prestano il loro contributi diversi attori. Su tutti emerge il protagonista [[Vittorio Gassman]]. La sua interpretazione si appropria completamente del nuovo idioma creato dagli sceneggiatori, lo rende vivo, fortemente teatrale, epico ma al tempo stesso irresistibile dal punto di vista comico. Non ultimo bisogna citare il supporto musicale di [[Carlo Rustichelli]], che in diversi momenti del film contribuisce ad accentuare la doppia vena comico-drammatica delle vicende narrate. Il motivetto scritto per l'occasione, ed al quale collaborò direttamente il regista, divenne un [[tormentone]] popolare.
 
== Influenza culturale ==
L'[[antonomasia]] ''«armata Brancaleone''» è entrata nel linguaggio comune ed è riportatoriportata ormai da diversi [[dizionario|dizionari]] della [[lingua italiana]].<ref>''[[Il Devoto-Oli|Il Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana]]'', [[Le Monnier]], registra anche l'aggettivo "brancaleonesco" con riferimento a qualcosa che è un «misto di eroico e di ridicolo».</ref> La locuzione indica un gruppo variopinto, un'accozzaglia di persone dalle idee confuse e poco organizzate.<ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/lingua_italiana/domande_e_risposte/lessico/lessico_262.html|titolo = Sarei interessato a conoscere quale sia l'origine del detto “Armata Brancaleone”.|sito = www.treccani.it|accesso = 3 gennaio 2016}}</ref>
 
Alcune espressioni ormai abbastanza diffuse nella lingua parlata italiana devono certamente la loro popolarità al grande successo del film. Ad esempio l'espressione desueta ''che te ne cale'', con la quale si sostituisce spesso nell'uso colloquiale l'espressione ''cosa te ne importa''; ''et come non?'' per l'espressione italiana ''e come no?''; o ancora ''mai coverto'', a significare ''mai sentito'', ''mai conosciuto''.
 
Riferendosi al personaggio di Brancaleone, [[Vittorio Gassman]] ebbe a dire: «''[…] c'era la bellissima invenzione di quel linguaggio e di quel personaggio, una specie di [[samurai]] che ormai tutti conoscono e che è stato credo il personaggio che mi ha dato più popolarità''».
 
== Anacronismi ==
Il film inizia con un'invasione di barbari [[Alemanni]]. Tuttavia l'ultima incursione alemanna in Italia risale al VI secolo e in particolare ebbe termine con la [[Battaglia del Volturno (554)]]. Pertanto è assolutamente anacronistico porre l'evento a stretto contatto con la [[Prima Crociata]], in quanto si tratta di un fatto anteriore di quasi cinque secoli. In generale, nel [[Basso Medioevo]] le invasioni barbariche erano un fenomeno ormai del tutto esaurito. Inoltre, nella scena iniziale del film, i barbari parlano uno pseudo-lombardo, {{citazione necessaria|ma nelle scene non doppiate gli attori recitano in ungherese: si sentono distintamente esclamare "figyelem" (attenzione) e "bocsi" (scusi).}} Appare anche un pollaio con un tacchino, in anticipo di diversi secoli data l'origine americana del pennuto.
 
Alcune espressioni utilizzate nel film sono diventate di uso popolare, come ad esempio «che te ne cale», utilizzata nell'uso colloquiale l'espressione «cosa te ne importa»; «et come non?» per l'espressione italiana «e come no?»; o ancora «mai coverto», cioè «mai coperto», dove "coprire" è volgarmente inteso nel senso del rapporto sessuale, comunque a significare «mai sentito, mai conosciuto»<ref>{{Cita web|url=http://www.festivaldelmedioevo.it/portal/brancaleone-nel-racconto-di-monicelli/|titolo=Brancaleone nel racconto di Monicelli}}</ref>.
La presenza dei [[Impero bizantino|Bizantini]] in Italia è altrettanto incompatibile con il tema della Crociata, dato che i Bizantini si ritirarono definitivamente dall'Italia nel [[1071]] e la [[Prima Crociata]] ebbe luogo nel [[1096]], quando il loro dominio nel sud della penisola era stato sostituito dai [[Normanni]]. La famiglia di Teofilatto però è presentata come decadente, il castello è quasi in rovina e potrebbe quindi trattarsi di una corte di duchi bizantini ormai privi di feudi e dominio effettivo sul territorio, isolati nei loro ultimi possedimenti.
 
Riferendosi al personaggio di Brancaleone, [[Vittorio Gassman]] ebbe a dire: «c'era la bellissima invenzione di quel linguaggio e di quel personaggio, una specie di [[samurai]] che ormai tutti conoscono e che è stato credo il personaggio che mi ha dato più popolarità».<ref>{{Cita news|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/monicelli-tragica-fine-di-un-maestro-del-cinema_201011300741298430000|titolo=L'ADDIO IMPROVVISO. Monicelli, tragica fine di un maestro del cinema|pubblicazione=[[Avvenire]]|autore=Ilario Lombardo|data=30 novembre 2010|accesso=14 aprile 2022}}</ref>
== Restauro ==
Il film, in occasione del suo quarantesimo anniversario, è stato restaurato all'interno di un progetto culturale finanziato da una fondazione privata che ha lo scopo di recuperare e salvaguardare i più importanti titoli cinematografici italiani. Il restauro fu curato da [[Giuseppe Rotunno]].
 
== Sequel ==
{{per approfondire|Brancaleone alle crociate}}
* Quattro anni dopo, nel [[1970]], uscì un séguitoseguito intitolato ''[[Brancaleone alle crociate]]'', sempre diretto da Mario Monicelli. Il film riscosse un buon successo, anche se non arrivò all'altezza del primo capitolo.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Fernaldo Di Giammatteo|titolo=Dizionario del cinema italiano. Dall'inizio del secolo a oggi i film che hanno segnato la storia del nostro cinema|url=https://archive.org/details/dizionariodelcin0000digi|editore=[[Editori Riuniti]]|città=Roma|anno=1995|ISBN=88-359-4008-7}}
* Bruno Torri - ''Il cinema italiano dalla realtà alle metafore'' - [[Palumbo Editore|Palumbo]] (1973)
* {{cita libro|autore=Bruno Torri|titolo=Il cinema italiano dalla realtà alle metafore|editore=[[Palumbo Editore|Palumbo]]|anno=1973}}
* Age e Scarpelli - Mario Monicelli - ''[[Il romanzo di Brancaleone]]'' - Longanesi (1984)
* {{cita libro|autore=[[Agenore Incrocci|Age]]|autore2=[[Furio Scarpelli|Scarpelli]]|autore3=[[Mario Monicelli]]|titolo=[[Il romanzo di Brancaleone]]|editore=Longanesi|anno=1984}}
* [[Masolino D'Amico]] - ''La commedia all'italiana'' - Mondadori (1985)
* {{cita libro|autore=[[AldoMasolino ViganòD'Amico]] - ''|titolo=La commedia all'italiana in cento film'' - Le Mani (1999)|editore=Mondadori|anno=1985}}
* {{cita libro|autore=[[Aldo Viganò]]|titolo=La commedia italiana in cento film|editore=Le Mani|anno=1999}}
* Stefano Della Casa - ''Storia e storie del cinema popolare italiano'' - La Stampa (2001)
* {{cita libro|autore=Stefano Della Casa|titolo=Storia e storie del cinema popolare italiano|editore=La Stampa|anno=2001|ISBN=88-7783-134-0}}
* [[Mariano Sabatini]] e Oriana Maerini - ''Mario Monicelli, la sostenibile leggerezza del cinema. Libro intervista'' - Edizioni Scientifiche Italiane (2001)
* {{cita libro|autore=[[Mariano Sabatini]]|autore2=Oriana Maerini|titolo=Mario Monicelli, la sostenibile leggerezza del cinema. Libro intervista|editore=Edizioni Scientifiche Italiane|anno=2001|ISBN=88-495-0061-0}}
* [[Gian Piero Brunetta]] - ''Guida alla storia del cinema italiano (1905-2003)'' - Einaudi (2003)
* {{cita libro|autore=[[Gian Piero Brunetta]]|titolo=Guida alla storia del cinema italiano (1905-2003)|editore=Einaudi|anno=2003|ISBN=88-06-16485-6}}
* [[Steve Della Casa|Stefano Della Casa]] - ''L'Armata Brancaleone. Quando la commedia riscrive la storia'' - Lindau (2006)
* {{cita libro|autore=[[Steve Della Casa|Stefano Della Casa]]|titolo=L'Armata Brancaleone. Quando la commedia riscrive la storia|editore=Lindau|anno=2006|ISBN=88-7180-567-4}}
* Fabrizio Franceschini (a cura di) - ''Age-Scarpelli-Monicelli: L'armata Brancaleone. La sceneggiatura'' - Erasmo (2016)
* {{cita libro|curatore=Fabrizio Franceschini|titolo=Age-Scarpelli-Monicelli: L'armata Brancaleone. La sceneggiatura|editore=Erasmo|anno=2016|ISBN=978-88-98598-45-8}}
 
== Voci correlate ==
* [[Guerra medievale]]
* [[Commedia all'italiana]]
* [[Cinema italiano]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.cinemedioevo.net/classici/commedie_boccaccesche.htm|Le commedie boccaccesche}}
 
{{Mario Monicelli}}
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[[Categoria:Film ambientati nell'XI secolo]]
[[Categoria:Film ambientati in Italia]]
[[Categoria:Film girati nel Lazio]]
[[Categoria:Film girati in Toscana]]
[[Categoria:Film girati in Calabria]]
[[Categoria:Film girati in Umbria]]
[[Categoria:Film girati a Ronciglione]]