Bernardo Antonio Vittone: differenze tra le versioni

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{{NN|architettura|aprile 2025}}
{{Bio
|Nome = Bernardo Antonio
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In giovane età rimase orfano del padre e crebbe con il fratello Filiberto Matteo, [[canonico]] del [[Duomo di Torino]], il quale gli diede, seguendo le volontà testamentarie paterne, un'accurata educazione. La casa torinese dei Vittone, con la bottega di tessuti, prospettava su [[Piazza delle Erbe (Torino)|Piazza delle Erbe]], dal lato settentrionale, con un portico di origini medioevali.<ref>Sarà demolita con la realizzazione della nuova piazza avanti il Municipio torinese, ad opera di [[Benedetto Alfieri]], nella seconda metà del Settecento).</ref>
 
Il fratello canonico e probabilmente lo zio materno, l'architetto [[Gian Giacomo Planteri|Giovanni Giacomo Plantery]] ([[Sindaco di Torino]] nel [[1726]] e nel [[1751]]), si occuparono della sua formazione, iniziandolo allo studio dell'[[architettura]]. Fu probabilmente il fratello canonico a presentare Bernardo all'architetto [[Filippo Juvarra]], verso la metà degli anni venti. Il debito dell'architetto torinese nei confronti deldi grandeJuvarra Messinesee è stato più volte da Vittoneconfermato dallo stesso confermatoVittone nei suoi scritti (dove lo definì "Ilil mio maestro"). Negli stessi anni Vittone ebbefu unaanche faseallievo di apprendimento con ldell'architetto [[Giuseppe Nicolis di Robilant]], di cui rimane soltanto un'attestazione firmata.<ref>{{Cita (pubblicata nelpubblicazione|autore=R. Binaghi|anno=2007|titolo=Giuseppe daLudovico RitaNicolis Binaghi)Di Robilant e Bernardo Antonio Vittone: un alunnato di grande interesse|rivista=Opus. Quaderno di storia dell'architettura e restauro|volume=8|numero=|pp=131-156}}</ref> Nell'anno accademico 1724-25 è testimoniata la sua presenza come allievo del corso di matematica tenuto dall'abate [[Ercole Corazzi]] all'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]], dove partecipò ad un'esercitazione progettuale sulla certosa di [[Collegno]], allora in corso di progettazione da parte di [[Filippo Juvarra]] (Binaghi, 2016, p. 87), assieme ad Ignazio Castelli e ad altri allievi. Avviatosi alla professione di architetto (il primo progetto certo è il palazzo Rubatti in contrada di Po a Torino, risalente al 1727), Vittone fu probabilmente anche coinvolto in cantieri juvarriani.
 
Recuperato nel settembre 1731 l'intero asse ereditario della sua famiglia, un mese dopo fu a Roma per partecipare al Concorso Clementino indetto dall'[[Accademia nazionale di San Luca]] per il 1732. Il tema, una città in mezzo al mare, venne affrontato dall'architetto con grande abilità; il risultato gli valse il primo premio, l'ingresso quale Accademico di merito all'Accademia, e un notevole incoraggiamento in denaro da parte del sovrano sabaudo.
 
Durante il soggiorno romano ebbe modo di studiare dove ebbe agio di studiare le opere antiche e quelle dei grandi maestri del Barocco, Bernini e Borromini.
A Roma Vittone partecipò con un progetto al concorso per la facciata della [[basilica di San Giovanni in Laterano]], eseguì il disegno di un [[tempio]] dedicato a [[Mosè]], e realizzò numerose copie da disegni originali di [[Carlo Fontana]] posseduti dal cardinale [[Alessandro Albani]]. Tali disegni, assieme all'esperienza juvarriana, costituirono gli elementi fondamentali della sua formazione.
 
AEbbe Romamodo Vittonedi partecipòpartecipare con un progetto al concorso per la facciata della [[basilica di San Giovanni in Laterano]],; eseguì il disegno di un [[tempio]] dedicato a [[Mosè]], e ;realizzò numerose copie da disegni originali di [[Carlo Fontana]] posseduti dal cardinale [[Alessandro Albani]]. Tali disegni, assieme all'esperienza juvarriana, costituirono gli elementi fondamentali della sua formazione.
Ripartito per il Piemonte nella primavera del 1733 con una tappa a [[Firenze]], riprese negli anni successivi l'attività nella sua regione d'origine; operò come architetto in proprio e insegnò nel contempo Matematica ed Architettura Civile presso il [[Collegio delle Province]], il cui palazzo torinese fu innalzato da lui stesso (1736 e segg.).
 
Ripartì per il Piemonte nella primavera del 1733 con una tappa a [[Firenze]].
Alla morte di Juvarra alcuni suoi cantieri furono portati avanti da Vittone ([[Chiesa di Sant'Andrea (Chieri)|Sant'Andrea a Chieri]]), in totale autonomia progettuale. Anche taluni committenti di Juvarra, come i conti [[Roero di Guarene]] e [[Solaro di Govone]], furono successivamente in rapporti con Vittone.
Nel 1738 entrò nel suo studio come allievo il dotato [[Giovanni Battista Borra]], destinato ad una luminosa carriera di archeologo, disegnatore e architetto, tra [[Medio Oriente]], Inghilterra e Piemonte. Negli stessi anni Vittone si avvalse di altri collaboratori, tra i quali spicca l'architetto carignanese [[Giovanni Battista Galletto]], curiosa figura di erudito, esperto di scienze cabalistiche, al limite dell'[[esoterismo|esoterico]], autore del saggio finale delle vittoniane "Istruzioni diverse"(1766).
 
RipartitoTornato pera ilTorino Piemontericevette nelladai primaverapadri delTeatini 1733l’incarico condi unacurare tappal’edizione adi Architettura Civile, il trattato di [[FirenzeGuarino Guarini]], ripreseavendo neglimodo annidi successiviavvicinarsi lall'attivitàopera nelladell'architetto suache regioneaveva d'origine;dato inizio alla scuola piemontese del barocco. Negli anni successivi intraprese la operòprofessione comedi architetto in proprio e insegnò nel contempo Matematica ed Architettura Civile presso il [[Collegio delle Province]], il cui palazzo torinese fu innalzato da lui stesso (1736 e segg.).
Vittone fu autore di edifici sacri e di servizio (ospizi, collegi, ospedali, riplasmazione del palazzo dell'Università di Torino, il non realizzato Complesso diocesano di Pinerolo), ma è noto soprattutto per le sue celebri chiese, in particolare quelle a pianta centrale, di grande, incontenibile inventiva, dove la luce gioca un ruolo essenziale nell'animare quasi magicamente le strutture interne. In alcuni casi ([[Santuario del Valinotto]], [[Chiesa di San Bernardino (Chieri)|San Bernardino]] a Chieri, [[Chiesa di Santa Chiara (Bra)|Santa Chiara]] a [[Bra]],) il flusso luminoso, filtrato dalle aperture, è frutto di un'immagine simbolica (il Nome di Gesù raggiante, ad es., in San Bernardino). A Bra il Vittone progetterà anche parte del palazzo municipale (1732)
 
Alla morte di Juvarra alcuni suoi cantieri, furonoquali portatila avanti da Vittone ([[Chiesa di Sant'Andrea (Chieri)|Chiesa di Sant'Andrea]] a [[Chieri]]), furono portati avanti da Vittone in totale autonomia progettuale. Anche taluni committenti di Juvarra, come i conti [[Roero di Guarene]] e [[Solaro di Govone]], furono successivamente in rapporti con Vittone.
A partire dal 1750 circa, il suo linguaggio, dapprima segnato dalle meraviglie "alla Bernina" fatte di luci nascoste e misteriose, lasciò il passo ad una luminosità specchiata e trionfante, in sintonia con il mutamento generale del gusto verso un classicismo alla francese presente in misura senz'altro più cospicua nell'architettura di [[Benedetto Alfieri]].
 
Nel 1738 entrò nel suo studio come allievo il dotato [[Giovanni Battista Borra]], destinato ad una luminosa carriera di archeologo, disegnatore e architetto, tra [[Medio Oriente]], Inghilterra e Piemonte. Negli stessi anni Vittone si avvalse di altri collaboratori, tra i quali spicca l'architetto carignanese [[Giovanni Battista Galletto]], curiosa figura di erudito, esperto di scienze cabalistiche, al limite dell'[[esoterismo|esoterico]], autore del saggio finale delle vittoniane "''Istruzioni diverse"'' (1766).
 
Vittone fu autore di edificiprogetti sacriper eedifici seriali di servizio (ospizi, collegi, ospedali, riplasmazionetrasformazione del [[Palazzo dell'Università (Torino)|palazzo dell'Università di Torino]], il non realizzato Complesso diocesano di Pinerolo), ma è noto soprattutto per le sue celebri chiese, in particolare quelle a pianta centrale, di grande, incontenibile inventiva, dove la luce gioca un ruolo essenziale nell'animare quasi magicamente le strutture interne e nelle quali si può vedere l'influenza delle ardite cupole guariniane. In alcuni casi ([[Santuario del Valinotto]], [[Chiesa di San Bernardino (Chieri)|San Bernardino]] a Chieri, [[Chiesa di Santa Chiara (Bra)|Santa Chiara]] a [[Bra]],) il flusso luminoso, filtrato dalle aperture, è frutto di un'immagine simbolica (il Nome di Gesù raggiante, ad es., in San Bernardino). A Bra il Vittone progetterà anche parte del [[Palazzo Comunale (Bra)|palazzo municipale]] (1732).
 
A partire dal 1750 circa, il suo linguaggio, dapprima segnato dalle meraviglie "alla Bernina" fatte di luci nascoste e misteriose, lasciò il passo ada una luminosità specchiata e trionfante, in sintonia con il mutamento generale del gusto verso un classicismo alla francese presente in misura senz'altro più cospicua nell'architettura di [[Benedetto Alfieri]].
 
Lavorò principalmente in Torino e [[Provincia di Torino|provincia]], ma anche in altre zone del [[Piemonte]] sabaudo (compresa [[Nizza]]).
Negli anni ebbe anche numerosi allievi e collaboratori, come [[Tommaso Guerrino]], [[Pietro Bonvicini]], [[Mario Quarini]], [[Giacomo Maria Contini]]; ad alcuni di loro trasmise anche la vocazione alla ricerca teorica. Il giovane architetto milanese [[Marcellino Segré]], nell'atto di presentarsi a [[Giuseppe Piermarini]] per lavorare alla [[villa Reale di Monza]], vantò tra i suoi titoli di merito l'apprendistato con Vittone.
 
Negli anni ebbe anche numerosi allievi e collaboratori, come [[Tommaso Guerrino]], [[Pietro Bonvicini]], [[Luigi Michele Barberis]][[Mario Quarini|, Mario Ludovico Quarini]], [[Giovanni Battista Borra]], [[Giacomo Maria Contini]]; ad alcuni di loro trasmise anche la vocazione alla ricerca teorica. Il giovane architetto milanese [[Marcellino Segré]], nell'atto di presentarsi a [[Giuseppe Piermarini]] per lavorare alla [[villa Reale di Monza]], vantò tra i suoi titoli di merito l'apprendistato con Vittone.
Secondariamente, ebbe una parallela attività di prestatore di denaro ad interesse, concentrata soprattutto negli anni sessanta, spalleggiato in questo dal fido notaio torinese Malacria e dal suo procuratore per i beni e gli affari chieresi notaio Ottavio Talpone. In questi anni (1763-1770) Vittone ha abitazione e studio in un casino posto all'interno del palazzo dei marchesi [[Ferrero d'Ormea]], a Torino.
 
SecondariamenteSviluppò soprattutto negli anni sessanta, ebbeparallelamente unaal parallelalavoro di architetto, l'attività di prestatore di denaro ada interesse, concentrata soprattutto negli anni sessanta, spalleggiato in questo dal fido notaio torinese Malacria e dal suo procuratore per i beni e gli affari chieresi notaio Ottavio Talpone. In questi anni (1763-1770) Vittone ha abitazione e studio in un casino posto all'interno del palazzo dei marchesi [[Ferrero d'Ormea]], a Torino.
 
Il 19 ottobre 1770, in un momento di grande attività dello studio, l'architetto vienevenne colto da un [[colpo apoplettico]] che lo conducecondusse alla morte nel suo appartamento di via Arsenale. VieneVenne sepolto il 21 successivo nel sepolcro di famiglia posto nella [[chiesa di San Carlo (Torino)|chiesa di San Carlo a Torino]]. Nei mesi successivi partì una grande operazione di riscossione di crediti da parte dei misuratori dello studio, soprattutto da Contini; Bonvicini ne raccolse il testimone per quanto riguarda gli impegni con il cardinale [[Carlo Vittorio Amedeo Ignazio delle Lanze]], mentre [[Giovanni Battista Galletto]] custodì i volumi rimasti inediti delle sue lezioni e dispense.
 
== I disegni ==
L'archivio dei disegni di Vittone fu disperso negli anni successivi alla morte. Una parte fu probabilmente comperata dall'architetto [[Andrea Cattaneo (architetto)|Andrea Cattaneo]] e passò alla sua morte nelle mani di [[Pelagio Palagi]] (oggi alla Biblioteca dell'[[Archiginnasio di Bologna]]). Altri disegni della serie appartenuta a Cattaneo finirono a [[Parigi]] agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] e sono oggi raccolti in due album al ''Musée des Arts Décoratifs'' (decurtati dei disegni di mano di Cattaneo finiti in altre serie). Una terza raccolta è presente ainei Musei Civici torinesi, nella serie già appartenuta all'architetto Vandone di Cortemilia. Alla [[Biblioteca Reale (Torino)|Biblioteca Reale di Torino]] è presente inoltre un volume di tavole intitolato ''L'Architetto Civile'', formato essenzialmente da disegni preparatori delle incisioni dei due trattati pubblicati. Gli archivi comunali e di Stato piemontesi accolgono a loro volta materiale documentario e figurativo dell'attività di Vittone, così come l'Archivio dell'[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]] a [[Roma]].
 
Le sue copie da disegni di [[Carlo Fontana]] sono importanti anche per la ricostruzione dell'archivio dei disegni di Fontana stesso, come dimostrano gli studi a questo riguardo di [[Hellmut Hager]].
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==Progetti==
===Edifici religiosi===
[[File:SantuarioVallinotto01Carignano - Santuario del Valinotto - 2023-09-07 23-35-38 001.JPGjpg|thumb|La Chiesa della Visitazione al Vallinotto]]
* Altare della cappella "del Crocifisso" nella [[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, Centro)|Chiesa dell'Immacolata Concezione a Torino]]
* [[Alba (comune italiano)#Chiesa di Santa Maria Maddalena|Chiesa per le monache di Santa Maria Maddalena]] di [[Alba (Italiacomune italiano)|Alba]] ([[1730]]-[[1735]])
* [[Chiesa di San Giovanni Vincenzo]] a [[Sant'Ambrogio di Torino]] ([[1763]])
* [[Chiesa per le monache di Santa Maria Maddalena]] di [[Alba (Italia)|Alba]] ([[1730]]-[[1735]])
* Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Neve a [[Pecetto Torinese]] ([[1730]])
* Altar maggiore della parrocchiale a [[Govone]] ([[1735]])
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* [[Santuario del Valinotto]] a [[Carignano]] ([[1738]]-[[1739]])
* Coro e sacrestia della [[Madonna degli Angeli]], a [[Chivasso]] ([[1740]]-[[1745]])
* [[Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio (Cambiano)|Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio]] a [[Cambiano]] - Facciata ([[1740]]-[[1741]])
* Cupola della [[Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco]], in Piazza Cavour, a [[Chieri]] ([[1740]]-[[1742]])
* [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Foglizzo)|Chiesa parrocchiale di [[Foglizzo]] ([[1741]]- [[1742]])
* Chiesa dei Santi Marco e Leonardo nell'antica Piazza d'Armi (oggi [[Piazza Vittorio Veneto (Torino)|Piazza Vittorio Veneto]]) di [[Torino]] ([[1741]]-[[1742]], poi demolita nel [[1810]])
* Chiesa di San Gaetano (ora [[Cappella della Misericordia (Nizza)|Cappella della Misericordia]]) e convento dei Teatini a [[Nizza |Nizza Marittima]] ([[Francia]], [[1741]])
* Arredamento per la sacrestia ([[1738]]) e altare della cappella del Beato [[Vincenzo de' Paoli]] ([[1742]]), dentro la chiesa[[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Torino, Centro)|Chiesa dell'Immacolata Concezione]] (Cappella di Via Arcivescovado), a [[Torino]]
* Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore a [[Racconigi]], completamenti interni ([[1741]]-[[1770]])
* Chiesa di Santa Chiara, a [[Bra]] ([[1742]])
* strutture annesse alla sacrestia della [[Chiesa della Misericordia (Torino)|Chiesa di San Giovanni Decollato e della Misericordia]], a Torino ([[1742]])
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* Organo e refettorio della [[chiesa di Sant'Andrea (Chieri)|Chiesa di Sant'Andrea]], a [[Chieri]] ([[1743]])
* Icona, baldacchino e altare maggiore della [[Chiesa della Santissima Annunziata (Torino)|Chiesa dell'Annunziata]], [[Torino]] ([[1743]]-[[1745]])
* Ospizio di Carità di [[Carignano]] (1744-1760)
* Tribune e sacrestia della chiesa dell'Annunziata, a Torino ([[1745]])
*[[File:Sant'Ambrogio_di_Torino_03_parrocchiale_e_sacra.JPG|thumb|La [[Chiesa di San Giovanni Vincenzo]] a [[Sant'Ambrogio di Torino]] (anno [[1763]])]]
* Coro e sacrestia della chiesa di San Rocco, a [[Pinerolo]] (1745)
* Completamento del [[Seminario di [[Vercelli]] ([[1746]])
* Progetto e costruzione del presbiterio ([[1747]]) e dell'aula (1748) della [[chiesa di Santa Maria di Piazza (Torino)|chiesa di Santa Maria di Piazza]], a Torino
* Altare centrale del [[Santuario di Sant'Ignazio]] a [[Lanzo Torinese]], con statue di [[Ignazio Perucca]], [[1748]]
* Ricostruzione della chiesa e del [[Monastero di Santa Maria Maddalena]], a [[Mondovì]] (1749-1755)
* Cupola, decorazioni e campanile della [[Chiesa di Sant'Antonio Abate]], a Torino (1749-1752)
* Completamento dell'altare maggiore del [[Santuario della Madonna degli Angeli (Cuneo)|santuarioSantuario deidella SS.Madonna degli Angeli]] (modifica un precedente modello di Juvarra realizzato in parte), a [[Cuneo]] ([[1750]])
* Cupola della Chiesa Parrocchiale di San Germano, a [[San Germano Vercellese]] ([[1750]])
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Grignasco)|Chiesa di Santa Maria Assunta]] a [[Grignasco]] ([[1750]])
* [[Chiesa di Santa Maria di Piazza (Torino)|Chiesa di Santa Maria di Piazza]], a Torino ([[1751]]-[[1754]])
* Facciata della [[Chiesa di San Giorgio (Chieri)|Chiesa di San Giorgio]], a [[Chieri]] ([[1752]])
* [[Chiesa di Santa Croce]], a [[Villanova Mondovì]] ([[1755]])
* [[Altare maggiore|Altar maggiore]] della [[chiesa di San Rocco (Torino)|chiesa di San Rocco]], a Torino (1755)
* Chiesa di Santa Chiara, a [[Vercelli]] ([[1754]]-[[1757]])
* [[Rivarolo Canavese#Chiesa di San Michele Arcangelo|Chiesa di San Michele Arcangelo]] a [[Rivarolo Canavese]] (progetto del [[1758]], cupola realizzata con la collaborazione di [[Giovanni Battista Borra]], l'edificio è stato portato a termine dall'architetto [[P. Bonvicino|Pietro Bonvicini]] dopo la morte di Vittone).
* [[File:Chiesa di San MicheleGiovanni ArcangeloVincenzo]] (Rivaroloa Canavese).JPG|thumb|Chiesa[[Sant'Ambrogio di San Michele Arcangelo,Torino]] ([[Rivarolo Canavese1759]].-[[1763]])
* Progetto della [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Borgomasino)|Parrocchiale del Santissimo Salvatore]] a [[Borgomasino]] (1760)
* Completamento e facciata del Santuario di [[Sacro Monte di Graglia|Graglia]] ([[Biella]]) ([[1760]]-[[1769]])
* AmpliamentoCompletamento e facciata del della [[chiesaSacro Monte di SanGraglia|Santuario Nicoladi e dell'AssuntaGraglia]], a ([[MontanaroBiella]]) ([[17581760]]-[[17641769]])
* Ampliamento della [[Montanaro#Monumenti e luoghi d'interesse|chiesa di San Nicola e dell'Assunta]], a [[Montanaro]] ([[1758]]-[[1764]])
* Ampliamento dell'[[abside]] della [[Cattedrale di Santa Maria Assunta (Asti)|Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Gottardo]] a [[Asti]] ([[1764]])
* [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Borgo d'Ale)|Chiesa di San Michele Arcangelo]] di [[Borgo d'Ale]] ([[17701771]]-[[1778]])
* Rifacimento della Chiesa dell'[[Abbazia di Fruttuaria]] a [[San Benigno Canavese]] ([[1770]]), insieme a [[Mario Ludovico Quarini]].
* Cappella dedicata a San Luigi Gonzaga, nel cimitero in frazione Corteranzo di [[Murisengo]] (provincia di Alessandria|AL) ([[1770]])
*[[Cappella Anselmetti]], a Torino
 
===Edifici civili===
* [[Palazzo del Collegio delle Province]] a Torino in [[Piazza Carlo Emanuele II|Piazza Carlina]] ([[1737]]).
* [[Villa Giriodi di Monastero]] a [[Costigliole Saluzzo]] ([[1740]]).
* [[Ospizio della Carità]] a [[Casale Monferrato]] (iniziato nel 1740).
* [[Ospizio dei catecumeni]] in Piazza Vittorio Veneto a [[Pinerolo]] (1740).
* Ospizio di Carità di [[Carignano]] (1744-1760)
* [[Palazzo MunicipaleComunale (Bra)|Palazzo MunicipaleComunale]] a Bra.
* Orfanotrofio femminile di [[Chieri]] ([[1744]])
* Il ''[[Teatro anatomico]]'' per l'[[ospedale di San Giovanni Battista]] di Torino ([[1757]]). Quest'opera andò distrutta.
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==Scritti==
* curatore dell'edizione del manoscritto di [[Guarino Guarini]] ''L'architettura civile'', [[Torino]], [[1737]] (come curatore dell'edizione del manoscritto di [[Guarino Guarini]]).
* ''[[Istruzioni elementari per indirizzo dei giovani allo studio dell'architettura civile]]'', [[Lugano]], Agnelli, [[1760]] (ristampato nel 2008, a cura di Edoardo Piccoli, Editrice Librerie Dedalo).
* ''Istruzioni diverse concernenti l'officio dell'Architetto, Civile'' ([[Lugano]], Agnelli, [[1766]]).
 
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
''- Il voluttuoso genio dell'occhio. Nuovi studi su Bernardo Antonio Vittone'', a cura di Walter Canavesio, Torino, SPABA, 2005 (con ampia bibliografia alle pp.&nbsp;229–239).
 
* Eugenio Olivero, ''Le opere di Bernardo Antonio Vittone architetto piemontese del secolo 18.,'' Torino, Tipografia del Collegio degli Artigianelli, 1920, 130 p., XLIII p. di tav.
- Rita Binaghi, ''Bernardo Vittone "allievo di Matematica" e la didattica dell'architettura nella settecentesca Università degli Studi di Torino'', in Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura, n. 65, Roma 2016, pp. 79-92.
* ''Bernardo Vittone e la disputa fra classicismo e barocco nel Settecento: atti del Convegno internazionale promosso dall'Accademia delle scienze di Torino nella ricorrenza del secondo centenario della morte di B. Vittone: 21-24 settembre 1970'', Torino, Accademia delle scienze, 1972, 2 voll.
* ''- Il voluttuoso genio dell'occhio. Nuovi studi su Bernardo Antonio Vittone'', a cura di Walter Canavesio, Torino, SPABA, 2005 (con ampia bibliografia alle pp.&nbsp;229–239).
-* Rita Binaghi, ''Bernardo Vittone "allievo di Matematica" e la didattica dell'architettura nella settecentesca Università degli Studi di Torino'', in Quaderni dell'Istituto di Storia dell'Architettura, n. 65, Roma 2016, pp. 79-92.
* Walter Canavesio, ''Bernardo Vittone fra studi recenti e nuove aperture'', in "Studi piemontesi", n. 1, giugno 2018, pp. 25-40.
 
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== Collegamenti esterni ==
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