Francesco Netti: differenze tra le versioni

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{{W|pittori|dicembre 2010}}
{{Bio
|Nome = Francesco Saverio
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|GiornoMeseMorte = 28 agosto
|AnnoMorte = 1894
|Epoca = XIX1800
|Attività = pittore
|Attività2 = letterato
|Epoca = XIX
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Francesco Netti - Nuda sul letto (Pinacoteca metropolitana di Bari).jpg
|Didascalia = ''Nuda sul letto'', 1884-1886
}}
 
[[File:Francesco Netti - Nuda sul letto (Pinacoteca metropolitana di Bari).jpg|miniatura|Francesco Netti, ''Nuda sul letto'', olio su tela, 1884-1886, [[Pinacoteca di Bari]]]]
== Biografia ==
[[File:Casa natale di Francesco Netti.jpg|miniatura|Casa natale dell'artista a Santeramo in Colle]]
Nacque dal ricco proprietario terriero ''Nicola Netti'' (1798-1899) sposato con la nobildonna ''Giuseppina Maria Vitale'' (1806-1869) di [[Conversano]] una lapide su palazzo Netti, in via Sant'Eligio, ricorda il luogo della sua nascita.
Nacque dal ricco proprietario terriero Nicola Netti e(1798-1899) sposato con Giuseppina Maria Vitale (1806-1869), di [[Conversano]]. ebberoUna quattrolapide maschisu (Francesco[[Palazzo SaverioNetti]], Luigi,in Antonio,via Raffaele)Sant'Eligio ea cinque[[Santeramo femminein (MarianninaColle]], Lucrezia,ricorda Maria,il Lucialuogo edella Rosa)nascita.
Nicola Netti e Giuseppina Maria Vitale di Conversano ebbero quattro maschi (Francesco Saverio, Luigi, Antonio e [[Raffaele Netti|Raffaele]]) e cinque femmine (Mariannina, Lucrezia, Maria, Lucia e Rosa).
 
I dipinti di Francesco Netti, con persone di famiglia, sonoː ''La crisi'' 1887,<ref>Rappresenta la cognata, moglie di suodel fratello Luigi, ammalata.</ref> ''La sorella Mariannina al pianoforte'', ''Ritratto del fratello Antonio'' e ''Ritratto della nipote Giuseppina Netti''.<ref>{{Cita web|url=https://www.francesconetti.com/biografia-di-f-netti|titolo=Francesco Netti|sito=www.francesconetti.com|lingua=it|accesso=2023-04-29}}</ref>
e ''Ritratto della nipote Giuseppina Netti''.
 
=== Giovinezza a Napoli ===
Francesco trascorre quasi cinquant'anni della sua vita lontano dalla famiglia e dal paese di origine. Nel 1843, a Napoli, studia nel collegio ''San Carlo alle MartelleMortelle'' dei padri scolopi e a Napoli si laurea la in giurisprudenza. Segue leHa lezioni private di pittura del pittoreda [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] ede nel 1855 entra nell'[[Accademia di belle arti di Napoli]]; (1855)ːprosegue proseguequindi a Roma gli studi di pittura (1856-1859) e compie viaggi d'istruzione a Firenze, a Torino, a Venezia, a Padova, a Ferrara, a Bologna e a Ravenna.
Francesco trascorre quasi cinquant'anni della sua vita lontano dalla famiglia e dal paese di origine.
Nel 1843, a Napoli, studia nel collegio ''San Carlo alle Martelle'' dei padri scolopi e a Napoli si laurea la in giurisprudenza. Segue le lezioni di pittura del pittore [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] ed entra nell'[[Accademia di belle arti di Napoli]] (1855)ː prosegue a Roma gli studi di pittura (1856-1859) e compie viaggi a Firenze, a Torino, a Venezia, a Padova, a Ferrara, a Bologna e a Ravenna.
 
Stringe amicizia con artisti, tra cui [[Achille Carrillo]], [[Ottorino Caracciolo]], [[Giuseppe Bonolis]], [[Tommaso De Vivo]], [[Michele De Napoli]], [[Adriano Cecioni]], [[Marco De Gregorio]], [[Giuseppe De Nittis]], [[Federico Rossano]], [[Camillo Miola]].
 
Durante la lunga residenzapermanenza a Napoli partecipasi affianca al movimento artistico denominatodella ''[[Scuola di Resìna]]'', fondato nel 1863 a Napoli da Marco De Gregorio (1829-1876) e che ha avuto come affiliati, tra gli altri, il toscano Adriano Cecioni, il barlettano Giuseppe De Nittis, il napoletano Federico Rossano, [[Enrico Gaeta]] e il siciliano [[Antonino Leto]].
 
Questo gruppo di pittori, molto attivo a Napoli dal 1863 al 1867 - e unin po'modo menopiù discontinuo fino al 1875, - si opponeva all'accademismo, imperantedi cui (Domenico Morelli ne era un rappresentante), ed era orientato a valorizzare lo studio dal vero, la rappresentazione precisa e luminosa del paesaggio urbano e rurale, l'osservazione attenta della natura, l'attenzione al paesaggio e agli effetti di luceː tutti aspetti che Netti farà propri.
 
=== Soggiorno in Francia ===
In Francia (- dal 1866 al 1871) - visita [[Parigi]], [[Fontainebleau]] e [[Grez (Oise)|Grez]]. Incontra e stringe amicizia con [[Giuseppe Palizzi]] e con gli aderenti alla [[Scuola di Barbizon]], che si cimenta nella pittura dal vero, e anche [[en plainplein air]] (all'aperto).
 
La Scuola di Barbizon - dalche prende il [[Barbizon|nome di una località francese]] - tra il 1830 e il 1870 e ha raccolto esponenti del realismo, tra cui [[Jean-François Millet]], [[John Constable]], [[Théodore Rousseau]], [[Jean-Baptiste Camille Corot]]. Vi aderisce [[anche Giuseppe De Nittis]].
È del periodo francese il quadro del 1870 ''Festa a Gre'', alla pinacoteca provinciale di Bari: al centro della scena dei giovani bendati cercano di tagliare il collo ad un'oca, appesa ad una fune, mentre all'ombra delle case donne e bambini assistono divertiti.
 
Sono coeve le opere ''Barricate in una strada'', ''Orgia e lavoro'', ''Dopo il veglione''.
ÈAppartiene delal periodo francese il quadro di Netti del 1870 ''Festa a GreGrez'', allaoggi pinacotecaesposto provincialenella [[Pinacoteca metropolitana di Bari]]: al centro della scena dei giovani bendati cercano di tagliare il collo ada un'oca, appesa ad una fune, mentre all'ombra delle case donne e bambini assistono divertiti. Sono coeve le sue opere ''Barricate in una strada'', ''Orgia e lavoro'', ''Dopo il veglione''.
 
=== Ritorno a Napoli ===
Nel 1871 Netti ritorna a Napoli, dove continua a frequentarefrequenta il gruppo della [[Scuola di Resìna]]. Si ispira anche agli scavi archeologici, a Pompei ed a Ercolano, e dal 1875 al 1877 dipinge quadri pompeianiin stile pompeiano, tra cuiː ììCoro''Coro antico che esce dal tempio'', ''Festa greca'', ''Coro greco'', ''Danzatrici'', ''Il citaristaCitarista'', e ''Lotta deidi gladiatori''.
 
=== ViaggiViaggio in Oriente ===
Un gradito viaggio-crociera nell'orienteOriente (a luglio 1884), offertogli dall'amico e mecenate [[Giuseppe Caravita]] Principe[[Sirignano|principe di Sirignano]], allarga ancora gli orizzonti artistici di Francesco Netti: il fascino del mondo orientale, per gli ambienti naturali, architettonici, paesaggistici e umani, gli offre a Netti numerosi spunti per passare aad una nuova, intensa e inedita produzione.
Dall'esperienza del viaggio e dai cimeli portati dall'oriente (tappeti, piante, abiti, schizzi e foto oggetti che orneranno i suoi ambienti di lavoro) nascono opere come: ''Veliero'', ''Sul Bosforo'', ''La siesta'', ''Ragazza assopita'', ''Le ricamatrici levantine'' e ''Donna turca''.
 
Dall'esperienza del viaggio e dai cimeli portati dall'orienteOriente - (tappeti, piante, abiti, schizzi e foto e oggetti che orneranno i suoi ambienti didecorativi lavoro)- nascono opere come: ''Veliero'', ''Sul Bosforo'', ''La siestaSiesta'', ''Ragazza assopita'', ''Le ricamatriciRicamatrici levantine'' e ''Donna turca''.
Le opere donate dalla famiglia Accolti Gil Vitale al comune di [[Conversano]] e collocate nel polo Museale del palazzo comunale sono: ''Le ricamatrici levantine'', ''Nudo di donna'', ''Nudo di donna di spalle'', ''Ritratto muliebre'', ''La prigioniera'', ''Sul sagrato della chiesa'', Angolo di Santeramo'', ''Il traino Madonna con angeli'' e l'arazzo “Madonna con santi”
 
[[File:Francesco_netti,_la_pioggia,_1864.JPG|thumb|''La pioggia'']]
LeUn gruppo di opere di Netti sono state donate dalla famiglia [[Accolti|Accolti Gil Vitale]] al comune di [[Conversano]] e collocate nel polo MusealeMuseo del palazzo comunale sonoComunale: ''Le ricamatriciRicamatrici levantine'', ''Nudo di donna'', ''Nudo di donna di spalle'', ''Ritratto muliebre'', ''La prigionieraPrigioniera'', ''Sul sagrato della chiesa'', ''Angolo di Santeramo'', ''Il traino Madonna con angeli'' e l'arazzo “Madonna con santi”
[[File:Francesco_netti,_la_pioggia,_1864.JPG|thumb|upright=1.4|''La pioggia'']]
=== Testimone dell'Ottocento ===
Hanno ispirato la vena artistica di Netti anche avvenimenti di cronaca, vicende di natura storica, aspetti di vita contemporanea, e momenti di vita quotidianaːquotidiana: ''Un episodio del 15 maggio 1848'', ''Processione di penitenza'', ''Donna malata'', ''La sartinaSartina'', ''Donna che legge'', ''La letturaLettura'', ''Nuda sul letto'', ''Gli amanti asfissiati'', ''In corte d'assise'' (pinacoteca[[Pinacoteca provinciale di Bari]]) e ''La convalescenzaConvalescenza''.
 
=== A Santeramo ===
Un altro filone della produzione artistica di Francesco Netti è legato al paese natìonatale, Santeramo.
In età avanzata decide di curare, con l'aria salubre del paese natio, la salute malferma. Osserva attentamente la dura vita dei contadini e si sofferma sul paesaggio brullo della campagna. Negli ultimi anni si avvia verso le nuove tecniche pittoriche [[Impressionismo|impressionistiche]].
 
In età avanzata decide di curare, con l'aria salubre deldi paese natioSanteramo, la sua salute malferma. Osserva attentamente la dura vita dei contadini e si sofferma sul paesaggio brullo della campagna. Negli ultimi anni si avvia verso le nuove tecniche pittoriche [[Impressionismo|impressionistiche]].
Opere realizzate a Santeramo e su Santeramo: ''Un angolo del mio studio'', ''I soldatini'', ''Vecchie case a Santeramo'', ''Angolo di Santeramo'', ''Sul sagrato della chiesa'', ''Il coro della chiesa matrice'', ''Pozzo in un cortile'', ''Contadino che carica un traino'', ''Masseria'', ''Sulla via di Santeramo'', ''Il traino'', ''Una famiglia sull'asino'', ''Donna con bambino a cavallo'', ''L'abbeveratoio'', ''Sant'Effremo'' (1892)<ref>Tela per la chiesetta della Pietà, costruita nel 1889 dove sorgeva una cappella interrata, già intitolata a sant'Effremo, santo orientale della Siria, venerato a Santeramo fin dal tredicesimo secolo. (Pinacoteca provinciale di Bari).</ref> Il "Ciclo dei mietitori", (1890-1894) comprende:'' Riposo in mietitura'', ''Il pasto dei mietitori'' e ''La messe''.
 
Opere realizzate a Santeramo e su Santeramo: ''Un angolo del mio studio'', ''I soldatiniSoldatini'', ''Vecchie case a Santeramo'', ''Angolo di Santeramo'', ''Sul sagrato della chiesa'', ''Il coroCoro della chiesa matrice'', ''Pozzo in un cortile'', ''Contadino che carica un traino'', ''Masseria'', ''Sulla via di Santeramo'', ''Il trainoTraino'', ''Una famiglia sull'asino'', ''Donna con bambino a cavallo'', ''L'abbeveratoioAbbeveratoio'', ''[[Sant'Efrem|Sant'Effremo]]'' (1892)<ref>Tela per la chiesetta della Pietà, costruita nel 1889, dove sorgeva una cappella interrata, già intitolata a [[Efrem il Siro|sant'Effremo]], santo orientale della Siria, venerato a Santeramo fin dal tredicesimoXIII secolo. (Pinacoteca provinciale di Bari).</ref> Il "Ciclo dei mietitori", (1890-1894) comprende:'' Riposo in mietitura'', ''Il pastoPasto dei mietitori'' e ''La messe''. Allo stesso periodo risalgono anche i pochi documenti che dimostrano l'interesse del Netti anche per la fotografia. Sono immagini quasi tutte connesse al ciclo dei Mietitori od a paesaggi della [[Murgia]].<ref>Farese Sperken Christine,''La pittura dell'Ottocento in Puglia'', Adda Editore, Bari, 1996, ISBN 9788880822516</ref>
Suoi eredi d'arte e discepoli sono stati Bartolomeo Paradiso (1878-1971) ed Hero Paradiso (1912-1994). È sepolto nel cimitero di Santeramo.
 
Alla [[Galleria dell'Accademia (Napoli)|Galleria dell'Accademia di Belle Arti]] sono presenti due opere di Nettiː ''Coro antico'', 1877, olio su tela, 207x112 cm e ''La Messe'', 1894, olio su tela, 283x185 cm.<ref>{{cita|Galleria dell'Accademia| p. 115 e tav. LXXVII}}.</ref>
 
Suoi eredi d'arte e discepoli sono stati Bartolomeo Paradiso (1878-1971) ed Hero Paradiso (1912-1994). ÈFrancesco Netti è sepolto nel cimitero di Santeramo.
 
=== Musei che conservano sue opere ===
* [[Pinacoteca provincialemetropolitana di Bari|Pinacoteca Provinciale]], Bari
* Polo Museale Comunale, [[Conversano]]
* [[Museo di San Martino]], Napoli
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* [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]], Roma
* [[Museo di Capodimonte]], Napoli
* [[Gallerie d'Italia di palazzoNapoli|Gallerie Zevallosd'Italia]], Napoli
* [[Museo civico (Barletta)|Museo e Pinacoteca Comunali]], Barletta
* [https://www.abmcaltamura.it/ Archivio Biblioteca Museo civico], Altamura
*[https://www.gallerianazionalepuglia.beniculturali.it/ ''Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna''], Bitonto
*[https://collections.louvre.fr/ Museo del Louvre], Parigi
*[https://catalogo.beniculturali.it/approfondimento/puglia-provincia-bari/duomo-altamura Cattedrale di Santa Maria Assunta], Altamura
 
=== Suoi scritti ===
ILe suoirecensioni articolie gli interventi di critica d'arte e recensioni, scritti dal 1865 al 1889 e pubblicati in varie riviste, dopo la sua morte sono stati raccolti:
* ''Scritti varii'', (con prefazione dell'amicodi Camillo Miola), Trani, 1895.
* ''Per l'arte italiana'', Trani, 1895.
* ''Critica d'arte'', bari, Editore Laterza, 1938, a cura di Aldo De Rinaldis, Bari, Editore Laterza, 1938.
* ''Scritti critici'', a cura di Lucio Galante, Roma, De Luca Editore, 1980, Roma.
* Le lettere scritte a familiari e amici che costituiscono un interessante epistolario.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Giuseppe Protomastro, ''Francesco Netti'', Vecchi Editorie, Trani, 1894.
* {{cita testo |curatore=Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone |titolo=La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli |data=1971 |editore=Banco di Napoli |città=Napoli |cid=Galleria dell'Accademia |SBN =NAP0178087}}
* ''Francesco Netti (1832-1894), un intellettuale del Sud'', De Luca Editore, Bari, 1980.
* Lucio galante ( cura di),''Francesco Netti-Scritti critici'', De Luca editore, Roma, 1980.
* F. C. Greco, M. Picone Petrusa, I. Valente ''La pittura napoletana dell'Ottocento'', Napoli, Tullio Pironti Editore, 1993.
* Christine Farese Sperken, ''Netti'', Napoli, Electa Napoli, 1996.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{DBI|nome = NETTI, Francesco|nomeurl = francesco-netti|autore = Laura Lombardi|anno = 2013|pagine = |volume = LXXVIII volume|accesso = 30 agosto 2013}}
 
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{{Portale|biografie|letteratura|pittura}}