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{{Edificio civile
|nome edificio = Villa Rosebery<br /><small>[[Presidente della Repubblica Italiana#Residenze ufficiali|Residenza ufficialeestiva del<br />Presidente della Repubblica Italiana]]</small>
|immagine =Napoli - Villa Rosebery (Posillipo).jpg
|didascalia =
|altrinomi = Villa Maria Pia
|paese = ITA
|divamm1 = {{IT-CAM}}[[Campania]]
|città = Napoli
|indirizzo = Via Ferdinando Russo, 26
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è disambigua -->
|stato =
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|demolito =
|distrutto =
|uso = Residenza estiva del Presidente della Repubblica italianaItaliana
|architetto = [[Stefano Gasse|Stefano]] e Luigi Gasse
|ingegnere =
|appaltatore = [[Giuseppe de Thurn]]<br />[[Luigi di Borbone-Due Sicilie (1824-1897)|Luigi di Borbone]]
|costruttore =
|proprietario = [[Italia|Stato italiano]]
}}
'''Villa Rosebery''', ribattezzata con il nome di '''Villa Maria Pia''' nel 1934, è un complesso monumentale, uno dei principali punti di riferimento del [[Architettura neoclassica|neoclassicismo]] a [[Napoli]].
[[File:Villa Rosebery, porto.JPG|thumb|Il porto]]
 
'''Villa Rosebery''' è un complesso monumentale, uno dei principali punti di riferimento del [[Architettura neoclassica|neoclassicismo]] a [[Napoli]]. La villa è stata costruita come residenza reale; si trova nel quartiere [[Posillipo]]<ref name="a" /><ref name="Cosenza" /> ed è una delle tre [[residenze ufficiali del presidente della Repubblica Italiana]] (insieme al [[Palazzo del Quirinale]] e alla [[Tenuta presidenziale di Castelporziano|tenuta di Castelporziano]]), per questo motivo non visitabile, se non in alcuni periodi dell'anno. Ha una superficie di 66.056 metri quadrati.
 
Il giardino si estende su 6,6 ettari di verde.
 
== Storia ==
=== Costruzione ===
La villa deve la sua origine all'iniziativa dell'ufficiale austriaco Joseph Von Thurn<ref name=a/>, che a partire dal [[1801]] acquistò alcuni fondi in amena posizione su capo Posillipo per erigervi una residenza di campagna circondata da un giardino, nonché da ampi frutteti e vigneti. La proprietà fu in seguito acquistata dalla principessa di Gerace e da suo figlio, Agostino Serra di Oristano, che la convertirono in una villa di rappresentanza. Grazie all'apporto degli architetti [[Stefano Gasse|Stefano]] e Luigi Gasse, la villa fu trasformata in un'elegante residenza e vennero anche ristrutturati i casini di pertinenza (la grande e piccola Foresteria).
La villa deve la sua origine all'iniziativa del nobiluomo austriaco [[Joseph von Thurn]]<ref name=a/>, ufficiale di marina per la flotta borbonica, che a partire dal [[1801]] acquistò alcuni fondi in amena posizione su capo Posillipo per erigervi nella zona più alta una residenza di campagna con cappella privata circondata da un giardino, nonché da ampi frutteti e vigneti. Restituita a von Thurn dal restaurato regime borbonico nel [[1817]] dopo un decennio di confisca da parte delle truppe napoleoniche, la proprietà fu in seguito acquistata dalla principessa di [[Gerace]] Maria Antonia Serra e da suo figlio, don Agostino Serra di Terranova, che la convertirono da azienda agricola in una villa di rappresentanza chiamata "Villa Serra marina".
 
Grazie all'apporto degli architetti gemelli [[Stefano Gasse|Stefano]] e Luigi Gasse, il casino del Belvedere (oggi Palazzina Borbonica, usata nelle occasioni ufficiali) fu trasformato in un'elegante residenza e vennero anche ristrutturati il cosiddetto "Casino Gaudioso", convertito in grande Foresteria (oggi residenza principale del presidente della Repubblica) e le due casine a mare.
 
=== "La Brasiliana" ===
{{Doppia immagine|left|Conde de Aquila.jpg|184|Januaria of Brazil 1865.jpg|188|Il principe [[Luigi di Borbone-Due Sicilie (1824-1897)|Luigi di Borbone]] che l'acquistò nel [[1857]].|La principessa [[Gennara di Braganza]], consorte del Conte di Aquila; per lei la Villa è stata denominata "la Brasiliana".}}
Nel [[1857]] gli eredi Serra vendettero la villa a [[Luigi di Borbone-Due Sicilie (1824-1897)|Luigi di Borbone]], comandante della [[Real Marina del Regno delle Due Sicilie]] nonché fratello del re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] e la villa stessa si guadagnò l'appellativo di "la Brasiliana", in onore di [[Gennara di Braganza]], consorte di Luigi, che era sorella dell'[[imperatore del Brasile]] e che lui aveva sposato nel [[1844]]<ref name=Doria>{{Cita|G. Doria||Doria}}</ref>. In pochi anni il nuovo proprietario recintò e ampliò i giardini della villa, arricchendoli di un vasto parco, alberato e fece costruire un apposito approdo, ma, in seguito alleall'ambigua condotta tenuta durante le vicende [[Risorgimento|risorgimentali]] del [[1860]], venne esiliato in [[Francia]].
 
=== Villa Rosebery ===
La villa fu quindi venduta al banchiere francese [[Gustave Delahante]] (da cui ebbe il nome di "Villa Delahante") che la tenne per un trentennio, senza tuttavia effettuarvi interventi di particolare rilievo.
[[File:RoseberyMillais - 2.png|thumb|upright=0.7|leftright|[[Archibald Primrose, V conte di Rosebery]]]]
LaIl villasuccessivo compratore fu quindi venduta al banchiere francese Gustave Delahante, per poi essere acquistata nel [[1897]] da, [[Archibald PhilipPrimrose, V conte Primrosedi Rosebery|Lord Rosebery]], statista britannico che era stato [[Primi ministri del Regno Unito|capoprimo del gabinettoministro]] dal [[1894]] al [[1895]]. Ritiratosi a vita privata, Lord Rosebery rese la villa un'oasi di tranquillità accessibile solo a selezionati amici e studiosi, incrementando la sua collezione di quadri e stampe acquistate presso antiquari napoletani<ref name=Doria/>. Nel [[1909]], lord Rosebery decise di cedere l'uso della proprietà al governo inglesebritannico, per via delle ingenti spese di manutenzione e della sua ripresa dell'attività politica.
 
=== I Savoia ===
[[File:Umberto, Maria Josè and their daughter Maria Pia.jpg|thumb|left|[[Umberto II di Savoia]], [[Maria José del Belgio]] e [[Maria Pia di Savoia (1934)|Maria Pia]] infante, alla quale, nata a Napoli, la Villa fu dedicata]]
Villa Rosebery divenne così una sede di rappresentanza e villeggiatura per gli ambasciatori inglesi in Italia, finché nel [[1932]] gli eredi di lord Rosebery, deceduto più che ottantenne nel 1929, la donarono allo Stato italiano chetramite lail adibìgoverno abritannico; residenzal'atto estivadi dellacessione famigliafu reale<reffirmato name=Doria/>. Nela [[1934]]Palazzo la principessa [[Maria José del Belgio|Maria JoséVenezia]], moglie di [[Umbertoalla IIpresenza di Savoia|Umberto di Savoia]], vi diede alla luce la primogenita [[Maria Pia di Savoia (1934)|Maria PiaMussolini]], eche daintendeva quelfarne momentoun lamuseo. villa fu ribattezzata "Villa Maria Pia"<ref>{{cita|Carbonaro e Cosenza|p.299.}}</ref>.
 
Dall'estate del 1933 i principi di Piemonte, [[Umberto II di Savoia|Umberto di Savoia]] e [[Maria José del Belgio|Maria José]], iniziarono a usufruire della piccola spiaggia della villa, che fu quindi messa a loro disposizione dal capo del governo senza però entrare mai a far parte della dotazione della corona, né del patrimonio privato del re<ref name=Doria/>. Svuotata dei suoi arredi, ripartiti tra vari istituti museali, la villa fu riarredata con mobili e oggetti in gran parte provenienti dalla [[Reggia di Caserta]]. I principi vi trascorsero anni felici; nel [[1934]] Maria José diede alla luce nel [[Palazzo Reale di Napoli]] la loro primogenita [[Maria Pia di Savoia (1934)|Maria Pia]] e da quel momento la villa fu ribattezzata "Villa Maria Pia"<ref>{{cita|Carbonaro e Cosenza|p. 299}}.</ref>.
[[File:RoseberyMillais - 2.png|thumb|upright=0.7|left|[[Archibald Primrose, V conte di Rosebery]]]]
Nel [[1857]] gli eredi Serra vendettero la villa a [[Luigi di Borbone-Due Sicilie (1824-1897)|Luigi di Borbone]], comandante della [[Real Marina del Regno delle Due Sicilie]] e la villa stessa si guadagnò l'appellativo di "la Brasiliana", in onore di [[Gennara di Braganza]], consorte di Luigi, che era sorella dell'[[imperatore del Brasile]] e che lui aveva sposato nel [[1844]]<ref name=Doria>{{Cita|G. Doria||Doria}}</ref>. In pochi anni il nuovo proprietario ampliò i giardini della villa, arricchendoli di un vasto parco, e fece costruire un apposito approdo, ma in seguito alle vicende [[Risorgimento|risorgimentali]] del [[1860]] venne esiliato in [[Francia]].
 
Dal giugno [[1944]], durante la [[luogotenenza]] del figlio Umberto, [[Vittorio Emanuele III]] e la [[Elena del Montenegro|regina Elena]] si trasferirono in forma privata a villa Maria Pia. La coppia reale visse nella residenza partenopea finché Vittorio Emanuele III nonvi firmò l'atto di [[abdicazione di Vittorio Emanuele III|abdicazione]] a favore del figlio Umberto il 9 maggio [[1946]] prima di partire per l'esilio. Requisita provvisoriamente dagliin [[Alleati della seconda guerra mondiale|AlleatiEgitto]], la villa riprese il nome di villa Rosebery e fu dapprima concessa all'[[Accademia Aeronautica]], per poi entrare, a partire dal [[1957]], nel novero delle residenze in dotazione al Presidenteporticciolo della Repubblica Italiana<ref name=a>[http://napoli.repubblica.it/rubriche/week-end/2012/01/07/news/la_casa_che_ha_fatto_la_storia_d_italia-27736233/ Villa Rosebery, la casa di Posillipo che ha fatto la storia d'Italia] napoli.repubblica.it</ref><ref name=Cosenza>{{cita|Carbonaro e Cosenza|}}</ref><ref>{{cita|Paliotti|}}</ref>villa.
La villa fu quindi venduta al banchiere francese Gustave Delahante, per poi essere acquistata nel [[1897]] da [[Archibald Philip Primrose|Lord Rosebery]], statista britannico che era stato [[Primi ministri del Regno Unito|capo del gabinetto]] dal [[1894]] al [[1895]]. Ritiratosi a vita privata, Lord Rosebery rese la villa un'oasi di tranquillità accessibile solo a selezionati amici e studiosi, incrementando la sua collezione di quadri e stampe acquistate presso antiquari napoletani<ref name=Doria/>. Nel [[1909]], lord Rosebery decise di cedere l'uso della proprietà al governo inglese, per via delle ingenti spese di manutenzione e della sua ripresa dell'attività politica.
 
=== Residenza del Presidente della Repubblica Italiana ===
Villa Rosebery divenne così una sede di rappresentanza e villeggiatura per gli ambasciatori inglesi in Italia, finché nel [[1932]] gli eredi di lord Rosebery, deceduto più che ottantenne nel 1929, la donarono allo Stato italiano che la adibì a residenza estiva della famiglia reale<ref name=Doria/>. Nel [[1934]] la principessa [[Maria José del Belgio|Maria José]], moglie di [[Umberto II di Savoia|Umberto di Savoia]], vi diede alla luce la primogenita [[Maria Pia di Savoia (1934)|Maria Pia]], e da quel momento la villa fu ribattezzata "Villa Maria Pia"<ref>{{cita|Carbonaro e Cosenza|p.299.}}</ref>.
[[File:Villa Rosebery, porto.JPG|thumb|Il portoporticciolo privato di Villa Rosebery]]
Recuperata dallo Stato italiano dopo un breve periodo di requisizione da parte degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], la villa riprese il nome di villa Rosebery e fu concessa fino al 1949 all'[[Accademia Aeronautica]]. Sin dal 1951 il presidente [[Luigi Einaudi|Einaudi]] prese a trascorrere brevi periodi di riposo nella villa, che nel [[1957]] venne inserita nel novero delle residenze in dotazione al Presidente della Repubblica dal successore [[Giovanni Gronchi|Gronchi]]<ref name="a">{{Cita web|url=https://napoli.repubblica.it/rubriche/week-end/2012/01/07/news/la_casa_che_ha_fatto_la_storia_d_italia-27736233/|titolo=Villa Rosebery, la casa di Posillipoche ha fatto la storia d'Italia|sito=la Repubblica|data=2012-01-07|lingua=it|accesso=2024-08-15}}</ref><ref name=Cosenza>{{cita|Carbonaro e Cosenza|}}.</ref><ref>{{cita|Paliotti|}}.</ref>.
 
Particolarmente apprezzata da [[Oscar Luigi Scalfaro]], la cui figlia [[Marianna Scalfaro|Marianna]] ne migliorò gli arredi attingendo ai depositi del Quirinale, la villa - spesso chiamata il "Quirinale estivo" - viene utilizzata sia come residenza estiva che di rappresentanza, dove il capo dello Stato riceve omologhi stranieri in visita ufficiale, come nel caso del tedesco [[Frank-Walter Steinmeier]] nel 2019. Nel 2021, per volere del presidente [[Sergio Mattarella]], nell'ambito dell'iniziativa "Quirinale contemporaneo", è stata posta un'opera di design contemporaneo italiano anche nel giardino di Villa Rosebery: si tratta delle lampade ''Pistillo'' di Emiliana Martinelli<ref>{{cita web|url=https://palazzo.quirinale.it/mostre/2021_quirinale-contemporaneo/contemporaneo2021_home.html|titolo=Quirinale contemporaneo 2021|accesso=1º ottobre 2021}}</ref>.
Dal giugno [[1944]], durante la [[luogotenenza]] del figlio Umberto, [[Vittorio Emanuele III]] e la [[Elena del Montenegro|regina Elena]] si trasferirono a villa Maria Pia. La coppia reale visse nella residenza partenopea finché Vittorio Emanuele III non firmò l'atto di [[abdicazione di Vittorio Emanuele III|abdicazione]] a favore del figlio Umberto il 9 maggio [[1946]] prima di partire per l'esilio. Requisita provvisoriamente dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], la villa riprese il nome di villa Rosebery e fu dapprima concessa all'[[Accademia Aeronautica]], per poi entrare, a partire dal [[1957]], nel novero delle residenze in dotazione al Presidente della Repubblica Italiana<ref name=a>[http://napoli.repubblica.it/rubriche/week-end/2012/01/07/news/la_casa_che_ha_fatto_la_storia_d_italia-27736233/ Villa Rosebery, la casa di Posillipo che ha fatto la storia d'Italia] napoli.repubblica.it</ref><ref name=Cosenza>{{cita|Carbonaro e Cosenza|}}</ref><ref>{{cita|Paliotti|}}</ref>.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore = Carbonaro Yvonne|titolo = Le ville di Napoli. Venti secoli di architettura e di arte, dalle colline del Vomero e Capodimonte fino alla splendida fascia costiera e alle magnifiche isole|anno = 2008|editore = Newton & Compton|città = Roma|p = |pp = 296 e ss.|ISBN =|cid=Carbonaro e Cosenza|autore2 = Cosenza Luigi}}
* {{Cita libro|autore=Stefano Roberto|titolo = Villa Rosebery|anno = 1994|editore = Mondadori ElectraElecta|città = Milano|p = |pp = |ISBN = 88-4354-202-8|volume = 4|collana = Il patrimonio artistico del Quirinale}}
* {{Cita libro|autore = Gino Doria|titolo =I palazzi di Napoli|anno = 1992|editore = Guida|città = Napoli|p = 160|pp = |ISBN = 88-7835-165-2|cid=Doria|capitolo = Villa Rosebery}}
* {{Cita libro|autore = Paliotti Vittorio|titolo = I misteri di Villa Rosebery: sovrani, principi, banchieri, milord e belle donne a Napoli nella residenza che oggi è dei presidenti della Repubblica|anno = 2011|editore = Stamperia del Valentino|città = Napoli|ISBN = 88-9506-332-5|volume = 27|collana = I Cinquecento|cid=Paliotti}}
* {{Cita libro|autore = Palumbo Agnese|titolo = Il giro di Napoli in 501 luoghi|anno = 2014|editore = Newton & Compton|città = Roma|p = |pp = |ISBN = |autore2 = Ponticello Maurizio|posizione = Villa Rosebery numerata al luogo 242}}
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* [[Napoli]]
* [[Ville di Napoli]]
* [[Posillipo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Villa Rosebery (Naples)}}
 
== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|http://www.napolidavivere.it/2014/01/04/villa-rosebery-guida-napoli-vivere/|Foto e guida online di Villa Rosebery}}
 
{{Palazzi della Repubblica Italiana}}
{{Residenze reali borboniche in Campania}}
{{Edifici sabaudi fuori dal Piemonte}}
{{Template:Ville di Posillipo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|Borbone|Casa Savoia|Due Sicilie|Napoli}}
 
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[[Categoria:Ville di Napoli|Rosebery]]
[[Categoria:Posillipo|Villa Rosebery]]
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[[Categoria:Residenze reali borboniche in Campania|Rosebery]]
[[Categoria:Residenze sabaude|R]]
[[Categoria:Architetture neoclassiche di Napoli]]