Antonio Pacinotti: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{P|L'articolo dice che è l'inventore della dinamo e del motore elettrico, ma Pacinotti ha effettuato una modifica a un progetto già esistente. ne può aver migliorato l'efficienza, non credo se ne possa attribuire l'invenzione |biografie|arg2=scienza|settembre 2022}}
{{C|trattazione abbastanza distante dagli standard di Wikipedia|politici|settembre 2018}}
{{Carica pubblica
|nome = Antonio Pacinotti
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|carica = [[Senato del Regno
|mandatoinizio =
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|coalizione =
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|titolo di studio =
|alma mater =
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|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Antonio
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|AnnoMorte = 1912
|Epoca = 1800
|Attività =
|Attività2 =
|Attività3 =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , a cui si deve l'invenzione della [[dinamo]] e del [[motore elettrico]] in corrente continua
}}
== Biografia ==
Nato a Pisa in
Fu allievo di [[Carlo Matteucci]] e si laureò in [[matematica]] a [[Pisa]] con [[Riccardo Felici]].
Durante il suo soggiorno a [[Cagliari]] conobbe, e sposò il 29 aprile 1882, la diciannovenne [[Salazar (famiglia)|Maria Grazia Sequi Salazar]], che precocemente morì a Pisa il 25
Nel [[1883]] Pacinotti divenne socio corrispondente dell'[[Accademia dei Lincei]] e, nel [[1898]], socio nazionale. Nel [[1888]] aderì alla [[Società dei XL]], e nel [[1905]] fu nominato [[senatore]] del [[Regno d'Italia]].<ref>{{Cita web |url=http://notes9.senato.it/Web/senregno.nsf/0bfb046b74a984aec125711400599c6a/7cb9be081de668af4125646f005e07b6?OpenDocument |titolo=PACINOTTI Antonio |accesso=21 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230517112032/http://notes9.senato.it/Web/senregno.nsf/0bfb046b74a984aec125711400599c6a/7cb9be081de668af4125646f005e07b6?OpenDocument |urlmorto=sì }}</ref>
Morì a Pisa il 25 marzo 1912 nella casa di Via Santa Maria 24, venendo sepolto nel [[Cimitero Monumentale di Pisa|Camposanto Monumentale]].
== Studi astronomici e scoperte ==
Pacinotti seguì in qualità di fisico e matematico i lavori e gli studi del professor [[Giovanni Battista Donati]], all'epoca docente di [[Astronomia]] all'Istituto di Studi superiori di [[Firenze]].<ref>Cfr.: F. Gabici, L’Astronomia, n.116, 1991</ref><ref>Annuario della Specola Cidnea, XII, 1964</ref> Pur collaborando con lui per soli due anni, fu fervido studioso e riuscì a sviluppare metodi di calcolo astronomico che applicò allo studio delle orbite delle comete. A Pacinotti e [[Carlo Toussaint]] è attribuita una [[scoperta indipendente]] della cometa [[109P/Swift-Tuttle]], osservata il 22 luglio 1862 da Firenze.<ref name="cometa 1862 III">{{Cita web|url=http://www.astropa.inaf.it/astronomer/pacinotti-antonio/|titolo=PACINOTTI ANTONIO|sito=INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo|accesso=12 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180920161248/http://www.astropa.inaf.it/astronomer/pacinotti-antonio/|dataarchivio=20 settembre 2018|urlmorto=no}}</ref> La cometa, tuttavia, era stata già scoperta nei giorni precedenti da due astronomi inglesi di cui porta il nome.
== Studi tecnici e contributi ==
I suoi successivi studi sulle macchine a induzione lo portarono alla realizzazione di macchine ad alta tensione. L'attività tecnica di Pacinotti si svolse anche in altri campi: dalla termologia, alla meccanica agraria e vinificazione. I suoi numerosi scritti inediti<ref>{{Cita web|url=http://www.san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-complesso-documentario?step=dettaglio&codiSanCompl=san.cat.complArch.132820&idSogc=&id=132820|titolo=Pacinotti Luigi e Antonio|sito=SAN Sistema Archivistico Nazionale|accesso=12 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20241205143954/http://www.san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-complesso-documentario?step=dettaglio&codiSanCompl=san.cat.complArch.132820&idSogc=&id=132820|dataarchivio=5 dicembre 2024|urlmorto=no}}</ref> contengono progetti, abbozzi e intuizioni talvolta precorritrici.<ref>Il museo e l'archivio pacinottiani presso l'Università di Pisa conservano i suoi autografi e quasi tutte le macchine (compresi il primo anello e la macchinetta del 1860).</ref>
Interessanti i suoi studi sulle correnti elettriche, sulle resistenze elettriche, sull'utilizzazione del calore solare, sulla bilancia delle tangenti e di notevole interesse il suo comparatore elettrostatico.<ref>Cfr.: Fondo Pacinotti: - Manoscritti e materiali preparatori: le sezioni II e III comprendono mss. di Antonio Pacinotti: 18 quaderni numerati di appunti vari; due quaderni di appunti sulla vinificazione; 2 quaderni di appunti e osservazioni meteorologiche; appunti scolastici relativi ai corsi frequentati da Antonio Pacinotti (una parte rilegati a volume) di Mineralogia (prof. Giuseppe Meneghini), di Algebra superiore e analisi superiore (prof. Betti), di Geodesia e meccanica celeste (prof. Mossotti), di calcolo differenziale (prof. Botto) e di calcolo integrale (prof. Giovanni M.Lavagna).
- Materiale grafico e iconografico: fotografie di documenti e macchine; disegni giovanili di Antonio Pacinotti
- Varie: inventari di beni esistenti nell'Istituto di Fisica tecnologica dell'Università di Pisa, 1831 - 1904
- Biblioteca: la biblioteca di Luigi e Antonio Pacinotti, composta da ca. 2.000 volumi, è dotata di un catalogo a schede ed è accessibile al pubblico. Tra i volumi si segnala il manuale di Luigi Pacinotti di fisica tecnologica (Corso di fisica tecnologica e di meccanica sperimentali), che presenta numerose notazioni autografe di Luigi Pacinotti e appunti interfogliati.
</ref>
È poco noto, ma Pacinotti sviluppò un avanzato [[cronografo]] elettromagnetico di elevata precisione che permetteva di effettuare delle misurazioni di tempo estremamente precise per la sua epoca, grazie al comando elettrico automatico predisposto per le misure degli intervalli di tempo. La [[Regia Marina]] ne fece largo uso così come i vari Osservatori Astronomici sparsi nel mondo.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-pacinotti/|titolo=Pacinòtti, Antonio|sito=Treccani Enciclopedia on line|accesso=12 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230106120441/http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-pacinotti/|dataarchivio=6 gennaio 2023|urlmorto=no}}</ref> Si applicò con validi risultati allo sviluppo di tecnologie relative all'illuminazione delle città, ed alla trasmissione dell'energia elettrica a distanza.<ref>{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=466|titolo=Pacinotti Antonio|sito=SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=12 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20190901234551/http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=466|dataarchivio=1º settembre 2019|urlmorto=no}}</ref>
== Studi scientifici ed invenzione della dinamo ==
[[File:pacinottis.jpg|miniatura|sinistra|Antonio Pacinotti]]
[[File:Pacinotti dynamo.jpg|miniatura|Dinamo di Pacinotti]]
Fu in seguito alle lezioni del Professor [[Riccardo Felici]] che Pacinotti sviluppò l’interesse per i fenomeni elettrici.
Indirizzatosi così verso i problemi della [[fisica]] ed in particolare su quelli dell'[[elettrologia]], si occupò delle tecniche per le misure delle [[corrente elettrica|correnti elettriche]] e si applicò in seguito allo studio volto a realizzare dei generatori dinamici di [[elettricità]].
Nel [[1858]], a soli 17 anni, scrisse un quaderno, intitolato ''Sogni'', ove riportò molti degli appunti delle sue ricerche.<ref>Di Pacinotti ci sono giunti due quaderni: quaderni dei sogni, scritti tra il 1858 e il 1860. Sono conservati presso la Domus Galilaeana.|http://www.domusgalilaeana.it/ {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180909203113/http://www.domusgalilaeana.it/ |data=9 settembre 2018 }}</ref>
Nel [[1858]] la prima intuizione
Il primo esemplare di dispositivo elettrico fu realizzato presso il laboratorio di fisica del padre nel [[1860]] insieme all'assistente tecnico Poggiali, ed è ben considerato la prima macchina dinamica generatrice di elettricità ([[dinamo]]), un sistema alternativo alla produzione statica per via elettro-chimica sino ad allora ottenuta solo mediante [[Pila (elettrotecnica)|Pile]] e ''Batterie''.
Il dispositivo di Pacinotti rimase solo un prototipo di [[dinamo]]<ref>Cfr.: A. Banti, "Raccolta degli scritti di Antonio Pacinotti sulla priorità dell'invenzione della dinamo elettrica. Comunicazione al Congresso della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ottobre 1932", Roma, Casa ed. L'Elettricista, 1932.</ref>, poiché la versione brevettata è da attribuirsi a [[Zénobe-Théophile Gramme]], che la mise a punto nel [[1869]], brevettandola poi nel [[1871]].
Esistono ancora ben tre Macchine Dinamo-elettriche costruite
== Dalla Dinamo al Motore elettrico ==
Nel corso del [[1869]], il Pacinotti, sperimentando assiduamente, si rese subito conto che la macchina era reversibile; notò infatti che collegando una [[batteria piombo-acido]] al fine di ricaricarla, accadeva che rilasciando la manovella questa si metteva a ruotare in senso inverso; scoprì quindi che applicando una tensione elettrica al suo "anello" questi produceva una coppia meccanica determinando così la rotazione del rotore. L'anello è quindi capace di funzionare sia come dinamo che come motore elettrico (l
L'anello funziona come dinamo quando lo si fa ruotare mediante una manovella. In questa configurazione, nelle bobine dell’indotto si producono delle forze elettromotrici per variazione del flusso magnetico concatenato; tali forze elettromotrici sono poi riportate sui morsetti collegati alle spazzole, opportunamente posizionate rispetto allo statore. Un carico elettrico collegato al dispositivo è percorso da una corrente pulsante circolante sempre nello stesso verso (continua).
L'anello funziona come motore, quando, applicando una tensione elettrica continua ai morsetti si induce una circolazione di corrente in ragione del circuito creato dal contatto dalle spazzole con l'avvolgimento di rotore , il quale genera così un campo magnetico che, interagendo con quello dato creato dalle bobine di statore, sviluppa una coppia motrice che determina la rotazione.<ref>Nella sua pubblicazione del 1863 ''Descrizione di una macchinetta elettro-magnetica'', Pacinotti conclude con queste parole: "E questo modello ben mostra come la macchina elettro-magnetica sia opposta alla magneto-elettrica, giacché nella prima circolando per i rocchetti la corrente elettrica introdottavi dai reofori ll' si otteneva il moto della ruota e il suo lavoro meccanico, e nella seconda impiegando un lavoro meccanico per far girare la ruota si ottiene per effetto dalla calamita permanente una corrente che circola nei rocchetti, e si porta ai reofori ll' per essere introdotta nel corpo sul quale deve agire."{{Cita web|url=https://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Pacinotti%20macchinetta.PDF|titolo=Il nuovo cimento {{!}} giornale di fisica, chimica e storia naturale|data= 1865|formato=pdf|p= 5 (384)|accesso=13 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230927162923/https://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Pacinotti%20macchinetta.PDF|dataarchivio=27 settembre 2023|urlmorto=no}}</ref>
== Paternità dell'invenzione ==
Nel [[
Incaricato di acquistare apparecchiature scientifiche per conto del [[Regia Marina|Ministero della Marina Italiana]], Pacinotti si recò a Parigi ove incontra Demoulin, Direttore delle officine Fremont, al quale prospetta la sua invenzione sperando di convincerlo ad acquistare i diritti per lo sviluppo industriale del suo dispositivo; il Direttore gli presentò così il capoofficina belga [[Zénobe-Théophile Gramme]] ai fini di uno sviluppo tecnico-industriale della stessa. Al capoofficina Pacinotti fece dimostrazioni e diede schemi e descrizioni di funzionamento, nella convinzione che si potesse giungere ad uno sviluppo industriale e al riconoscimento della sua invenzione.<ref>Accadde spesso agli inventori italiani di cadere in situazioni simili di usurpazione dei diritti. Va considerato infatti che in Italia, in quel periodo, la scienza non era ancora considerata utile a livello sociale e di Stato. Questa situazione determinava che spesso i nostri inventori dovessero ricercare all'estero le possibilità per sviluppi concreti; si ricordi per tutti il caso emblematico dell'invenzione del [[telefono]] di [[Antonio Meucci]].</ref> Gramme indegnamente avocò poi a sé i diritti dell'invenzione, presentando nel [[1869]] un suo modello con domanda di brevetto pronto per la produzione industriale.<ref>''Usurpazione'' come la definì il famoso ingegnere tedesco [[Ernst Werner von Siemens]]</ref>
La priorità dell’invenzione della
== Carriera ==
* Professore ordinario di Fisica sperimentale all'Università di Cagliari (30 marzo 1873)
* Professore ordinario di Fisica tecnologica e meccanica sperimentale all'Università di Pisa (15 dicembre 1881-25 marzo 1912)
=== Cariche e titoli ===
* Direttore del Gabinetto di fisica sperimentale dell'Università di Cagliari (30 marzo 1873)
* Direttore del Gabinetto di fisica tecnologica all'Università di Pisa (15 dicembre 1881)
* Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei di Roma (31 dicembre 1883)
* Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma (2 agosto 1898)
* Membro corrispondente della [[Società Reale di Napoli|Società reale di Napoli]] (14 febbraio 1885)
* Membro ordinario della Società reale di Napoli (9 aprile 1898)
* Membro della Società italiana delle scienze, detta dei XL (luglio 1886)
* Presidente onorario dell'Associazione elettrotecnica italiana
=== Nomina a Senatore ===
* Nomina: 03/12/1905
* Categoria: 18 I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina
* Relatore: Antonino Di Prampero
* Convalida: 12/12/1905
* Giuramento: 12/12/1905
== Onorificenze ==
* Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
* Gran cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 20 luglio 1911
* Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 23 gennaio 1879
* Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 5 gennaio 1882
* Cavaliere del merito di Savoia 19 aprile 1888
* Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia 19 aprile 1888
* Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) 10 novembre 1881
DEDICHE:
Un tratto del Lungarno di Pisa è a lui intitolato.
SEPOLTURA:
È sepolto nel Campo Santo Monumentale di Pisa, il quarto monumento della Piazza del Duomo della città alfea.
=== Onorificenze italiane ===
[[File:Targa Antonio Pacinotti IMG 3314.JPG|miniatura|Lapide commemorativa nella casa natale di Antonio Pacinotti <br>in via Santa Maria 24, Pisa]]
{{Onorificenze
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|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
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{{Onorificenze
Riga 110 ⟶ 162:
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
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=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
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Riga 120 ⟶ 170:
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
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}}
{{Onorificenze
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}}
== Citazioni ==
A [[Goito]] una targa ricorda il
<div align="center">{{Citazione|QUI<br>
Ad Antonio Pacinotti sono intitolati i [[Liceo scientifico|Licei
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Antonio Pacinotti. La vita e l'opera - Editore Nistri-Lischi, Pisa 1933; EAN: 2560025014218
* {{Mille anni di scienza in Italia|indirizzo=pacinot}}
* Giorgio Batini, ''Album di Pisa'', Firenze, La Nazione, 1972.
* [[Giovanni Giorgi (fisico)|Giovanni Giorgi]], ''Antonio Pacinotti ed i suoi incontri con Gramme e Siemens. Le vere origini delle macchine dinamoelettriche'', "L'energia elettrica", 21 (1944), n.5-6, p. 113-118
Riga 164 ⟶ 212:
* AA.VV. Scienziati e tecnologi dalle origini al 1875, voll. I, II, III - Enciclopedia della Scienza e Tecnica (EST), Milano, Mondadori, 1975.
* AA.VV. Scienziati e tecnologi contemporanei, Vol. I, II, III - Enciclopedia della Scienza e Tecnica (EST), Milano, Mondadori, 1976.
* A. Banti, "Raccolta degli scritti di Antonio Pacinotti sulla priorità dell'invenzione della dinamo elettrica. Comunicazione al Congresso della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ottobre 1932", Roma, Casa ed. L'Elettricista, 1932.
* L. Gabba, "Antonio Pacinotti astronomo", in «Coelum», vol.4 (1934), n.9.
* V.E. Boccara, "Antonio Pacinotti nel primo centenario della nascita (17-6-1841 / 25-3-1912). Curriculum vitae in autografo inedito", Lettera di adesione di G. Vallauri, Pisa-Roma, Vallerini, 1941.
* R. D'Ambrosio, "Antonio Pacinotti 1841-1941", in «Rivista di fisica, matematica e scienze naturali», serie 2, anno 16 (1941), n.1.
* G. Benvenuti, "Lo scienziato dei sogni. Antonio Pacinotti", Prefazione di G. Polvani, Pisa, Giardini, 1959.
* M.A. Telo Pacinotti, "Mio padre Antonio Pacinotti (con documenti inediti)", Pisa, Sala delle Stagioni di F. Vallerini, 1962.
* G. Polvani, "Rievocazione di Antonio Pacinotti, 19 gennaio 1966, Sala della Protomoteca in Campidoglio", Pescara, Tip. Ferretti, [1966].
* "Gli archivi per la storia della scienza e della tecnica. Atti del Convegno internazionale, Desenzano del Garda, 4-8 giugno 1991", Roma, Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali - Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, Pubblicazioni degli Archivi di stato, 1995, voll. 2, vol. 1, p. 208 (relazione di G. Dragoni, "Fisici e astronomi alla ricerca delle proprie origini").
* "Sogni di Antonio Pacinotti", a cura di C. A. Segnini, Pisa, Domus Galilaeana, 2004.
* C. Luperini, T. Paladini, "Antonio Pacinotti. Manoscritti e strumenti", Pisa, ETS, 2007.
* "Antonio Pacinotti. A cento anni dalla morte", Pisa, Pisa University Press, 2012.
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
* [[
* [[
* [[
* [[Elettrotecnica]]
* [[Generatore elettrico]]
{{Colonne spezza}}
* [[Generatore di corrente]]
* [[Generatore di tensione]]
* [[Motore elettrico]]
* [[Pila (elettrotecnica)]]
* [[Storia dell'elettricità]]
{{Colonne fine}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://fisicavolta.unipv.it/percorsi/biography.asp?nome=Antonio&cognome=Pacinotti&anno_i=1841&anno_f=1912|titolo=Antologia in inglese di Antonio Pacinotti, sul sito dell'Università di Pavia|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120226072952/http://fisicavolta.unipv.it/percorsi/biography.asp?nome=Antonio&cognome=Pacinotti&anno_i=1841&anno_f=1912
* {{cita web|http://www.museodifisica.it/ITA/htm/dinamo_pacinotti.htm|La dinamo di Pacinotti custodita al Museo di Fisica dell'Università di Cagliari}}
* {{cita web |1=http://www.ipsiapacinotti.191.it/docsito/comm_Pacinotti.pdf |2=La prima macchina dinamo-motore di Antonio Pacinotti |accesso=22 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722023038/http://www.ipsiapacinotti.191.it/docsito/comm_Pacinotti.pdf |urlmorto=sì }}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|
[[Categoria:Membri dell'Accademia Nazionale delle Scienze]]
[[Categoria:
[[Categoria:Professori
[[Categoria:Membri dell'Accademia delle Scienze di Torino]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia]]
[[Categoria:Cavalieri della Legion d'onore]]
[[Categoria:Decorati della medaille commémorative de la campagne d'Italie de 1859]]
[[Categoria:Sepolti nel Camposanto monumentale]]
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