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|didascalia=Illustrazione dei fossili di ''Diplovertebron'' rinvenuti sulla lastra nota come Fr. Orig. 128
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Il '''diplovertebronte''Diplovertebron''''' (gen. '''''Diplovertebronpunctatum''''') è un [[anfibiotetrapode]] estinto, vissutoappartenente agli [[embolomeri]]. Visse nel [[Pennsylvaniano|Carbonifero superiore]] (circa 310 - 305 milioni di anni fa). Ie i suoi resti [[fossili]] di questo animale sono stati rinvenuti in [[Europa]] ([[Repubblica Ceca]]) e in [[Nordamerica]].
==Descrizione==
Le ricostruzioni storiche di ''Diplovertebron'' tra il 1926 e il 1967 in genere lo mostrano come un animale terrestre simile a un [[rettile]], con mani e piedi a cinque dita. Tuttavia, queste ricostruzioni sono state eseguite utilizzando resti fossili dei più completi ''[[Gephyrostegus]]'' e ''[[Solenodonsaurus]]'', che all'epoca erano considerati sinonimi di ''Diplovertebron''. Senza questi scheletri, i resti fossili di ''Diplovertebron'' sono molto più limitati. Oggi si presume che ''Diplovertebron'' fosse parzialmente o completamente acquatico, simile ad altri embolomeri come ''[[Archeria]]'' e ''[[Proterogyrinus]]''. Tuttavia, era probabilmente più simile a ''Gephyrostegus'' in termini di proporzioni generali. Le dimensioni di ''Diplovertebron'' dovevano aggirarsi sui 60 centimetri di lunghezza.
 
Come altri embolomeri, ciascuna delle [[vertebre]] di ''Diplovertebron'' era composta da due elementi a forma di anello di uguali dimensioni. Originariamente [[Antonin Frič]] la considerò una caratteristica unica, ma già nel 1884 [[Edward Drinker Cope]] individuò connessioni tra le vertebre di ''Diplovertebron'' e "Cricotus" (un embolomero americano più comunemente noto come ''Archeria''); le vertebre conservate provenivano dalla regione della coda, poiché il segmento anteriore (intercentro) era collegato a sottili archi emali.
Lungo circa sessanta centimetri, il diplovertebronte era un primitivo abitatore dei fiumi e dei laghi: la coda e il corpo non erano particolarmente allungati, e la testa non sembra aver avuto particolari adattamenti per la vita acquatica. Le zampe, relativamente corte, erano poco ossificate e forse non erano ben adatte alla vita terrestre. Si pensa che questo animale predasse piccoli pesci e invertebrati nelle acque poco profonde e lungo le rive delle acque dolci. Il diplovertebronte appartiene al grande gruppo degli [[antracosauri]], che comprende animali molto vicini all'origine dei rettili. Altri animali simili al diplovertebronte erano i rappresentanti del genere ''[[Eogyrinus]]'', di dimensioni ben maggiori.
 
Le ossa del cranio frammentario sono solo leggermente ornate da striature, piuttosto che dalle numerose fosse presenti nei suoi stretti parenti. La [[premascella]] conteneva cinque [[denti]] spessi e conici, lunghi circa il doppio della loro larghezza. La [[mascella]] probabilmente aveva oltre 30 denti più sottili di quelli della premascella. I denti verso la parte anteriore della mascella erano più spessi e più separati, mentre quelli sul retro erano ravvicinati. I denti della [[mandibola]] erano più numerosi, più ravvicinati e molto più piccoli di quelli della mascella superiore. Ce n'erano oltre 40 in totale, e i primi 7 erano più grandi e ben distanziati. Tutti i denti possedevano uno [[Smalto (odontoiatria)|smalto]] con pieghe simili a un labirinto, affini a quelli di altri "[[Labyrinthodontia|labirintodonti]]". Queste caratteristiche dentali hanno messo in luce alcune somiglianze con i denti di ''[[Calligenethlon]]'', un embolomero di dimensioni simili a ''Diplovertebron''.
 
Il ventre era coperto da lunghe scaglie oblunghe con bordi arrotondati, mentre il dorso ne era privo. Si sono conservate varie ossa degli arti; stranamente, le ossa erano coperte da piccoli pori. L'[[Omero (anatomia)|omero]] aveva una forte cresta diagonale per metà della sua lunghezza, simile a quella di ''Archeria''. Anche il [[Bacino (anatomia)|bacino]] era abbastanza simile a quello di ''Archeria'' e ''Calligenethlon'', soprattutto l'[[Osso iliaco|ileo]], che aveva una struttura tipica per gli embolomeri, con due punte a forma di bastoncino sopra un corto "stelo". La parte anteriore era corta, ma quella posteriore era molto lunga. Frič (1885) indicò anche la presenza di un'[[interclavicola]], ma è possibile che quest'osso appartenesse a ''Gephyrostegus''.
==Classificazione==
''Diplovertebron punctatum'' venne descritto per la prima volta nel [[1879]] da Antonin Frič. ''Diplovertebron'' fu uno dei tanti tetrapodi fossili trovati nelle miniere di [[carbone]] ceche da Antonin Frič alla fine del [[XIX secolo]]. I suoi resti erano un assortimento di fossili disarticolati racchiusi in due lastre di carbone, che erano state designate Fr. Orig. 96 (per la lastra più piccola) e Fr. Orig. 128 (per la lastra più grande). D.M.S. Watson (1926) assegnò altri due esemplari completi al genere. Uno di questi era già stato designato come [[Olotipo|esemplare tipo]] del tetrapode [[Reptiliomorpha|rettiliomorfo]] ''Gephyrostegus'' da [[Otto Jaekel]] nel 1902, mentre il secondo esemplare, noto come DMSW B.65, era descritto nello studio di Watson. Uno studio successivo (Brough & Brough, 1967), ripristinò la validità di ''Gephyrostegus'', contrastando la decisione di Watson di aggiungere l'esemplare di Jaekel e DMSW B.65 al genere ''Diplovertebron''.
[[File:Diplovertebron Fritsch small slab.png|miniatura|left|Illustrazione dei fossili presenti sulla lastra nota come Fr. Orig. 96]]
La confusione [[Etimologia|etimologica]] del genere ''Diplovertebron'' aumentò quando [[Richard Lydekker]] ribattezzò ''Diplovertebron'' con il nome di '''''Diplospondylus''''' nel 1889, basandosi sul fatto che l'etimologia di "Diplospondylus" derivava interamente dal greco antico, mentre quella di "Diplovertebron" era un ibrido di greco e latino. Tuttavia, pochi altri [[Paleontologia|paleontologi]] condividevano l'avversione di Lydekker nei confronti dei nomi ibridi.
 
Un altro aspetto della storia di ''Diplovertebron'' che portò ulteriore confusione riguarda l'etichettatura nelle illustrazioni litografiche originali di Frič. La tavola 53, l'illustrazione che mostrava resti della lastra più grande di fossili di ''Diplovertebron'' (Fr. Orig. 128), fu accidentalmente etichettata come pertinente ai fossili della lastra più piccola (Fr. Orig 96). Di conseguenza, molti paleontologi hanno frainteso la descrizione originale e hanno ignorato la lastra più grande nelle loro descrizioni di ''Diplovertebron'', poiché presumevano che fosse disponibile una sola lastra (Fr. Orig. 96). Vi erano solo alcune eccezioni a questo errore, ovvero Steen (1938) e Klembara e colleghi (2014).
 
Diversi fossili cechi descritti da Frič come altri generi potrebbero effettivamente rappresentare ulteriore materiale di ''Diplovertebron''. '''''Hemichthys problematica''''', un cranio di [[pesce]] descritto nel 1895, fu in seguito riconosciuto come un cranio di [[Embolomeri|antracosauro]]. Klembara e colleghi (2014) hanno presentato una petizione per una ridescrizione di ''Hemichthys'', che consideravano ''[[nomen oblitum]]''. Allo stesso modo, una coda di embolomero con una densa squamatura lungo la parte inferiore fu chiamata '''''Nummulosaurus kolbii''''' nel 1901. Romer (1947) non riuscì a trovare alcuna prova che ''Nummulosaurus'' fosse differente da ''Diplovertebron''. Romer è stato anche uno dei pochi paleontologi a considerare ''Diplovertebron'' un [[Seymouriamorpha|seymouriamorfo]], piuttosto che un embolomero. Tuttavia, questo schema di classificazione si basava sui fossili di ''Gephyrostegus'', poiché i due generi erano ancora considerati sinonimi nel 1947.
 
Attualmente ''Diplovertebron'' è considerato un rappresentante degli [[Eogyrinidae|eogirinidi]], una famiglia di embolomeri solitamente di grandi dimensioni e dalle abitudini strettamente acquatiche, i cui rappresentanti più famosi sono però anch'essi poco noti e vittime di una classificazione confusa (''[[Pholiderpeton]]'', ''[[Pteroplax]]'', ''[[Eogyrinus]]''). In ogni caso, ''Diplovertebron'' sembrerebbe essere stato parte di un ramo collaterale, comprendente forme di piccole dimensioni e di abitudini maggiormente legate all'ambiente terrestre.
==Bibliografia==
*Frič, Antonin (1879). "Neue Uebersicht der in der Gaskohle und den Kalksteinen der Permformation in Böhmen vorgefundenen Thierreste". Sitzungsberichte der Königlichen Böhmischen Gesellschaft der Wissenschaften in Prague. 1878: 184–195.
*Cope, E.D. (1884). "The Batrachia of the Permian Period of North America". The American Naturalist. 18: 26–39. doi:10.1086/273563.
*Frič, Antonin (1885). "Fauna der Gaskohle und der Kalksteine der Permformation Böhmens". Self-published. Prague. 2 (1): 11–13.
*Lydekker, R. (1889). "VII.—Note on some Points in the Nomenclature of Fossil Reptiles and Amphibians, with Preliminary Notices of Two New Species". Geological Magazine. 6 (7): 325–326. doi:10.1017/S0016756800176472.
*D.M.S., Watson (1926). "Croonian Lecture: The Evolution and Origin of the Amphibia". Philosophical Transactions of the Royal Society of London. Series B, Containing Papers of a Biological Character. 214 (411–420): 189–257. doi:10.1098/rstb.1926.0006. JSTOR 92141.
*Steen, Margaret C. (1938). "On the Fossil Amphibia from the Gas Coal of Nýřany and other Deposits in Czechoslovakia". Proceedings of the Zoological Society of London, Series B. 108 (2): 205–238. doi:10.1111/j.1096-3642.1938.tb00027.x.
*Romer, Alfred Sherwood (1947). "Review of the Labyrinthodontia". Bulletin of the Museum of Comparative Zoology at Harvard College. 99 (1): 7–368.
*Carroll, R.L. (1970). "The Ancestry of Reptiles". Philosophical Transactions of the Royal Society of London. Series B, Biological Sciences. 257 (814): 267–308. doi:10.1098/rstb.1970.0026. JSTOR 2416952.
*Klembara, Jozef; Clack, Jennifer A.; Milner, Andrew R.; Ruta, Marcello (2014). "Cranial anatomy, ontogeny, and relationships of the Late Carboniferous tetrapod Gephyrostegus bohemicus Jaekel, 1902". Journal of Vertebrate Paleontology. 34 (4): 774–792. doi:10.1080/02724634.2014.837055.
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